Jacopo Alighieri
Chiose alla cantica dell'Inferno di Dante Alighieri

PREFAZIONE

SONETTO   di Jacopo di Dante a Guido da Polenta.

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SONETTO

 

di Jacopo di Dante a Guido da Polenta.

 

Acciò che le bellezze, signor mio,

Che mia sorella nel suo lume porta,

Abbian d'agevolezza alcuna scorta

Più in color in cui porgon disìo.

 

Questa Divisïon presente invio,

La qual di tal piacer ciascun conforta;

Ma non a quelli c'han la luce morta,

Chè 'l ricordar a lor serìa oblìo.

 

Però a voi, ch'avete sue fattezze

Per natural prudenza abituate.

Prima la mando che la correggiate,

 

E s'ella è digna, che la commendiate:

Ch'altri non è che di cotai bellezze

Abbia, sì come voi, vere chiarezze.

 

Factus fuit per Jacobum filium Dantis et per ipsum missus ad magnificum et sapientem militem Dominum Guidonem de Polenta, anno millesimo trecentesimo vigesimo secundo die primo mensis Aprilis7.

 

 

 





7 Così nel Cod. Parig. it. 538 (De Batines, N. 414). Il Trivulziano XVI: «Sonectus iste cum divisione predicta missus fuit per Jacobum filium Dantis Allaghierij ad magnificum et sapientem militem Dominum de Polenta, anno domini MCCCXXIJ, indictione die prima mensis Madij», cf. il Cod. Grumelli di Bergamo: «Questo canto fece il figliuolo di Dante, contiene tutta la materia della Commedia e mandato a Messer Matteo da Polenta», e il Cod. Cavriani, (De Batines, 244).



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