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Egisto Roggero Le ombre del passato Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Parte, Cap.grigio = Testo di commento
1001 1, V| ove si posa.~ ~Era molto còlta e dotata d'un delicato acume 1002 1, IX| cercare di preferenza le anime colte ed elevate, per affinarsi 1003 1, XI| stesso sentimento ci aveva côlti.~ ~Un senso di rispetto, 1004 3, V| Ella – intelligente e coltissima, bella e in tutto squisitissima – 1005 4, II| È forse ammalato? Lo ha còlto qualcosa improvvisamente? – 1006 3, XII| la zia....~ ~– Tacete, – comandò il vecchio dottore amico, – 1007 2, I| battaglia in quei giorni combattuta e vinta. Si sedette e attese.~ ~ 1008 1, XV| anni....~ ~Riflettei: l'età combinava.~ ~– La Ketty sopra i diciotto.~ ~ 1009 1, XVIII| insieme nel mio cervello in combustione, in uno strano e affannoso 1010 1, II| por giuoco. E le sue mani cominciano a lavorare febbrilmente. 1011 4, II| nipoti.~ ~Prima però ch'essi cominciassero la cena, il vecchio si alzò, 1012 4, III| più vicino. Allora erano cominciate a passare le turbe derelitte 1013 1, II| che le ombre della sera cominciavano a oscurare, la folla degli 1014 1, I| inutilità dalla mia vita e cominciavo a lasciarmi vincere, mio 1015 1, IX| stampo, fu molto pianta e commentata.~ ~Io venni ricercato e 1016 1, III| attenzione e gl'inevitabili commenti degli altri miei compagni 1017 1, V| una grande colpa da altri commessa, e da lei, povera e inconscia 1018 1, I| interessi, chi prossimo a commettere uno sproposito. Se ne dissero 1019 3, VI| magnifica e costosa, dal padre commissionata ad un giovane studioso e 1020 1, XI| compianto sincero, profondo e commovente.~ ~La villa era stupenda.~ ~ 1021 1, XI| malgrado, profondamente.~ ~Le commozioni di que' giorni avevano scosso 1022 1, II| vicini, come me appoggiati ai comodi parapetti della nave, sotto 1023 1, IX| compensati dagli editori miei compaesani e direttori di periodici, 1024 4, II| sbucare, due ombre immense comparvero davanti a lui, sempre giacente. 1025 1, II| vince in lui i sentimenti di compassione e di umanità. Una specie 1026 2, III| veduto, amici, uniti con me, compatti, a difendermi, a farmi riparo 1027 4, II| vita tutto il suo corpo era compenetrato dalla grande voluttà della 1028 1, IX| al modo come mi venivano compensati dagli editori miei compaesani 1029 1, XII| il mio affetto. Essi mi compenseranno di quanto voi mi avete fatto 1030 1, IX| per sentire il bisogno di comperarne e sopratutto.... pagarne 1031 1, XI| un sospiro:~ ~– Ed ora si compia la volontà del mio povero 1032 1, XV| degna di stare.... e vi compiacerete di soggiornare nella palazzina 1033 1, VIII| valorosa "carcassa" come si compiaceva chiamarla lui.~ ~Miss Ethel 1034 1, XI| in que' dintorni. Era un compianto sincero, profondo e commovente.~ ~ 1035 1, II| frenetico, delirante egli compie il suo giuramento. Con le 1036 3, X| della valle ove sant'Adriano compiè prodigi di carità e Cecilia, 1037 1, XII| mie creature essa non deve compiersi. Ecco perchè ho fatto quanto 1038 1, XVII| compagna che l'aveva aiutata a compilare l'infantile sua lettera 1039 2, V| notte, aveva raccolto e compilato.~ ~– Agostini, – disse avvicinandosi 1040 1, XII| rivolgermi per sapere. E dopo compirò ciò che il destino ha stabilito 1041 1, VIII| missione? E che una volta compitala io non sia più altro che 1042 3, IV| avrebbe forse servito pei cómpiti al borghese figliuolo di 1043 1, VIII| misteriosa promessa s'è finora compiuta.... – mormorò ella dolcemente.~ ~– 1044 2, III| vinte e tante conquiste compiute, ripetè il suo lamento scorato:~ ~– 1045 1, VIII| onorava di tutta la sua più completa fiducia.~ ~– Ma allora questo 1046 3, VIII| li affineranno ancora, li completeranno, aggiungeranno ad essi altri 1047 1, XV| e di uomini-macchine che compongono la vita lavoratrice di certi 1048 1, XVI| coscienza. Come doveva io comportarmi? Qual era il mio dovere 1049 1, II| Doveva però essere un maestro compositore. Egli altro non seppe dirmene 1050 3, VIII| ragazzo veniva avanti, serio, composto, guardando un poco stupito 1051 1, XIII| padrone.~ ~– Non riusciste a comprender mai quale ne fosse la ragione?~ ~– 1052 2, VI| ora e ricorda.... e tutto comprenderai, adesso) io ho vegliato 1053 1, XIII| coperto d'un velo nero!Voi comprenderete.~ ~– È mistress Charnwood? – 1054 1, XIII| so: non sono riuscito a comprenderlo.~ ~Continuammo in silenzio 1055 1, IV| signore. E vi prego di comprendermi bene. Io vi rivolgo una 1056 1, II| gli sguardi parlavano; noi comprendevamo perfettamente. E la dolorosa 1057 3, VIII| altre ancor brute che non comprendono e che non vedono ancora. 1058 4, II| a riunire con un nesso comprensibile.~ ~Qualche dramma doveva 1059 1, XVII| mormorai, – voi avete compresa ora la mia posizione.... 1060 2, II| altri.... almeno.... per non compromettere me. E il buon Agostini è 1061 1, XI| aveva lasciati, gli oggetti comuni ch'ei soleva adoperare nelle 1062 4, III| il silenzio della notte, comunicandole un lungo fremito doloroso.~ ~ 1063 4, I| aromaticissimo fieno fresco. Il luogo comunicava da un lato con il chiuso 1064 2, I| macchine del Cantiere che comunicavano il loro fremito anche al 1065 1, XV| Io pregherò Dio perchè conceda a voi ciò che a me, troppo 1066 1, III| il mio sangue freddo.~ ~Concentrai tutta la mia anima e i miei 1067 1, II| trionfi delle serate dei concerti: e iniziavano un grande 1068 3, IV| sparse ovunque e il Papa concesse ai discendenti del Santo, 1069 1, XX| sino agli ultimi momenti concessi la salma della povera madre 1070 1, I| fermare sulla tela una mia concezione vaga, indecisa – eravamo 1071 1, VII| più.... il mare ve li ha conciati per bene! Approfittate di 1072 1, XVII| aggiunsi io. E gli narrai concisamente la morte del povero mister 1073 1, XII| doveva aspettarmelo."~ ~Concludeva così:~ ~"Voi siete morta 1074 1, XVIII| avvenuto altro non è che la conclusione, il natural compimento della 1075 3, II| dunque....~ ~– Dunque Febo, – concluso la contessa, – imparerà, 1076 4, III| sul capo degli uomini una condanna che si perde nei secoli. 1077 1, VIII| Domani, quando vi avrò condotte al palazzo Charnwood, io 1078 3, IV| raccolse l'anima celestiale conducendola in alto, nell'eterno azzurro 1079 4, II| e si fermò.~ ~– Dove mi conducete? – chiese egli.~ ~Pietro 1080 1, VI| furono aperte le porte che conducevano sopra coperta, che un getto 1081 1, XVII| non potesse ritrovarle e condurle con sè. "Le mie creature, 1082 1, XIX| calmò.~ ~– Mi promettete di condurmela subito, la mia creatura? – 1083 3, XII| giorno che la madre ebbe la conferma delle alterate facoltà del 1084 1, IV| incomprensibile. E non posso a meno di confessarvi che anch'io ne rimango molto 1085 1, IV| turbata. Ella stessa mi ha confessato....~ ~– Vi ha dunque parlato 1086 1, I| inquietudine, e, bisogna lo confessi anche, un vago terrore per 1087 1, XVII| di morire, s'era aperto e confidato, venne da me per sapere 1088 1, II| ottenuta l'amicizia e la confidenza dell'ottimo comandante von 1089 1, XVII| vecchio amico, quasi padre. Mi confidò tutto e mi disse che voleva 1090 1, XVII| collegio inglese ove l'aveva confinata; della piccina non ne sapemmo 1091 1, II| Thè, pain beurré, lait, confiture~ ~Tandis que je goutais 1092 1, XVIII| di potersi abbracciare e confondere insieme le loro lagrime.~ ~ 1093 3, VIII| disparte, in alto; di non confondersi, di non mescolarsi, di non 1094 1, III| il fatale biglietto: lo confrontai con le parole manoscritte 1095 1, III| vostro libro dei versi per confrontare questi caratteri con quelli 1096 2, VI| a lui – per chi sapeva e confrontava – nella fronte, nello sguardo 1097 3, VII| pensò Febo e rapidamente lo confrontò con il padre pensoso e assorto 1098 4, II| capanna dei pastori, aveva confusamente spiegato il suo stato al 1099 2, VI| balìa di mille sentimenti confusi.~ ~– Voi.... voi mio padre, 1100 4, II| prima.~ ~Dopo la dolorosa confusione seguìta al dramma che aveva 1101 1, XIII| incertezza di prima, mi congedai dal vecchio segretario.~ ~ ~ ~ 1102 1, XVI| del vecchio segretario e congedandomi da lui.~ ~ ~ ~ 1103 1, XVII| Mi alzai per prendere congedo.~ ~Il vecchio mi tese la 1104 3, VI| ogni ora dal meccanismo del congegno, e molti libri, preziosissimamente 1105 1, I| Si fecero le più strane congetture: chi mi disse innamorato, 1106 1, XV| elettriche e a vaporo che la congiungevano alla grande metropoli, a 1107 2, III| che non sai. Voglio che tu conosca anche questa, ah sì, lo 1108 1, II| comandante von Moser, venni a conoscenza dell'essere di tutte queste 1109 1, III| passeggieri. Ero curioso di conoscerli e passeggiando sopra coperta 1110 1, XV| parecchi anni prima che conoscessi Charnwood, o meglio, che 1111 1, XIII| vecchio segretario.~ ~– Voi conosceste bene mister Charnwood?~ ~– 1112 3, V| degli istessi alberi che conoscevan tutta la storia dei loro 1113 1, IX| incontro premurosi.~ ~Essi conoscevano diggià la dolorosa notizia.~ ~ 1114 1, XVII| Povero Charnwood!~ ~– Lo conoscevate bene?~ ~– Oh! – fece il 1115 1, V| la sua naturale vivacità, conquistato tutti ormai. Tranne s'intende, 1116 2, III| battaglie vinte e tante conquiste compiute, ripetè il suo 1117 2, I| volto pallido di vecchio consciente, quei due freddi occhi malvagi, 1118 1, XIV| mister Charnwood."~ ~E lo consegnai alla donna.~ ~Costei lo 1119 1, XV| bambine ad un amico suo consegnandogli tutto il suo patrimonio 1120 1, XIV| mormorai – dovrei consegnarlo proprio in sue mani....~ ~– 1121 1, XVII| della sostanza in sue mani consegnata.... Il tristo preso alle 1122 1, IX| signor Thompson la busta consegnatami negli ultimi terribili momenti 1123 1, XII| segretario Thompson mi aveva consegnato insieme con lo scrignetto 1124 1, VIII| al palazzo Charnwood, io consegnerò a questo signor Thompson 1125 1, X| naufragio del Delphin e conseguente morte del povero amico mister 1126 3, V| nel fondo, le disastrose conseguenze della vita dissoluta del 1127 1, I| biglietto, che seguitavo pure a conservare, materiale e palpabile, 1128 1, XIII| la stessa della miniatura conservata nello scrignetto.~ ~– Perchè 1129 1, XII| signore aveva raccolte e conservate.~ ~Ma per me non aprivano 1130 1, III| fatale biglietto che aveva conservato gelosamente e che aveva 1131 2, I| vittoria e di gioia, non conservò a lungo la sua fiera alterezza....~ ~ 1132 2, III| dollari, ora! – mi fermai e considerai il macadam, sotto i miei 1133 1, XIII| in casa da quel giorno, considerata come una seconda padroncina 1134 2, II| testa confusa.~ ~Andrea la considerava, sempre in silenzio. Quanti 1135 1, XVII| alla loro madre!" – Io gli consigliai di mandarle in Europa. Un 1136 1, I| un'accurata visita e mi consigliò di cambiare aria, di distrarmi, 1137 1, XVII| loro purezza, con una madre consimile.... Egli ebbe paura di quel 1138 1, I| lunga, e prende tutta la consistenza e la coscienza della vera 1139 4, I| andò.~ ~ ~ ~E tornò il buio consolatore intorno all'affranto, al 1140 3, VI| arrestava, tanti spasimi consolava, tanta dolcezza e carità 1141 1, VII| videro un lampo di rapida consolazione passò ne' loro occhi.~ ~ 1142 1, IV| volto, cedette il posto alla consueta calma e correttezza.~ ~– 1143 1, XIV| nero, acre, turbinoso.~ ~Consultai il taccuino del povero mister 1144 4, II| seno di essa eran stati consumati, ed essa, la terra, sconvolta 1145 4, II| gioia ignota di vita che lo consumava, slanciata verso quel lontano 1146 3, II| aguzzando la povera vista consunta da tre anni di studi e di 1147 3, XII| mettetegli attorno dei ragazzetti contadinelli, forti, sani, rozzi, sudici 1148 1, XV| perchè aveva paura che io le contaminassi col mio alito impuro, che 1149 4, II| la sua anima inquieta e contaminata, nella quale egli aveva 1150 1, XVII| vecchissimo trascorreva, contandoli forse, gli ultimi giorni, 1151 1, XVII| Egli ebbe paura di quel contatto impuro.... E, come saprete, 1152 1, II| paio di fräulein serie e contegnose, la bonne inglese o francese 1153 2, I| Rimase alcun poco ancora a contemplare il Cantiere, quindi si ritrasse 1154 1, II| Quando mi rialzai dalla mia contemplazione, – non per nulla era un 1155 4, II| terra come un serpente.~ ~Contemporaneamente i due alzarono la testa, 1156 4, II| vita che lo circondava le contendevano, era la farfalla schiava.~ ~ 1157 1, X| all'apertura della busta contenente le ultime disposizioni del 1158 1, VIII| credete, miss Ethel, che possa contenere?~ ~– Non so. Qualcosa di 1159 1, XVII| che adorava, dovette per contentare il materno egoismo di Mildred 1160 3, XIII| solo: dormirò meglio.~ ~– Contentatelo, – susurrò sottovoce il 1161 2, II| aumenti la.... paga? ti contenterò, ma.... non rubare." Lui 1162 1, II| boulevardienne, sebbene contenuta dalla pruderie dell'ottimo 1163 2, V| pacco. Ascolta bene. Esso contiene il mio testamento.... e 1164 1, XIII| riuscito a comprenderlo.~ ~Continuammo in silenzio il cammino.~ ~ 1165 4, II| per Maria.~ ~E ripetè, continuando:~ ~– Oh, per me!... finirla, 1166 3, VIII| vita che noi ignoriamo per continuarne, eredità immensa ma non 1167 4, II| esaltato: i suoi occhi grifagni continuavan a mandare cattivi lampi; 1168 3, X| un giorno l'avvenire e la continuazione della gloria di Rosa Santa 1169 1, XII| Qualcuno veglia sopra di loro e continuerà il mio volere quando io 1170 1, I| aria grata e mi consegnò in contraccambio il suo biglietto: Professor 1171 1, II| vagabondaggio romantico nelle belle contrade della nostra Italia, ritornavano, 1172 4, II| quelle adunche mani che si contraevano come artigli.~ ~Parlava 1173 4, III| faccia. Tutti sono pallidi, contraffatti, ansanti. Uno piange convulsamente, 1174 3, XV| sulla vasca il povero volto contraffatto e spiò l'acqua.~ ~– Voglio 1175 4, III| forsennate le schiere soldatesche contratte, ansimanti, sformate, sopra 1176 2, III| Lo guardai! Era appena convalescente. Il ragazzo era pallido, 1177 4, II| la morte ritorna, nella convalescenza malinconica, alla sua vita 1178 2, III| sana.~ ~– Ah, questo sì, ne convengo! Dato dunque fondo in pochi 1179 1, I| non tardai a riflettere e convenire che questa ipotesi era semplicemente 1180 1, IX| mi aveva subito colpito conversando e subendo, dirò così, il 1181 1, III| pensare.~ ~La miss intanto conversava tranquillamente con la bella 1182 1, XIX| padrona, cercò di calmarla, di convincerla ad aver pazienza, a non 1183 4, II| vento.... Pietro dovette convincersi che il vecchio qualche volta 1184 4, I| tettoia a guardare il nero convoglio che tutta la notte lo aveva 1185 4, III| contraffatti, ansanti. Uno piange convulsamente, silenziosamente, forse 1186 4, II| Pietro non poteva riuscir a coordinare, a riunire con un nesso 1187 4, III| scomparvero: grandi e cupe nubi copersero il campo spaventoso. E la 1188 3, XII| vitrei, le braccia tese: un copioso sudore gli scendeva dalle 1189 2, II| più grosse, ho cercato di coprirle, di nasconderle io.... agli 1190 4, I| pastore gli presentò – per coprirsi – un paio de' rozzi gambali 1191 4, II| alcuno, corti e selvaggi, le coprivano la fronte fin sugli occhi 1192 1, II| E si può essere forti, corazzati, imbevuti di tutte le più 1193 1, IV| pausa, – sì, per quanto corazzato contro le facili illusioni 1194 1, III| sopra una grossa corona di corda vicino ad uno dei grandi 1195 1, III| Era un uomo simpatico e cordiale: un poco triste. Mi pareva 1196 1, XVII| porta di casa. Un'esile cordicella, che un tempo forse poteva 1197 3, X| consiglier Seghezzi, veniva il corpulento dottor Anatolio, seguito 1198 3, IX| Contessa, contessa, la corre troppo! – badava ancora 1199 3, XIV| furioso gorgogliar dell'acqua corrente giù nella villa parve tacere.... 1200 4, II| quell'acqua.~ ~Così doveva correr d'ora innanzi la sua vita, 1201 1, XVII| profondamente; ed io sentii corrermi il corpo come da uno strano 1202 3, VI| occhi sulla pagina: rilesse, corresse qua e là, gravemente, con 1203 2, I| lavoro, le carrette a mano correvan qua e là, e il vapore faceva 1204 3, VIII| la muta idea che si eran corrisposte poc'anzi, senza parlare, 1205 1, II| suo scintillante costume, corruscante tutta di brio e di diamanti, 1206 3, V| rubini ardeva di fiamme corruscanti, ella aveva recato nel tetro, 1207 3, XV| vasca, – gridò una voce.~ ~Corsero là in molti, verso la cappella, 1208 1, IX| si fermò dentro la vasta corte del palazzo, a' piedi del 1209 1, VIII| generosamente delle cure e cortesie usate a me e alle due mie 1210 1, II| siciliano.~ ~Doveva esser cortesissimo ma inesorabile con i suoi 1211 4, II| freno di legame alcuno, corti e selvaggi, le coprivano 1212 4, III| fretta e furia; in un immenso cortile di caserma ingombro di carri, 1213 3, III| che le ombre spioventi dai cortinaggi addolcivano d'una luce mite 1214 1, XV| raccoglimento.... Qui una folla cosmopolita e affaccendata e perfettamente 1215 1, III| pareva di latte. Il cielo cosparso come di una vaga lanuggine 1216 1, XII| infine una idea fissa e costante: le nostre piccine. Ciascuna 1217 3, V| Alla morte del padre – a Costantinopoli – lontano dalla sua casa, 1218 1, XVII| insieme col lavoro e con la costanza, intestato alle due bambine. 1219 | Costei 1220 1, IX| alcuni servi pallidi e costernati, ed un piccolo vecchio signore, 1221 1, XVII| figli ch'egli lasciò nella costernazione – ignorava assolutamente 1222 3, VI| illustrata: opera magnifica e costosa, dal padre commissionata 1223 1, IX| perfezionamenti più ricchi e costosi, accoppiati al più geniale 1224 4, II| volgeva furtivamente, quasi costrettovi da una forza misteriosa, 1225 2, I| accarezzare il complesso di costruzioni annerite dalla patina del 1226 1, V| narravo aneddoti, spiegavo i costumi nostri più caratteristici, 1227 1, I| osservarla allungò così un cotal poco la testa e accostò 1228 | coteste 1229 1, XIII| s'era detto negoziante di cotoni e cereali, colpiva subito 1230 1, II| tournure,~ ~En mettant sur ma couverture~ ~Thè, pain beurré, lait, 1231 3, IX| tenuta sino a quel momento a covare nel suo soprabito così strapazzato 1232 4, I| scosse: i ferri e le catene cozzarono violentemente, e si rimise 1233 1, III| al di là: la mia ragione cozzava contro la evidenza dei fatti.~ ~ 1234 3, IX| bizzarramente su di loro, creando intorno ombre fantastiche 1235 1, XV| due figlie?~ ~– Sì, due creaturine che lui volle ritirare e 1236 3, IV| si sviluppò nei secoli, crebbe, mise un tronco nodoso, 1237 1, XIX| Meno di quanto si crede, alle volte, – mormorai. 1238 1, XVII| della piccola Ethel che credendo sempre vivo suo padre aveva 1239 1, XI| buon signore, quando lo crederete opportuno e per quanto vi 1240 1, I| stentavo, nel mio raziocinio, a crederla una semplice allucinazione 1241 1, VII| feci io.~ ~– Oh, voglio ben crederlo! – mormorò papà Miguel e 1242 2, III| ora dirlo forte e tu puoi credermi – ho potuto divenire, con 1243 4, II| Oh, ne sa già qualcosa, credetelo!~ ~Pietro non credette di 1244 4, II| credetelo!~ ~Pietro non credette di domandargli spiegazione 1245 4, II| terrore de' suoi occhi. – Credevano che io non sapessi nulla... 1246 2, V| pareggio era stato ottenuto, i creditori soddisfatti, la situazione 1247 1, XIX| che ha ritrovato i piccini creduti morti o perduti. E per la 1248 4, II| lucertola tra il verde de' suoi crepacci. Alcune grosse violaciocche 1249 4, II| fiamme dei fastelli che crepitavano allegramente. La giovane 1250 4, II| a bassa voce, con sempre crescente terrore nella voce.~ ~Pietro 1251 2, II| lui.... perchè mio figlio, crescesse su, buono a qualcosa.... 1252 1, XV| esclamai.~ ~– Le due bambine crescevano prosperose e bellissime. 1253 3, V| madre, il piccolo Pietro era cresciuto un poco chiuso, un poco 1254 1, VI| librava in bilico sulle creste spumanti o sprofondava con 1255 1, XIX| meglio. Infine la prima crisi nervosa si acquietò. Mistress 1256 3, II| preziosa caraffa di nitido cristallo di Boemia.~ ~Il segretario 1257 1, I| chiacchierate artistiche, critiche teatrali, bozzetti, novelle: 1258 2, VI| sudore – è stata lì lì per crollare, in questi giorni. Il fallimento, 1259 1, II| come ad un soffio, esse crollavano infrante al suolo.... Finalmente 1260 1, XII| fossero posti così per ordine cronologico.~ ~Perciò cominciai a sfogliare 1261 4, I| nella pietra viva, saliva cruda e incresciosa, incassata 1262 1, VIII| per la prima volta, – così crudamente colpito.~ ~– Doroty dorme 1263 4, I| selvaggia. Nuove roccie crude alzavano qua e là i loro 1264 1, XII| ha voluto punirmi tanto crudelmente...."~ ~E in un'altra:~ ~" 1265 3, V| una rapida estasi. Erano cugini.~ ~Egli era alto, bruno, 1266 4, II| Vicino ad esso v'era la culla della Maria. Aveva tre anni, 1267 1, II| mentre l'Oceano cominciava a cullarci con le sue ondate enormi, 1268 4, II| sfrondate, foglie sminuzzate, cumuli di terra, di fango, pietroni 1269 4, II| alcune rozze funicelle di cuoio. I gambali di pelle di capra 1270 3, X| secoli imperava, molcendo i cuori sì de' ricchi come dei paesani, 1271 2, I| stantuffi, a far echeggiare cupamente i magli, a gittar vortici 1272 1, XVII| non dite sciocchezze. Curarmi, sostenermi, sollevarmi?... 1273 1, XVII| nostra solita vita, nè si curasse delle formalità abituali 1274 3, VIII| che tante volte l'avea curata, fanciulletta, ch'era unito 1275 2, III| di errore!~ ~– Non ve ne curate, padrone.~ ~– Ah, come fare?... 1276 3, VIII| alla bimba, alla Lauretta curiosa e incalzante di pericolose 1277 1, II| della grande basilica di Curtea d'Argem, perseguitato da 1278 1, XI| a quella sacra e vigile custodia che per tanti anni aveva 1279 1, XI| anni aveva silenziosamente custodito un segreto e che stava per 1280 1, VIII| oscurità profonda e poi daccapo mistero senza fondo nè fine, 1281 3, IX| Ella mi scandalizza le dame con le sue debolezze da 1282 4, II| saremo più forti, se quel dannato verrà...."~ ~Il fuoco accennava 1283 3, IV| nessuna tempesta può recar danno al Rosaio.~ ~– Bravo, – 1284 1, XV| guardandomi; – i miei occhi non dànno più una lagrima.... le ho 1285 1, II| le repos du matin.~ ~Poil dans la main!~ ~Mais, penché 1286 3, VIII| e con esso la Vita. Voi Dante, voi Petrarca, voi mille 1287 1, XVIII| morbosa della mia mente, danzavano tutte insieme nel mio cervello 1288 4, II| volto, lo cerco, guardo dappertutto, gli mostro il bastone – 1289 1, XVII| mio nipote tentennò nel darcene notizie, evitò di farci 1290 4, III| alla distruzione. Il sole dardeggiava quella spaventosa massa 1291 4, I| bagnato da capo a piedi. Vi daremo del fuoco. Voi dovete aver 1292 1, I| ricordai del sogno – non seppi dargli altro nome in quel momento – 1293 2, IV| onesto e sacro di operaio per darlo ad un.... mio bastardo, 1294 2, II| avrebbe avuto il diritto di darmi addosso.... di sputarmi 1295 1, XV| agitata e indiavolata da darvi il capogiro e spingervi 1296 1, XV| inesorabile per me!~ ~– Datemene il recapito.~ ~Mistress 1297 1, XVI| riprese Thompson, – quali dati avete per continuare le 1298 1, XVI| ricordai dell'indirizzo datomi da mistress Mildred.~ ~– 1299 4, II| un fremito del prato gli davano violente sensazioni di cose 1300 1, II| est pas chaud, dehors, to day!~ ~Disait,~ ~Daisy,~ ~Bobonne 1301 3, VIII| Rosa Santa, e con la fredda Dea, forse anche il delitto.... 1302 1, XII| incominciavano invariabilmente My dear e finivano con una M affrettata, 1303 1, II| della vera vita rude sembra debba far scomparire....~ ~Nel 1304 3, VIII| credete voi dunque che debban andare vanamente perdute?...~ ~– 1305 3, VIII| diviso dalle altre, brute, deboli, ignare ancora, di serbare 1306 3, VIII| sogno, ecco il germe della decadenza e della Morte!...~ ~E continuava 1307 3, III| passato: forse tutte le decadenze, pensava ancora la madre, 1308 1, VIII| lui a procurarmi un abito decente per poter accompagnare anzitutto 1309 3, VII| disse a un tratto Febo, come decidendosi, – uno solo non conosco.... 1310 1, XVII| la vostra coscienza.... e decidete.~ ~– Voi dite bene, – mormorai.~ ~ 1311 1, XVI| se prima non li abbiamo decifrati e rischiarati completamente.~ ~– 1312 1, V| continuava. Eravamo ormai al decimo giorno di navigazione: quindi 1313 1, XIV| forse sospettava. Poi si decise a lasciar ricadere l'imposta.~ ~ 1314 1, XVI| qualcosa d'impreveduto e decisivo stava per avvenire nella 1315 3, X| mi avete fatto, ma non lo declinerà un giorno, fra pochi anni, 1316 3, X| avvicinò al padre.~ ~– Io declino, o signori, l'onore grandissimo 1317 1, XVII| tazza del mio vecchio, anzi decrepito caffè....~ ~E la sorda domestica, 1318 3, VIII| orizzonte più largo, a cui dedicare la sua scienza, in cui esplicare 1319 1, XVII| cómpito, la missione di definire un vecchio stato di cose 1320 3, VIII| idea vaga, ancora, non ben definita, vagolava da qualche tempo 1321 1, IX| leggeva:~ ~"Mie ultime e definitive disposizioni nel caso che 1322 1, V| fatto parola di sua moglie defunta. Io rispettai il suo silenzio 1323 | degl' 1324 4, II| quelle anime di uomini eran degne della Terra che li sosteneva 1325 1, II| fine, pareva una di quelle delicate vergini nordiche, fatte 1326 1, IX| raffinati e squisiti.~ ~Tutte le delicatezze moderne unite a tutti i 1327 1, I| perchè sì i tratti fini e delicati (ch'io vedeva nettamente 1328 1, III| saputo se chiamare sogno o delirio; lei in persona, fatta donna 1329 1, II| parigina – l'unica personcina demi-mondaine della brigata – una molto 1330 1, III| con figlia Miss Doroty e demoiselle di compagnia Miss Ethel 1331 4, III| via con loro. Promettevano denari e tante cose belle e grandi. 1332 1, XVI| Erano sul viale, sotto le dense fronde degl'immensi ippocastani 1333 3, I| velo d'acqua si fece meno denso e dietro le sue tenebrose 1334 1, XVII| mio nipote lo minacciò di denunciarlo alla polizia se non rivelava 1335 1, XV| la sua salute era andata deperendo. Era malato e d'una malattia 1336 4, II| sulla sua testina nera e vi depose un bacio.~ ~Un'altra volta 1337 1, IV| altra persona, siamo i soli depositari del triste e doloroso mistero. 1338 4, II| la Teresa, la sposa aveva deposto a terra il bambino, e il 1339 1, X| tenera età e lo stato di depressione nel quale miseramente si 1340 1, II| Allora ella, tutta in pianto, derelitta, implora e geme: "Il mio 1341 4, III| cominciate a passare le turbe derelitte dei pastori e dei contadini 1342 1, IX| quaggiù nel nostro dolce paese des orangers, troppo riboccante 1343 1, VI| desolazione e terrore tante volte descritta, tante volte rinnovatasi, 1344 1, IX| esemplari, volle da me una descrizione particolareggiata del terribile 1345 1, XX| Mary. Il giardinetto era deserto. Ma la porta della palazzina 1346 3, X| chiamavano, invocavano, desiavano ardentemente a lor guida 1347 1, XVII| di vita giovane, che cosa desiderate solamente? Che vi lascino 1348 4, I| suo letto, se dormiva, se desiderava qualcosa.~ ~– Sentite, – 1349 1, I| signore, è proprio quanto desideravo.~ ~E si mise ad osservare 1350 1, II| il suo cattivo genio ha designato. Ma la donna è già presso: 1351 1, XVII| nella mente, ne' sensi, la desolata visione di vecchiezza e 1352 4, III| bianche e polverose o lungo desolate campagne, per vigneti devastati 1353 1, III| avanzava.~ ~Poco mancò non dessi un grido.~ ~Mi sentii gelare.~ ~ 1354 1, X| la presente da portare a destinazione, la cassettina di ebano 1355 1, I| scienza, destinata a grandi destini a prò dell'umanità....~ ~– 1356 2, VI| collina, quindi volgeva a destra sopra un largo spiazzo verde, 1357 2, VI| Cantiere era posto sul fianco destro della collina sopra una 1358 1, XIII| le ragioni, oltre quella detta, per cui il vecchio mister 1359 4, I| uomini – un giovane – gli dètte la voce, vigorosamente, 1360 3, IX| lamentevole.~ ~Tutti gli dettero sulla voce, schiamazzando.~ ~– 1361 1, XV| venti miglia da New-York.... Dev'essere vecchissimo, oramai. 1362 4, III| desolate campagne, per vigneti devastati e frutteti infranti, egli, 1363 2, VI| tanti anni la vecchia sua devota compagna. Quindi si alzò 1364 1, II| sfolgorante, laggiù, nella diabolica città, che l'aveva ammaliato.... 1365 1, II| e di diamanti, con que' diabolici suoi occhi ch'eran due lampade 1366 1, XX| strinsi forte la piccola mano diaccia e senza vita.~ ~Ella, poichè 1367 1, VII| Miss Ethel mi stese la mano diacciata.~ ~– Coraggio, – mormorai, – 1368 3, V| bianca fronte dal radioso diadema di smeraldi e diamanti, 1369 3, VI| di azzurro e di stelle di diamante. Il suo tralcio luminoso 1370 3, V| con un piccolo idolo di diaspro, un gioiello.~ ~– Sì.... 1371 1, XII| tutte, l'una con l'altra. Dicevan su per giù le stesse cose: 1372 2, III| lassù, sulla collina, da diciassette anni al sole – dopo la morte 1373 1, XIII| E quest'indirizzi vi dicon nulla?... – dissi, e lessi 1374 4, II| in fretta la porta e si diede a sbarrarla con un grosso 1375 1, XV| piccola Ethel, la maggiore!~ ~Diedi un balzo.~ ~– Ethel!... – 1376 4, III| era caduto, cercando di difendere Maria, la sua donna, trascinata 1377 2, III| uniti con me, compatti, a difendermi, a farmi riparo con i vostri 1378 2, II| mi vuol bene.... mi ha difeso.... e con che calore! lo 1379 1, XX| nervosa, celava qualche difetto organico forse....~ ~Ma 1380 3, VIII| candidissima.~ ~– Oh, è ben differente il mio sogno, dottore, – 1381 1, XX| Ethel senza vederla, venne difilata sino a me.~ ~– Morta, morta, 1382 4, II| Arcangelo si voltò a guardarlo digrignando i denti, ma Pietro gli gridò 1383 3, XV| sentito.~ ~China sopra l'acqua dilagante della vasca, ella spiava 1384 4, III| e frantumata: i cadaveri dilaniati degli uomini e dei cavalli 1385 3, I| sprizzò da l'ultimo cirro dileguantesi e la luce del sole innondò 1386 1, V| pel passato mi era molto dilettato di folklore, mi trovava, 1387 3, V| ebbe finito di raccogliere diligentissimamente le sue carte nell'ampio 1388 3, VIII| incalzante di pericolose dimande.~ ~– No, noi non lo sappiamo. 1389 1, XV| e la sera a tarda ora, dimentica affatto di me, rientrai 1390 1, XX| fanciulla americana.... non dimenticatelo!... Siate forte e coraggiosa. 1391 1, I| un ah! di soddisfazione dimenticava tutte le prose e le malinconie 1392 2, II| non vecchia ancora, ma dimessa e grama. Inoltrò incerta, 1393 1, V| presentimenti.~ ~In quella sorta di dimestichezza che s'era ormai venuta formando 1394 3, I| una bruna massa confusa; e diminuì alquanto il rapidissimo 1395 3, III| continua dunque, una volta; dimmi tutto, tutto!...~ ~Il piccolo 1396 1, X| servizi e dell'amicizia sempre dimostratami.~ ~"Intendo che finchè mia 1397 1, XI| acquistare da tutti in que' dintorni. Era un compianto sincero, 1398 1, XII| della grande matassa da dipanare, ma il garbuglio del mistero 1399 1, XVII| troppo altolocato fra i dipendenti di mister Charnwood, suo 1400 2, II| egli.... mio figlio, non dipendesse da nessuno.... altro che 1401 3, X| quattro amici e si commosse dipingendo a vivi colori il divino 1402 1, III| sa tutto, di me. Forse vi dirà. Poichè io non so nulla, 1403 3, I| saliva dalla valle. Poi parve diradarsi, illanguidirsi, rompersi, 1404 1, XX| di noi – in alto pareva dirci: "quassù finalmente finisce 1405 3, XV| che scrosciava. Alcuni si diressero correndo verso il parco. 1406 1, XVI| mano al buon Thompson e mi diressi verso la villa.~ ~ ~ ~Incontrai 1407 1, IX| editori miei compaesani e direttori di periodici, sorrisi mestamente.~ ~ 1408 1, XI| destino e che tutte guida e dirige le nostre azioni ad uno 1409 2, VI| a capire. Il padrone si dirigeva al piccolo cimitero del 1410 1, XIV| vederla perchè ha qualcosa da dirle....~ ~– Sì, o signore.~ ~– 1411 1, II| compositore. Egli altro non seppe dirmene che il nome.~ ~ ~ ~E dopo 1412 1, VII| Non movetevi, – sentii dirmi in francese da colui che 1413 4, II| sotto il vecchio molino diroccato.... la dovete conoscere.~ ~ 1414 4, III| della terra. Una pioggia dirotta si rovesciò sulla massa 1415 4, II| terra, di fango, pietroni dirupati con l'acqua, dicevano il 1416 4, I| grossi macigni, sotto i quali dirupavano i fianchi delle colline 1417 4, I| nuova collina che si ergeva diruta, quasi a picco, sulla sua 1418 1, VII| di chi vola sul mare! E a dirvela, se non era per questa mia 1419 3, XII| vecchio amico; non osavo dirvelo ma da qualche giorno sento 1420 1, II| la bise est rosée,~ ~Et dis, faisant la pige à Rudiard 1421 1, XIV| La casa era semplice e disadorna: le verdi persiane erano 1422 4, III| stanco, ansante, morente di disagio, di sonno, di misterioso 1423 1, II| chaud, dehors, to day!~ ~Disait,~ ~Daisy,~ ~Bobonne aux 1424 3, V| figliuolo era stato un vero disastro.~ ~Ma egli aveva voluto 1425 3, II| imbrogliatissime carte bollate della disastrosa successione paterna.~ ~Il 1426 3, V| che si cela nel fondo, le disastrose conseguenze della vita dissoluta 1427 4, III| guerra. Quasi correndo si discende la collina. I giovani volontari 1428 3, IV| ovunque e il Papa concesse ai discendenti del Santo, da lì a poco 1429 4, I| quella volta, nel buio, senza discernere più nulla intorno a sè, 1430 1, II| con i suoi uomini, per la disciplina.~ ~Intorno a lui si venivano 1431 1, I| Farete del bene ad un povero disconosciuto cultore della scienza, – 1432 3, III| salone, mentre le loro mamme discorrevano di balli e di sarte.~ ~– 1433 3, X| confuso clamore di proteste discrete, egli proseguì:~ ~– Perdono, 1434 1, I| consiglio e adatto. Perciò disdissi l'affitto del mio vecchio " 1435 1, V| sottil cerchio nero s'andava disegnando sotto i suoi occhi e mentre 1436 2, IV| Mia moglie, quella povera disgraziata al par di me, piange da 1437 2, II| tocchi il cuore, a quel disgraziato ragazzo!~ ~Andrea sospirò 1438 1, VII| sapete? Ce n'è voluto per disgropparvi! Una cosa mai veduta, parola 1439 1, XIII| colpiva, che faceva male, che disgustava quasi.~ ~La riconobbi: la 1440 4, II| aveva avuto un fremito di disgusto nè di orrore al racconto 1441 1, XVII| Sorvoliamo sopra questo disgustoso episodio!... – esclamai.~ ~– 1442 1, V| affettava di essere allegro e disinvolto: parlavo a lungo del mio 1443 4, III| sempre più pazza, sempre più disordinata. Passavano forsennate le 1444 1, VI| vennero a cadere su di noi, disordinatamente.~ ~Alzando gli occhi vidi 1445 3, II| occorreva, al vostro arrivo, disotto?...~ ~– Oh, grazie, eccellenza.... 1446 1, I| sorta di cose, delle più disparate e lontane, accatastate nel 1447 3, VIII| di serbarsi, capite? in disparte, in alto; di non confondersi, 1448 1, X| parola.~ ~Dichiarò di aver dispensato la giovane miss Doroty Charnwood 1449 1, II| affranto: egli freme, si dispera; un'atroce lotta s'impegna 1450 4, III| piangendo nella loro corsa disperata, a quelli delle Capanne; – 1451 1, VII| non faceva che mormorare disperatamente: "Papà mio!...."~ ~Miss 1452 1, VI| impassibile, attento alle manovre disperate.~ ~A questo punto voltandomi 1453 4, III| laceri, sgomenti, pallidi e disperati era passata fuggendo davanti 1454 4, III| avvinghiati: l'ultimo amplesso disperato della morte o l'ultima convulsione 1455 4, I| quante carte trovò lacerò e disperse al vento, ai suoi piedi, 1456 1, I| asciolvere, vale a dire quindi disposti in sommo grado al chiasso. 1457 1, XII| insegnate a Doroty a non disprezzare sua madre...."~ ~Rimaneva 1458 1, XV| Oh signore, voi mi disprezzerete! Io fui molto colpevole. 1459 3, VIII| Vi ricordate le nostre dispute di filosofia di un giorno?... 1460 4, III| densa cortina nerastra, che dissecca la gola e accieca gli occhi. 1461 1, VII| era stato fatto con carne disseccata e a bordo di un veliero 1462 3, II| alito del parco fresco e dissetato....~ ~– Bene, – mormorò 1463 4, I| fresco bacio delle stille dissetava, gli venne alle nari lieve 1464 1, XX| trepidazione che non riusciva a dissimulare. Il treno si fermò.~ ~– 1465 1, V| malgrado i suoi sforzi per dissimularlo, io m'accorgeva che in miss 1466 1, V| metteva ogni sua cura nel dissimularsi, nel celarsi, nel ripiegare 1467 1, II| la prima volta che ci si distacca dal nostro paese, il cuore 1468 3, I| d'acqua seguitò ancora a distendersi davanti agli occhi del segretario, 1469 2, VI| storceva, si schiacciava, si distendeva morbido, pastoso, ubbidiente 1470 2, I| ora tutto animava, la nera distesa di tettoie, d'officine e 1471 1, I| trovarsi nella piena oscurità, distinguere chiaramente le cose intorno 1472 3, II| Perdono, eccellenza, non distinguo bene.... – mormorò egli 1473 3, III| sottile: doveva essere alta e distinta. Gli occhi eran quelli del 1474 1, XII| ben chiari, questi, e distinti. Sotto era la firma di mister 1475 4, II| insozzando, uccidendo, distruggendo.... Anche quella terra ignara, 1476 2, III| comprendere che pur ho cercato di distruggere, o almeno lavare, con la 1477 1, II| resisteranno al soffio malefico e distruggitore il giorno che nelle fondamenta 1478 4, III| venuta giù, spaventevole e distruggitrice, la valanga.~ ~ ~ ~E la 1479 4, III| davanti ad una batteria distrutta. La lotta in quel punto 1480 4, III| altri? Scomparsi, tutti, distrutti, annientati: uomini, donne, 1481 4, I| taciturno e triste, nessuno osò disturbarlo con parole o altro.~ ~– 1482 3, IX| osservava a bocca aperta, un dito in bocca.~ ~Che differenza 1483 4, II| intorno a sè. La fiamma divampò e tutto il misero abituro 1484 1, XVIII| vedrò finalmente!~ ~Poi divenendo cupa ad un tratto:~ ~– E 1485 1, XIX| nervosa si acquietò. Mistress divenne più calma, più ragionevole. 1486 1, VII| morso mi punse al cuore.~ ~Divenni orribilmente pallido.~ ~– 1487 1, XV| nel mondo. Però prima di diventar mistress Charnwood io mi 1488 1, I| opalini del sacro fumo, io diventava l'essere più beato e soddisfatto 1489 1, XVII| Mildred sposò Charnwood, diventò mistress Charnwood, ma il 1490 1, XII| che queste erano di mano diversa.~ ~Lessi la prima per intero.~ ~ 1491 1, VIII| amiche, vogliatevi bene, divertitevi scambievolmente; dovrete, 1492 3, IX| bambocci poderosi che si divertivano a fare sfoggio della loro 1493 1, II| quelli co' quali avrei dovuto dividere le peripezie e le avventure 1494 1, XV| Perchè l'aveva chiamata a dividerne la fortuna?~ ~Per qual serie 1495 1, II| larghe ondate mosse che dividono il gran mare libero da quello 1496 3, VIII| farfalla che il nostro Poeta ha divinato....~ ~– È un sogno sublime.... 1497 1, X| affidarmi a Dio e ai suoi divini voleri.~ ~Poi che mister 1498 1, XIII| suo amore e quanto aveva divisato e promesso avrebbe mantenuto.~ ~– 1499 3, VIII| anime, che Dio ha scelto e diviso dalle altre, brute, deboli, 1500 4, III| una scintilla del fuoco divoratore che tutto aveva distrutto 1501 4, II| vecchio, poi si segnarono divotamente.~ ~Pietro chinò la testa 1502 2, VI| Il vecchio riprese:~ ~– Dò a te il mezzo di fare altrettanto. 1503 1, XVIII| molto debole, vi ho detto. Dobbiamo essere prudenti....~ ~– 1504 1, XVI| uniti legalmente.~ ~L'altro documento era l'atto (rimasto sino 1505 2, I| vinceva! – ma il suo corpo doleva dalle ruvide ferite, ancora.~ ~ 1506 1, VI| e confusa: gli occhi mi dolevano, un cerchio di ferro mi 1507 1, V| del passato che dovevano dolorare ancora affannosamente. Ma 1508 3, XIV| possedenti un'anima che dolorasse.~ ~Seguiva ai lampi il rimbombo 1509 1, IX| per tanti anni pensato e dolorato.~ ~Triste poesia e triste 1510 1, XIII| Compresi però che qualcosa di dolorosamente intimo aveva turbato per 1511 1, XVIII| riunito quelle creature dolorose.... passate per tante traversie 1512 1, XVII| più, qui. Stasera, domani, doman l'altro al più tardi, io 1513 4, II| Pietro non credette di domandargli spiegazione su quanto andava 1514 1, XIV| cose, di sapere tutto.~ ~– Domandate, signore, – fece la donna 1515 1, XVII| Benissimo, – fece il vecchio, – domandatemi pure.~ ~– Voi dovete spiegarmi 1516 1, I| m'era avvenuto. Avrebbero domandato spiegazioni, avrebbero voluto 1517 1, IX| Ella non piangeva, non domandava nulla, non faceva una parola: 1518 2, I| semplicemente – egli aveva domato la ribellione; così – semplicemente – 1519 1, XVIII| Ethel.~ ~– Io mi recherò domattina a T.... Le parlerò io, la 1520 1, V| nei suoi occhi, buoni ma dominatori.~ ~Egli avea preso grande 1521 4, II| aromatiche, dormenti nell'ombra, donavan alla brezza della sera i 1522 1, XVII| vecchia e mi feci sull'uscio dond'era venuta la voce del vecchio. 1523 4, II| venivano, passando sulle cime dondolanti della selvetta, le voci 1524 1, III| il Delphin era rimasto a dondolarsi nelle chete acque di Barcellona, 1525 1, II| mentre la nave co' suoi dondolii batteva il tempo: le frau 1526 1, I| ed economica seggiolona a dondolo, e dopo aver accesa la mia 1527 1, XX| più seducente tipo delle donnine forti e geniali.... e di 1528 1, II| l'enfant scandalisée,~ ~Dont la peau de satin par la 1529 1, II| galleggiante in mezzo alla doppia fila di piroscafi ancorati, 1530 1, XVI| così nuovo per me, riusciva doppiamente cara e soave.~ ~Il signor 1531 1, XII| mai creduto che la vostra doppiezza e la vostra perfidia giungessero 1532 1, XVII| da un giuramento: e da un doppio giuramento: a Wilhelm e 1533 1, XI| ammantava con la sua luce dorata, esclamò:~ ~– Ecco, signore, 1534 3, XI| vecchia toppa, da tanti anni dormente, resistette alquanto: poi 1535 3, XIII| dormire. Lasciami solo: dormirò meglio.~ ~– Contentatelo, – 1536 4, II| si muoveva più e pareva dormisse.~ ~– Grazie, Pietro, di 1537 2, V| nel Cantiere, che aveva dormito fino a quel momento il suo 1538 3, IV| il piccolo Rosa Santa, – dormivo io, e pure ho sentito la 1539 1, XVII| mattine quando mi sveglio (e dormo tanto poco io la notte!) 1540 4, II| la prateria e le pecore dormono ben rincantucciate nella 1541 1, V| posa.~ ~Era molto còlta e dotata d'un delicato acume d'arte. 1542 3, XI| regnava profondo.~ ~Di là lo doveano credere in sua camera, intento 1543 2, VI| che il padrone aveva detto dovergli tenere.~ ~– Taci, – rispose 1544 1, XVI| vita si calpestano certi doveri intimi e sacri?... Ma perchè 1545 3, IX| invitò la comitiva alla doverosa visita alla miniera.~ ~La 1546 1, XI| che trascorsi alla villa, dovetti convincermi del grande amore 1547 1, XVII| E anch'io, fatalmente, dovevo dunque, un giorno....~ ~ 1548 2, VI| ne sarai il padrone, tu dovrai vivere di esso, del suo 1549 2, III| faccio tuttora; che dovrebbe comprendere che pur ho cercato 1550 1, VIII| prima cosa, – disse egli, – dovrò fare rapporto alla Capitaneria 1551 1, I| sopra tutto, le parecchie dozzine di scalini moltiplicate 1552 1, XI| questo alternarsi di casi drammatici e dolorosi?~ ~E come sempre 1553 1, II| que je goutais le repos du matin.~ ~Poil dans la main!~ ~ 1554 1, VIII| rimanemmo in silenzio, pensosi, dubbiosi degli eventi che il destino 1555 1, I| stata veramente (e come dubitarne ormai?) la mano che l'aveva 1556 3, VII| forse, il condottiero del Duca Sforza o il capitano a' 1557 3, IX| consigliere Seghezzi, il duce della gita, per il quale 1558 3, IV| dei Rosa Santa.~ ~Aveva duecento anni. Ed era tutto in fiore: 1559 1, IX| New-York che si stampa a più di duecentocinquantamila esemplari, volle da me una 1560 1, III| incominciano:~ ~ ~ ~Leise ziecht durch mein Gemüt~ ~Liebliches 1561 2, II| egli ad un tratto, senza durezza nella voce, ma stanco, solamente.~ ~ 1562 1, XIII| negli occhi, era qualcosa di duro che colpiva, che faceva 1563 | ebbero 1564 4, II| prigione. La farfalla redenta, ebbra di gioia, alzò il volo nell' 1565 1, II| di umanità. Una specie di ebbrezza lo coglie. Ebbene, sia! 1566 3, VIII| voi, ma nuovo: non anime eccelse, piene di stanchezza, affrante 1567 3, VIII| capite? – un Essere unico ed eccelso che tutte le raccoglierà, 1568 3, V| luminoso, come una meravigliosa eccezione: ammirati, secretamente 1569 1, I| evanescenze! conseguenza dei nervi eccitati dal temporale.~ ~Purtuttavia, 1570 4, II| discorrere. Qualche volta però, eccitato per qualche occulta ragione, 1571 1, XVIII| sformate, esagerate dall'eccitazione morbosa della mia mente, 1572 | Eccovi 1573 2, I| poderosi gli stantuffi, a far echeggiare cupamente i magli, a gittar 1574 3, XV| Febo! Febo!~ ~Il palazzo echeggiava al sinistro richiamo. La 1575 1, I| sdraiavo sopra una vecchia ed economica seggiolona a dondolo, e 1576 1, IX| venivano compensati dagli editori miei compaesani e direttori 1577 1, XVII| Europa le bambine, di farle educare in un collegio e quindi, 1578 1, XII| in faccia chi osservava l'effigie; tipo di uomo poco simpatico.~ ~ 1579 3, X| pregna di tutti i nuovi effluvi della Villa e un lontano 1580 4, II| frasinelle resinose univan i loro effluvii agresti in un solo e grande 1581 4, II| agresti in un solo e grande effluvio, ch'era l'alito fresco del 1582 4, II| Il prato seguitava ad effondere vieppiù acuto il suo alito 1583 1, XVII| Charnwood. Come vedete, due egoismi d'accordo.~ ~– Continuate, 1584 1, XVII| e leali....~ ~– E molto egoisti.~ ~Ristetti alquanto perplesso, 1585 1, X| verrà divisa in due parti eguali per ciascheduna di esse.~ ~" 1586 | eh 1587 1, XI| riacquistato la serenità e l'elasticità che avevano pur troppo perduto 1588 4, I| braccio e guardò la piccola, elegantissima valigia di bulgaro che sino 1589 1, IX| quel severo complesso di eleganze e di ricchezza che formava 1590 1, V| in questo, in mio pieno elemento.~ ~Però, malgrado i suoi 1591 1, II| teatrino, sfolgorante di luce elettrica, nel suo scintillante costume, 1592 1, XX| inestricabile di fili telefonici, elettrici, telegrafici....~ ~Il cielo 1593 2, VI| alla porta toccò un bottone elettrico. Un ragazzo dal berretto 1594 1, IX| veramente un uomo di mente elevatissima e di gusti raffinati e squisiti.~ ~ 1595 3, VIII| dottore – così dotto, così elevato, non si era sentito attratto 1596 3, IX| sarà portato alle prossime elezioni come nostro deputato!~ ~ 1597 3, VIII| parlava un giorno a donna Elisa, la mamma della piccola 1598 3, VIII| chiosco – verde cupo di ellera, di caprifogli e di rose 1599 2, I| strinse le labbra in segno eloquente.~ ~– Oh no, no, non temere.... 1600 3, X| purissima, il mèle dell'eloquenza del signor consigliere prese 1601 4, III| bosco unito alle mortifere emanazioni di quelle migliaia di cadaveri 1602 1, II| e la petillante parigina empì la coperta e i saloncini 1603 1, I| i miei ventiquattr'anni, empiendo le quattro stanze aperte 1604 3, VI| ravvivato dal tepore del sole, empieva la piccola stanza di studio. 1605 1, XI| tende abbassate sino a terra empievano di mistica ombra, che aveva 1606 1, II| amante la cui mancanza m'empisse gli occhi di lagrime e il 1607 1, II| bel tramonto di settembre empivano di riflessi rosei e di barlumi 1608 1, II| à la svelte tournure,~ ~En mettant sur ma couverture~ ~ 1609 2, V| suoi lineamenti stanchi ma energici, rudi ma improntati ad una 1610 1, II| Mais, penché j'attirai l'enfant scandalisée,~ ~Dont la peau 1611 3, VII| fantastico ritratto lì, strano ed enigmatico. E Febo guardava ora quel 1612 2, V| produzione. Ma la vita dell'ente laborioso era assicurata.... 1613 | entrambe 1614 | entrambi 1615 3, III| dopo aver tanto girato, entrano in un salone, sempre chiuso, 1616 1, XV| credetti giunto il momento di entrar risolutamente nella questione.~ ~– 1617 4, II| Quando Silvio e Pietro entrarono, il vecchio Giovanni fe' 1618 1, XV| aprire il cancelletto.~ ~– Entrate, signore, – ella disse.~ ~ 1619 1, XVII| Voi mi chiederete come entri io, che voi vedete per la 1620 3, X| concluse:~ ~– Avanti dunque: entriamo.~ ~Il primo ad apparire 1621 3, IX| al suo vecchio amico gli episodi dell'ascensione. Che splendore 1622 1, XVII| sopra questo disgustoso episodio!... – esclamai.~ ~– Mister 1623 3, I| come una bizzarra figura equestre veniente da un favoloso 1624 1, II| le teste, anche le meglio equilibrate, anche quella del modesto 1625 3, IX| Seghezzi che aveva perduto l'equilibrio sopra una nera, misteriosa 1626 4, II| Maria, seduta sulla ripa erbosa, teneva i piccoli piedi 1627 1, II| viaggio, passate le Colonne di Ercole, mentre l'Oceano cominciava 1628 4, II| poderoso e mite, dal dorso erculeo e dal volto di fanciullo. 1629 2, VI| resto io non lasciava altri eredi.... e tu sei mio figlio! – 1630 3, III| un sospiro – e ne aveva ereditato nel gracile corpo tutte 1631 3, VIII| venuta a visitare il suo eremo e la miniera, non era vero?... 1632 2, I| bianca testa sessantenne si eresse in un suo consueto, abituale 1633 4, II| Una breve selva di steli eretti, di verdi colonne, lisce, 1634 2, IV| Il vecchio, pallido, eretto davanti ad Andrea, lo guardava, 1635 3, VII| sì fisso? Febo pensò.~ ~Eribaldo, forse, il condottiero del 1636 3, IX| Laura un mazzo di grosse eriche, l'unico fiore di quei dirupi 1637 4, III| sfuggito alla strage ed errando fra il carnaio aveva ravvisato 1638 4, I| non bacia mai; in alto le erte muraglie quasi si toccavano 1639 1, XVIII| figure bizzarre, sformate, esagerate dall'eccitazione morbosa 1640 1, XIII| subito pel suo fare ambiguo, esagerato, da avventuriere. Il fidanzamento 1641 3, II| magnifica rosa allor colta ed esalante gli ultimi suoi aliti di 1642 3, XI| preciso ove la dolorosa avea esalata la povera anima affannosa?...~ ~ 1643 4, III| quel tappeto viscido che esalava un lezzo di morte. E i cannoni, 1644 4, II| dicendo.~ ~Il vecchio pareva esaltato: i suoi occhi grifagni continuavan 1645 1, VIII| Più tardi, sotto coperta, esaminammo la borsa affidatami nel 1646 3, XI| fondo il suo pallido volto esangue. Così dovea essere stato 1647 4, III| morti. Si vedevano i volti esangui biancheggiar nelle ombre. 1648 2, V| avvenimenti, con la situazione esatta, al presente, del Cantiere?~ ~– 1649 1, XVI| storia, di saper tutto bene, esattamente, e poi....~ ~– E poi?~ ~– 1650 1, I| eran nella mia mente così esatti, precisi, palpabili, materiali 1651 1, XV| lagrima.... le ho tutte esaurite, signor mio! e sapete da 1652 1, XV| accennandomi una poltroncina aveva esclamato:~ ~– Accomodatevi, signore.~ ~ 1653 1, XIX| avete ragione, amici miei, – esclamava tra le lagrime che abbondanti 1654 2, VI| Qualche lavoro da far eseguire lassù, forse? Il piccolo 1655 1, VIII| Allora, – conclusi io, – sia eseguita a puntino la volontà del 1656 1, IX| di duecentocinquantamila esemplari, volle da me una descrizione 1657 4, I| alberelli più alti, dapprima esili e radi, poi, man mano che 1658 2, III| dimenticato dagli uomini.... ch'esiste sempre eterno e incancellabile.... 1659 1, XI| vita con quella di altre esistenze delle quali pochi mesi ancora 1660 4, II| qualche triste legame doveva esistere fra quel vecchio e quelle 1661 1, XVII| mi pareva impossibile che esistesse ancora la giovinezza, che 1662 1, IV| bizzarro messaggio, che non esito ormai più a considerare 1663 1, VI| capitano comparve un momento esortando alla calma e a fidare in 1664 1, V| natura molto riservato e poco espansivo, intravvidi un lembo della 1665 1, V| inconscia anima, penosamente espiata.~ ~ ~ ~Anche di mister Charnwood, 1666 1, XV| perdono dopo tanto dolore ed espiazione?~ ~Però una voce interiore 1667 3, VIII| dedicare la sua scienza, in cui esplicare le sua attività di scienziato 1668 1, XVI| Poi io ripresi la parola. Esposi al buon vecchio segretario 1669 1, V| riprodotta in grande, era stata esposta una sera, come trasparente, 1670 1, I| veramente, in questi giorni, esposto ad un pericoloso cimento....~ ~– 1671 3, IV| bellissimi occhi della madre espressero una viva tenerezza di sollecitudine 1672 1, XVII| indefinito che ora non so esprimere: odore di vecchiezza, di 1673 1, III| come ragionevolmente doveva esserlo.~ ~Non rispose: attendeva.~ ~– 1674 1, XX| ripresi, – volete essermi compagna.... per sempre?~ ~ 1675 3, V| momento, come una rapida estasi. Erano cugini.~ ~Egli era 1676 3, VII| ora quel volto pallido ed estasiato, quasi per trovare in esso 1677 1, XV| lontano, in un collegio, all'estero. Ma io tanto feci, tanto 1678 3, XV| casa, chiamando, pallidi, esterrefatti.~ ~– Febo! Febo!~ ~E la 1679 1, IX| geniale buon gusto e all'estetica più severa apparivano in 1680 1, I| interessante di un grande temporale estivo che si preparava su nel 1681 1, VIII| impermeabile.~ ~Aperta n'estraemmo una larga busta con l'intestazione 1682 1, VIII| non sia più altro che un estraneo per Doroty e.... per voi?~ ~– 1683 1, I| certo punto avendo io, nell'estrarre il portafogli per pagare 1684 3, IX| minerale lucente veniva estratto dalla roccia viva, brunita 1685 1, X| mia figlia Doroty e miss Etel H. vivranno insieme godano 1686 1, II| l'opera nefanda che dovrà eternare il suo sogno d'artista. 1687 4, I| intensamente, alcuni minuti eterni il dramma passato, da cui 1688 1, XX| cocchiere così noto agli europei che hanno viaggiato in America.~ ~ 1689 1, II| Manolo penetrava, lieve ed evanescente come un sogno lontano, nelle 1690 1, I| voce, – sogno, fantasia, evanescenze! conseguenza dei nervi eccitati 1691 1, VIII| pensosi, dubbiosi degli eventi che il destino e l'avvenire 1692 1, X| Ethel H.~ ~"Qualunque sia l'evento che vorrà Dio da noi, io 1693 1, XVII| tentennò nel darcene notizie, evitò di farci conoscere il luogo 1694 1, XVII| passato, che anch'io gli avevo evocato.~ ~– Sono le ombre del passato, – 1695 2, I| sangue palpitante della fabbrica – era ritornato, finalmente, 1696 1, XIV| gelsomini. Gli opifici, le fabbriche, i cantieri restavan dall' 1697 3, IX| visita alla miniera.~ ~La faccenda era piuttosto complicata. 1698 1, XV| e silenziosi, colossi di facchini inglesi, macchine di nervi 1699 | facendo 1700 | facendole 1701 | facessi 1702 | faceste 1703 3, X| dell'onore insigne di che lo facevan segno: parlò della sua famiglia, 1704 4, II| Santi e dei Poeti, così facile ad amarsi e così difficile 1705 3, X| il fiorito discorso del facondo Seghezzi.~ ~Accanto a lui 1706 | fai 1707 1, II| bise est rosée,~ ~Et dis, faisant la pige à Rudiard Kipling:~ ~ 1708 2, II| lievissimamente impallidì.~ ~– Falla entrare, – mormorò.~ ~Quindi 1709 3, XVI| Ecco la fine del povero fallace sogno della contessa!...~ ~ 1710 1, XIX| tempo immemorabile, sono fallaci e inutili....~ ~– Meno di 1711 2, III| ingolfarmi in una vita pazza, falsa, non adatta alla mia indole 1712 4, I| del fuoco. Voi dovete aver fame. Vi offriremo del nostro 1713 3, V| loro avi: il mistico Rosaio famigliare ne aveva protetti i giuochi 1714 3, IX| famiglia.~ ~Era una vera famigliuola nata e cresciuta nell'alto, 1715 1, IX| lavoro artistico con quelle famose retribuzioni inglesi ed 1716 3, VIII| tante volte l'avea curata, fanciulletta, ch'era unito nella sua 1717 4, II| dai giorni inquieti della fanciullezza agli anni turbolenti della 1718 1, XX| volare i treni americani. Una fantasmagoria di cose diverse e lontane 1719 1, XVIII| voi mi eravate apparsa, fantasticamente, per la prima volta!... 1720 1, II| libri che mi ero portato e fantasticando poi a mio beneplacito.~ ~ 1721 4, II| focolare, e dava la poppa al fantolino. I due ragazzetti, davanti 1722 2, IV| potuto venire da me, un.... farabutto, un ladro dunque?...~ ~– 1723 | farai 1724 | farci 1725 4, II| vivamente l'azzurro, e le farfalle s'eran fatte innumerevoli 1726 | fargli 1727 1, II| si apriva con i suoi due fari accesi e giranti, e molti 1728 | farla 1729 1, XX| finalmente finisce la vostra vita farraginosa e comincia quella calma 1730 1, XI| subito, poggiata sopra alcuni fasci di carte, la cassettina 1731 4, II| tagliato all'orizzonte dalla fascia sanguigna ancora di quel 1732 1, III| fatto più tetro. Grandi fascie sanguigne venivano a lambire 1733 4, II| guizzanti delle fiamme dei fastelli che crepitavano allegramente. 1734 2, I| fra tante ansie, tanti fastidi, voi non avete avuto che 1735 1, V| suo palazzo nella via più fastosa della grande metropoli americana, 1736 2, I| lavoro assiduo e onesto, di fatiche mortali, di ansie, di energie 1737 1, VI| carponi, strascinandosi faticosamente in mezzo all'uragano, tenendo 1738 1, I| portinaia ed io. Dopo del quale, fattomi padrone della mia posta 1739 3, I| equestre veniente da un favoloso regno sottacqueo.~ ~In alto 1740 1, XVI| aspettare. Una delle sue massime favorite – e io l'aveva sentita più 1741 1, V| era per essi l'argomento favorito; narravo aneddoti, spiegavo 1742 3, VIII| povere anime agonizzanti, che feconderà i solchi laboriosi della 1743 4, III| Dio l'ha creata è rimasta fedele. –~ ~Così cantava il vecchio 1744 4, II| nostri prati e queste bestie fedeli. Amen.~ ~I figliuoli e i 1745 4, I| verdeggiar di muschi, di felci acquatiche e di capelveneri.~ ~ 1746 1, XII| senza firma, ma il carattere femminile me ne fe' immaginare tosto 1747 1, II| tedesco, levava le áncore e fendendo dolcemente le chete acque 1748 4, II| strani stupori per piccoli fenomeni naturali che gli giungevano 1749 1, I| vedeva benissimo. Questo è un fenomeno abbastanza bizzarro ma non 1750 2, III| dormiva, tra la seta, nel suo feretro di noce, nella sua piccola 1751 1, XII| tal guisa, di non volerla ferire "in quanto aveva di più 1752 1, I| degli studi; tentavo di fermare sulla tela una mia concezione 1753 4, II| minaccia e la bestemmia, si fermava come atterrito: si guardava 1754 4, II| preparava a dormire. Alcune si fermavano tratto tratto, quasi lasciassero 1755 3, IV| attendeva don Pietro.~ ~– Fermiamoci un poco qui, – disse egli.~ ~ 1756 1, V| americano, con i relativi ferocissimi baffi, aveva ottenuto un 1757 1, XV| tutta quella baraonda di ferramenta e di uomini-macchine che 1758 1, XV| in tutti i sensi da linee ferrate, da tramvie elettriche e 1759 4, I| fumoso ansò, si scosse: i ferri e le catene cozzarono violentemente, 1760 1, XIII| lontano da qui! tre ore di ferrovia, non più!~ ~– Mi vi recherò 1761 4, II| Maria, sposa di Silvio. La festa era grande: e con l'amore 1762 4, II| alle Capanne grandi, si festeggiava la fanciulla che entrava 1763 4, II| e fortissimo refe, varie fette che passarono tosto nelle 1764 3, IX| davanti alla luce fumosa della fiaccola di resina, che recava un 1765 4, II| le lucciole. Le piccole fiaccole animate passavano or alte, 1766 3, IX| gli assaggi minerali, le fiale ed i regoli che ingombravan 1767 4, III| lontani, avevano avuta la loro fiammata una bella notte, e il mattino 1768 3, VI| E passavano – ardenti e fiammeggianti come la mistica rosa – le 1769 1, I| fatti di volo e d'un sol fiato. Appena entrato nel mio 1770 4, II| nella notte.~ ~– Egli non si fida che di voi, – riprese sottovoce 1771 1, XIII| esagerato, da avventuriere. Il fidanzamento era già dichiarato, quando 1772 1, VI| quieti, stessero tranquilli, fidassero in lui.~ ~Lì, nel salone, 1773 1, XVIII| parlerò prima a Mary, la sua fidata domestica, e spiegherò a 1774 1, VIII| è il vecchio segretario fidato di mister Charnwood.~ ~– 1775 1, XVII| Inghilterra, e sul quale io fidavo, capitano di un bastimento, 1776 3, X| lievemente con il gomito il suo fido mingherlino compagno Angiolino, 1777 3, VIII| parlare, le loro anime: quella fiduciosa e sognatrice della giovane 1778 4, II| come questo, tranquillo e fiducioso nelle ineluttabili vicende 1779 4, I| soffice dell'aromaticissimo fieno fresco. Il luogo comunicava 1780 4, II| fanciulla, ma era con lei fieramente irritato: forse perchè temeva 1781 3, VI| dei Rosa Santa: pietose e fiere, appassionate e crudeli, 1782 3, IV| strinse fra le braccia.~ ~– Figliuol mio! – mormorò ella profondamente.~ ~ 1783 2, VI| colà eran sepolti il suo figliuoletto e la moglie.... Qualche 1784 2, III| molto a mal partito.... Figurati: sciupato da una vita inutile, 1785 3, VI| secolo XVIII, gremito di figurette bizzarre poste in moto ogni 1786 2, I| di lavoratore, di padrone filantropo e moderno, di amico, di 1787 1, II| voltato la prua indietro e filava ora rapidamente fra le larghe 1788 1, I| forma delle lettere, non un filetto più grosso o marcato degli 1789 3, VIII| voi ricorderete la grande filosofessa! Ma ora.... ah, ora!...~ ~ 1790 1, I| esclamò trionfante il filosofo-mago.~ ~– È in procinto di prender 1791 3, XI| lievi barlumi di luce che filtravano fra le grandi tende abbassate.~ ~ 1792 3, X| convulso....~ ~Alla botta finale di Seghezzi, e al grido 1793 1, XVII| trasudanti umidità, dalle cupe finestre inferriate: sotto i miei 1794 4, II| ho sbarrata la porta e la finestrella. Vedete come tutto è ben 1795 1, V| apprezzare tutti i meriti e le finezze di quella singolare creatura.~ ~ 1796 1, II| gli occhi umidi, sebbene fingessero di fare l'animo forte.~ ~ 1797 3, X| personaggi erano commossi (almeno fingevano commozione) e non sapevano 1798 2, II| tempesta! che orrore! che finimondo! E lui, quel poveretto....~ ~– 1799 1, XVIII| notte che pareva non volesse finir mai.~ ~Quando mi svegliai 1800 1, XX| dirci: "quassù finalmente finisce la vostra vita farraginosa 1801 3, VIII| gli attimi fuggenti, non finiscono in noi....~ ~– No, certo – 1802 1, XII| anime lontane, sperdute, e finite solo Dio sa come...."~ ~ 1803 2, VI| ossa i vecchi operai che finivan là sotto, nel Cantiere, 1804 1, XII| invariabilmente My dear e finivano con una M affrettata, sfuggente, 1805 3, IX| piccola macchia nera. Un fiocchettino di neve donna Laura distinse 1806 1, VII| ciclone, e di quello coi fiocchi!~ ~– Siete bravo come buono, – 1807 3, IV| l'olezzo delle sue rose fiorite a baciare, a ondate, la 1808 3, VIII| accendere il fiordaliso che fioriva tra le mani squisite di 1809 1, XII| prima per intero.~ ~Era firmata: Wilhelm.~ ~"Non avrei mai 1810 1, XII| sempre della stessa mano, e firmate questa volta: Mildred.~ ~– 1811 4, II| e là. Mille voci strane, fischi, gemiti, scoppi impetuosi, 1812 4, II| sento smuovere il tetto, fischiare giù per il camino: tocca 1813 1, I| quella facoltà che i moderni fisiologi chiamano memoria visiva, 1814 1, XII| occhi buoni e ridenti, dalla fisonomia simpatica e soldatesca: 1815 1, VII| tanti, tanti altri, le cui fisonomie io ora rivedeva nitide e 1816 3, III| perplesso e dubbioso: a Febo che fissamente lo guardava in volto parve 1817 4, II| ucciso?... – chiese Pietro fissando il vecchio atterrito.~ ~– 1818 2, VI| padrone....~ ~Andrea tornò a fissar su di lui lo sguardo.~ ~– 1819 1, X| X.~ ~ ~ ~Il giorno fissato, all'ora stabilita, ci trovammo 1820 3, XII| ripetè la contessa.~ ~E fissava ansiosa e turbata il dottore.~ ~ 1821 3, XII| spaventoso e gli occhi dilatati fissavan la madre senza vederla.~ ~ 1822 1, VI| penosamente con la dolorosa fissità d'un sogno agitato e confuso 1823 4, II| Li vedevo bene. Era notte fitta, ma io li vedevo. Non dissi 1824 4, III| pochi poveri grilli che la fiumana di sangue dalla terra bevuta 1825 1, XX| le strade, le officine, i fiumi, i ponti, i giardini.... 1826 4, II| più giovane, si muoveva, fiutando qua e là nei cantucci della 1827 1, VIII| stretti gli uni agli altri, flagellati dalle onde che minacciavano 1828 3, X| Rosaio, mistica incarnazione floreale della nobilissima famiglia 1829 3, II| guardava la villa nitida e florida, sotto la poderosa lavatura 1830 1, XV| rovina!~ ~Quella vecchia floscia, grinzosa, gialla e cadente.... 1831 3, VIII| parlava – e il suo sogno fluiva come una musica lieve e 1832 1, XII| taccuino rosso.~ ~Pochi fogli. Alcune date scritte in 1833 1, I| tracciare qualcosa sopra uno dei fogliolini bianchi di carta che ingombravan 1834 1, I| miei manoscritti, era un fogliolino di carta scritto, con caratteri 1835 3, VIII| passato svanì, come una gelida folata sotterranea viene e si perde 1836 4, II| gemiti, scoppi impetuosi, folate gelide, soverchiavano l' 1837 3, IX| gola: in fondo la valle folgorava sotto il cielo azzurro, 1838 3, XIV| nella sala. Il chiaror delle folgori cessò, il furioso gorgogliar 1839 1, V| mi era molto dilettato di folklore, mi trovava, in questo, 1840 3, XI| mobili di broccato rosso. Folti tappeti erano per terra.~ ~ 1841 1, XI| magnifico. In mezzo al parco, folto e silente, spiccava un elegante 1842 2, VI| ribellione di pochi giorni prima, fomentata dal vecchio nemico, che 1843 1, II| distruggitore il giorno che nelle fondamenta di esse egli avrà murato 1844 1, I| in seguito essere come il fondamento del romanzo della mia vita 1845 4, III| spasimo della distruzione si fondeva con una smorfia spaventevole. 1846 4, III| degli uomini e dei cavalli fondevano il loro sangue, le loro 1847 4, I| dormiva sempre. Una piccola fonte gorgogliava sommessa, sotto 1848 1, I| sa trarre dal seno delle foreste e dei boschi. A un tratto 1849 4, II| Nel teschio caduto i due fori rossi vomitavan sangue nerastro. 1850 1, XVII| vita, nè si curasse delle formalità abituali di essa; e mi parlava 1851 1, V| dimestichezza che s'era ormai venuta formando tra noi, io aveva potuto 1852 1, I| scorgo nelle lettere che formano le parole italiane paragonate 1853 3, VIII| sottomesso ed assiduo a formare l'angelica farfalla che 1854 3, X| circolo, intorno al centro formato dal conte e dal Seghezzi, 1855 4, II| folla di bizzarre creature, formiche dalle piccole zampe mai 1856 3, VII| mente sua, la sua anima, formulava tenacemente alla Morta.~ ~ 1857 1, XVI| sue labbra.... Ma non la formulò.~ ~Forse ella intuiva che 1858 2, V| quando dai sordi aneliti dei forni tenuti accesi ed alimentati 1859 1, X| Brooker. Il gabinetto severo e fornito di mobili di legno oscuro, 1860 4, III| più disordinata. Passavano forsennate le schiere soldatesche contratte, 1861 4, III| rovesciò sulla massa di forsennati e di morti: il fuoco del 1862 3, VIII| Grecia la bella, così Roma la fortissima, sono morte: così morremo 1863 1, XVI| che anche questa gita sia fortunata e decisiva come quella fatta 1864 1, VIII| cominciare dagli abiti. Fortunatamente prima di partire da Genova 1865 1, VII| dolcemente ferme e insistenti mi forzarono a restare nella posizione 1866 4, II| Nel suo occhio limpido una fosca fiamma si era accesa.~ ~– 1867 4, II| poter aspirare l'oblìo delle fosche ombre del passato che s' 1868 4, II| insieme, come se a quel nome fosser legate memorie tristi od 1869 1, II| satura di dollari e di carbon fossile della grande metropoli.~ ~ 1870 2, IV| sono io che ti ho cacciato fra' piedi, ancora una volta 1871 4, II| allagata e sozza di paglia fradicia e di foglie portate dalla 1872 2, VI| sbuffava, pulsava la sua vita fragorosa di gigante di ferro dall' 1873 2, VI| alzavano e si abbassavano fragorosi, il ferro ardente, color 1874 3, IV| aperto nella cappella la fragranza sottile della terra che 1875 1, VII| mozzo dall'aria aperta e franca, dalle gambe e dai piedi 1876 1, III| me lo porse: erano versi francesi del Rodembach.~ ~Non pareva 1877 2, III| onestamente – e con la stessa franchezza con la quale ti ho rivelato 1878 2, II| che da me. Quasi ottocento franchi.... E si è saputo da tutti.~ ~– 1879 4, I| attraversò la piazzetta e a passo franco e sicuro, come un automa, 1880 4, III| strato di carne lacerata e frantumata: i cadaveri dilaniati degli 1881 4, II| quando fra lui e il cielo si frappose un'ombra gigantesca.~ ~Era 1882 4, II| colpo del suo virgulto sulle frasche che le sbarravano il passo, 1883 4, I| chiuso vicino e un lene frascheggiare di fronde, dal bosco. Era 1884 4, II| le salvie selvatiche, le frasinelle resinose univan i loro effluvii 1885 1, VI| ricordo di urla, di gemiti, di frastuoni assordanti, di colpi e di 1886 | frattanto 1887 4, III| ogni speranza finiva, una freddissima angoscia scese al cuore 1888 4, II| randello, si avvicinava frenando il passo, per non farsi 1889 1, IX| un cadavere, non poteva frenare la sua disperazione nel 1890 1, III| pranzo, sebbene cercassi frenarmi per non attirare l'attenzione 1891 1, II| quest'ultima vince.~ ~Pazzo, frenetico, delirante egli compie il 1892 4, II| liberi, senza impaccio nè freno di legame alcuno, corti 1893 4, II| su per la pelle tutta la freschezza delle sue linfe umide.~ ~ 1894 1, XVII| appare con tutte le sue freschezze e tutte le sue forze.~ ~ 1895 4, I| istante; arbusti verdissimi e freschi apparivan sui cigli, poi 1896 4, II| odioso passato?~ ~ ~ ~Che frescura divina tra quell'erba in 1897 1, II| Kipling:~ ~Dehors il est bien froid, mais, posant ton plateau~ ~ 1898 1, III| ricordo più.~ ~– Pensate bene, frugate nella vostra memoria.~ ~– 1899 4, I| sopra la piazzuola, di fruscii d'ali e di garriti squillanti. 1900 4, II| intensamente. Non si udiva che il fruscìo delle fronde nella notte 1901 4, III| per vigneti devastati e frutteti infranti, egli, stanco, 1902 3, VIII| non conosceva.~ ~– Ecco i frutti del grande ingenuo sogno! – 1903 2, VI| ti ripeto, come l'ultimo fucinatore vive del lavoro del suo 1904 2, VI| come l'ultimo operaio delle fucine. La vita del Cantiere – 1905 3, I| nere nubi che presero la fuga, inseguendosi verso oriente.... 1906 3, XVI| nuovo raggio della luce che fugar dovea le vane ombre del 1907 4, III| e disperati era passata fuggendo davanti alle Capanne.~ ~– 1908 4, II| aveva fatto un cadavere fuggente....~ ~E il vecchio Giovanni 1909 2, II| attendeva in silenzio. Lo guardò fuggevolmente, quindi abbassò la testa 1910 4, III| pastori e dei contadini fuggiaschi: miserabili creature in 1911 3, V| raccolti i gioielli se n'era fuggita mentre il vecchio agonizzava, 1912 4, III| E se n'eran quasi tutti fuggiti nel fitto bosco, ne' luoghi 1913 4, I| Non lo sapeva.~ ~Egli fuggiva. Egli si allontanava dalla 1914 1, III| scintillante.~ ~Piccole perle fulgenti di candore rimbalzavano 1915 3, X| per chi aveva avuto nei fulgidi rami della fulgidissima 1916 3, X| avuto nei fulgidi rami della fulgidissima prosapia un Adriano luminoso 1917 3, XV| In quel mentre un guizzo fulgidissimo arse per un attimo la cappella 1918 4, II| mani, e a voce bassa, ma fulminandolo con lo sguardo che una fiamma 1919 4, III| Uscire da quel fumo, da quel fulminar continuo di lampi rossi, 1920 3, XVI| pensava:~ ~– Il Rosaio è morto fulminato. Ecco l'ultimo tralcio di 1921 4, III| di fuoco incessante che fulminava come dal cielo. E sul terreno, 1922 2, I| gelo mortale che si era fulmineamente cambiato in fuoco ardentissimo 1923 3, I| tratto dai vividi guizzi fulminei: i monti, le colline intorno, 1924 4, I| mastino, dal fitto pelo fulvo, gli si fece incontro ringhiando. 1925 1, VII| sopra sul ponte che se la fumano. Volete vederli? vi farete 1926 1, VII| recando egli stesso una tazza fumante.~ ~Lo seguiva un giovane 1927 4, III| loro miserabili viscere fumanti, le membra palpitanti nell' 1928 4, III| alba, si eran visti sempre fumare, alto nel cielo, come una 1929 4, II| sospettoso.~ ~– Ah, voi non fumate?~ ~Poi soggiunse:~ ~– Voi 1930 4, II| sul dorso.~ ~La polenta fumava davanti al vecchio nonno 1931 | Fummo 1932 4, II| scoppiettano i ceppi ardenti e fumosi.~ ~Da tutta la figura il 1933 4, I| sportelli. Poi il colosso nero e fumoso ansò, si scosse: i ferri 1934 4, II| giorni, dileguata la nebbia funerea che, forse per supremo aiuto, 1935 1, XVI| tutore delle due fanciulle, fungeva da capo di famiglia. Dopo 1936 4, II| sul petto da alcune rozze funicelle di cuoio. I gambali di pelle 1937 3, II| scrittoio, – tutto è perduto: fuor che l'onore....~ ~– E Rosa 1938 4, II| afferrò pei capelli. La scosse furiosamente tentando gettarla a terra: 1939 1, II| rappresentazioni.~ ~La divette furoreggiò subito. Si chiamava mademoiselle 1940 1, XVII| forse un delitto a scopo di furto.~ ~– È orribile!~ ~– È così! 1941 3, VIII| della vita, la creatura futura e perfetta e divina che 1942 2, I| da leone. E tutta la sua gagliardia di vecchio lottatore si 1943 1, IX| saloni, quegli appartamenti gai ed elegantissimi, dalle 1944 1, V| sospiro. Nelle sue voci gaie palpitava sempre un misterioso 1945 1, XVII| azzurro: eppure nessuna gaiezza scendeva da quel cielo sereno 1946 1, II| guidava la nostra bella casa galleggiante in mezzo alla doppia fila 1947 2, VI| Un ragazzo dal berretto gallonato apparve subito. Scòrto il 1948 3, II| aggiunse: – Ma Astor ha la gamba buona ancora, povero vecchione!... 1949 1, II| brio diabolico, di vera gamine boulevardienne, sebbene 1950 1, XII| matassa da dipanare, ma il garbuglio del mistero rimaneva più 1951 1, XV| disperazione nella prima gargotta nera e ombrosa che vi vedete 1952 4, I| piazzuola, di fruscii d'ali e di garriti squillanti. Dalla campagna, 1953 1, VII| animella di giunta, come i gatti. Noi con tutte le nostre 1954 1, III| mein Gemüt~ ~Liebliches Geläute....~ ~ ~Le dissi:~ ~– Mi 1955 4, II| bruciato dal sole o dai geli.~ ~La povera farfalla bianca 1956 4, II| scoppi impetuosi, folate gelide, soverchiavano l'urlìo del 1957 3, XI| grande salone quasi buio un gelido soffio di aria senza luce 1958 1, III| biglietto che aveva conservato gelosamente e che aveva recato con me. 1959 1, XIV| oleandri e tralci odorosi di gelsomini. Gli opifici, le fabbriche, 1960 1, II| pianto, derelitta, implora e geme: "Il mio corpo si rompe, 1961 2, IV| Savello, alzatevi!~ ~– No, – gemeva il vecchio, china la bianca 1962 4, II| nel sonno, mandò un lungo gemito acuto.~ ~La porta sbarrata 1963 1, III| Leise ziecht durch mein Gemüt~ ~Liebliches Geläute....~ ~ ~ 1964 4, III| intensamente sente ora. Un generale, forse un Principe, parla 1965 2, IV| sano e puro, non poteva che generare esseri sani e buoni. Sono 1966 2, IV| questo figliuolo?... Come s'è generata dal mio sangue questa triste 1967 2, IV| abbietto, infame come me! Io generatore di ladri a me somiglianti, 1968 1, XVII| Poeta anche lui: ma d'altro genere!... Un egoista.~ ~– Come?... – 1969 1, VIII| cuor mio, di ricompensarlo generosamente delle cure e cortesie usate 1970 3, XVI| lasciavan vedere i denti e le gengive povere di sangue.~ ~"Così, 1971 1, IX| costosi, accoppiati al più geniale buon gusto e all'estetica 1972 1, XX| tipo delle donnine forti e geniali.... e di spirito.~ ~Ethel 1973 1, II| fräulein con i rispettivi genitori fecero amicizia con noi: 1974 1, XVII| Voi di ora siete tutti gente nuova per me! Io non conosco 1975 3, V| la comunanza dell'istesso gentil sangue può dare. E il loro 1976 3, IV| la seguì.~ ~La madre fe' genuflettere il figliuolo accanto a lei, 1977 3, VIII| il falso sogno, ecco il germe della decadenza e della 1978 3, VIII| seminaste, nella patria vostra, germi di morte, non di vita. Non 1979 3, VIII| nel seme vivido che sta germogliando lontano da noi, forse, in 1980 1, II| voce: con pochi e parchi gesti. Ma il suo volto si era 1981 2, III| vecchio Agostini.~ ~E Andrea gettandosi sulla sua poltrona, davanti 1982 3, I| radioso suo stemma a lui gettante faville da lontano. E mormorò 1983 3, II| intristire del tutto....~ ~– E di gettar nuovi tralci, un giorno. 1984 4, II| scosse furiosamente tentando gettarla a terra: ma la fanciulla 1985 2, II| del mio passato.... per gettarmelo in volto alla prima occasione! 1986 3, XV| Il dottore e don Pietro gettarono gli occhi sul letto.~ ~Era 1987 1, XV| continuò ella, – mi ha gettata in un vero turbamento.... 1988 4, I| grande aridezza: poche piante gettavan dal magro terreno roccioso; 1989 1, II| le sue ondate enormi, il ghiaccio fu rotto.~ ~Il truce banchiere 1990 2, I| sibilava insistente il suo ghigno:~ ~– Ladro!...~ ~– Ah no! 1991 1, VII| due rozzi calzoni e una giacca relativa che mi affrettai 1992 3, VIII| Laurenti, nella sua immensa giaccona e ne' suoi scarponi di montanaro!~ ~ 1993 4, II| intanto s'era gittata a giacere sulla paglia e non si muoveva 1994 4, I| dalle alte colline. In fondo giaceva il povero paesello grigio, 1995 1, XV| vecchia floscia, grinzosa, gialla e cadente.... era dunque 1996 1, XX| incontro la vecchia Mary. Il giardinetto era deserto. Ma la porta 1997 3, XV| vero.~ ~Era il bambino del giardiniere, anch'egli pallido, smarrito, 1998 4, II| Le loro due sole ombre gigantesche ballavano bizzarramente 1999 1, XVII| sterminata di fumaiuoli giganteschi; eravamo passati attraverso, 2000 2, V| al Cantiere. Era come un gigantesco organismo che produceva