Cap.

  1       Avv       |            apparire, temerario; non vuol essere affatto né superbo né impudente:
  2       Avv       |                Questo lavoro pretende di essere ricerca di verità in nome
  3       Int       |                quali finiscono tutti per essere altrettante determinazioni
  4       Int(i)    |                   ciascuno dei quali può essere assunto a principio di un
  5       Int(i)    |                nel primo caso dovrebbero essere le conseguenze necessarie
  6       Int(i)    |             della genericità se non dopo essere lentamente passati attraverso
  7       Int(i)    |                  scheletrica teoria deve essere accettata non come dato
  8       Int(i)    |                 qualcosa che non può non essere accettato, perché il particolare
  9       Int(i)    |              risposta, al cui vaglio può essere ricondotto il primo problema
 10       Int(i)    |             della virtù, ad esempio, può essere risolta solo risalendo ai
 11       Int(i)    |              attività sociale umana, può essere definita e conosciuta solo
 12       Int(i)    |                 accennato; quindi si può essere certi che la dottrina separatista
 13       Int(i)    |                 ai quali il criterio può essere adottato. Non si tratta
 14       Int(ii)   |           uniforme, al punto che possono essere convertite l’una nell’altra
 15       Int(ii)   |          scompariva un intelligibile per essere sostituito da un altro rispetto
 16       Int(ii)   |                quelle che aveva scoperto essere le condizioni generali della
 17       Int       |                 diritto di una scuola ad essere, attribuendo a scuola la
 18       Int       |                  scuola ha il diritto di essere se l’ente intorno a cui
 19       Int(iii)  |                  trovava la sua ragion d’essere nel complesso degli atteggiamenti
 20       Int(iii)  |                quindi toglie la ragion d’essere a quei valori spirituali
 21       Int       |                    questione che non può essere risolta se non dopo aver
 22       Int(v)    |         sofistica è quel che pretende di essere, un’arte atta a procurare
 23       Int(v)    |                 è l’agire giustamente, l’essere giusti, il possedere giustizia.
 24       Int(v)    |                sensi hanno condotto, per essere valida deve trovare i suoi
 25       Int(vi)   |                giudicare della retorica, essere cioè il fine dell’uomo il
 26       Int(vi)   |                  Lo stesso metodo doveva essere applicato alla retorica –
 27       Int(vi)   |                 retorica in generale dev’essere sovraordinata la soluzione
 28       Int(vii)  |                 della virtù è necessario essere certi che è possibile una
 29       Int       |                compresi, non possono non essere convinti, se non altro perché
 30       Int       |               parte del suo attributo di essere un insegnabile. Questa condizione
 31       Int       |            posteriori -, di ciascuna può essere data un’argomentazione che
 32       Int       |               quasi due millennidovrà essere assunto e seguito dal pensiero,
 33       Int       |                quindi che la virtù possa essere conosciuta e quindi posseduta
 34         1(ix)   |             nozione di un’altra, non dev’essere possibile nessun’altra predicazione
 35         1(ix)   |                 conferma il cui uso deve essere ripetuto ad ogni situazione
 36         1(ix)   |              esperienza, che deve sempre essere controllato, l’argomentazione,
 37         1(ix)   |  progressivamente le nozioni che debbono essere controllate: la riduzione,
 38         1       |                particolare non potrà più essere ricondotto al soggetto,
 39         1       |                 ragion sufficiente, e di essere in tal modo somme di conoscenza,
 40         1       |                  scienza particolare può essere ricondotto, non appartiene
 41         1       |                 il suo predicato non può essere sostituito se non per una
 42         1       |                  caso cesserebbe  ./. di essere quello che è. In breve,
 43         1       |               una situazione che non può essere se non contingente.~ ~ Se
 44         1       |           linguistica, la prosa, che per essere stata fino allora esclusa
 45         1       |                 che è la legge, cessi di essere prerogativa di uno solo
 46         1       |               scientifico non poteva più essere fondato su di un rapporto
 47         1       |                 geometria una figura può essere sempre trasformata in un’
 48         1       |              della quantità – in cui può essere introdotta la misura, ossia
 49         1       |                  ragione sufficiente per essere e per essere quel che è.
 50         1       |             sufficiente per essere e per essere quel che è. Donde viene
 51         1       |                 posseggono; dovrà quindi essere un meccanismo psicologico,
 52         1       |                  ragione ad ammettere di essere destituito di fondamento.
 53         1(xi)   |             esempio, che lo zero non può essere un termine di una progressione
 54         1       |               quella che si è dimostrata essere una pseudoscienza. Ma un
 55         1       |               concetto «scienza» non può essere fatta sotto tutti i riguardi:
 56         1       |                  qualificano non possono essere né rigettate come effetti
 57         1       |                 la nozione soggetto deve essere tale che il pensiero non
 58         1(xii)  |                il che comporta che possa essere indagato in sé, come ente
 59         1(xii)  |                  cui unico predicato può essere solo una descrizione che
 60         1(xii)  |                 anni»; «un triangolo può essere» = «un triangolo è esistente» «
 61         1       |               ragione che di per sé deve essere accolta come possibile,
 62         1       |              possibilità non ha ragion d’essere.~ ~Dalla seconda condizione
 63         1       |                altro modo avrebbe potuto essere colmata. E’ questo il procedimento
 64         1       |            concetti: distinguendo essa l’essere dal pensato e stabilendo
 65         1       |                 non sono le ragioni dell’essere, quando si trova dinanzi
 66         1       |              realtà, in quanto sono dell’essere; predica, allora, dell’idea
 67         1       |         possibile, limitatamente al loro essere e, con ciò, trasporta al
 68         1       |            trasporta al reale, in quanto essere, la scelta circa l’essere
 69         1       |                essere, la scelta circa l’essere o il non essere dell’idea
 70         1       |                  circa l’essere o il non essere dell’idea o concetto; se
 71         1       |                  troverà come reale nell’essere un ente che rispetto all’
 72         1       |                  un impossibile sia come essere che come pensato; per questo
 73         1       |                  possibile; il che potrà essere compiuto per tutto il processo
 74         1       |                  reale cioè che dovrebbe essere conosciuto di per sé, mediante
 75         1       |              contraddizione, non dal suo essere reale, cioè dal suo immediato
 76         1       |                  di possibile, non possa essere affermatorealeirreale,
 77         1       |                uno o l’altra non possono essere conosciuti in alcun modo;
 78         1       |                  assenza di ragione, dev’essere accolto dal ragionamento,
 79         1       |      predicazione della possibilità, dev’essere tale che le sue ragioni
 80         1       |      predicazione della possibilità, dev’essere tale da deporre la sua funzione
 81         1       |              deriva che non potranno mai essere le ragioni problematiche
 82         1       |               che da essa dipende: dovrà essere, dunque, la realtà dell’
 83         1       |         procedimento per possibilità dev’essere dimostrata e la sua dimostrazione
 84         1       |                 del tipo «la scienza può essere» (equivalente alla identità: «
 85         1       |                l’argomentazione dovrebbe essere del tutto diversa, e precisamente
 86         1       |                   la scienza non può non essere»), non si giustificherebbero
 87         1       |            fondano, non trovino ragion d’essere alcune componenti del conoscere
 88         1       |                scientifico, che dovrebbe essere un reale, essi tengano  ./. 
 89         1       |                  quel che in sé dovrebbe essere reale e naturale; h) che,
 90         1(xiii) |                  proprio in quanto dato: essere il giudizio scientifico
 91         1(xiii) |               quell’unico metodo che può essere assunto nei confronti di
 92         1(xiii) |                non trova la sua ragion d’essere nella dottrina della conoscenza
 93         1(xiii) |            meccanico di associazione può essere dimostrato soltanto alla
 94         1(xiii) |                  l’associazione si provi essere in rapporto o di contiguità
 95         1(xiii) |               non trova nessuna ragion d’essere nella dottrina kantiana:
 96         1(xiii) |                   e, pur non cessando di essere un universale e un necessario,
 97         1(xiii) |             appunto il risultato non può essere che una proposizione generalissima
 98         1(xiii) |                 necessari che dovrebbero essere i reali particolari su cui
 99         1(xiii) |           univoco, tali indagini debbono essere in sé errate e nessuna delle
100         1(xiii) |                  e nessuna delle due può essere accolta come inventrice
101         1(xiii) |             medesimo procedimento doveva essere tale da poter produrre conclusioni
102         1(xiii) |            dimostrazioni che ci potranno essere offerte di una contingenza
103         1(xiii) |                  dato un necessario, dev’essere sempre dato in precedenza
104         1(xiii) |                  dell’induzione dovrebbe essere un presupposto del pensiero,
105         1(xiii) |             dirsi un’induzione e non può essere ritenuta un’inferenza del
106         1(xiii) |                ragione, che, non potendo essere quello della deduzione,
107         1(xiii) |             quello della deduzione, deve essere quello del procedimento
108         1(xiii) |                  il procedimento non può essereinduttivodeduttivo;
109         1(xiii) |               concetti, identità che può essere quantitativa nel qual caso
110         1(xiii) |           concetto-predicato, oppure può essere essenziale nel qual caso
111         1(xiii) |                in questo caso, non potrà essere che quella che gli viene
112         1       |               sfera particolare, non può essere concepita come un reale.
113         1       |               che tale dimostrazione dev’essere condotta prima sul generale
114         1       |             scienza particolare è lecito essere giudicata scienza nell’istante
115         1       |                 del concetto che non può essere pensato se non nel giudizio;
116         1       |             fatto che tale scienza debba essere assunta non come un reale
117         1       |          contraddizione, e, perciò, deve essere valida la contraddizione: «
118         1       |               necessario non è»; debbono essere possedute le ragioni della
119         1       |                  e dette ragioni debbono essere ritrovate nella stessa sfera
120         1       |                  di realtà la quale deve essere tale da offrire ragioni
121         1       |              remoto; oppure la sfera dev’essere tale da non offrire essa
122         1       |               concetto appartiene, dovrà essere ricercata in una ragione
123         1       |                non contiene in sé, dovrà essere essa stessa assunta come
124         1       |                la quale la ragione dovrà essere tale da rendere necessario
125         1       |          scetticismo, e insieme dovranno essere ricercate in quello dei
126         2       |                 una conoscenza che possa essere scienza, cioè il giudizio,
127         2       |               giudizio, che mai potrebbe essereuniversalenecessario.
128         2(xiv)  |             contengono tutto ciò che può essere conosciuto, e allora il
129         2(xiv)  |                perché un innato dovrebbe essere sempre conosciuto, il che
130         2       |             perché un qualunque ente può essere pensato, in un cittadino
131         2       |        extralogico un pensato logico dev’essere in entrambi indirizzato
132         2       |                  pensante, non potrà che essere concepita come trascendente
133         2       |              della ragione non potrà che essere un giudizio di natura metafisica
134         2(xv)   |             giudizio problematico «A può essere»; oppure si pretende che
135         2(xv)   |              quanto specie infima, potrà essere analizzata in modo da separare
136         2(xv)   |               giudizio originario «A può essere» e del giudizio ipotetico
137         2(xv)   |             giudizio problematico «B può essere», la cui esistenza annulla
138         2       |            generale, riceve, non possono essere equivalenti per via di quel
139         2       |                il fattore perfezione può essere garanzia dell’indipendenza
140         2       |        universalità e necessità, non può essere altro che la peculiare attività
141         2       |               situazione di dover sempre essere pensati insieme da una qualsiasi
142         2       |                  una ragione che lo fa essere quello che è e che impone
143         2       |                 che impone che non possa essere altro che quello che è;
144         2(xvi)  |         universale e necessario cessa di essere un possibile per divenire
145         2(xvi)  |            condizioni: anzitutto non può essere generica e indeterminata,
146         2(xvi)  |                 non –A) = (A non-A), può essere ridotta alla definizione
147         2(xvi)  |             stesso rapporto, non possono essere entrambi né verifalsi,
148         2(xvi)  |              caso che il predicato debba essere necessariamente riferito
149         2(xvi)  |    contraddizione, la cui azione non può essere negata in forza dell’esperienza
150         2(xvi)  |            pensiero, ne trae la ragion d’essere e la funzione positiva dal
151         2(xvi)  |              giudizio che si dia non può essere dovuto che all’apporto del
152         2(xvi)  |               formula «A non-A» cessa di essere la loro espressione generica;
153         2(xvi)  |                 essa avverte che non può essere identificato se non l’identificabile,
154         2(xvi)  |              identificazione che non può essere elusa né misconosciuta,
155         2(xvi)  |                 soggetto logico, che può essere molteplice in quanto possono
156         2(xvi)  |               contraddizione non può mai essere reale ed esistere. Per la
157         2(xvi)  |                mutua la propria ragion d’essere dall’azione esplicata nel
158         2(xvi)  |               dei quali ha il diritto di essere sussunto il risultato che
159         2(xvi)  |             concezione aristotelica, può essere riferito con buone ragioni
160         2(xvi)  |                sua essenza, e quindi può essere predicato di questo per
161         2(xvi)  |                Kant, non ha più ragion d’essere; in Kant il principio di
162         2(xvi)  |                   nessun ente logico può essere in conformità del principio
163         2(xvi)  |                 non solo nessun ente può essere in sé e per sé oggetto di
164         2(xvi)  |                 costituisce la ragione d’essere della predicazione, che
165         2(xvi)  |             concetto, questo non può non essere predicato del primo e nessun
166         2(xvi)  |               ricava la propria ragion d’essere di ragionamento, dalla premessa
167         2(xvi)  |                 in sé alcuna garanzia di essere una analisi, e in quanto,
168         2       |                puri. Questo diritto deve essere dedotto o inferito da una
169         2       |               cui determinazione non può essere che quella corrispondente
170         2       |     problematicità di questa ragione può essere annullata in due modi, o
171         2(xvii) |                 ha a sua connotazione di essere la dimostrazione della legittimità
172         2(xvii) |              dato sensoriale esterno può essere reale, senza il tempo nessun
173         2(xvii) |         deduzione trascendentale che dev’essere una e identica a quella
174         2(xvii) |              applica: se questo è e deve essere giudicato un’unità assoluta –
175         2(xvii) |                  delle relazioni possono essere ricondotti a un certo numero
176         2(xvii) |              concetti matematici, ma può essere affermata anche di tutti
177         2(xvii) |           nessuna delle due totalità può essere considerata né un sensibile
178         2(xvii) |                  dotate del carattere di essere dei conosciuti nei quali
179         2(xvii) |             nulla di ciò che di essi può essere conosciuto resta escluso,
180         2(xvii) |                 la cui esistenza non può essere negata e neppure ridotta
181         2(xvii) |              pone, si rende conto di non essere intervenuta per nulla nella
182         2(xvii) |                terminologia kantiana può essere semplificata dicendo che
183         2(xvii) |           sensazioni, a cui essi debbono essere di conseguenza ricondotti
184         2(xvii) |            inoltre, la caratteristica di essere delle unità nelle quali
185         2(xvii) |                  e mediante le quali può essere pensata con un unico atto
186         2(xvii) |            possiede non può affermare di essere alla sua genesi; non sono
187         2(xvii) |                 dare e che non possa non essere posseduta e non possa non
188         2(xvii) |                posseduta e non possa non essere posseduta in modo diverso
189         2(xvii) |             intende l’ente che non possa essere predicato se non di se stesso.
190         2(xvii) |                non possono in alcun modo essere tali che di essi si possa
191         2(xvii) |                sintetiche, ossia debbono essere tali da non aver diritto
192         2(xvii) |                connessione non potrà mai essere considerata un’inferenza
193         2(xvii) |        intuizione, sia tale da non poter essere negata, pena la conseguenza
194         2(xvii) |                  pure non intuito, possa essere concepito come reale ed
195         2(xvii) |                  i concetti puri debbono essere concepiti «come condizioni
196         2(xvii) |                  quindi l’oggetto atto a essere pensato, così come la rappresentazione
197         2(xvii) |                  rende l’oggetto atto ad essere intuito: questo intende
198         2(xvii) |          introduzione in questa che vuol essere un’esplicazione del pensiero
199         2(xvii) |              necessità, e quindi non può essere considerato sorgente del
200         2(xvii) |  rappresentazione sintetica empirica può essere considerata come la conoscenza
201         2(xvii) |         esperienza, quel di più che deve essere un apriori. Dalle quattro
202         2(xvii) |                  argomentare la ragion d’essere dei concetti apriori dall’
203         2(xvii) |         sintetiche funzionali, quella di essere delle semplici fantasime
204         2(xvii) |                funzionalità che dovrebbe essere universale e necessaria - ,
205         2(xvii) |                 di identità che dovrebbe essere presente nell’esperienza,
206         2(xvii) |                 altra genesi che non può essere che la funzione gnoseologica
207         2(xvii) |                che in alcun modo possono essere dedotte dagli oggetti di
208         2(xvii) |                  puramente soggettiva ed essere ricondotti a certe funzioni
209         2(xvii) |          funzioni che non potranno certo essere effetti dei loro effetti,
210         2(xvii) |                loro effetti, ma dovranno essere cause dei loro effetti,
211         2(xvii) |              funzionale, il problema può essere posto in tutta la sua chiarezza:
212         2(xvii) |        sintetiche funzionali non possono essere inferite dai loro oggetti,
213         2(xvii) |             concepita a sé, potrà sempre essere identificata con il tutto
214         2(xvii) |                  concetto, questo doveva essere tale da presentare in unione
215         2(xvii) |                   determinazione atta ad essere concepita di per sé e ad
216         2(xvii) |                 concepita di per sé e ad essere identificata con l’unione
217         2(xvii) |              analisi su di essa, non può essere costituita che dalla facoltà
218         2(xvii) |               empirica in quanto non può essere inferito da nessuno dei
219         2(xvii) |                  l’autocoscienza non può essere determinata da nessun altro
220         2(xvii) |              tutte le conoscenze atte ad essere riportate a lei come ad
221         2(xvii) |                 facoltà, in cui finora l’essere si era frazionato, un’unificazione
222         2(xvii) |            molteplice sensoriale che per essere conosciuto deve unificarsi
223         2       |                 tempo stesso la ragion d’essere degli interventi particolari
224         2       |                Nessuna nuova ragione può essere ritrovata per il termine
225         2       |                  che questo soggetto dev’essere qualcosa di più che una
226         2       |          principio di contraddizione può essere ripartito nei due grandi
227         2       |           identico a se stesso e non può essere, in quanto sensazione, predicabile
228         2       |         necessarie. Ora, una ragione può essere o logica, nel senso che
229         2       |                in cui tale esistenza dev’essere pensata – ad esempio, un
230         2       |                  almeno in parte debbono essere pensate distintamente dal
231         2       |               ragione ontologica non può essere concepita che come distinta
232         2       |               trae il proprio diritto ad essere quel che è, ossia la realtà
233         2       |                  kantiano si è stabilito essere una ragione logica, nel
234         2       |                  trascendentale dovrebbe essere quella di una ragione logica
235         3       |                vista della validità nell’essere e nel conoscere, invece
236         3       |              seco strani effetti: ci dev’essere una zona di reale, la cui
237         3       |                 non ha alcuna ragione di essere e quindi che non può essere
238         3       |              essere e quindi che non può essere argomentata né con ragioni
239         3       |              dell’autocoscienza. Non può essere una sensazione particolare
240         3       |         modificazione e recettività deve essere un assoluto un permanente
241         3       |                anch’essa ogni ragione di essere e quindi al pari della prima
242         3       |                 maggior ragione, non può essereargomentata con alcuna
243         3       |                 dei rapporti che possano essere tradotti in predicazioni
244         3       |               parlare di un loro modo di essere, ma non si può non affermare
245         3       |         condizionato della sensazione di essere un elemento di un molteplice
246         3       |                 di un molteplice che per essere conosciuto dev’essere ridotto
247         3       |                per essere conosciuto dev’essere ridotto ad un’unità in genere;
248         3       |            esista in nessun modo, mi dev’essere pure lecito dire che il
249         3       |              totale e assoluto nulla dev’essere fondamentalmente errato
250         3       |               del conoscente, questo dev’essere inficiato di contraddizione,
251         3       |             esistenza problematica di un essere che conosce e conoscendo
252         3(xviii)|            sovraordinate, e non dovrebbe essere necessaria alcuna deduzione
253         3(xviii)|             geometrico e fisico dovrebbe essere posta di per sé, o come
254         3(xviii)|                  che altrimenti dovrebbe essere data e argomentata di per
255         3(xviii)|                  trascendentale dovrebbe essere l’unità del molteplice,
256         3(xviii)|             tempo e categorie dovrebbero essere unità di un molteplice i
257         3(xviii)|            immaginazione produttrice può essere qui trascurato, in quanto
258         3(xviii)|            categoria perde ogni ragion d’essere ed ogni essenza: il fatto
259         3(xviii)|          distingue dalle altre e non può essere sostituita da nessun’altra.
260         3(xviii)|                funzionali seconde poteva essere determinabile nei confronti
261         3(xviii)|              puro trascendentale non può essere determinata che o nei confronti
262         3(xviii)|                   allora questo cessa di essere un trascendentale, cioè
263         3(xviii)|              riceve significato, potendo essere concepita in sé dopo che
264         3(xviii)|                   questo conoscere potrà essere la sistemazione di un molteplice;
265         3(xviii)|               togliendo loro la ragion d’essere e l’essere, oppure s’identifica
266         3(xviii)|              loro la ragion d’essere e l’essere, oppure s’identifica con
267         3(xviii)|                Lo stesso conoscere potrà essere invece il tentativo di ripristinare
268         3(xviii)|                che non può in alcun modo essere concepita: qualora infatti
269         3(xviii)|                   cioè, il soggetto deve essere assunto a priori come un
270         3       |                il soggetto assoluto, dev’essere considerato proprio del
271         3       |                le sensazioni che possono essere date in una molteplicità
272         3       |             soggetto particolare non può essere argomentata da nessuna relazione
273         3       |         individuale e personale, non può essere che l’autocoscienza. Anzitutto,
274         3       |                   Se l’autocoscienza può essere definita come il senso che
275         3       |              identità permanente non può essere, per natura e non solo per
276         3       |                  permane identico, dovrà essere considerata per ciò che
277         3(xix)  |                 Che la ricettività debba essere considerata come una funzione
278         3(xix)  |                 ricettività non potrebbe essere limitata alle differenze
279         3(xix)  |            questo, non cessa tuttavia di essere un colore cioè una sensazione
280         3(xix)  |            sensazioni; ma questa non può essere argomento sufficiente di
281         3(xix)  |        dimostrato che la ricettività dev’essere un attributo del soggetto
282         3(xix)  |             affatto con l’immanenza dell’essere e natura ma con l’immanenza
283         3(xix)  |                categorie, non cessano di essere delle attività funzionali
284         3(xix)  |               intuizione in generale può essere scambiata per un’identità
285         3       |   rappresentazione di causa, che non può essere, stando ad una interpretazione
286         3       |             singole coscienze dovrebbero essere manifestazione relativamente
287         3       |             dell’autocoscienza, dovrebbe essere uno e identico per tutte;
288         3       |                 un tale oggetto dovrebbe essere un noumeno e quindi non
289         3       |               dell’autocoscienza non può essere che una rappresentazione
290         3(xx)   |                 oggettiva realtà non può essere conosciuta in alcun modo» ( …
291         3(xx)   |            trasferisce il suo diritto ad essere pensata come un possibile
292         3(xx)   |                  di ente che è e non può essere altro che soggetto di un
293         3(xx)   |                 contraddizione e che per essere pensato tale deve essere
294         3(xx)   |                 essere pensato tale deve essere comunque pensato. La prima
295         3(xx)   |              tipo sono tali da poter non essere contraddittori e da potere
296         3(xx)   |             sotto lo stesso rapporto non essere paralleli e simmetrici di
297         3(xx)   |               rimaner tale – e quindi ad essere soggetto solo di giudizi
298         3(xx)   |             concetto di noumeno dovrebbe essere prova. C’è un punto nel
299         3(xx)   |               che l’apprende non possono essere lo stesso organo o la stessa
300         3(xx)   |      trascendentale comunque appreso dev’essere non fenomenico. A questo
301         3       |                di sensazioni non può mai essere universale e necessaria
302         3       |                concetti empirici non può essere che una relazionalità relativa,
303         3       |           predicazione relativi, non può essere che un soggetto che si pone
304         3(xxi)  |             conseguenze. La sua ragion d’essere gnoseologica è quella di
305         3(xxi)  |           proprie; il sillogismo non può essere uno strumento di normatività,
306         3(xxi)  |                il suo intervento non può essere utilizzato allo scopo di
307         3(xxi)  |             quale sia o abbia licenza di essere determinata da altra ancora
308         3(xxi)  |       conclusione, e insieme la ragion d’essere di una gerarchia per sovraordinazione
309         3(xxi)  |                  nel sillogismo cessa di essere il trascendentale che si
310         3(xxi)  |                 dei polisillogismi debba essere indefinita e infinita; da
311         3(xxi)  |                  categoria tornerebbe ad essere una funzione che agisce
312         3(xxi)  |             tutti i suoi effetti, devono essere valutati un nulla, il che
313         3(xxi)  |                 gnoseologica; ma non può essere che il sillogismo ponga
314         3(xxi)  |                soggetto logico che possa essere solo soggetto e mai predicato,
315         3(xxi)  |          siffatto non ha alcuna ragion d’essere nell’economia della dottrina
316         3(xxi)  |        polisillogismi categorici non può essere accolta e non può essere
317         3(xxi)  |                 essere accolta e non può essere ritenuta il principio del
318         3(xxi)  |               concetto, senza per questo essere costretti a fare dell’anima
319         3(xxi)  |                 analogo ragionamento può essere fatto rispetto alle nozioni
320         3       |                 e che quindi non possono essere identificabili per analisi;
321         3       |              dall’una all’altra: non può essere infatti il soggetto empirico
322         3       |              giudizi percettivi; non può essere il soggetto trascendentale
323         3       |           giudizi di esperienza; non può essere l’esperienza stessa in quanto
324         3(xxii) |             conseguenze l’empirismo deve essere dichiarata l’unica realtà
325         3(xxii) |          concezione empiristica, non può essere che rapportazione di concetti,
326         3(xxii) |               che vale per gli altri, di essere costituiti da concetti;
327         3(xxii) |       affermazione che il sillogismo dev’essere assunto come il modo del
328         3(xxii) |               giudizio nulla vieta possa essere garantita dall’inferenza
329         3(xxii) |                  ricava la sua ragione d’essere di giudizio in generale
330         3(xxii) |            conoscere, ma la sua ragion d’essere di giudizio particolare
331         3(xxii) |                se è assente una ragion d’essere del giudizio particolare
332         3(xxii) |                 assenza di una ragione d’essere del giudizio particolare
333         3(xxii) |                 i giudizi non dovrebbero essereparticolari e contingenti
334         3(xxii) |           conoscenza, in quanto dovrebbe essere dimostrato che la capacità
335         3(xxii) |               perché nessun rapporto può essere immesso nella classe dei
336         3(xxii) |                 la dimostrazione non può essere data né a priori né a posteriori
337         3(xxii) |          dimostrate, il rapporto non può essere assunto né come particolare
338         3(xxii) |                ma se il rapporto non può essere assunto né come particolare
339         3(xxii) |               noi dell’abitudine non può essere affatto addotta come ragion
340         3       |                sensazioni stesse atte ad essere sussunte sotto i due concetti
341         3       |               dall’assoluto, finisce per essere annullata dal fatto che
342         3       |                 oggettività ritornano ad essere due, quella per me, quella
343         3       |                 di inerenza non cessa di essere, in fondo, un rapporto causale –
344         3       |                 siano pure tali da dover essere formulate in modo costante
345         3       |                  uguale discorso non può essere tenuto per le conoscenze
346         3(xxiii)|          corrisponda alcun rapporto, può essere anche universale e necessario,
347         3(xxiii)|            necessario, nel senso che può essere tale che un pensiero non
348         3(xxiii)|               del suo preteso diritto di essere una conoscenza valida per
349         3(xxiii)|                funzionale generica potrà essere argomento dell’universalità
350         3(xxiii)|                   ma tale estensione può essere fatta alla sola condizione
351         3(xxiii)|                strutturarsi in unità per essere conosciuto, e se si fonda
352         3(xxiii)|                  del ragionamento doveva essere attribuita alla categoria
353         3(xxiii)|                  il pensato, unica dovrà essere la funzione dell’autocoscienza
354         3       |              concetti; tale identità può essere rilevata solo con un confronto
355         3(xxiv) |          universale e necessaria che dev’essere oggettiva, ma è nozione
356         3(xxiv) |                 la matematica dunque dev’essere certo accolta come ordine
357         3(xxiv) |                disuguaglianza, è tale da essere ritrovato, con l’eguale
358         3(xxiv) |                  intuitivo-empirica, può essere benissimo sanato identificando
359         3(xxiv) |               fittizia e arbitraria, può essere conservata sempre aderente
360         3(xxiv) |           componenti immutabili, atte ad essere estratte per analisi ed
361         3(xxiv) |                  estratte per analisi ed essere predicate con universalità
362         3(xxiv) |         essenziale, tale perciò da poter essere estratta e predicata ogni
363         3(xxiv) |            esperienza e non si potrà mai essere certi che sia presente nei
364         3(xxiv) |                  l’altra fisica, che può essere oggettiva, ma allora non
365         3(xxiv) |                 intuitivamente e non può essere altro da come si ; la
366         3(xxiv) |                 trovino, e che non possa essere altro da quello che è; neppure
367         3(xxiv) |                rivela problematica e dev’essere dimostrata. La distinzione
368         3(xxiv) |                 di fatto che non debbono essere dimostrati nella loro realtà
369         3(xxiv) |            universale e necessaria dovrà essere pure oggettiva, in quanto
370         3(xxiv) |                  identificazione non può essere considerata frutto di una
371         3(xxiv) |          ritrovare la nuova nota non può essere che il nuovo concetto e
372         3(xxiv) |         predicazione il giudizio - , dev’essere ricercata entro quella nota
373         3(xxiv) |               che di sua natura dovrebbe essere particolare e contingente
374         3(xxiv) |               empirici, non potrebbe mai essere ritrovata in quanto nessun
375         3(xxiv) |               quanto pensato, dovrà cioè essere concepita come qualcosa
376         3(xxiv) |             appartiene al concetto, senz’essere derivato dall’esperienza,
377         3(xxiv) |                  stesso ragionamento può essere fatto per la linea, e anche
378         3(xxiv) |          geometrica, tale perfezione può essere sempre raggiunta con quel
379         3(xxiv) |                 ciascuna delle quali può essere concepita come figura piana
380         3(xxiv) |                 unità di misura, che può essere infinitamente mutevole,
381         3(xxiv) |              fatto che l’angolo viene ad essere posto in necessaria relazione
382         3(xxiv) |            concetti; tale giudizio dovrà essere necessariamente sintetico,
383         3(xxiv) |                  unità, le quali possono essere costituite da una qualunque
384         3(xxiv) |             entità che però nell’atto di essere assunta nel concetto aritmetico
385         3(xxiv) |                 è quello che è e non può essere altro da quello che è nel
386         3(xxiv) |            perché ogni ente empirico può essere sempre assunto come un indiviso
387         3(xxiv) |                quale a sua volta non può essere definita senza la nozione
388         3       |            matematico, che può benissimo essere universale e necessario,
389         3       |                 in quanto sintetico, dev’essere oggettivo, ma non può essere
390         3       |             essere oggettivo, ma non può essere universale e necessario;
391         3       |                poiché i rapporti debbono essere nel tempo e nello spazio,
392         3       |                  alcuni rapporti possono essere solo nello spazio, altri
393         3       |           rapporti siano suscettibili di essere ricondotti a rapporti spaziali
394         3       |         rappresentativa ha continuato ad essere presente al pensiero di
395         3       |               che l’eliminazione non può essere in sé totale, perché nessun
396         3       |              rapporto matematico, di non essere in alcun modo condizionato
397         3       |             reale o immaginaria, non può essere che la costanza e uniformità  ./. 
398         3       |                 discorsi che non possono essere altro che metafisici, o
399         3       |                 dopo aver abbandonato ed essere entrato in contraddizione
400         3       |                 Infatti la riduzione può essere fatta per il concetto di
401         3       |                 principio generatore può essere facilmente ricondotta a
402         3       |    esclusivamente alla quantità, non può essere che totale; nei giudizi
403         3(xxv)  |                costanza ed uniformità ad essere mutuata dalla necessità;
404         3(xxv)  |                 tale rapporto può sempre essere e quindi non può non essere,
405         3(xxv)  |              essere e quindi non può non essere, essendo tutti i rapporti
406         3       |    determinazioni che lo rendono atto ad essere pensato, ossia a divenir
407         3       |                dei dodici giudizi o, per essere più esatti, fanno del molteplice
408         3       |                La matematica quindi deve essere estromessa dalla logica,
409         3       |             invece ha tutti i diritti di essere accolta come scienza logica,
410         3       |               ora un parallelogramma può essere trasformato in un triangolo
411         3       |                  i quali il dato non può essere reale; anche il concetto
412         3       |                 il concetto empirico dev’essere tale e deve comportare la
413         3       |                 giudizio che non può non essere universale e necessario;
414         3       |              spaziali e che quindi possa essere assunta come nota di concetto
415         3       |                 l’oggetto sensoriale può essere intuito, ossia può entrare
416         3       |                  già in modo che possano essere intuiti ma in modo che possano
417         3       |           intuiti ma in modo che possano essere pensati, cioè in modo che
418         3       |                  sensazione che oltre ad essere inserita in un certo rapporto
419         3       |                non possono in alcun modo essere ridotte all’unità di una
420         3       |                  che analoga critica può essere elevata anche al giudizio
421         3       |           conservata l’altra funzione di essere l’ultima tappa richiesta
422         4       |                 le ragioni del suo dover essere o del suo non poter essere,
423         4       |               essere o del suo non poter essere, perché un qualunque dato
424         4       |              esperienza la ragione dovrà essere ricercata in un altro dato
425         4       |              substrato e quindi ragion d’essere della realtà; per gli altri,
426         4       |               dia non solo come ragion d’essere della realtà ma come testimonianza
427         4       |          universale e necessario non può essere trattato da Kant che come
428         4       |                 ragione e la garanzia di essere: di fronte a un possibile
429         4       |                sia stato o sia o sia per essere intuito; e allora delle
430         4       |             senza cui la materia non può essere pensata e che in sé la materia
431         4       |               funzione prima cui debbono essere ricondotti i trascendentali,
432         4       |              quindi non può non porli in essere e in funzione; diviene il
433         4       |               acquistato quel diritto ad essere pensato in sé e per sé come
434         4       |              universale e necessario può essere» «se il trascendentale è,
435         4       |              universale e necessario può essere, il trascendentale può essere»
436         4       |            essere, il trascendentale può essere» e quindi «il trascendentale
437         4       |            quindi «il trascendentale può essere» - , la seconda da giudizio
438         4       |                 se il trascendentale può essere il soggetto trascendentale
439         4       |              soggetto trascendentale può essere, se il giudizio universale
440         4       |              universale e necessario può essere il trascendentale può essere,
441         4       |             essere il trascendentale può essere, se il giudizio universale
442         4       |              universale e necessario può essere il soggetto trascendentale
443         4       |              soggetto trascendentale può essere» e quindi «il soggetto trascendentale
444         4       |              soggetto trascendentale può essere» -; donde viene che l’attributo
445         4       |          discorso «il trascendentale può essere» comporta che «se il trascendentale
446         4       |                 se il trascendentale può essere, il giudizio universale
447         4       |              universale e necessario può essere»; nella seconda fase la
448         4       |              soggetto trascendentale può essere» comporta che «se il soggetto
449         4       |              soggetto trascendentale può essere, il trascendentale può essere»
450         4       |            essere, il trascendentale può essere» e con ciò che «se il trascendentale
451         4       |                 se il trascendentale può essere il giudizio universale e
452         4       |              universale e necessario può essere, se il soggetto trascendentale
453         4       |              soggetto trascendentale può essere il trascendentale può essere,
454         4       |             essere il trascendentale può essere, se il soggetto trascendentale
455         4       |              soggetto trascendentale può essere il giudizio universale e
456         4       |              universale e necessario può essere» - Si può dunque concludere
457         4       |         spazio-temporali che non possono essere altri da quelli che sono –
458         4       |             realtà è quanto appunto deve essere anzitutto dimostrato. Se
459         4       |                 di un fatto che dovrebbe essere dato di intuizione per un
460         4       |                  perché conscio dovrebbe essere il loro effetto, ossia la
461         4       |              forma che gli ha dato Kant, essere cioè la connotazione la
462         4       |                 se è dato il reale debba essere dato l’essenziale e viceversa,
463         4       |              universale e necessario dev’essere un esistente empirico –
464         4(xxvi) |        dimostrazione del loro diritto ad essere come scienze, e per le quali
465         4(xxvi) |                più grave e come tale dev’essere affrontata per prima. Quando
466         4(xxvi) |               ogni ente non si limita ad essere quello che è, un certo colore
467         4(xxvi) |                che non gli consentono di essere in altro modo, ma è soltanto
468         4(xxvi) |                aggiunge a ciò per il cui essere si danno soltanto ragioni
469         4(xxvi) |                della successione non può essere offerta dall’abitudine e
470         4(xxvi) |                 rapporto causale non può essere figlio dell’abitudine, perché
471         4(xxvi) |                 rapporto causale non può essere ricondotto a un dato sensibile
472         4(xxvi) |                 altri due che dovrebbero essere da lui affettati, rapporto
473         4(xxvi) |         carattere fondamentale che le fa essere quel che sono; queste rappresentazioni
474         4(xxvi) |                 generalizzazione debbono essere date al pensiero prima dell’
475         4(xxvi) |                 che tuttavia non può non essere definita come successione
476         4(xxvi) |               debbono disporsi per poter essere intuiti. Ma l’impresa diverrà
477         4(xxvi) |         richiesto onde il giudizio possa essere accolto non solo come fatto
478         4(xxvi) |           scienza, non è neppure tale da essere fatto logico in generale.
479         4(xxvi) |                 è quello che è e non può essere altro da quello che è: ora,
480         4(xxvi) |                 cui il giudizio dovrebbe essere rappresentazione è una successione
481         4(xxvi) |     rappresentato di cui invece vorrebbe essere esclusiva enunciazione -:
482         4(xxvi) |            sorgente, la quale però dovrà essere sempre e soltanto soggettiva.
483         4(xxvi) |                 quel reale, che dovrebbe essere conosciuto attraverso il
484         4(xxvi) |            vengono da lei ricondotti per essere conosciuti in unico atto,
485         4(xxvi) |              danno ragioni per cui debba essere, che quindi può o non può
486         4(xxvi) |                 che quindi può o non può essere: infatti date le premesse,
487         4(xxvi) |                 elementi non consente di essere analizzato in semplici sensazioni;
488         4(xxvi) |                non richiesto non può non essere per lui privo di qualunque
489         4       |                ente avente il diritto ad essere pensato e quindi pensato
490         4       |                  cui la scienza esige di essere accompagnata quando leva
491         4       |          sottintesi. In primo luogo, dev’essere accettato che le condizioni
492         4(xxvii)|           predicare contemporaneamente l’essere e il non essere senza che
493         4(xxvii)|     contemporaneamente l’essere e il non essere senza che siano dati il
494         4(xxvii)|              enti d’azione presentano ad essere accettati dal soggetto pensante
495         4(xxvii)|                 vergini il dinosauro può essere incontrato», nel qual caso
496         4(xxvii)|              pensati si trovano di poter essere pensati come dei non contraddittori
497         4(xxvii)|            concepisce pensabile in sé un essere che muoia e non muoia, che
498         4(xxvii)|                  cui lo afferma; ma tale essere diventa impossibile quando
499         4(xxvii)|                 Cristo il concetto di un essere vissuto nell’esperienza:
500         4(xxvii)|              cantato della sirena, di un essere donna e pesce, di un essere
501         4(xxvii)|              essere donna e pesce, di un essere quindi che, quand’anche
502         4(xxvii)|           scientifiche del tempo, doveva essere pensato atto a generare
503         4(xxvii)|              fenomeno qualsivogliadev’essere ricondotto al primo dei
504         4(xxvii)|                caratteri: a) non può mai essere, al pari dell’impossibilità
505         4(xxvii)|                  pensato da cui potranno essere inferiti tutti gli altri –
506         4(xxvii)|             quindi qualunque pensato può essere possibile relativo, e quindi
507         4(xxvii)|                  esiste più, cessando di essere pensato nel caso che all’
508         4(xxvii)|              principio, il quale non può essere quello di contraddizione
509         4(xxvii)|                cui qualunque pensato dev’essere ricondotto onde manifesti
510         4(xxvii)|      classificazione del Mathieu non può essere accettata per vari motivi:
511         4(xxvii)|              problematico, la quale vuol essere ricondotta a modo della
512         4(xxvii)|               tale sfera è o pretende di essere riproduzione. Dalle varie
513         4(xxvii)|                inferenze dall’immutabile essere parmenideo; chi ci ha visto
514         4(xxvii)|                che gode della facoltà di essere e insieme di non essere
515         4(xxvii)|                  essere e insieme di non essere al tempo stesso, facoltà
516         4(xxvii)|               quale a sua volta dovrebbe essere tale da essere e insieme
517         4(xxvii)|                  dovrebbe essere tale da essere e insieme non essere, onde
518         4(xxvii)|                  da essere e insieme non essere, onde da esso inferire una
519         4(xxvii)|                ritroso conduce solo a un essere, dalle determinazioni di
520         4(xxvii)|                   che in terzo luogo per essere pensato ossia per essere
521         4(xxvii)|                 essere pensato ossia per essere accolto di diritto come
522         4(xxvii)|               questo l’uno di essi debba essere necessariamente concepito
523         4(xxvii)|                consente alla sostanza di essere il suo futuro modo di esistere
524         4(xxvii)|                 serie di assurdità. Se l’essere presente è l’unica possibilità
525         4(xxvii)|               possibilità che si dia all’essere in generale - «è evidente
526         4(xxvii)|                   per ciò che riguarda l’essere nei confronti di un architetto,
527         4(xxvii)|            confronti di un architetto, l’essere, dal punto di vista della
528         4(xxvii)|                dovrà darsi il caso che l’essere in generale venga in possesso
529         4(xxvii)|              necessarie e sufficienti ad essere in un certo modo quand’è
530         4(xxvii)|                nel nulla quando cessa di essere in quel modo, per riacquistarle
531         4(xxvii)|                  ex nihilo ritornando ad essere nello stesso modo - «poiché
532         4(xxvii)|                la quale in sé fruisce di essere immutevole e continua, l’
533         4(xxvii)|         esistente presente – oppure è un essere che non è ma sarà, vale
534         4(xxvii)|                ma sarà, vale a dire è un essere che è perché è essere, e
535         4(xxvii)|                 un essere che è perché è essere, e che non è perché sarà,
536         4(xxvii)|                  s’identifica solo con l’essere ed esclude da sé il non
537         4(xxvii)|                  ed esclude da sé il non essere, quindi un possibile che
538         4(xxvii)|                quindi un possibile che è essere è impossibile e indiveniente -«
539         4(xxvii)|        impossibile significa appunto non essere; e quindi tutti questi ragionamenti
540         4(xxvii)|               sensorialità – sia tale da essere e non essere a seconda del
541         4(xxvii)|                 sia tale da essere e non essere a seconda del modo d’essere
542         4(xxvii)|              essere a seconda del modo d’essere presente di chi la esplica;
543         4(xxvii)|                esplica; b) che il modo d’essere sensoriale non inerisca
544         4(xxvii)|             alcune premesse che dovevano essere comuni sia ad Aristotele
545         4(xxvii)|                 che la possibilità debba essere concepita come la nota caratteristica
546         4(xxvii)|                che è nel presente il cui essere elide qualunque suo non
547         4(xxvii)|                  elide qualunque suo non essere, ma sia da ricercarsi nel
548         4(xxvii)|                solo il passato è tale da essere e non essere in un certo
549         4(xxvii)|           passato è tale da essere e non essere in un certo modo -; ora,
550         4(xxvii)|            passato quindi si è dato come essere; anche il passato è tale
551         4(xxvii)|                passato è tale che è solo essere; quindi una possibilità
552         4(xxvii)|              quindi una possibilità come essere e non essere insieme non
553         4(xxvii)|            possibilità come essere e non essere insieme non si , donde
554         4(xxvii)|             divenire e che il mondo è un essere dalle caratteristiche parmenidee;
555         4(xxvii)|                consenta di predicargli l’essere e il non essere in un certo
556         4(xxvii)|            predicargli l’essere e il non essere in un certo modo, rispetto
557         4(xxvii)|                permette all’esistente di essere la conformazione necessaria
558         4(xxvii)|                esistere e insieme di non essere questi modi di esistere.
559         4(xxvii)|     conformazione e in simultaneità dell’essere e del non essere. Entrambe
560         4(xxvii)|       simultaneità dell’essere e del non essere. Entrambe le posizioni partono
561         4(xxvii)|                 di una simultaneità dell’essere e del non essere, mentre
562         4(xxvii)|       simultaneità dell’essere e del non essere, mentre Aristotele determinava
563         4(xxvii)|        possibilità come coesistenza dell’essere e del non essere: infatti
564         4(xxvii)|        coesistenza dell’essere e del non essere: infatti l’essere e il non
565         4(xxvii)|                del non essere: infatti l’essere e il non essere coesistono
566         4(xxvii)|                infatti l’essere e il non essere coesistono nella sostanza
567         4(xxvii)|           coesistono nella sostanza come essere e simultanea conformazione
568         4(xxvii)|           conformazione che è in sé solo essere; la possibilità aristotelica
569         4(xxvii)|                   come simultaneità dell’essere e non essere, non è simultaneità
570         4(xxvii)|           simultaneità dell’essere e non essere, non è simultaneità di due
571         4(xxvii)|                 sua esistenza dovrebbero essere tali da implicare una contraddittorietà
572         4(xxvii)|                necessario, ossia a dover essere quel che si è; ma il concetto
573         4(xxvii)|             allarga; pur identificando l’essere col dover essere, sarebbe
574         4(xxvii)|         identificando l’essere col dover essere, sarebbe sempre lecito supporre
575         4(xxvii)|                esistenti in cui il dover essere si desse non uno ma molteplice, -
576         4(xxvii)|             comporta l’unicità del dover essere e dell’esistere e quindi
577         4(xxvii)|                 per essenza sono e debbo essere uomo; per causa efficiente,
578         4(xxvii)|               mia carne è bruciata e dev’essere bruciata -; sul piano dell’
579         4(xxvii)|              simultanea coesistenza dell’essere e del non essere; e neppure
580         4(xxvii)|        coesistenza dell’essere e del non essere; e neppure la possibilità
581         4(xxvii)|                perché è conoscenza di un essere che esclude da sé il non
582         4(xxvii)|                 che esclude da sé il non essere – se dichiaro possibile
583         4(xxvii)|              quindi impossibilità di non essere e quindi non essere; se
584         4(xxvii)|                  non essere e quindi non essere; se dichiaro possibile il
585         4(xxvii)|                che mi appare tale da non essere condizionato da nulla e
586         4(xxvii)|                da nulla e quindi tale da essere in altro modo, ossia da
587         4(xxvii)|                 altro modo, ossia da non essere, solo in rapporto al suo
588         4(xxvii)|                 necessario, tale cioè da essere e da non poter non essere,
589         4(xxvii)|                essere e da non poter non essere, da essere in un modo e
590         4(xxvii)|                 non poter non essere, da essere in un modo e da non poter
591         4(xxvii)|                  modo e da non poter non essere in un [altro] modo – in
592         4(xxvii)|                 la quale è e non può non essere, è quello che è e non può
593         4(xxvii)|                 è quello che è e non può essere altro da quello che è; in
594         4(xxvii)|                sono assunti come tali da essere e da non poter non essere,
595         4(xxvii)|                essere e da non poter non essere, da essere quel che sono
596         4(xxvii)|                 non poter non essere, da essere quel che sono e da non poter
597         4(xxvii)|                  che sono e da non poter essere altro da quel che sono -;
598         4(xxvii)|                insieme si è data tale da essere pensata o assente, nel qual
599         4(xxvii)|                  è di fondamento, il mio essere di uomo, dalla facoltà di
600         4(xxvii)|    contraddittoria la simultaneità di un essere e di un non essere con il
601         4(xxvii)|                 di un essere e di un non essere con il semplice essere del
602         4(xxvii)|               non essere con il semplice essere del reale, Spinoza nega
603         4(xxvii)|                  un possibile che sia un essere non determinato né da sé
604         4(xxvii)|           distinzione tra l’esistere e l’essere, intendendo per il primo
605         4(xxvii)|        identifica con esso. Ora, l’unico essere che si dia tale è il pensato,
606         4(xxvii)|            pensato, che per esistere dev’essere pensato da un pensiero;
607         4(xxvii)|             essenza è sempre un semplice essere; tale essere, in quanto
608         4(xxvii)|                 un semplice essere; tale essere, in quanto non implica contraddizione,
609         4(xxvii)|           esistono le cause che lo fanno essere: possibili quindi sono tutti
610         4(xxvii)|                  né la simultaneità dell’essere e non essere né la strutturazione
611         4(xxvii)|           simultaneità dell’essere e non essere né la strutturazione in
612         4(xxvii)|         riconduce alla simultaneità dell’essere e del non essere di Diodoro:
613         4(xxvii)|       simultaneità dell’essere e del non essere di Diodoro: un possibile,
614         4(xxvii)|            problematico, «il pensato può essere», giudizio equivalente all’
615         4(xxvii)|      problematica come simultaneità dell’essere e del non essere; i) possibilità
616         4(xxvii)|       simultaneità dell’essere e del non essere; i) possibilità come conformazione
617         4(xxvii)|                pensiero diamo il nome di essere nel senso più generico –
618         4(xxvii)|         simpliciter» -, la scienza che l’essere indaga chiameremo ontologia
619         4(xxvii)|            pensiero e non come ente dell’essere, la ricerca riguarda la
620         4(xxvii)|            quando dico «un carnivoro può essere mangiato» «questa tovaglia
621         4(xxvii)|                  natura o al suo modo di essere, come quando dico: «l’uomo
622         4(xxvii)|                 quando dico: «l’uomo può essere di questa razza» «io potrò
623         4(xxvii)|             potrò mangiare» «Socrate può essere diventato ricco».~ ~Considerando
624         4(xxvii)|                notato che è loro dato di essere solo giudizi categorici
625         4(xxvii)|                 gli enti di pensiero, di essere dotati in ugual misura della
626         4(xxvii)|              capacità di rappresentare l’essere e di essere tutti privi
627         4(xxvii)|              rappresentare l’essere e di essere tutti privi in sé di ragioni
628         4(xxvii)|               come rappresentativi di un essere che si dia indipendentemente
629         4(xxvii)|      contraddittorio – il concetto di un Essere che sia onnipresente, e
630         4(xxvii)|          attribuita anche la funzione di essere rappresentativo di un essere
631         4(xxvii)|             essere rappresentativo di un essere reale – un effetto che sia
632         4(xxvii)|             quanto rappresentativo di un essere reale, in quanto cioè sottoposto
633         4(xxvii)|                 concetto qualsivoglia ad essere accolto come non contraddittorio,
634         4(xxvii)|               pensato alla condizione di essere astratto da qualunque relazione
635         4(xxvii)|        condizioni per cui un pensato può essere pensato, ossia in quanto
636         4(xxvii)|                  per cui un concetto può essere pensato; in quanto le note
637         4(xxvii)|                 condizioni generali dell’essere; sicché non è consentito
638         4(xxvii)|             concetto corrisponda o no un essere reale in sé, e questo non
639         4(xxvii)|                di rappresentazione di un essere attuale; il nostro giudizio
640         4(xxvii)|        congruenza con le condizioni dell’essere, nel qual caso è un pensato
641         4(xxvii)|        congruenza con le condizioni dell’essere perché le condizioni del
642         4(xxvii)|             perché le condizioni del suo essere non si danno in generale
643         4(xxvii)| contraddittorietà con le condizioni dell’essere in generale, e in questo
644         4(xxvii)|        congruenza con le condizioni dell’essere perché queste non sono date
645         4(xxvii)|        congruenza con le condizioni dell’essere; ergo, è un possibile ossia
646         4(xxvii)|            consentono alla nota in sé di essere inerente al soggetto, d)
647         4(xxvii)|                  senza alcuna pretesa di essere valido per la realtà; è
648         4(xxvii)|                 che siano note o debbano essere ricercate perché ignote.
649         4(xxvii)|                 il pensiero ma non per l’essere, quando cioè il predicato
650         4(xxvii)|                  della simultaneità dell’essere e del non essere, e quindi
651         4(xxvii)|       simultaneità dell’essere e del non essere, e quindi del possibile.
652         4(xxvii)|                fatto nell’esistenza come essere identico a quello della
653         4(xxvii)|               situazione che si dia nell’essere, è in realtà un assertorio;
654         4(xxvii)|                ricerca del rapporto nell’essere e nelle condizioni del pensiero.
655         4(xxvii)|                una rappresentazione dell’essere e, sotto questo rispetto,
656         4(xxvii)|                  rispetto, è rapporto di essere e non essere, cui però si
657         4(xxvii)|                 rapporto di essere e non essere, cui però si aggiunge la
658         4(xxvii)|               impedirne l’esistenza nell’essere: tale forma e solo tale
659         4(xxvii)|            concetto – ad es. «l’uomo può essere immortale» - o è il concetto
660         4(xxvii)|            possibile» = «il centauro può essere» = «il centauro può essere
661         4(xxvii)|               essere» = «il centauro può essere esistente» -, è un ente
662         4(xxvii)|                se non alla condizione di essere trattato come un pensato
663         4(xxvii)|           riguarda la sua esistenza nell’essere, ma per tutto il resto si
664         4(xxvii)|                 se i loro risultati, per essere considerati dei reali, dovranno
665         4(xxvii)|          considerati dei reali, dovranno essere ritrovati nell’essere -.~ ~
666         4(xxvii)|           dovranno essere ritrovati nell’essere -.~ ~Ci troviamo, dopo tutto
667         4(xxvii)|                 date né le condizioni di essere né l’essere del pensato;
668         4(xxvii)|                condizioni di essere né l’essere del pensato; abbiamo una
669         4(xxvii)|                   in quanto non è dato l’essere del pensato. La prima è,
670         4(xxvii)|             reale indipendentemente dall’essere «pensato» - è reale nell’
671         4(xxvii)|                ogni pensato, allora, per essere dichiarato tale dovrà uniformarsi
672         4(xxvii)|                  che riguardano o il suo essere o i suoi principi o le sue
673         4(xxvii)|                  tale introduzione debba essere seguita da trasformazione
674         4(xxvii)|             altro, che il qualcosa debba essere eterogeneo almeno sotto
675         4(xxvii)|                 pensiero, ma pretende di essere qualcosa che riproduce una
676         4(xxvii)|               pensiero, pretende cioè di essere un conosciuto; poiché non
677         4(xxvii)|                quale ad esempio potrebbe essere l’assenza di universale
678         4(xxvii)|                  della simultaneità dell’essere e del non essere, che è
679         4(xxvii)|       simultaneità dell’essere e del non essere, che è sottrazione alla
680         4(xxvii)|                 l’esistenza è un modo di essere, una nota predicata dall’
681         4(xxvii)|                  una nota predicata dall’essere, che determina questo come
682         4(xxvii)|                che determina questo come essere nell’esperienza e per l’
683         4(xxvii)|                esperienza, di contro all’essere nel e per il pensiero –
684         4(xxvii)|                    b) la distinzione tra essere nel e per il pensiero ed
685         4(xxvii)|                 nel e per il pensiero ed essere nella e per l’esperienza,
686         4(xxvii)|            rivela equivalente all’altra, essere in quanto relazione ed essere
687         4(xxvii)|            essere in quanto relazione ed essere in sé; poiché un concetto
688         4(xxvii)|                per cui un concetto possa essere pensato è quella di entrare
689         4(xxvii)|                 osservava sopra in a), l’essere di concetto sarà sempre
690         4(xxvii)|                  concetto sarà sempre un essere relativo, un essere cioè
691         4(xxvii)|            sempre un essere relativo, un essere cioè che ha l’essere in
692         4(xxvii)|                  un essere cioè che ha l’essere in grazia dell’essere posseduto
693         4(xxvii)|                  l’essere in grazia dell’essere posseduto da un altro concetto,
694         4(xxvii)|                 a sua volta fruirà di un essere analogo, e così via, l’essere
695         4(xxvii)|            essere analogo, e così via, l’essere di un esistente sarà un
696         4(xxvii)|                  di un esistente sarà un essere assoluto, cioè un essere
697         4(xxvii)|                 essere assoluto, cioè un essere che è tale di per sé; l’
698         4(xxvii)|                in quanto predicato dovrà essere un concetto differente da
699         4(xxvii)|                 l’esistenza è un modo di essere che si distingue da quell’
700         4(xxvii)|         distingue da quell’altro modo di essere che è il pensiero; l’esistenza
701         4(xxvii)|                 l’esistenza è un modo di essere assoluto, il pensiero è
702         4(xxvii)|                 il pensiero è un modo di essere relativo. Successivamente
703         4(xxvii)|              formale e un materiale dell’essere, distinzione che sorge dall’
704         4(xxvii)|                 pensati, prima dotati di essere simultaneo, ora debbano
705         4(xxvii)|                  o l’altro, privati dell’essere – ad es., triangolo quadrato -,
706         4(xxvii)|            pensati relazionati lo stesso essere di cui godevano anche da
707         4(xxvii)|                di continuare entrambi ad essere nel pensiero senza che l’
708         4(xxvii)|                che solo in apparenza può essere ricondotta alle precedenti
709         4(xxvii)|                della non esistenza di un essere assolutamente necessario710         4(xxvii)|                 del pensare esistente un essere assolutamente necessario -,
711         4(xxvii)|     contraddittorietà tra il concetto di essere assolutamente necessario
712         4(xxvii)|                contenuto del concetto di essere assolutamente necessario -,
713         4(xxvii)|               soggetto, in questo caso l’essere assolutamente necessario,
714         4(xxvii)|          apodittico è reale se si toglie essere al predicato, non se si
715         4(xxvii)|              predicato, non se si toglie essere al soggetto -, la necessità
716         4(xxvii)|                di esistente riferita all’essere assolutamente necessario
717         4(xxvii)|            dimostra non l’esistenza dell’essere assolutamente necessario,
718         4(xxvii)|           dimostrerebbe l’esistenza dell’essere assolutamente necessario
719         4(xxvii)|                cioè che il soggetto deve essere necessariamente pensato
720         4(xxvii)|                  questo soggetto può non essere pensato» con le condizioni
721         4(xxvii)|               quanto ogni esistente deve essere pensato. Poiché la prima
722         4(xxvii)|              prima dimostrazione non può essere fornita, provocando l’inserzione
723         4(xxvii)|                della non esistenza di un essere assolutamente necessario;
724         4(xxvii)|               significato di ciò che può essere nei confronti dell’intuizione,
725         4(xxvii)|           rispetto a quell’unico modo di essere distinto dall’essere in
726         4(xxvii)|                  di essere distinto dall’essere in quanto essere pensato,
727         4(xxvii)|           distinto dall’essere in quanto essere pensato, che è l’esperienza:
728         4(xxvii)|                 esistente è un modo dell’essere che necessariamente assume
729         4(xxvii)|             forme di quell’altro modo di essere che è il pensabile o pensato;
730         4(xxvii)|                questo invece è un modo d’essere del quale, assunto in sé,
731         4(xxvii)|               assume le forme del modo d’essere dell’esistente, che cioè
732         4(xxvii)|             dell’esistente, che cioè può essere esistente -.~ ~
733         4       |                   In secondo luogo, deve essere riconosciuto come verità
734         4       |             coscienze, tale da non poter essere altro da quel che è, vuoto
735         4       |                 e dovunque e non può non essere mortale» -. Infine, deve
736         4       |                che ha tutti i diritti di essere pensato come dato di pensiero –
737         4       |                 fondamentale è quella di essere fondamento e generatore
738         4       |                causalità che continua ad essere vissuta dal pensiero come
739         4       |                 pensiero, questo non può essereintuitoargomentato
740         4       |                  deflagrazione, cessa di essere un apodittico quando si
741         4       |               gnoseologica – non possono essere offerte, neppure la conclusione
742         4       |               parte, il ragionamento può essere capovolto, e invece di essere
743         4       |            essere capovolto, e invece di essere svolto sulla impossibilità
744         4       |              condizioni del pensiero può essere applicato alle condizioni
745         4       |         necessario ha tutti i diritti di essere giudicato ed accettato tale
746         4       |                 situazione empirica deve essere assunta come tale che manifesti
747         4       |         rifiutando contemporaneamente di essere la conclusione di un sillogismo
748         4       |           condizioni trascendentali dell’essere, e perciò un pensabile come
749         4       |            capace di rappresentarsi dell’essere -. Ora, nonostante la loro
750         4       |                 della terra, continua ad essere quella dello spazio euclideo
751         4       |                  che hanno il diritto di essere pensati come enti che non
752         4       |                 di cui il sistema voleva essere una soluzione; poiché dinanzi
753         4       |        possibilità (=problematicità), un essere che è non essere, pur rimanendo
754         4       |     problematicità), un essere che è non essere, pur rimanendo essere; di
755         4       |                non essere, pur rimanendo essere; di Kant, quando di mezzo
756         4       |                pensato avrà i diritti di essere un pensato e di ricevere
757         4       |              senza per questo cessare di essere rappresentazioni di rappresentazioni,
758         4       |                  in Kant non ha ragion d’essere. Però c’è. È allora doveroso
759         4       |               non si capisce quale possa essere dal momento che vien meno
760         4       |               aver certi caratteri : dev’essere apriori - infatti o è ricevuta
761         4       |                  perciò dev’esserci senz’essere ricevuta; dunque dev’essere
762         4       |              essere ricevuta; dunque dev’essere connaturale a noi come le
763         4       |               trasmesse e donate -; deve essere innata e quindi coessenziale
764         4       |              alla natura dell’uomo; deve essere identica per tutti gli uomini,
765         4       |                   pena l’estinzione; dev’essere sviluppabile perché è evidente
766         4       |          sappiamo fin dalla nascita; dev’essere sviluppabile con strumenti
767         4       |              data fin dalla nascita, dev’essere il risultato di un’analisi
768         4       |              contiene tutta e quindi dev’essere il risultato di un procedimento
769         4       |                 attribuire la qualità di essere una rappresentazione o conoscenza
770         4       |               riproduzione del reale dev’essere universale e necessario;
771         4       |                 dunque, il conoscere dev’essere riproduzione universale
772         4       |               del sapere, la scienza dev’essere conoscenza per giudizi sintetici
773         4       |                si  sotto il sole debba essere costante e uniforme per
774         4       |              generale e quindi mai possa essere un nuovo, fa del conoscere
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