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Egisto Roggero Le ombre del passato Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Parte, Cap.grigio = Testo di commento
2001 1, XV| bicchiere puzzolente di gin o di absinthe, o ad uno 2002 4, II| Pietro!~ ~E lui cadendo a ginocchi sull'erba, si chinò a baciare 2003 3, VIII| noi, i nostri fremiti, le gioie, le tristezze, gli attimi 2004 3, V| piccolo idolo di diaspro, un gioiello.~ ~– Sì.... è finita, ringraziamone 2005 3, IV| istante davanti al Rosaio, gioiente anch'esso, come tutto il 2006 4, II| là della selvetta le voci gioiose dei pastori si udivano.~ ~ 2007 4, II| erbe, i fiori della terra gioivano bevendosi quel sole benefico 2008 4, III| e ardenti. Il sangue dei giovanetti poeti ha colorito le loro 2009 1, XVIII| tristezza i vostri primi anni giovanili.~ ~– Vi ascolto.~ ~Tacqui 2010 4, III| giovane soldato morto. Era giovanissimo, un fanciullo quasi. Il 2011 1, XV| dato il mio cuore ad un giovano uomo, bello, forte e buono..., 2012 1, II| i suoi due fari accesi e giranti, e molti dei miei vicini, 2013 1, XV| mattino del giorno dopo a girovagar per la cittadina tutta piena 2014 3, IX| presentare l'ingegnere Corradi ai gitanti.~ ~Era un giovane bruno, 2015 3, IV| i giovani rami novelli, gittando all'intorno i tralci gremiti 2016 2, I| echeggiare cupamente i magli, a gittar vortici di fumo e di vampe 2017 4, II| terra.~ ~Maria intanto s'era gittata a giacere sulla paglia e 2018 2, I| suo regno. Le caminiere gittavano turbini di fumo caliginoso; 2019 4, I| senza neppur guardarlo lo gittò di sotto. Anch'esso scomparve 2020 1, XV| alquanto.~ ~– Ma.... il vostro giudizio vi suggerirà, signore. Oggi 2021 1, XII| Sul primo una data: 16 giugno, e basta; sull'altro niente.~ ~ 2022 1, XIX| buon'ora.~ ~E guardando giulivo la vecchia domestica esclamai:~ ~– 2023 1, XIV| buono! – esclamò la donna giungendo le mani.~ ~– Sì, è così. 2024 2, VI| cercato che la miseria non giungesse mai sino a te.... nella 2025 1, XII| doppiezza e la vostra perfidia giungessero a tal segno...." cominciava.~ ~ 2026 4, II| fenomeni naturali che gli giungevano nuovi del tutto, sui quali 2027 1, XVII| Raccontate.~ ~– Giunse qua, all'indirizzo del povero 2028 1, VII| colore alcuno. Teneva le mani giunte e solo un tremito febbrile 2029 3, XII| lasciateli insieme, scorazzare, giuocare, ma liberi, liberi, in piena 2030 3, V| ripeteva don Pietro, giuocherellando con un piccolo idolo di 2031 1, XVII| il momento per farmi il giuochetto che attendo da tanto tempo!... 2032 3, V| famigliare ne aveva protetti i giuochi e più tardi il dolcissimo 2033 1, XV| esse, dopo averlo fatto giurare che mai io avrei potuto 2034 2, II| rubare." Lui ha promesso, ha giurato.... e poi ha rubato di nuovo.~ ~ 2035 1, XIII| non vi venga la luce.~ ~– Giustissimo, – esclamai, – la vostra 2036 1, III| contemplava in silenzio il mare glauco e ondoso. A un tratto la 2037 | gliela 2038 4, I| allora uno zampillare di goccie, un pullular di piccoli 2039 3, I| si spezzava in ispruzzi e goccioline. Astor, all'amichevole tocco 2040 1, X| Etel H. vivranno insieme godano parimenti dei redditi del 2041 1, I| sicuro, viva, vivente e che gode di forte e robusta salute! 2042 1, XI| boschetti impenetrabili, godendo infine di tutta la libertà 2043 1, I| era rimasto al balcone a godermi lo spettacolo sempre interessante 2044 1, XVII| felicità.... Addio, giovanotto, godete e vivete.~ ~Quando partii 2045 1, I| venir giù a dirotto. Io mi godetti la scena per più di un'ora, 2046 1, XV| nostro triste romanzo, che godeva tutta la sua fiducia e che 2047 1, XVII| me hanno vissuto, amato, goduto, sono morti. Voi di ora 2048 1, VII| altro come delle vecchie gomene incatramate! Un bel gruppo 2049 1, IX| parola: ma il suo cuore gonfio le diceva che il padre, 2050 3, IX| chiassosa e spaurita, ove le gonne chiare e i cappellini delle 2051 3, XIV| folgori cessò, il furioso gorgogliar dell'acqua corrente giù 2052 1, XX| con un'altra voce.~ ~– E gorgogliò ancora:~ ~– Lo sapevo.~ ~ 2053 3, II| era scappata giù per la gota.~ ~– Oh sì, signor conte, 2054 1, II| confiture~ ~Tandis que je goutais le repos du matin.~ ~Poil 2055 1, VI| muoveva più dal suo posto di governo.~ ~Sul far della sera l' 2056 1, I| quindi disposti in sommo grado al chiasso. E io sarei capitato 2057 1, I| dinanzi, il più grande dei grafologi viventi....~ ~– Ne ho avuto 2058 1, I| Comincio a comprendere.~ ~– La Grafologia. Ah sì, o signore! Prospero 2059 3, IV| ove olezzava al sole un gramo tralcio di rose e ne spiccò 2060 3, XIV| acqua.~ ~Batteva urlante la grandine, che il vento rabbioso rendeva 2061 1, I| grafologo lo prese con aria grata e mi consegnò in contraccambio 2062 4, II| quelle anime si alzavano grate verso la somma Luce che 2063 1, VII| una rapida preghiera di gratitudine mi salì spontanea dal cuore 2064 2, III| agiato lui, ora! E mi è grato, poveretto, mi ama, mi chiama 2065 1, XIII| tutto ciò. Il mistero che ha gravato sulla vita di mister Charnwood 2066 1, I| attentamente e con molta gravità la mia povera busta.~ ~Io 2067 3, VIII| aristocrazie di popoli interi. Così Grecia la bella, così Roma la fortissima, 2068 3, IV| gittando all'intorno i tralci gremiti degli ardenti fiori.... 2069 3, VI| orologio del secolo XVIII, gremito di figurette bizzarre poste 2070 3, VIII| cieche e chiuse in noi, grette e piccine nei nostri fantasmi 2071 3, IX| con dei ninnoli di rame grezzo del peso di parecchi chilogrammi 2072 4, III| un altro ancora. La voce grida: "fuoco!" e urla: "e avanti, 2073 3, X| piedi come un sol uomo, gridando:~ ~– Viva il nostro deputato!~ ~ 2074 3, VIII| contessa! (Avrebbe voluto gridarlo forte, questo, a donna Laura: 2075 1, VI| salutò con la mano e mi parve gridasse: – Addio, io resto.~ ~Più 2076 4, I| quasi invisibile macchia grigiastra, appariva di tra la nebbia 2077 4, II| cattivi lampi; i ciuffi grigio-sporchi de' suoi capelli parevan 2078 1, XVII| circondava.~ ~Spirava un'aria di grigiore, di tristezza, di miseria 2079 1, XV| Quella vecchia floscia, grinzosa, gialla e cadente.... era 2080 1, VI| bianca come un cadavere, grondante acqua, si stringeva miss 2081 2, VI| di quegli operai neri e grondanti di sudore; i magli cadevano 2082 1, XII| Poi una lettera scritta grossolanamente:~ ~"Il signor capitano è 2083 4, I| avevano l'umidore delle grotte e la tristezza dei luoghi 2084 1, I| occhiali, che gli pendevano grottescamente dal naso.~ ~A un certo punto 2085 1, I| ricevuta il mattino, il grottesco personaggio lasciò il giornale 2086 3, VIII| privilegiati, sien essi piccoli gruppi, tribù, singole famiglie 2087 1, VII| aveva i suoi abiti pesti, gualciti, senza più colore alcuno. 2088 4, III| giovanetto soldato poeta si guarda intorno. Che bel cielo sereno! 2089 1, XI| segretario si fermò.~ ~Ci guardammo.~ ~Lo stesso pensiero, lo 2090 3, III| Era la nonna.~ ~Ed egli guardandola intensamente sentiva novamente 2091 3, IV| alzò. Ristette alquanto, guardandosi intorno – presa anche lei 2092 4, III| I giovani volontari si guardano furtivamente in faccia. 2093 1, XV| signore.~ ~Continuai a guardarla, in silenzio, e a scrutarla.~ ~– 2094 1, XIV| grande atto di sorpresa, e guardarmi sgomenta e sbigottita.~ ~– 2095 3, XV| violenza della scossa, si guardarono in volto sgomenti.~ ~La 2096 4, II| a Pietro.~ ~– Eccola là, guardatela.~ ~Una strana creatura era 2097 3, II| Prendete, Mondolfi, e guardatelo bene.~ ~Il segretario fissò 2098 1, I| signore entrò a piccoli passi guardinghi, si fermò in mezzo alla 2099 1, XV| curiosità, l'attesa l'ha fatta guarire.... Proprio così, signore, 2100 2, VI| sei cattivo, tu non sei guasto del tutto ancora. Tu puoi 2101 3, I| del suo cavaliere prese a guazzare a traverso alla mota liquida 2102 2, II| Il fattorino riapparve guidando una donna, non vecchia ancora, 2103 4, I| più nulla intorno a sè, guidato da quel barlume che ora 2104 1, XII| non volerla punire in tal guisa, di non volerla ferire " 2105 4, II| paiuolo, lambito dalle lingue guizzanti delle fiamme dei fastelli 2106 3, I| cavalcata di spiriti tenebrosi guizzò ardentissimo e niveo un 2107 1, IX| accoppiati al più geniale buon gusto e all'estetica più severa 2108 1, VII| aiutarono a sorbire il brodo, gustoso, riflettendo ch'era stato 2109 1, IX| pure altre riviste, come la Harper's, la Scribner's, l'American 2110 1, III| tedeschi per intero. Quelli di Heine che incominciano:~ ~ ~ ~ 2111 1, II| grande metropoli.~ ~Dopo un idilliaco viaggetto in Italia, volavano 2112 4, II| cantuccio del bosco celava un idillio.~ ~La brezza che dal monte 2113 3, V| giuocherellando con un piccolo idolo di diaspro, un gioiello.~ ~– 2114 4, III| agonizzanti di terrore, bambini ignari e istupiditi; miserabili 2115 3, III| aveva aperto nel cuore dell'ignaro nipote della povera assassinata.~ ~ 2116 3, VIII| sangue barbaro, selvaggio, ignobile come dite voi, ma nuovo: 2117 2, III| sciupato da una vita inutile, ignorante, stanco dai facili vizi, 2118 3, VIII| ritornare alla debolezza, all'ignoranza da cui nei secoli si sono 2119 1, XVII| il modestissimo e quasi ignorato collegio ove la piccola 2120 3, VIII| altri lembi di vita che noi ignoriamo per continuarne, eredità 2121 1, III| mistero terribile che io ignoro ma che sento, che intuisco, 2122 1, I| caratteri a me assolutamente ignoti!...~ ~Rimasi non so quanto 2123 4, II| nel volto e nelle gambe ignude sino al ginocchio. I capelli 2124 3, I| valle. Poi parve diradarsi, illanguidirsi, rompersi, qua e là, finchè 2125 1, V| profumo, dirò così, che illumina le cose come il raggio palpitante 2126 3, XIV| vôlta, i mobili, il tappeto, illuminando sino in fondo il grande 2127 4, II| pecora e rimaneva sovr'essa illuminandone a palpiti le candide lane.~ ~ 2128 1, XIII| qualche ricordo che possa illuminarci.~ ~E lessi la prima data.~ ~ 2129 1, V| bontà e rettitudine doveva illuminarla. Ma quell'anima buona e 2130 1, VII| sgomento e di lacrime parvero illuminarsi d'una luce di speranza, 2131 4, I| e di riposo aveva alfine illuminato, per un momento, il tenebrore 2132 1, XVII| venuto da voi perchè mi illuminiate sopra alcune circostanze 2133 3, VIII| vecchia casta! Sognatrice ed illusa! Poeta anche voi! Bisogna 2134 3, XVI| don Pietro.~ ~E la prima imagine, veramente, che potea nella 2135 1, I| venirmi la risposta a questa imbarazzante domanda.~ ~Intanto le ore 2136 1, III| Non pareva per nulla imbarazzata.~ ~Era un poco più colorita 2137 3, X| scaturirne.~ ~Gli altri imbarazzati rimasero muti.~ ~Allora 2138 2, II| uscio discretamente. Pareva imbarazzato.~ ~– Padrone.... c'è qualcuno, 2139 1, VI| istante di quiete relativa. Le imbarcazioni furono calate. Una si capovolse 2140 1, II| essere forti, corazzati, imbevuti di tutte le più libere massime 2141 1, II| punte dei moli che servono d'imboccatura al porto di Genova; il vaporino 2142 1, II| solito reiche Vater grasso e imbottito di birra, la frau pacifica, 2143 3, II| e di rappezzature sulle imbrogliatissime carte bollate della disastrosa 2144 4, II| dar l'addio a Pietro, s'imbucò nella selva, dalla parte 2145 2, VI| come hai risposto tu alle ime cure?...~ ~– Perdonatemi! – 2146 1, IX| piccolo vecchio signore, che immaginai subito dovesse essere Thompson, 2147 1, XII| carattere femminile me ne fe' immaginare tosto l'autrice.~ ~– Mistress 2148 1, XV| non è stato già, potete immaginarlo, per una volgare e stupida 2149 1, XVIII| Inginocchiatevi, Ethel! Ecco l'immagine di vostro padre.... che 2150 1, VII| nè afferrava le idee e le immagini.~ ~Tentai sollevarmi a sedere: 2151 1, XIX| molto più vicino che voi non immaginiate.~ ~– Dov'è?~ ~– A New-York.~ ~ 2152 3, I| allargò come una ferita immane, una rapida volata di vento 2153 1, XIX| mistress, – i sogni, da tempo immemorabile, sono fallaci e inutili....~ ~– 2154 4, I| grandi scodelle di latte ove immergevano del pane nero. Dall'alto 2155 1, XVI| poco in silenzio, ciascuno immerso nelle proprie idee.~ ~Poi 2156 1, XX| vitrei, senza luce. La sua immobilità, la sua rigidezza, il suo 2157 3, XV| straripava.~ ~Donna Laura, immollata da capo a piedi, mentre 2158 1, VI| Pazzi, sperduti, tremanti, immollati da capo a piedi, noi ci 2159 1, XV| attaccassi loro, come una lebbra immonda, il mio vizio, il mio peccato.... 2160 4, III| rimane nei secoli; il male è immortale. E poichè ogni speranza 2161 4, II| nerissimi, liberi, senza impaccio nè freno di legame alcuno, 2162 4, II| recarsi a dormire sur un alto impalcato di legno, deposito della 2163 3, VIII| nostra anima lievi ombre impalpabili, indecise visioni che non 2164 3, II| concluso la contessa, – imparerà, con noi....~ ~– È vero.~ ~– 2165 4, II| vuota ancora, attendevano impazienti la venuta dei due che ancor 2166 3, III| aveva mormorato Febo impazientito.~ ~– Ora senti dunque. Una 2167 1, XIX| atteso.... Ma ella pareva impazzita.~ ~– Andiamo, subito, voglio 2168 4, III| densa cortina di fumo che impedisce di vedere. Il cielo azzurro, 2169 1, I| riuscivo a comprendere, m'impediva di far partecipe altri degli 2170 1, XVI| degl'immensi ippocastani che impedivano al sole di giungere sino 2171 1, II| dispera; un'atroce lotta s'impegna nel suo cuore. Il suo amore 2172 1, V| collera aumentò in modo da impensierirci sul serio....~ ~ ~ 2173 1, XVII| gli uomini una sola cosa impera e tutto uccide: l'egoismo! 2174 3, X| che nella valle da secoli imperava, molcendo i cuori sì de' 2175 2, VI| delle labbra, in un rapido impercettibile moto convulso delle palpebre. 2176 3, IX| spelonca della miniera, che gl'imperlava la fronte.~ ~ ~ ~ 2177 1, VIII| Era solidamente legata e impermeabile.~ ~Aperta n'estraemmo una 2178 1, XII| voluto, per i suoi fini imperscrutabili, farmi penetrare.~ ~Mentre 2179 4, II| fischi, gemiti, scoppi impetuosi, folate gelide, soverchiavano 2180 3, XIV| tuono.~ ~E l'uragano scoppiò impetuoso.~ ~A Febo parve sentir la 2181 1, II| tutta in pianto, derelitta, implora e geme: "Il mio corpo si 2182 1, XV| ai suoi piedi, piansi, lo implorai, cercai vincerlo con il 2183 1, XII| talvolta volutamente calmo, implorante quasi. Lessi la prima.~ ~ 2184 3, IX| consigliere avea data all'imponente colosso.~ ~Erano giunti 2185 1, XII| Imprecava, malediva e quindi imponeva di farle sapere "ove aveva 2186 1, XIV| evidentemente doveva essere importantissima?~ ~Avrei forse ritrovato 2187 1, XVII| il suo egoismo di madre impose al povero Wilhelm di non 2188 4, II| e macchiata di sangue ma impotente contro i delitti dei vermi 2189 2, I| visione del vecchio operaio imprecante riapparve vivida alla sua 2190 1, XII| La seconda era furente. Imprecava, malediva e quindi imponeva 2191 3, IX| con la contessa tentato l'impresa del monte.~ ~– Voi volete 2192 3, IV| borghese figliuolo di qualche impresario arricchito.~ ~E l'angolo 2193 1, I| tanta evidenza era rimasta impressa nella mia memoria – e specialmente 2194 1, IV| se vi sarà possibile, l'impressiono che le vostre rivelazioni 2195 1, VIII| ancora che accettassi in imprestito una certa quantità di dollari 2196 2, V| di quelle inevitabili e imprevedute altalene degli affari, l' 2197 1, XV| avvengono talvolta tali impreveduti avvenimenti, tali inaspettate 2198 1, XVI| ella intuiva che qualcosa d'impreveduto e decisivo stava per avvenire 2199 4, II| bianca come la neve, rimasta imprigionata in un cespo di spine, vecchie, 2200 2, V| stanchi ma energici, rudi ma improntati ad una singolare forza di 2201 3, VIII| Sono, dottore, per me, le improvvise intuizioni del nostro piccolo 2202 1, XVI| quello avvenisse, perchè non impunemente nella vita si calpestano 2203 4, III| anima degli uomini che è impura. Grava sulla loro anima 2204 3, VII| assorto sopra un vecchio in-folio, uno dei tesori della Biblioteca 2205 1, II| entusiasmo suscitato dalla inarrivabile divette, la luce fu resa 2206 1, XV| impreveduti avvenimenti, tali inaspettate soluzioni!... Sperate, vi 2207 1, XIII| mutavano d'un atomo per l'inaspettato fatto occorso al padre della 2208 3, XIV| pareva tremare sotto la furia inattesa dell'uragano.~ ~Febo entrò 2209 2, III| ch'esiste sempre eterno e incancellabile.... E da chi? da un mio 2210 1, III| bastimento si apriva un solco incandescente ove la spuma pareva rame 2211 1, XV| rialzandomi, i miei occhi rimasero incantati su di lei.~ ~Dio mio, quale 2212 3, VII| ore l'avea tenuto immoto, incantato. Era un volto pallido, bizzarro, 2213 1, II| mai egli potrà rompere l'incantesimo.... Ma infine l'amore per 2214 1, XV| Egli morendo mi ha incaricato di qualcosa che serbo qua 2215 1, XVII| capitano di un bastimento, s'incaricò di condurre in Europa le 2216 3, X| simbolo del Rosaio, mistica incarnazione floreale della nobilissima 2217 1, XVI| osserverete.~ ~E mi porse l'incartamento. L'atto di nascita, regolarissimo, 2218 4, II| sempre fino allora come incassato tra le spalle, quasi volesse 2219 1, II| posto d'onore, la caramella incastrata nell'occhio, parve respirare 2220 1, VII| come delle vecchie gomene incatramate! Un bel gruppo davvero! 2221 3, XV| ultima scarica che avea incendiato il Rosaio. Una improvvisa 2222 4, II| fiamme. Gli alberi, su quell'incendio truce, parevano neri. Pietro 2223 4, III| passata tutto aveva bruciato e incenerito, come un mare di fuoco.~ ~ 2224 3, VIII| mille dubbi nel cuore, mille incertezze, mille.... sì, perchè dunque 2225 1, VII| fece egli allegramente. – Incerti di chi vola sul mare! E 2226 3, I| muso un rivo d'acqua che, incespicando nel barbazzale, si spezzava 2227 4, III| scheggie sotto i nembi di fuoco incessante che fulminava come dal cielo. 2228 1, IV| Lasciamo fare al destino: inchiniamoci ad esso, – disse mister 2229 3, V| portafogli fece un profondo inchino e si ritirò.~ ~Don Pietro 2230 4, II| pe' viottoli sconosciuti, inciampando ne' ciottoli, cercando il 2231 1, XV| biglietto, poche parole fredde, incisive, crudeli. Mi diceva che 2232 2, I| lo sciopero sopra tutto, incitato e alimentato da.... da chi 2233 4, II| sopra i nerissimi capelli e incolti un fiore rosso, e la fiamma 2234 1, III| intero. Quelli di Heine che incominciano:~ ~ ~ ~Leise ziecht durch 2235 1, XIX| così commossa! Non so come incominciare, cosa fare, che dire....~ ~– 2236 1, I| quel misero ambiente che incominciava a infastidirmi, fatta cadere 2237 1, XII| minuto, senza data, che incominciavano invariabilmente My dear 2238 1, I| strani fatti per me nuovi e incomprensibili di cui era costretto ormai 2239 1, I| signore, sconosciuto, è vero, incompreso, ah sì! ma non meno profondo, 2240 2, III| folle e lontano d'un ragazzo inconsapevole ancora! Ebbene, no, quel 2241 3, VIII| sappiamo. Noi seguitiamo, inconsci, il grande lavoro che altri 2242 1, V| commessa, e da lei, povera e inconscia anima, penosamente espiata.~ ~ ~ ~ 2243 1, III| conosceva – da noi?~ ~Perchè io, inconsciamente, sentivo che qualcosa ormai 2244 1, V| misteriose che si addensavano inconscie e ignote sopra quell'anima.~ ~ 2245 1, XI| alla villa.~ ~Vennero ad incontrarmi i guardiani, ancora piangenti 2246 1, VI| sapeva quindi che lo avrebbe incontrato, era perciò preparato; aveva 2247 1, XVI| sono giù nella villa: le incontrerete subito.~ ~Strinsi la mano 2248 1, I| tratti fini e regolari, incorniciati da capelli nerissimi e ricchi. 2249 4, I| pietra viva, saliva cruda e incresciosa, incassata fra le due alte 2250 3, VIII| contessa, cose tristi e incresciose, che, o non avrebbe ella 2251 3, XVI| gracile sotto le coltri e increspava lievemente le sue dita....~ ~ 2252 1, XX| quasi sorridente.... Le mani incrociate sul petto stringevano qualcosa 2253 2, II| del padrone, poichè egli incrociò le braccia e si pose a passeggiare 2254 2, VI| macchine, da tutte quelle incudini sonanti, da sotto tutte 2255 1, XV| tanto feci, tanto cercai e indagai, che venni a scoprire il 2256 1, XV| potrei informarmi, sapere, indagare.... Ove abitò Wilhelm?~ ~– 2257 3, VIII| con una rapida occhiata indagatrice sul fanciullo aveva in un 2258 1, XV| Mai.~ ~– Non avete fatto indagini, tentato qualcosa per conoscere, 2259 1, II| forza strana ed invincibile; indarno egli le faceva solidissime 2260 1, I| una mia concezione vaga, indecisa – eravamo in quei giorni 2261 3, VIII| lievi ombre impalpabili, indecise visioni che non ci è dato 2262 1, V| allontanare da me e da mille indecisi presentimenti.~ ~In quella 2263 1, I| ferma e sicura: nessuna indecisione nella forma delle lettere, 2264 2, III| sentendo in me qualcosa d'indefinibile e di profondo ridestarsi. 2265 3, XII| mezza dozzina di compagni, indiavolati e scatenati!... – concluse 2266 1, XV| In qual modo?~ ~– Indicandomi ove potrei informarmi, sapere, 2267 4, III| qua e là bruna di sangue, indicavano il luogo ove già eran state 2268 3, V| mezzo a persone straniere e indifferenti, con una donna che raccolti 2269 1, III| così la mia memoria l'aveva indimenticabilmente serbata.~ ~Lo stesso volto, 2270 1, XIII| alla massima libertà ed indipendenza....~ ~– Verissimo.~ ~– I 2271 1, XIII| che il primo di questi ci indirizza a T.... che è luogo non 2272 1, XV| lui! Piuttosto vi potrei indirizzare ad un vecchio suo amico, 2273 1, I| appunto esso col suo tepido e indiscreto bacio sulla fronte che mi 2274 3, XI| lampadario a' mille guizzi indistinti, ai lievi barlumi di luce 2275 1, V| era come l'eco lontano e indistinto di un grande dolore, di 2276 1, XV| Hyslop, preso dalle idee individualiste molto in voga nel nostro 2277 1, I| continuò il misterioso individuo, – peccato però che qualcosa 2278 2, III| falsa, non adatta alla mia indole e alla mia tempra ruvida....~ ~– 2279 1, VII| relativa che mi affrettai ad indossare.~ ~Feci alcuni passi nella 2280 1, III| vederlo, – mormorò.~ ~Lo aveva indosso. Lo cavai dal portafogli 2281 1, XI| mistero, forse il dramma, che indovinavo e che mi turbava, mio malgrado, 2282 1, VIII| sotto e che noi intuiamo, indoviniamo, ma non possiamo vedere!~ ~– 2283 2, III| posso dirlo forte – fa all'industria del mio paese.~ ~– Potete 2284 1, XI| erano i lontani quartieri industriali che fanno corona all'immensa 2285 4, II| tranquillo e fiducioso nelle ineluttabili vicende della Natura, che 2286 1, I| semplicemente assurda.~ ~Chi poteva inerpicarsi, su per i balconi, a quella 2287 3, II| chinar la grigia testa alla inesorabilità del fato e delle carte bollate, 2288 3, V| preziosissime entrambe.... inestimabili.... nessuno, queste, potrà 2289 1, XX| intorno, correva un telaio inestricabile di fili telefonici, elettrici, 2290 1, XVII| ora, consapevole della sua inevitabile fine, del suo lento disfacimento....~ ~ 2291 1, XVII| aveva aiutata a compilare l'infantile sua lettera e a spedirla.... 2292 1, I| ambiente che incominciava a infastidirmi, fatta cadere sul tavolo 2293 1, II| uno strano solletico vi infastidisce la gola. Quando si ha venticinque 2294 | Infatti 2295 1, I| pettegolezzi degli amici, la infedeltà delle amiche, la vecchiezza 2296 3, VI| trasvolare sulla bellissima e infelicissima donna.... e se l'era cavata 2297 1, I| in moto l'osso mascellare inferiore, con una strana parvenza 2298 3, IV| Egli porse la rosa all'infermo, il quale alzatosi a sedere 2299 4, III| lampi rossi, da quel rombo infernale che non posa mai.~ ~Ecco. 2300 4, III| rotolanti con fragore d'inferno, che si piegavano, si squassavano, 2301 1, XVII| umidità, dalle cupe finestre inferriate: sotto i miei occhi il lastrico 2302 3, IV| subitamente sbocciò e s'infiammò di luce celestiale. Egli 2303 1, VI| fatica riuscii a vestirmi e a infilare il corridoio che conduceva 2304 1, II| dalla sovrapposizione e l'infiltrazione delle lingue slave che quasi 2305 1, XVII| attraverso, sopra e sotto, ad un'infinità di sobborghi. Poi eravamo 2306 4, II| rivedeva, come in sogno, ma infinitamente lontana, la sua vita d'un 2307 1, XV| Indicandomi ove potrei informarmi, sapere, indagare.... Ove 2308 4, III| mozza la testa, fatto un informe imbratto sanguinoso dalle 2309 3, XIV| Mille ombre misteriose e informi si aggrovigliavano là dentro, 2310 1, XVII| di teschio, ma gli occhi infossati brillavano ancora intelligenti. 2311 1, II| respirare nuovamente l'alito infuocato di quella sala sfolgorante, 2312 1, XII| calpestano invano.... Chi inganna è punito fatalmente con 2313 1, VII| orecchio, a lusingarla, a ingannarla anche sulla sorte del povero 2314 1, XVI| non osò, forse temette d'ingannarsi o di saper troppo presto. 2315 1, XII| fatalmente con l'essere ingannato. Doveva saperlo e doveva 2316 1, XVIII| Ethel, le mie parole non s'ingannavano! Quanto io vi dicevo quella 2317 1, XII| altro; onde pensai (e non m'ingannavo) che fossero posti così 2318 4, II| accecamento del dolore e dell'inganno; non rimaneva che il delitto, 2319 3, VIII| Ecco i frutti del grande ingenuo sogno! – pensò il dottore, 2320 2, VI| giovane Savello. S'andò ad inginocchiare dapprima davanti alla bianca 2321 1, XVIII| ritratto di Wilhelm.~ ~– Inginocchiatevi, Ethel! Ecco l'immagine 2322 3, IV| accanto a lei, sul breve inginocchiatoio di legno bruno, davanti 2323 3, VIII| mille vaghi timori. Forse, ingiustificati.... Era tanto precoce quel 2324 2, III| diciotto anni appena! – a ingolfarmi in una vita pazza, falsa, 2325 4, II| della notte. Il torrente ingrossato urlava vieppiù spumoso e 2326 1, XVII| contratta una malattia di petto, inguaribile. Era solo, non aveva parenti: 2327 2, VI| ferrea mente, la poderosa iniziativa, e sopratutto, il gran cuore. 2328 1, II| delle serate dei concerti: e iniziavano un grande giro artistico 2329 1, II| febbrilmente. Il muro s'innalza. Già le pietre giungono 2330 3, IV| la fede dell'avo Adriano, innalzò ardentissima preghiera a 2331 1, I| congetture: chi mi disse innamorato, chi ammalato, chi.... sbilanciato 2332 3, X| tremanti per vero entusiasmo – inneggiando a lui, al signor conte Pietro, 2333 4, III| grido, quella sera, hanno inneggiato alla guerra, alla divina, 2334 3, I| dileguantesi e la luce del sole innondò la campagna e il signor 2335 1, I| degli uomini verso i grandi innovatori della scienza....~ ~Mentre 2336 2, II| ancora, ma dimessa e grama. Inoltrò incerta, sin nel mezzo della 2337 1, VI| che il salone fu a mezzo inondato.~ ~Sempre come durante un 2338 3, IV| bontà e delle sue virtù, d'inquadrar nello stemma il miracoloso 2339 3, VI| il libro. Ecco lo stemma inquadrato nell'oro: la mistica Rosa 2340 1, V| pure, qualche volta, a sua insaputa, forse, suo malgrado, certamente, 2341 1, XII| nota di questa frase:~ ~"E insegnate a Doroty a non disprezzare 2342 3, I| nubi che presero la fuga, inseguendosi verso oriente.... Il cielo 2343 4, I| camminatore. Ma come egli appariva insensibile alla fatica della strada, 2344 4, II| intensi dei fiori e degli insetti, e la grande gioia di vita 2345 3, X| suoi cari amici dell'onore insigne di che lo facevan segno: 2346 4, I| risposta. Ma il vecchio non insistè altro.~ ~– Sembrate molto 2347 1, VII| mani dolcemente ferme e insistenti mi forzarono a restare nella 2348 3, VIII| buona....~ ~Donna Laura non insistette.~ ~E il dottore riprese 2349 3, XII| contessa. Durante la notte, insonne per donna Laura, parve alla 2350 3, IX| Seghezzi fosse stato così insopportabile!...~ ~Soltanto, siccome 2351 1, XVII| aveva collocate.... Ciò c'insospettì. Charnwood partì subito 2352 4, III| sibilo sottile, lacerante, insostenibile, che tutto il giorno, dall' 2353 4, II| del Delitto era passato, insozzando, uccidendo, distruggendo.... 2354 4, II| sue mani dal sangue che le insozzava, avrebbe adunque un giorno 2355 1, XVIII| povera anima una felicità insperata!...~ ~– La mamma! la mamma!... – 2356 1, II| Era costui una figura inspirata di cantante o di poeta: 2357 1, II| quel vecchio severo ed inspirato, la visione di que' leggendari 2358 3, IV| temporale aveva osato ancora insultare, della nobile schiatta.~ ~ 2359 3, X| volendo lasciar ad essi intender ciò ch'ei stimava potesser 2360 3, III| tuo nonno. Suo marito, m'intendi?... Lui viveva a Parigi 2361 4, II| alti su di lui, macchie intense di colore e di vita sullo 2362 4, II| erbe, gli amori semplici e intensi dei fiori e degli insetti, 2363 3, I| vedere un lembo di azzurro intensissimo: lo strappo si allargò come 2364 1, II| capelluto maestro, gli occhi intenti e il volto arrubinato, non 2365 1, I| godermi lo spettacolo sempre interessante di un grande temporale estivo 2366 1, II| tutte queste rispettabili e interessanti persone.~ ~Lei, la parigina – 2367 4, I| prima volta, in tutta la sua interezza, il dramma – il dramma dal 2368 1, I| città di questo mondo. I due interlocutori erano: la mia vecchia portinaia 2369 3, X| cercato più volte, durante l'interminabile parlata del consigliere, 2370 1, XVIII| io intuiva ciò. Una voce interna, quella misteriosa voce 2371 4, I| convinto.~ ~La strada s'internò nel masso, quasi scomparve 2372 1, XVII| giovane e intelligente! Interrogate la vostra coscienza.... 2373 2, I| segretario, alzando la testa e interrompendo il suo lavoro.~ ~– Tutto 2374 3, III| non sai nulla, tu? si era interrotto il maligno raccontatore.~ ~– 2375 1, IX| assorto alla celebrità dell'interview.~ ~Il direttore della celebre 2376 3, X| questi data un'occhiata d'intesa a' suoi, si alzò e volto 2377 4, II| Pietro, che o non intese o non volle rispondere, 2378 1, XIX| resto, signore.~ ~– Siamo intesi.~ ~– Sì, signore.~ ~– Andrò 2379 1, XVII| lavoro e con la costanza, intestato alle due bambine. Io ero 2380 1, X| Lascio a lui, alla sua intima coscienza decidere se dovrà 2381 1, XVI| calpestano certi doveri intimi e sacri?... Ma perchè allora 2382 1, XVII| giusto: ed io n'ero quasi intimidito e confuso.~ ~Mi alzai per 2383 1, XVI| Però fu pieno d'una dolce intimità che a me, lontano dalla 2384 1, I| quindi prese la penna, l'intinse nel calamaio e mi sembrò 2385 1, XIII| gabinetto, ove si sarebbe potuto intrattenerci a lungo e con libertà, nell' 2386 1, XIV| cominciai, – ho bisogno d'intrattenermi alquanto con voi....~ ~La 2387 4, I| di coloro. Gli parve però intravedere fra essi un vecchissimo, 2388 1, I| ville al di là delle quali s'intravvedeva la campagna sconfinata. 2389 1, V| riservato e poco espansivo, intravvidi un lembo della mite anima. 2390 3, VIII| di caprifogli e di rose intrecciate, ove la contessa solea ritirarsi 2391 1, XVII| alfine rivelato completo, s'intrecciava nella mia mente con quella 2392 1, XIV| e certamente passionale intreccio, a scoprire tutto il mistero....~ ~ 2393 1, XII| mistero rimaneva più oscuro e intricato che mai.~ ~Evidentemente 2394 4, II| soffio invisibile: qualcuna s'intricava tra i riccioli vellosi del 2395 3, II| permettere al Rosaio di non intristire del tutto....~ ~– E di gettar 2396 1, VIII| scorre di sotto e che noi intuiamo, indoviniamo, ma non possiamo 2397 1, XII| pacchetto.~ ~Qui si cominciava a intuire qualcosa di anormale, di 2398 1, III| ignoro ma che sento, che intuisco, è intorno a me, nella mia 2399 1, XIX| gioia quale mai io avevo intuita l'eguale: la gioia selvaggia 2400 1, XVI| raffinatissima e misteriosa intuizione che è propria di certe nature 2401 3, VIII| dottore, per me, le improvvise intuizioni del nostro piccolo essere 2402 3, IX| dalla ruvidezza e dalla "inumanità" della gita....~ ~Il conte 2403 1, I| contento di me. Sentivo tutta l'inutilità dalla mia vita e cominciavo 2404 4, I| lo circondava. Le ombre invadevano tutto.~ ~Nella notte ormai 2405 1, XII| data, che incominciavano invariabilmente My dear e finivano con una 2406 1, II| soffro del boulevard parigino invase quel ristretto saloncino, 2407 3, IX| eran stati sopraffatti da l'invasione variopinta dei cappelli 2408 4, III| una sottile gioia lo ha invaso, un desiderio acuto: morire, 2409 3, XVI| sangue.~ ~"Così, forse, dovrà invecchiare..." aveva detto il dottor 2410 2, III| circondate.... voi che siete invecchiati con me.... qua nel lavoro.... 2411 4, II| dal bosco, nelle serate d'inverno, quando il vento spazza 2412 3, V| ammirati, secretamente invidiati, anche.~ ~Nella dissoluta 2413 4, III| era stata orribile: fra l'inviluppo delle rame si erano battuti 2414 1, II| tratta di uno scherzo: e l'invita, ridendo, a lasciarsi murare 2415 1, X| Mister Brooker dopo averci invitati a sedere intorno alla sua 2416 4, I| lontano di una campana che invitava all'Angelus. Il viaggiatore 2417 1, II| squillare una campana.~ ~Era l'invito a radunarsi nella sala da 2418 3, IX| discorrere coll'ingegnere invitò la comitiva alla doverosa 2419 1, II| piangere, a lamentarsi, a invocare il suo Manolo che cessi 2420 3, X| Pietro, ch'essi chiamavano, invocavano, desiavano ardentemente 2421 1, XII| Ciascuna lettera finiva con un'invocazione tenera a queste adorate 2422 1, XX| telegrafica" vita americana che s'involava con la rapidità della visione 2423 2, V| meditato, ne fece un fascio, le involse in una grande busta e rimase 2424 4, I| toglietevi da dosso questi abiti inzuppati, le donne li asciugheranno. 2425 1, XVI| dense fronde degl'immensi ippocastani che impedivano al sole di 2426 1, I| la sua magrezza sotto la iridiscente marsina d'altri tempi, mi 2427 1, III| bianchissima, con una lieve iridiscenza al sole velato.~ ~A un tratto 2428 3, VIII| aristocratiche... – finì lievemente ironico il dottore.~ ~– Dottore, – 2429 2, I| momento, fra tutte quelle voci irose e rauche, fra tutti quegli 2430 3, VIII| riflesso di quella luce irradiò il bel volto puro della 2431 1, VIII| a caratteri affrettati e irregolari:~ ~"Da consegnare a J. Thompson: 2432 3, VIII| piccola e buona Lauretta (irrequieta, però!....) del suo sogno 2433 4, III| piccoli fuochi mobili, irrequieti, che avevan durato a muoversi 2434 2, IV| Andrea.~ ~E abbassò gli occhi irresistibilmente costretto, davanti a quel 2435 4, II| braccio a stringerglielo, a irrigidirglielo, a stritolarglielo, per 2436 4, II| morsa. La mano del vecchio irrigidita s'era aperta e il randello 2437 4, III| piedi sopra le loro membra irrigidite dalla notte e dal gran gelo 2438 4, III| quelle migliaia di cadaveri irrigiditi e sformati. Il prato, sconfinato, 2439 4, II| corpo nervoso che fremeva, s'irrigidiva, sobbalzava all'improvviso; 2440 1, I| accatastate. Sotto, le ville, irrorate dalle prime stille della 2441 3, IV| della pioggia che lo aveva irrorato.~ ~– Sempre più bello, – 2442 1, XX| dolci e benefiche lagrime, irruppero.~ ~Lagrime di spasimo, di 2443 4, II| suoi capelli parevan più irti che mai. Pietro lo osservava 2444 3, XV| or ora lo troveremo…. non ispaventatevi: non c'è di che....~ ~Ma 2445 3, VII| quel volto pallido, sotto l'ispida barba nera, dagli occhi 2446 4, II| volto terreo, da' capelli ispidi di pagliuzze e fango; gli 2447 1, I| scrivania, in attesa delle mie ispirazioni poetiche. Io seguiva attentamente 2448 1, XIX| raccomando.~ ~– Il Signore m'ispirerà.~ ~– Sarà meglio ch'io non 2449 3, I| barbazzale, si spezzava in ispruzzi e goccioline. Astor, all' 2450 3, XII| XII.~ ~ ~– Febo non istà bene, – ripetè la contessa.~ ~ 2451 1, I| accendendo nel loro guizzo istantaneo di mille strani bagliori 2452 1, I| sensazione non dura che brevi istanti: altre volte, come nel caso 2453 1, XIV| mettersi a tavola.... già non istava neppur tanto bene.... non 2454 3, V| stesse ville all'ombra degli istessi alberi che conoscevan tutta 2455 1, VII| Ed anche la borsa – che istintivamente io intuiva dover essere 2456 1, XVII| la collocò in un altro istituto, ove la tenne sino ai sedici 2457 3, IV| sguisciando fra i vetri istoriati, venne a far scintillare 2458 1, XV| Ah! – ella borbottò con istrana voce perduta, come in sogno; – 2459 2, III| allevato col mio denaro, istruito da me.... Maurizio, tu lo 2460 3, X| terribile ora posava, come istrumento di morte e di mistero, nel 2461 3, IX| ferro.~ ~– E tutta la loro istruzione sarà nel sapere bene adoperare 2462 4, III| terrore, bambini ignari e istupiditi; miserabili creature che 2463 1, I| colei che ha scritto non sia italiana, ma forse inglese, straniera 2464 1, XV| con gli occhiali, operai italiani vivaci e petulanti.... Qual 2465 1, X| vecchio e devoto segretario James Thompson, al quale raccomando 2466 1, II| faisant la pige à Rudiard Kipling:~ ~Dehors il est bien froid, 2467 2, III| aveva minacciata la vita laboriosa del Cantiere; la posta ad 2468 3, VIII| che feconderà i solchi laboriosi della nuova vita, ma l'acciaio 2469 4, III| testa dei sibili acuti che lacerano gli orecchi. La squadra 2470 4, III| nè quel sibilo sottile, lacerante, insostenibile, che tutto 2471 4, III| orribile strato di carne lacerata e frantumata: i cadaveri 2472 4, III| porte dei loro tuguri, donne lacere e agonizzanti di terrore, 2473 4, III| pastori e di contadini, laceri, sgomenti, pallidi e disperati 2474 4, I| tasche, e quante carte trovò lacerò e disperse al vento, ai 2475 2, IV| come me! Io generatore di ladri a me somiglianti, che ho 2476 1, II| couverture~ ~Thè, pain beurré, lait, confiture~ ~Tandis que 2477 2, I| fondo del cuore come una lama d'acciaio~ ~– Ladro!...~ ~ 2478 1, III| fascie sanguigne venivano a lambire i fianchi del Delphin.~ ~– 2479 4, II| polenta nel grande paiuolo, lambito dalle lingue guizzanti delle 2480 4, II| attacca all'orecchio e si lamenta sempre del sangue, del gran 2481 1, II| ella comincia a piangere, a lamentarsi, a invocare il suo Manolo 2482 4, III| era inquieto: tremava, si lamentava....~ ~Pietro comprese. Il 2483 3, IX| il consigliere con voce lamentevole.~ ~Tutti gli dettero sulla 2484 4, II| voce del torrente urlò più lamentosa.~ ~Arcangelo si strinse 2485 2, I| caliginoso; da sotto i tetti di lamina delle officine saliva il 2486 3, XI| egli intravvide il grande lampadario a' mille guizzi indistinti, 2487 1, II| diabolici suoi occhi ch'eran due lampade elettriche essi soli, un 2488 1, II| della nave, sotto le bianche lance di soccorso, appese, eleganti 2489 4, III| frastuono e di morte, pazzamente lanciata alla distruzione. Il sole 2490 1, VII| La piccola Doroty mi si lanciò contro e venne a cadermi 2491 4, II| illuminandone a palpiti le candide lane.~ ~Il prato seguitava ad 2492 1, III| cosparso come di una vaga lanuggine di nebbia sottile e diffusa 2493 3, II| vetusto e consapevole suo lapis.~ ~Il conte si alzò, andò 2494 3, VI| e dotto, dai Rosa Santa largamente protetto e negli studi aiutato.~ ~ 2495 1, XI| centimetri per dieci di larghezza. Ed era molto leggera.~ ~– 2496 1, IX| Triste poesia e triste larva, questa del dolore, che 2497 1, VII| Delphin; ridotti ombre, larve, non altro più, come deve 2498 3, VIII| raccogliendo, affinandoli, e che lasceremo ai nostri figli che li affineranno 2499 1, XVIII| di speranza e di fede, ci lasciammo per quel giorno.~ ~ ~ ~ 2500 1, XIX| preso un poco di riposo.~ ~– Lasciamola riposare, – dissi, – difatti 2501 3, XIII| sonno, – mormorò Febo.~ ~– Lasciamolo dormire tranquillo, – disse 2502 1, I| mia vita e cominciavo a lasciarmi vincere, mio malgrado, pian 2503 1, II| e l'invita, ridendo, a lasciarsi murare por giuoco. E le 2504 4, II| fermavano tratto tratto, quasi lasciassero a malincuore la prateria 2505 1, VI| assicuratela al collo, non lasciatela mai....~ ~E nello stesso 2506 3, XII| riboccanti di salute.... e lasciateli insieme, scorazzare, giuocare, 2507 2, I| scuotendo le spalle.~ ~– Ah sì, lasciatemelo dire. In questi giorni terribili, 2508 1, I| certamente, patrimonietto lasciatomi da mio padre, prodigando 2509 1, XVII| desiderate solamente? Che vi lascino dormire in pace!... Ed io 2510 1, XVII| inferriate: sotto i miei occhi il lastrico rotto e umido, scivolante 2511 1, VI| schiantò dalle più intime latebre tutto il naviglio mi gettò 2512 1, II| dolcezza della madre lingua, la latina, resa più ruvida e dura 2513 3, VIII| morremo ora noi, povere anime latine cieche e chiuse in noi, 2514 3, VI| ora terminato il cómpito latino che ogni mattina il maestro, 2515 1, IX| terribile fatto che mi fu lautamente ricompensata con dei sonanti 2516 1, III| ardeva e il mare pareva di lava. Il bastimento si apriva 2517 4, II| aveva creduto trovare il lavacro per la sua anima inquieta 2518 3, I| riappariron più nitide – lavate – agli occhi del signor 2519 3, II| florida, sotto la poderosa lavatura di poche ore innanzi.~ ~ 2520 4, II| quell'acqua pura e cheta lavò le sue mani lorde e si fermò 2521 1, II| trasfigurato, non l'ode più: egli lavora sempre....~ ~Il vecchio 2522 1, I| artista, di cose inutili, e lavorando, sul serio, pochino o nulla.~ ~ 2523 3, VIII| passeggero, mortale, ma lavorante sottomesso ed assiduo a 2524 1, II| le sue mani cominciano a lavorare febbrilmente. Il muro s' 2525 3, IX| lentamente gli uomini costretti a lavorarvi....~ ~Prima di scendere 2526 1, XV| uomini-macchine che compongono la vita lavoratrice di certi piccoli e grandi 2527 4, II| tutta quella folla vivace lavorava febbrilmente, tutta intenta 2528 3, IX| operai, dal dorso nudo, lavoravano colà dalla mattina alla 2529 1, XVIII| pieni di luce, – sì voi, che lavoravate per me, che per me, forse.... 2530 2, IV| Tu sei onesto e buono, e leale, e laborioso! E da te non 2531 1, XV| attaccassi loro, come una lebbra immonda, il mio vizio, il 2532 1, VII| Io era a poco più d'una lega da esso. Lo vedemmo bene. 2533 1, VIII| Charnwood.~ ~Era solidamente legata e impermeabile.~ ~Aperta 2534 4, II| come se a quel nome fosser legate memorie tristi od orribili.~ ~ 2535 1, III| sentivo che qualcosa ormai legava me a quella creatura, da 2536 1, II| inspirato, la visione di que' leggendari cantori di Omero, che avevan 2537 1, V| belle e più fantastiche leggende; ed io che pel passato mi 2538 1, I| leggero o di corsa (la leggerezza e la corsa dell'artista 2539 1, III| inglese le chiesi che libro leggesse.~ ~Ella me lo porse: erano 2540 1, XII| dovuto saperlo perchè certe leggi normali non si calpestano 2541 1, II| soccorso, appese, eleganti e leggiere, sopra le nostre teste, 2542 3, VII| alzando la testa da sul leggìo ove stava assorto sopra 2543 1, I| nulla sfugge! Ebbene, io leggo in queste linee come una 2544 1, XVII| alcuno di essi. Io non vi lego in nessun modo. Voi siete 2545 1, III| che incominciano:~ ~ ~ ~Leise ziecht durch mein Gemüt~ ~ 2546 3, II| Il segretario fissò la lente e guardò.~ ~Il Rosaio – 2547 3, IV| si chinò ad accarezzare Leon, il magnifico bracco che 2548 2, I| aveva dato un vigore da leone. E tutta la sua gagliardia 2549 4, II| passo....~ ~Maria correva lesta e sicura.~ ~– Cos'ha dunque 2550 4, II| saprete tutto.~ ~– Andiamo lesti.~ ~Ripresero il cammino.~ ~ 2551 3, XIII| ragazzo dormiva: un sonno letargico, cupo, ma non tranquillo, 2552 3, IV| tremante e trasfigurata di letizia e di arcana dolcezza, poi 2553 1, IX| miei infelici tentativi letterari nel mio dolce e lontano 2554 1, I| mia, dirò così, energia letteraria erano i versi.~ ~Come pittore 2555 1, XVII| senza la provvidenziale letterina....~ ~– E tutto è stato 2556 3, XIII| si era posta a lato del letticciuolo di Febo e non si era più 2557 1, XII| povero mister Charnwood lettoci dal suo notaio:~ ~"Prego 2558 1, I| che io ora vo narrando ai lettori.~ ~Una sera che mi era ritirato 2559 3, XVI| autunno.~ ~Febo, nel suo lettuccio, appariva ora quietissimo.~ ~ 2560 3, VII| pensoso e assorto nella sua lettura.~ ~Febo fece il giro di 2561 1, I| portafogli per pagare e levarmi da quel misero ambiente 2562 3, V| dolcissimo, e le belle braccia si levarono e ne fecero corona alla 2563 1, III| Intanto il signore s'era levato.~ ~La miss e la bimba si 2564 2, V| V.~ ~ ~ ~Andrea Muraldi levatosi nella notte e disceso nello 2565 1, II| transatlantico tedesco, levava le áncore e fendendo dolcemente 2566 3, XII| venire dal figliuolo.~ ~Si levò, s'avvolse in un accappatoio, 2567 4, III| tappeto viscido che esalava un lezzo di morte. E i cannoni, morti 2568 4, I| dorso.~ ~L'ospite, appena liberato da' suoi abiti molli e aderenti 2569 1, II| imbevuti di tutte le più libere massime moderne, ma la prima 2570 4, II| dita negli aguzzi spini e liberò la farfalla dalla sua prigione. 2571 3, VIII| portato, là in alto, i suoi libracci e studiava.... Sarebbe venuta 2572 1, I| coraggio e presi in mano il libretto.~ ~Non conteneva che poche 2573 3, XII| chiuso nel suo studiolo. Licenziate subito il suo maestro e 2574 1, III| ziecht durch mein Gemüt~ ~Liebliches Geläute....~ ~ ~Le dissi:~ ~– 2575 1, VIII| eravamo partiti così lieti....~ ~– Dovete farvi forza, 2576 4, II| nudi nell'acqua che correva limpida e cheta. Silvio, in piedi, 2577 4, II| atroce, Pietro leggeva ora limpidamente in tutta la sua vita passata.~ ~ 2578 3, III| e ultimo discendente in linea diretta dei conti di Roccalba, 2579 2, V| monti illuminava i suoi lineamenti stanchi ma energici, rudi 2580 1, II| lontana dolcezza della madre lingua, la latina, resa più ruvida 2581 3, I| guazzare a traverso alla mota liquida che gli scorreva sotto i 2582 3, V| Respiriamo: questa terribile liquidazione minacciava d'affogarci tutti, 2583 1, VII| mi offerse un certo suo liquore preferito, fortissimo.~ ~– 2584 4, II| eretti, di verdi colonne, lisce, rilucenti, a nodi, bitorzolute 2585 1, II| con un lungo e bizzarro liuto dalla fanciulla, cominciò 2586 4, II| paurosa. Il vecchio Arcangelo, livido in volto, contratto, armato 2587 3, VI| Lamberto – il nonno – e don Livio – il padre – viventi ambedue, 2588 1, I| in relazione con il color locale di tutto quanto mi circondava, 2589 4, II| fiorito e che voleva cantar le lodi del sole di cui tutto il 2590 3, X| buoni amici del paese, fu il loquace Seghezzi, al quale tennero 2591 | lor 2592 4, III| nerastro e nella polvere che ne lordava i corpi sformati. Pietro 2593 1, I| giovani che non debbono lottare per conquistare ad ogni 2594 1, VII| di un veliero che aveva lottato quarantott'ore, come aveva 2595 2, I| sua gagliardia di vecchio lottatore si era rizzata in lui veemente, 2596 3, X| nelle politiche e difficili lotte del loro paese a Roma, in 2597 3, II| azzurro di un magnifico e raro Luca della Robbia, che sfolgorò 2598 1, XX| stringevano qualcosa che luccicava.... Riconobbi il medaglioncino 2599 4, II| subiti bagliori vivi: le lucciole. Le piccole fiaccole animate 2600 3, IX| verdastro, dalla strana lucentezza, dai riflessi d'oro, il 2601 4, II| bevendosi il sole, come una lucertola tra il verde de' suoi crepacci. 2602 4, II| nascoste fra le alte erbe che lucevan qua e là per subiti bagliori 2603 3, XI| padrone appariva sconfinato.~ ~Lucevano qua e là gli ori dei vecchi 2604 1, XV| berretto nero con visiera lucida, frotte di cinesi apatici 2605 2, III| proseguì:~ ~– La rivedo lucidamente, e come! tutta questa mia 2606 1, XI| cassaforte alta e brunita nel suo lucido acciaio, davanti a quella 2607 4, II| lontano e misterioso, abbaiava lugubremente: e Pietro ne provava un 2608 2, I| sotto di lui nella calda luminosità del sole il Cantiere palpitava 2609 1, XI| tra il verde. Si aprivano lunghissimi viali alberati, che si perdevano 2610 1, VII| note parole all'orecchio, a lusingarla, a ingannarla anche sulla 2611 1, II| ed elegante piroscafo di lusso: le cabine erano quasi tutte 2612 1, XVI| seducente nel nero abito di lutto che le modellava squisitamente 2613 1, XII| dear e finivano con una M affrettata, sfuggente, nascondentesi 2614 1, XII| Terminava con la solita M.~ ~Veniva un cartoncino da 2615 2, III| mi fermai e considerai il macadam, sotto i miei piedi. "V' 2616 4, II| essa, la terra, sconvolta e macchiata di sangue ma impotente contro 2617 2, III| vapore! Cosa fa adunque il macchinista alla macchina, là sotto? 2618 1, II| buon'ora sul luogo ove le macerie infrante e accatastate gli 2619 4, I| candido nastro tra i grossi macigni, sotto i quali dirupavano 2620 4, I| dalle acque, stritolata, maciullata dalle tempeste e dalle bufere.~ ~ 2621 3, IX| asciugò nobilmente il sudore, madido di materie verdastre, accumulate 2622 1, II| composta, dal profilo di madonnina, che faceva singolare contrasto 2623 1, II| riflessi rosei e di barlumi madreperlacei, cominciava il suo viaggio, 2624 3, XIII| doloroso intuito di tutte le madri, era parso sentire in quelle 2625 1, II| qualcosa di divino nella maestà del volto e nella dolcezza 2626 1, XI| quieto e sereno: grandi ville maestose ponevano qua e là la cupa 2627 1, IX| la Scribner's, l'American Magazine, vollero da me disegni, 2628 3, IV| era tutto in fiore: dal maggio al novembre era una continua, 2629 1, IX| osservando la rara sontuosità e magnificenza di quella veramente principesca 2630 1, I| con una risata.~ ~Anche il mago si degnò sorridere.~ ~– 2631 1, I| servito, che mal celava la sua magrezza sotto la iridiscente marsina 2632 3, X| di persona: chè, dopo il magrolino e segaligno consiglier Seghezzi, 2633 1, II| du matin.~ ~Poil dans la main!~ ~Mais, penché j'attirai 2634 3, II| delle carte bollate, sue malagevoli compagne d'ogni giorno da 2635 1, XVIII| capite?... E poi è debole, malaticcia.... La notizia della morte 2636 2, III| stato avvilito nè tampoco malcontento, sai? Anzi! Ho provato una 2637 4, III| limpido cielo su quella terra maledetta. E i morti innumerevoli, 2638 4, II| volta, con quel vecchio maledetto!... Ma è suo padre! e voi 2639 1, XI| appuntando la scarna mano malferma verso un piccol tavolo rotondo, 2640 1, VII| un poco e le gambe erano malferme; ma in complesso la cosa 2641 3, III| eroi e di abati – gli aveva malignamente, per addolorarlo, sussurrato 2642 3, VI| orecchio e nel suo cuore le maligne parole del compagno là a 2643 1, I| dimenticava tutte le prose e le malinconie della strada e le volgarità 2644 4, II| tratto, quasi lasciassero a malincuore la prateria ove avevano 2645 4, II| Annegata?~ ~– Annegata, alla malora.~ ~Il vecchio Arcangelo 2646 2, I| consciente, quei due freddi occhi malvagi, eran pur sempre appuntati 2647 1, XVII| Ciò che avvenne è triste e malvagio! Il mio caro nipote, stato 2648 3, III| grande salone, mentre le loro mamme discorrevano di balli e 2649 4, II| spegnersi. Pietro vi gettò una manata di sterpi che trovò intorno 2650 1, X| americani britannici non mancano d'osservare in ogni atto 2651 1, II| neppure un'amante la cui mancanza m'empisse gli occhi di lagrime 2652 4, II| venuta dei due che ancor mancavano per cominciare la cena. 2653 1, III| snella si avanzava.~ ~Poco mancò non dessi un grido.~ ~Mi 2654 1, XIV| ma non aperse.~ ~– Chi vi manda? – disse.~ ~– Ho qui un 2655 1, VII| calmatevi, sono salve.~ ~Mandai un sospiro di sollievo, 2656 2, IV| posso capire, che non posso mandar giù.... c'è un pensiero 2657 4, II| occhi grifagni continuavan a mandare cattivi lampi; i ciuffi 2658 1, XVII| Io gli consigliai di mandarle in Europa. Un mio nipote, 2659 1, XV| egli. – "Ed è stato lui a mandarmi a chiamare, oggi; lui stesso 2660 3, XII| Sequestrategli tutti i libri. E mandatelo fuori pel bosco. Fate venire 2661 4, II| sentiva il sottil aroma di mandorla amara vellicargli i sensi. 2662 2, IV| e per molto tempo, aveva maneggiato il ferro del semplice lavoratore.... 2663 1, VII| Saint-Martin! Hanno già mangiato. Si sono rimesse molto prima 2664 1, I| meditabondo ad aspettare. Mentre mangiavo stentatamente e senz'appetito 2665 1, XV| piccoli e grandi centri manifatturieri nord-americani!~ ~Passato 2666 4, II| creatura. E il bimbo, con le manine incerte, andava cercandogli 2667 1, III| confrontai con le parole manoscritte sul libro.~ ~Il carattere 2668 1, I| ove solevo riporre i miei manoscritti, era un fogliolino di carta 2669 1, VI| impassibile, attento alle manovre disperate.~ ~A questo punto 2670 1, XIII| divisato e promesso avrebbe mantenuto.~ ~– E il matrimonio fu 2671 3, III| contemplava con ammirazione e con maraviglia.~ ~Il padre era entrato 2672 1, I| guardava stupito, quasi fosse maravigliato di dover finalmente servire 2673 1, I| un filetto più grosso o marcato degli altri, che potesse 2674 4, III| altra, dopo un seguito di marce notturne per lunghe strade 2675 4, I| sommessa, sotto il lene mareggiar della campagna.~ ~La straduzza, 2676 3, II| Roma, la villetta di Santa Margherita..... venduto, tutto venduto, 2677 3, VI| volume rilegato in pelle, dai margini d'oro. Lo sollevò, lo recò 2678 3, IV| alla bellissima scalea di marino che i secoli avevano abbrunata. 2679 3, IX| Vicino a lui, uno de' marmocchi di mastro Andrea, lo osservava 2680 1, II| francese e qualche meditabondo marmocchio dagli occhi azzurri.~ ~Ancora 2681 1, I| magrezza sotto la iridiscente marsina d'altri tempi, mi guardava 2682 2, VI| vive del lavoro del suo martello.~ ~Andrea si fermò un momento, 2683 3, III| esasperato, il piccolo martire pallido e convulso.~ ~– 2684 3, VIII| nei secoli, la fine del martirio che l'umanità trascina penosamente 2685 1, I| continuamente in moto l'osso mascellare inferiore, con una strana 2686 1, XII| il primo de' due ritratti maschili.~ ~Erano due fotografie.~ ~ 2687 4, III| Fra gli arbusti spinosi masse nere giacevano alla rinfusa: 2688 4, III| la vaccherella, la povera masserizia sottratta alla distruzione 2689 4, I| poi riscomparivano tra i massi umidi e vischiosi. Talora, 2690 1, XIII| da bambine avvezzate alla massima libertà ed indipendenza....~ ~– 2691 3, X| immediatamente, del giovane mastodonte conosciuto in paese sotto 2692 1, XII| fila sparse della grande matassa da dipanare, ma il garbuglio 2693 3, IX| nobilmente il sudore, madido di materie verdastre, accumulate nell' 2694 1, XVII| dovette per contentare il materno egoismo di Mildred restare 2695 1, II| que je goutais le repos du matin.~ ~Poil dans la main!~ ~ 2696 1, XVII| giovinotto, che tutte le mattine quando mi sveglio (e dormo 2697 1, I| Io rimasi male. Era un matto o voleva prendersi giuoco 2698 3, IV| ora, sotto il bel sole mattutino tutta verde e fragrante 2699 3, II| subito.... la Villardente, la Maura, il palazzo di Roma, la 2700 1, XI| povero signore.~ ~Trasse un mazzetto di chiavi, ne scelse una 2701 1, II| boulevards colmavano ogni sera di mazzolini da cinque lire e di applausi, 2702 3, VI| poste in moto ogni ora dal meccanismo del congegno, e molti libri, 2703 3, XII| dottor Laurenti. – Ecco la medicina per il vostro Febo, donna 2704 3, VIII| Lauretta piccina e ribelle alle medicine.~ ~Donna Laura rideva e 2705 4, III| Ma non c'è tempo da meditare: un rombo lontano e continuo 2706 3, VI| vedeva, tutto sentiva e meditava, poi, in silenzio. La sua 2707 1, III| Leise ziecht durch mein Gemüt~ ~Liebliches Geläute....~ ~ ~ 2708 1, V| aleggiare un'ombra vaga di melanconia e di tristezza. Anche quando 2709 3, X| mattinata purissima, il mèle dell'eloquenza del signor 2710 1, II| e sè chissà quali arcane melodie, e sorridente spesso in 2711 4, II| quel nome fosser legate memorie tristi od orribili.~ ~Le 2712 4, II| grido, non feci una voce.... Menai giù.... forte, sicuro, un 2713 4, II| che stava di mezzo fra il mendicante e il pastore, si fermò poco 2714 1, XIX| detto davvero? non avete mentito? è possibile questo? vive?...~ ~– 2715 1, I| ballonzolava continuamente sul mento per effetto di un leggero 2716 4, II| raggio di sole gli procurava meraviglie e sgomenti strani. Un olezzo 2717 1, IX| profumo fantastico di certi meravigliosi racconti orientali.~ ~ ~ ~ 2718 1, V| potuto apprezzare tutti i meriti e le finezze di quella singolare 2719 1, VII| come buono, – mormorai.~ ~– Merito tutto della mia vecchia 2720 3, IV| un bacio sulla fronte del meschinello derelitto. Questi aprì gli 2721 3, VIII| non confondersi, di non mescolarsi, di non ritornare alla debolezza, 2722 1, IV| presente e questo bizzarro messaggio, che non esito ormai più 2723 3, III| mormorò Febo.~ ~– Furon messi in prigione e poi lasciati 2724 1, X| pronunciato altre poche parole di mesto saluto e rimpianto all'infelice 2725 4, II| Allora Giovanni, con un'ampia mestola di legno, se ne colmò la 2726 1, XI| sarebbe stata la fine, la meta, di questo bizzarro e molteplice 2727 1, XV| si fece squillante, quasi metallica; – dal giorno che perdetti 2728 3, IX| muraglie livide, dai riflessi metallici che scintillavano alla luce 2729 1, VII| barca del Delphin a cento metri da noi se n'è andata al 2730 1, II| la svelte tournure,~ ~En mettant sur ma couverture~ ~Thè, 2731 1, VIII| preparato prudentemente mettendosi in viaggio, o durante il 2732 1, XV| siamo ora, signore) che metterò a vostra disposizione. Del 2733 3, XII| piccoli pari. Voglio dire, mettetegli attorno dei ragazzetti contadinelli, 2734 4, II| smorto del cielo, verso mezzanotte.~ ~Silvio e Maria erano 2735 4, III| con quello miserabile e micidiale degli uomini.~ ~E tutto 2736 3, VIII| pensiero:~ ~– Ecco il sottil microbo della distruzione delle 2737 3, X| dottor Anatolio, seguito dal microscopico signor Angiolino, il più 2738 1, XV| silenziosa cittadina a venti miglia da New-York.... Dev'essere 2739 1, V| mare che per lei era il miglior poema italiano.~ ~In fondo 2740 2, III| fatto per lui. Al Savello ho migliorato la condizione.... gli ho 2741 3, II| povero vecchione!... forse migliore, eccellenza, del vostro 2742 3, VIII| trascina penosamente per millennii....~ ~– Questo Essere che 2743 1, VI| sulla nave e sopra di noi, minacciando travolgerci. Ci tenevamo 2744 2, III| terribile burrasca che aveva minacciata la vita laboriosa del Cantiere; 2745 3, V| questa terribile liquidazione minacciava d'affogarci tutti, col suo 2746 1, VIII| flagellati dalle onde che minacciavano portarci via, ad un certo 2747 1, XVII| abboccatosi con mio nipote lo minacciò di denunciarlo alla polizia 2748 2, I| fra tutti quegli occhi minacciosi, egli non aveva più scorto 2749 1, VII| le nostre arie siamo più minchioni.~ ~Mentre il buon marinaio 2750 3, IX| carte, i piani, gli assaggi minerali, le fiale ed i regoli che 2751 3, VIII| Esso è una piccola, minima, vibrazione di un'altra 2752 4, II| che lo aveva scelto come ministro di riconciliazione e di 2753 1, XII| piccolissima toppa d'argento la minuscola chiave che il segretario 2754 4, I| del pensiero e le rughe minute che gli solcavano la fronte 2755 4, I| così, intensamente, alcuni minuti eterni il dramma passato, 2756 1, XVI| sole di giungere sino alla minutissima sabbia del viale.~ ~Miss 2757 1, III| nello sguardo una leggera miopia – poi si guardò intorno, 2758 3, VI| appassionate e crudeli, mirabili di nobiltà e di fede, atroci 2759 3, IV| santo uomo.~ ~La fama del miracolo si sparse ovunque e il Papa 2760 1, XVII| aveva saputo spiegare, certo miracolosamente, data la giovanissima età, 2761 1, VII| Volete vederli? vi farete i mirallegro a vicenda.~ ~– Volentieri, – 2762 4, III| era scomparso nell'orrenda mischia.~ ~Gli altri.... dove eran 2763 4, II| lasciate le sue traccie miserande. I sentieri erano spariti, 2764 3, XVI| Erano di vecchio le misere gote cadenti, di vecchio 2765 1, I| era stato un sogno!...~ ~Misi qualche tempo prima di poter 2766 4, II| ne parlava con uno strano misto di tenerezza e di collera. 2767 1, VII| mormorò papà Miguel e misurò un affettuoso scapaccione 2768 4, I| cammino: i raggi, sebben mitigati dall'altitudine alpestre, 2769 4, II| miserabile catapecchia. Nessun mobile intorno, tranne un grosso 2770 1, XVI| nero abito di lutto che le modellava squisitamente la snella 2771 1, I| fabbricato cinquecentista, un bel modello severo ed elegante dello 2772 1, I| in quella facoltà che i moderni fisiologi chiamano memoria 2773 1, XV| avanti, ove si trovava la modesta villetta di mistress.~ ~ 2774 1, VII| vecchia carcassa, rispose modestamente il buon capitano.~ ~– Vado 2775 1, XVII| spedirla.... Così ci fu noto il modestissimo e quasi ignorato collegio 2776 1, IX| la distinzione de' suoi modi e per la sua generosità 2777 3, II| davanti allo scrittoio di mogano pareva pensoso. La sua piccola 2778 1, II| plateau~ ~Daisy; viens près de moi! Vois si mon coeur est chaud?~ ~ 2779 3, X| valle da secoli imperava, molcendo i cuori sì de' ricchi come 2780 4, II| provava un vago senso di molestia e di fastidio. Il viottolo 2781 1, II| sorpassato le due punte dei moli che servono d'imboccatura 2782 4, II| laggiù, sotto il vecchio molino diroccato.... la dovete 2783 3, V| nei fondi occhi pieni di mollezza e di ardore, la sconfinata 2784 4, I| liberato da' suoi abiti molli e aderenti alla persona 2785 1, XIX| come una pioggia benefica mollifica e addolcisce la terra arida 2786 1, XI| meta, di questo bizzarro e molteplice succedersi di avvenimenti 2787 1, I| parecchie dozzine di scalini moltiplicate per quindici (tanti per 2788 | moltissimi 2789 2, V| amministrazione si era trovata momentaneamente sbilanciata; il proprietario 2790 1, II| viens près de moi! Vois si mon coeur est chaud?~ ~Et tu 2791 4, I| a piedi traversavano la montagna e spesso avevano già, nella 2792 3, VIII| giaccona e ne' suoi scarponi di montanaro!~ ~Caro e buon dottore!...~ ~ 2793 1, XX| Mentre si stava per montare in sul treno, Ethel pallidissima 2794 1, XI| in tutte le materiali e morali soddisfazioni che l'ingegno 2795 1, II| et je serai ton King.~ ~Moralité~ ~Chaud King!~ ~ ~ ~E come 2796 2, I| minaccia del fallimento, la moratoria, lo sciopero – lo sciopero 2797 2, VI| schiacciava, si distendeva morbido, pastoso, ubbidiente sotto 2798 3, XIII| il suo volto scarno, d'un morboso pallore, che una leggera 2799 1, XVII| sapemmo più nulla.... Il padre morì pochi mesi dopo la partenza 2800 3, VI| sfolgorante, che dava la vita ai moribondi e la santità alla sua casa, 2801 4, III| desiderio acuto: morire, morire, morir presto anche lui! Uscire 2802 1, II| labbra sempre in moto, come mormorante tra sè e sè chissà quali 2803 3, VIII| fortissima, sono morte: così morremo ora noi, povere anime latine 2804 2, I| assiduo e onesto, di fatiche mortali, di ansie, di energie sovrumane, 2805 2, III| morso al cuore. L'altro, il morticino dormiva, tra la seta, nel 2806 4, III| fresco del bosco unito alle mortifere emanazioni di quelle migliaia 2807 4, III| soldati, cavalli e cannoni. Un mortifero velario di fumo acre e nero 2808 3, IX| ridere vedendo l'occhiata mortificata che il signor consigliere 2809 4, I| cappello e le sue labbra si mossero. Parve mormorar qualcosa: 2810 3, IX| diceva mastro Andrea mostrando ai visitatori i muscoli 2811 1, XIX| partissi ella venne a me e mostrandomi un medaglioncino d'oro mi 2812 1, II| infrante e accatastate gli mostrano che il genio malefico anche 2813 1, XVI| nel suo studio.~ ~– È per mostrarvi, – mi disse, – alcune carte 2814 3, II| dire il segretario, – due mostri acquatici: l'un sopra l' 2815 4, II| bestiole strane, gravi, mostruose e multicolori, dai mille 2816 1, VI| sballottolìo formidabile, mostruoso.~ ~Al mio fianco smarrita, 2817 3, VI| ardente fede. Sotto era il motto: "Io ardo ed olezzo."~ ~ 2818 1, III| somma d'ogni suo atto e movenza.~ ~Senz'accorgermene m'appressai 2819 1, VII| a quel momento.~ ~– Non movetevi, – sentii dirmi in francese 2820 1, VII| spiavano il mio volto e i miei movimenti.~ ~– Respira, vive! – sentii 2821 1, VII| Lo seguiva un giovane mozzo dall'aria aperta e franca, 2822 4, II| fuoco. In un angolo v'era un mucchio di paglia. Doveva essere 2823 4, II| camino e copriva ora il mugghiare del torrente.~ ~– Mi tormenta 2824 4, II| sotto i ruderi del vecchio mulino.~ ~Maria si chinò a raccattare 2825 1, II| io più non respiro: io muoio!"~ ~Manolo, impassibile, 2826 4, II| sulla sua testa urlò:~ ~– E muori anche tu, dunque, come quell' 2827 3, XIII| Molta calma e riposo: non si muova dal letto.~ ~E donna Laura – 2828 4, III| momento.~ ~Gli era parso veder muovere qualcosa lontano, fra que' 2829 4, III| irrequieti, che avevan durato a muoversi sino all'alba. Un'altra 2830 4, II| misterioso e lontano:~ ~– Non muoverti altro, vecchio!~ ~Davanti 2831 4, II| ombra.... E le sue labbra si muovevano nella pia orazione.~ ~Tutto 2832 1, XVI| ambientarmi alquanto. Perciò mi muovo, giro, vado intorno, guardo, 2833 1, II| misteriosa e maligna potenza. Le mura ch'egli durante il giorno 2834 1, II| invita, ridendo, a lasciarsi murare por giuoco. E le sue mani 2835 1, II| fondamenta di esse egli avrà murato viva la prima donna che 2836 1, XIV| orti, da giardini, da alti muri sopra i quali sbucavano 2837 4, I| getti e un verdeggiar di muschi, di felci acquatiche e di 2838 3, IX| non più un arbusto nè un musco cacciava radice, apparve 2839 4, II| eran bianche in alto e muscolose come i tronchi d'albero 2840 4, II| guardava qua e là, poi alzò il musetto verso il luogo ov'era Pietro: 2841 4, I| densa.~ ~E la strada s'era mutata in sentiero, mentre gli 2842 1, XIII| che i suoi sentimenti non mutavano d'un atomo per l'inaspettato 2843 3, X| altri imbarazzati rimasero muti.~ ~Allora Seghezzi si avvicinò 2844 3, XV| Don Pietro la seguì, muto, pallido come un morto.~ ~– 2845 3, IX| già sparite nell'antro, mutò idea e vi sprofondò anche 2846 1, XII| incominciavano invariabilmente My dear e finivano con una 2847 4, II| in mezzo alle cannuccie nane e ai vinchi verdi. In quell' 2848 4, I| dissetava, gli venne alle nari lieve e refrigerante.~ ~ 2849 4, II| arrivava loro a vellicar le narici.~ ~Pietro procedeva innanzi, 2850 1, I| della mia vita che io ora vo narrando ai lettori.~ ~Una sera che 2851 1, XVI| esclamai.~ ~E mi feci a narrargli per filo e per segno quanto 2852 1, XVIII| pazienza.~ ~E cominciai a narrarle tutta la dolorosa storia. 2853 1, XVII| la storia....~ ~– Mi fu narrata da mistress Mildred.~ ~– 2854 1, XV| Chiedete, signore.~ ~– Narratemi il vostro romanzo.~ ~– Ohimè, 2855 1, XVIII| giovinetta.~ ~– Io vi avevo narrato la meravigliosa storia che 2856 1, V| incomprensibile avvenimento da me narratole aveva messo in moto quel 2857 3, IX| colorava il volto. Ella narrava al suo vecchio amico gli 2858 4, II| giorno. E, nuova creatura nascente, egli apriva gli occhi alla 2859 1, XIV| la conosco! L'ho veduta nascere!... – esclamò la vecchia 2860 1, V| Era come una nebbia che ci nasconde un antro buio e pauroso: 2861 2, IV| ripetè Andrea, a stento nascondendo il suo turbamento.~ ~–Io 2862 1, XII| M affrettata, sfuggente, nascondentesi quasi, in fondo al foglio 2863 2, II| cercato di coprirle, di nasconderle io.... agli altri.... almeno.... 2864 1, XIII| Thompson, di quanto possa nascondersi sotto a tutto ciò?~ ~– Oh 2865 4, II| le spalle, quasi volesse nascondervisi.~ ~Anche Pietro si guardò 2866 4, II| mandava il sole, che la nebbia nascondeva. Pietro era seduto a' piedi 2867 4, II| sparirono fra gli arbusti che li nascosero tra le fronde amiche.~ ~ ~ ~ 2868 1, II| dagli occhi ridenti, dal nasino provocante, dalle labbra 2869 1, I| pendevano grottescamente dal naso.~ ~A un certo punto avendo 2870 2, VI| cinghie si svolgevano come nastri aerei fuggenti vertiginosamente; 2871 4, I| svolgeva il suo candido nastro tra i grossi macigni, sotto 2872 1, XV| prime creature!... Erano nate dall'amore! e l'amore era 2873 1, VIII| La dolcissima mia favella natìa prendeva nella bocca della 2874 1, XVIII| è che la conclusione, il natural compimento della premessa 2875 1, XVI| intuizione che è propria di certe nature fini e privilegiate, ella 2876 1, IX| Doroty mi trovo, dovesse naufragare. – Da aprirsi dal mio notaio 2877 1, XIV| fui compagno, sulla nave naufragata, al povero mister Charnwood.~ ~– 2878 1, XV| sul Delphin, il bastimento naufragato, a vostro marito....~ ~– 2879 1, X| Saint-Martin che si trovò a navigare nelle stesse acque al momento 2880 1, II| tempi, avvolta nelle grandi nebbie del passato, faceva pensare 2881 1, II| ama, e comincia l'opera nefanda che dovrà eternare il suo 2882 3, VIII| mille.... sì, perchè dunque negarlo? mille vaghi timori. Forse, 2883 1, XIX| straordinarie!...~ ~– Questo non lo nego.~ ~– Dopo tanto tempo, tanti 2884 1, XIII| suo padre, che s'era detto negoziante di cotoni e cereali, colpiva 2885 1, I| Un che di mezzo tra il negromante e il modesto bohémien, il 2886 4, III| sfasciavano a scheggie sotto i nembi di fuoco incessante che 2887 2, VI| prima, fomentata dal vecchio nemico, che odiava Andrea d'un 2888 4, II| le salvie selvatiche, le nepinelle aromatiche, dormenti nell' 2889 4, III| fermato in piccole pozze nerastre.~ ~Il cane correva sempre 2890 1, I| gli occhi su quel cielo, nerissimo, rotto a tratti da vivissimi 2891 3, V| pozzo agitato vien su il nerume del fango che si cela nel 2892 1, XII| mia mente. Mi si presentò netta alla memoria una frase del 2893 1, XVII| cartacce, di libri, di vecchi nettapenne, di vecchi calamai, di vecchi 2894 3, IX| come acciaio, nel taglio netto dei picconi.~ ~Una trentina 2895 1, III| sterminato sepolto sotto una nevicata di seta.~ ~Il Delphin fendeva 2896 1, III| Lessi: "Mister Charnwood di New York, con figlia Miss Doroty 2897 4, II| vicino alla piccioletta Ninfa sua compagna.~ ~Essi si 2898 1, XI| le sue vasche popolate di ninfee, di cigni e di statue di 2899 3, II| conte guardava la villa nitida e florida, sotto la poderosa 2900 4, I| nel sole appariva quasi nivea di luce.~ ~La strada, la 2901 3, X| morto lungi dal proprio nobil tetto in tempi calamitosi 2902 3, X| delicato nome di Amaranto de Nobili.~ ~Quando i quattro rispettabili 2903 3, X| altissima missione presso il nobilissimo conte di Rosa Santa.~ ~In 2904 3, IX| deputato!~ ~E si asciugò nobilmente il sudore, madido di materie 2905 1, XX| scoppiò in pianto.~ ~Il nodo di lagrime che sino a quel 2906 1, I| seguirono furono per me molto noiosi. È inutile dire che la mia 2907 1, II| mal di mare, il grande e noioso tiranno, non aveva fatto 2908 2, IV| per qualcuno che non oso nominare.~ ~Andrea, a forza, sollevò 2909 4, II| giorno nel bosco, chè l'ho nominato!...~ ~E soggiunse, piano:~ ~– 2910 1, VIII| E mister Charnwood mai nominava mistress?~ ~– Mai. Anzi 2911 1, XV| grandi centri manifatturieri nord-americani!~ ~Passato il mezzogiorno, 2912 1, XVII| antenne: il rude paesaggio nord-americano.~ ~E giunti sopra un villaggio 2913 1, II| quelle delicate vergini nordiche, fatte di poesia, di sogno 2914 1, XII| saperlo perchè certe leggi normali non si calpestano invano.... 2915 3, II| pel momento sua cattedra. Notava qua e là, prendeva appunti, 2916 1, IX| ottimo mister Charnwood, notissimo e molto amato per la bontà 2917 4, III| dopo un seguito di marce notturne per lunghe strade bianche 2918 3, IV| che mai nella primavera novella.~ ~Dal vecchio tronco poderoso, 2919 1, I| critiche teatrali, bozzetti, novelle: ma il fondo della mia, 2920 3, IV| spiccavan potenti i giovani rami novelli, gittando all'intorno i 2921 3, IV| in fiore: dal maggio al novembre era una continua, smagliante 2922 4, I| egli aveva ormai perduto la nozione, incurante della fatica, 2923 1, XVII| sotto la calotta, usciva nuda da quel viluppo di panni, 2924 1, XIV| procedevo andavo consultando i numeri posti sopra i cancelli di 2925 4, II| di sole. Anche lui si era nutrito di sole, lungo il giorno, 2926 4, II| eran purpuree. Una grande nuvola di sangue gigantesca e solitaria, 2927 1, I| pipetta, circondato dai nuvoli opalini del sacro fumo, 2928 4, II| lo seguiva in silenzio, obbedendo, senza saperlo, al misterioso 2929 1, II| che lo perseguita! Egli obbedirà. Lo giura.~ ~E il sonno 2930 1, XI| disposizione, mister, per obbedire al mio buon signore, quando 2931 4, I| dal suo destino. Ed egli obbediva, senza saperlo, alla forza 2932 1, IV| presentato finora. Questo però ci obbliga maggiormente a serbare la 2933 1, XV| lungamente) non ha saputo obliare, mai, un solo momento e.... 2934 2, II| qualche ricordo sopito, ma non obliato nel cuore del padrone, poichè 2935 4, II| linfe umide.~ ~Ed egli si obliava così, guardando vivere l' 2936 3, II| sollecitudine, – quanto vi occorreva, al vostro arrivo, disotto?...~ ~– 2937 1, XVIII| meravigliosa storia che a me era occorsa in una strana notte che 2938 1, XIII| per l'inaspettato fatto occorso al padre della fanciulla: 2939 1, XV| Passai la notte a T.... e occupai il mattino del giorno dopo 2940 1, XVII| vecchio, fin d'allora, per occuparmi personalmente di tali cose....~ ~– 2941 4, II| così intensamente, teneva occupata per ore intere la mente 2942 3, IX| Intanto il dottor Laurenti era occupato a presentare l'ingegnere 2943 3, II| del mare sopra un mostro oceanino.~ ~– Può dire pure, – si 2944 1, II| impassibile, trasfigurato, non l'ode più: egli lavora sempre....~ ~ 2945 2, III| quelli che io pago e che mi odiano, perchè qualcuno ha loro 2946 2, III| qualunque esso sia, va odiato.... e bestemmiato! – vi 2947 4, II| sua anima il ricordo dell'odioso passato?~ ~ ~ ~Che frescura 2948 4, III| strano lugubre aroma: l'odor fresco del bosco unito alle 2949 3, IX| occhi, luminosa nel sole, odorante per un gran mazzo di mente 2950 1, XIV| ciuffi di oleandri e tralci odorosi di gelsomini. Gli opifici, 2951 4, I| povero letto innocente ed odoroso di erbe morte, piene ancora 2952 1, XVII| non turbarci oltre, non offenderci ancora, vattene!...~ ~Ed 2953 1, XX| Andiamo, – mormorò.~ ~Io le offersi il braccio.~ ~– Grazie, – 2954 1, XVII| saprete che Wilhelm aveva offerto alla bella e libera Mildred 2955 1, XVII| storia, permettetemi che vi offra una piccola tazza del mio 2956 4, I| Voi dovete aver fame. Vi offriremo del nostro latte. Voi sarete 2957 4, II| ardente s'andava rapidamente offuscando: e in breve anche le montagne 2958 4, III| durato tutto il giorno ad offuscare il cielo.... E questi lugubri 2959 4, II| della sera i loro aliti olezzanti.~ ~E una sottile musica 2960 3, IV| fuori della capanna, ove olezzava al sole un gramo tralcio 2961 4, II| giorno, come quelle erbe che olezzavano nel buio, come quelle pecore 2962 1, X| valore di mio testamento olografo, in questi terribili giorni 2963 1, XI| platani immensi, appena oltrepassato il sobborgo di P...., il 2964 1, XI| svolto di un largo viale ombreggiato da platani immensi, appena 2965 3, IX| cappelli di paglia, dagli ombrellini e dalle sciarpe delle signore.~ ~ 2966 4, II| riposavano sotto le fresche ombrie degli alti arbusti, egli 2967 1, XV| nella prima gargotta nera e ombrosa che vi vedete dinanzi per 2968 1, XI| suoi pittoreschi recessi ombrosi, le sue vasche popolate 2969 1, II| que' leggendari cantori di Omero, che avevan qualcosa di 2970 | omnibus 2971 4, II| erba verde, che il vento fa ondeggiar lievemente come steli di 2972 1, III| silenzio il mare glauco e ondoso. A un tratto la bimba si 2973 3, I| del segretario, uguale e ondulato pel vento umido che ora 2974 1, XI| annosi; verdi collinette ondulavano dolcemente il terreno, sparso 2975 2, III| acconcia-strade, ho potuto e onestamente – e con la stessa franchezza 2976 1, VIII| città. Mister Charnwood l'onorava di tutta la sua più completa 2977 3, IV| piissimo vescovo che agi, onori, famiglia aveva abbandonato 2978 1, I| pipetta, circondato dai nuvoli opalini del sacro fumo, io diventava 2979 2, III| ragazza, anche. Ma una mia operaia.... Io era violento, quello 2980 1, VIII| Capitaneria del salvataggio operato....~ ~Allora mi ricordai 2981 2, III| almeno lavare, con la mia operosità, col mio lavoro, quell'attimo 2982 1, XI| signore, quando lo crederete opportuno e per quanto vi piacerà 2983 1, II| lingue slave che quasi la opprimono. Cominciò lento e a bassa 2984 1, IX| nel nostro dolce paese des orangers, troppo riboccante di spontanea 2985 4, II| tenevano il muso a terra, quasi orassero come il loro pastore.~ ~ 2986 4, II| parevano volergli uscire dalle orbite per lo spavento: le sue 2987 1, I| mi sedetti ad un tavolo. Ordinai sopra pensiero quello che 2988 1, I| il garzone volle che gli ordinassi e mi rimisi meditabondo 2989 3, VII| Santa, dal conte stesso ordinata e arricchita.~ ~– Sono io, 2990 1, XII| Seguitai a leggere le lettere, ordinate l'una dopo l'altra con cura.~ ~ 2991 1, XII| voluminosi ciascuno – eran posti ordinati, l'un sopra l'altro; onde 2992 4, III| sibili acuti che lacerano gli orecchi. La squadra si ferma. Davanti 2993 1, XX| celava qualche difetto organico forse....~ ~Ma io non comprendevo 2994 2, I| sotto, rumorosa, in quegli organismi d'acciaio che il sonno dell' 2995 2, V| Era come un gigantesco organismo che produceva e viveva della 2996 1, II| piccolo teatro e furono organizzate delle rappresentazioni.~ ~ 2997 4, III| di sonno, di misterioso orgasmo, è giunto finalmente al 2998 3, XI| Lucevano qua e là gli ori dei vecchi mobili di broccato 2999 1, IX| certi meravigliosi racconti orientali.~ ~ ~ ~ 3000 3, XVI| affondato sopra il bianco origliere sotto la bionda luce del