Parte

  1   1|          In basso, sulla strada, v'era un muretto che guardava
  2   2|          scultoreo, tutto nudo com'era, contro il sole e l'azzurro,
  3   2|          si scagliasse sulla riva, era già ritto, e ridente sulla
  4   2|         tempo. La nuova ondata gli era sopra, vicinissima, turbinosa.
  5   2|   impotente.~ ~Il povero ragazzo s'era buttato – al sicuro adesso –
  6   2|         della comitiva.~ ~Cecchino era l'inesperto rimasto in acqua
  7   2|        Marino, avvicinandoglisi.~ ~Era un ragazzetto mingherlino
  8   2|           mare. E ovunque intorno, era il sole!~ ~Si fermò un momento
  9   2|    aggiunse, ancor sorridendo:~ ~– Era per dirti che tu sarai dimandato,
 10   2|            spalla del figliuolo.~ ~Era una bella, alta e serena
 11   2|             E all'Istituto Nautico era adorato.~ ~Il tavolino ove
 12   2|       tavolino ove Marino studiava era accanto al balcone, pendente
 13   2|           Ma una lieve tossetta si era fatta udire, dietro di loro.~ ~
 14   2|            loro.~ ~Si voltarono.~ ~Era la mamma, la buona mamma
 15   2|             nel suo cuore. Diggià! era dunque divenutogrande?
 16   2|           pensiero la corrucciava. Era questa la sua ombra nera!
 17   2|      Camogli ammucchiato in fondo, era già tutta scura, nell'ombra.
 18   2|           tutta. Il cielo in fondo era tutto roseo.~ ~Il padre,
 19   2|       cuore paterno, intuito ove s'era indugiato, carezzoso, lo
 20   2|           finì il padre.~ ~La sera era caduta ormai. Si sentiva
 21   2|             Un più diffuso barlume era Camogli. A destra, ogni
 22   2|          momento, poi si spegneva: era il faro di Genova.~ ~La
 23   2|            nave nera di poc'anzi s'era involata nelle brume del
 24   2|      pensiero che anche  dentro, era entrata un'ombra di tristezza
 25   2|          sul caro cuore... La vita era dovere... ed anche amore!...~ ~
 26   2|            ómeri lo fe' voltare.~ ~Era la mamma.~ ~Avea posato
 27   2|            collo e la cara testa s'era reclinata accanto alle sue
 28   2|           mare, Marino si fermò.~ ~Era l'ultima sera che passava
 29   2|            l'aria del suo paese.~ ~Era piena d'odor d'acacia e
 30   2|         degli alberi, nel viale.~ ~Era sempre lo stesso Cecchino
 31   2|           Marino lo capì. Cecchino era un poco impappinato, lo
 32   2|           largo, neri e ansanti.~ ~Era vicino a finir vespro.~ ~
 33   2|            il volto pallido. Ecco, era già in fondo alla piazzetta.
 34   2|        Ancora uno sguardo, rapido. Era passata!...~ ~Marino trasse
 35   2|             avanzavano. Il cielo n'era in parte coperto. La campana
 36   2|       Cecchino. Guardava in su. Ma era tanto astratto e preoccupato
 37   2|          Se voleva restar solo!... Era chiaro. Anche lui aspettava
 38   2|             Uno di essi lo chiamò. Era padron Traverso: un lupo
 39   2|          per la prima volta!~ ~Non era solo a correre innanzi,
 40   2|            cantuccio azzurro?...~ ~Era stato un bel viaggio. Avevano
 41   2|        Caterina!... Capitan Giaume era stato un buon maestro. Sfido!
 42   2|        nell'immensità delle acque! Era allora che si pensava al
 43   2|          canzone del suo paese, ed era il mare che l'accompagnava!...
 44   2|                 La costa azzurra s'era disbrogliata dalle nebbie
 45   2|            deciso. Quella in fuori era la punta di Portofino, che
 46   2|      Quella colonnina bruna laggiù era la lanterna! E , invisibile,
 47   2|             dietro il Promontorio, era Camogli: tutto lui, tutto
 48   2|          piedi.~ ~La costa ormai s'era fatta gigante e si distingueva
 49   2|   disperare. Ma la signorina Maria era stata lesta, avea presa
 50   2|            avea presa la corsa e s'era diretta verso l'ultima ove
 51   2|            le aveva fatto largo. C'era giusto il posto per loro
 52   2|           cercare se nella barca c'era ancora un posticino per
 53   2|          arriva...~ ~Ma Cecchino s'era imbronciato sul serio.~ ~–
 54   2|          consolarsi. Solo Cecchino era rimasto duro. Non si rassegnava,
 55   2|         andava a Portofino, dove c'era la festa e la luminaria.
 56   2|      chiudeva il corteo. Il mare s'era fatto nero: gli ultimi barlumi
 57   2|             Laggiù all'orizzonte s'era levata una bruma fitta che
 58   2|       vento, e siccome in quella v'era chi s'avea portato la chitarra
 59   2|        inesperte.~ ~Marino taceva. Era vicino a lei. Finalmente!
 60   2|            momento all'altro. Essa era , accanto a lui! Ed era
 61   2|          era , accanto a lui! Ed era proprio vero: sentiva il
 62   2|         pareva perfin impossibile. Era troppo naturale, la cosa!...
 63   2|    naturale, la cosa!... Anch'ella era agitata. Si vedeva. Ogni
 64   2|          lo guardava, di sfuggita. Era pallida. Il signor Paoletti
 65   2|         tutta la sua vita. Ma essa era , accanto a lui, ne sentiva
 66   2|            Forse in quegli occhi v'era una carezza. Dio, come era
 67   2|         era una carezza. Dio, come era bella!~ ~– Signorina Maria...
 68   2|           parve inabissare. Quanto era felice! Ah! morire così,
 69   2|          resto? La signorina Maria era , al suo fianco, un poco
 70   2|          il suo viso, la sua anima era nella sua, tutta nella sua...
 71   2|       braccia, e la punta del Capo era doppiata. S'entrava ora
 72   2|            La chiesa, più in alto, era tutta verde di luce. Perfino
 73   2|         ch'è davanti alla chiesina era visibile per le luci che
 74   2|          vecchia abitudine, dacchè era riuscito ad entrar nel mondo
 75   2|           egli mi ha fatto sapere, era mio desiderio darla a Lei
 76   2|       vent'anni, come lei... e non era, purtroppo, come lei.~ ~
 77   2|         una notte di luna.~ ~ ~ ~S'era buttato a sedere su quel
 78   2|           rosa, poi quando il nero era disceso, lungo la strada
 79   2|     finalmente ora, stracco morto, era venuto a piombar  su quel
 80   2|         per un grande ideale!~ ~Ed era rimasto immobile, aspirando
 81   2|             sino al mare; in fondo era un lampione che ardeva;
 82   2|         ricchezza!~ ~E perciò ella era adesso di Cecchino Forti!
 83   2|      adesso di Cecchino Forti! Lui era ricco. E sarebbe stato lui
 84   2|        poter entrar nella barca ov'era lei... Ora comprendeva,
 85   2|           che un lamento di bimbo: era il pianto di tutta l'umanità
 86   2|           È fatta così la vita! – (Era una delle frasi preferite
 87   2|        sano, di forte e di ribelle era in fondo al suo intimo parve
 88   2|        lunare: e pensò, perdio, ch'era capitano, ormai! Tutta su
 89   3|   Promontorio, guardava il mare.~ ~Era il mare torvo, pieno di
 90   3|         punta del Promontorio – ch'era un grosso e inaccessibile
 91   3|           non dava un moto.~ ~Egli era un bel ragazzo quindicenne,
 92   3|          Parea dormire, tanto egli era immoto...~ ~I suoi occhi
 93   3|           Salviano! Salviano!~ ~Ed era una giovane voce quella
 94   3|            seguitava a chiamare.~ ~Era una bella fanciulla, quasi
 95   3|       spinse incontro Salviano, ch'era restato indietro, intimidito.~ ~
 96   3|            ancora stupito.~ ~Betto era più alto di tutta la testa
 97   3|         suo bell'abito di marinaio era l'incanto della Mina e della
 98   3|            distesa verde che non s'era peranco acquetata.~ ~– Oh! –
 99   3|           ne accorse la Teresa, ch'era donna.~ ~– Betto è un buon
100   3|        ragazzodisse.~ ~Ma Betto era già lontano.~ ~Egli cercava
101   3|           cercava Salviano, che si era accoccolato sulla riva,
102   3|           avea diciassette anni.~ ~Era bionda, minuta e all'aspetto
103   3|         bacio de l'onda salsa. Non era una grande bellezza, quella
104   3|          picciola e gracile quando era a fianco di Salvano, il
105   3|      superava di tutta la testa ed era il doppio di lei....~ ~Fratello
106   3|           lui. Giacchè la Mina non era la figliuola della Teresa,
107   3|            battere alla sua porta, era andata tremante ad aprire...
108   3|       andata tremante ad aprire... Era don Piero, il buon curato
109   3|          del vicino paesello. Egli era entrato battendo i denti
110   3|            la pioggerella sottile; era venuto così, dalla sua piccola
111   3|    togliervelo.~ ~La Teresa che si era inginocchiata mentre il
112   3|        della fiera tempesta in cui era passata la sua esile vita.~ ~ ~ ~
113   3|             Così la piccola Marina era diventata la bella Mina:
114   3|       allora in questo lavoro ella era aiutata da altri due ragazzetti:
115   3|           Promontorio.~ ~Salvatore era rimasto vedovo con que'
116   3|         padre.~ ~La piccola Mina s'era fatta l'indivisibile compagna
117   3|       insieme.~ ~La piccola Mina s'era fatta una bella giovinetta
118   3|         qualcosa si apriva che non era di que' poveri pescatori:
119   3|        piccioletto iddio che forse era stato la sventura de' suoi,
120   3|         Betto specialmente. Egli s'era fatto alto, snello e vigoroso,
121   3|            nell'onda azzurra. Egli era bello: e lo sguardo della
122   3|      tenerezza su di lui quando le era a lato, o quando nella barca
123   3|         ragazzi. Una volta ch'ella era stata lievemente malata
124   3|            per fare il marinaio.~ ~Era una chiara alba di ottobre
125   3|            avea gli occhi umidi ma era orgoglioso che suo figlio
126   3|        avea fatto, suo nonno pure: era una famiglia di marinai,
127   3|       soleva dire con compiacenza; era giusto che il suo Betto
128   3|       fosse un marinaio.~ ~La Mina era un poco in disparte. Guardava
129   3|    trepidamente attese.~ ~Ma Betto era commosso, confuso, non osava:
130   3|         giovane pescatore.~ ~Tanta era la dolcezza, la trepida
131   3|       parti: in alto il cielo nero era còrso da immani nuvole mostruose,
132   3|            allora alla realtà. Dov'era Betto in quel momento? che
133   3|           momento? che faceva? ove era la sua nave, la sua bella
134   3|            primo giorno, che Betto era partito.~ ~ ~ ~E Betto era
135   3|         era partito.~ ~ ~ ~E Betto era ritornato!...~ ~Oh, le belle
136   3|            noi parlavamo a lui: ma era la voce del gran mare, quella
137   3|            mai sognati: dove tutto era nuovo, strano, bizzarro:
138   3|            e dell'Oceania... Betto era stato due mesi nel Giappone,
139   3|          di pesca, quando il cielo era sereno e il mare tutto frizzante
140   3|      salino.~ ~Ma pure la Mina non era contenta. Una lieve ombra
141   3|          la trepida gioia che se n'era fatta padrona al ritorno
142   3|       ritorno di Betto.~ ~Ah! egli era sì grazioso e garbato con
143   3|            ancora, rabbrividendoera proprio il mare solamente?...
144   3|      proprio il mare solamente?... Era proprio solo la nave?...
145   3|          davanti al suo cuore. Ah, era pur vero! Non del solo mare
146   3|                  E Salviano da che era ritornato il fratello si
147   3|           ritornato il fratello si era fatto sempre più taciturno.~ ~
148   3|        agli scherzi del fratello s'era rizzato, mentre una rapida
149   3|           e mai veduto che Betto n'era rimasto sbalordito.~ ~–
150   3|         strano pazzo di ragazzo si era fatto quel monello!...~ ~
151   3|            tanto.~ ~Ma la Teresa n'era rimasta impensierita.~ ~
152   3|            Da troppo tempo ella si era accorta di quello che covava
153   3|            Betto guardava il mare. Era azzurro, liscio, senza una
154   3|            sottile malinconia. Dov'era in quel momento la sua nave,
155   3|        nugolo di spuma bianca? Dov'era in quel momento la sua bella
156   3|           nell'immensità del mare, era slanciata a tutto vapore
157   3|         che, già da qualche tempo, era sorta misteriosamente nel
158   3|            essere?~ ~Suo padre non era stato dunque marinaio? Suo
159   3|             viaggi fantastici, non era dunque stato marinaio tutta
160   3|          povera, del pescatore non era fatta per lui. Egli l'avea
161   3|               La Teresa lo guardò: era lei ora che non capiva più
162   3|           vi ho detto.~ ~La Teresa era rimasta muta, come allibita.
163   3|  maravigliato.~ ~– Ma come?... non era cotesto che voi avete dunque
164   3|       giorni... voi capirete... io era un ragazzo... cosa volete
165   3|            meglio, così: se quella era la tua vocazione!~ ~– Dunque,
166   3|        malattia di amore, se ancor era viva, mai poteva pensare,
167   3|           Un capriccio improvviso. Era venuto alla riva, era rimasto
168   3|  improvviso. Era venuto alla riva, era rimasto un po' a guardare
169   3|            giorni di pace – poi si era spogliato rapidamente e
170   3|         spogliato rapidamente e si era gettato in mare.~ ~Ava preso
171   3|         visione.~ ~La Mina.~ ~Ella era sola e guardava il mare.
172   3|        subito. Betto, il fratello. Era lui. Che cosa veniva a fare
173   3|         dolce ebbrezza di poc'anzi era ormai svanita. Una strana
174   3|            tratto uno dei punti si era staccato: il bianco.~ ~Esso
175   3|           le roccie. Il punto nero era rimasto immoto. Poi si accostò
176   3|           accostò alla riva. Non c'era più dubbio. Betto lo aveva
177   3|         Betto lo aveva imitato: si era gettato a nuoto.~ ~Con due
178   3|           conserva, in silenzio. S'era levata la brezza salina
179   3|            ne vada!~ ~ ~ ~La barca era pronta: Betto, con il suo
180   3|      ripartiva, ritornava al mare: era giusto. Figlio del mare
181   3|           aveva allevato lui così. Era destino. E si sforzava di
182   3|             Ma un muto accoramento era in fondo al suo animo. Egli
183   3|           fondo al suo animo. Egli era vecchio, ormai. Lo avrebbe
184   3|          Betto andava via!... Come era brulla la spiaggia, come
185   3|           via!...~ ~Salviano non c'era.~ ~All'ultimo momento il
186   3|            si andava allontanando, Era pallido e teneva le labbra
187   3|           la Mina. La fanciulla si era arrampicata sino lassù,
188   3|        spiaggia. La barca di Betto era scomparsa, da tanto tempo.
189   4|             al di  della viuzza, era il mare; la piccola rada
190   4|     continuò:~ ~– Capitan Traverso era il mio più grande amico.
191   4|           mio più grande amico. Io era all'ultimo corso dell'Istituto
192   4|           corda, tanto che il sole era caduto da un pezzo e il
193   4|          di accendere il lume, che era l'ora di andare a cena...
194   4|         Voi mi avete già capito. C'era la ragazza con noi, sulla
195   4|          le nostre bocche tacevano era per meglio lasciar fare
196   4|    parlavano, essi, fra loro!...~ ~Era da un anno che ci amavamo
197   4|        amavamo e fra noi due già s'era combinato che appena preso
198   4|    discorso; e mi diceva di no, ch'era meglio aspettare un poco,
199   4|         aspettare un poco, che non era tempo ancora: e sospirava,
200   4|           sacchetto di denari e si era comprata la casina sul mare
201   4|             nel più completo ozio. Era lui il guardiano della sua
202   4| rapidamente sul mare: il ponente s'era fatto più fresco e la Santa
203   4|           la Santa Maria filava ch'era un piacere.~ ~Il padrone
204   4|           piazzetta un vecchietto (era un vecchio capitano che
205   4|    terribile momento» sul quale si era dilungato minuziosamente
206   4|            quella sera il tramonto era molto acceso e che tirava
207   4|           ma il suo giuramento non era di marinaio, l'aveva detto!)
208   4|     portarla. Quando la Gina (come era sbiancata, povera bambina!)
209   4|           Sori... Capitan Traverso era morto da un anno e la Gina,
210   4|        Quel tale aveva anticipato: era arrivato subito, l'anno
211   4|         subito, l'anno dopo che io era partito, s'era combinato
212   4|         dopo che io era partito, s'era combinato tutto, e... ora
213   5|        DELLA RIVIERA.~ ~ ~ ~Gianni era entrato al Sanatorio di
214   5|           lo aveva còlto appena si era messo, tutto rabbrividente,
215   5|            parecchi giorni. Grande era stato quell'inverno la mortalità
216   5|          suo vicino di destra se n'era andato lesto lesto, il quarto
217   5|          all'agonia dolorosa, e si era svegliato nel cuor della
218   5|           altro pe' piedi. Egli si era nascosto rabbrividendo sotto
219   5|         mattina si sentì chiamare. Era il nuovo vicino, venuto
220   5|             al respiro» e talvolta era preso da lunghe ore melanconiche
221   5|     convalescenti. Guariva! dunque era vero. E lo doveva al sole
222   5|        sempre in collera che mai s'era taciuto,  giorno  notte,
223   5|          spuma candida. Quello non era il mare che aveva sentito
224   5|            lunghe notti di febbre. Era un mare allegro, tutta luce
225   5|       tutta luce e buone promesse. Era il fido compagno del sole –
226   5|       odore fresco del mare. Poi c'era il giardino, grande e ricco
227   5|           il reparto femminile. Si era quasi allegri, laggiù. I
228   5|         pezzo e che da tre anni ch'era colà aspettava per turno
229   5|             Egli diceva ridendo ch'era colpa del sole, di quel
230   5|            casa sua. Sapeva tutto, era informato di quanto avveniva
231   5|           Gianni aveva scoperto ch'era del suo stesso paese e le
232   5|            così avea saputo come s'era preso il male al petto che
233   5|       stesso tempo e stesso paese! Era ben contento lui di averla
234   5|         anch'essa. Quanto a Gianni era sicuro di guarire: la primavera
235   5|          Egli le fu subito vicino. Era tanto contento e tanfo commosso
236   5|         sue promesse. Sapevano che era il loro destino; eran 
237   5|            sarebbero venuti dopo s'era fatta come l'idea fissa
238   5|           in cambio il suo sorriso era più dolce che mai.~ ~Finalmente
239   5|         frattempo la biondina se n'era andata. Un mattino il vecchietto
240   5|          per la testa e pe' piedi. Era una giornata meravigliosa
241   6|           con precisione. Il tempo era passato sopra di esse senza
242   6|       sorridenti, e tutto il volto era animato da un timido sorriso
243   6|          casetta piccolina, ma che era una meraviglia di pulizia
244   6|         esse, come del resto tutto era antico in quella piccola
245   6|          al muro, per due persone, era un vecchissimo calendario:
246   6|         non un granello di polvere era sopra que' vecchi abiti,
247   6|           quelle cose così minute. Era davvero colossale e pareva
248   6|      cantuccio: ogni suo movimento era come lo scuotersi di una
249   6|          grosso amico, perchè egli era stato... il loro grande
250   6|       grande ed unico amore.~ ~ ~ ~Era cominciato quando lui aveva
251   6|              qualcosa di più. Egli era un bel ragazzo, roseo e
252   6|   chiassoso, e marinaio.~ ~Poi lui era cresciuto ed era arrivato
253   6|           Poi lui era cresciuto ed era arrivato ai vent'anni: e
254   6|            ai vent'anni: e con lui era nel cuore delle due ragazze
255   6|   ammirazione, e con l'ammirazione era venuto l'amore.~ ~Ma lo
256   6|         Anzi quell'amore in comune era divenuta la loro gioia,
257   6|            divenuta la loro gioia, era stato per esse fonte di
258   6|         più pura forma d'idealità, era, un complemento al loro
259   6|            lo rendeva più intenso. Era insomma un altro legame,
260   6|         per avvincere ancor più, s'era possibile, le loro miti
261   6|           una per l'altra.~ ~ ~ ~S'era mai accorto il bel ragazzone
262   6|             Certo che anch'egli si era sentito preso da esse ma
263   6|       quale scegliere, fra le due, era ricorso un giorno ad un
264   6|          una delle due belle.~ ~Ed era così rimasto semplicemente
265   6|           che mai nel loro ideale: era destino! Egli le amava tutte
266   6|            l'abbandono dell'altra; era mai possibile questo?...
267   6|           possibile questo?... Non era possibile – e poi sarebbe
268   6|       linda e quieta. Agnese che s'era appisolata un momento, si
269   6|       volesse dirle qualcosa che s'era dimenticata... Tentò due
270   6|       indietro la testa e ricadde: era morta.~ ~Agnese volle esser
271   6|          si fermò a riguardarla.~ ~Era bella. Ma il volto dell'
272   6|       volto dell'amica che più non era di questa terra avea un'
273   6|      morire anche lei, giacchè non era possibile che altro le rimanesse
274   6|    rimanesse da fare, poichè Agata era morta.~ ~
275   7|           saltai sopra e respirai. Era una giornata inquieta come
276   7|         tram correva: da una parte era il mare tutt'azzurro e spumoso (
277   7|        essa.~ ~Quel giorno il mare era in collera, come il mio
278   7|           guizzi. Il cielo in alto era tutto grigio, solcato da
279   7|           Il volto, come ho detto, era bellissimo, fresco e giovanile:
280   7|            Cioè, delle solite, no. Era troppo bella perchè la parola
281   7|         mio sguardo.~ ~Poichè ella era poco lontana da me osai
282   7|          fantastico, ma quella non era la musica di Niels Gade.~ ~
283   7|              Il mare, sotto, che s'era fatto più agitato, accompagnava
284   8|                 Il morto Cantiere, era in piena attività – un vulcano
285   8|  addormentato. Il suo volto rugoso era pieno di peli grigi: gli
286   8|    imperava  dentro, che tutto s'era presa la vita di quegli
287   8|           fuliggine. E quell'anima era stata tenuta viva da vulcani
288   8|        resistenti. E il Cantiere n'era il cimiterovasto cimitero
289   9|          lui, capace seggiolone ov'era a mezzo sepolto, protestò
290   9|         che gli serviva da studio, era in quel momento illuminata
291   9|        della strana idea che gli s'era fitta in capo consultando
292   9|           Mauro, il giovane abate, era venuto a passare una settimana
293   9|    romorosa della grande città ove era destinato a vivere contro
294   9|         dalla pesca!~ ~San Fabiano era un vecchio oratorio sulla
295   9|          Pietro prese a leggere.~ ~Era l'originale narrazione di
296   9|            sua infinita modestia s'era dimenticato di ricordare
297   9|            ogni governo d'huomo et era ormai nelle sole mani di
298   9|         ormai che rimanesse a fare era raccomandare l'anima a Dio:
299   9|          barca entrava nella rada: era salva. I quattro scampati
300   9|         tesori, e a don Pietro non era stato possibile in alcun
301   9|               Poi siccome la notte era calata rapidamente e don
302   9|   spaventosamente... senza pudore. Era meglio non parlarne troppo –
303   9|         fatto triste il tramonto s'era dissipata e don Mauro sprofondando
304   9|           Pietro!... Evidentemente era un tiro del diavolo. Don
305  10|      correva a fiumi. Davanti a me era la figura preraffaellita
306  10|           sempre sussurrante... Ed era allora, vedete, proprio
307  10|       uliveti e digradante al mare era quella famosa di Ruta, che
308  10|         quaderno rilegato in rosso era un bizzarro tipo di poeta
309  10|              Quel grande taciturno era Arrigo Boito. E a proposito
310  10|          occhi, il buon don Marco: era l'anima d'ogni festa e,
311  10|           momento apparì luminosa: era Giuseppe Verdi.~ ~E ricordo
312  10|            verdi.~ ~Un nero vagone era aperto: quattro uomini vi
313  10|       piccola bara di noce lucida. Era un'inglesina arrivata poche
314  10|           la madre ed il fratello. Era venuta a chiedere ai fiori
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