Jacopo Alighieri
Chiose alla cantica dell'Inferno di Dante Alighieri

LIBRO PRIMO   Chiose d'Jacopo, figliuolo di Dante Alighieri sopra alla "Commedia"

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Già era dritta in su la fiamma e queta

  Per non dir più e già da noi se giva

  Colla licienza del dolce poeta.

 

Procedendosi ancora nella presente colpa in questo canto d'alcuno altro modernamente ragionando si conta, assomigliando sua voce a quella d'un bue di metallo che per alcun tempo nell'isola di Cicilia si fece, la cui storia in cotal modo permane. Che regnando per alcuno41 nella detta isola un crudelissimo signore nominato Falerio, dilettandosi d'uccidere diversamente la gente, alcuno orafo del paese, credendosigli compiacere, un bue di rame per donarglielo ingegniosamente fece, nel quale mettendovisi entro il malfattore e 'l fuoco di sotto, naturalmente mughiava, la qual prova principalmente con volontà del detto signore al detto maestro, perchè fatto l'avea, fu fatto provare. E così sua boce, a quella figurando, nelle infrascritte chiose suo essere procede.

 

Romagna tua non è, non fu mai

  Sanza guerra ne' cuor de' suoi tiranni

  Ma nessuna palese or vi lasciai.

 

 A petizione d'alcun grande tiranno già stato di Romagna, nominato conte Guido da Montefeltro, qui della condizione della detta Romagna così si risponde, incominciandosi a Ravenna e a Cervia, per la cui aquila l'arme di que' da Polenta, che lungo tempo signoreggiate l'hanno s'intende. E per quella che fe già la lunga prova, Forlì, sopra la quale il comune di Bologna colla forza del conte di Romagna anticamente con gran gente francesca lungo assedio compose, dietro a le cui guerre finalmente col sopradetto conte Guido isconfiggendogli in vittoria rimase, la quale al presente, cioè nel mille treciento, sotto le branche del mezzo leon verde degli Ordelaffi signoreggiata si stava. E seguitando la condizione d'Arimino per messer Malatesta vecchio e per Malatestino suo figliuolo d'i Malatesti, della detta terra, anticamente d'un suo castello, nominato Verrucchio, si come villani di nazione discesi, che, come soleano, ancor da loro fosse guidata, ricordandosi per Malatestino il mal governo, cioè la morte che colle sue mani a Montagna de' Parcitadi42 da Rimino [ed] a certi altri suoi consorti, essendo in prigione, finalmente diede. E delle cittadi di Lamone e di Santerno, cioè di Faenza e d'Imola e per loro fiumi qui così nominati, che, somigliantemente, dal leoncello azzurro nel campo bianco, cioè di Maghinardo antico da Susinana reggendo fosser guidate mutando parte dalla state al verno, cioè che in Toscana era guelfo, e ghibellino in Romagna, figurando, per comperazione, Toscana alla state, perchè sotto mezzodì più che Romagna permane. E così finalmente che quella in cui, il fiume nominato Savio, la sua costa bagna, cioè Cesena, così, si come solea, istato franco di tirannia ancor si reggesse.

 

Io fui uom d'arme e poi fu' cordelliero

  Credendomi si cinto fare amenda

  E certo il creder mio veniva intero

 

 Siccome di sopra si conta, nella presente qualità per simigliante qui il detto conte Guido vecchio da Montefeltro si notifica, il quale, finalmente, in sua vecchiezza pentendosi delle sue grandissime e inique operazioni, dell'ordine de' frati di san Franciesco si fece, nel qual permanendo, con malvagio consiglio sopra i Colonnesi di Roma il papa Bonifazio produsse, come nel presente testo apertamente si conta.

 

 

 





41 Per alcun tempo?



42 L. dipartita, corretto col Laur. XL, 7.



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