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Alfabetica [« »] essenzialmente 17 esser 20 esserci 2 essere 774 essergli 1 esserlo 1 essermi 1 | Frequenza [« »] 874 da 810 ma 777 se 774 essere 765 con 732 i 726 concetto | Giordano Bruno Cavagna La soluzione kantiana del problema epistemologico fondamentale Concordanze essere |
Cap.
1 Avv | apparire, temerario; non vuol essere affatto né superbo né impudente: 2 Avv | Questo lavoro pretende di essere ricerca di verità in nome 3 Int | quali finiscono tutti per essere altrettante determinazioni 4 Int(i) | ciascuno dei quali può essere assunto a principio di un 5 Int(i) | nel primo caso dovrebbero essere le conseguenze necessarie 6 Int(i) | della genericità se non dopo essere lentamente passati attraverso 7 Int(i) | scheletrica teoria deve essere accettata non come dato 8 Int(i) | qualcosa che non può non essere accettato, perché il particolare 9 Int(i) | risposta, al cui vaglio può essere ricondotto il primo problema 10 Int(i) | della virtù, ad esempio, può essere risolta solo risalendo ai 11 Int(i) | attività sociale umana, può essere definita e conosciuta solo 12 Int(i) | accennato; quindi si può essere certi che la dottrina separatista 13 Int(i) | ai quali il criterio può essere adottato. Non si tratta 14 Int(ii) | uniforme, al punto che possono essere convertite l’una nell’altra 15 Int(ii) | scompariva un intelligibile per essere sostituito da un altro rispetto 16 Int(ii) | quelle che aveva scoperto essere le condizioni generali della 17 Int | diritto di una scuola ad essere, attribuendo a scuola la 18 Int | scuola ha il diritto di essere se l’ente intorno a cui 19 Int(iii) | trovava la sua ragion d’essere nel complesso degli atteggiamenti 20 Int(iii) | quindi toglie la ragion d’essere a quei valori spirituali 21 Int | questione che non può essere risolta se non dopo aver 22 Int(v) | sofistica è quel che pretende di essere, un’arte atta a procurare 23 Int(v) | è l’agire giustamente, l’essere giusti, il possedere giustizia. 24 Int(v) | sensi hanno condotto, per essere valida deve trovare i suoi 25 Int(vi) | giudicare della retorica, essere cioè il fine dell’uomo il 26 Int(vi) | Lo stesso metodo doveva essere applicato alla retorica – 27 Int(vi) | retorica in generale dev’essere sovraordinata la soluzione 28 Int(vii) | della virtù è necessario essere certi che è possibile una 29 Int | compresi, non possono non essere convinti, se non altro perché 30 Int | parte del suo attributo di essere un insegnabile. Questa condizione 31 Int | posteriori -, di ciascuna può essere data un’argomentazione che 32 Int | quasi due millenni – dovrà essere assunto e seguito dal pensiero, 33 Int | quindi che la virtù possa essere conosciuta e quindi posseduta 34 1(ix) | nozione di un’altra, non dev’essere possibile nessun’altra predicazione 35 1(ix) | conferma il cui uso deve essere ripetuto ad ogni situazione 36 1(ix) | esperienza, che deve sempre essere controllato, l’argomentazione, 37 1(ix) | progressivamente le nozioni che debbono essere controllate: la riduzione, 38 1 | particolare non potrà più essere ricondotto al soggetto, 39 1 | ragion sufficiente, e di essere in tal modo somme di conoscenza, 40 1 | scienza particolare può essere ricondotto, non appartiene 41 1 | il suo predicato non può essere sostituito se non per una 42 1 | caso cesserebbe ./. di essere quello che è. In breve, 43 1 | una situazione che non può essere se non contingente.~ ~ Se 44 1 | linguistica, la prosa, che per essere stata fino allora esclusa 45 1 | che è la legge, cessi di essere prerogativa di uno solo 46 1 | scientifico non poteva più essere fondato su di un rapporto 47 1 | geometria una figura può essere sempre trasformata in un’ 48 1 | della quantità – in cui può essere introdotta la misura, ossia 49 1 | ragione sufficiente per essere e per essere quel che è. 50 1 | sufficiente per essere e per essere quel che è. Donde viene 51 1 | posseggono; dovrà quindi essere un meccanismo psicologico, 52 1 | ragione ad ammettere di essere destituito di fondamento. 53 1(xi) | esempio, che lo zero non può essere un termine di una progressione 54 1 | quella che si è dimostrata essere una pseudoscienza. Ma un 55 1 | concetto «scienza» non può essere fatta sotto tutti i riguardi: 56 1 | qualificano non possono essere né rigettate come effetti 57 1 | la nozione soggetto deve essere tale che il pensiero non 58 1(xii) | il che comporta che possa essere indagato in sé, come ente 59 1(xii) | cui unico predicato può essere solo una descrizione che 60 1(xii) | anni»; «un triangolo può essere» = «un triangolo è esistente» « 61 1 | ragione che di per sé deve essere accolta come possibile, 62 1 | possibilità non ha ragion d’essere.~ ~Dalla seconda condizione 63 1 | altro modo avrebbe potuto essere colmata. E’ questo il procedimento 64 1 | concetti: distinguendo essa l’essere dal pensato e stabilendo 65 1 | non sono le ragioni dell’essere, quando si trova dinanzi 66 1 | realtà, in quanto sono dell’essere; predica, allora, dell’idea 67 1 | possibile, limitatamente al loro essere e, con ciò, trasporta al 68 1 | trasporta al reale, in quanto essere, la scelta circa l’essere 69 1 | essere, la scelta circa l’essere o il non essere dell’idea 70 1 | circa l’essere o il non essere dell’idea o concetto; se 71 1 | troverà come reale nell’essere un ente che rispetto all’ 72 1 | un impossibile sia come essere che come pensato; per questo 73 1 | possibile; il che potrà essere compiuto per tutto il processo 74 1 | reale cioè che dovrebbe essere conosciuto di per sé, mediante 75 1 | contraddizione, non dal suo essere reale, cioè dal suo immediato 76 1 | di possibile, non possa essere affermato né reale né irreale, 77 1 | uno o l’altra non possono essere conosciuti in alcun modo; 78 1 | assenza di ragione, dev’essere accolto dal ragionamento, 79 1 | predicazione della possibilità, dev’essere tale che le sue ragioni 80 1 | predicazione della possibilità, dev’essere tale da deporre la sua funzione 81 1 | deriva che non potranno mai essere le ragioni problematiche 82 1 | che da essa dipende: dovrà essere, dunque, la realtà dell’ 83 1 | procedimento per possibilità dev’essere dimostrata e la sua dimostrazione 84 1 | del tipo «la scienza può essere» (equivalente alla identità: « 85 1 | l’argomentazione dovrebbe essere del tutto diversa, e precisamente 86 1 | la scienza non può non essere»), non si giustificherebbero 87 1 | fondano, non trovino ragion d’essere alcune componenti del conoscere 88 1 | scientifico, che dovrebbe essere un reale, essi tengano ./. 89 1 | quel che in sé dovrebbe essere reale e naturale; h) che, 90 1(xiii) | proprio in quanto dato: essere il giudizio scientifico 91 1(xiii) | quell’unico metodo che può essere assunto nei confronti di 92 1(xiii) | non trova la sua ragion d’essere nella dottrina della conoscenza 93 1(xiii) | meccanico di associazione può essere dimostrato soltanto alla 94 1(xiii) | l’associazione si provi essere in rapporto o di contiguità 95 1(xiii) | non trova nessuna ragion d’essere nella dottrina kantiana: 96 1(xiii) | e, pur non cessando di essere un universale e un necessario, 97 1(xiii) | appunto il risultato non può essere che una proposizione generalissima 98 1(xiii) | necessari che dovrebbero essere i reali particolari su cui 99 1(xiii) | univoco, tali indagini debbono essere in sé errate e nessuna delle 100 1(xiii) | e nessuna delle due può essere accolta come inventrice 101 1(xiii) | medesimo procedimento doveva essere tale da poter produrre conclusioni 102 1(xiii) | dimostrazioni che ci potranno essere offerte di una contingenza 103 1(xiii) | dato un necessario, dev’essere sempre dato in precedenza 104 1(xiii) | dell’induzione dovrebbe essere un presupposto del pensiero, 105 1(xiii) | dirsi un’induzione e non può essere ritenuta un’inferenza del 106 1(xiii) | ragione, che, non potendo essere quello della deduzione, 107 1(xiii) | quello della deduzione, deve essere quello del procedimento 108 1(xiii) | il procedimento non può essere né induttivo né deduttivo; 109 1(xiii) | concetti, identità che può essere quantitativa nel qual caso 110 1(xiii) | concetto-predicato, oppure può essere essenziale nel qual caso 111 1(xiii) | in questo caso, non potrà essere che quella che gli viene 112 1 | sfera particolare, non può essere concepita come un reale. 113 1 | che tale dimostrazione dev’essere condotta prima sul generale 114 1 | scienza particolare è lecito essere giudicata scienza nell’istante 115 1 | del concetto che non può essere pensato se non nel giudizio; 116 1 | fatto che tale scienza debba essere assunta non come un reale 117 1 | contraddizione, e, perciò, deve essere valida la contraddizione: « 118 1 | necessario non è»; debbono essere possedute le ragioni della 119 1 | e dette ragioni debbono essere ritrovate nella stessa sfera 120 1 | di realtà la quale deve essere tale da offrire ragioni 121 1 | remoto; oppure la sfera dev’essere tale da non offrire essa 122 1 | concetto appartiene, dovrà essere ricercata in una ragione 123 1 | non contiene in sé, dovrà essere essa stessa assunta come 124 1 | la quale la ragione dovrà essere tale da rendere necessario 125 1 | scetticismo, e insieme dovranno essere ricercate in quello dei 126 2 | una conoscenza che possa essere scienza, cioè il giudizio, 127 2 | giudizio, che mai potrebbe essere né universale né necessario. 128 2(xiv) | contengono tutto ciò che può essere conosciuto, e allora il 129 2(xiv) | perché un innato dovrebbe essere sempre conosciuto, il che 130 2 | perché un qualunque ente può essere pensato, in un cittadino 131 2 | extralogico un pensato logico dev’essere in entrambi indirizzato 132 2 | pensante, non potrà che essere concepita come trascendente 133 2 | della ragione non potrà che essere un giudizio di natura metafisica 134 2(xv) | giudizio problematico «A può essere»; oppure si pretende che 135 2(xv) | quanto specie infima, potrà essere analizzata in modo da separare 136 2(xv) | giudizio originario «A può essere» e del giudizio ipotetico 137 2(xv) | giudizio problematico «B può essere», la cui esistenza annulla 138 2 | generale, riceve, non possono essere equivalenti per via di quel 139 2 | il fattore perfezione può essere garanzia dell’indipendenza 140 2 | universalità e necessità, non può essere altro che la peculiare attività 141 2 | situazione di dover sempre essere pensati insieme da una qualsiasi 142 2 | dà una ragione che lo fa essere quello che è e che impone 143 2 | che impone che non possa essere altro che quello che è; 144 2(xvi) | universale e necessario cessa di essere un possibile per divenire 145 2(xvi) | condizioni: anzitutto non può essere generica e indeterminata, 146 2(xvi) | non –A) = (A non-A), può essere ridotta alla definizione 147 2(xvi) | stesso rapporto, non possono essere entrambi né veri né falsi, 148 2(xvi) | caso che il predicato debba essere necessariamente riferito 149 2(xvi) | contraddizione, la cui azione non può essere negata in forza dell’esperienza 150 2(xvi) | pensiero, ne trae la ragion d’essere e la funzione positiva dal 151 2(xvi) | giudizio che si dia non può essere dovuto che all’apporto del 152 2(xvi) | formula «A non-A» cessa di essere la loro espressione generica; 153 2(xvi) | essa avverte che non può essere identificato se non l’identificabile, 154 2(xvi) | identificazione che non può essere elusa né misconosciuta, 155 2(xvi) | soggetto logico, che può essere molteplice in quanto possono 156 2(xvi) | contraddizione non può mai essere reale ed esistere. Per la 157 2(xvi) | mutua la propria ragion d’essere dall’azione esplicata nel 158 2(xvi) | dei quali ha il diritto di essere sussunto il risultato che 159 2(xvi) | concezione aristotelica, può essere riferito con buone ragioni 160 2(xvi) | sua essenza, e quindi può essere predicato di questo per 161 2(xvi) | Kant, non ha più ragion d’essere; in Kant il principio di 162 2(xvi) | nessun ente logico può essere in conformità del principio 163 2(xvi) | non solo nessun ente può essere in sé e per sé oggetto di 164 2(xvi) | costituisce la ragione d’essere della predicazione, che 165 2(xvi) | concetto, questo non può non essere predicato del primo e nessun 166 2(xvi) | ricava la propria ragion d’essere di ragionamento, dalla premessa 167 2(xvi) | in sé alcuna garanzia di essere una analisi, e in quanto, 168 2 | puri. Questo diritto deve essere dedotto o inferito da una 169 2 | cui determinazione non può essere che quella corrispondente 170 2 | problematicità di questa ragione può essere annullata in due modi, o 171 2(xvii) | ha a sua connotazione di essere la dimostrazione della legittimità 172 2(xvii) | dato sensoriale esterno può essere reale, senza il tempo nessun 173 2(xvii) | deduzione trascendentale che dev’essere una e identica a quella 174 2(xvii) | applica: se questo è e deve essere giudicato un’unità assoluta – 175 2(xvii) | delle relazioni possono essere ricondotti a un certo numero 176 2(xvii) | concetti matematici, ma può essere affermata anche di tutti 177 2(xvii) | nessuna delle due totalità può essere considerata né un sensibile 178 2(xvii) | dotate del carattere di essere dei conosciuti nei quali 179 2(xvii) | nulla di ciò che di essi può essere conosciuto resta escluso, 180 2(xvii) | la cui esistenza non può essere negata e neppure ridotta 181 2(xvii) | pone, si rende conto di non essere intervenuta per nulla nella 182 2(xvii) | terminologia kantiana può essere semplificata dicendo che 183 2(xvii) | sensazioni, a cui essi debbono essere di conseguenza ricondotti 184 2(xvii) | inoltre, la caratteristica di essere delle unità nelle quali 185 2(xvii) | e mediante le quali può essere pensata con un unico atto 186 2(xvii) | possiede non può affermare di essere alla sua genesi; non sono 187 2(xvii) | dare e che non possa non essere posseduta e non possa non 188 2(xvii) | posseduta e non possa non essere posseduta in modo diverso 189 2(xvii) | intende l’ente che non possa essere predicato se non di se stesso. 190 2(xvii) | non possono in alcun modo essere tali che di essi si possa 191 2(xvii) | sintetiche, ossia debbono essere tali da non aver diritto 192 2(xvii) | connessione non potrà mai essere considerata un’inferenza 193 2(xvii) | intuizione, sia tale da non poter essere negata, pena la conseguenza 194 2(xvii) | pure non intuito, possa essere concepito come reale ed 195 2(xvii) | i concetti puri debbono essere concepiti «come condizioni 196 2(xvii) | quindi l’oggetto atto a essere pensato, così come la rappresentazione 197 2(xvii) | rende l’oggetto atto ad essere intuito: questo intende 198 2(xvii) | introduzione in questa che vuol essere un’esplicazione del pensiero 199 2(xvii) | necessità, e quindi non può essere considerato sorgente del 200 2(xvii) | rappresentazione sintetica empirica può essere considerata come la conoscenza 201 2(xvii) | esperienza, quel di più che deve essere un apriori. Dalle quattro 202 2(xvii) | argomentare la ragion d’essere dei concetti apriori dall’ 203 2(xvii) | sintetiche funzionali, quella di essere delle semplici fantasime 204 2(xvii) | funzionalità che dovrebbe essere universale e necessaria - , 205 2(xvii) | di identità che dovrebbe essere presente nell’esperienza, 206 2(xvii) | altra genesi che non può essere che la funzione gnoseologica 207 2(xvii) | che in alcun modo possono essere dedotte dagli oggetti di 208 2(xvii) | puramente soggettiva ed essere ricondotti a certe funzioni 209 2(xvii) | funzioni che non potranno certo essere effetti dei loro effetti, 210 2(xvii) | loro effetti, ma dovranno essere cause dei loro effetti, 211 2(xvii) | funzionale, il problema può essere posto in tutta la sua chiarezza: 212 2(xvii) | sintetiche funzionali non possono essere inferite dai loro oggetti, 213 2(xvii) | concepita a sé, potrà sempre essere identificata con il tutto 214 2(xvii) | concetto, questo doveva essere tale da presentare in unione 215 2(xvii) | determinazione atta ad essere concepita di per sé e ad 216 2(xvii) | concepita di per sé e ad essere identificata con l’unione 217 2(xvii) | analisi su di essa, non può essere costituita che dalla facoltà 218 2(xvii) | empirica in quanto non può essere inferito da nessuno dei 219 2(xvii) | l’autocoscienza non può essere determinata da nessun altro 220 2(xvii) | tutte le conoscenze atte ad essere riportate a lei come ad 221 2(xvii) | facoltà, in cui finora l’essere si era frazionato, un’unificazione 222 2(xvii) | molteplice sensoriale che per essere conosciuto deve unificarsi 223 2 | tempo stesso la ragion d’essere degli interventi particolari 224 2 | Nessuna nuova ragione può essere ritrovata per il termine 225 2 | che questo soggetto dev’essere qualcosa di più che una 226 2 | principio di contraddizione può essere ripartito nei due grandi 227 2 | identico a se stesso e non può essere, in quanto sensazione, predicabile 228 2 | necessarie. Ora, una ragione può essere o logica, nel senso che 229 2 | in cui tale esistenza dev’essere pensata – ad esempio, un 230 2 | almeno in parte debbono essere pensate distintamente dal 231 2 | ragione ontologica non può essere concepita che come distinta 232 2 | trae il proprio diritto ad essere quel che è, ossia la realtà 233 2 | kantiano si è stabilito essere una ragione logica, nel 234 2 | trascendentale dovrebbe essere quella di una ragione logica 235 3 | vista della validità nell’essere e nel conoscere, invece 236 3 | seco strani effetti: ci dev’essere una zona di reale, la cui 237 3 | non ha alcuna ragione di essere e quindi che non può essere 238 3 | essere e quindi che non può essere argomentata né con ragioni 239 3 | dell’autocoscienza. Non può essere una sensazione particolare 240 3 | modificazione e recettività deve essere un assoluto un permanente 241 3 | anch’essa ogni ragione di essere e quindi al pari della prima 242 3 | maggior ragione, non può essere né argomentata con alcuna 243 3 | dei rapporti che possano essere tradotti in predicazioni 244 3 | parlare di un loro modo di essere, ma non si può non affermare 245 3 | condizionato della sensazione di essere un elemento di un molteplice 246 3 | di un molteplice che per essere conosciuto dev’essere ridotto 247 3 | per essere conosciuto dev’essere ridotto ad un’unità in genere; 248 3 | esista in nessun modo, mi dev’essere pure lecito dire che il 249 3 | totale e assoluto nulla dev’essere fondamentalmente errato 250 3 | del conoscente, questo dev’essere inficiato di contraddizione, 251 3 | esistenza problematica di un essere che conosce e conoscendo 252 3(xviii)| sovraordinate, e non dovrebbe essere necessaria alcuna deduzione 253 3(xviii)| geometrico e fisico dovrebbe essere posta di per sé, o come 254 3(xviii)| che altrimenti dovrebbe essere data e argomentata di per 255 3(xviii)| trascendentale dovrebbe essere l’unità del molteplice, 256 3(xviii)| tempo e categorie dovrebbero essere unità di un molteplice i 257 3(xviii)| immaginazione produttrice può essere qui trascurato, in quanto 258 3(xviii)| categoria perde ogni ragion d’essere ed ogni essenza: il fatto 259 3(xviii)| distingue dalle altre e non può essere sostituita da nessun’altra. 260 3(xviii)| funzionali seconde poteva essere determinabile nei confronti 261 3(xviii)| puro trascendentale non può essere determinata che o nei confronti 262 3(xviii)| allora questo cessa di essere un trascendentale, cioè 263 3(xviii)| riceve significato, potendo essere concepita in sé dopo che 264 3(xviii)| questo conoscere potrà essere la sistemazione di un molteplice; 265 3(xviii)| togliendo loro la ragion d’essere e l’essere, oppure s’identifica 266 3(xviii)| loro la ragion d’essere e l’essere, oppure s’identifica con 267 3(xviii)| Lo stesso conoscere potrà essere invece il tentativo di ripristinare 268 3(xviii)| che non può in alcun modo essere concepita: qualora infatti 269 3(xviii)| cioè, il soggetto deve essere assunto a priori come un 270 3 | il soggetto assoluto, dev’essere considerato proprio del 271 3 | le sensazioni che possono essere date in una molteplicità 272 3 | soggetto particolare non può essere argomentata da nessuna relazione 273 3 | individuale e personale, non può essere che l’autocoscienza. Anzitutto, 274 3 | Se l’autocoscienza può essere definita come il senso che 275 3 | identità permanente non può essere, per natura e non solo per 276 3 | permane identico, dovrà essere considerata per ciò che 277 3(xix) | Che la ricettività debba essere considerata come una funzione 278 3(xix) | ricettività non potrebbe essere limitata alle differenze 279 3(xix) | questo, non cessa tuttavia di essere un colore cioè una sensazione 280 3(xix) | sensazioni; ma questa non può essere argomento sufficiente di 281 3(xix) | dimostrato che la ricettività dev’essere un attributo del soggetto 282 3(xix) | affatto con l’immanenza dell’essere e natura ma con l’immanenza 283 3(xix) | categorie, non cessano di essere delle attività funzionali 284 3(xix) | intuizione in generale può essere scambiata per un’identità 285 3 | rappresentazione di causa, che non può essere, stando ad una interpretazione 286 3 | singole coscienze dovrebbero essere manifestazione relativamente 287 3 | dell’autocoscienza, dovrebbe essere uno e identico per tutte; 288 3 | un tale oggetto dovrebbe essere un noumeno e quindi non 289 3 | dell’autocoscienza non può essere che una rappresentazione 290 3(xx) | oggettiva realtà non può essere conosciuta in alcun modo» ( … 291 3(xx) | trasferisce il suo diritto ad essere pensata come un possibile 292 3(xx) | di ente che è e non può essere altro che soggetto di un 293 3(xx) | contraddizione e che per essere pensato tale deve essere 294 3(xx) | essere pensato tale deve essere comunque pensato. La prima 295 3(xx) | tipo sono tali da poter non essere contraddittori e da potere 296 3(xx) | sotto lo stesso rapporto non essere paralleli e simmetrici di 297 3(xx) | rimaner tale – e quindi ad essere soggetto solo di giudizi 298 3(xx) | concetto di noumeno dovrebbe essere prova. C’è un punto nel 299 3(xx) | che l’apprende non possono essere lo stesso organo o la stessa 300 3(xx) | trascendentale comunque appreso dev’essere non fenomenico. A questo 301 3 | di sensazioni non può mai essere universale e necessaria 302 3 | concetti empirici non può essere che una relazionalità relativa, 303 3 | predicazione relativi, non può essere che un soggetto che si pone 304 3(xxi) | conseguenze. La sua ragion d’essere gnoseologica è quella di 305 3(xxi) | proprie; il sillogismo non può essere uno strumento di normatività, 306 3(xxi) | il suo intervento non può essere utilizzato allo scopo di 307 3(xxi) | quale sia o abbia licenza di essere determinata da altra ancora 308 3(xxi) | conclusione, e insieme la ragion d’essere di una gerarchia per sovraordinazione 309 3(xxi) | nel sillogismo cessa di essere il trascendentale che si 310 3(xxi) | dei polisillogismi debba essere indefinita e infinita; da 311 3(xxi) | categoria tornerebbe ad essere una funzione che agisce 312 3(xxi) | tutti i suoi effetti, devono essere valutati un nulla, il che 313 3(xxi) | gnoseologica; ma non può essere che il sillogismo ponga 314 3(xxi) | soggetto logico che possa essere solo soggetto e mai predicato, 315 3(xxi) | siffatto non ha alcuna ragion d’essere nell’economia della dottrina 316 3(xxi) | polisillogismi categorici non può essere accolta e non può essere 317 3(xxi) | essere accolta e non può essere ritenuta il principio del 318 3(xxi) | concetto, senza per questo essere costretti a fare dell’anima 319 3(xxi) | analogo ragionamento può essere fatto rispetto alle nozioni 320 3 | e che quindi non possono essere identificabili per analisi; 321 3 | dall’una all’altra: non può essere infatti il soggetto empirico 322 3 | giudizi percettivi; non può essere il soggetto trascendentale 323 3 | giudizi di esperienza; non può essere l’esperienza stessa in quanto 324 3(xxii) | conseguenze l’empirismo deve essere dichiarata l’unica realtà 325 3(xxii) | concezione empiristica, non può essere che rapportazione di concetti, 326 3(xxii) | che vale per gli altri, di essere costituiti da concetti; 327 3(xxii) | affermazione che il sillogismo dev’essere assunto come il modo del 328 3(xxii) | giudizio nulla vieta possa essere garantita dall’inferenza 329 3(xxii) | ricava la sua ragione d’essere di giudizio in generale 330 3(xxii) | conoscere, ma la sua ragion d’essere di giudizio particolare 331 3(xxii) | se è assente una ragion d’essere del giudizio particolare 332 3(xxii) | assenza di una ragione d’essere del giudizio particolare 333 3(xxii) | i giudizi non dovrebbero essere né particolari e contingenti 334 3(xxii) | conoscenza, in quanto dovrebbe essere dimostrato che la capacità 335 3(xxii) | perché nessun rapporto può essere immesso nella classe dei 336 3(xxii) | la dimostrazione non può essere data né a priori né a posteriori 337 3(xxii) | dimostrate, il rapporto non può essere assunto né come particolare 338 3(xxii) | ma se il rapporto non può essere assunto né come particolare 339 3(xxii) | noi dell’abitudine non può essere affatto addotta come ragion 340 3 | sensazioni stesse atte ad essere sussunte sotto i due concetti 341 3 | dall’assoluto, finisce per essere annullata dal fatto che 342 3 | oggettività ritornano ad essere due, quella per me, quella 343 3 | di inerenza non cessa di essere, in fondo, un rapporto causale – 344 3 | siano pure tali da dover essere formulate in modo costante 345 3 | uguale discorso non può essere tenuto per le conoscenze 346 3(xxiii)| corrisponda alcun rapporto, può essere anche universale e necessario, 347 3(xxiii)| necessario, nel senso che può essere tale che un pensiero non 348 3(xxiii)| del suo preteso diritto di essere una conoscenza valida per 349 3(xxiii)| funzionale generica potrà essere argomento dell’universalità 350 3(xxiii)| ma tale estensione può essere fatta alla sola condizione 351 3(xxiii)| strutturarsi in unità per essere conosciuto, e se si fonda 352 3(xxiii)| del ragionamento doveva essere attribuita alla categoria 353 3(xxiii)| il pensato, unica dovrà essere la funzione dell’autocoscienza 354 3 | concetti; tale identità può essere rilevata solo con un confronto 355 3(xxiv) | universale e necessaria che dev’essere oggettiva, ma è nozione 356 3(xxiv) | la matematica dunque dev’essere certo accolta come ordine 357 3(xxiv) | disuguaglianza, è tale da essere ritrovato, con l’eguale 358 3(xxiv) | intuitivo-empirica, può essere benissimo sanato identificando 359 3(xxiv) | fittizia e arbitraria, può essere conservata sempre aderente 360 3(xxiv) | componenti immutabili, atte ad essere estratte per analisi ed 361 3(xxiv) | estratte per analisi ed essere predicate con universalità 362 3(xxiv) | essenziale, tale perciò da poter essere estratta e predicata ogni 363 3(xxiv) | esperienza e non si potrà mai essere certi che sia presente nei 364 3(xxiv) | l’altra fisica, che può essere oggettiva, ma allora non 365 3(xxiv) | intuitivamente e non può essere altro da come si dà; la 366 3(xxiv) | trovino, e che non possa essere altro da quello che è; neppure 367 3(xxiv) | rivela problematica e dev’essere dimostrata. La distinzione 368 3(xxiv) | di fatto che non debbono essere dimostrati nella loro realtà 369 3(xxiv) | universale e necessaria dovrà essere pure oggettiva, in quanto 370 3(xxiv) | identificazione non può essere considerata frutto di una 371 3(xxiv) | ritrovare la nuova nota non può essere che il nuovo concetto e 372 3(xxiv) | predicazione il giudizio - , dev’essere ricercata entro quella nota 373 3(xxiv) | che di sua natura dovrebbe essere particolare e contingente 374 3(xxiv) | empirici, non potrebbe mai essere ritrovata in quanto nessun 375 3(xxiv) | quanto pensato, dovrà cioè essere concepita come qualcosa 376 3(xxiv) | appartiene al concetto, senz’essere derivato dall’esperienza, 377 3(xxiv) | stesso ragionamento può essere fatto per la linea, e anche 378 3(xxiv) | geometrica, tale perfezione può essere sempre raggiunta con quel 379 3(xxiv) | ciascuna delle quali può essere concepita come figura piana 380 3(xxiv) | unità di misura, che può essere infinitamente mutevole, 381 3(xxiv) | fatto che l’angolo viene ad essere posto in necessaria relazione 382 3(xxiv) | concetti; tale giudizio dovrà essere necessariamente sintetico, 383 3(xxiv) | unità, le quali possono essere costituite da una qualunque 384 3(xxiv) | entità che però nell’atto di essere assunta nel concetto aritmetico 385 3(xxiv) | è quello che è e non può essere altro da quello che è nel 386 3(xxiv) | perché ogni ente empirico può essere sempre assunto come un indiviso 387 3(xxiv) | quale a sua volta non può essere definita senza la nozione 388 3 | matematico, che può benissimo essere universale e necessario, 389 3 | in quanto sintetico, dev’essere oggettivo, ma non può essere 390 3 | essere oggettivo, ma non può essere universale e necessario; 391 3 | poiché i rapporti debbono essere nel tempo e nello spazio, 392 3 | alcuni rapporti possono essere solo nello spazio, altri 393 3 | rapporti siano suscettibili di essere ricondotti a rapporti spaziali 394 3 | rappresentativa ha continuato ad essere presente al pensiero di 395 3 | che l’eliminazione non può essere in sé totale, perché nessun 396 3 | rapporto matematico, di non essere in alcun modo condizionato 397 3 | reale o immaginaria, non può essere che la costanza e uniformità ./. 398 3 | discorsi che non possono essere altro che metafisici, o 399 3 | dopo aver abbandonato ed essere entrato in contraddizione 400 3 | Infatti la riduzione può essere fatta per il concetto di 401 3 | principio generatore può essere facilmente ricondotta a 402 3 | esclusivamente alla quantità, non può essere che totale; nei giudizi 403 3(xxv) | costanza ed uniformità ad essere mutuata dalla necessità; 404 3(xxv) | tale rapporto può sempre essere e quindi non può non essere, 405 3(xxv) | essere e quindi non può non essere, essendo tutti i rapporti 406 3 | determinazioni che lo rendono atto ad essere pensato, ossia a divenir 407 3 | dei dodici giudizi o, per essere più esatti, fanno del molteplice 408 3 | La matematica quindi deve essere estromessa dalla logica, 409 3 | invece ha tutti i diritti di essere accolta come scienza logica, 410 3 | ora un parallelogramma può essere trasformato in un triangolo 411 3 | i quali il dato non può essere reale; anche il concetto 412 3 | il concetto empirico dev’essere tale e deve comportare la 413 3 | giudizio che non può non essere universale e necessario; 414 3 | spaziali e che quindi possa essere assunta come nota di concetto 415 3 | l’oggetto sensoriale può essere intuito, ossia può entrare 416 3 | già in modo che possano essere intuiti ma in modo che possano 417 3 | intuiti ma in modo che possano essere pensati, cioè in modo che 418 3 | sensazione che oltre ad essere inserita in un certo rapporto 419 3 | non possono in alcun modo essere ridotte all’unità di una 420 3 | che analoga critica può essere elevata anche al giudizio 421 3 | conservata l’altra funzione di essere l’ultima tappa richiesta 422 4 | le ragioni del suo dover essere o del suo non poter essere, 423 4 | essere o del suo non poter essere, perché un qualunque dato 424 4 | esperienza la ragione dovrà essere ricercata in un altro dato 425 4 | substrato e quindi ragion d’essere della realtà; per gli altri, 426 4 | dia non solo come ragion d’essere della realtà ma come testimonianza 427 4 | universale e necessario non può essere trattato da Kant che come 428 4 | ragione e la garanzia di essere: di fronte a un possibile 429 4 | sia stato o sia o sia per essere intuito; e allora delle 430 4 | senza cui la materia non può essere pensata e che in sé la materia 431 4 | funzione prima cui debbono essere ricondotti i trascendentali, 432 4 | quindi non può non porli in essere e in funzione; diviene il 433 4 | acquistato quel diritto ad essere pensato in sé e per sé come 434 4 | universale e necessario può essere» «se il trascendentale è, 435 4 | universale e necessario può essere, il trascendentale può essere» 436 4 | essere, il trascendentale può essere» e quindi «il trascendentale 437 4 | quindi «il trascendentale può essere» - , la seconda da giudizio 438 4 | se il trascendentale può essere il soggetto trascendentale 439 4 | soggetto trascendentale può essere, se il giudizio universale 440 4 | universale e necessario può essere il trascendentale può essere, 441 4 | essere il trascendentale può essere, se il giudizio universale 442 4 | universale e necessario può essere il soggetto trascendentale 443 4 | soggetto trascendentale può essere» e quindi «il soggetto trascendentale 444 4 | soggetto trascendentale può essere» -; donde viene che l’attributo 445 4 | discorso «il trascendentale può essere» comporta che «se il trascendentale 446 4 | se il trascendentale può essere, il giudizio universale 447 4 | universale e necessario può essere»; nella seconda fase la 448 4 | soggetto trascendentale può essere» comporta che «se il soggetto 449 4 | soggetto trascendentale può essere, il trascendentale può essere» 450 4 | essere, il trascendentale può essere» e con ciò che «se il trascendentale 451 4 | se il trascendentale può essere il giudizio universale e 452 4 | universale e necessario può essere, se il soggetto trascendentale 453 4 | soggetto trascendentale può essere il trascendentale può essere, 454 4 | essere il trascendentale può essere, se il soggetto trascendentale 455 4 | soggetto trascendentale può essere il giudizio universale e 456 4 | universale e necessario può essere» - Si può dunque concludere 457 4 | spazio-temporali che non possono essere altri da quelli che sono – 458 4 | realtà è quanto appunto deve essere anzitutto dimostrato. Se 459 4 | di un fatto che dovrebbe essere dato di intuizione per un 460 4 | perché conscio dovrebbe essere il loro effetto, ossia la 461 4 | forma che gli ha dato Kant, essere cioè la connotazione la 462 4 | se è dato il reale debba essere dato l’essenziale e viceversa, 463 4 | universale e necessario dev’essere un esistente empirico – 464 4(xxvi) | dimostrazione del loro diritto ad essere come scienze, e per le quali 465 4(xxvi) | più grave e come tale dev’essere affrontata per prima. Quando 466 4(xxvi) | ogni ente non si limita ad essere quello che è, un certo colore 467 4(xxvi) | che non gli consentono di essere in altro modo, ma è soltanto 468 4(xxvi) | aggiunge a ciò per il cui essere si danno soltanto ragioni 469 4(xxvi) | della successione non può essere offerta dall’abitudine e 470 4(xxvi) | rapporto causale non può essere figlio dell’abitudine, perché 471 4(xxvi) | rapporto causale non può essere ricondotto a un dato sensibile 472 4(xxvi) | altri due che dovrebbero essere da lui affettati, rapporto 473 4(xxvi) | carattere fondamentale che le fa essere quel che sono; queste rappresentazioni 474 4(xxvi) | generalizzazione debbono essere date al pensiero prima dell’ 475 4(xxvi) | che tuttavia non può non essere definita come successione 476 4(xxvi) | debbono disporsi per poter essere intuiti. Ma l’impresa diverrà 477 4(xxvi) | richiesto onde il giudizio possa essere accolto non solo come fatto 478 4(xxvi) | scienza, non è neppure tale da essere fatto logico in generale. 479 4(xxvi) | è quello che è e non può essere altro da quello che è: ora, 480 4(xxvi) | cui il giudizio dovrebbe essere rappresentazione è una successione 481 4(xxvi) | rappresentato di cui invece vorrebbe essere esclusiva enunciazione -: 482 4(xxvi) | sorgente, la quale però dovrà essere sempre e soltanto soggettiva. 483 4(xxvi) | quel reale, che dovrebbe essere conosciuto attraverso il 484 4(xxvi) | vengono da lei ricondotti per essere conosciuti in unico atto, 485 4(xxvi) | danno ragioni per cui debba essere, che quindi può o non può 486 4(xxvi) | che quindi può o non può essere: infatti date le premesse, 487 4(xxvi) | elementi non consente di essere analizzato in semplici sensazioni; 488 4(xxvi) | non richiesto non può non essere per lui privo di qualunque 489 4 | ente avente il diritto ad essere pensato e quindi pensato 490 4 | cui la scienza esige di essere accompagnata quando leva 491 4 | sottintesi. In primo luogo, dev’essere accettato che le condizioni 492 4(xxvii)| predicare contemporaneamente l’essere e il non essere senza che 493 4(xxvii)| contemporaneamente l’essere e il non essere senza che siano dati il 494 4(xxvii)| enti d’azione presentano ad essere accettati dal soggetto pensante 495 4(xxvii)| vergini il dinosauro può essere incontrato», nel qual caso 496 4(xxvii)| pensati si trovano di poter essere pensati come dei non contraddittori 497 4(xxvii)| concepisce pensabile in sé un essere che muoia e non muoia, che 498 4(xxvii)| cui lo afferma; ma tale essere diventa impossibile quando 499 4(xxvii)| Cristo il concetto di un essere vissuto nell’esperienza: 500 4(xxvii)| cantato della sirena, di un essere donna e pesce, di un essere 501 4(xxvii)| essere donna e pesce, di un essere quindi che, quand’anche 502 4(xxvii)| scientifiche del tempo, doveva essere pensato atto a generare 503 4(xxvii)| fenomeno qualsivoglia – dev’essere ricondotto al primo dei 504 4(xxvii)| caratteri: a) non può mai essere, al pari dell’impossibilità 505 4(xxvii)| pensato da cui potranno essere inferiti tutti gli altri – 506 4(xxvii)| quindi qualunque pensato può essere possibile relativo, e quindi 507 4(xxvii)| esiste più, cessando di essere pensato nel caso che all’ 508 4(xxvii)| principio, il quale non può essere quello di contraddizione 509 4(xxvii)| cui qualunque pensato dev’essere ricondotto onde manifesti 510 4(xxvii)| classificazione del Mathieu non può essere accettata per vari motivi: 511 4(xxvii)| problematico, la quale vuol essere ricondotta a modo della 512 4(xxvii)| tale sfera è o pretende di essere riproduzione. Dalle varie 513 4(xxvii)| inferenze dall’immutabile essere parmenideo; chi ci ha visto 514 4(xxvii)| che gode della facoltà di essere e insieme di non essere 515 4(xxvii)| essere e insieme di non essere al tempo stesso, facoltà 516 4(xxvii)| quale a sua volta dovrebbe essere tale da essere e insieme 517 4(xxvii)| dovrebbe essere tale da essere e insieme non essere, onde 518 4(xxvii)| da essere e insieme non essere, onde da esso inferire una 519 4(xxvii)| ritroso conduce solo a un essere, dalle determinazioni di 520 4(xxvii)| che in terzo luogo per essere pensato ossia per essere 521 4(xxvii)| essere pensato ossia per essere accolto di diritto come 522 4(xxvii)| questo l’uno di essi debba essere necessariamente concepito 523 4(xxvii)| consente alla sostanza di essere il suo futuro modo di esistere 524 4(xxvii)| serie di assurdità. Se l’essere presente è l’unica possibilità 525 4(xxvii)| possibilità che si dia all’essere in generale - «è evidente 526 4(xxvii)| per ciò che riguarda l’essere nei confronti di un architetto, 527 4(xxvii)| confronti di un architetto, l’essere, dal punto di vista della 528 4(xxvii)| dovrà darsi il caso che l’essere in generale venga in possesso 529 4(xxvii)| necessarie e sufficienti ad essere in un certo modo quand’è 530 4(xxvii)| nel nulla quando cessa di essere in quel modo, per riacquistarle 531 4(xxvii)| ex nihilo ritornando ad essere nello stesso modo - «poiché 532 4(xxvii)| la quale in sé fruisce di essere immutevole e continua, l’ 533 4(xxvii)| esistente presente – oppure è un essere che non è ma sarà, vale 534 4(xxvii)| ma sarà, vale a dire è un essere che è perché è essere, e 535 4(xxvii)| un essere che è perché è essere, e che non è perché sarà, 536 4(xxvii)| s’identifica solo con l’essere ed esclude da sé il non 537 4(xxvii)| ed esclude da sé il non essere, quindi un possibile che 538 4(xxvii)| quindi un possibile che è essere è impossibile e indiveniente -« 539 4(xxvii)| impossibile significa appunto non essere; e quindi tutti questi ragionamenti 540 4(xxvii)| sensorialità – sia tale da essere e non essere a seconda del 541 4(xxvii)| sia tale da essere e non essere a seconda del modo d’essere 542 4(xxvii)| essere a seconda del modo d’essere presente di chi la esplica; 543 4(xxvii)| esplica; b) che il modo d’essere sensoriale non inerisca 544 4(xxvii)| alcune premesse che dovevano essere comuni sia ad Aristotele 545 4(xxvii)| che la possibilità debba essere concepita come la nota caratteristica 546 4(xxvii)| che è nel presente il cui essere elide qualunque suo non 547 4(xxvii)| elide qualunque suo non essere, ma sia da ricercarsi nel 548 4(xxvii)| solo il passato è tale da essere e non essere in un certo 549 4(xxvii)| passato è tale da essere e non essere in un certo modo -; ora, 550 4(xxvii)| passato quindi si è dato come essere; anche il passato è tale 551 4(xxvii)| passato è tale che è solo essere; quindi una possibilità 552 4(xxvii)| quindi una possibilità come essere e non essere insieme non 553 4(xxvii)| possibilità come essere e non essere insieme non si dà, donde 554 4(xxvii)| divenire e che il mondo è un essere dalle caratteristiche parmenidee; 555 4(xxvii)| consenta di predicargli l’essere e il non essere in un certo 556 4(xxvii)| predicargli l’essere e il non essere in un certo modo, rispetto 557 4(xxvii)| permette all’esistente di essere la conformazione necessaria 558 4(xxvii)| esistere e insieme di non essere questi modi di esistere. 559 4(xxvii)| conformazione e in simultaneità dell’essere e del non essere. Entrambe 560 4(xxvii)| simultaneità dell’essere e del non essere. Entrambe le posizioni partono 561 4(xxvii)| di una simultaneità dell’essere e del non essere, mentre 562 4(xxvii)| simultaneità dell’essere e del non essere, mentre Aristotele determinava 563 4(xxvii)| possibilità come coesistenza dell’essere e del non essere: infatti 564 4(xxvii)| coesistenza dell’essere e del non essere: infatti l’essere e il non 565 4(xxvii)| del non essere: infatti l’essere e il non essere coesistono 566 4(xxvii)| infatti l’essere e il non essere coesistono nella sostanza 567 4(xxvii)| coesistono nella sostanza come essere e simultanea conformazione 568 4(xxvii)| conformazione che è in sé solo essere; la possibilità aristotelica 569 4(xxvii)| come simultaneità dell’essere e non essere, non è simultaneità 570 4(xxvii)| simultaneità dell’essere e non essere, non è simultaneità di due 571 4(xxvii)| sua esistenza dovrebbero essere tali da implicare una contraddittorietà 572 4(xxvii)| necessario, ossia a dover essere quel che si è; ma il concetto 573 4(xxvii)| allarga; pur identificando l’essere col dover essere, sarebbe 574 4(xxvii)| identificando l’essere col dover essere, sarebbe sempre lecito supporre 575 4(xxvii)| esistenti in cui il dover essere si desse non uno ma molteplice, - 576 4(xxvii)| comporta l’unicità del dover essere e dell’esistere e quindi 577 4(xxvii)| per essenza sono e debbo essere uomo; per causa efficiente, 578 4(xxvii)| mia carne è bruciata e dev’essere bruciata -; sul piano dell’ 579 4(xxvii)| simultanea coesistenza dell’essere e del non essere; e neppure 580 4(xxvii)| coesistenza dell’essere e del non essere; e neppure la possibilità 581 4(xxvii)| perché è conoscenza di un essere che esclude da sé il non 582 4(xxvii)| che esclude da sé il non essere – se dichiaro possibile 583 4(xxvii)| quindi impossibilità di non essere e quindi non essere; se 584 4(xxvii)| non essere e quindi non essere; se dichiaro possibile il 585 4(xxvii)| che mi appare tale da non essere condizionato da nulla e 586 4(xxvii)| da nulla e quindi tale da essere in altro modo, ossia da 587 4(xxvii)| altro modo, ossia da non essere, solo in rapporto al suo 588 4(xxvii)| necessario, tale cioè da essere e da non poter non essere, 589 4(xxvii)| essere e da non poter non essere, da essere in un modo e 590 4(xxvii)| non poter non essere, da essere in un modo e da non poter 591 4(xxvii)| modo e da non poter non essere in un [altro] modo – in 592 4(xxvii)| la quale è e non può non essere, è quello che è e non può 593 4(xxvii)| è quello che è e non può essere altro da quello che è; in 594 4(xxvii)| sono assunti come tali da essere e da non poter non essere, 595 4(xxvii)| essere e da non poter non essere, da essere quel che sono 596 4(xxvii)| non poter non essere, da essere quel che sono e da non poter 597 4(xxvii)| che sono e da non poter essere altro da quel che sono -; 598 4(xxvii)| insieme si è data tale da essere pensata o assente, nel qual 599 4(xxvii)| è di fondamento, il mio essere di uomo, dalla facoltà di 600 4(xxvii)| contraddittoria la simultaneità di un essere e di un non essere con il 601 4(xxvii)| di un essere e di un non essere con il semplice essere del 602 4(xxvii)| non essere con il semplice essere del reale, Spinoza nega 603 4(xxvii)| un possibile che sia un essere non determinato né da sé 604 4(xxvii)| distinzione tra l’esistere e l’essere, intendendo per il primo 605 4(xxvii)| identifica con esso. Ora, l’unico essere che si dia tale è il pensato, 606 4(xxvii)| pensato, che per esistere dev’essere pensato da un pensiero; 607 4(xxvii)| essenza è sempre un semplice essere; tale essere, in quanto 608 4(xxvii)| un semplice essere; tale essere, in quanto non implica contraddizione, 609 4(xxvii)| esistono le cause che lo fanno essere: possibili quindi sono tutti 610 4(xxvii)| né la simultaneità dell’essere e non essere né la strutturazione 611 4(xxvii)| simultaneità dell’essere e non essere né la strutturazione in 612 4(xxvii)| riconduce alla simultaneità dell’essere e del non essere di Diodoro: 613 4(xxvii)| simultaneità dell’essere e del non essere di Diodoro: un possibile, 614 4(xxvii)| problematico, «il pensato può essere», giudizio equivalente all’ 615 4(xxvii)| problematica come simultaneità dell’essere e del non essere; i) possibilità 616 4(xxvii)| simultaneità dell’essere e del non essere; i) possibilità come conformazione 617 4(xxvii)| pensiero diamo il nome di essere nel senso più generico – 618 4(xxvii)| simpliciter» -, la scienza che l’essere indaga chiameremo ontologia 619 4(xxvii)| pensiero e non come ente dell’essere, la ricerca riguarda la 620 4(xxvii)| quando dico «un carnivoro può essere mangiato» «questa tovaglia 621 4(xxvii)| natura o al suo modo di essere, come quando dico: «l’uomo 622 4(xxvii)| quando dico: «l’uomo può essere di questa razza» «io potrò 623 4(xxvii)| potrò mangiare» «Socrate può essere diventato ricco».~ ~Considerando 624 4(xxvii)| notato che è loro dato di essere solo giudizi categorici 625 4(xxvii)| gli enti di pensiero, di essere dotati in ugual misura della 626 4(xxvii)| capacità di rappresentare l’essere e di essere tutti privi 627 4(xxvii)| rappresentare l’essere e di essere tutti privi in sé di ragioni 628 4(xxvii)| come rappresentativi di un essere che si dia indipendentemente 629 4(xxvii)| contraddittorio – il concetto di un Essere che sia onnipresente, e 630 4(xxvii)| attribuita anche la funzione di essere rappresentativo di un essere 631 4(xxvii)| essere rappresentativo di un essere reale – un effetto che sia 632 4(xxvii)| quanto rappresentativo di un essere reale, in quanto cioè sottoposto 633 4(xxvii)| concetto qualsivoglia ad essere accolto come non contraddittorio, 634 4(xxvii)| pensato alla condizione di essere astratto da qualunque relazione 635 4(xxvii)| condizioni per cui un pensato può essere pensato, ossia in quanto 636 4(xxvii)| per cui un concetto può essere pensato; in quanto le note 637 4(xxvii)| condizioni generali dell’essere; sicché non è consentito 638 4(xxvii)| concetto corrisponda o no un essere reale in sé, e questo non 639 4(xxvii)| di rappresentazione di un essere attuale; il nostro giudizio 640 4(xxvii)| congruenza con le condizioni dell’essere, nel qual caso è un pensato 641 4(xxvii)| congruenza con le condizioni dell’essere perché le condizioni del 642 4(xxvii)| perché le condizioni del suo essere non si danno in generale 643 4(xxvii)| contraddittorietà con le condizioni dell’essere in generale, e in questo 644 4(xxvii)| congruenza con le condizioni dell’essere perché queste non sono date 645 4(xxvii)| congruenza con le condizioni dell’essere; ergo, è un possibile ossia 646 4(xxvii)| consentono alla nota in sé di essere inerente al soggetto, d) 647 4(xxvii)| senza alcuna pretesa di essere valido per la realtà; è 648 4(xxvii)| che siano note o debbano essere ricercate perché ignote. 649 4(xxvii)| il pensiero ma non per l’essere, quando cioè il predicato 650 4(xxvii)| della simultaneità dell’essere e del non essere, e quindi 651 4(xxvii)| simultaneità dell’essere e del non essere, e quindi del possibile. 652 4(xxvii)| fatto nell’esistenza come essere identico a quello della 653 4(xxvii)| situazione che si dia nell’essere, è in realtà un assertorio; 654 4(xxvii)| ricerca del rapporto nell’essere e nelle condizioni del pensiero. 655 4(xxvii)| una rappresentazione dell’essere e, sotto questo rispetto, 656 4(xxvii)| rispetto, è rapporto di essere e non essere, cui però si 657 4(xxvii)| rapporto di essere e non essere, cui però si aggiunge la 658 4(xxvii)| impedirne l’esistenza nell’essere: tale forma e solo tale 659 4(xxvii)| concetto – ad es. «l’uomo può essere immortale» - o è il concetto 660 4(xxvii)| possibile» = «il centauro può essere» = «il centauro può essere 661 4(xxvii)| essere» = «il centauro può essere esistente» -, è un ente 662 4(xxvii)| se non alla condizione di essere trattato come un pensato 663 4(xxvii)| riguarda la sua esistenza nell’essere, ma per tutto il resto si 664 4(xxvii)| se i loro risultati, per essere considerati dei reali, dovranno 665 4(xxvii)| considerati dei reali, dovranno essere ritrovati nell’essere -.~ ~ 666 4(xxvii)| dovranno essere ritrovati nell’essere -.~ ~Ci troviamo, dopo tutto 667 4(xxvii)| date né le condizioni di essere né l’essere del pensato; 668 4(xxvii)| condizioni di essere né l’essere del pensato; abbiamo una 669 4(xxvii)| in quanto non è dato l’essere del pensato. La prima è, 670 4(xxvii)| reale indipendentemente dall’essere «pensato» - è reale nell’ 671 4(xxvii)| ogni pensato, allora, per essere dichiarato tale dovrà uniformarsi 672 4(xxvii)| che riguardano o il suo essere o i suoi principi o le sue 673 4(xxvii)| tale introduzione debba essere seguita da trasformazione 674 4(xxvii)| altro, che il qualcosa debba essere eterogeneo almeno sotto 675 4(xxvii)| pensiero, ma pretende di essere qualcosa che riproduce una 676 4(xxvii)| pensiero, pretende cioè di essere un conosciuto; poiché non 677 4(xxvii)| quale ad esempio potrebbe essere l’assenza di universale 678 4(xxvii)| della simultaneità dell’essere e del non essere, che è 679 4(xxvii)| simultaneità dell’essere e del non essere, che è sottrazione alla 680 4(xxvii)| l’esistenza è un modo di essere, una nota predicata dall’ 681 4(xxvii)| una nota predicata dall’essere, che determina questo come 682 4(xxvii)| che determina questo come essere nell’esperienza e per l’ 683 4(xxvii)| esperienza, di contro all’essere nel e per il pensiero – 684 4(xxvii)| b) la distinzione tra essere nel e per il pensiero ed 685 4(xxvii)| nel e per il pensiero ed essere nella e per l’esperienza, 686 4(xxvii)| rivela equivalente all’altra, essere in quanto relazione ed essere 687 4(xxvii)| essere in quanto relazione ed essere in sé; poiché un concetto 688 4(xxvii)| per cui un concetto possa essere pensato è quella di entrare 689 4(xxvii)| osservava sopra in a), l’essere di concetto sarà sempre 690 4(xxvii)| concetto sarà sempre un essere relativo, un essere cioè 691 4(xxvii)| sempre un essere relativo, un essere cioè che ha l’essere in 692 4(xxvii)| un essere cioè che ha l’essere in grazia dell’essere posseduto 693 4(xxvii)| l’essere in grazia dell’essere posseduto da un altro concetto, 694 4(xxvii)| a sua volta fruirà di un essere analogo, e così via, l’essere 695 4(xxvii)| essere analogo, e così via, l’essere di un esistente sarà un 696 4(xxvii)| di un esistente sarà un essere assoluto, cioè un essere 697 4(xxvii)| essere assoluto, cioè un essere che è tale di per sé; l’ 698 4(xxvii)| in quanto predicato dovrà essere un concetto differente da 699 4(xxvii)| l’esistenza è un modo di essere che si distingue da quell’ 700 4(xxvii)| distingue da quell’altro modo di essere che è il pensiero; l’esistenza 701 4(xxvii)| l’esistenza è un modo di essere assoluto, il pensiero è 702 4(xxvii)| il pensiero è un modo di essere relativo. Successivamente 703 4(xxvii)| formale e un materiale dell’essere, distinzione che sorge dall’ 704 4(xxvii)| pensati, prima dotati di essere simultaneo, ora debbano 705 4(xxvii)| o l’altro, privati dell’essere – ad es., triangolo quadrato -, 706 4(xxvii)| pensati relazionati lo stesso essere di cui godevano anche da 707 4(xxvii)| di continuare entrambi ad essere nel pensiero senza che l’ 708 4(xxvii)| che solo in apparenza può essere ricondotta alle precedenti 709 4(xxvii)| della non esistenza di un essere assolutamente necessario – 710 4(xxvii)| del pensare esistente un essere assolutamente necessario -, 711 4(xxvii)| contraddittorietà tra il concetto di essere assolutamente necessario 712 4(xxvii)| contenuto del concetto di essere assolutamente necessario -, 713 4(xxvii)| soggetto, in questo caso l’essere assolutamente necessario, 714 4(xxvii)| apodittico è reale se si toglie essere al predicato, non se si 715 4(xxvii)| predicato, non se si toglie essere al soggetto -, la necessità 716 4(xxvii)| di esistente riferita all’essere assolutamente necessario 717 4(xxvii)| dimostra non l’esistenza dell’essere assolutamente necessario, 718 4(xxvii)| dimostrerebbe l’esistenza dell’essere assolutamente necessario 719 4(xxvii)| cioè che il soggetto deve essere necessariamente pensato 720 4(xxvii)| questo soggetto può non essere pensato» con le condizioni 721 4(xxvii)| quanto ogni esistente deve essere pensato. Poiché la prima 722 4(xxvii)| prima dimostrazione non può essere fornita, provocando l’inserzione 723 4(xxvii)| della non esistenza di un essere assolutamente necessario; 724 4(xxvii)| significato di ciò che può essere nei confronti dell’intuizione, 725 4(xxvii)| rispetto a quell’unico modo di essere distinto dall’essere in 726 4(xxvii)| di essere distinto dall’essere in quanto essere pensato, 727 4(xxvii)| distinto dall’essere in quanto essere pensato, che è l’esperienza: 728 4(xxvii)| esistente è un modo dell’essere che necessariamente assume 729 4(xxvii)| forme di quell’altro modo di essere che è il pensabile o pensato; 730 4(xxvii)| questo invece è un modo d’essere del quale, assunto in sé, 731 4(xxvii)| assume le forme del modo d’essere dell’esistente, che cioè 732 4(xxvii)| dell’esistente, che cioè può essere esistente -.~ ~ 733 4 | In secondo luogo, deve essere riconosciuto come verità 734 4 | coscienze, tale da non poter essere altro da quel che è, vuoto 735 4 | e dovunque e non può non essere mortale» -. Infine, deve 736 4 | che ha tutti i diritti di essere pensato come dato di pensiero – 737 4 | fondamentale è quella di essere fondamento e generatore 738 4 | causalità che continua ad essere vissuta dal pensiero come 739 4 | pensiero, questo non può essere né intuito né argomentato 740 4 | deflagrazione, cessa di essere un apodittico quando si 741 4 | gnoseologica – non possono essere offerte, neppure la conclusione 742 4 | parte, il ragionamento può essere capovolto, e invece di essere 743 4 | essere capovolto, e invece di essere svolto sulla impossibilità 744 4 | condizioni del pensiero può essere applicato alle condizioni 745 4 | necessario ha tutti i diritti di essere giudicato ed accettato tale 746 4 | situazione empirica deve essere assunta come tale che manifesti 747 4 | rifiutando contemporaneamente di essere la conclusione di un sillogismo 748 4 | condizioni trascendentali dell’essere, e perciò un pensabile come 749 4 | capace di rappresentarsi dell’essere -. Ora, nonostante la loro 750 4 | della terra, continua ad essere quella dello spazio euclideo 751 4 | che hanno il diritto di essere pensati come enti che non 752 4 | di cui il sistema voleva essere una soluzione; poiché dinanzi 753 4 | possibilità (=problematicità), un essere che è non essere, pur rimanendo 754 4 | problematicità), un essere che è non essere, pur rimanendo essere; di 755 4 | non essere, pur rimanendo essere; di Kant, quando di mezzo 756 4 | pensato avrà i diritti di essere un pensato e di ricevere 757 4 | senza per questo cessare di essere rappresentazioni di rappresentazioni, 758 4 | in Kant non ha ragion d’essere. Però c’è. È allora doveroso 759 4 | non si capisce quale possa essere dal momento che vien meno 760 4 | aver certi caratteri : dev’essere apriori - infatti o è ricevuta 761 4 | perciò dev’esserci senz’essere ricevuta; dunque dev’essere 762 4 | essere ricevuta; dunque dev’essere connaturale a noi come le 763 4 | trasmesse e donate -; deve essere innata e quindi coessenziale 764 4 | alla natura dell’uomo; deve essere identica per tutti gli uomini, 765 4 | pena l’estinzione; dev’essere sviluppabile perché è evidente 766 4 | sappiamo fin dalla nascita; dev’essere sviluppabile con strumenti 767 4 | data fin dalla nascita, dev’essere il risultato di un’analisi 768 4 | contiene tutta e quindi dev’essere il risultato di un procedimento 769 4 | attribuire la qualità di essere una rappresentazione o conoscenza 770 4 | riproduzione del reale dev’essere universale e necessario; 771 4 | dunque, il conoscere dev’essere riproduzione universale 772 4 | del sapere, la scienza dev’essere conoscenza per giudizi sintetici 773 4 | si dà sotto il sole debba essere costante e uniforme per 774 4 | generale e quindi mai possa essere un nuovo, fa del conoscere