Jacopo Alighieri
Chiose alla cantica dell'Inferno di Dante Alighieri

LIBRO PRIMO   Chiose d'Jacopo, figliuolo di Dante Alighieri sopra alla "Commedia"

Comincia il IV Capitolo

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Comincia il IV Capitolo

 

Ruppemi l'alto sonno nella testa

Un grande tuono sì ch'io mi riscossi

Come persona che per forza è desta

 

Essendosi dentro al detto fiume passato, qui

in questo capitolo la detta qualità del presente

primo grado si dimostra, ecome per cominciamento

il trono di tutti i peccati nella memoria sonnolente,

non usa a somigliante esercizio, gli percosse.

 

Dimmi, maestro mio, dimmi signore,

Comincia' io, per volere esser certo

Di quella fede che vince ogni errore

 

 Per fare alcuno ricordamento sopra la fede nella resurrezione di Cristo in cotal modo di ciò qui si risponde, contando coloro che della presente eterna dannazione per suo vittorioso piacere furono estratti.

 

Venimmo al piè d'un nobile castello,

Sette volte cerchiato d'alte mura,

Difeso intorno d'un bel fiumicello

 

 Con ciò sia cosa che nel presente primo grado ciascuno altro ch'è da innocente si conceda di molti filosofi e uomini di bontade famosi qui per esempio si fa menzione, a' quali figurativamente alcuno lume è dato a dimostrare la chiarezza della scienza e della bontà, la quale con tutto che sieno dannati col piacer di Dio e del mondo gli alluma, figurandogli in sito verde a dimostrare il viver di lor fama, essendo morti. E un nobile e forte castello di sette mura cerchiato, un fiumiciello per lo quale la filosofica e poetica scienza figurativamente s'intende; della quale e' si vestiro. Di cui le sette mura le sette liberali arti significano, le quali di necessità essere convengono circostante al filosofico e poetico intelletto. La cui circostante difesa il detto fiumiciello si contiene; per lo quale l'operare delle mondane e viziose dilettazioni si considera, le quali del non entrare nel presente castello sono cagione.

 

Io vidi Elettra con molti compagni

Tra quai conobbi Ettore ed Enea

Cesare armato cogli occhi grifagni

 

 Veduto ed esaminato l'essere del presente castello di molti suoi abitanti, per esempio del mondo, nominandogli qui si ragiona, incominciandosi in prima a coloro che la bontà sanza scienza seguirono, e specialmente al suo più antico principio, il quale fu Elettra figliuola del re Atlante d'Africa, e moglie del re Dardano, il qual fu principio di re e della casa di Troia, seguitando negli altri ordinatamente, come nel presente testo si contiene.  Ettore fu figliuolo de' re Priamo di Troia, il quale finalmente da Achille nell'esercito de' greci a Troia combattendo, fu morto.  Enea fu figliuolo d'Anchise della casa di Troia e antico principe di Roma, come nelle sue storie per Virgilio si conta.  Cesare fu romano, vocato Giulio, e primo imperadore di Roma.  Cammilla fu una vergine di Tiria, la quale gran tempo signoreggiando, Italia resse, e finalmente morta conbattendo colla gente d'Enea nelle contrade di Puglia.  Pantaselea fu donna e reina del regno femminoro, la quale essendo con grande cavaleria di donne in aiuto de' troiani, venuta da' greci finalmente fu morta.  Il re Latino fu re d'Alba e di Puglia e padre di Lavinia, la qual fu terza moglie d'Enea.  Bruto fu romano e padre di Lucrezia, per la quale essendo da Sesto figliuolo di Tarquino re di Roma carnalmente sforzata, da lui, cioè da Bruto, il detto Tarquino col figliuolo, col volere del popolo di Roma di fuori, a furore fu cacciato.  Giulia fu figliuola di Cesare e prima moglie di Pompeo romano.  Marzia fu di Roma e moglie di Catone, dal quale per sua vechiezza vivendo ad Ortenso romano per moglie la diede.  Cornelia fu figliuola di..... di Roma e seconda moglie di Pompeo.  Saladino fu..... e soldano di Babilonia, il quale, e i quali sopradetti uomini e donne, come di sopra si conta, di molta bontà ebber grazia, dietro a' quali procedendo e più la vista inalzando, cioè a più perfetti iscienziati intelletti, il maestro di coloro che sanno, cioè Aristotile, nel più degno luogo si vede, dinanzi al quale molti altri filosofi secondo la loro facoltà propinqui gli stanno, la cui notizia assai chiara qui nel testo procede.

 

 

 


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