Parte, Cap.

  1  1,     I|       soddisfatto della terra.~ ~Io era completamente felice!~ ~
  2  1,     I|          preziosa della mia vita io era – o sognavo di essere –
  3  1,     I|           ed egualmente inutili. Io era – o sognava di essere –
  4  1,     I|            andavo assottigliando ch'era un piacere il non vistoso,
  5  1,     I|            nulla.~ ~In fondo io non era contento di me. Sentivo
  6  1,     I|          lettori.~ ~Una sera che mi era ritirato più presto del
  7  1,     I|           più presto del solito, io era rimasto al balcone a godermi
  8  1,     I|    occasione di dire, il palazzo ov'era posto il mio studio e con
  9  1,     I|             esso la mia abitazione, era un vecchio fabbricato cinquecentista,
 10  1,     I|            elegante dello stile, ed era circondato da ville al di
 11  1,     I|      scrivania, con quanto sopra vi era, i quadri alle pareti, gli
 12  1,     I|             di pieno giorno. E pure era notte profonda, nessun lume
 13  1,     I|         notte profonda, nessun lume era acceso; luce dalle vetrate
 14  1,     I|            nerissimi e ricchi. Essa era in piedi, aveva un'acconciatura
 15  1,     I|          del solito. Il sole già si era fatto padrone da un pezzo
 16  1,     I|       contorni e con tanta evidenza era rimasta impressa nella mia
 17  1,     I|             il sogno – se pur sogno era – davanti alla mia scrivania.~ ~
 18  1,     I|         riporre i miei manoscritti, era un fogliolino di carta scritto,
 19  1,     I|   sentimenti contrari.~ ~Dunque non era stato un sogno!...~ ~Misi
 20  1,     I|            e incomprensibili di cui era costretto ormai ad ammettere
 21  1,     I|        convenire che questa ipotesi era semplicemente assurda.~ ~
 22  1,     I|        quella altitudine alla quale era situato il mio "studio?"
 23  1,     I|           Il fatto vero e palpabile era questo: che i miei occhi
 24  1,     I|           biglietto.~ ~Il carattere era di donna, largo, preciso,
 25  1,     I|          mano che l'aveva tracciato era ferma e sicura: nessuna
 26  1,     I|             spettro – se di spettro era stata veramente (e come
 27  1,     I|           il tipo, tutto l'insieme, era quello di una donna inglese,
 28  1,     I|     abitualmente alla mia colazione era trascorsa da un pezzo.~ ~
 29  1,     I|           il cappello e uscii.~ ~Mi era diretto macchinalmente verso
 30  1,     I|           che qualcosa d'anormale m'era avvenuto. Avrebbero domandato
 31  1,     I|            di allucinato.... Ah no, era meglio sottrarsi a tutto
 32  1,     I|          senz'appetito m'accorsi ch'era capitato in luogo ben modesto
 33  1,     I|     prossimo al mio. Lo osservai.~ ~Era una bizzarra figura davvero.
 34  1,     I|            busta.~ ~Io rimasi male. Era un matto o voleva prendersi
 35  1,     I|         strana apparizione notturna era sempre presente alla mia
 36  1,     I|           la fantastica creatura ch'era venuta a turbare con la
 37  1,     I|           che anche la mia salute n'era scossa. Io era ammalato,
 38  1,     I|             salute n'era scossa. Io era ammalato, veramente ammalato –
 39  1,    II|            fare l'animo forte.~ ~Io era commosso.~ ~Era la prima
 40  1,    II|         forte.~ ~Io era commosso.~ ~Era la prima volta che lasciavo
 41  1,    II|             del porto.~ ~Il Delphin era libero ormai: solo padrone
 42  1,    II|           ad oriente. Davanti a noi era il mare immenso, i lunghi
 43  1,    II|     contemplazione, – non per nulla era un poeta, io! – mi accorsi
 44  1,    II|        propria cabina.~ ~Il Delphin era un solido ed elegante piroscafo
 45  1,    II|            squillare una campana.~ ~Era l'invito a radunarsi nella
 46  1,    II|           dal minaccioso cipiglio v'era una pétillante figuretta
 47  1,    II|           figura di asceta invece v'era una giovinetta bianca e
 48  1,    II|             da quella prima sera.~ ~Era costui una figura inspirata
 49  1,    II|          dai baffi formidabili – ch'era un banchiere americano,
 50  1,    II|             popolare a Parigi e che era appunto quella che aveva
 51  1,    II|            la figliuola. Il vecchio era trasformato: nel severo
 52  1,    II|           gesti. Ma il suo volto si era acceso: gli sguardi parlavano;
 53  1,    II|                  Il vecchio rapsodo era terribile. Un alito fatale
 54  1,   III|     giornata nella quale il Delphin era rimasto a dondolarsi nelle
 55  1,   III|          dagli occhiali d'oro. Egli era seduto sopra una seggiolina
 56  1,   III|        pensosamente il mare. Vicino era una bellissima bambina bionda,
 57  1,   III|         padre – si capiva subito ch'era la figliuolacontemplava
 58  1,   III|      osservai attentamente.~ ~Non c'era dubbio.~ ~Era lei.~ ~Così
 59  1,   III| attentamente.~ ~Non c'era dubbio.~ ~Era lei.~ ~Così mi era apparsa
 60  1,   III|        dubbio.~ ~Era lei.~ ~Così mi era apparsa quella notte, così
 61  1,   III|             in tutti i particolari. Era proprio lei.~ ~Non sapeva
 62  1,   III|                Intanto il signore s'era levato.~ ~La miss e la bimba
 63  1,   III|        staccare gli occhi da lei.~ ~Era veramente una somiglianza,
 64  1,   III|             i tre personaggi.~ ~Lui era un ricco proprietario di
 65  1,   III|        quella sola bambina: la miss era, come diceva il registro,
 66  1,   III|                   Un nesso forse vi era....~ ~La mia mente si smarriva.~ ~
 67  1,   III|             mi trovavo sul ponte.~ ~Era un'alba chiara: il mare
 68  1,   III|             mi voltai.~ ~Miss Ethel era venuta sul ponte.~ ~Aveva
 69  1,   III|            per nulla imbarazzata.~ ~Era un poco più colorita nel
 70  1,   III|    tranquilla.~ ~Nessuna agitazione era in lei.~ ~Mi guardava benevolmente
 71  1,   III|           sul libro.~ ~Il carattere era identico!~ ~ ~ ~Per parecchi
 72  1,   III|     relazione con mister Charnwood. Era un uomo simpatico e cordiale:
 73  1,   III|             un'altra sua figlia: ed era pieno per lei di riguardi
 74  1,   III|       ritrovarmi da solo con lei.~ ~Era di sera, verso il tramonto.
 75  1,   III|              Il volto di miss Ethel era tutto porpureo. I suoi occhi
 76  1,   III|   portafogli e glielo mostrai. Ella era pallidissima.~ ~– Strano, –
 77  1,   III|               Il sole all'orizzonte era scomparso. Il mare s'era
 78  1,   III|            era scomparso. Il mare s'era fatto più tetro. Grandi
 79  1,   III|          finì ella, pensosa.~ ~Ella era pallida, in quel momento,
 80  1,   III|      smarrita il mare sconfinato ch'era intorno a lei: com'esso
 81  1,   III|             infinito, impenetrabile era il mistero che ne circondava.~ ~–
 82  1,     V|             legame, di comunanza si era stretta fra noi: qualcosa
 83  1,     V|             lungo del mio paese, ch'era per essi l'argomento favorito;
 84  1,     V|            più caratteristici, e mi era fatto grande amico della
 85  1,     V|            ed io che pel passato mi era molto dilettato di folklore,
 86  1,     V|       agitazione non erano svaniti. Era pallida, inquieta, e si
 87  1,     V|            di tenebre e di mistero. Era come una nebbia che ci nasconde
 88  1,     V|        sorta di dimestichezza che s'era ormai venuta formando tra
 89  1,     V|            Una squisita sensibilità era in lei rattenuta e quasi
 90  1,     V|       vivifica tutto ove si posa.~ ~Era molto còlta e dotata d'un
 91  1,     V|             nostro mare che per lei era il miglior poema italiano.~ ~
 92  1,     V|             tristezza. Anche quando era allegra, o mostrava allegria,
 93  1,     V|             mostrava allegria, ella era triste. Anzi, il fondo dominante
 94  1,     V|            delle mie impressioni, – era come l'eco lontano e indistinto
 95  1,     V|        sentiva ruggire in lui.~ ~Ma era anche in lui una grande
 96  1,     V|            e, riprodotta in grande, era stata esposta una sera,
 97  1,     V|          che sino a quel momento si era mostrato benefico, cominciò
 98  1,    VI|            mi parve, poichè la voce era stata offuscata e assorbita
 99  1,    VI|             nel salone.~ ~Il salone era pieno: la solita scena di
100  1,    VI|          fidare in lui.~ ~L'uragano era fortissimo; gli era stato
101  1,    VI|         uragano era fortissimo; gli era stato segnalato a Barcellona;
102  1,    VI|          che lo avrebbe incontrato, era perciò preparato; aveva
103  1,    VI|          alle sue vesti, piangente, era la piccola Doroty. Mister
104  1,    VI|           la piccola Doroty. Mister era anche lui accosto a noi.~ ~
105  1,    VI|            avvinghiata al mio collo era abbandonata svenuta sulle
106  1,    VI|             cadere a' miei piedi.~ ~Era una piccola borsa a tracolla.
107  1,    VI|             al suo posto.~ ~La nave era per metà sommersa.~ ~Tutto
108  1,   VII|          alla vita l'attimo orrendo era finito.~ ~Mi trovai sopra
109  1,   VII|            posizione nella quale io era stato sino a quel momento.~ ~–
110  1,   VII|           mare! E a dirvela, se non era per questa mia vecchia carcassa....
111  1,   VII|            limitare della porta, ov'era già giunto e ammiccandomi
112  1,   VII|             vostre sorelle!... Me l'era immaginato!~ ~E il buon
113  1,   VII|             un grandissimo valoreera presso di me!~ ~– Grazie,
114  1,   VII|             gustoso, riflettendo ch'era stato fatto con carne disseccata
115  1,   VII|         moglie di papà Miguel – che era una poderosa brettone e,
116  1,   VII|           picco, – disse egli. – Io era a poco più d'una lega da
117  1,  VIII|    precisamente presso una banca ov'era impiegato un mio antico
118  1,  VIII|         chiamarla lui.~ ~Miss Ethel era vicino a me, sul ponte buio
119  1,  VIII|                Mister Charnwood non era dunque vedovo come mi si
120  1,  VIII|          casa Charnwood ella non vi era più. Morta? Non lo seppi
121  1,  VIII|          primi tempi. Le dissero ch'era in cielo. Ella non deve
122  1,  VIII|        ricordarla d'aspetto, perchè era tanto piccina quando le
123  1,  VIII|    naufragio da mister Charnwood.~ ~Era solidamente legata e impermeabile.~ ~
124  1,    IX|          strade, que' luoghi d'onde era partita circa un anno prima
125  1,    IX|             il suo adorato papà non era lontano, che avrebbe potuto
126  1,    IX|           sentiva che tutto ciò non era che una pietosa menzogna.
127  1,    IX|      abitazione.~ ~Mister Charnwood era stato veramente un uomo
128  1,    IX|             tormentata dall'uragano era andata così miseramente
129  1,    XI|        vederlo.~ ~Difatti tutto non era morto,  dentro, il padrone.~ ~
130  1,    XI|             mia vita serena passata era così lontana?~ ~Quale inaspettata
131  1,    XI|            Intanto il buon Thompson era rimasto sempre immobile
132  1,    XI|             presi, molto turbato.~ ~Era una cassettina di ebano,
133  1,    XI|          per dieci di larghezza. Ed era molto leggera.~ ~– Io sono
134  1,    XI|           scosso il mio spirito. Io era stanco, accasciato, affranto.~ ~
135  1,    XI|           quel punto, lo spettacolo era magnifico. In mezzo al parco,
136  1,    XI|                Il paesaggio intorno era quieto e sereno: grandi
137  1,    XI|         ricco e benefico signore si era saputo acquistare da tutti
138  1,    XI|             tutti in que' dintorni. Era un compianto sincero, profondo
139  1,    XI|            e commovente.~ ~La villa era stupenda.~ ~Il castello,
140  1,    XI|             Il castello, non vasto, era finito con tutti gli agi
141  1,    XI|         suoi praticelli verdissimi, era un vero incanto.~ ~Passai
142  1,   XII|             XII.~ ~ ~ ~Davanti a me era lo scrignetto nero, che
143  1,   XII|               Guardai la miniatura: era una bellissima dama bionda:
144  1,   XII|             che io avevo in mano.~ ~Era un bell'uomo dal volto aperto,
145  1,   XII|             un gentleman.~ ~L'altro era una figura più volgare;
146  1,   XII|            lui usato per vendicarsi era stato abbominevole e infame;
147  1,   XII|        periodi sopra questo tenore. Era senza firma alcuna.~ ~La
148  1,   XII|          firma alcuna.~ ~La seconda era furente. Imprecava, malediva
149  1,   XII|        Lessi la prima per intero.~ ~Era firmata: Wilhelm.~ ~"Non
150  1,   XII|             l'altra con cura.~ ~Una era appassionata, tutta fremente
151  1,   XII|          cartoncino da visita a cui era stato raschiato il nome
152  1,   XII|           questi, e distinti. Sotto era la firma di mister Charnwood.~ ~
153  1,   XII|         mister Charnwood.~ ~E non v'era altro.~ ~ ~ ~Rimasi perplesso
154  1,  XIII|            signore.~ ~La guardai.~ ~Era una strana bellezza. Fiera,
155  1,  XIII|           specialmente negli occhi, era qualcosa di duro che colpiva,
156  1,  XIII|               non più giovane. Essa era una signorina molto indipendente,
157  1,  XIII|            della giovane miss. Ella era stata presentata come oriunda
158  1,  XIII|         inglese: e suo padre, che s'era detto negoziante di cotoni
159  1,  XIII|       avventuriere. Il fidanzamento era già dichiarato, quando il
160  1,  XIII|     compresi che mistress Mildred n'era la causa....~ ~– Che avveniva
161  1,  XIII|          Charnwood per mistress non era più quello di prima.~ ~–
162  1,  XIII|           quasi un mese.~ ~– Ove si era recato?~ ~– Nessuno ne seppe
163  1,  XIII|         secondo anno di matrimonio. Era adorata da mister Charnwood.
164  1,  XIII|          Nient'altro, signore.~ ~Io era sconcertato.~ ~– E quest'
165  1,  XIII|               Il vecchio segretario era rimasto pensoso.~ ~Egli
166  1,   XIV|         prendevo il treno per T.... Era una cittadina pittoresca,
167  1,   XIV|            questa parte, si vedeva, era riserbata alla pace e alla
168  1,   XIV|            da qualche tempo ormai s'era imposto alla mia anima e
169  1,   XIV|      cancelletto bruno, trasalii.~ ~Era il numero che cercavo.~ ~
170  1,   XIV|              Mi fermai e guardai.~ ~Era una villetta di aspetto
171  1,   XIV|       bianco la circondava. La casa era semplice e disadorna: le
172  1,   XIV|        abbassate. Una grande quiete era intorno, e un silenzio completo
173  1,   XIV|           il fatto dal giornale.... era per mettersi a tavola....
174  1,   XIV|         dopo tanto soffrire....~ ~– Era tanto buono! – mormorò la
175  1,    XV|            passionale romanzo che s'era imposto alla mia coscienza!~ ~
176  1,    XV|            disse.~ ~E mi avvidi che era di nuovo tutta commossa.~ ~–
177  1,    XV|      grinzosa, gialla e cadente.... era dunque lei mistress Mildred
178  1,    XV|           nascosto alla luce?....~ ~Era quella miserabile rovina
179  1,    XV|                La signora intanto s'era appressata a me, m'aveva
180  1,    XV|              Io sposai Charnwood ch'era più giovane di qualche anno
181  1,    XV|             sposarlo?~ ~– Charnwood era molto ricco! E distinto!
182  1,    XV|            lasciava così libera! Ed era sempre lontano, sempre in
183  1,    XV|      viaggio! E la mia povera madre eracieca!~ ~– Avete dunque
184  1,    XV|           uomo?~ ~– Wilhelm Hyslop. Era povero, allora.... – continuò
185  1,    XV|            a mio padre....~ ~– Egli era all'oscuro di....~ ~– Lui
186  1,    XV|         alla mia.... Poichè anch'io era povera, o quasi....~ ~–
187  1,    XV|             pe' primi anni. Egli si era stabilito a New-York, ed
188  1,    XV|            fortuna, e in pochi anni era divenuto ricco. Le bambine
189  1,    XV|               Intanto la sua salute era andata deperendo. Era malato
190  1,    XV|        salute era andata deperendo. Era malato e d'una malattia
191  1,    XV|             il mio strazio.... Egli era affranto, sfinito dal male,
192  1,    XV|          marito.~ ~– E lui?~ ~– Non era in casa. Sentite che cosa
193  1,    XV|           in casa. Sentite che cosa era avvenuto. Durante la mia
194  1,    XV|         servi, un biglietto urgente era stato recapitato a mio marito....
195  1,    XV|               Egli l'aveva letto ed era uscito subito, preoccupato.
196  1,    XV|             alzai e lo seguii. Egli era pallidissimo, ma freddo
197  1,    XV|          nate dall'amore! e l'amore era in ogni loro atto!... Ah,
198  1,    XV|                   esclamai.~ ~– Sì, era la più grande!... Era così
199  1,    XV|           Sì, era la più grande!... Era così bella, così vispa,
200  1,    XV|          mondo? E come mai la madre era rimasta sino ad ora all'
201  1,    XV|         aveva chiamata la madre, ov'era dunque? che era avvenuto
202  1,    XV|           madre, ov'era dunque? che era avvenuto di lei? Miss Ethel
203  1,    XV|         fino a quel momento ciò non era avvenuto, ne avevo io ora
204  1,    XV|         saper nulla da lui?~ ~– Oh, era troppo amico di Wilhelm!
205  1,   XVI|         doveva io comportarmi? Qual era il mio dovere da compiere?
206  1,   XVI|          figliuola innocente? O non era forse Dio stesso che aveva
207  1,   XVI|             del viale.~ ~Miss Ethel era pallida e sbattuta ancora
208  1,   XVI|         della fanciullesca sua età, era più calma e tranquilla:
209  1,   XVI|          Una lieve vampa di roseo s'era accesa sul pallore del suo
210  1,   XVI|           mestamente.~ ~A lei nulla era trapelato de' miei passi
211  1,   XVI|         avvidi che una vaga domanda era sulle sue labbra.... Ma
212  1,   XVI|           Forse voleva chiedermi, s'era vero ciò ch'ella misteriosamente
213  1,   XVI|            volte dalle sue labbraera questa:~ ~"Il segreto della
214  1,   XVI|           per sempre la felicità ch'era loro promessa per non aver
215  1,   XVI|          triste e poco animato, com'era naturale dopo la terribile
216  1,   XVI|           la terribile disgrazia ch'era caduta come un fulmine sopra
217  1,   XVI|     legalmente.~ ~L'altro documento era l'atto (rimasto sino a quel
218  1,  XVII|          una fermata del treno.~ ~S'era corso sino allora sui tetti
219  1,  XVII|           nero e brutto, il treno s'era fermato un momento: il solo
220  1,  XVII|             grigi delle brutte case era azzurro: eppure nessuna
221  1,  XVII|             che io andavo a cercare era in fondo al paese: la trovai
222  1,  XVII|             mi feci sull'uscio dond'era venuta la voce del vecchio.
223  1,  XVII|           la voce del vecchio. Egli era seduto in una poltrona,
224  1,  XVII|        capelli grigiastri: il volto era di teschio, ma gli occhi
225  1,  XVII|     scoloriti: in fondo alla camera era un gran letto di legno,
226  1,  XVII|          vivere. Davanti al vecchio era un'antica scrivania piena
227  1,  XVII|            vecchi gingilli.~ ~Tutto era vecchio, ripeto,  dentro,
228  1,  XVII|          tempo, che questa dama non era fatta per lui.... preferì
229  1,  XVII|          Non eran molti anni da che era mistress Charnwood (e aveva
230  1,  XVII|          Charnwood non seppe nulla. Era naturale!... Ma Wilhelm,
231  1,  XVII|     malattia di petto, inguaribile. Era solo, non aveva parenti:
232  1,  XVII|         Wilhelm, prima di morire, s'era aperto e confidato, venne
233  1,  XVII|     Pervenuta in mie mani l'apersi. Era della piccola Ethel che
234  1,  XVII|       collegio ove la piccola Ethel era stata posta dallo sciagurato
235  1,  XVII|             spirito. Uno spirito ch'era stato un giorno vivo, come
236  1,  XVII|        respiravo lo strano alito ch'era  dentro, in quella camera,
237  1,  XVII|          della vecchissima bestiola era giusto: ch'era quello di
238  1,  XVII|             bestiola era giusto: ch'era quello di tutte le cose
239  1,  XVII|           di tutta quella vecchiaia era giusto: ed io n'ero quasi
240  1,  XVII|          miserie infinite che mi si era alfine rivelato completo,
241  1, XVIII|    naufragio! Però la mia decisione era presa.~ ~Io avrei rivelato
242  1, XVIII|           Ethel.~ ~ ~ ~La fanciulla era pallidissima. Mi tese le
243  1, XVIII|        meravigliosa storia che a me era occorsa in una strana notte
244  1, XVIII|            io vi dicevo quella sera era vero.~ ~Ella alzò nuovamente
245  1, XVIII|        tolta! Nella mia mente non c'era che buio!... Io mi sforzavo
246  1,   XIX|        Aveva le lagrime agli occhi: era tutta agitata.~ ~– Dio mio!
247  1,   XIX|           scintillavano, il pallore era quasi scomparso. Ella sorrideva.
248  1,   XIX|          bambine? – esclamò ella.~ ~Era pallidissima: le sue labbra
249  1,   XIX|          spiegarle che la figliuola era già pronta per venire; che
250  1,   XIX|         silenzio. Ma ne' suoi occhi era la gioia, una strana e folle
251  1,    XX|             sguardi.~ ~Sotto di noi era la forte e "telegrafica"
252  1,    XX|         miss Ethel: ma la fanciulla era agitata d'uno strano fremito,
253  1,    XX|              Ella si alzò in piedi. Era pallida come un morto.~ ~–
254  1,    XX|         agitazione mi turbava. Ella era impaziente, fremente, vinta
255  1,    XX|            cancelletto di ferro.... Era aperto. Fui meravigliato
256  1,    XX|        vecchia Mary. Il giardinetto era deserto. Ma la porta della
257  1,    XX|            la porta della palazzina era spalancata. Ne usciva un
258  1,    XX|             colpo, improvvisamente. Era una donna nervosa, celava
259  1,    XX|       grande grido. La vecchia Mary era apparsa. Si avanzò fino
260  1,    XX|                 La mamma è morta!~ ~Era Ethel. Pallida, fredda,
261  1,    XX|       immota come un cadavere, ella era rimasta rigida, ritta sulla
262  1,    XX|                stava tanto bene.... era così allegra, felice....
263  1,    XX|          così allegra, felice.... s'era vestita a nuovo.... si era
264  1,    XX|          era vestita a nuovo.... si era fatta bella.... per rivedere
265  1,    XX|     creatura.... la sua bambina.... Era tanto felice!... Poi a un
266  1,    XX|      Davanti a me, sul letto bianco era la morta. A' suoi piedi
267  1,    XX|         erano due ceri accesi. Ella era bianca, tranquilla, quasi
268  1,    XX|           lagrima.~ ~Non una stilla era uscita, nel frattempo, dai
269  2,     I|           rapido sorriso.~ ~La vita era ritornata  sotto, rumorosa,
270  2,     I|             e intensa dell'officina era ritornata sotto quelle sconfinate
271  2,     I|         palpitante della fabbrica – era ritornato, finalmente, dopo
272  2,     I|             bufera che sul Cantiere era passata minacciosa e sinistra,
273  2,     I|      passata minacciosa e sinistra, era caduta, si era acquetata;
274  2,     I|            sinistra, era caduta, si era acquetata; la morte che
275  2,     I|             del ferro e del vapore, era stata vinta, allontanata,
276  2,     I|            in quegli ultimi giorni, era stata acre, brutale: egli
277  2,     I|                 Ladro!...~ ~Egli si era sentito serpere nel sangue
278  2,     I|       sangue un gelo mortale che si era fulmineamente cambiato in
279  2,     I|          fuoco ardentissimo che gli era affluito alla nuca, alle
280  2,     I|             di vecchio lottatore si era rizzata in lui veemente,
281  2,     I|             La bufera delle voci si era acquetata per incanto, la
282  2,     I|             collera in quegli animi era caduta, annichilita, confusa,
283  2,     I|           al piccolo fabbricato ove era posto lo studio del direttore.~ ~–
284  2,    II|           lungo. Gli ho parlato io. Era il padrone che parlava....
285  2,    II|            nulla.... Io per lui non era altro che il padrone! Un
286  2,    II|           lo so bene, sapete?... Ed era l'unico che avrebbe avuto
287  2,   III|                 III.~ ~ ~ ~E Andrea era ritornato al balcone a riposar
288  2,   III|             voltò ad un tratto. Gli era parso sentir del rumore
289  2,   III|               Il vecchio segretario era entrato senza far rumore
290  2,   III|         rumore e silenziosamente si era seduto al consueto suo tavolino.
291  2,   III|             suo tavolino. Il lavoro era molto davvero, dopo la terribile
292  2,   III|   accumulava sopra il tavolo; non c'era davvero tempo da perdere....~ ~
293  2,   III|           Ma una mia operaia.... Io era violento, quello che volevo....
294  2,   III|       famiglia: il piccolo Maurizio era stato malato gravemente.
295  2,   III|            stato malato gravemente. Era stato per morire! Lo guardai!
296  2,   III|             per morire! Lo guardai! Era appena convalescente. Il
297  2,   III|           convalescente. Il ragazzo era pallido, smunto, sofferente
298  2,    IV|    seguitava a gemere il Savello.~ ~Era un'alta e poderosa figura
299  2,    IV|           il collo nudo, che non si era mai saputo assoggettare
300  2,     V|        affari, l'amministrazione si era trovata momentaneamente
301  2,     V|          che possedeva. Il pareggio era stato ottenuto, i creditori
302  2,     V|            apparteneva al Cantiere. Era come un gigantesco organismo
303  2,     V|            vita dell'ente laborioso era assicurata.... il padrone
304  2,    VI|           sostò un momento. Il sole era venuto a colpirlo in pieno
305  2,    VI|            colpirlo in pieno volto. Era, veramente, una bella giornata!~ ~
306  2,    VI|           odio vile e bruto, perchè era stato suo compagno, un giorno
307  2,    VI|      lontano, laggiù in America, ed era rimasto operaio, mentre
308  2,    VI|        cuore di tutti quegli operai era per il padrone, di cui eran
309  2,    VI|       piccolo cimitero del Cantiere era posto sul fianco destro
310  2,    VI|             chiamò.~ ~Il giovane ch'era rimasto, discretamente,
311  2,    VI|           disse egli, e la sua voce era sempre calma e serena, –
312  2,    VI|            inaspettata rivelazione, era rimasto agitato, perplesso,
313  2,    VI|            la mano.~ ~Ma Maurizio s'era fatto rosso, ad un tratto;
314  3,    II|             preso dalla visione cui era intento.~ ~– Osservate,
315  3,    II|          non tralignava. Don Pietro era un vero Rosa Santa!~ ~–
316  3,    II|         cercar di trattenerla – gli era scappata giù per la gota.~ ~–
317  3,   III|            attendeva la madre. Egli era solo e stava appoggiato
318  3,   III|              con un sospiro.~ ~Egli era stranamente precoce: poco
319  3,   III|         guardava e gli sorrideva.~ ~Era la nonna.~ ~Ed egli guardandola
320  3,   III|       dunque il babbo che tua nonna era una dama bella, bella tanto....
321  3,   III|   discendente di eroi e di abati si era fermato per bene assaporare
322  3,   III|            nessuno. Tua nonna non c'era più.... Ma è dunque proprio
323  3,   III|           che non sai nulla, tu? si era interrotto il maligno raccontatore.~ ~–
324  3,   III|          abile piccolo narratore si era fermato. Febo ascoltava
325  3,   III|       ragazzo.~ ~– Perchè tua nonna era dunque entrata  dentro,
326  3,   III|           la guardava intensamente. Era stata bella, molto bella,
327  3,   III|             molto bella, sua nonna. Era stata bionda, bianca, sottile:
328  3,   III|     ritratto, fatto quando la nonna era giovanissima ancora, presentava
329  3,   III|          con maraviglia.~ ~Il padre era entrato nella sala silenziosamente,
330  3,    IV|             avevano abbrunata. Essa era molto semplicemente acconciata
331  3,    IV|          che la loro condizione non era più quella dei conti di
332  3,    IV|           prima di volare al cielo. Era esso l'emblema, che nessun
333  3,    IV|        notizia che lo sposo adorato era morto in guerra. Non volle
334  3,    IV|             Aveva duecento anni. Ed era tutto in fiore: dal maggio
335  3,    IV|              dal maggio al novembre era una continua, smagliante
336  3,     V|        estasi. Erano cugini.~ ~Egli era alto, bruno, distinto: ne'
337  3,     V|        strana affinità di carattere era nelle loro anime – la squisita
338  3,     V|         loro società, il loro amore era passato sereno, luminoso,
339  3,     V|            madre, il piccolo Pietro era cresciuto un poco chiuso,
340  3,     V|       Parigi, a Londra, in Oriente, era divenuto, per opera del
341  3,     V|             E quando donna Laura vi era entrata, cinta la bianca
342  3,     V|            in tutto squisitissima – era l'unica degna di entrare
343  3,     V|            raccolti i gioielli se n'era fuggita mentre il vecchio
344  3,     V|        successione per il figliuolo era stato un vero disastro.~ ~
345  3,     V|             del padre....~ ~– Tutto era perduto, – aveva detto al
346  3,     V|             nobilissima nei secoli, era salvo.~ ~E donna Laura sollevò
347  3,     V|        conosceva. E in quegli occhi era la fede, il coraggio e la
348  3,    VI|           lo recò sul suo tavolo.~ ~Era la storia dei Rosa Santa,
349  3,    VI|          nera massa degli alberi.~ ~Era , tutta , la sua grande
350  3,    VI|        segno di ardente fede. Sotto era il motto: "Io ardo ed olezzo."~ ~
351  3,    VI|         ardo ed olezzo."~ ~L'ardore era la fede pura ed intensa
352  3,    VI|             alla famiglia, l'olezzo era il profumo di nobiltà e
353  3,    VI|         virtù che sui Rosa Santa si era diffuso ineffabile.~ ~"Io
354  3,    VI|         atroci di crudele fierezza. Era tutta , la nobile e grande
355  3,    VI|      infelicissima donna.... e se l'era cavata con alcune poche
356  3,    VI|        parole, di colore oscuro. Ed era saltato ad un augurio per
357  3,    VI|          aperto, la cupa vôlta, ove era morta la Nonna, donna Eleonora
358  3,   VII|              mormorò Febo, il quale era entrato lieve, senza far
359  3,   VII|     popolavano tutta la parete. Chi era quel volto pallido, sotto
360  3,   VII|              questo lo conosceva!~ ~Era il giovane sposo di Cecilia,
361  3,   VII|             della sua giovane vita. Era alto, snello, tutto chiuso
362  3,   VII|            ch'ei conosceva.~ ~Quivi era un ritratto, uno strano
363  3,   VII|           tenuto immoto, incantato. Era un volto pallido, bizzarro,
364  3,   VII|             occhi pieni di mistero. Era Stefano di Rosa Santa: scomparso
365  3,   VII|             di Rosa Santa non altro era rimasto che il mistero della
366  3,   VII|       enigma che sopra quella testa era disceso pauroso.~ ~Ah! il
367  3,   VII|         sempre di quel fanciullo ch'era un uomo, anzi, meglio, un
368  3,   VII|             una tela.~ ~– Questo.~ ~Era una figura di donna anziana:
369  3,   VII|          ripetè Febo.~ ~Il conte si era fatto pallido: e guardò
370  3,   VII|           gli occhi vitrei.... così era dunque diventata sua nonna,
371  3,   VII|          che l'avea colta!~ ~– Così era quando fu uccisa.... – pensò,
372  3,   VII|         mente del precoce fanciullo era stata assalita dalla visione
373  3,   VII|            quella porta sbarrata si era fermato turbato e palpitante,
374  3,   VII|        guardò il padre.~ ~Anch'egli era pallido e taceva.~ ~Forse
375  3,  VIII|                         VIII.~ ~ ~ ~Era stata, quella, una veramente
376  3,  VIII|            curata, fanciulletta, ch'era unito nella sua mente a
377  3,  VIII|            meravigliosa passiflora (era un grande botanico lui),
378  3,  VIII|              delle colline lontane. Era quello il gruppo di case
379  3,  VIII|                 In compenso egli si era portato,  in alto, i suoi
380  3,  VIII|             eremo e la miniera, non era vero?... Era interessantissima,
381  3,  VIII|           miniera, non era vero?... Era interessantissima, sotto
382  3,  VIII|         dotto, così elevato, non si era sentito attratto da un campo
383  3,  VIII|             se ricordava!...~ ~Come era adorabile, povero vecchio
384  3,  VIII|           Forse, ingiustificati.... Era tanto precoce quel ragazzo
385  3,  VIII|              china sopra il ricamo. Era una grande tovaglia, destinata
386  3,  VIII|         anima dolorosa.... La morte era passata su Rosa Santa, e
387  3,    IX|       ansante.~ ~Dietro lei, sotto, era la valle, aperta, immensa,
388  3,    IX|               Il dottor Laurenti ch'era alle vedette apparì subito:
389  3,    IX|          Intanto il dottor Laurenti era occupato a presentare l'
390  3,    IX|     ingegnere Corradi ai gitanti.~ ~Era un giovane bruno, alto,
391  3,    IX|      avvicinò al dottor Laurenti.~ ~Era allegra: una vampa rosea
392  3,    IX|             che sino a quel momento era stato a discorrere coll'
393  3,    IX|         alla miniera.~ ~La faccenda era piuttosto complicata. Ma
394  3,    IX|          udì un grido straziante.~ ~Era il povero consigliere Seghezzi
395  3,    IX|         presentò la sua famiglia.~ ~Era una vera famigliuola nata
396  3,    IX|            di quei dirupi selvaggi: era l'omaggio di tutti gli operai
397  3,    IX|              che per la prima volta era venuta a visitar la Miniera.~ ~ ~ ~
398  3,     X|           Seghezzi.~ ~Accanto a lui era Febo, il figliuolo, il quale
399  3,     X|             del salone ove la nonna era morta; la chiave che dopo
400  3,     X|           infinito studio e astuzia era riuscito alfine a procurarsi,
401  3,    XI|             in quel momento.~ ~Egli era pallido, ma sicuro.~ ~Riprese
402  3,    XI|         abitato la morta. Ivi nulla era stato tòcco e mutato dal
403  3,    XI|            nonna, che Lei tutta non era morta, che qualcosa di Lei,
404  3,    XI|            diceva al nipote ch'ella era contenta che lui fosse venuto,
405  3,    XI|             lui, alta, cupa, tetra, era la grande porta di noce
406  3,    XI|             Egli entrò.~ ~Il salone era immenso: nelle ombre che
407  3,    XI|                Pareva un tempio: ed era una tomba.~ ~Ivi era stata
408  3,    XI|             ed era una tomba.~ ~Ivi era stata trovata morta la nonna.~ ~
409  3,    XI|         nuovo brivido.~ ~Dove, dove era dunque caduta? dove era
410  3,    XI|             era dunque caduta? dove era stata dunque trovatabianca,
411  3,    XI|               Si chinò.~ ~Ah! ecco. Era sicuro. Un'anima invisibile
412  3,    XI|             a' suoi piedi, la nonna era morta.~ ~Febo guardò.~ ~
413  3,    XI|             morta.~ ~Febo guardò.~ ~Era presso la parete: poco lontano
414  3,    XI|          quel luogo, , il tappeto era un poco più scolorito....
415  3,    XI|        Davanti a lui, sulla parete, era un immenso specchio.~ ~Febo
416  3,    XI|        orrendo che davanti a lui si era svolto....~ ~Febo s'inginocchiò
417  3,    XI|        inginocchiò sul tappeto dove era morta la nonna.~ ~E pregò.~ ~ ~ ~
418  3,   XII|            che pensava?... Inutile, era inutile!~ ~– Febo soffre,
419  3,   XII|        provai tanti anni fa, quando era piccina.... un giorno terribile,
420  3,   XII|        nella camera di Febo.~ ~Egli era a sedere sul letto, convulso,
421  3,   XII|             che il povero figliuolo era preda di un sogno, di un
422  3,   XII|             si guardò intorno.~ ~Si era svegliato.~ ~Allora si strinse
423  3,  XIII|         madre, in quel momento – si era posta a lato del letticciuolo
424  3,  XIII|       letticciuolo di Febo e non si era più mossa.~ ~Il ragazzo
425  3,  XIII|             più mossa.~ ~Il ragazzo era malato – ella lo sentiva –
426  3,  XIII|          intuito di tutte le madri, era parso sentire in quelle
427  3,  XIII|                Da troppo tempo egli era agitato e convulso: qualcosa
428  3,  XIII|           strano, d'incomprensibile era in lui sopravvenuto, qualcosa
429  3,  XIII|            cupo, ma non tranquillo, era disceso sopra il suo volto
430  3,  XIII|             il pallore del volto si era mutato in una livida ombra;
431  3,   XIV|           villa: tutto il palazzo n'era squassato nelle più intime
432  3,    XV|    gettarono gli occhi sul letto.~ ~Era vuoto.~ ~Febo non c'era
433  3,    XV|             Era vuoto.~ ~Febo non c'era più!~ ~Donna Laura ebbe
434  3,    XV|            , senza ascoltarlo, si era slanciata fuori della camera.~ ~
435  3,    XV|       incurante dell'uragano.~ ~Non era vero.~ ~Era il bambino del
436  3,    XV|          uragano.~ ~Non era vero.~ ~Era il bambino del giardiniere,
437  3,    XV|      momento storditi.~ ~La folgore era caduta sopra il Rosaio.~ ~
438  3,    XV|             Una improvvisa quiete s'era stabilita....~ ~Donna Laura
439  3,    XV|         attraversò la mente.~ ~Così era scomparsa, un giorno, la
440  3,    XV|            improvvisamente.... Così era stata cercata, affannosamente,
441  3,    XV|            palazzo....~ ~La porta n'era aperta.~ ~Ella vi si precipitò.~ ~
442  3,    XV|           Anche la porta del salone era aperta, spalancata....~ ~
443  3,    XV|                Febo!~ ~Il fanciullo era , per terra, gli occhi
444  3,   XVI|           camera di Febo il balcone era aperto.~ ~Entrava libera
445  3,   XVI|          giovane Febo di Rosa Santa era appunto quello della vecchiaia.~ ~
446  3,   XVI|           quello della vecchiaia.~ ~Era un volto di vecchio, quello
447  3,   XVI|           testa, da quel giorno, si era fatta bianca, tutta bianca.~ ~
448  3,   XVI|             la miseranda vecchiaia, era discesa, in una notte, sopra
449  4,     I|            mosse per uscire.~ ~Egli era un giovane sopra i trent'
450  4,     I|           lotta lunga e secreta. Ma era lo sguardo che veramente
451  4,     I|       quell'uomo. In quello sguardo era il terrore di un travaglio
452  4,     I|             anche la piccola piazza era deserta. Solo la croce di
453  4,     I|           un momento intorno. Tutto era quieto e silenzio. Le ultime
454  4,     I|            riprese l'ascesa.~ ~Egli era pallido ma sicuro. Saliva,
455  4,     I|          pareva quasi nera, tanto n'era intenso l'azzurro, veduto
456  4,     I|             si apriva sulla parete: era allora uno zampillare di
457  4,     I|          andava alzando. Ma intorno era ancora una grande aridezza:
458  4,     I|            l'aria, a quell'altezza, era purissima. Venivano a tratti
459  4,     I|         alpestri e il cielo in alto era limpidissimo. Il viaggiatore
460  4,     I|            e densa.~ ~E la strada s'era mutata in sentiero, mentre
461  4,     I|             forse dalla valle che s'era lasciata alle spalle, di
462  4,     I|            del piombo.~ ~Il bosco s'era fatto più fitto. Ma il viaggiatore
463  4,     I|         Finalmente vi fu da presso. Era una grande capanna di legno
464  4,     I|            e di paglia. La porta ne era chiusa, ma da un finestrino,
465  4,     I|         uomo, usciva il chiarore ch'era giunto lontano, sino all'
466  4,     I|           del camminatore e che gli era stato faro nella notte.~ ~
467  4,     I|            subito.~ ~Ma se il corpo era sveglio, la mente però posava,
468  4,     I| frascheggiare di fronde, dal bosco. Era una strana, misteriosa e
469  4,     I|       chiarore apparì alla porta.~ ~Era il vecchio Giovanni che
470  4,    II|           erba, sotto il suo volto. Era tutto un piccolo mondo,
471  4,    II|           vita d'un giorno, egli si era come risvegliato da un sogno
472  4,    II|            sogno cupo e triste. Non era ancora bene uscito, del
473  4,    II|         grandissimo abbattimento ch'era in tutto il suo essere aveva
474  4,    II|        pioggia e di sgomento in cui era capitato alla capanna dei
475  4,    II|      pastore ciò che nella sua vita era trascorso, tutto l'orrore
476  4,    II|          passato che inesorabile si era abbassato sopra di lui,
477  4,    II|               padre mio.~ ~ ~ ~Così era incominciata per lui la
478  4,    II|                Tutto quello che già era stato in lui un giorno,
479  4,    II|           stato in lui un giorno, s'era spezzato, annichilito e
480  4,    II|             la sua vita d'un giorno era veramente morta. Egli era
481  4,    II|           era veramente morta. Egli era ormai un altro essere: un
482  4,    II|       essere interiore: qualcosa si era distrutto, affievolito nella
483  4,    II|           quali mai la sua mente si era fermata, nell'affannosa
484  4,    II|            velato un noto richiamo. Era la campana dei pastori che
485  4,    II|             scure: in alto il cielo era già bruno, ma all'orizzonte
486  4,    II|            della sera. Il prato non era più che un grande tappeto
487  4,    II|          solo e grande effluvio, ch'era l'alito fresco del prato.~ ~
488  4,    II|           animali e di quelle erbe. Era anche lui una di quelle
489  4,    II|      giornata di sole. Anche lui si era nutrito di sole, lungo il
490  4,    II|             vita tutto il suo corpo era compenetrato dalla grande
491  4,    II|       Silvio, con il suo gregge, si era fermato in mezzo alla prateria
492  4,    II|            appoggiato al bastone.~ ~Era un forte ragazzone bruno,
493  4,    II|           la placidezza e la forza. Era lui, certamente, il vero
494  4,    II|       orazione.~ ~Tutto il gregge s'era anche arrestato, e molte
495  4,    II|             erano svaniti, la notte era calata sulla prateria. Essa
496  4,    II|         orizzonte. In alto il cielo era vivido di stelle. Le pecore
497  4,    II|           cui tutto il bel giorno s'era pasciuto.~ ~Però qualche
498  4,    II|            attendeva.~ ~La famiglia era radunata. Il vecchio Giovanni
499  4,    II|            latte. La vecchia Teresa era al fuoco intenta a rimestar
500  4,    II|      secondo figliuolo di Giovanni, era in un angolo, vicino al
501  4,    II|         focolare, accanto a Teresa, era il vecchio cane: esso guardava
502  4,    II|            e il vecchio cane gli si era andato a porre a lato, quasi
503  4,    II|     frappose un'ombra gigantesca.~ ~Era un vecchio alto e scarno,
504  4,    II|           inquieto. Da quanto tempo era ? Da dove era egli uscito?
505  4,    II|        quanto tempo era ? Da dove era egli uscito? Pietro non
506  4,    II|   guardatela.~ ~Una strana creatura era sbucata di tra le fronde.
507  4,    II|            nerissimi sopra i due.~ ~Era davvero una piccola zingara,
508  4,    II|         nella selva, dalla parte ov'era scomparsa la figlia.~ ~La
509  4,    II|           che una nube di tristezza era discesa sopra tutta la famiglia
510  4,    II|         pregava sottovoce.~ ~Silvio era rimasto pensoso.~ ~ ~ ~Ma
511  4,    II|             selvatica diffidenza ch'era sempre in fondo al suo occhio
512  4,    II|       quella bizzarra fanciulla, ma era con lei fieramente irritato:
513  4,    II|             sotto quel colonnato, s'era popolata d'una folla tumultuosa
514  4,    II|         circondava le contendevano, era la farfalla schiava.~ ~E
515  4,    II|      prigioniera, nella sua follia, era caduta sino in fondo, sino
516  4,    II|           apparì tra quelle fronde. Era una capretta dal pelame
517  4,    II|           musetto verso il luogo ov'era Pietro: forse la brezza,
518  4,    II|            le capre di Silvio. Egli era dunque vicino. Mentre Pietro
519  4,    II|           lui, sempre giacente. Una era Silvio e l'altra.... Pietro
520  4,    II|         Pietro la riconobbe subito. Era Maria, la figliuola del
521  4,    II|            E non parlavano. Ella si era posta sopra i nerissimi
522  4,    II|         testa di Pietro, che non si era mosso, nascosto fra le alte
523  4,    II|          dei due giovani pastori.~ ~Era un'alba chiara; una luce
524  4,    II|             Un'altra volta il cielo era tutto acceso di fiamme e
525  4,    II|          personcina snella e ardita era baciata da' guizzi purpurei
526  4,    II|         intorno a loro amava.~ ~ ~ ~Era una mattinata grigia. La
527  4,    II|       mattinata grigia. La campagna era tutta presa dalla grande
528  4,    II|           nebbia nascondeva. Pietro era seduto a' piedi di un albero;
529  4,    II|         spalla del giovane. Intorno era un grande silenzio. Tutto
530  4,    II|            farsi udire, ai giovani. Era a pochi passi da loro e
531  4,    II|              infame!...~ ~Ma Silvio era stato pronto a scansarsi
532  4,    II|        vecchio si volse a Maria che era rimasta immobile per la
533  4,    II|         limpido una fosca fiamma si era accesa.~ ~– Vattene, vecchio, –
534  4,    II|              rapido come il baleno, era accorso. S'era gettato sul
535  4,    II|           il baleno, era accorso. S'era gettato sul braccio, alzato
536  4,    II|            del vecchio irrigidita s'era aperta e il randello era
537  4,    II|            era aperta e il randello era caduto ai suoi piedi, vano.
538  4,    II|         visione, rapida e violenta, era passata: un'altra scena,
539  4,    II|             Ma allora, nessuna mano era piombata sopra il suo braccio
540  4,    II|         miserando delitto del quale era stato fattore!...~ ~Silvio
541  4,    II|      allontanarsi.~ ~E la fanciulla era sparita tra le fronde.~ ~
542  4,    II|                   Porse l'orecchio. Era una voce di donna. Chiese
543  4,    II|             e paurosa.~ ~Pietro mai era stato alla casa del vecchio
544  4,    II|           punte dei ciottoli di cui era irto il viottolo, famoso
545  4,    II|          Pietro guardava stupito.~ ~Era una miserabile stanza dalle
546  4,    II|            al fuoco. In un angolo v'era un mucchio di paglia. Doveva
547  4,    II|           grossa pietra riquadra ch'era per terra.~ ~Maria intanto
548  4,    II|            terra.~ ~Maria intanto s'era gittata a giacere sulla
549  4,    II|          Dio mio!~ ~Come un fremito era passato sopra la capanna.
550  4,    II|         sopra la capanna. Sul tetto era scivolata, invisibile, come
551  4,    II|            raccontate....~ ~Intorno era silenzio, Maria sulla paglia,
552  4,    II|        colse .... sulla testa.... Era notte, egli non mi poteva
553  4,    II|            sapete. Vicino ad esso v'era la culla della Maria. Aveva
554  4,    II|      mormorò sordamente.~ ~– Essa s'era levata di notte.... da vicino
555  4,    II|        abbracciati. Li vedevo bene. Era notte fitta, ma io li vedevo.
556  4,    II|     rientrai in casa. La bambina si era svegliata. Essa strillava....
557  4,    II|           diavolo in persona.... Ed era corsa via, forsennata, nel
558  4,    II|         Pietro.~ ~– Ah, lui?... lui era uno della razza dei vostri
559  4,    II|         grandi.~ ~– Ah!~ ~– Sicuro. Era il primo figliuolo del vecchio
560  4,    II|           trovare. Durante la notte era sparito. Come?... io non
561  4,    II|       bufera della notte.~ ~Maria s'era levata da un pezzo e batteva
562  4,    II|            di acqua che liberamente era entrata dalla porta aperta
563  4,    II|            vermi che l'abitavano, s'era bevuta le lagrime del cielo
564  4,    II|         davanti a lui. Il suo passo era sicuro e celere: come diretto
565  4,    II|       destino davanti a lui: quando era fuggito, scacciato dal suo
566  4,    II|            alito infame del Delitto era passato, insozzando, uccidendo,
567  4,    II|            vecchio a lui, altro non era dunque che la triste comunanza
568  4,    II|            ovunque!...~ ~Il Delitto era intorno e ovunque: nell'
569  4,    II|           luminosi....~ ~Il Delitto era intorno e ovunque.~ ~Anche
570  4,    II|            da Pietro.~ ~ ~ ~La pace era quel giorno tra quegli uomini.~ ~
571  4,    II|        separavano dal praticello ch'era davanti alla Capanna del
572  4,    II|           sposa di Silvio. La festa era grande: e con l'amore felice
573  4,    II|            di pace. La sua anima si era aperta un momento alla grande
574  4,    II|         alla grande gioia del Bene. Era per lui che ora quelle anime
575  4,    II|           quelle anime eran felici. Era stato Dio che lo aveva scelto
576  4,    II|           versato il sangue, adesso era stata tanto avventurata
577  4,    II|           lontana ma insistente, si era dileguata: e per opera sua.
578  4,    II|           amore e di pace – il Bene era venuto da lui, dal suo cuore
579  4,    II|       Pietro! ov'è dunque Pietro?~ ~Era la voce di Silvio.~ ~Subito
580  4,    II|              Un'infinita giocondità era nel cielo, nell'aria calda
581  4,   III|        tenebre.~ ~ ~ ~Già dall'alba era incominciato il terrore.
582  4,   III|       sgomenti, pallidi e disperati era passata fuggendo davanti
583  4,   III|           gloria e l'amore, per chi era forte, giovane e senza paura.
584  4,   III|           Ed ora la guerra, dunque, era venuta....~ ~Da molti giorni
585  4,   III|             Un'altra notte poi se n'era veduto uno, immenso, di
586  4,   III|        fiamme. E il mattino dopo si era veduto ch'era veramente
587  4,   III|       mattino dopo si era veduto ch'era veramente un paesello, andato
588  4,   III|       spenta e puzzolente.~ ~Quella era la guerra.~ ~E doveva essere
589  4,   III|         perchè il rimbombo cupo non era più cessato e i falò pareva
590  4,   III|              E anche il rimbombo si era fatto sempre più vicino,
591  4,   III|  distruzione e alla rapina.~ ~E poi era venuta giù, spaventevole
592  4,   III|        valanga ora passata.~ ~E ove era passata tutto aveva bruciato
593  4,   III|    esistevano più, il bosco più non era che un immenso carnaio,
594  4,   III|             notte, tepida e serena, era caduta lentamente sopra
595  4,   III|            nella notte.~ ~Egli solo era vivo: neppure una scintilla
596  4,   III|         pendìo, il luogo ove Silvio era caduto, cercando di difendere
597  4,   III|             delirante. Ed anche lui era scomparso nell'orrenda mischia.~ ~
598  4,   III|          vortice di fuoco e fumo ch'era seguìto.~ ~Pietro continuò
599  4,   III|     continuò il cammino.~ ~Il cielo era stellato; e una sottil luce
600  4,   III|                Una brezza leggera s'era levata nella notte e recava
601  4,   III|     sformati. Il prato, sconfinato, era tutto nero di morti. Si
602  4,   III|   biancheggiar nelle ombre. Intorno era una quiete immensa. Qualche
603  4,   III|         sulla terra nera. Il sangue era sgorgato in tanta abbondanza
604  4,   III|             fermò un momento.~ ~Gli era parso veder muovere qualcosa
605  4,   III|              Pietro lo riconobbe.~ ~Era il vecchio cane delle Capanne
606  4,   III|          delle Capanne grandi. Egli era dunque sfuggito alla strage
607  4,   III|        compagno de' suoi padroni ed era venuto a lui.~ ~Il cane
608  4,   III|             venuto a lui.~ ~Il cane era inquieto: tremava, si lamentava....~ ~
609  4,   III|           Anche  dentro la strage era stata orribile: fra l'inviluppo
610  4,   III|           sentieruoli del bosco e s'era fermato in piccole pozze
611  4,   III|            vecchio Giovanni.~ ~Egli era morto , nell'ultima difesa
612  4,   III|        mezzo al petto. Il suo volto era bianco come la neve e sereno.~ ~
613  4,   III|         pagato il suo delitto.~ ~Ed era venuta – almeno – per lui
614  4,   III|            fine!~ ~Egli solo dunque era sopravvissuto, unico testimone
615  4,   III|           un giovane soldato morto. Era giovanissimo, un fanciullo
616  4,   III|             mani concesso da Dio, s'era annientato nel buio della
617  4,   III|          della distruzione.~ ~Tutto era scomparso, distrutto, finito:
618  4,   III|            intorno a lui, lo colpì. Era la canzone dei grilli, dei
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