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L'EPISTOLARIO D'ARLECCHINO Lettera di Maria de' Medici, regina di Francia a Tristano Martinelli, Arlecchino |
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Lettera di Maria de' Medici, regina di Francia a Tristano Martinelli, Arlecchino
Arlequin. Mentre che io mi imprometteva di havervi quà con la più eletta compagnia di commedianti di Italia, non ho veduto altro che le vostre lettere piene di scuse. Io le accetto volentieri, sapendo molto bene che il mancamento non procede da voi; ma è necessario fare il vostro possibile per vincere le difficoltà che fanno quelli della vostra compagnia, ed insieme assicurarli che mai nissuna compagnia di commedianti è stata tanto bramata in Francia, come sarà la vostra (essendo ella perfettissima come mi assicuro). Ho avuto grande piacere sentendo che Florinda e Flavia erano contente di venire in mia consideratione, ma mi rincrebbe assai che non siano d'accordo insieme. Farò in modo tale che se si accorderanno, et quelli che si imbarcheranno con voi, se ne ritorneranno soddisfattissimi. Se fosse possibile di menare Fritellino e Flaminia, io l'hauerei a caro, et loro non se ne pentirebbero, datali ad'intendere, et fatte che presto si partino, sotto queste promesse, che non havranno niente da contrastare, ne manco voi con l'Hotel di Borgogna, è già lungo tempo che è stato dato ordine in Lione, al generale delle Finanze, che vi paghi una partita di tremille e seicento lire, il quale non mancherà subito che sarete arrivato a pagarvi per conto delle spese fatte per il camino. Io scrivo al mio nipote il duca di Mantova, et al cardinale Gonzaga, che si impegnino che la vostra compagnia sia piena di personaggi buoni, et che subito si partino per codesta città. Io credo che lo faranno, et che per mezzo loro, tutte le difficoltà cesseranno, et assicurandomi che da parte vostra farete il debito vostro. Non vi dirò altro se non che pregherò il Signore che vi tenghi nella sua s. gratia, mentre che io vi manterrò quello che io vi ho promesso in favore di compare.
Scritto in Parigi alli IIII di settembre 1612.
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