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Alfabetica [« »] razionalità 19 razza 1 rea 1 reale 461 reale-conseguenza 1 reale-logica 1 reale-principio 1 | Frequenza [« »] 491 soggetto 472 sono 462 rapporto 461 reale 454 pensiero 448 possibile 433 realtà | Giordano Bruno Cavagna La soluzione kantiana del problema epistemologico fondamentale Concordanze reale |
Cap.
1 Int | il conosciuto adegui il reale e insieme rapportati da 2 Int(i) | caso vivente e parlante del reale; la stessa enunciazione 3 Int(i) | recinzione, necessaria a una reale e costruttiva opera, di 4 Int(i) | linee di sviluppo nel loro reale svolgimento ha indotto o 5 Int(i) | per descrivere l’intimo e reale movimento del pensiero: 6 Int(i) | semplice ipotesi, ma abbia un reale fondamento e valore in sé, 7 Int(ii) | questo o a quell’aspetto del reale onde trarne le sue leggi, 8 Int(ii) | esplicativi di un aspetto del reale affatto eterogeneo (Anassimandro): 9 Int(ii) | da un piano all’altro del reale; è legato necessariamente 10 Int(ii) | di un certo aspetto del reale, o meglio di un determinato 11 Int(ii) | di un certo aspetto del reale: la percezione sempre più 12 Int(ii) | dell’interpretazione del reale, comporta necessariamente 13 Int(ii) | razionale, esige cioè che al reale ci si accosti per conoscere 14 Int(ii) | eterogenea e concettuale del reale: le sue figure geometriche 15 Int(ii) | Empedocle, che nega l’unità del reale e ne moltiplica le essenze, 16 Int(ii) | necessaria in una sfera del reale, era già usato e quindi 17 Int(ii) | come suo più efficace e reale potere quello di incidere 18 Int(ii) | principio una descrizione del reale che non patisse contraddizione 19 Int(iii) | eterogeneo che, distinguendo il reale in classi, consente l’indagine 20 Int(vi) | accolgano come unica forma reale di vita la vita politica, 21 Int(vi) | quella tesi, unica forma reale di sapere è una disciplina 22 Int(vi) | concludere che una scienza del reale non è possibile o non è 23 Int(vi) | interessa che ci sia scienza del reale, non ci sarà o non interesserà 24 Int(vi) | interesserà sapere che ci sia un reale, come oggetto universale 25 Int(vi) | fine dell’uomo, come suo reale bene; si prova che il piacere 26 Int | aspetto certo e universale, un reale punto ./. di riferimento 27 Int(vii) | si deve accettare come reale quella successione per sovraordinamento 28 Int | di conoscere ciò che di reale è contenuto nel suo oggetto -, 29 1(viii) | strutturato nell’esperienza reale delle sensazioni fenomeniche 30 1(viii) | se stesse all’esperienza reale e possibile e quindi al 31 1(ix) | questione dell’esistenza reale nel nostro pensiero di un 32 1 | la perenne identità del reale, tuttavia essi restavano 33 1 | con ciò si riduceva il reale alle due uniche componenti 34 1 | il pensiero possiede del reale e dell’irreale. Non si possono 35 1(xii) | si identifica con nessun reale individuale e neppure si 36 1 | alla diversa nozione di reale di cui si valgono la logica 37 1 | assumendo come connotazione del reale l’esistenza indipendente 38 1 | quindi della nozione di reale vanno ampliati in modo da 39 1 | definire il concetto di reale non si potrà fare appello 40 1 | definizione ontologica del reale, come ciò che esiste indipendentemente 41 1 | presupposto implicito che il reale sia ciò di cui si dà una 42 1 | si dà una ragione che è reale; ora, a parte il fatto che 43 1 | connette la nozione di un reale alla nozione della realtà 44 1 | non interverrà una causa reale, non coincidente col pensiero 45 1 | piano logico si pone come un reale in quanto è soggetta ai 46 1 | ricondurre la nozione del reale al principio di ragione 47 1 | preclude la via a dichiarare reale un reale di cui si debba 48 1 | via a dichiarare reale un reale di cui si debba affermare 49 1 | ragione, vale a dire un reale contingente; infine l’appello 50 1 | logico, la predicazione del reale nasce da un’applicazione 51 1 | dal principio di ragione: reale è ciò che non offende il 52 1 | irreale ciò che l’offende; è reale ogni dato sensoriale, in 53 1 | non altra sensazione; è reale questo fatto che dichiaro 54 1 | altro da quello che è; è reale ogni idea in quanto le sue 55 1 | contraddizione reciproca; è reale una teoria le cui componenti 56 1 | contraddittorietà. Ora, se reale è il non-contraddittorio 57 1 | necessario di ciò che non è né reale né irreale è l’equivalente 58 1 | necessariamente porta ad elidere ogni reale e a ridurre tutto a possibile; 59 1 | giungeremmo ad una causa reale la quale determinerebbe 60 1 | ciononostante un possibile e non un reale, in questo caso lo stesso 61 1 | possibile alla nozione di reale. L’indagine dunque sulla 62 1 | per l’ente nessuna causa reale né prossima né remota e 63 1 | sarà mai lecito inferire il reale dal possibile: nel possibile 64 1 | che possegga un contenuto reale; l’ignoranza, appunto, dell’ 65 1 | entrare nella sfera del reale, cioè della giurisdizione 66 1 | e, con ciò, trasporta al reale, in quanto essere, la scelta 67 1 | concetto; se troverà come reale nell’essere un ente che 68 1 | l’idea rispettivamente un reale o un impossibile sia come 69 1 | intelletto agente – quel reale ideale che aveva estromesso. 70 1 | inferenza del possibile dal reale è più consentita: nel pensiero 71 1 | del tutto separata dal reale, a differenza della precedente 72 1 | ragione connessa con una causa reale perché tutto il processo 73 1 | problematico, bensì un giudizio reale. Il reale perciò non offrirà 74 1 | bensì un giudizio reale. Il reale perciò non offrirà alcun 75 1 | ciascuna delle cause del fatto reale con ciascuna delle ragioni 76 1 | trovare corrispondenza in un reale di cui non si dà causa, 77 1 | cui non si dà causa, in un reale cioè che dovrebbe essere 78 1 | si dà e allora il fatto reale che per analogia presenta 79 1 | possibile, viene assunto come il reale simmetrico all’ente pensato, 80 1 | ragione, che, col suo porsi reale, sancisce e garantisce tutto 81 1 | contraddizione, non dal suo essere reale, cioè dal suo immediato 82 1 | impossibilità dell’inferenza di un reale da un assolutamente possibile, 83 1 | di possibili, è argomento reale l’intricatezza e il meraviglioso 84 1 | possa essere affermato né reale né irreale, vale a dire 85 1 | è lecita l’inferenza del reale dal possibile ma solo del 86 1 | ma solo del possibile dal reale, la possibilità pragmatica 87 1 | dal ragionamento, perché reale, se non altro con le funzioni 88 1 | non si possa dire né se è reale né se è irreale, mai entrerebbe 89 1 | tutte connesse a una ragione reale ma ignota, a una ragione 90 1 | per se stesso ente mentale reale e non problematico, è un 91 1 | ponga la necessità del darsi reale dell’ente dipendente, siffatto 92 1 | dipendente era noto come reale e ne era ignota la causa, 93 1 | il diritto di dichiarare reale la ragione assunta come 94 1 | possibile e non di affermare reale l’ente, al quale la predicazione 95 1 | quale la predicazione di reale era già spettata autonomamente 96 1 | possibile, la quale sia divenuta reale, non solo garantisce con 97 1 | essa di fatto è divenuta reale mutuando la propria realtà 98 1 | diritto alla predicazione del reale; oppure l’ente dipendente 99 1 | di per sé l’attributo di reale oppure le sue ragioni sono 100 1 | non si può inferire nessun reale – né sarà lecito argomentare 101 1 | si può inferire nulla di reale. Nonostante questo limite, 102 1 | inferire dal possibile il reale.~ ~L’affermazione che Platone 103 1 | distinzione tra il logico ed il reale né una ripartizione tra 104 1 | concessione dell’attributo di reale. La stessa domanda che tante 105 1 | che dovrebbe essere un reale, essi tengano ./. conto 106 1 | pone l’apoditticità del reale e l’apoditticità del reale 107 1 | reale e l’apoditticità del reale pone la realtà delle ragioni; 108 1 | quel che in ogni campo del reale si dà, e cioè che se dato 109 1 | che in sé dovrebbe essere reale e naturale; h) che, infine, 110 1 | necessario – accolto come un reale, e consistendo lo scopo 111 1 | appena si vuol ritenere un reale quel giudizio scientifico 112 1(xiii) | naturalistico, per cui dato un reale il pensiero lo sottopone 113 1(xiii) | condizione generale del reale nella sua totalità, condizione 114 1(xiii) | dimostrare l’apoditticità di quel reale che sarebbe il giudizio 115 1(xiii) | necessario, oltreché di un reale. Ma il metodo deduttivo 116 1(xiii) | e necessario si sa che è reale, il conoscerne le cause 117 1(xiii) | considerarlo apodittico oltre che reale, ma questa nuova nozione 118 1(xiii) | che tale giudizio è un reale; che la sua causa immediata 119 1(xiii) | specie di un’intera zona di reale è concesso trascorrere dal 120 1(xiii) | trovare un’apoditticità per un reale che di per sé non era reale. 121 1(xiii) | reale che di per sé non era reale. Il fallimento dei due metodi, 122 1(xiii) | platonica ha posto l’uomo: il reale che giace nelle tenebre 123 1(xiii) | dall’uomo confrontato con il reale dell’esperienza, se non 124 1(xiii) | altro la somiglianza del reale ideale e del reale naturale, 125 1(xiii) | somiglianza del reale ideale e del reale naturale, e poiché tale 126 1(xiii) | introduzione è imposta dalla reale esistenza e quindi dalla 127 1(xiii) | stata accolta come un dato reale di cui si trattava di dimostrare 128 1(xiii) | esempio li permutiamo, il dato reale del giudizio scientifico 129 1(xiii) | un unico, la cui unicità reale costituisca, se non altro, 130 1(xiii) | trovare quel fatto unico, reale e generale, che renda ragione 131 1(xiii) | lo tratta come la causa reale di reali particolari, sia 132 1(xiii) | processo di inferenza del reale dal necessario. Ma la ricerca 133 1(xiii) | attributi dell’aspetto del reale particolare, sotto il cui 134 1(xiii) | necessario che si ponga come reale, bensì si tratta di accogliere 135 1(xiii) | ogni fatto che si dà come reale il principio di ragione 136 1(xiii) | contingente, ma di fronte a un reale contingente procederà sempre 137 1(xiii) | che già si ponga come un reale. Come già si è detto, per 138 1(xiii) | vincolata alla struttura del reale e ai mezzi che noi possediamo 139 1(xiii) | possediamo per conoscere il reale e controllarne le conoscenze. 140 1(xiii) | garante di un’apoditticità del reale, e il fatto che noi lo applichiamo 141 1(xiii) | applichiamo a qualsiasi reale non ci assicura affatto 142 1(xiii) | intrinseca nell’essenza del reale, bensì ci rende soltanto 143 1(xiii) | comportamento nei confronti del reale è costantemente e uniformemente 144 1(xiii) | la necessità; 2) che il reale di per sé non è né assolutamente 145 1(xiii) | sempre dato in precedenza un reale in quanto l’inferenza di 146 1(xiii) | essenza apodittica di tutto il reale, essenza apodittica che 147 1(xiii) | convinzione intima che quel reale su cui essi operano, il 148 1(xiii) | conoscere al campo di tutto il reale, possono permettersi di 149 1(xiii) | scientifico sia veramente un reale, e possono così sostituire 150 1(xiii) | inferenza del necessario dal reale il criterio opposto dell’ 151 1(xiii) | opposto dell’inferenza del reale dal necessario – e con ciò 152 1(xiii) | hanno approdato muovendo dal reale. I presupposti, dunque, 153 1(xiii) | induzione muove solo dal reale per argomentarne la necessità – 154 1(xiii) | quindi un necessario senza un reale -, può apparire addirittura 155 1(xiii) | dovuto darsi il concetto di reale immotivato in atto ma motivabile 156 1(xiii) | inferenza del necessario dal reale. Si potrebbe tuttavia affermare 157 1(xiii) | una certa definizione del reale, il secondo una certa capacità 158 1(xiii) | induzione, ma sul piano del reale, non dell’indagine: anche 159 1(xiii) | induzione: non è l’analisi di un reale, bensì di un ente di cui 160 1(xiii) | particolare che essa scruta è un reale da qualsiasi punto di vista 161 1(xiii) | scopo di inferire da un reale la ragione sua e della sua 162 1(xiii) | dovuto sempre porsi come un reale: sia l’uno che l’altro procedimento 163 1(xiii) | comportato sempre la natura reale del giudizio scientifico. 164 1(xiii) | della necessità di quel reale che è il giudizio scientifico, 165 1(xiii) | venga accettato come un reale di cui si tratta di dimostrare 166 1(xiii) | sufficienti chi lo dichiara reale. L’universalità e necessità 167 1(xiii) | non è, allora, un dato né reale né irreale; non ottempera 168 1(xiii) | del procedimento non è un reale, il procedimento non può 169 1(xiii) | problematico.~ ~ h) Assumiamo come reale un giudizio scientifico 170 1(xiii) | possono non avere assunto come reale il giudizio scientifico 171 1(xiii) | che assuma ad oggetto un reale non può e non deve ignorare 172 1(xiii) | proprio oggetto è sì un reale, ma un reale non ontologico, 173 1(xiii) | oggetto è sì un reale, ma un reale non ontologico, bensì logico, 174 1 | essere concepita come un reale. D’altra parte, una ricerca 175 1 | ritenendosi che il darsi reale delle condizioni necessitanti 176 1 | essere assunta non come un reale e neppure come un irreale 177 1 | stessa il concetto come un reale o un irreale, nel qual caso 178 1 | renderanno necessario – e quindi reale – o impossibile – e quindi 179 1 | stessa il concetto come un reale o un irreale, nel qual caso 180 1 | renderanno necessario – e quindi reale – o impossibile – e quindi 181 1 | irreale. Ma la sfera del reale cui appartiene il concetto 182 1 | offrire il concetto come un reale o un irreale: tale incapacità , 183 1 | rendono necessario –e quindi reale – o impossibile – e quindi 184 1 | conoscibile. Ora, se una sfera del reale la si giudica tale da possedere 185 1 | corrispondente a una causa o ragione reale ignorata; la stessa sfera 186 1 | ignorata; la stessa sfera del reale, allora, offrendo come dato 187 1 | allora, offrendo come dato reale il concetto possibile e 188 1 | all’attesa che la sfera del reale dimostri reale quel possibile 189 1 | sfera del reale dimostri reale quel possibile la cui realtà 190 1 | Se, invece, la sfera del reale viene per presupposizione 191 1 | ragione, che la sfera del reale non ha mai offerto e che 192 1 | presupposizione la sfera del reale non contiene in sé, dovrà 193 1 | ragioni sufficienti a divenir reale; ma tali ragioni sono offerte 194 1 | esperienza, cioè dalla sfera del reale, cui il possibile appartiene 195 1 | offre il possibile come un reale, o dalla catena delle cause 196 1 | cronologici – il possibile come reale. Poiché la sfera di realtà 197 1 | l’abbia mai offerto come reale – accettare la possibilità 198 1 | condiziona, può porsi anche come reale in seguito all’attualità 199 2(xv) | ulteriori binomi quali «A è reale» «A non è reale», «A è una 200 2(xv) | quali «A è reale» «A non è reale», «A è una nozione» «A non 201 2 | sua ragione, ha fatto un reale nella sfera logica.~ ~Allora, 202 2 | passaporto di ingresso nel reale e nel logico a un ente la 203 2 | necessario da possibile a reale logico, avvenuta grazie 204 2 | riuscita sì a fare di questo un reale logico, un pensabile, come 205 2(xvi) | possibile per divenire un reale logico, se cioè si annulla 206 2(xvi) | esplica nella sfera del reale e la limitazione del suo 207 2(xvi) | limitazione della sfera del reale in cui è lecito l’uso del 208 2(xvi) | struttura ontologica del reale, l’impossibilità di pensare 209 2(xvi) | concetto attesta l’esistenza reale di una sola e possibile 210 2(xvi) | Allora, nella sfera del reale dove gli enti si riducono 211 2(xvi) | sovraordinato; nella sfera del reale invece dove gli enti si 212 2(xvi) | in quanto la struttura reale delle cose del mondo e degli 213 2(xvi) | identico, comporta, come reale, la successione dei diversi 214 2(xvi) | s’intende una struttura reale che non dipenda dal soggetto, 215 2(xvi) | dell’individualità di ogni reale sensibile, giacché la sensazione 216 2(xvi) | identità, restano privi della reale natura di giudizi – si accetta 217 2(xvi) | contraddizione non può mai essere reale ed esistere. Per la incomprensione 218 2(xvi) | nei due grandi generi del reale e dell’impossibile, nel 219 2(xvi) | essenza del primo, sarà sempre reale che l’ultimo determina il 220 2(xvii) | sensoriale esterno può essere reale, senza il tempo nessun dato 221 2(xvii) | identico in qualsiasi ente o reale o immaginario che, situato 222 2(xvii) | considerazioni fatte sul reale in genere, condizioni costituenti 223 2(xvii) | conosciuti, reali in quanto è reale la rappresentazione sensoriale 224 2(xvii) | cui essi corrispondono e reale è l’atto di pensiero che 225 2(xvii) | per esistente s’intende un reale della cui realtà la facoltà 226 2(xvii) | sensibile s’intende l’oggetto reale ed esistente di una rappresentazione 227 2(xvii) | oggetto puro quindi, è un reale conosciuto per intuizione 228 2(xvii) | offrono in nessuna parte del reale al eccezione del puro pensiero 229 2(xvii) | possa essere concepito come reale ed esistente cioè come oggetto: 230 2(xvii) | alcuna utilità pratica e reale. È il dilemma in cui il 231 2(xvii) | sapore a me noto, dichiaro reale tale sapore che mai ho intuito -, 232 2(xvii) | poiché è universalmente reale nell’esperienza che, dovunque 233 2(xvii) | fianco della mia entità di reale conoscente modificatosi 234 2(xvii) | dia un’altra entità di un reale che non si identifica con 235 2(xvii) | sensoriale si intende un reale esistente e per oggetto 236 2(xvii) | esistente e per oggetto puro un reale conosciuto, l’esperienza 237 2(xvii) | gnoseologica stessa che coglie il reale esistente sotto forma di 238 2(xvii) | i quali debbono la loro reale presenza nell’esperienza 239 2(xvii) | presenza nell’esperienza alla reale presenza dei concetti puri 240 2(xvii) | sicché l’oggettività o reale presenza nell’esperienza 241 2(xvii) | argomento dell’oggettività o reale intervento nell’esperienza 242 2(xvii) | dall’esperienza come oggetto reale ed esistente, e in questo 243 2(xvii) | poiché l’unione è data come reale nella facoltà gnoseologica 244 2(xvii) | in generale l’unità come reale del pensiero, unità alla 245 2 | le quali danno luogo nel reale dell’esperienza a quegli 246 2 | Tutto ciò che si dà di reale o di sottoponibile al principio 247 2 | frutto di una reazione, che è reale o soggetto al principio 248 2 | facendo di quest’ultimo un reale. Il pensante definito come 249 2 | connessioni con un altro reale, questo acquista, oltre 250 2 | dovremmo dichiarare un reale causa sui, il che mai finora 251 2 | invece, concepita come un reale necessariamente distinto 252 2 | che rendere necessario il reale ma solo sul piano logico, 253 2 | primo tipo di un qualunque reale, coincide con l’introduzione 254 2 | non dona nessuna realtà al reale in un altro campo che non 255 2 | debba concepirlo come un reale in sé e per sé: in fondo, 256 2 | si riducono sul piano del reale a note funzionali immanenti 257 2 | funzionali immanenti nel reale condizionato; debbono quindi 258 2 | ontologicamente e gnoseologicamente reale altro dal giudizio universale 259 3 | quindi una loro verifica nel reale e nel gnoseologico comporta 260 3 | ci dev’essere una zona di reale, la cui realtà non ha alcuna 261 3 | necessariamente distinte, una zona di reale che non è né logicizzabile 262 3 | non è né logicizzabile né reale; questa parte di realtà 263 3 | altro canto, quella parte di reale che si affianca alla zona 264 3 | essendo né logicizzabile né reale; un mondo i cui elementi 265 3 | ragione che lo renda logico e reale, se non sono logici e reali 266 3 | nulla né sotto forma di reale né sotto forma di fenomeno 267 3 | genericità. Se questa fosse la reale analisi logica che, muovendo 268 3 | conoscente kantiano è un reale noumenico e non fenomenico. 269 3(xviii)| gnoseologico e sul piano reale, l’acquisizione dei giudizi 270 3(xviii)| dovrebbe comportare l’esistenza reale in essi dei loro principi 271 3(xviii)| siffatto giudizio in quanto reale determinato o gnoseologicamente 272 3(xviii)| determinino l’esistenza reale come giudizio universale 273 3 | ma anche nel campo del reale, sia al problema dell’esistenza 274 3 | intendiamo una spiegazione del reale o di una parte del reale 275 3 | reale o di una parte del reale la quale dia una descrizione 276 3 | venire introdotto nella sua reale completezza e natura entro 277 3 | interpretazione che Kant ci dà del reale: nella teoria della conoscenza 278 3 | sufficiente ad assicurare reale esistenza a questo o a quello 279 3 | determinate, e quindi di tutto il reale fenomenico al soggetto in 280 3 | corrispondenti oggetti del reale nell’esperienza – sono questi 281 3(xx) | parallela e simmetrica di un reale intuibile non sensorialmente – 282 3(xx) | possibile, ma non intuirla reale e mutuare da essa e dai 283 3(xx) | suo oggetto ossia di quel reale che a) è fuori dalla sfera 284 3(xx) | intelletto, d) quindi non è un reale perché reale per la coscienza 285 3(xx) | quindi non è un reale perché reale per la coscienza è tutto 286 3(xx) | pensamento intellettivo di un reale che non è concetto ma è 287 3(xx) | concetto positivo nozione di un reale non contraddittorio in sé, 288 3(xx) | connotazione non-A è un reale logico, ossia un concetto 289 3(xx) | nota di non-A) = b1 ( = reale in sé in quanto in sé non 290 3(xx) | nota di non–A) = b2 (= reale in sé in quanto in sé non 291 3(xx) | destinate a rimanere vuote da reale acquisizione di nuovo in 292 3 | possibile e non come un reale. Se infatti il giudizio 293 3 | desse di per sé come un reale, dovrebbero esistere delle 294 3 | è non un possibile ma un reale, è argomentata dall’esistenza 295 3(xxi) | provare la presenza nel reale di rapporti equivalenti 296 3(xxi) | corrispondenza con un rapporto reale il cui principio e la cui 297 3(xxii) | possibile distinguere un reale da un conosciuto, bensì 298 3(xxii) | riguardano necessariamente quel reale dell’esperienza in cui nulla 299 3(xxii) | inerente immediatamente al reale intuito, noi diamo ancora 300 3(xxii) | il pensiero sottopone il reale intuito. Il sillogismo quindi 301 3(xxii) | contemporaneamente il molteplice del reale intuito -, oppure alla condizione 302 3(xxii) | investenti l’elaborazione del reale sensibile, o ad attitudini 303 3 | ripercuote nel mondo del reale; ma dal dualismo scaturisce 304 3 | dimostrazione volta a ritrovare nel reale gli oggetti della conoscenza 305 3(xxiv) | mentre invece l’esperienza reale mi fornisce triangoli che 306 3(xxiv) | quanto l’oggetto empirico reale non si presenta mai congruente 307 3(xxiv) | fisiche e dell’esperienza reale, l’altra fisica, che può 308 3(xxiv) | altro giudizio espresso sul reale fenomenico riveste. Muove 309 3(xxiv) | corrispondente, e l’altra reale e oggettiva in cui non è 310 3(xxiv) | indefinita suddivisibilità cui il reale fenomenico si assoggetta – 311 3(xxiv) | quanto ogni ente empirico reale o viene concepito come assolutamente 312 3(xxiv) | comportano una riducibilità del reale fenomenico al reale puro 313 3(xxiv) | del reale fenomenico al reale puro della geometria e quindi 314 3(xxiv) | geometrico all’ente empirico reale, alla condizione però che 315 3(xxiv) | alla condizione però che il reale fenomenico ridotto alle 316 3(xxiv) | infatti nessun ente empirico reale si dà che sia totalmente 317 3(xxiv) | altro e nessun ente empirico reale si dà come assolutamente 318 3(xxiv) | empirico è senz’altro almeno un reale, e sotto il punto di vista 319 3 | come forme dell’esperienza reale. Ma ciò che veramente inficia 320 3 | l’esperienza, sia quella reale che quella immaginaria,noteremo 321 3 | eliminando tra esperienza reale e geometria l’esperienza 322 3 | nessun oggetto empirico reale offre gli attributi che 323 3 | l’esperienza concreta e reale coi suoi rapporti geometrici, 324 3 | dall’esperienza, sia questa reale o immaginaria, non può essere 325 3 | riunendole in unità e affermando reale sia l’unità che l’appartenenza 326 3 | interpretazione filosofica del reale non è possibile, in particolare 327 3 | intelligibile è causa del reale, e anche senza ridurre la 328 3 | quali il dato non può essere reale; anche il concetto empirico 329 3 | per dimostrare logicamente reale il giudizio universale e 330 3 | dimostrare l’identità del reale e del pensato: l’impossibilità 331 3 | intervento non spiega affatto la reale struttura dell’esperienza, 332 4 | accettato come concetto reale soggetto ai criteri del 333 4 | problematico è ora un logicamente reale in forza del concetto B 334 4 | concetto un logicamente reale, l’attuazione della ragione, 335 4 | non sia dato di esperienza reale; con la conseguenza che 336 4 | sotto un concetto che sia reale per ciò che riguarda l’esistenza 337 4 | possibile sia nell’esistenza del reale da esso rappresentato sia 338 4 | pongono necessariamente questo reale rappresentato, e che esso 339 4 | ignoranza dell’esistenza sia del reale rappresentato che delle 340 4 | problematici nell’esistenza e del reale rappresentato e delle sue 341 4 | necessità dell’esistenza del reale rappresentato e che corrisponde 342 4 | rappresentato e che corrisponde a un reale la cui esistenza attende 343 4 | problematico a logicamente reale dall’esperienza o intuizione 344 4 | esperienza o intuizione del reale di cui il possibile futuro 345 4 | sia rappresentazione di un reale al cui atto nulla impedisce 346 4 | nozione di un’apoditticità del reale rappresentato la quale sia 347 4 | intuita, ogni volta che il reale rappresentato sia pensato 348 4 | problematico a logicamente reale pel semplice atto del suo 349 4 | pel semplice atto del suo reale, dovrà ricavare la sua realtà 350 4 | realtà delle ragioni del suo reale. La prima conseguenza di 351 4 | garanzia dell’esistenza del reale da esso rappresentato né 352 4 | necessarie dell’esistenza del reale, ponga insieme la sua esistenza.~ ~ 353 4 | apodittico e perciò logicamente reale: appena si è asserita propria 354 4 | necessario e di conseguenza un reale logico. Poiché tutte le 355 4 | necessario come di fatto reale sul piano logico, ossia 356 4 | lecito condurre su quel dato reale nell’intuizione che è il 357 4 | che si offrirebbe come un reale composto da quei tre suoi 358 4 | comporta che se è dato il reale debba essere dato l’essenziale 359 4 | esistente empirico – e quindi un reale logico – perché nel pensiero 360 4 | universale e necessario come dato reale, non ci resta che muovere 361 4 | esistente empirico e quindi un reale logico, perché nel pensiero 362 4(xxvi) | di giudizio avranno una reale esistenza nel pensiero e 363 4(xxvi) | come dato di conoscenza reale, ossia come rappresentazione 364 4(xxvi) | giudizio non riflette quel reale, che dovrebbe essere conosciuto 365 4(xxvi) | come dato logico fruente di reale vita logica, un giudizio 366 4(xxvi) | necessità -; e neppure è un reale: ora, mi è sempre lecito 367 4(xxvi) | pensare un ente che non è né reale né impossibile, purché lo 368 4(xxvi) | e necessario la nota di reale logico, in quanto, una volta 369 4(xxvi) | ogni scienza si pone come reale, ossia come effettuale conoscenza 370 4(xxvi) | modi: o tale controllo è reale – il che in fondo neppure 371 4 | addirittura della stessa sfera del reale, esperienza rapporti oggetti, 372 4 | e necessità presenti nel reale che essa vuol riprodurre 373 4(xxvii)| selezione delle incongruenti col reale e quindi impossibili, e 374 4(xxvii)| necessario e neppure un reale. D’altro canto, anche ammessa 375 4(xxvii)| non-contraddittorietà con le condizioni del reale dell’esperienza, confondendo 376 4(xxvii)| condizioni e le leggi in cui il reale in sé e l’esperienza sono 377 4(xxvii)| possibile che riproduce un reale possibile in quanto indeterminato, 378 4(xxvii)| quanto indeterminato, non un reale determinato; d) infine, 379 4(xxvii)| logica e una possibilità reale: la possibilità logica sarebbe 380 4(xxvii)| rimanda alla possibilità reale. Il Mathieu non mi offre 381 4(xxvii)| definizione della sua possibilità reale; mi pare tuttavia che, da 382 4(xxvii)| dice, la sua possibilità reale sia lecito concepirla come 383 4(xxvii)| presuppone una possibilità reale, perché per stabilire la 384 4(xxvii)| relativa, non di possibilità reale; è necessario determinare 385 4(xxvii)| concetto di possibilità reale, questa si articola in una 386 4(xxvii)| articola in una possibilità reale coincidente con la concezione 387 4(xxvii)| esperienza, in una possibilità reale incidente con una concezione 388 4(xxvii)| in sé, in una possibilità reale coincidente con l’assunzione 389 4(xxvii)| postulati, in una possibilità reale coincidente con una concezione 390 4(xxvii)| dedotti da un principio reale, anche se la loro realtà 391 4(xxvii)| sé in quanto il principio reale contingente, di cui il concetto 392 4(xxvii)| contraddizione, e un possibile reale, in quanto congruente con 393 4(xxvii)| come un possibile logico e reale insieme. La classificazione 394 4(xxvii)| pensiero, la possibilità reale in quanto concetto di una 395 4(xxvii)| aristotelica di un potenziale a un reale; resta, al di sotto di tutte 396 4(xxvii)| possibilità è il concetto di un reale che si dà come principio 397 4(xxvii)| come principio di un altro reale che ne è conseguenza, essendo 398 4(xxvii)| come concetto logicamente reale deve trovare la propria 399 4(xxvii)| soggetto senziente; c) che nel reale non si dia divenire. Le 400 4(xxvii)| vuol salvare il mondo del reale divenire, è necessario ricercare 401 4(xxvii)| Aristotele riconduceva il reale, a parte il fatto che veniva 402 4(xxvii)| che veniva a sdoppiare il reale stesso in un elemento che 403 4(xxvii)| efficiente o causalità esteriore; reale è sempre identico a causato 404 4(xxvii)| investe la bipartizione del reale in funzione del parallelismo 405 4(xxvii)| interpretazione metafisica del reale: nel pensiero un concetto 406 4(xxvii)| una certa concezione del reale esistente in sé: in un universo 407 4(xxvii)| connessioni sul piano del reale concepito come un non pensabile, 408 4(xxvii)| neppure concepibile come reale. L’appello a una struttura 409 4(xxvii)| appello a una struttura del reale comporta l’erezione a possibilità 410 4(xxvii)| impossibilità del possibile nel reale di cui il pensiero è costituente 411 4(xxvii)| con il semplice essere del reale, Spinoza nega validità a 412 4(xxvii)| squilibrio quantitativo fra reale in sé e reale per il pensiero 413 4(xxvii)| quantitativo fra reale in sé e reale per il pensiero e la necessità 414 4(xxvii)| contraddizione; g) possibilità reale come accordo, in virtù del 415 4(xxvii)| abbia tentato di cogliere la reale natura della possibilità 416 4(xxvii)| di realtà che si assume reale e non ci si preoccupa quindi 417 4(xxvii)| rappresentativo di un essere reale – un effetto che sia causa 418 4(xxvii)| rappresentativo di un essere reale, in quanto cioè sottoposto 419 4(xxvii)| corrisponda o no un essere reale in sé, e questo non darsi 420 4(xxvii)| inerenza con l’esistenza reale. Quattro sono quindi gl’ 421 4(xxvii)| grado d’interpretare il reale che lo circonda con categorie 422 4(xxvii)| limitata a pura parzialità del reale; a lato del pensiero pone 423 4(xxvii)| differenza quantitativa tra un reale che è reale indipendentemente 424 4(xxvii)| quantitativa tra un reale che è reale indipendentemente dall’essere « 425 4(xxvii)| dall’essere «pensato» - è reale nell’esperienza che a una 426 4(xxvii)| vibrazione di un diapason, non è reale nell’esperienza che al suono 427 4(xxvii)| rapporto col suono – e un reale che è reale solo in quanto 428 4(xxvii)| suono – e un reale che è reale solo in quanto pensato – 429 4(xxvii)| solo in quanto pensato – è reale nel pensiero che per il 430 4(xxvii)| alla retta r ed è quindi reale il giudizio o concetto che 431 4(xxvii)| per il pensiero è del pari reale che per il punto P passi 432 4(xxvii)| alla retta r , ed è perciò reale il giudizio o concetto inferito 433 4(xxvii)| gran lunga l’estensione del reale nell’esperienza; ma se al 434 4(xxvii)| pensare ma di pensare il reale dell’esperienza, questo 435 4(xxvii)| è lecito accettare quale reale; ogni pensato, allora, per 436 4(xxvii)| l’uniformità, sarà non un reale - perché come pensato è 437 4(xxvii)| si dà l’opposizione tra reale e possibile equivalente 438 4(xxvii)| un giudizio apodittico è reale se si toglie essere al predicato, 439 4(xxvii)| pensato viene distinto da reale in quanto intuito; poiché 440 4(xxvii)| contrapposizione tra pensato e reale, il possibile acquista il 441 4 | di contatto diretta col reale empirico; perché in esso 442 4 | il pensato come un logico reale in tutta la sua connotazione 443 4 | dato noto e posseduto come reale: ora, i dati che potrebbero, 444 4 | che tende a dimostrare la reale esistenza logica – e quindi 445 4 | necessario, e quindi in un reale. È naturale che il processo 446 4 | che da problematico si fa reale, alla realtà delle sue ragioni, 447 4 | problema e non annulla il reale intervento di un procedimento 448 4 | sabbia soffice e calda, reale e palpabile, costituita 449 4 | complesso problematico, ma un reale logico gnoseologico ontologico, 450 4 | connotazione diversa, lede il dato reale che il procedimento di Kant 451 4 | come rappresentazione di un reale indipendente dall’intelletto, 452 4 | possibile e, come tale, reale e capace di porsi a fondamento 453 4 | volontà di riproduzione del reale - si dovrà attribuire la 454 4 | rappresentazione o conoscenza del reale soltanto alla conoscenza 455 4 | significa riprodurre il reale. Sommiamo le due conclusioni: 456 4 | conoscere è riproduzione del reale; un conoscere che sia riproduzione 457 4 | che sia riproduzione del reale dev’essere universale e 458 4 | che sia riproduzione del reale deve sorgere per continua 459 4 | continua riproduzione del reale che si dà solo con l’esperienza; 460 4 | riproduzione confusa del reale e come tale particolare 461 4 | tentativo di dimostrare reale, con il metodo della problematicità,