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Alfabetica [« »] equilibrate 1 equilibrio 1 equipaggio 2 era 618 eran 42 erano 80 eravamo 9 | Frequenza [« »] 716 in 685 non 638 si 618 era 518 una 513 le 510 del | Egisto Roggero Le ombre del passato Concordanze era |
Parte, Cap.
1 1, I| soddisfatto della terra.~ ~Io era completamente felice!~ ~ 2 1, I| preziosa della mia vita io era – o sognavo di essere – 3 1, I| ed egualmente inutili. Io era – o sognava di essere – 4 1, I| andavo assottigliando ch'era un piacere il non vistoso, 5 1, I| nulla.~ ~In fondo io non era contento di me. Sentivo 6 1, I| lettori.~ ~Una sera che mi era ritirato più presto del 7 1, I| più presto del solito, io era rimasto al balcone a godermi 8 1, I| occasione di dire, il palazzo ov'era posto il mio studio e con 9 1, I| esso la mia abitazione, era un vecchio fabbricato cinquecentista, 10 1, I| elegante dello stile, ed era circondato da ville al di 11 1, I| scrivania, con quanto sopra vi era, i quadri alle pareti, gli 12 1, I| di pieno giorno. E pure era notte profonda, nessun lume 13 1, I| notte profonda, nessun lume era acceso; luce dalle vetrate 14 1, I| nerissimi e ricchi. Essa era in piedi, aveva un'acconciatura 15 1, I| del solito. Il sole già si era fatto padrone da un pezzo 16 1, I| contorni e con tanta evidenza era rimasta impressa nella mia 17 1, I| il sogno – se pur sogno era – davanti alla mia scrivania.~ ~ 18 1, I| riporre i miei manoscritti, era un fogliolino di carta scritto, 19 1, I| sentimenti contrari.~ ~Dunque non era stato un sogno!...~ ~Misi 20 1, I| e incomprensibili di cui era costretto ormai ad ammettere 21 1, I| convenire che questa ipotesi era semplicemente assurda.~ ~ 22 1, I| quella altitudine alla quale era situato il mio "studio?" 23 1, I| Il fatto vero e palpabile era questo: che i miei occhi 24 1, I| biglietto.~ ~Il carattere era di donna, largo, preciso, 25 1, I| mano che l'aveva tracciato era ferma e sicura: nessuna 26 1, I| spettro – se di spettro era stata veramente (e come 27 1, I| il tipo, tutto l'insieme, era quello di una donna inglese, 28 1, I| abitualmente alla mia colazione era trascorsa da un pezzo.~ ~ 29 1, I| il cappello e uscii.~ ~Mi era diretto macchinalmente verso 30 1, I| che qualcosa d'anormale m'era avvenuto. Avrebbero domandato 31 1, I| di allucinato.... Ah no, era meglio sottrarsi a tutto 32 1, I| senz'appetito m'accorsi ch'era capitato in luogo ben modesto 33 1, I| prossimo al mio. Lo osservai.~ ~Era una bizzarra figura davvero. 34 1, I| busta.~ ~Io rimasi male. Era un matto o voleva prendersi 35 1, I| strana apparizione notturna era sempre presente alla mia 36 1, I| la fantastica creatura ch'era venuta a turbare con la 37 1, I| che anche la mia salute n'era scossa. Io era ammalato, 38 1, I| salute n'era scossa. Io era ammalato, veramente ammalato – 39 1, II| fare l'animo forte.~ ~Io era commosso.~ ~Era la prima 40 1, II| forte.~ ~Io era commosso.~ ~Era la prima volta che lasciavo 41 1, II| del porto.~ ~Il Delphin era libero ormai: solo padrone 42 1, II| ad oriente. Davanti a noi era il mare immenso, i lunghi 43 1, II| contemplazione, – non per nulla era un poeta, io! – mi accorsi 44 1, II| propria cabina.~ ~Il Delphin era un solido ed elegante piroscafo 45 1, II| squillare una campana.~ ~Era l'invito a radunarsi nella 46 1, II| dal minaccioso cipiglio v'era una pétillante figuretta 47 1, II| figura di asceta invece v'era una giovinetta bianca e 48 1, II| da quella prima sera.~ ~Era costui una figura inspirata 49 1, II| dai baffi formidabili – ch'era un banchiere americano, 50 1, II| popolare a Parigi e che era appunto quella che aveva 51 1, II| la figliuola. Il vecchio era trasformato: nel severo 52 1, II| gesti. Ma il suo volto si era acceso: gli sguardi parlavano; 53 1, II| Il vecchio rapsodo era terribile. Un alito fatale 54 1, III| giornata nella quale il Delphin era rimasto a dondolarsi nelle 55 1, III| dagli occhiali d'oro. Egli era seduto sopra una seggiolina 56 1, III| pensosamente il mare. Vicino era una bellissima bambina bionda, 57 1, III| padre – si capiva subito ch'era la figliuola – contemplava 58 1, III| osservai attentamente.~ ~Non c'era dubbio.~ ~Era lei.~ ~Così 59 1, III| attentamente.~ ~Non c'era dubbio.~ ~Era lei.~ ~Così mi era apparsa 60 1, III| dubbio.~ ~Era lei.~ ~Così mi era apparsa quella notte, così 61 1, III| in tutti i particolari. Era proprio lei.~ ~Non sapeva 62 1, III| Intanto il signore s'era levato.~ ~La miss e la bimba 63 1, III| staccare gli occhi da lei.~ ~Era veramente una somiglianza, 64 1, III| i tre personaggi.~ ~Lui era un ricco proprietario di 65 1, III| quella sola bambina: la miss era, come diceva il registro, 66 1, III| Un nesso forse vi era....~ ~La mia mente si smarriva.~ ~ 67 1, III| mi trovavo sul ponte.~ ~Era un'alba chiara: il mare 68 1, III| mi voltai.~ ~Miss Ethel era venuta sul ponte.~ ~Aveva 69 1, III| per nulla imbarazzata.~ ~Era un poco più colorita nel 70 1, III| tranquilla.~ ~Nessuna agitazione era in lei.~ ~Mi guardava benevolmente 71 1, III| sul libro.~ ~Il carattere era identico!~ ~ ~ ~Per parecchi 72 1, III| relazione con mister Charnwood. Era un uomo simpatico e cordiale: 73 1, III| un'altra sua figlia: ed era pieno per lei di riguardi 74 1, III| ritrovarmi da solo con lei.~ ~Era di sera, verso il tramonto. 75 1, III| Il volto di miss Ethel era tutto porpureo. I suoi occhi 76 1, III| portafogli e glielo mostrai. Ella era pallidissima.~ ~– Strano, – 77 1, III| Il sole all'orizzonte era scomparso. Il mare s'era 78 1, III| era scomparso. Il mare s'era fatto più tetro. Grandi 79 1, III| finì ella, pensosa.~ ~Ella era pallida, in quel momento, 80 1, III| smarrita il mare sconfinato ch'era intorno a lei: com'esso 81 1, III| infinito, impenetrabile era il mistero che ne circondava.~ ~– 82 1, V| legame, di comunanza si era stretta fra noi: qualcosa 83 1, V| lungo del mio paese, ch'era per essi l'argomento favorito; 84 1, V| più caratteristici, e mi era fatto grande amico della 85 1, V| ed io che pel passato mi era molto dilettato di folklore, 86 1, V| agitazione non erano svaniti. Era pallida, inquieta, e si 87 1, V| di tenebre e di mistero. Era come una nebbia che ci nasconde 88 1, V| sorta di dimestichezza che s'era ormai venuta formando tra 89 1, V| Una squisita sensibilità era in lei rattenuta e quasi 90 1, V| vivifica tutto ove si posa.~ ~Era molto còlta e dotata d'un 91 1, V| nostro mare che per lei era il miglior poema italiano.~ ~ 92 1, V| tristezza. Anche quando era allegra, o mostrava allegria, 93 1, V| mostrava allegria, ella era triste. Anzi, il fondo dominante 94 1, V| delle mie impressioni, – era come l'eco lontano e indistinto 95 1, V| sentiva ruggire in lui.~ ~Ma era anche in lui una grande 96 1, V| e, riprodotta in grande, era stata esposta una sera, 97 1, V| che sino a quel momento si era mostrato benefico, cominciò 98 1, VI| mi parve, poichè la voce era stata offuscata e assorbita 99 1, VI| nel salone.~ ~Il salone era pieno: la solita scena di 100 1, VI| fidare in lui.~ ~L'uragano era fortissimo; gli era stato 101 1, VI| uragano era fortissimo; gli era stato segnalato a Barcellona; 102 1, VI| che lo avrebbe incontrato, era perciò preparato; aveva 103 1, VI| alle sue vesti, piangente, era la piccola Doroty. Mister 104 1, VI| la piccola Doroty. Mister era anche lui accosto a noi.~ ~ 105 1, VI| avvinghiata al mio collo era abbandonata svenuta sulle 106 1, VI| cadere a' miei piedi.~ ~Era una piccola borsa a tracolla. 107 1, VI| al suo posto.~ ~La nave era per metà sommersa.~ ~Tutto 108 1, VII| alla vita l'attimo orrendo era finito.~ ~Mi trovai sopra 109 1, VII| posizione nella quale io era stato sino a quel momento.~ ~– 110 1, VII| mare! E a dirvela, se non era per questa mia vecchia carcassa.... 111 1, VII| limitare della porta, ov'era già giunto e ammiccandomi 112 1, VII| vostre sorelle!... Me l'era immaginato!~ ~E il buon 113 1, VII| un grandissimo valore – era presso di me!~ ~– Grazie, 114 1, VII| gustoso, riflettendo ch'era stato fatto con carne disseccata 115 1, VII| moglie di papà Miguel – che era una poderosa brettone e, 116 1, VII| picco, – disse egli. – Io era a poco più d'una lega da 117 1, VIII| precisamente presso una banca ov'era impiegato un mio antico 118 1, VIII| chiamarla lui.~ ~Miss Ethel era vicino a me, sul ponte buio 119 1, VIII| Mister Charnwood non era dunque vedovo come mi si 120 1, VIII| casa Charnwood ella non vi era più. Morta? Non lo seppi 121 1, VIII| primi tempi. Le dissero ch'era in cielo. Ella non deve 122 1, VIII| ricordarla d'aspetto, perchè era tanto piccina quando le 123 1, VIII| naufragio da mister Charnwood.~ ~Era solidamente legata e impermeabile.~ ~ 124 1, IX| strade, que' luoghi d'onde era partita circa un anno prima 125 1, IX| il suo adorato papà non era lontano, che avrebbe potuto 126 1, IX| sentiva che tutto ciò non era che una pietosa menzogna. 127 1, IX| abitazione.~ ~Mister Charnwood era stato veramente un uomo 128 1, IX| tormentata dall'uragano era andata così miseramente 129 1, XI| vederlo.~ ~Difatti tutto non era morto, là dentro, il padrone.~ ~ 130 1, XI| mia vita serena passata era così lontana?~ ~Quale inaspettata 131 1, XI| Intanto il buon Thompson era rimasto sempre immobile 132 1, XI| presi, molto turbato.~ ~Era una cassettina di ebano, 133 1, XI| per dieci di larghezza. Ed era molto leggera.~ ~– Io sono 134 1, XI| scosso il mio spirito. Io era stanco, accasciato, affranto.~ ~ 135 1, XI| quel punto, lo spettacolo era magnifico. In mezzo al parco, 136 1, XI| Il paesaggio intorno era quieto e sereno: grandi 137 1, XI| ricco e benefico signore si era saputo acquistare da tutti 138 1, XI| tutti in que' dintorni. Era un compianto sincero, profondo 139 1, XI| e commovente.~ ~La villa era stupenda.~ ~Il castello, 140 1, XI| Il castello, non vasto, era finito con tutti gli agi 141 1, XI| suoi praticelli verdissimi, era un vero incanto.~ ~Passai 142 1, XII| XII.~ ~ ~ ~Davanti a me era lo scrignetto nero, che 143 1, XII| Guardai la miniatura: era una bellissima dama bionda: 144 1, XII| che io avevo in mano.~ ~Era un bell'uomo dal volto aperto, 145 1, XII| un gentleman.~ ~L'altro era una figura più volgare; 146 1, XII| lui usato per vendicarsi era stato abbominevole e infame; 147 1, XII| periodi sopra questo tenore. Era senza firma alcuna.~ ~La 148 1, XII| firma alcuna.~ ~La seconda era furente. Imprecava, malediva 149 1, XII| Lessi la prima per intero.~ ~Era firmata: Wilhelm.~ ~"Non 150 1, XII| l'altra con cura.~ ~Una era appassionata, tutta fremente 151 1, XII| cartoncino da visita a cui era stato raschiato il nome 152 1, XII| questi, e distinti. Sotto era la firma di mister Charnwood.~ ~ 153 1, XII| mister Charnwood.~ ~E non v'era altro.~ ~ ~ ~Rimasi perplesso 154 1, XIII| signore.~ ~La guardai.~ ~Era una strana bellezza. Fiera, 155 1, XIII| specialmente negli occhi, era qualcosa di duro che colpiva, 156 1, XIII| non più giovane. Essa era una signorina molto indipendente, 157 1, XIII| della giovane miss. Ella era stata presentata come oriunda 158 1, XIII| inglese: e suo padre, che s'era detto negoziante di cotoni 159 1, XIII| avventuriere. Il fidanzamento era già dichiarato, quando il 160 1, XIII| compresi che mistress Mildred n'era la causa....~ ~– Che avveniva 161 1, XIII| Charnwood per mistress non era più quello di prima.~ ~– 162 1, XIII| quasi un mese.~ ~– Ove si era recato?~ ~– Nessuno ne seppe 163 1, XIII| secondo anno di matrimonio. Era adorata da mister Charnwood. 164 1, XIII| Nient'altro, signore.~ ~Io era sconcertato.~ ~– E quest' 165 1, XIII| Il vecchio segretario era rimasto pensoso.~ ~Egli 166 1, XIV| prendevo il treno per T.... Era una cittadina pittoresca, 167 1, XIV| questa parte, si vedeva, era riserbata alla pace e alla 168 1, XIV| da qualche tempo ormai s'era imposto alla mia anima e 169 1, XIV| cancelletto bruno, trasalii.~ ~Era il numero che cercavo.~ ~ 170 1, XIV| Mi fermai e guardai.~ ~Era una villetta di aspetto 171 1, XIV| bianco la circondava. La casa era semplice e disadorna: le 172 1, XIV| abbassate. Una grande quiete era intorno, e un silenzio completo 173 1, XIV| il fatto dal giornale.... era per mettersi a tavola.... 174 1, XIV| dopo tanto soffrire....~ ~– Era tanto buono! – mormorò la 175 1, XV| passionale romanzo che s'era imposto alla mia coscienza!~ ~ 176 1, XV| disse.~ ~E mi avvidi che era di nuovo tutta commossa.~ ~– 177 1, XV| grinzosa, gialla e cadente.... era dunque lei mistress Mildred 178 1, XV| nascosto alla luce?....~ ~Era quella miserabile rovina 179 1, XV| La signora intanto s'era appressata a me, m'aveva 180 1, XV| Io sposai Charnwood ch'era più giovane di qualche anno 181 1, XV| sposarlo?~ ~– Charnwood era molto ricco! E distinto! 182 1, XV| lasciava così libera! Ed era sempre lontano, sempre in 183 1, XV| viaggio! E la mia povera madre era sì cieca!~ ~– Avete dunque 184 1, XV| uomo?~ ~– Wilhelm Hyslop. Era povero, allora.... – continuò 185 1, XV| a mio padre....~ ~– Egli era all'oscuro di....~ ~– Lui 186 1, XV| alla mia.... Poichè anch'io era povera, o quasi....~ ~– 187 1, XV| pe' primi anni. Egli si era stabilito a New-York, ed 188 1, XV| fortuna, e in pochi anni era divenuto ricco. Le bambine 189 1, XV| Intanto la sua salute era andata deperendo. Era malato 190 1, XV| salute era andata deperendo. Era malato e d'una malattia 191 1, XV| il mio strazio.... Egli era affranto, sfinito dal male, 192 1, XV| marito.~ ~– E lui?~ ~– Non era in casa. Sentite che cosa 193 1, XV| in casa. Sentite che cosa era avvenuto. Durante la mia 194 1, XV| servi, un biglietto urgente era stato recapitato a mio marito.... 195 1, XV| Egli l'aveva letto ed era uscito subito, preoccupato. 196 1, XV| alzai e lo seguii. Egli era pallidissimo, ma freddo 197 1, XV| nate dall'amore! e l'amore era in ogni loro atto!... Ah, 198 1, XV| esclamai.~ ~– Sì, era la più grande!... Era così 199 1, XV| Sì, era la più grande!... Era così bella, così vispa, 200 1, XV| mondo? E come mai la madre era rimasta sino ad ora all' 201 1, XV| aveva chiamata la madre, ov'era dunque? che era avvenuto 202 1, XV| madre, ov'era dunque? che era avvenuto di lei? Miss Ethel 203 1, XV| fino a quel momento ciò non era avvenuto, ne avevo io ora 204 1, XV| saper nulla da lui?~ ~– Oh, era troppo amico di Wilhelm! 205 1, XVI| doveva io comportarmi? Qual era il mio dovere da compiere? 206 1, XVI| figliuola innocente? O non era forse Dio stesso che aveva 207 1, XVI| del viale.~ ~Miss Ethel era pallida e sbattuta ancora 208 1, XVI| della fanciullesca sua età, era più calma e tranquilla: 209 1, XVI| Una lieve vampa di roseo s'era accesa sul pallore del suo 210 1, XVI| mestamente.~ ~A lei nulla era trapelato de' miei passi 211 1, XVI| avvidi che una vaga domanda era sulle sue labbra.... Ma 212 1, XVI| Forse voleva chiedermi, s'era vero ciò ch'ella misteriosamente 213 1, XVI| volte dalle sue labbra – era questa:~ ~"Il segreto della 214 1, XVI| per sempre la felicità ch'era loro promessa per non aver 215 1, XVI| triste e poco animato, com'era naturale dopo la terribile 216 1, XVI| la terribile disgrazia ch'era caduta come un fulmine sopra 217 1, XVI| legalmente.~ ~L'altro documento era l'atto (rimasto sino a quel 218 1, XVII| una fermata del treno.~ ~S'era corso sino allora sui tetti 219 1, XVII| nero e brutto, il treno s'era fermato un momento: il solo 220 1, XVII| grigi delle brutte case era azzurro: eppure nessuna 221 1, XVII| che io andavo a cercare era in fondo al paese: la trovai 222 1, XVII| mi feci sull'uscio dond'era venuta la voce del vecchio. 223 1, XVII| la voce del vecchio. Egli era seduto in una poltrona, 224 1, XVII| capelli grigiastri: il volto era di teschio, ma gli occhi 225 1, XVII| scoloriti: in fondo alla camera era un gran letto di legno, 226 1, XVII| vivere. Davanti al vecchio era un'antica scrivania piena 227 1, XVII| vecchi gingilli.~ ~Tutto era vecchio, ripeto, là dentro, 228 1, XVII| tempo, che questa dama non era fatta per lui.... preferì 229 1, XVII| Non eran molti anni da che era mistress Charnwood (e aveva 230 1, XVII| Charnwood non seppe nulla. Era naturale!... Ma Wilhelm, 231 1, XVII| malattia di petto, inguaribile. Era solo, non aveva parenti: 232 1, XVII| Wilhelm, prima di morire, s'era aperto e confidato, venne 233 1, XVII| Pervenuta in mie mani l'apersi. Era della piccola Ethel che 234 1, XVII| collegio ove la piccola Ethel era stata posta dallo sciagurato 235 1, XVII| spirito. Uno spirito ch'era stato un giorno vivo, come 236 1, XVII| respiravo lo strano alito ch'era là dentro, in quella camera, 237 1, XVII| della vecchissima bestiola era giusto: ch'era quello di 238 1, XVII| bestiola era giusto: ch'era quello di tutte le cose 239 1, XVII| di tutta quella vecchiaia era giusto: ed io n'ero quasi 240 1, XVII| miserie infinite che mi si era alfine rivelato completo, 241 1, XVIII| naufragio! Però la mia decisione era presa.~ ~Io avrei rivelato 242 1, XVIII| Ethel.~ ~ ~ ~La fanciulla era pallidissima. Mi tese le 243 1, XVIII| meravigliosa storia che a me era occorsa in una strana notte 244 1, XVIII| io vi dicevo quella sera era vero.~ ~Ella alzò nuovamente 245 1, XVIII| tolta! Nella mia mente non c'era che buio!... Io mi sforzavo 246 1, XIX| Aveva le lagrime agli occhi: era tutta agitata.~ ~– Dio mio! 247 1, XIX| scintillavano, il pallore era quasi scomparso. Ella sorrideva. 248 1, XIX| bambine? – esclamò ella.~ ~Era pallidissima: le sue labbra 249 1, XIX| spiegarle che la figliuola era già pronta per venire; che 250 1, XIX| silenzio. Ma ne' suoi occhi era la gioia, una strana e folle 251 1, XX| sguardi.~ ~Sotto di noi era la forte e "telegrafica" 252 1, XX| miss Ethel: ma la fanciulla era agitata d'uno strano fremito, 253 1, XX| Ella si alzò in piedi. Era pallida come un morto.~ ~– 254 1, XX| agitazione mi turbava. Ella era impaziente, fremente, vinta 255 1, XX| cancelletto di ferro.... Era aperto. Fui meravigliato 256 1, XX| vecchia Mary. Il giardinetto era deserto. Ma la porta della 257 1, XX| la porta della palazzina era spalancata. Ne usciva un 258 1, XX| colpo, improvvisamente. Era una donna nervosa, celava 259 1, XX| grande grido. La vecchia Mary era apparsa. Si avanzò fino 260 1, XX| La mamma è morta!~ ~Era Ethel. Pallida, fredda, 261 1, XX| immota come un cadavere, ella era rimasta rigida, ritta sulla 262 1, XX| stava tanto bene.... era così allegra, felice.... 263 1, XX| così allegra, felice.... s'era vestita a nuovo.... si era 264 1, XX| era vestita a nuovo.... si era fatta bella.... per rivedere 265 1, XX| creatura.... la sua bambina.... Era tanto felice!... Poi a un 266 1, XX| Davanti a me, sul letto bianco era la morta. A' suoi piedi 267 1, XX| erano due ceri accesi. Ella era bianca, tranquilla, quasi 268 1, XX| lagrima.~ ~Non una stilla era uscita, nel frattempo, dai 269 2, I| rapido sorriso.~ ~La vita era ritornata là sotto, rumorosa, 270 2, I| e intensa dell'officina era ritornata sotto quelle sconfinate 271 2, I| palpitante della fabbrica – era ritornato, finalmente, dopo 272 2, I| bufera che sul Cantiere era passata minacciosa e sinistra, 273 2, I| passata minacciosa e sinistra, era caduta, si era acquetata; 274 2, I| sinistra, era caduta, si era acquetata; la morte che 275 2, I| del ferro e del vapore, era stata vinta, allontanata, 276 2, I| in quegli ultimi giorni, era stata acre, brutale: egli 277 2, I| Ladro!...~ ~Egli si era sentito serpere nel sangue 278 2, I| sangue un gelo mortale che si era fulmineamente cambiato in 279 2, I| fuoco ardentissimo che gli era affluito alla nuca, alle 280 2, I| di vecchio lottatore si era rizzata in lui veemente, 281 2, I| La bufera delle voci si era acquetata per incanto, la 282 2, I| collera in quegli animi era caduta, annichilita, confusa, 283 2, I| al piccolo fabbricato ove era posto lo studio del direttore.~ ~– 284 2, II| lungo. Gli ho parlato io. Era il padrone che parlava.... 285 2, II| nulla.... Io per lui non era altro che il padrone! Un 286 2, II| lo so bene, sapete?... Ed era l'unico che avrebbe avuto 287 2, III| III.~ ~ ~ ~E Andrea era ritornato al balcone a riposar 288 2, III| voltò ad un tratto. Gli era parso sentir del rumore 289 2, III| Il vecchio segretario era entrato senza far rumore 290 2, III| rumore e silenziosamente si era seduto al consueto suo tavolino. 291 2, III| suo tavolino. Il lavoro era molto davvero, dopo la terribile 292 2, III| accumulava sopra il tavolo; non c'era davvero tempo da perdere....~ ~ 293 2, III| Ma una mia operaia.... Io era violento, quello che volevo.... 294 2, III| famiglia: il piccolo Maurizio era stato malato gravemente. 295 2, III| stato malato gravemente. Era stato per morire! Lo guardai! 296 2, III| per morire! Lo guardai! Era appena convalescente. Il 297 2, III| convalescente. Il ragazzo era pallido, smunto, sofferente 298 2, IV| seguitava a gemere il Savello.~ ~Era un'alta e poderosa figura 299 2, IV| il collo nudo, che non si era mai saputo assoggettare 300 2, V| affari, l'amministrazione si era trovata momentaneamente 301 2, V| che possedeva. Il pareggio era stato ottenuto, i creditori 302 2, V| apparteneva al Cantiere. Era come un gigantesco organismo 303 2, V| vita dell'ente laborioso era assicurata.... il padrone 304 2, VI| sostò un momento. Il sole era venuto a colpirlo in pieno 305 2, VI| colpirlo in pieno volto. Era, veramente, una bella giornata!~ ~ 306 2, VI| odio vile e bruto, perchè era stato suo compagno, un giorno 307 2, VI| lontano, laggiù in America, ed era rimasto operaio, mentre 308 2, VI| cuore di tutti quegli operai era per il padrone, di cui eran 309 2, VI| piccolo cimitero del Cantiere era posto sul fianco destro 310 2, VI| chiamò.~ ~Il giovane ch'era rimasto, discretamente, 311 2, VI| disse egli, e la sua voce era sempre calma e serena, – 312 2, VI| inaspettata rivelazione, era rimasto agitato, perplesso, 313 2, VI| la mano.~ ~Ma Maurizio s'era fatto rosso, ad un tratto; 314 3, II| preso dalla visione cui era intento.~ ~– Osservate, 315 3, II| non tralignava. Don Pietro era un vero Rosa Santa!~ ~– 316 3, II| cercar di trattenerla – gli era scappata giù per la gota.~ ~– 317 3, III| attendeva la madre. Egli era solo e stava appoggiato 318 3, III| con un sospiro.~ ~Egli era stranamente precoce: poco 319 3, III| guardava e gli sorrideva.~ ~Era la nonna.~ ~Ed egli guardandola 320 3, III| dunque il babbo che tua nonna era una dama bella, bella tanto.... 321 3, III| discendente di eroi e di abati si era fermato per bene assaporare 322 3, III| nessuno. Tua nonna non c'era più.... Ma è dunque proprio 323 3, III| che non sai nulla, tu? si era interrotto il maligno raccontatore.~ ~– 324 3, III| abile piccolo narratore si era fermato. Febo ascoltava 325 3, III| ragazzo.~ ~– Perchè tua nonna era dunque entrata là dentro, 326 3, III| la guardava intensamente. Era stata bella, molto bella, 327 3, III| molto bella, sua nonna. Era stata bionda, bianca, sottile: 328 3, III| ritratto, fatto quando la nonna era giovanissima ancora, presentava 329 3, III| con maraviglia.~ ~Il padre era entrato nella sala silenziosamente, 330 3, IV| avevano abbrunata. Essa era molto semplicemente acconciata 331 3, IV| che la loro condizione non era più quella dei conti di 332 3, IV| prima di volare al cielo. Era esso l'emblema, che nessun 333 3, IV| notizia che lo sposo adorato era morto in guerra. Non volle 334 3, IV| Aveva duecento anni. Ed era tutto in fiore: dal maggio 335 3, IV| dal maggio al novembre era una continua, smagliante 336 3, V| estasi. Erano cugini.~ ~Egli era alto, bruno, distinto: ne' 337 3, V| strana affinità di carattere era nelle loro anime – la squisita 338 3, V| loro società, il loro amore era passato sereno, luminoso, 339 3, V| madre, il piccolo Pietro era cresciuto un poco chiuso, 340 3, V| Parigi, a Londra, in Oriente, era divenuto, per opera del 341 3, V| E quando donna Laura vi era entrata, cinta la bianca 342 3, V| in tutto squisitissima – era l'unica degna di entrare 343 3, V| raccolti i gioielli se n'era fuggita mentre il vecchio 344 3, V| successione per il figliuolo era stato un vero disastro.~ ~ 345 3, V| del padre....~ ~– Tutto era perduto, – aveva detto al 346 3, V| nobilissima nei secoli, era salvo.~ ~E donna Laura sollevò 347 3, V| conosceva. E in quegli occhi era la fede, il coraggio e la 348 3, VI| lo recò sul suo tavolo.~ ~Era la storia dei Rosa Santa, 349 3, VI| nera massa degli alberi.~ ~Era lì, tutta lì, la sua grande 350 3, VI| segno di ardente fede. Sotto era il motto: "Io ardo ed olezzo."~ ~ 351 3, VI| ardo ed olezzo."~ ~L'ardore era la fede pura ed intensa 352 3, VI| alla famiglia, l'olezzo era il profumo di nobiltà e 353 3, VI| virtù che sui Rosa Santa si era diffuso ineffabile.~ ~"Io 354 3, VI| atroci di crudele fierezza. Era tutta lì, la nobile e grande 355 3, VI| infelicissima donna.... e se l'era cavata con alcune poche 356 3, VI| parole, di colore oscuro. Ed era saltato ad un augurio per 357 3, VI| aperto, la cupa vôlta, ove era morta la Nonna, donna Eleonora 358 3, VII| mormorò Febo, il quale era entrato lieve, senza far 359 3, VII| popolavano tutta la parete. Chi era quel volto pallido, sotto 360 3, VII| questo lo conosceva!~ ~Era il giovane sposo di Cecilia, 361 3, VII| della sua giovane vita. Era alto, snello, tutto chiuso 362 3, VII| ch'ei conosceva.~ ~Quivi era un ritratto, uno strano 363 3, VII| tenuto immoto, incantato. Era un volto pallido, bizzarro, 364 3, VII| occhi pieni di mistero. Era Stefano di Rosa Santa: scomparso 365 3, VII| di Rosa Santa non altro era rimasto che il mistero della 366 3, VII| enigma che sopra quella testa era disceso pauroso.~ ~Ah! il 367 3, VII| sempre di quel fanciullo ch'era un uomo, anzi, meglio, un 368 3, VII| una tela.~ ~– Questo.~ ~Era una figura di donna anziana: 369 3, VII| ripetè Febo.~ ~Il conte si era fatto pallido: e guardò 370 3, VII| gli occhi vitrei.... così era dunque diventata sua nonna, 371 3, VII| che l'avea colta!~ ~– Così era quando fu uccisa.... – pensò, 372 3, VII| mente del precoce fanciullo era stata assalita dalla visione 373 3, VII| quella porta sbarrata si era fermato turbato e palpitante, 374 3, VII| guardò il padre.~ ~Anch'egli era pallido e taceva.~ ~Forse 375 3, VIII| VIII.~ ~ ~ ~Era stata, quella, una veramente 376 3, VIII| curata, fanciulletta, ch'era unito nella sua mente a 377 3, VIII| meravigliosa passiflora (era un grande botanico lui), 378 3, VIII| delle colline lontane. Era quello il gruppo di case 379 3, VIII| In compenso egli si era portato, là in alto, i suoi 380 3, VIII| eremo e la miniera, non era vero?... Era interessantissima, 381 3, VIII| miniera, non era vero?... Era interessantissima, sotto 382 3, VIII| dotto, così elevato, non si era sentito attratto da un campo 383 3, VIII| se ricordava!...~ ~Come era adorabile, povero vecchio 384 3, VIII| Forse, ingiustificati.... Era tanto precoce quel ragazzo 385 3, VIII| china sopra il ricamo. Era una grande tovaglia, destinata 386 3, VIII| anima dolorosa.... La morte era passata su Rosa Santa, e 387 3, IX| ansante.~ ~Dietro lei, sotto, era la valle, aperta, immensa, 388 3, IX| Il dottor Laurenti ch'era alle vedette apparì subito: 389 3, IX| Intanto il dottor Laurenti era occupato a presentare l' 390 3, IX| ingegnere Corradi ai gitanti.~ ~Era un giovane bruno, alto, 391 3, IX| avvicinò al dottor Laurenti.~ ~Era allegra: una vampa rosea 392 3, IX| che sino a quel momento era stato a discorrere coll' 393 3, IX| alla miniera.~ ~La faccenda era piuttosto complicata. Ma 394 3, IX| udì un grido straziante.~ ~Era il povero consigliere Seghezzi 395 3, IX| presentò la sua famiglia.~ ~Era una vera famigliuola nata 396 3, IX| di quei dirupi selvaggi: era l'omaggio di tutti gli operai 397 3, IX| che per la prima volta era venuta a visitar la Miniera.~ ~ ~ ~ 398 3, X| Seghezzi.~ ~Accanto a lui era Febo, il figliuolo, il quale 399 3, X| del salone ove la nonna era morta; la chiave che dopo 400 3, X| infinito studio e astuzia era riuscito alfine a procurarsi, 401 3, XI| in quel momento.~ ~Egli era pallido, ma sicuro.~ ~Riprese 402 3, XI| abitato la morta. Ivi nulla era stato tòcco e mutato dal 403 3, XI| nonna, che Lei tutta non era morta, che qualcosa di Lei, 404 3, XI| diceva al nipote ch'ella era contenta che lui fosse venuto, 405 3, XI| lui, alta, cupa, tetra, era la grande porta di noce 406 3, XI| Egli entrò.~ ~Il salone era immenso: nelle ombre che 407 3, XI| Pareva un tempio: ed era una tomba.~ ~Ivi era stata 408 3, XI| ed era una tomba.~ ~Ivi era stata trovata morta la nonna.~ ~ 409 3, XI| nuovo brivido.~ ~Dove, dove era dunque caduta? dove era 410 3, XI| era dunque caduta? dove era stata dunque trovata – bianca, 411 3, XI| Si chinò.~ ~Ah! ecco. Era sicuro. Un'anima invisibile 412 3, XI| a' suoi piedi, la nonna era morta.~ ~Febo guardò.~ ~ 413 3, XI| morta.~ ~Febo guardò.~ ~Era presso la parete: poco lontano 414 3, XI| quel luogo, lì, il tappeto era un poco più scolorito.... 415 3, XI| Davanti a lui, sulla parete, era un immenso specchio.~ ~Febo 416 3, XI| orrendo che davanti a lui si era svolto....~ ~Febo s'inginocchiò 417 3, XI| inginocchiò sul tappeto dove era morta la nonna.~ ~E pregò.~ ~ ~ ~ 418 3, XII| che pensava?... Inutile, era inutile!~ ~– Febo soffre, 419 3, XII| provai tanti anni fa, quando era piccina.... un giorno terribile, 420 3, XII| nella camera di Febo.~ ~Egli era a sedere sul letto, convulso, 421 3, XII| che il povero figliuolo era preda di un sogno, di un 422 3, XII| si guardò intorno.~ ~Si era svegliato.~ ~Allora si strinse 423 3, XIII| madre, in quel momento – si era posta a lato del letticciuolo 424 3, XIII| letticciuolo di Febo e non si era più mossa.~ ~Il ragazzo 425 3, XIII| più mossa.~ ~Il ragazzo era malato – ella lo sentiva – 426 3, XIII| intuito di tutte le madri, era parso sentire in quelle 427 3, XIII| Da troppo tempo egli era agitato e convulso: qualcosa 428 3, XIII| strano, d'incomprensibile era in lui sopravvenuto, qualcosa 429 3, XIII| cupo, ma non tranquillo, era disceso sopra il suo volto 430 3, XIII| il pallore del volto si era mutato in una livida ombra; 431 3, XIV| villa: tutto il palazzo n'era squassato nelle più intime 432 3, XV| gettarono gli occhi sul letto.~ ~Era vuoto.~ ~Febo non c'era 433 3, XV| Era vuoto.~ ~Febo non c'era più!~ ~Donna Laura ebbe 434 3, XV| sè, senza ascoltarlo, si era slanciata fuori della camera.~ ~ 435 3, XV| incurante dell'uragano.~ ~Non era vero.~ ~Era il bambino del 436 3, XV| uragano.~ ~Non era vero.~ ~Era il bambino del giardiniere, 437 3, XV| momento storditi.~ ~La folgore era caduta sopra il Rosaio.~ ~ 438 3, XV| Una improvvisa quiete s'era stabilita....~ ~Donna Laura 439 3, XV| attraversò la mente.~ ~Così era scomparsa, un giorno, la 440 3, XV| improvvisamente.... Così era stata cercata, affannosamente, 441 3, XV| palazzo....~ ~La porta n'era aperta.~ ~Ella vi si precipitò.~ ~ 442 3, XV| Anche la porta del salone era aperta, spalancata....~ ~ 443 3, XV| Febo!~ ~Il fanciullo era lì, per terra, gli occhi 444 3, XVI| camera di Febo il balcone era aperto.~ ~Entrava libera 445 3, XVI| giovane Febo di Rosa Santa era appunto quello della vecchiaia.~ ~ 446 3, XVI| quello della vecchiaia.~ ~Era un volto di vecchio, quello 447 3, XVI| testa, da quel giorno, si era fatta bianca, tutta bianca.~ ~ 448 3, XVI| la miseranda vecchiaia, era discesa, in una notte, sopra 449 4, I| mosse per uscire.~ ~Egli era un giovane sopra i trent' 450 4, I| lotta lunga e secreta. Ma era lo sguardo che veramente 451 4, I| quell'uomo. In quello sguardo era il terrore di un travaglio 452 4, I| anche la piccola piazza era deserta. Solo la croce di 453 4, I| un momento intorno. Tutto era quieto e silenzio. Le ultime 454 4, I| riprese l'ascesa.~ ~Egli era pallido ma sicuro. Saliva, 455 4, I| pareva quasi nera, tanto n'era intenso l'azzurro, veduto 456 4, I| si apriva sulla parete: era allora uno zampillare di 457 4, I| andava alzando. Ma intorno era ancora una grande aridezza: 458 4, I| l'aria, a quell'altezza, era purissima. Venivano a tratti 459 4, I| alpestri e il cielo in alto era limpidissimo. Il viaggiatore 460 4, I| e densa.~ ~E la strada s'era mutata in sentiero, mentre 461 4, I| forse dalla valle che s'era lasciata alle spalle, di 462 4, I| del piombo.~ ~Il bosco s'era fatto più fitto. Ma il viaggiatore 463 4, I| Finalmente vi fu da presso. Era una grande capanna di legno 464 4, I| e di paglia. La porta ne era chiusa, ma da un finestrino, 465 4, I| uomo, usciva il chiarore ch'era giunto lontano, sino all' 466 4, I| del camminatore e che gli era stato faro nella notte.~ ~ 467 4, I| subito.~ ~Ma se il corpo era sveglio, la mente però posava, 468 4, I| frascheggiare di fronde, dal bosco. Era una strana, misteriosa e 469 4, I| chiarore apparì alla porta.~ ~Era il vecchio Giovanni che 470 4, II| erba, sotto il suo volto. Era tutto un piccolo mondo, 471 4, II| vita d'un giorno, egli si era come risvegliato da un sogno 472 4, II| sogno cupo e triste. Non era ancora bene uscito, del 473 4, II| grandissimo abbattimento ch'era in tutto il suo essere aveva 474 4, II| pioggia e di sgomento in cui era capitato alla capanna dei 475 4, II| pastore ciò che nella sua vita era trascorso, tutto l'orrore 476 4, II| passato che inesorabile si era abbassato sopra di lui, 477 4, II| padre mio.~ ~ ~ ~Così era incominciata per lui la 478 4, II| Tutto quello che già era stato in lui un giorno, 479 4, II| stato in lui un giorno, s'era spezzato, annichilito e 480 4, II| la sua vita d'un giorno era veramente morta. Egli era 481 4, II| era veramente morta. Egli era ormai un altro essere: un 482 4, II| essere interiore: qualcosa si era distrutto, affievolito nella 483 4, II| quali mai la sua mente si era fermata, nell'affannosa 484 4, II| velato un noto richiamo. Era la campana dei pastori che 485 4, II| scure: in alto il cielo era già bruno, ma all'orizzonte 486 4, II| della sera. Il prato non era più che un grande tappeto 487 4, II| solo e grande effluvio, ch'era l'alito fresco del prato.~ ~ 488 4, II| animali e di quelle erbe. Era anche lui una di quelle 489 4, II| giornata di sole. Anche lui si era nutrito di sole, lungo il 490 4, II| vita tutto il suo corpo era compenetrato dalla grande 491 4, II| Silvio, con il suo gregge, si era fermato in mezzo alla prateria 492 4, II| appoggiato al bastone.~ ~Era un forte ragazzone bruno, 493 4, II| la placidezza e la forza. Era lui, certamente, il vero 494 4, II| orazione.~ ~Tutto il gregge s'era anche arrestato, e molte 495 4, II| erano svaniti, la notte era calata sulla prateria. Essa 496 4, II| orizzonte. In alto il cielo era vivido di stelle. Le pecore 497 4, II| cui tutto il bel giorno s'era pasciuto.~ ~Però qualche 498 4, II| attendeva.~ ~La famiglia era radunata. Il vecchio Giovanni 499 4, II| latte. La vecchia Teresa era al fuoco intenta a rimestar 500 4, II| secondo figliuolo di Giovanni, era in un angolo, vicino al 501 4, II| focolare, accanto a Teresa, era il vecchio cane: esso guardava 502 4, II| e il vecchio cane gli si era andato a porre a lato, quasi 503 4, II| frappose un'ombra gigantesca.~ ~Era un vecchio alto e scarno, 504 4, II| inquieto. Da quanto tempo era là? Da dove era egli uscito? 505 4, II| quanto tempo era là? Da dove era egli uscito? Pietro non 506 4, II| guardatela.~ ~Una strana creatura era sbucata di tra le fronde. 507 4, II| nerissimi sopra i due.~ ~Era davvero una piccola zingara, 508 4, II| nella selva, dalla parte ov'era scomparsa la figlia.~ ~La 509 4, II| che una nube di tristezza era discesa sopra tutta la famiglia 510 4, II| pregava sottovoce.~ ~Silvio era rimasto pensoso.~ ~ ~ ~Ma 511 4, II| selvatica diffidenza ch'era sempre in fondo al suo occhio 512 4, II| quella bizzarra fanciulla, ma era con lei fieramente irritato: 513 4, II| sotto quel colonnato, s'era popolata d'una folla tumultuosa 514 4, II| circondava le contendevano, era la farfalla schiava.~ ~E 515 4, II| prigioniera, nella sua follia, era caduta sino in fondo, sino 516 4, II| apparì tra quelle fronde. Era una capretta dal pelame 517 4, II| musetto verso il luogo ov'era Pietro: forse la brezza, 518 4, II| le capre di Silvio. Egli era dunque vicino. Mentre Pietro 519 4, II| lui, sempre giacente. Una era Silvio e l'altra.... Pietro 520 4, II| Pietro la riconobbe subito. Era Maria, la figliuola del 521 4, II| E non parlavano. Ella si era posta sopra i nerissimi 522 4, II| testa di Pietro, che non si era mosso, nascosto fra le alte 523 4, II| dei due giovani pastori.~ ~Era un'alba chiara; una luce 524 4, II| Un'altra volta il cielo era tutto acceso di fiamme e 525 4, II| personcina snella e ardita era baciata da' guizzi purpurei 526 4, II| intorno a loro amava.~ ~ ~ ~Era una mattinata grigia. La 527 4, II| mattinata grigia. La campagna era tutta presa dalla grande 528 4, II| nebbia nascondeva. Pietro era seduto a' piedi di un albero; 529 4, II| spalla del giovane. Intorno era un grande silenzio. Tutto 530 4, II| farsi udire, ai giovani. Era a pochi passi da loro e 531 4, II| infame!...~ ~Ma Silvio era stato pronto a scansarsi 532 4, II| vecchio si volse a Maria che era rimasta immobile per la 533 4, II| limpido una fosca fiamma si era accesa.~ ~– Vattene, vecchio, – 534 4, II| rapido come il baleno, era accorso. S'era gettato sul 535 4, II| il baleno, era accorso. S'era gettato sul braccio, alzato 536 4, II| del vecchio irrigidita s'era aperta e il randello era 537 4, II| era aperta e il randello era caduto ai suoi piedi, vano. 538 4, II| visione, rapida e violenta, era passata: un'altra scena, 539 4, II| Ma allora, nessuna mano era piombata sopra il suo braccio 540 4, II| miserando delitto del quale era stato fattore!...~ ~Silvio 541 4, II| allontanarsi.~ ~E la fanciulla era sparita tra le fronde.~ ~ 542 4, II| Porse l'orecchio. Era una voce di donna. Chiese 543 4, II| e paurosa.~ ~Pietro mai era stato alla casa del vecchio 544 4, II| punte dei ciottoli di cui era irto il viottolo, famoso 545 4, II| Pietro guardava stupito.~ ~Era una miserabile stanza dalle 546 4, II| al fuoco. In un angolo v'era un mucchio di paglia. Doveva 547 4, II| grossa pietra riquadra ch'era per terra.~ ~Maria intanto 548 4, II| terra.~ ~Maria intanto s'era gittata a giacere sulla 549 4, II| Dio mio!~ ~Come un fremito era passato sopra la capanna. 550 4, II| sopra la capanna. Sul tetto era scivolata, invisibile, come 551 4, II| raccontate....~ ~Intorno era silenzio, Maria sulla paglia, 552 4, II| colse lì.... sulla testa.... Era notte, egli non mi poteva 553 4, II| sapete. Vicino ad esso v'era la culla della Maria. Aveva 554 4, II| mormorò sordamente.~ ~– Essa s'era levata di notte.... da vicino 555 4, II| abbracciati. Li vedevo bene. Era notte fitta, ma io li vedevo. 556 4, II| rientrai in casa. La bambina si era svegliata. Essa strillava.... 557 4, II| diavolo in persona.... Ed era corsa via, forsennata, nel 558 4, II| Pietro.~ ~– Ah, lui?... lui era uno della razza dei vostri 559 4, II| grandi.~ ~– Ah!~ ~– Sicuro. Era il primo figliuolo del vecchio 560 4, II| trovare. Durante la notte era sparito. Come?... io non 561 4, II| bufera della notte.~ ~Maria s'era levata da un pezzo e batteva 562 4, II| di acqua che liberamente era entrata dalla porta aperta 563 4, II| vermi che l'abitavano, s'era bevuta le lagrime del cielo 564 4, II| davanti a lui. Il suo passo era sicuro e celere: come diretto 565 4, II| destino davanti a lui: quando era fuggito, scacciato dal suo 566 4, II| alito infame del Delitto era passato, insozzando, uccidendo, 567 4, II| vecchio a lui, altro non era dunque che la triste comunanza 568 4, II| ovunque!...~ ~Il Delitto era intorno e ovunque: nell' 569 4, II| luminosi....~ ~Il Delitto era intorno e ovunque.~ ~Anche 570 4, II| da Pietro.~ ~ ~ ~La pace era quel giorno tra quegli uomini.~ ~ 571 4, II| separavano dal praticello ch'era davanti alla Capanna del 572 4, II| sposa di Silvio. La festa era grande: e con l'amore felice 573 4, II| di pace. La sua anima si era aperta un momento alla grande 574 4, II| alla grande gioia del Bene. Era per lui che ora quelle anime 575 4, II| quelle anime eran felici. Era stato Dio che lo aveva scelto 576 4, II| versato il sangue, adesso era stata tanto avventurata 577 4, II| lontana ma insistente, si era dileguata: e per opera sua. 578 4, II| amore e di pace – il Bene era venuto da lui, dal suo cuore 579 4, II| Pietro! ov'è dunque Pietro?~ ~Era la voce di Silvio.~ ~Subito 580 4, II| Un'infinita giocondità era nel cielo, nell'aria calda 581 4, III| tenebre.~ ~ ~ ~Già dall'alba era incominciato il terrore. 582 4, III| sgomenti, pallidi e disperati era passata fuggendo davanti 583 4, III| gloria e l'amore, per chi era forte, giovane e senza paura. 584 4, III| Ed ora la guerra, dunque, era venuta....~ ~Da molti giorni 585 4, III| Un'altra notte poi se n'era veduto uno, immenso, di 586 4, III| fiamme. E il mattino dopo si era veduto ch'era veramente 587 4, III| mattino dopo si era veduto ch'era veramente un paesello, andato 588 4, III| spenta e puzzolente.~ ~Quella era la guerra.~ ~E doveva essere 589 4, III| perchè il rimbombo cupo non era più cessato e i falò pareva 590 4, III| E anche il rimbombo si era fatto sempre più vicino, 591 4, III| distruzione e alla rapina.~ ~E poi era venuta giù, spaventevole 592 4, III| valanga ora passata.~ ~E ove era passata tutto aveva bruciato 593 4, III| esistevano più, il bosco più non era che un immenso carnaio, 594 4, III| notte, tepida e serena, era caduta lentamente sopra 595 4, III| nella notte.~ ~Egli solo era vivo: neppure una scintilla 596 4, III| pendìo, il luogo ove Silvio era caduto, cercando di difendere 597 4, III| delirante. Ed anche lui era scomparso nell'orrenda mischia.~ ~ 598 4, III| vortice di fuoco e fumo ch'era seguìto.~ ~Pietro continuò 599 4, III| continuò il cammino.~ ~Il cielo era stellato; e una sottil luce 600 4, III| Una brezza leggera s'era levata nella notte e recava 601 4, III| sformati. Il prato, sconfinato, era tutto nero di morti. Si 602 4, III| biancheggiar nelle ombre. Intorno era una quiete immensa. Qualche 603 4, III| sulla terra nera. Il sangue era sgorgato in tanta abbondanza 604 4, III| fermò un momento.~ ~Gli era parso veder muovere qualcosa 605 4, III| Pietro lo riconobbe.~ ~Era il vecchio cane delle Capanne 606 4, III| delle Capanne grandi. Egli era dunque sfuggito alla strage 607 4, III| compagno de' suoi padroni ed era venuto a lui.~ ~Il cane 608 4, III| venuto a lui.~ ~Il cane era inquieto: tremava, si lamentava....~ ~ 609 4, III| Anche là dentro la strage era stata orribile: fra l'inviluppo 610 4, III| sentieruoli del bosco e s'era fermato in piccole pozze 611 4, III| vecchio Giovanni.~ ~Egli era morto lì, nell'ultima difesa 612 4, III| mezzo al petto. Il suo volto era bianco come la neve e sereno.~ ~ 613 4, III| pagato il suo delitto.~ ~Ed era venuta – almeno – per lui 614 4, III| fine!~ ~Egli solo dunque era sopravvissuto, unico testimone 615 4, III| un giovane soldato morto. Era giovanissimo, un fanciullo 616 4, III| mani concesso da Dio, s'era annientato nel buio della 617 4, III| della distruzione.~ ~Tutto era scomparso, distrutto, finito: 618 4, III| intorno a lui, lo colpì. Era la canzone dei grilli, dei