Jacopo Alighieri
Chiose alla cantica dell'Inferno di Dante Alighieri

LIBRO PRIMO   Chiose d'Jacopo, figliuolo di Dante Alighieri sopra alla "Commedia"

Comincia il VI Capitolo

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Comincia il VI Capitolo

 

Al tornar della mente che si chiuse

Dinanzi alla pietà d'i due cogniati

Che di tristizia tutto mi confuse

 

In questo sesto capitolo, seguentemente, la qualità del terzo grado si dimostra, la quale di coloro si considera che nell'appetito della gola sanza alcun freno si producono; la cui essenza figurativamente cotal si consente che a lei gragniuola acqua tinta e neve continuamente piova, appuzzando il sito, che ciò figurativamente riceve, e che per un demonio con tre gole crudelmente sia vietata. Per la quale piova figurativamente si considerano gl'infermi accidenti di superflui umori che nelle carni de' detti golosi continuo piovono sì come malattie di fianchi e di gotte e di podragre e di simiglianti effetti.  E simigliantemente per lo detto demonio l'appetito della gola si considera che in ciò gl'induce. Il quale con tre gole, figurativamente, è formato, si come per tre modi cotale appetito per lor si possiede. De' quali l'uno è di quantità, l'altro è di qualità, e il terzo di quanto continuo: il quale di quantità comunalmente d'ogni cibo assai si disidera gustare. Il quale di qualità, particularmente di cose elette, non curandosi di quantità è 'l terzo cioè il quarto, continuo in due modi diviso si contiene, cioè il quanto continuo e il quanto discreto. Il quanto continuo è continuo esser goloso, il quanto discreto è alquanto goloso e alquanto non essere. Il qual demonio, si come motore del grado presente, Cerbero figurativamente si chiama a derivazione d'alcuno così nominato, che più in cotal vizio si resse, secondo che per Ovidio o per gli altri poeti si conta. Tra' quali golosi d'alcuno nelle seguente chiose per notizia degli altri nominando si conta.

 

Voi cittadini mi chiamaste Ciacco

Per la dannosa colpa della gola

Come tu vedi alla pioggia mi fiacco

 

 Per dar notizia d'alcuno della presente qualità qui d'alcuno fiorentino nominato Ciacco si fa menzione, il quale nel presente vizio fu molto corrotto, e perchè della memoria in nuove fantasie fu sottile predicendo le cose future, per qui però lui significando di Firenze così si predice come nel presente testo apertamente s'intende18.

 

 

 





18 V. P. aggiunge: Cierbiro, cioè divoratore di carne.



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