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Alfabetica [« »] conoscenza-principio 1 conoscenze 63 conoscer 1 conoscere 173 conoscerlo 1 conoscerne 2 conoscersi 2 | Frequenza [« »] 175 essenza 175 intuizione 174 conoscente 173 conoscere 170 altra 170 nota 169 d' | Giordano Bruno Cavagna La soluzione kantiana del problema epistemologico fondamentale Concordanze conoscere |
Cap.
1 Avv | nome di un desiderio di conoscere l’immutabile e l’eternamente 2 Int(i) | che fissi le capacità del conoscere umano sia per affiancare 3 Int(ii) | reale ci si accosti per conoscere l’universalità dei suoi 4 Int(ii) | greca nei confronti del conoscere, doveva scaturire dalla 5 Int(iii) | dell’uomo all’incapacità al conoscere e con la designazione a 6 Int(iii) | principio che l’uomo nulla possa conoscere di universale e necessario, 7 Int(vi) | concernenti la natura del conoscere umano, in quanto questi 8 Int | coltivata per il desiderio di conoscere ciò che di reale è contenuto 9 1 | ma come una specie del conoscere in genere un oggetto in 10 1 | nel senso di specie del conoscere in genere un oggetto in 11 1 | sono insufficienti sia di o conoscere o controllare un rapporto 12 1 | uno spazio delimitato del conoscere, ma tutta la sfera della 13 1 | soluzione del problema del conoscere come scienza. A queste osservazioni, 14 1 | originaria sul problema del conoscere, sulle componenti di una 15 1 | quelle nozioni intorno al conoscere che nelle rispettive situazioni 16 1 | separazione di campi del conoscere, si evita cioè di enunciare 17 1 | valore per una sfera sola del conoscere e non per tutte, il che 18 1 | che da quella forma del conoscere, bensì mosse dalla sfera 19 1 | universalità e necessità del suo conoscere, trattando tali fatti come 20 1 | essere alcune componenti del conoscere in genere; c) che a differenza 21 1(xiii) | esistenza in tutti i campi del conoscere, e la trattazione relativa 22 1(xiii) | interesserebbe piuttosto conoscere come si riesca a far funzionare 23 1(xiii) | genetica del problema del conoscere, lascino intravvedere che 24 1(xiii) | spiegazione platonico-kantiana del conoscere procede.~ ~ d) Se ci chiediamo 25 1(xiii) | mezzi che noi possediamo per conoscere il reale e controllarne 26 1(xiii) | dal campo ristretto del conoscere al campo di tutto il reale, 27 1 | intuizioni, o dati immediati del conoscere, coincidono con le sensazioni, 28 1 | delle conoscenze o sfera del conoscere non offre ragioni necessarie 29 1 | Platone e da Kant intorno al conoscere in generale – caratteristica 30 2 | SECONDO~ ~Inserzione del conoscere~ ~entro lo schema di un 31 2 | Kant trovano sistemato il conoscere, le proposizioni che essi 32 2 | enunciate intorno al fatto del conoscere, sotto certi aspetti sono 33 2 | il carattere che fa del conoscere un sapere universale e necessario; 34 2 | alcune sfere soltanto del conoscere, e precisamente a quelle 35 2(xiv) | condizioni sotto cui si dà il conoscere: o nel conoscere il soggetto 36 2(xiv) | si dà il conoscere: o nel conoscere il soggetto è chiuso in 37 2(xiv) | conosciuto, e allora il conoscere si riduce a una analisi 38 2(xiv) | esperienza non verifica, tutto il conoscere non può che derivare dall’ 39 2(xiv) | teorie generali intorno al conoscere: assunta la matematica a 40 2(xiv) | disposizione intorno al fatto del conoscere, erano molto più semplici: 41 2(xiv) | esistenza di due modi di conoscere, l’uno particolare e relativo 42 2(xiv) | perno su questi due modi di conoscere, si era sfociati in due 43 2(xiv) | modellate le proprietà del conoscere in generale sui caratteri 44 2(xv) | trascurato per le condizioni del conoscere, è necessariamente pensato 45 2(xv) | operazioni mentali che tendono a conoscere le sue ragioni sia in quanto 46 2(xvii) | alcune osservazioni sul conoscere in generale, che forniscono 47 2(xvii) | oggetti che è possibile conoscere solo mediante una rappresentazione (… 48 2(xvii) | che i quattro elementi del conoscere, sensazioni oggetti puri 49 2(xvii) | universalità e necessità del conoscere non sta più nella conoscenza 50 2(xvii) | oggettività, dei modi di conoscere del tutto relativi al soggetto 51 2(xvii) | concetti puri nella facoltà del conoscere, ne viene non solo che le 52 2(xvii) | da nessun altro fatto del conoscere; c) riceve la definizione 53 2(xvii) | accompagnarsi a qualsiasi atto del conoscere, bensì dal fatto di permanere 54 2(xvii) | le condizioni reali del conoscere staranno nel molteplice 55 2 | ma perché, nell’atto del conoscere, quel particolare contingente 56 2 | universali e necessari del conoscere, che sono esclusivamente 57 2 | analizzato, ci avrebbe mai fatto conoscere l’essenza del quadrato che 58 2 | celesti ci avrebbe mai fatto conoscere la quinta essenza, se non 59 2 | consecutivo-condizionato; dunque se per conoscere la ragione logica necessariamente 60 3 | validità nell’essere e nel conoscere, invece di porsi come un 61 3 | conosciuto senza una funzione del conoscere: se infatti riduciamo le 62 3 | una funzione generale del conoscere; quindi si dà un conosciuto 63 3 | dà un conosciuto senza il conoscere. Neppure il senso dell’autocoscienza 64 3(xviii)| sovraordinati dovrebbe far conoscere la struttura logica del 65 3(xviii)| riguarda i principi di un conoscere che sia a priori. Ma appartenere 66 3(xviii)| se non mi fosse dato o di conoscere Mario stesso nella sua realtà 67 3(xviii)| ontologica, vedendolo, o di conoscere Mario nella sua realtà gnoseologica, 68 3(xviii)| esigenza implicita in un conoscere in genere. Le note della 69 3(xviii)| che o nei confronti di un conoscere in generale o nei confronti 70 3(xviii)| strumentalità, dalle esigenze di un conoscere in generale, resta pur sempre 71 3(xviii)| definire che cosa sia questo conoscere: questo conoscere potrà 72 3(xviii)| questo conoscere: questo conoscere potrà essere la sistemazione 73 3(xviii)| trascendentalità. Lo stesso conoscere potrà essere invece il tentativo 74 3(xviii)| ogni atto particolare del conoscere – in quest’atto l’autocoscienza 75 3(xviii)| servire come predicato del conoscere in generale, perché in tal 76 3(xviii)| pone ad origine di tutto il conoscere le sensazioni che sono dei 77 3(xviii)| quello che la riduzione del conoscere alla sensazione comporti 78 3 | condizioni e forme del suo conoscere: un ente di realtà assoluta 79 3 | intervento non solo nel campo del conoscere, ma anche nel campo del 80 3 | coscienza che si danno, o fa conoscere un oggetto e in questo caso 81 3 | permane identico o non fa conoscere alcun oggetto e allora deve 82 3(xix) | condizione dell’unità del conoscere, unità che non può darsi 83 3(xix) | esplicare nel campo del conoscere quella funzione trascendentale 84 3 | come effetto, nel campo del conoscere, rappresentazioni le cui 85 3 | un oggetto che è tale da conoscere sé come esistente nell’atto 86 3 | sia suprema condizione del conoscere senza porsi al tempo stesso 87 3(xx) | oltre alle due funzioni del conoscere per intuizioni e del conoscere 88 3(xx) | conoscere per intuizioni e del conoscere per concetti altre funzioni 89 3(xx) | altro, uno strumento del conoscere in vista di un certo modo 90 3(xx) | vista di un certo modo del conoscere, un dato che immane entro 91 3 | coscienza che avverta di conoscere le proprie modificazioni 92 3 | sua interpretazione del conoscere un soggetto individuale 93 3 | struttura da lui assegnata al conoscere escluda da sé siffatto soggetto; 94 3 | intervento nel campo del conoscere, si hanno delle strane conseguenze: 95 3 | delle strane conseguenze: il conoscere viene ricondotto a tre tipi 96 3(xxi) | universalità e necessità del conoscere si rivelerà adeguata alla 97 3 | volta ridotto il campo del conoscere alle tre forme del sillogismo 98 3 | nel soggetto stesso. Il conoscere è fondamentalmente sillogismo 99 3 | fondamentalmente sillogismo perché se conoscere significava rapportare, 100 3 | forma del sillogismo. Ma il conoscere si dà nel duplice risultato 101 3 | giudizi siano forme del conoscere e come tali rivelino come 102 3 | genericità necessaria nel conoscere come sintesi, il quale essendo 103 3(xxii) | queste tre sfere tutto il conoscere, in un’interpretazione trascendentale 104 3(xxii) | elementari o fattori primi del conoscere, ma non può dichiararsi 105 3(xxii) | essenziale nel campo del conoscere in quanto soltanto certi 106 3(xxii) | strutturata in un rapporto; quindi conoscere significa rapportare, ma 107 3(xxii) | cittadinanza nella sfera del conoscere, permane sempre nella sua 108 3(xxii) | sillogismo come ente del conoscere e neppure il fatto che la 109 3(xxii) | permanenza nella sfera del conoscere; questa infatti gli è garantita 110 3(xxii) | natura fondamentale del conoscere: se la conoscenza, in una 111 3(xxii) | un altro comporta che nel conoscere si dia sempre il sillogismo: 112 3(xxii) | necessaria della forma logica del conoscere e tra i giudizi percettivi 113 3(xxii) | inserisce necessariamente nel conoscere, ma nulla ha che fare col 114 3(xxii) | ma nulla ha che fare col conoscere, in quanto nulla ha che 115 3(xxii) | che fare col contenuto del conoscere; la necessità della sua 116 3(xxii) | volta è una forma di quel conoscere che si manifesta col giudizio. 117 3(xxii) | condizionato dal giudizio, ma il conoscere non è condizionato dal sillogismo; 118 3(xxii) | sufficiente del pensare, ossia del conoscere per giudizio, ma nel senso 119 3(xxii) | giudizio, ma è sillogismo; conoscere significa classificare in 120 3(xxii) | sillogismo è il modo del conoscere, o, se si vuole, la manifestazione 121 3(xxii) | vuole, la manifestazione del conoscere in generale. Dovremo, di 122 3(xxii) | sillogismo come il modo di conoscere del soggetto conoscente, 123 3(xxii) | unica forma «valida» del conoscere del soggetto dando cioè 124 3(xxii) | assunto come il modo del conoscere del soggetto conoscente 125 3(xxii) | escludendo quindi che il conoscere sia sapere per deduzione – 126 3(xxii) | generale dalla forma tipica del conoscere, ma la sua ragion d’essere 127 3(xxii) | solo alla sua maniera di conoscere quale si dà nella situazione 128 3 | lato è condizionato nel conoscere e nell’agire, dall’altro 129 3 | dualismo non investe solo il conoscere, investe anche l’esperienza 130 3 | dualismo che dal modo del conoscere si ripercuote nel mondo 131 3 | per divenire oggetto del conoscere del soggetto, si darà diritto 132 3(xxiii)| necessità che un qualunque conoscere si organizzi in unità e 133 3(xxiii)| che in qualche parte del conoscere il rapporto assume anche 134 3(xxiii)| soltanto per quella parte del conoscere. Muovere dalla categoria, 135 3(xxiv) | distinzione di due campi del conoscere: nell’un campo le conoscenze 136 3 | considerazione dei due modi di conoscere da uno stesso punto di vista; 137 3 | condizione che potessimo conoscere la nostra stessa natura 138 3 | non le leggi cui il suo conoscere pensare sentire patire sottostanno, 139 3 | fare del nostro modo di conoscere e contro la stessa teoria 140 4 | esperienza sia la prima madre del conoscere e l’unica pietra di paragone 141 4 | soggetto attivo pone per conoscere, essendo così null’altro 142 4(xxvi) | interpretazione trascendentale del conoscere, non può che descrivere 143 4(xxvi) | compito limitato di farle conoscere quella nota a cui una molteplicità 144 4(xxvii)| inferisce la necessità di conoscere la serie completa delle 145 4(xxvii)| struttura trascendentale del conoscere, se ne deduce una certa 146 4(xxvii)| causale ci impedisce di conoscere qualcosa di necessario nell’ 147 4(xxvii)| conclusione di un modo del conoscere. L’inerenza di una nota 148 4(xxvii)| concetto alla condizione del conoscere per concetti, condizione 149 4(xxvii)| metodologico, in quanto ci fa conoscere quali enti pensiamo con 150 4(xxvii)| di un concetto che faccia conoscere i puri rapporti universali 151 4(xxvii)| lecito per le condizioni del conoscere in generale, il possibile 152 4 | trascendentalità dell’esperienza e del conoscere da essa stessa, non si dà, 153 4 | gnoseologico – nulla ci fa conoscere che si verifichi fuori dal 154 4 | condizioni trascendentali del conoscere, è insieme un congruente 155 4 | rappresentazione che li fa conoscere tutti a tutti i pensieri 156 4 | venivano poste sul piano del conoscere come correlati di enti omogenei 157 4 | qualcosa - che per farsi conoscere al pensiero deve scorrere 158 4 | è discreto dal mondo del conoscere, è affermare che nel mondo 159 4 | affermare che nel mondo del conoscere si dà una conoscenza confusa 160 4 | priverebbe affatto di un conoscere; la conoscenza nostra, quale 161 4 | deduzione, i risultati del conoscere ossia il conoscere tradotto 162 4 | risultati del conoscere ossia il conoscere tradotto in linguaggio cronologico 163 4 | ora si confronta questo conoscere con quello sensibile e se 164 4 | necessaria che è apriori, giacché conoscere significa riprodurre il 165 4 | delle due conclusioni: il conoscere è riproduzione del reale; 166 4 | riproduzione del reale; un conoscere che sia riproduzione del 167 4 | universale e necessario; un conoscere che sia riproduzione del 168 4 | contingente; dunque, il conoscere dev’essere riproduzione 169 4 | sensazione la sorgente del conoscere, e per salvaguardare l’istanza 170 4 | essere un nuovo, fa del conoscere un conoscere scientifico -, 171 4 | nuovo, fa del conoscere un conoscere scientifico -, la sensazione 172 4 | naturale è lo sdoppiamento del conoscere in due conoscenze, sdoppiamento 173 4 | fabbricando, potrà sempre conoscere il fabbricato. In fondo,