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Egisto Roggero I racconti della mia riviera Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Partegrigio = Testo di commento
3003 2| un bell'alcione robusto, sfiorando appena il velluto azzurro 3004 3| gabbiano, dalle larghe ali, sfiorava le rocce del Promontorio 3005 2| tremante; i suoi capelli sfioravano il suo viso, la sua anima 3006 7| davanti ad altri orizzonti sfogare come posso, folleggiando, 3007 8| di ruote, di valvole, di sfogatoi inverosimili: tutte macchine 3008 9| Lo scartafaccio che stava sfogliando don Pietro in quel momento 3009 9| agitato e tormentoso. Sogna di sfogliare le pagine proibite, ove 3010 6| da anni ed anni lo aveva sfogliato, e portava come ultima data: 3011 9| miniatura cinquecentista sfolgora co' suoi rabeschi di porpora 3012 10| i tacchi, colà il sole è sfolgorante e si passeggia in giacchettina 3013 2| visuccio bianco, gli occhi sfolgoranti. E ridente! Un fiore. Poi 3014 3| poi finalmente, con uno sforzo, rimessasi alquanto, mormorò:~ ~– 3015 8| lunghe chiazze di luce sfuggente, rivelando forme strane 3016 9| esperto ed esercitato non può sfuggire. – Ma è il lume di San Fabiano! – 3017 3| sbarrati sul mare.~ ~Egli sfuggiva volentieri la compagnia 3018 5| l'estate cominciarono a sfumare come tutti gli altri, ora 3019 1| bianche è tenuta gelosamente sgombra dalle erbacce invadenti: 3020 1| sabbia marina sono nitidi, sgombri d'ogni ciottolo. Una breve 3021 3| di un sottile soavissimo sgomento... Ella, ignaro frutto dell' 3022 2| cuore, come una molla che si sgomitolasse all'improvviso!... Qualche 3023 7| loquela che naturale mi sgorgava dal cuore si andava acquietando 3024 7| di parlare: le parole mi sgorgavano facili e scelte, il periodo 3025 3| anche tu detto?~ ~Betto sguardò il fratello rapidamente.~ ~– 3026 3| vieni!~ ~E saltellante e sguisciando, di masso in masso, su gli 3027 10| per dar tutto l'agio di sguisciar giù a fracassarsi le costole 3028 3| vuoi dire, no? È vero. Ci siam nati su, noi. Ma me ne ha 3029 2| anni che lo conosco, da che sian ritornati da lassù, lo sa? ... 3030 1| abbia ripreso la sua corsa, siasi involato nella bocca nera 3031 6| tempo immemorabile, avea siffattamente unificato il loro aspetto, 3032 2| cesellato e offrì delle sigarette egiziane a Marino.~ ~Quindi 3033 2| gli altri. Aveva acceso il sigaro come tutti gli altri e pareva 3034 9| scartafaccio, fece un comico e significativo gesto a don Mauro che questi 3035 2| sudore! Fa bene a non voler signorie fiacche, in casa. Anche 3036 4| un fiammifero di legno, silenziosamente e pacatamente, comunicò 3037 10| un libro in mano, signore silenziose, e malinconiche coppie taciturne... 3038 7| io aveva sentito musica simile. Pensai per un momento a 3039 1| grandi vetrate, quadre e simmetriche, si profilan di sbiego poi 3040 7| filosofo epicureo, che mi fa simpatico agli uomini e aiuta i miei 3041 5| guardare il letto a lato, sinchè una mattina si sentì chiamare. 3042 3| gettò le braccia al collo, singhiozzando.~ ~Egli la strinse tutta 3043 3| morirono soffocate in un singhiozzo.~ ~Egli tese le braccia. 3044 9| giovanilmente eretta, contrastavan singolarmente con la testina piccola e 3045 7| c'eran carezze, fremiti, singulti, gemiti, rotti a tratti 3046 8| lontana da noi: lo spirito sintetizzato e raccolto, forse, nel vecchio 3047 3| gremiti, cantando con le sirene, e la forte, febbrile vita 3048 9| l'ha riconosciuta – si slancia sul letto al collo di don 3049 3| nell'immensità del mare, era slanciata a tutto vapore verso paesi 3050 2| acque natie, poichè, si slanciava innanzi, come un cavallo 3051 2| sollevò le braccia, con uno slancio vano, per acchetarlo con 3052 9| demonio?~ ~Quasi senza volerlo slarga febbrilmente lo strappo, 3053 2| tutta, nitida, nell'azzurro smagliante.~ ~E la sua vela lo chiamava....~ ~ ~ 3054 3| battuto, là, in que' paesi smaglianti, così lontano da quel povero 3055 3| come un buio, un nero, uno smarrimento di tutto e di tutti. Rimasero 3056 3| avvicinò a sè: la giovinetta smarrita gli gettò le braccia al 3057 3| un istante così perduti, smarriti, cuore contro cuore, stretti 3058 3| fanciulla riportò il suo sguardo smarrito senza lacrime, pieno di 3059 10| ferro!... Osservate quelle smerlettature incise dal bacio assiduo 3060 6| e d'allora in poi aveva smesso il pensiero di amare e di 3061 3| forti come uomini; poi le smisurate città americane, che non 3062 3| intirizzito sulla cima d'uno smisurato albero di maestra, piegato 3063 10| mondo – il suo cavalletto smontabile ed i suoi occhiali d'oro.~ ~ 3064 5| dalla pelle color d'ambra smorta, spedito da un pezzo e che 3065 3| mare! Come tutto appariva smorto e senza luce intorno a lei!... 3066 9| abatino in letto, pallido e smunto per la lunga notte insonne.~ ~– 3067 3| quotidiano lo stancava, lo snervava, lo faceva morir di noia 3068 3| dolcezza e di gioia. E una soavissima speranza sbocciò per la 3069 3| la colmava di un sottile soavissimo sgomento... Ella, ignaro 3070 2| riempiva di gaiezza e di soavità. Nelle tormente, agganciato 3071 10| il pranzo, militarmente sobrio e rapido. Il buon Massimo 3072 3| E Betto si fermava e socchiudeva gli occhi quasi per riafferrare 3073 3| Bionda, bianca, la boccuccia socchiusa, le manine sul petto, la 3074 9| preti non parlavano più, socchiuse l'uscio, mise discretamente 3075 2| Veniva da fuori del balcone socchiuso il murmure della ramaglia 3076 2| sempre.~ ~Ora però sembrava soddisfatto.~ ~– E tu? – domandò Marino – 3077 2| riposo, trasse un respiro di soddisfazione.~ ~Cavò quindi un enorme 3078 3| E la carriera, e le soddisfazioni, e chissà? l'avvenire bello 3079 3| vissute, lavorate, godute, sofferte, faticate?... Forse in quel 3080 2| tutto. E, creda, ho anche sofferto di tutto. Perciò ho diritto 3081 5| sedili di ferro bassi e quasi soffici.~ ~Vi venivano pure le donne, 3082 2| un urlo che gli spruzzi soffocarono. I compagni guardavano tra 3083 2| una bruma fitta che avea soffocata ogni luce. I lampioncini 3084 3| lasciò cadere. Salviano soffocò un bacio sopra i biondi 3085 9| noto in Liguria anche per soggiorno di re storici, si scorgeva 3086 3| che avevo sognato...~ ~Ma soggiunse subito, segnandosi:~ ~– 3087 2| ti accompagni...~ ~E avea soggiunto, sottovoce, ingenuamente, 3088 9| guarda stupita, ritta sulla soglia: ella non riesce a capirvi 3089 9| sonno agitato e tormentoso. Sogna di sfogliare le pagine proibite, 3090 1| lunghe calme in alto mare fan sognare guardando le stelle o l' 3091 4| sul mare nella sua Sori, sognata chi sa quante volte lungo 3092 3| del sole, mai pensati, mai sognati: dove tutto era nuovo, strano, 3093 | solamente 3094 7| in alto era tutto grigio, solcato da fenditure di sole: e 3095 6| formate sopra la bocca, le solcavano le gote, quasi ella volesse 3096 9| allo spettacolo quieto e solenne, godendo tutta la dolcezza 3097 9| lo prometteva sin d'ora solennemente all'amico don Mauro.~ ~E 3098 1| senza tregua; solo grandi, solenni, poderose le colline azzurrastre 3099 9| appannati, malgrado, le solerti cure della serva, per inesorabile 3100 8| dai bagliori fantastici e solfurei correva giorno e notte, 3101 1| adulto, ha messo tronchi solidi, da buon albero serio, come 3102 7| fuggire da' luoghi a me solitamente abituali e davanti ad altri 3103 2| rimasto solo, s'avviò per la solitaria stradetta che s'inerpicava 3104 7| di riviera. Cioè, delle solite, no. Era troppo bella perchè 3105 2| La costa azzurra s'andava sollevando dal mare, laggiù davanti. 3106 8| occorrono dieci uomini a sollevarle, bracci metallici che si 3107 5| Altre volte pareva più sollevato e parlava del sole, del 3108 9| quel momento illuminata soltanto dalla luce scolorita che 3109 6| aspetto, l'avea rese sì somiglianti, meglio ancora così eguali 3110 9| dei tanti miracoli, che si somigliavan quasi tutti, compiuti dall' 3111 6| nastri e fronzoli, tenute con somma cura: non un granello di 3112 2| un nuovo grido, quasi di sommissione, salì da essi a lui:~ ~– 3113 8| forse, nel vecchio operaio sonnacchioso, dei fragorosi e fiammeggianti 3114 7| quando la prima, la solita, sonnecchia; e, unico mezzo per salvarmi, 3115 7| buoni affari, si mette a sonnecchiare: ed ecco subito l'altra 3116 10| strepitando, le più dolci imagini sopite nell'anima si destano e 3117 3| anime innocenti non debbono sopportare il fio delle colpe dei malvagi, 3118 1| aspre e faticose: e vien sopratutto con noi la fede. Poichè 3119 5| rumoreggiava senza tregua, con un sordo brontolio di collera rotto 3120 3| davvero: ma come ad una sorella! Ed io non voglio esser 3121 6| insieme, ridenti come due sorelline fresche, strette una all' 3122 10| famose pel loro vino – sorgono in vetta a certe rupi scoscese 3123 2| guardavano tra ridenti, sorpresi ed indecisi... Ma, Marino, 3124 7| Venite un poco con me.~ ~Sorpreso e alquanto indeciso la seguii.~ ~ 3125 5| e rimase un bel pezzo a sorriderle come un ragazzo. Poi, per 3126 4| coraggio.~ ~Il vecchio marinaio sorrideva.~ ~– Ebbene, ragazzo mio, – 3127 9| dicendo queste parole aveva un sorrisetto un po' arguto sulle labbra 3128 6| e che vuotava con pochi sorsi. Esse ridevano, beate, e 3129 3| già da qualche tempo, era sorta misteriosamente nel suo 3130 3| bella che v'ha fatto il sortilegio, che v'ha stregato! Voi 3131 8| olio, nella notte, onde sorvegliare che nessun ladro – in questi 3132 10| sasso... E da quei filari sospesi lassù, sulla rupe a picco 3133 7| ora.~ ~E gentilmente mi sospinse pel cortiletto fino al cancello 3134 3| pensiero recondito, ma un lungo sospirone completava la tristezza. 3135 3| ricordi?...~ ~E allora un sottil dubbio atroce si delineava 3136 6| stato per esse fonte di sottili godimenti, di spirituali 3137 2| correva, ormai sicura e sottomessa al suo destino, come tutti, 3138 9| priore dell'Oratorio per sottrarre il tesoro dalle rapaci mani 3139 9| il dubbio che il tesoro sottratto, come e quando non si poteva 3140 6| esse senza accorgersene soverchiamente, e avea avuto delle due 3141 10| azzurra e spumosa. Nelle spaccature di quelle balze sporgenti 3142 2| bianco nel suo marmo, con la spada d'eroe levata. Un marinaro, 3143 8| di ferro, dagli smisurati spadoni e dalle lance che toccavano 3144 3| le luminose città della Spagna, dal cielo sempre azzurro 3145 10| americano, il pallido e nervoso spagnuolo, il pétillant francese, 3146 3| sole che sfolgorava sulle spalline degli ufficiali e sugli 3147 2| della chiesa dei marinai si spande giojosa sul mare azzurro 3148 9| contadini e pescatori, che si spargevano pei campi tutto il giorno 3149 2| dolcezza nel cuore! Ah! sparire, sprofondare, morire in 3150 3| d'intorno spuma, ribolle, sparisce in un nembo di polvere bianca 3151 2| tutta l'umanità che geme, spasima, in un dolore amaro, continuo 3152 7| folleggiando, imprecando, ridendo o spasimando la convulsione che la second' 3153 2| solo atomo di quel grande spasimo volava a lei, dunque! Non 3154 3| rabbioso.~ ~La Teresa, tutta spaurita, non sapendo chi potesse 3155 9| figgendo i loro avidi e spauriti occhietti sulla inaspettata 3156 9| conforto per rallegrarlo dallo spaventevole suono di esse... In Lucca, 3157 9| quanto d'ignoto autore, ma spaventosamente... senza pudore. Era meglio 3158 2| che di loro: il suo occhio spaziò all'intorno: prima sul mare 3159 10| mentre guardava l'orizzonte spazioso, e pieno di luce, tutta 3160 1| piumino ed il lavorante che spazza per terra.~ ~Ma colui ch' 3161 4| vagolando un poco sullo specchio roseo del mare per poi perdersi 3162 9| diritte sino al mare: una specie di Faro benedetto che i 3163 2| un solo momento, poi si spegneva: era il faro di Genova.~ ~ 3164 8| morto. I forni sono stati spenti, le vampe sono scomparse 3165 5| si fece veder poco. Tante speranze tenacemente nutrite si dileguarono: 3166 5| Così egli ricominciò a sperare più che mai e fantasticare 3167 3| sventura de' suoi, ignoti e sperduti per lei. E i suoi occhi, 3168 2| povero paesello marinaro sperduto fra gli scogli, separato 3169 3| e sicura ed impassibile spettatrice: emblema della forza e delle 3170 9| alquanto perplesso e, in fondo, spiacevolmente seccato dalla noiosa combinazione: 3171 3| compagni pescatori dalle spiaggie vicine, a Genova, per presentarsi 3172 3| ingoiata da quell'azzurra spianata ch'ora luceva davanti, le 3173 5| torto e non lo lasciava spiccare il gran volo. Scherzava 3174 2| cantuccio. La villa Paoletti spiccava quieta, tutta bianca di 3175 3| emozione. A stento riusciva a spiccicar le parole da le labbra diacciate.~ ~ 3176 3| forte brezza salina e le sue spicciole membra nervose s'eran rinvigorite 3177 4| fatto senz'altro; gli avrei spifferata la cosa, bella e lesta, 3178 6| vecchi abiti, che sapevano di spigo e di canfora, ben piegati, 3179 9| letticciuolo, divenuto di spine.~ ~Davanti a lui, sulla 3180 8| fragorosi e fiammeggianti spirìti che aveva animato un giorno 3181 10| mente del più galante e spiritoso dei re francesi (quello 3182 9| settimana di pace e di quiete spirituale a San Fabiano, la romita 3183 6| di sottili godimenti, di spirituali rapimenti che si confidavano, 3184 3| suoi occhi color del mare, splendenti ma asciutti.~ ~– Mina... – 3185 5| per incanto e ritornò a splendere il sole, limpido e caldo, 3186 2| ogni tratto, nella bruma splendeva una stella vivida, un solo 3187 3| dalle vie alberate piene di splendide donne dagli occhi neri che 3188 3| giorni di pace – poi si era spogliato rapidamente e si era gettato 3189 1| vede dentro il padrone che spolvera col piumino ed il lavorante 3190 6| stessa felicità con cui spolveravano i vecchi nastri, i fiori, 3191 10| spaccature di quelle balze sporgenti nei flutti – ha scritto 3192 4| navigazione di pratica, l'avrei sposata. Ma parlarne al capitano... 3193 3| E fu così che la Teresa sposò Salvatore e delle due capanne 3194 3| ormai svanita. Una strana spossatezza lo vinceva, adesso. Che 3195 7| impazzata nell'azzurro, qualche sprazzo di sole, un vento pieno 3196 3| nell'acqua verdastra che sprizzò all'intorno un'aureola di 3197 9| era dissipata e don Mauro sprofondando lo sguardo in basso, giù 3198 3| attimo sopra l'abisso. Poi sprofondò giù, nella schiuma candidissima, 3199 3| aperte le larghe ali tese, spruzzantesi sulle creste di spuma.~ ~ 3200 2| l'olezzo del mare) se ne spruzzò il volto, la testa, le spalle, 3201 7| improvviso, da larghe ferite che spumeggiavan subito di neve bianchissima 3202 10| scivolante sull'onda azzurra e spumosa. Nelle spaccature di quelle 3203 10| dirupati a picco sul mare. Squarciature immense lo tagliano dall' 3204 7| inquieti; una corrente nervosa squassa tutto il mio essere, il 3205 7| gli aranci che fuggivano squassati dal vento. Il mio cuore 3206 2| scogli, separato dal mondo, squassato dalle ondate, senza altra 3207 3| notte, quando la tormenta squassava il mare sulla spiaggia, 3208 3| dicembre, mentre le ondate squassavano il Promontorio, qualcuno 3209 3| tutto fremente di ricordi, stabilì di parlarne a mamma Teresa.~ ~ 3210 2| quando gli parlava. E lo stabilirsi a Camogli, l'abbandono degli 3211 1| esatti e puntuali alle ore stabilite: sappiamo, da' bambini, 3212 3| nervi non ce lo può più staccare da dosso nessuno.. È come 3213 8| dieci metri; stantuffi staccati e dormenti nel terriccio, 3214 3| tratto uno dei punti si era staccato: il bianco.~ ~Esso risaliva 3215 2| la campana: una barca si staccava carica dallo scalo della 3216 7| Poi la strana creatura staccò dalla parete un violino, 3217 9| preziosa e una firma di stampatore autorevole. Perciò in quella 3218 8| La lampada del guardiano stampava qua e là, in quel regno 3219 9| sì come lo diedero alle stampe, ecc... ecc.» Il dannato 3220 10| l'ultimo ristoro alla lor stanca vitalità. Troppi vengon 3221 3| regolare, quotidiano lo stancava, lo snervava, lo faceva 3222 3| nella testa, di stupore, di stanchezza, di freddo, di noia. Betto 3223 5| vostro paese?... è morta stanotte alle due.~ ~Egli non rispose, 3224 3| ora pel dolce calore della stanza, sul letto della Teresa, 3225 9| su, le rispose:~ ~– Nella stanzina presso la camera dei libri... – ( 3226 9| rovistato ogni angolo, in ogni stanzino, in ogni buco: non c'è veramente, 3227 9| pesantemente sino nel mezzo della stanzuccia. Don Mauro rimane alquanto 3228 9| libro dannato, don Mauro! statevi attento che non vi venga 3229 3| Salvatore, Teresa e il fratello stavan attendendo con Betto i due 3230 | Stavo 3231 10| assistetti nella piccola stazione ferroviaria – visione che 3232 2| nella bruma splendeva una stella vivida, un solo momento, 3233 2| ancora, alta, snella, uno stelo, bianca bianca nel viso 3234 3| fors'anche da l'emozione. A stento riusciva a spiccicar le 3235 3| vecchio Salvatore aveva steso, con quelle innocenti parole, 3236 | Stettero 3237 2| volava a lei, dunque! Non una stilla di quel grande dolore le 3238 2| dal bacio marino, tutti stillanti d'acqua e i capelli imbevuti 3239 2| precipitoso del cuore; uno stordimento al capo; gli parve di mancare...~ ~ 3240 2| Curioso! Egli, povero marinaio stordito, ubbriacato di sole, non 3241 2| luce. Perfino la gran palma storica ch'è davanti alla chiesina 3242 9| anche per soggiorno di re storici, si scorgeva distintamente 3243 2| momenti di buonaccia, pieno di storielle, di memorie e di fantasie. 3244 10| quasi il fruscìo di uno stormo di passeri, vi colpisce 3245 1| si avvia sicuro verso una stradicciola che appena sbucata fuori 3246 2| con gli altri.~ ~Su per la straduzza ripida, fiancheggiata da' 3247 9| con molta pazienza e molti strafalcioni da qualche vecchio priore 3248 6| un giorno ad un ingenuo stragemma. Aveva nascosto nei loro 3249 9| pensa alla maravigliosa stranezza, del caso. Come mai tanto 3250 3| dei paesi lontani e così strani! e del mare...~ ~«Il mare! 3251 7| come un canto – e la bella straniera mi ascoltava rapita, con 3252 3| storie di mare, avventure straordinarie, viaggi fantastici, non 3253 9| ha una storia: forse è lo stratagemma di qualche vecchio priore 3254 3| il sortilegio, che v'ha stregato! Voi lo sognate la notte, 3255 10| illusione... la vettura discende strepitando, le più dolci imagini sopite 3256 10| deposero la cassa di noce – stretta e lunga – nel mezzo del 3257 3| smarriti, cuore contro cuore, stretti l'un l'altro.~ ~Poi si sciolse 3258 2| proprio al suo fianco, stridette, cigolò, s'aperse.~ ~E la 3259 3| lunghe ali fuggì via con tino strido, spaventato.~ ~ ~ ~ 3260 3| orecchi assordati dagli strilli della bufera di fuori. Finchè 3261 1| sfondo aprendo vallate, stringendosi in gole, sbarrando il passo 3262 5| facevano conoscenze e si stringevano amicizie.~ ~Gianni aveva 3263 4| miei occhi inumidirsi e strinsi al cuore e baciai la nera 3264 9| avvicina bene gli occhi, se li stropiccia, volta un'altra pagina e 3265 2| Camogli, l'abbandono degli studi... E il suo corruccio, quella 3266 2| accanto alle sue gote.~ ~– Studia, Marino, e il Signore ti 3267 5| camerata e che tanto aveva studiato nelle lunghe ore di letto.~ ~ 3268 2| Il tavolino ove Marino studiava era accanto al balcone, 3269 9| la scappa più!»~ ~Nello studiolo quieto i due preti rimasero 3270 2| suo pensiero di uomo e di studioso. E all'Istituto Nautico 3271 10| tutta la piccola bara delle stupende violette di Nervi. Quando 3272 2| altri che le saran sembrati stupendi. Un giorno, lontano, dico, 3273 7| ragione di tacerlo per una stupida quanto inverosimile modestia) 3274 9| minuscole creature brune e stupite che prima d'imbucarsi si 3275 3| biondastri e dai grandi occhi stupiti a guardare il mare ove si 3276 8| Migliaia di operai neri e sudanti avevan dato alimento, giorno 3277 4| quello che il suo cuore gli suggeriva, ma il suo giuramento non 3278 7| seguii.~ ~Ed ella prese a suonare.~ ~Suonò, suonò, una musica 3279 3| improvviso scattò d'alcuni metri superando il fratello, filando nell' 3280 3| del gelo che avea dovuto superare.~ ~– Gesù! – avea esclamato 3281 4| abbia raggiunto, se non superata, la mezza dozzina, fra piccoli 3282 3| robusto fratello cugino la superava di tutta la testa ed era 3283 9| sorriso del bizzarro suo superiore.~ ~– Un libro dannato, don 3284 3| bentosto nuovamente cadere nel supino atto di prima. E, ritornò 3285 9| Sì e no. Cioè, ecco, io suppongo che tanto lontano da qui, 3286 10| Troppi vengon a bere – supremo rimedio – l'alito caldo 3287 1| madreperla. E le colline si susseguono veloci: e si fanno più floride, 3288 2| nuovo fremito, un nuovo sussulto.~ ~La Caterina aveva aperto 3289 2| piena, di luna, il mare che sussurra e ride, v'è l'amore e i 3290 10| scogli, quel mare sempre sussurrante... Ed era allora, vedete, 3291 9| all'orizzonte la distesa susurrante del mare. Il cielo nero 3292 10| scogli, rotta appena dal susurro dell'ondata giù in basso. 3293 9| ragionevolmente tarlato, con suvvi un bel Cristo in osso del 3294 2| serata a Nervi, tanto mi svago un po'. – Il padre aveva 3295 3| ebbrezza di poc'anzi era ormai svanita. Una strana spossatezza 3296 2| rimasto tale, che non è svanito, come tutto il resto, nella 3297 2| certo, i suoi cari erano già svegli, all'erta... Il povero babbo 3298 7| quest'altra anima che si sveglia a tumulto quando la prima, 3299 7| la second'anima si stava svegliando.~ ~M'alzai, uscii, vidi 3300 5| agonia dolorosa, e si era svegliato nel cuor della notte, all' 3301 6| di luce nella mente. Andò svelta a frugare nello scatolone, 3302 2| alle prime pietre: agile e svelto continuò l'ascesa su per 3303 7| delle infinite che vengono a svernare nel delizioso cantuccio 3304 3| Salviano la seguì: lento, svogliato, indugiando.~ ~La fanciulla 3305 6| seta nera e lucida dagli svolazzi e dai franzoli, quella delle 3306 2| e pronti!~ ~E l'ondata, svolgendo turbinosa le sue spire bluastre 3307 2| giù, da Ruta. Giunto allo svolto della strada che discende 3308 5| innumerevoli letti allineati, le tabelle, gli scoppi di tosse che 3309 10| imbacuccata e battendo i tacchi, colà il sole è sfolgorante 3310 3| come un serpentello e tutto tace a bordo, tutti dormono, 3311 7| non trovo la ragione di tacerlo per una stupida quanto inverosimile 3312 10| degli scogli, una figura taciturna e pensosa che sotto una 3313 10| silenziose, e malinconiche coppie taciturne... È vero che a volte uno 3314 6| e dolce incanto. Ambedue tacquero: e continuarono ad amarlo 3315 10| Squarciature immense lo tagliano dall'alto al basso, come 3316 3| orizzonte, una fascia verde tagliava nettamente l'acqua color 3317 2| dai neri aculei aguzzi e taglienti, non istava quieta: ruotava 3318 2| lupacchiotto che ritorna alla tana, per la prima volta!~ ~Non 3319 5| vicino. Era tanto contento e tanfo commosso che non seppe lì 3320 2| Ed è brutale, lo so, ma tant'è! Mia figlia... è troppo 3321 9| un sant'uomo sì, ma un tantino bizzarro, aveva una sola 3322 6| meno di sedici anni: forte, tarchiato, un poco chiassoso, e marinaio.~ ~ 3323 9| nel lettuccio. Ma il sonno tardava a venire. I pensieri, le 3324 9| avrà di che leggere, quando tarderà a pigliar sonno.~ ~– Del 3325 9| inginocchiatoio, ragionevolmente tarlato, con suvvi un bel Cristo 3326 9| parecchie generazioni di tarli. La sua alta, ossuta figura, 3327 8| cadaveri, rosi lentamente dal tarlo del ferro, che è la ruggine 3328 9| esso fossero legate sei tavole a matita, originali, molto 3329 6| minuscola, chiara, con un tavolinetto accostato al muro, per due 3330 10| il mio pennello e la mia tavolozza, così vana, così povera, 3331 2| Camogli.~ ~Sulla piazza del teatro qualcuno che conosceva gli 3332 7| di inglesi tisici e di tedeschi panciuti. Nervi, angolo 3333 10| solito inglese; il solito tedesco, il barbuto russo, lo snello 3334 10| fermar tutto ciò sulla mia tela!... è uno spettacolo che 3335 3| agitatissimo, parean inquieti e tempestosi, in quel momento.~ ~Ma ad 3336 5| grande martellamento alle tempie. Ricordava il sonno profondo 3337 2| libro.~ ~E la mente ripiombò tenace sull'intrico dei numeri 3338 5| veder poco. Tante speranze tenacemente nutrite si dileguarono: 3339 8| precisi, dalle forme minute e tenacissime che può assumere oggi il 3340 6| rosa autunnale, e certe tendine a ricami che ora non costumano 3341 1| eran que' due occhi che ci teneano compagnia....~ ~E si ritorna 3342 9| come e qualmente in una tenebrosa notte del gennaio – in quale 3343 3| al di là di quelle nubi tenebrose, volando, con il cuore, 3344 3| scoscesa, lungo disteso, tenendo i grigi occhi sbarrati sul 3345 5| via, avvolto nel lenzuolo, tenendolo uno per il capo, l'altro 3346 9| avevano molta gelosa cura nel tener celati i loro tesori, e 3347 2| tornò ad abbassarsi grave e tenera sulla spalla del figliuolo.~ ~ 3348 6| amiche, così naturalmente e teneramente legate come da un mite destino 3349 3| sempre più care, sempre più tenere, sempre più indimenticabili, 3350 3| fede Teresa sua mamma e tenerissimamente la amava. Ma nel suo piccolo 3351 8| sentissero il bisogno di tenerla prigioniera, personificarla, 3352 3| capanna, così disperato, tenerle fissi in volto que' suoi 3353 10| ardenti. Dal berillo più tenero al viola cupo, profondo; 3354 3| con lui. E intanto se lo tenevan in mezzo, stretto, nell' 3355 7| fiore sulla caraffa che tengo costantemente sulla mia 3356 2| sfacelo dell'ondata che aveva tentato giocargli il brutto tiro...~ ~ 3357 6| che s'era dimenticata... Tentò due o tre volte di muover 3358 10| lievi baci di spuma, delle tenui carezze di fiotto. Il mare, 3359 6| tutte nastri e fronzoli, tenute con somma cura: non un granello 3360 3| città italiana che ci aveva tenuti un mese e via!...»~ ~E nella 3361 5| guarigione che l'avevano tenuto così fiducioso tutta l'estate 3362 10| città del vento perenne – il termometro è vicino allo zero e la 3363 2| vela sulle spalle color di terracotta ! E, nei momenti di buonaccia, 3364 3| peccatori, dei peccatori terribili: la mano di Dio grava su 3365 2| poi la seconda, poi la terza... S'andava a Portofino, 3366 4| vieppiù sibilar i cordami tesi: e padron Michele rivedeva 3367 9| nel tener celati i loro tesori, e a don Pietro non era 3368 10| davanti a questo mare, molte teste coronate, molti principi 3369 9| contrastavan singolarmente con la testina piccola e nera e la personcina 3370 2| dormivano, fin laggiù sul caro tetto, nella cara cameruccia sul 3371 8| arrugginite pendevano dalla nera tettoia; le già potenti motrici 3372 3| pensato a quello ch'essa ora tiene nel cuore da tanto tempo... 3373 3| rapidamente. L'acqua si tingeva di violetto mentre il sole 3374 3| lunghe ali fuggì via con tino strido, spaventato.~ ~ ~ ~ 3375 10| orizzonte, così cambia la loro tinta: da nera divien grigiastra, 3376 9| suo oro e nelle sue vivide tinte appare un piccolo capolavoro 3377 10| in rosso era un bizzarro tipo di poeta irrequieto e si 3378 2| sul ponte del veliero, tirando le enormi boccate dalla 3379 2| inumidivano. E si sforzava a tirar con la pipa, che nel buio 3380 5| questi non aveva un viso da tirarla molto alla lunga: aveva 3381 10| passeggiata sul mare! Carrozzelle tirate a mano, poltroncine con 3382 3| nude le gambe e le braccia, tiravano le lunghe reti messe in 3383 7| anime – l'altra – mi fa de' tiri più o meno bizzarri.~ ~Una, 3384 7| pensions eleganti, di inglesi tisici e di tedeschi panciuti. 3385 2| sottovoce, ingenuamente, titubante nella sua viva materna sollecitudine:~ ~– 3386 3| inerpicato sopra un albero che tocca il cielo, librato nell'azzurro 3387 2| un bel viaggio. Avevano toccato quasi tutti i porti di Levante, 3388 8| spadoni e dalle lance che toccavano il cielo. Mentre il nostro 3389 6| li ripassavano con cura, togliendo loro ogni granello di polvere 3390 1| neppure al barbiere per farsi togliere di dosso la caligine del 3391 9| scoperta?... Ah, no! perchè togliergli quella felicità così vicina, 3392 3| mamma. Nessuno verrà mai a togliervelo.~ ~La Teresa che si era 3393 3| quand'ella si riebbe e fu tòlta d'ogni pericolo, che la 3394 1| commossa ricerca: ed ecco la tomba dei due cari lasciati in 3395 4| misteriosa, nell'ombra, col lieve tonfo del remo che rompea il sonno 3396 8| metallici che si portavan via tonnellate di ferro... E tutto questo 3397 7| tempo di dirle ancora, in tono di affannosa preghiera:~ ~– 3398 2| risalire a galla nell'acqua torbida di quel suo primo sconforto 3399 2| aveva acceso ancora una gran torcia a vento, e siccome in quella 3400 1| proseguiranno ancora, su, su, per Torino o Milano, o verso la frontiera 3401 7| molto spesso si diverte a tormentarmi acerbamente. Giacchè lo 3402 9| un breve sonno agitato e tormentoso. Sogna di sfogliare le pagine 3403 2| fine, per barche mai più tornate, svanite laggiù, lontano, 3404 1| però bene che si sarebbe tornati: un genovese ritorna sempre 3405 3| te lo dirò quando sarò tornato quello che voleva dirti 3406 1| giorno si diceva: fra poco torneremo. Ma il dovere, o la passione 3407 9| Verso l'alba un breve torpore pesante cala per un momento 3408 1| casine, di piccole chiese a torre; alti comignoli fumiganti 3409 7| sugli scogli: una stradetta tortuosa e accidentata, tutta fatta 3410 3| guardava il mare.~ ~Era il mare torvo, pieno di voci minacciose 3411 1| sui bordi della maremma toscana vasta e brulla entra con 3412 1| ne' volti dei rimasti le tracce de' nostri ricordi lontani, 3413 2| parlassero celiando, la sua voce tradì un lieve imbarazzo.~ ~Poichè 3414 5| fidano in lui: esso non tradiva.~ ~Lei ascoltava sorridendo: 3415 10| Tutte le caratteristiche tradizionali delle razze, specialmente 3416 9| acceso, per una vecchia tradizione rispettata. E quante storie 3417 9| qualcheduno che minacciava trafugarlo... Non può essere che così. 3418 2| piena di voti ingenui e tragici, che fremono ancora dei 3419 10| travagliosa sua vita nel modo più tragico... La ricordan ancora tutti, 3420 2| ormai la sua vita: nuovi tramonti, nuove albe, e tormente 3421 9| sua serva che li lasciasse tranquilli, si rimise a frugare in 3422 1| risolutamente dentro e le trapassa sbucando in paesaggi nuovi, 3423 9| don Mauro.~ ~ ~ ~Il pranzo trascorse lieto, cordiale e come tutti 3424 2| ascoltava, senza pensiero, trasognato.~ ~– C'è chi mi odia, ora, 3425 3| fardello, cautamente, e ne avea tratta una fantolina di pochi mesi. 3426 3| Oh, sì. Ma... finisce per trattare da buon amico, in fondo, 3427 9| del decimosesto secolo. Si trattava di una vecchia cronaca della 3428 10| vita l'anima inquieta e travagliata di Giorgio Byron. Egli abitò 3429 10| pochi giorni dopo finiva la travagliosa sua vita nel modo più tragico... 3430 1| anni, fino ad oggi.~ ~E traversi la piazzetta silenziosa 3431 2| attraverso mille tempeste e mille traversie... Uno di essi lo chiamò. 3432 9| Dipinse cioè alla maniera dei trecentisti la coperta del messale della 3433 6| cominciato quando lui aveva tredici anni ed esse... qualcosa 3434 3| lievi scoppi di risa che le tremavan ne la voce, e tanto allegra 3435 3| come allibita. Le mani le tremavano per la grande sorpresa al 3436 9| voto fatto in quella notte tremenda; difatti dipinse un bel 3437 3| più intensi, che venian tremolando ad infrangersi fin sotto 3438 3| di vetture a vapore, di treni, di macchine e di lavoro 3439 5| sbigottito quell'uomo di trentacinque anni che piangeva chiamando 3440 3| una cosa...~ ~La fanciulla trepidamente attese.~ ~Ma Betto era commosso, 3441 2| inclinazione...~ ~Marino attese trepidante. Il cuore gli batteva a 3442 3| guardare il mare, lungamente e tristamente, come quel primo giorno, 3443 2| Le tristezze di una notte di luna.~ ~ ~ ~ 3444 9| piccolo, e lesse: «Le Sette Trombe per isvegliare il Peccatore 3445 1| è fatto adulto, ha messo tronchi solidi, da buon albero serio, 3446 9| qualcosa.~ ~– Sul dove poterlo trovare, volete dire, don Mauro?... 3447 6| Le due ragazze, aveano trovata la lettera, se l'eran letta 3448 10| DELLE SCOGLIERE.~ ~ ~ ~Mi trovavo in una grande città nordica, 3449 3| subito: non capiva.~ ~– Trovi dunque tanto strana questa 3450 7| essere un bel giovane, e non trovo la ragione di tacerlo per 3451 2| Il suo occhio nel buio, trovò subito, e s'indugiò sul 3452 7| luminoso e beato, ora livido e truce.~ ~Suonò, suonò... quanto 3453 | tua 3454 7| le creste delle ondate, tuffando il becco in quel ribollìo 3455 4| sole, laggiù, che finiva di tuffarsi del tutto. La barca si dondolava 3456 4| vermiglie del sole che si tuffava...~ ~Padron Michele caricò 3457 5| suore affaccendate nelle tuniche color di piombo. Sulle grandi 3458 10| sconfinato bar affollato da una turba cosmopolita, ed ove la birra 3459 9| inaspettata visione venuta a turbare le loro consuete notturne 3460 3| sfilare davanti alla mente turbata una miriade di volti di 3461 1| che fugge nel fruscìo che turbina nel lungo corridoio sotterraneo. 3462 10| minaccioso de' marosi che gli turbinavano intorno. E al mattino ai 3463 10| vocette squillanti e il turbinìo irrequieto delle loro gambucce 3464 10| un frigolìo irrequieto e turbinoso, quasi il fruscìo di uno 3465 1| noi intorno, e due occhi turchini sopra un visetto pallido.~ ~ 3466 5| ch'era colà aspettava per turno l'autunno, l'inverno, la 3467 3| ha voluto sceglier me per tutelare questa povera creatura infelice... 3468 2| Ebbene, a che avea giovato tuttociò? Tante belle cose, tanti 3469 4| stata la mia vita, lo avrei ubbidito, ciecamente.~ ~Capitan Traverso 3470 2| povero marinaio stordito, ubbriacato di sole, non ci aveva mai 3471 2| che si scontorceva come un uccellaccio infuriato, sotto la pioggia 3472 8| ora scomparse dall'uso, uccise dalle nuove perfezionate.~ ~ 3473 2| lieve tossetta si era fatta udire, dietro di loro.~ ~Si voltarono.~ ~ 3474 3| aspra e nera ne avea ben udite di vocette squillanti e 3475 3| un lungo silenzio. Non si udiva che il mareggiar lieve dell' 3476 3| sfolgorava sulle spalline degli ufficiali e sugli acciai delle artiglierie?...~ ~ 3477 3| io a questa vita così uguale... così monotona... così... – 3478 2| era il pianto di tutta l'umanità che geme, spasima, in un 3479 2| e ridente sulla sabbia umida e al sicuro.~ ~I compagni, 3480 9| piccola e nera e la personcina umile dell'abatino, del tutto 3481 8| due brutti mastini, suoi unici compagni di guardia al vecchio 3482 6| immemorabile, avea siffattamente unificato il loro aspetto, l'avea 3483 3| là sul ponte, in grande uniforme, in mezzo al sole che sfolgorava 3484 2| nuova ondata che correva a unire il suo ruggito al grido 3485 6| legame, di più venuto ad unirsi agli altri naturali per 3486 9| la miniatura è fortemente unita, e dalla quale non si può 3487 6| sulle gote sempre verginali, unite nell'immutabile loro affetto, 3488 6| più lontana parentela le univa. Eppure vivevano, e avevano 3489 2| lui, ormai, da quel pianto universale, che tutto assorbiva, tutto 3490 2| della sua veste bianca, urtava il suo gomito, le piccole 3491 7| stava svegliando.~ ~M'alzai, uscii, vidi il tram della Riviera, 3492 1| miriadi di gallerie per uscirne un momento a ricevere un 3493 2| aspettavano le signore che uscissero dalla chiesa.~ ~Suonava 3494 4| altri, mentre più veementi uscivan le poderose boccate di fumo 3495 2| dalla chiesa...~ ~Le signore uscivano.~ ~Marino aspettava, con 3496 8| modello, ora scomparse dall'uso, uccise dalle nuove perfezionate.~ ~ 3497 10| pescatori l'ultimo suo mese di vacanza: partita dalla casuccia 3498 2| morto, dopo il lungo errare vagabondo nella notte. Prima d'uscire 3499 2| però. Invece egli avea vagato, così, tutta la sera, tutta 3500 3| di donne di altri paesi; vaghe, lontane, inafferrabili 3501 10| scogliera a chi ne mostri vaghezza.~ ~Davanti è il mare azzurro, 3502 3| inconscia veniva. Erano in lei vaghi sentimenti indecisi: rimaneva 3503 8| ferocia terribile. Egli vagola qua e là, pel vasto Cantiere, 3504 2| stato un gran sentimentale: vale più un bell'ideale non imputridito 3505 7| so però se la mia musica valga quella della vostra meravigliosa 3506 1| a far da sfondo aprendo vallate, stringendosi in gole, sbarrando 3507 1| quel muretto a guardar la valle che discende alla riva, 3508 2| Il dorso del colle, la vallicella, il mucchio di case, si 3509 9| matita, originali, molto di valore per quanto d'ignoto autore, 3510 8| colossali, piedi di ruote, di valvole, di sfogatoi inverosimili: 3511 5| orchestrina che suonava un valzer allegro che la lontananza 3512 5| come due buoni amici che vanno d'accordo e che se la intendono 3513 6| sagrificare l'altra a proprio vantaggio.~ ~Aveano così deciso di 3514 1| seconda natura, di cui non ci vantiamo perchè è il nostro carattere 3515 3| barche, guizzavano neri vaporini frementi e gremiti, cantando 3516 10| forme, si fondono in un velo vaporoso, voi sarete rapiti da una 3517 10| pisane, e i navigli dei vari Doria, degli Assereto e 3518 9| nome e la data, oltre a varie altre piccole dimenticanze 3519 3| sonno: il lavoro di bordo vario, pittoresco, appassionato.~ ~ 3520 6| per lui a prendere certi vasetti di confettura confezionati 3521 1| alcuni neri, circondati da vaste tettoie metalliche, sono 3522 6| saletta da pranzo.~ ~Le due vecchiette erano felici di vederlo 3523 4| nocche:~ ~– Oh, essa, la mia vecchissima, ve la dovrebbe raccontar 3524 2| sarai dimandato, in mia vece, dal collega De Marta... 3525 6| anche degli abiti che ognuno vedendole più che due sorelle le credeva 3526 9| quasi le dieci e mezza e non vedendovi ancora levato...~ ~Don Mauro 3527 10| beneficenza... Mi par di vederla ancora, l'alta ed elegante 3528 2| sbattevano sulla testa, senza vederle, e in alto la conca nera, 3529 3| è fatto alto e robusto, vedessi! Non lo si riconosce più. 3530 6| d'esserne fuori.~ ~Esse vedevano con tanta gioia questo loro 3531 8| que' poveri mostri morti! Vedevo giacenti delle locomobili 3532 3| abituro della Teresa, la vedova di Andrea il pescatore; 3533 3| Salvatore era rimasto vedovo con que' due fantolini sulle 3534 3| che voleva dirti ora... vedrai, Mina mia, aspettami, non 3535 3| stesso l'ho battezzata... Mi vedrete qualche volta e non vi mancherà 3536 4| eco gli altri, mentre più veementi uscivan le poderose boccate 3537 10| deposte dal coltivatore, vegeta il magliolo che inghirlanda 3538 5| allegro che la lontananza velava di una dolcezza languida. 3539 2| il mucchio di case, si velavano della penombra vaga che 3540 2| di bordo, sul ponte del veliero, tirando le enormi boccate 3541 3| istrano piacere gli veniva a vellicar le narici.~ ~Tutt'all'intorno 3542 10| s'apron morbide vallette vellutate, come ne' dintorni di Chiavari 3543 1| le colline si susseguono veloci: e si fanno più floride, 3544 5| riflesso, ogni giuoco e ogni venatura dei vetri. Voleva salutare 3545 2| per me. Ed è cominciata vendendo acquavite, laggiù nelle 3546 9| onore dell'ospite fu una veneranda bottiglia che recava su 3547 9| a don Mauro come il suo venerando predecessore, un sant'uomo 3548 9| pescatori della riviera venerano per i miracoli compiuti 3549 9| preziosissimo e con grande cura venerato tutt'ora.~ ~– Ma non basta – 3550 9| sia detto con tutta la venerazione per San Fabiano, nostro 3551 10| corsari saraceni, le galere venete e pisane, e i navigli dei 3552 2| luce. I lampioncini alla veneziana si riflettevano nell'onda 3553 | veniamo 3554 3| sempre più intensi, che venian tremolando ad infrangersi 3555 | venir 3556 | vennero 3557 | venni 3558 4| molto acceso e che tirava un ventaccio sciroccale che bruciava 3559 10| pensosa che sotto una piccola veranda di marmo io solea veder 3560 9| timido alle parole della verbosa Perpetua.~ ~Don Pietro, 3561 3| gettó un ciottolo nell'acqua verdastra che sprizzò all'intorno 3562 3| Non una vela appariva sul verdastro piano. Così pure non una 3563 10| il mare... fra i picchi verdeggianti fa capolino l'onda azzurra, 3564 1| Sestri Levante, ricca e verdissima, sullo sfondo degli alti 3565 1| un orto lussureggiante di verdure e di rose – strana fraternità 3566 10| ho detto, comincian le vere scogliere; e voglion cominciare 3567 3| tenerezza, tanto soave giubilo verecondo che, non vista, pianse a 3568 6| incarnato sulle gote sempre verginali, unite nell'immutabile loro 3569 6| due zitelle la cui ingenua verginità fu illuminata e cementata 3570 1| paese non ha avuto mai da vergognarsi...~ ~Si ritorna quasi sempre 3571 2| milioni di adesso, come non mi vergognavo quando, senza scarpe, passavo 3572 2| Capirà, lei, che non mi vergogno de' miei milioni di adesso, 3573 6| insieme!... Ed egli, un poco vergognoso dell'inutile passo fatto, 3574 4| faccia, con le ultime vampe vermiglie del sole che si tuffava...~ ~ 3575 8| strana illusione rotare vertiginosamente, tanto da non percepirne 3576 2| ansanti.~ ~Era vicino a finir vespro.~ ~Sulla piazzetta del porto 3577 6| pieni delle loro cose. Certe vesti di seta nera, tutte nastri 3578 6| Agnese volle esser sola a vestire e comporre per l'ultimo 3579 2| grand'azzurro.~ ~Indi corse a vestirsi con gli altri.~ ~Su per 3580 2| ripensandoli, non so, li vedo vestiti di qualcosa di bello che 3581 6| di naturale modestia.~ ~Vestivano quasi sempre eguale, naturalmente; 3582 4| che io ben conosceva, un veterano del mare sopra i novanta 3583 5| diresse verso la grande vetrata che per tanti giorni aveva 3584 1| anche il ritrattino sotto il vetro: un piccolo medaglione che 3585 10| rubino il rosso... Sulle vette delle rupi più elevate e 3586 10| una magica illusione... la vettura discende strepitando, le 3587 3| di gente frettolosa, di vetture a vapore, di treni, di macchine 3588 9| crollata un bel giorno per vetustà, oltre i nuovi che i predecessori 3589 4| parti, prendi il mare, viaggia e falla diventar più nera 3590 4| della sua pipa:~ ~– Partii, viaggiai, fumai giorno e notte in 3591 4| il suo ragazzo, che sta viaggiando nelle Indie e che in capo 3592 1| dalle erbacce invadenti: i vialetti cosparsi di sabbia marina 3593 5| schiantavano il petto, non più viatici e rantoli di moribondi. 3594 5| assistito nella febbre al breve viatico, all'agonia dolorosa, e 3595 1| lavoro, le iniziative, le vicende delle nostre imprese o de' 3596 5| l'inverno, la primavera e viceversa senza decidersi mai ad andarsene. 3597 9| togliergli quella felicità così vicina, così immediata?...~ ~Don 3598 3| punti eran rimasti fermi, vicini. Que' due si parlavano. 3599 2| nuova ondata gli era sopra, vicinissima, turbinosa. Il poveretto 3600 3| le reti non erano ridotte vicinissime e allora si riversava nelle 3601 5| fatto così amicizia. Si videro molte volte nel giardino, 3602 4| il ponente fresco facea vieppiù sibilar i cordami tesi: 3603 1| le collinette ricche di vigne che precedono la Spezia. 3604 3| preso il largo, nuotando vigorosamente, ed ora si lasciava dondolare 3605 3| era fatto alto, snello e vigoroso, Il suo agile corpo bruno 3606 1| colorite, piccole chiese, villaggetti.~ ~Il mare che s'intravvede 3607 2| forestiero, che avea comprato la villetta da poco, rimettendola tutta 3608 3| piegato dal vento, tra il viluppo dei cordami battuti dal 3609 3| sapendo...~ ~E il buon prete, vincendo alfine alla allegra fiammata 3610 1| sicuro che ci fa sempre vincere, e per cui nulla vien da 3611 3| sentiva una sottile ebbrezza vincerlo tutto. Si abbandonava al 3612 3| a bordo, tutti dormono, vinti dalla grande ninna-nanna.~ ~ 3613 7| finivan in ischeggie nell'onda violacea) dall'altra gli oleandri 3614 10| biondo con una cesta piena di viole si appressò: e a manciate 3615 10| Osservate quelle grotte violentemente scavate dal mare, a morsi 3616 3| forte del ragazzo battè con violenza l'acqua, nel novello impeto 3617 10| piccola bara delle stupende violette di Nervi. Quando tutte furon 3618 3| rapidamente. L'acqua si tingeva di violetto mentre il sole si abbassava 3619 3| una febbre, e freme nelle viscere e fende l'acqua e tutto 3620 2| davanti alla chiesina era visibile per le luci che brillavano 3621 3| il più grande, un monello vispo e biricchino, sempre ne 3622 3| giorni, tante ore aveva vissute, lavorate, godute, sofferte, 3623 1| ridotto, piccolo, minuto, visto così dall'alto, e correndo 3624 2| esser lui, con la sua forza vitale e con la sua passione, che 3625 10| ristoro alla lor stanca vitalità. Troppi vengon a bere – 3626 9| momento all'altro dalle viti ormai consunte dalla ruggine 3627 2| Tremava un poco, così, nella vitina snella, tutta bianca nella 3628 10| oro schietto, dalle alte vitine flessuose e dalla suprema 3629 9| il suo cuore persistevano vivaci nella sua mente e gl'impedivano 3630 10| profondi. Essi son sani, vivaddio! e lo dimostran le loro 3631 3| sentirlo parlare, in silenzio: vivendo ciascuno in sè di quella 3632 4| fiere traversate, se ne viveva ora nel più perfetto riposo, 3633 7| vostro nome, almeno.~ ~– Viviana, – ella esclamò, e con l' 3634 9| nel suo oro e nelle sue vivide tinte appare un piccolo 3635 5| cambiava d'un pelo, con la sua vocetta secca e le mani grinzose 3636 6| finchè egli ridendo, col suo vocione, diceva~ ~– Basta, basta, 3637 2| Forti – perchè non ho più voglia di studiare... O meglio – 3638 | Vogliamo 3639 10| comincian le vere scogliere; e voglion cominciare grandiosamente, 3640 3| di quelle nubi tenebrose, volando, con il cuore, ad una nota 3641 2| atomo di quel grande spasimo volava a lei, dunque! Non una stilla 3642 | volea 3643 | volevi 3644 9| dall'Oratorio: scritto in un volgare grosso del decimosesto secolo. 3645 9| immediata?...~ ~Don Mauro si volge e rivolge sul letticciuolo, 3646 2| si gonfiò di tenerezza. E volò con un palpito giù, giù, 3647 7| Stavo mormorandoli, quando voltandomi (ero appoggiato alla breve 3648 9| Passò una mezz'ora così, voltandosi e rivoltandosi nel letticciuolo 3649 2| udire, dietro di loro.~ ~Si voltarono.~ ~Era la mamma, la buona 3650 1| profilan di sbiego poi sembran voltarsi di fronte per presentarsi 3651 3| E la povera Mina si voltava e rivoltava nel letticciuolo, 3652 9| lascia cadere il diabolico volume il quale va a rotolare pesantemente 3653 2| salsa egli ne assaporò il voluttuoso arziglio (è così in ligure 3654 8| giorno que' colossi di ferro, vomitanti fiamme e faville...~ ~ ~ 3655 | vostri 3656 2| chiesa di marinai, piena di voti ingenui e tragici, che fremono 3657 8| era stata tenuta viva da vulcani di fuoco e di vampe, e avea 3658 8| era in piena attività – un vulcano di ferro e fuoco – nel ' 3659 10| gettate, e la cestellina fu vuota, il giovanetto – il fratello – 3660 6| appariva un po' ghiotto e che vuotava con pochi sorsi. Esse ridevano, 3661 3| prigione: e con le industriose zampette frementi cercava aprirsi 3662 10| riposarsi Moltke, ed uno zelante vecchio cameriere dell'albergo 3663 2| Sette barche eran già colme, zeppe, e Marino già cominciava 3664 6| certi loro scatoloni pieni zeppi di nastri, di vecchie penne, 3665 10| termometro è vicino allo zero e la gente corre per le 3666 10| eteroclite fogge, dalle larghe zimarre a quadri inglesi ai comodi 3667 2| sartie, mentre il vento gli zuffolava alle orecchie e il mare