Cap.

 1       Avv       |       eternamente costante: perché il vero è o una cosa eternamente
 2       Avv       |       filosofia è il possesso di quel vero e non coincide né con una
 3       Int(ii)   |        onnipresente; la figura, ormai vero ente concettuale, poteva
 4       Int(v)    |          questo non sarà in realtà un vero superamento finché non ne
 5       Int(v)    |              coinciderà col bene, col vero bene dell’uomo. La terza
 6       Int(vi)   |           universale e necessaria del vero; b) che tale possibilità
 7       Int(vi)   |           attività che non conduce al vero fine dell’uomo; è quindi
 8       Int(vi)   |          acquisizione certa: se non è vero che non ci sia una conoscenza
 9       Int(vi)   |                cioè una scienza, sarà vero il contrario contraddittorio
10       Int(vi)   |        esistenza della giustizia come vero fine dell’uomo, come suo
11         1(xi)   |           della divisione; si dirà, è vero, che la divisione entra
12         1       |                e, d’altra parte, se è vero che la ragione nelle sue
13         1       |         osservazione fondamentale. E’ vero che sia in Platone che in
14         1       |    presupposto di tutta l’indagine; è vero, anzi, che si  il contrario,
15         1       |              connettivo soggettivo; è vero che tutte le argomentazioni,
16         1(xiii) |               non abbia costituito il vero discorso del loro pensiero,
17         1(xiii) |            ritenere che il fondamento vero del raziocinio sia stato
18         1(xiii) |       induttiva. Ma si dirà che non è vero che il procedimento analitico
19         1(xiii) | contraddizione né le viola. Ora, se è vero che né PlatoneKant prendono
20         2(xiv)  |           tale oggetto per la mente è vero indipendentemente da qualsiasi
21         2(xvi)  |               suo intervento - tant’è vero che un qualunque concetto
22         2(xvi)  | contraddizione resta, quindi, l’unico vero ispettore della conoscenza
23         2(xvi)  |              e in particolare l’unico vero controllore della conoscenza
24         2(xvi)  |          Nella concezione kantiana il vero e proprio sovrano della
25         2(xvi)  |              garantisce che ciò che è vero è sempre universale e necessario
26         2(xvi)  |         contraddittori solo l’uno sia vero, ma stabilisce anche che
27         2(xvi)  |             ma stabilisce anche che è vero quello che è frutto di un’
28         2(xvi)  |           questo sono varie: non sarà vero che nel ragionamento matematico
29         2(xvi)  |    contraddizione; ciò potrebbe esser vero se, ad esempio, in uno dei
30         2(xvii) |             quella delle categorie. È vero che l’uso delle intuizioni
31         2(xvii) |         fenomeniche, ma è altrettanto vero che quando la geometria
32         2(xvii) |             ai suoi concetti primi. È vero che l’intervento del conoscente
33         2(xvii) |           necessari; ma è altrettanto vero che la differenza non tocca
34         2(xvii) |             dell’universo non muta. È vero che la dimostrazione della
35         2(xvii) |              fisica, ma è altrettanto vero che se nessun giudizio fisico
36         3       |              si  una sua ragione: è vero che la rappresentazione
37         3       |      trascendentale, ma è altrettanto vero che questa funzione trascendentale
38         3       |            rapporto, ed è altrettanto vero che tale senso di autocoscienza
39         3(xix)  |       genericità; resta pur sempre, è vero, quella particolarità specifica
40         3(xix)  |               forme non si possono, è vero, distaccare e separare dal
41         3(xx)   |              deve rispondere che se è vero che esso non è mai conosciuto
42         3(xx)   |              quanto rapporto - e se è vero che esso non è mai appreso
43         3(xxi)  |                in secondo luogo, se è vero che uno degli effetti dell’
44         3(xxii) |               stata svolta. Infatti è vero che nessuna conoscenza si
45         3(xxii) |             la sensazione, ma è anche vero che nessuna sensazione si
46         3(xxii) |           dire il perché -; inoltre è vero che di quei rapporti che
47         3(xxii) |               non oggettivo, ma è pur vero che tali rapporti sussistono
48         3       |             vai ad aprire» -; ma se è vero che il giudizio particolare
49         3       |              di causalità, non è però vero che non ne racchiuda una
50         3       |            suscitare il gusto, tant’è vero che non la elide con lo
51         3(xxiii)|            come oggettivo. Infatti, è vero che la deduzione trascendentale
52         3(xxiii)|             oggetto, ma è altrettanto vero che, se non si fosse già
53         3(xxiv) |               fisiche, in quanto se è vero che il principio di queste
54         3(xxiv) |             dei giudizi matematici. È vero che la parte dei Prolegomeni
55         3(xxiv) |      possibile la matematica pura»; è vero che l’Estetica Trascendentale
56         3(xxiv) |               tempo, ma è altrettanto vero che egli assume sin dall’
57         3(xxiv) |            sviluppi; ed è altrettanto vero che egli, sin dal principio,
58         3(xxiv) |            che Hume negava; infatti è vero, sia pure ammesso questo,
59         3       |         giudizio matematico, sorge un vero e proprio senso di ripugnanza
60         3       |            chiederci se veramente sia vero che è possibile che, data
61         3       |           potrebbe ritenere che fosse vero il contrario, che cioè è
62         3       |       reciproci fra gli eterogenei. È vero che un siffatto concetto
63         3       |              col vocabolo «fisica»; è vero che la fisica kantiana è
64         3       |              natura, ma è altrettanto vero che non riesce a far presa
65         3       |           nella matematica. Si può, è vero, fare un’obiezione: anche
66         3       |             degli attributi; questo è vero fino a un certo punto, in
67         3       |               anche oggetti, perché è vero che le categorie di sostanza
68         3       |   concetto-soggetto, ma è altrettanto vero che esse hanno la funzione
69         3       |             uno con la logica, tant’è vero che possiamo benissimo indagare
70         3       |      uniformità del rapporto; ma se è vero che non si  sensazione
71         3       |            successione, è altrettanto vero che sia l’unità che la costanza
72         3       |        sintetico apriori; il che è un vero e proprio circolo vizioso,
73         4       |           come problematici stanno, è vero, quelli dei dati di esperienza
74         4       | necessariamente al darsi dell’ente. E`vero che se il soggetto conoscente
75         4       |             necessari, ma è parimenti vero che se il soggetto conoscente
76         4       |               una volta per sempre: è vero che dato un giudizio universale
77         4       |            consente il rapporto, ed è vero che Kant fa del secondo
78         4       |           ragione del primo, ma è pur vero che questo rapporto di principio
79         4(xxvi) |              il giudizio s’impone per vero e quindi per universale
80         4(xxvii)|               principio: infatti se è vero che qualunque delle connotazioni
81         4(xxvii)|               morale o logico, è pure vero che la conseguenza non è
82         4(xxvii)|             che è contraddittorio del vero; se l’impossibilità quindi
83         4(xxvii)|      principio materiale assunto come vero in sé; h) possibilità problematica
84         4(xxvii)|           sola grande categoria: se è vero che tutti i giudizi problematici
85         4(xxvii)|         contraddizione, è altrettanto vero che l’azione del principio
86         4(xxvii)|           sono la stessa cosa; tant’è vero che al primo non posso sostituire
87         4(xxvii)|           della liceità; se infatti è vero che per la part. I il possibile
88         4(xxvii)|          pensiero è immaginetant’è vero che l’impossibilità dell’
89         4       |                l’uomo è mortale» = «è vero che l’uomo, che è sostanza
90         4       |              Ammettiamo, ora, che sia vero che l’esperienza per intuizione
91         4       |               sia insieme altrettanto vero che della condizione somma,
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