Jacopo Alighieri
Chiose alla cantica dell'Inferno di Dante Alighieri

LIBRO PRIMO   Chiose d'Jacopo, figliuolo di Dante Alighieri sopra alla "Commedia"

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Lo giorno se n'andava, e l'aire bruno

Toglieva gli animai che sono in terra

Dalle fatiche loro e io sol uno

 

Essendosi esaminato e provveduto con la ragione umana, cioè con Virgilio, qui in questo principio del secondo capitolo si fa cominciamento d'entrare nella sopradetta qualità prima degli uomini, cioè nell'inferno, significando che fosse nella fine del , e nel cominciamento dela notte, a figurare la scurità dell'ignoranza, la quale prima ragionevolmente gli conviene mostrare, però che prima e più all'umana generazione è accostante.

 

Tu dici che di Silvio il parente

Corrutibile ancora ad immortale

Secolo andò e fu sensibilmente

 

 Temendosi di non potere fornire quel che già cominciato era nell'animo suo con Virgilio di quel che tratta nell'Eneide del padre di Silvio, cioè di Enea, si ragiona non vogliendo simigliante operazione agguagliare a lui, si come dell'andata che figurativamente con Sibilla per lui all'inferno si fece, pensando all'effetto del suo gran processo, si come principio e padre di Roma, nel quale la Chiesa e l'Imperio inizio fece, e simigliantemente al vas d'eletione, cioè a san Paolo, il qual poi per cotal modo, figurativamente per l'inferno si mise per dar conforto e correzione alla cristiana fedel gente. Onde a così grande due cagioni considerando, la sua imposibile quasi gli pare.

 

Io son Beatrice che ti faccio andare

Vegnio del luogo ove tornar desìo

Amor mi mosse che mi fa parlare

 

 Per conforto della detta temenza qui per Virgilio la cagion che lui mosse si conta, di Beatrice dicendo la qual per tutto questo libro la divina scrittura s'intende, si come perfetta e beata.

 

Donna è gentil nel ciel che si compiange

Di questo impedimento ov'io ti mando

Si che duro giudicio lassù frange

 

 Figurativamente per questa gentil donna la profonda mente della deità si considera, della quale ogni essere procede; per lo quale suo rotto giudicio che qui si ragiona, il trarre l'abito mortale dell'ignorante giudicio per farlo de vertù grazioso s'intende, chiamando cotale grazia Lucia si come grazia di dio, la quale per suo volere si move al soccorso di ciascuno che dall'ignoranza si parte.

 

Lucia nimica di ciascun crudele

Si mosse e venne al luogo dov'io era

Che ivi sedea con l'antica Rachele.

 

 Si come nella Bibbia si contien Jacob pare che due sirocchie insieme per sue mogli avesse, cioè Lia e Rachele, per la cui continenza figurate sono alla vita attiva e alla contemplativa; delle quali per la contemplativa la seconda, cioè Rachele si considera. Onde per la contemplatione della teologia, cioè della divina scrittura, allato di lei, si come simile permanendo si pone.

 

Non odi tu la pietà del suo pianto,

Non vedi tu la morte ch'el combatte

Sulla fiumana onde il mar non à vanto

 

 Per questa fiumana la viziosa e ignorante operazione del mondo s'intende, la quale Acheronte si chiama, cioè sanza allegrezza interpetrata, si come principale fiume de' quattro infernali che nelle infrascritte chiose si contano.

 

E venni a te così com'ella volse;

Dinanzi a quella fiera ti levai

Che del bel monte il corto andar ti tolse

 

 Qui si consideri che non sia possibile a salire all'umana felicità a niuno, cosi l'effetto de' vizi, come delle virtudi ignorante, avendo solamente alcuno indizio di virtù; però che tanto di sopra detti vizi è l'amara dolcezza, e specialmente dell'avarizia che di ciò lo sturba, onde sanza operarlo ciascun vizio come le virtudi conoscere si dee. Per la quale cosa, figurativamente, il presente autore a dimostrare le virtudi e' vizii s'induce, per dare al mondo correzione ed esempio.

 

 

 


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