Egisto Roggero
Le ombre del passato

MISS ETHEL.

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Il giorno fissato, all'ora stabilita, ci trovammo io, miss Ethel, il signor segretario Thompson riuniti nel gabinetto del notaio mister Brooker. Il gabinetto severo e fornito di mobili di legno oscuro, non privo di eleganza, aveva tutta la fredda e caratteristica correttezza che gli americani britannici non mancano d'osservare in ogni atto della loro vita.

Mister Brooker dopo averci invitati a sedere intorno alla sua capace scrivania, presso della quale si teneva ritto in piedi il suo giovane segretario, prese la parola.

Dichiarò di aver dispensato la giovane miss Doroty Charnwood di assistere all'apertura della busta contenente le ultime disposizioni del già fu suo padre, stante la tenera età e lo stato di depressione nel quale miseramente si trovava in seguito alla sciagura che l'aveva colpita.

Dichiarò quindi di aver fatto subito, alla notizia del naufragio del Delphin e conseguente morte del povero amico mister Charnwood, apporre i suggelli di legge al palazzo in città e alla villa posta ne' pressi di P.... ne' sobborghi. Dichiarò ancora che il detto doloroso naufragio ora stato testimoniato da me, dagli altri tre salvati, due de' quali uomini dell'equipaggio del Delphin, oltre che dal capitano del veliero francese Saint-Martin che si trovò a navigare nelle stesse acque al momento della catastrofe.

Dopo aver pronunciato altre poche parole di mesto saluto e rimpianto all'infelice amico scomparso, dichiarò che apriva la busta che aveva in mano.

Non conteneva che un ampio foglio della carta di bordo, con l'intestazione del Delphin. Mister Brooker prese a leggere a voce alta:

"Scrivo, tutto di mia mano, il presente foglio che ha valore di mio testamento olografo, in questi terribili giorni a bordo del piroscafo Delphin, sotto il comando del capitano von Moser. Siamo da parecchi giorni in pieno e furioso uragano e il piroscafo sbattuto orribilmente minaccia naufragio da un momento all'altro.

"Si trovano con me sulla nave la mia unica figlia Doroty e miss Ethel H.

"Qualunque sia l'evento che vorrà Dio da noi, io traccio sopra questo foglio, con la mente chiara e ferma, e perfettamente padrone di me, le seguenti mie disposizioni:

"Tutore di mia figlia Doroty sarà il mio vecchio e devoto segretario James Thompson, al quale raccomando e affido la mia adorata bambina. Lascio a lui, per una volta tanto, la somma di dollari trentamila a ricordo de' buoni servizi e dell'amicizia sempre dimostratami.

"Intendo che finchè mia figlia Doroty e miss Etel H. vivranno insieme godano parimenti dei redditi del patrimonio che loro lascio. Venendosi a separare per matrimonio, tutta la sostanza verrà divisa in due parti eguali per ciascheduna di esse.

"In questo momento un'arcana voce mi dice che tanto la mia Doroty che miss Ethel riusciranno a salvarsi da questo orribile cimento e che la loro sorte sarà divisa dal nostro amico R...

"Prego quindi il mio devoto Thompson di rimettere al detto signor R...., al quale come più giovane e svelto, affido la presente da portare a destinazione, la cassettina di ebano ch'egli ben conosce e che si trova nella cassaforte del mio studio e di fornirgli tutte le spiegazioni che desidera e di aiutarlo nelle ricerche che vorrà fare in proposito.

"Lascio a lui, alla sua intima coscienza decidere se dovrà compiere quanto a me rimase sempre incerto e titubante il fare.

"A questo mio amico, a compenso della parte importante che sarà chiamato a compiere verso persone a me care, lascio in dono e ricordo la mia villa di P....

"Ora non mi resta che affidarmi a Dio e ai suoi divini voleri.

Poi che mister Brooker ebbe finito di leggere, noi rimanemmo silenziosi, vinti da un cumulo diverso e tumultuante di pensieri e di affetti.

 


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