Cap.

  1       Int       |              invalicabile. Ma nella mia esperienza particolare si è dato un
  2       Int       |              accettare dalla mia stessa esperienza, dalla conoscenza che avevo
  3       Int       |                problema. Una successiva esperienza mi rivelò che quel che mi
  4       Int       |                immediato con un dato di esperienza, mi fece apparire il passato
  5       Int(i)    |             tutti gli ingredienti della esperienza, contemplato nella sua armonica
  6       Int(ii)   |                 provenendo dalla stessa esperienza, immetteva nel vicolo cieco
  7       Int(ii)   |                Anassagora che assunse l’esperienza come fonte della qualità
  8       Int(ii)   |              essenza di una [un] dato d’esperienza e di aver così imposto al
  9       Int(ii)   |               rinuncia all’apporto dell’esperienza ogni volta che volesse attingere
 10       Int(ii)   |               che volesse situarsi nell’esperienza. Il terzo atteggiamento
 11       Int(ii)   |                 non faccia appello alla esperienza sensoriale; presentandosi
 12       Int(iii)  |                 può svincolarsi, la sua esperienza di discepolo dell’uomo che
 13       Int(iii)  |              sorgente unicamente o nell’esperienza sensoriale o nella ragione.
 14       Int(iii)  |             posto pienamente in luce, l’esperienza non ci dona il razionale,
 15       Int(iii)  |           opinione, che qualunque nuova esperienza qualunque parola altrui
 16         1(viii) |                 contatto con un dato di esperienza, sia questo dato strutturato
 17         1(viii) |            questo dato strutturato nell’esperienza reale delle sensazioni fenomeniche
 18         1(viii) |            questo dato strutturato nell’esperienza fenomenica che il pensiero
 19         1(viii) |              condizionato se stesse all’esperienza reale e possibile e quindi
 20         1(ix)   |     parzialmente con esso; fino a che l’esperienza non interviene a rompere
 21         1(ix)   |                 le tre funi, e poiché l’esperienza dimostrava sempre che l’
 22         1(ix)   |             rifar da capo; e ancora all’esperienza tocca il compito sia di
 23         1(ix)   |                 nel senso che qualora l’esperienza interrogata nello stesso
 24         1(ix)   |                 dell’altro, basta che l’esperienza dimostri in un modo o in
 25         1(ix)   |          disgiunzione e all’appello all’esperienza. L’abbandono della fisica
 26         1(ix)   |               primi tre; il ricorso all’esperienza e la conferma dell’esperienza,
 27         1(ix)   |           esperienza e la conferma dell’esperienza, conferma il cui uso deve
 28         1(ix)   |            sotto due forme diverse nell’esperienza è in realtà una sola entità
 29         1(ix)   |                 ripetuto nel tempo, all’esperienza; in nome di questa sudditanza
 30         1(ix)   |               sostituire al ricorso all’esperienza, che deve sempre essere
 31         1(ix)   |               questa e di interrogare l’esperienza solo nei confronti di questa,
 32         1       |              pensiero s’accontenta dell’esperienza che non è se non il contatto
 33         1       |                in cui s’accontenta dell’esperienza, un’esperienza che un questo
 34         1       |          accontenta dell’esperienza, un’esperienza che un questo caso sarà
 35         1       |              non può che rivolgersi all’esperienza, la quale però le nega l’
 36         1       |                 che i dati offrono nell’esperienzax ; ma la soggezione della
 37         1(x)    |                  infatti, svincolò dall’esperienza il rapporto che i lati di
 38         1(x)    |            sottrasse alla conferma dell’esperienza la caratteristica del 5
 39         1       |          necessario al particolare dell’esperienza; b) che questo appello necessario
 40         1       |            origine dal particolare dell’esperienza. Tale atteggiamento conduce,
 41         1       |             bensì i suoi rapporti con l’esperienza i quali tuttavia non possono
 42         1       |                 solo nel rapporto con l’esperienza da cui però non può scaturire
 43         1       |                 senza quell’appello all’esperienza che le priva del valore
 44         1       |        attraverso i suoi rapporti con l’esperienza ricava nozioni la cui universalità
 45         1       |           interpone fra tutti i dati di esperienza che si lasciano rispettivamente
 46         1(xiii) |             ricavare sempre «giudizi di esperienza» e mai «giudizi percettivi».
 47         1(xiii) |         mediante l’appello continuo all’esperienza, questa condizione non trova
 48         1(xiii) |           confrontato con il reale dell’esperienza, se non quando l’esperienza
 49         1(xiii) |             esperienza, se non quando l’esperienza si : poiché, per potersi
 50         1(xiii) | indipendentemente dall’intervento della esperienza e dal contatto con l’esperienza,
 51         1(xiii) |         esperienza e dal contatto con l’esperienza, all’uomo, che tale somiglianza
 52         1(xiii) |           affermare esistente solo dopo esperienza, non sarà mai concesso dimostrarlo.
 53         1(xiii) |              darsi senza un appello all’esperienza, mediato o immediato, sia
 54         1(xiii) |                  ma a un rapporto con l’esperienza, da cui scaturiscono i concetti
 55         1(xiii) |            necessaria connessione con l’esperienza, non di entrambe. Ma poiché
 56         1(xiii) |            necessaria connessione con l’esperienza, che non ricavava la propria
 57         1(xiii) |          ineliminabile intervento della esperienza, di cui Kant ha fatto uno
 58         1(xiii) |       addirittura contraria alla stessa esperienza che facciamo su noi stessi,
 59         1(xiii) |                 si presenta nel dato di esperienza, non viene dedotta contemporaneamente
 60         1(xiii) |                una presenza nel dato di esperienza del mondo ideale; sicché
 61         1(xiii) |            categorie; che il mondo dell’esperienza con le sue intuizioni indipendenti
 62         1       |            ragioni sono offerte o dalla esperienza, cioè dalla sfera del reale,
 63         2       |                dipendenza dai dati dell’esperienza; ma mentre nelle dottrine
 64         2       |               contenuto alla sfera dell’esperienza sensibile, impone che nessun
 65         2(xiv)  |             sempre conosciuto, il che l’esperienza non verifica, tutto il conoscere
 66         2(xiv)  |               non può che derivare dall’esperienza. A lato delle due osservazioni
 67         2(xiv)  |          indipendentemente da qualsiasi esperienza, la catena delle proposizioni
 68         2(xiv)  |                a due oggetti dati da un’esperienza, che non offre se non la
 69         2(xiv)  |               indipendentemente da ogni esperienza, mentre gli oggetti della
 70         2(xiv)  |                danno senza i dati di un’esperienza, si stabilisce un dualismo
 71         2(xiv)  |             armonizzare con i dati dell’esperienza l’esigenza della ragione,
 72         2(xiv)  |         staticità unità unitarietà nell’esperienza, si era ridotta la conoscenza
 73         2(xiv)  |               ridotta la conoscenza all’esperienza e si erano modellate le
 74         2       |             riferimento alla sfera dell’esperienza sensibile è atto a godere
 75         2       |               attingere alla sfera dell’esperienza sensibile, con la conseguenza
 76         2       |         oggettivo di conoscenza che è l’esperienza sensibile perché è appunto
 77         2       |            valide per quella sfera dell’esperienza che, almeno nei suoi fattori
 78         2       |               ricondursi a un dato dell’esperienza, e se questa condizione
 79         2       |               connesse con il dato dell’esperienza, non solo non sarà lecito
 80         2       |           disgiunta e indipendente dall’esperienza sensibile in quanto vi ritrova
 81         2       |                oggetto della sfera dell’esperienza, perché, nel caso appunto
 82         2       |         possieda indipendentemente dall’esperienza.~ ~La ragione allora per
 83         2       |               distinti provengono dalla esperienza, il vincolo della predicazione
 84         2       |          predicazione non proviene dall’esperienza né come particolare né come
 85         2       |          gnoseologica con la sfera dell’esperienza.~ ~A questo punto è lecito
 86         2(xvi)  |              predicato di un giudizio d’esperienza -; l’attività del conoscente
 87         2(xvi)  |             essere negata in forza dell’esperienza che il pensiero ricava da
 88         2(xvi)  |                 attività la realtà dell’esperienza nella sua elementarietà
 89         2(xvi)  |                 i reali elementari dell’esperienza si riducono a un fascio
 90         2(xvi)  |                 o rapporto reciproco. L’esperienza elementare e i concetti
 91         2(xvi)  |                 che si riducesse a pura esperienza sensoriale sarebbe un mondo
 92         2       |                 deve corrispondere nell’esperienza: la realtà, oggetto della
 93         2       |              che il mondo naturale dell’esperienza è ordinato in modo che i
 94         2       |             valide per gli oggetti dell’esperienza, il processo del discorso
 95         2(xvii) |                 non traggono punto dall’esperienza (… die sie doch aus keine
 96         2(xvii) |      completamente indipendente da ogni esperienza)» (…gibt es einige, die
 97         2(xvii) |             corrispondenti intuiti nell’esperienza; - c) di essi si può quindi
 98         2(xvii) |                dover mutuare nulla dall’esperienza per la loro rappresentazione» (…
 99         2(xvii) |               vale a dire, qualora nell’esperienza si trovino enti reali che
100         2(xvii) |           considerata un’inferenza dall’esperienza al pensiero; di qui l’apriorità
101         2(xvii) |             esistenza indipendente dall’esperienza e con la loro necessità-universalità
102         2(xvii) |               anteriormente a qualunque esperienza, e di conseguenza sottraggono
103         2(xvii) |                poiché sono fondati sull’esperienza, non possono indicare alcun
104         2(xvii) |            quale fondino, prima di ogni esperienza, la loro sintesi» (…die,
105         2(xvii) |                 nessuna traccia né nell’esperienza fenomenica né in qualsiasi
106         2(xvii) |     caratteristico della conoscenza per esperienza che è l’intuizione; perciò
107         2(xvii) |        corrispondenza nella realtà dell’esperienza, in quanto l’esperienza
108         2(xvii) |            dell’esperienza, in quanto l’esperienza del mondo esterno presenta,
109         2(xvii) |                nessun oggetto dato dell’esperienza, o sotto forma di intuizione
110         2(xvii) |              loro attributi che nessuna esperienza può offrire; poiché di tale
111         2(xvii) |         simultaneità che ritroviamo nel’esperienza fenomenica, e che rappresentano
112         2(xvii) |             sotto le quali può darsi un’esperienza fenomenica, i concetti puri
113         2(xvii) |              non compaiono affatto nell’esperienza, cosicché nell’esperienza
114         2(xvii) |               esperienza, cosicché nell’esperienza vengono offerti alla conoscenza
115         2(xvii) |                realtà, gli oggetti dell’esperienza, sia pure dotati di tutti
116         2(xvii) |               può porsi come oggetto di esperienza, cosicché i concetti puri
117         2(xvii) |           priori della possibilità dell’esperienza». Con un termine che ci
118         2(xvii) |               conseguenze. Se chiamiamo esperienza il complesso delle sensazioni,
119         2(xvii) |                 delle sensazioni, quest’esperienza offre non solo sensazioni,
120         2(xvii) |            dalla riflessione sui dati d’esperienza; non si fa qui la questione
121         2(xvii) |     corrispondenza con i loro oggetti d’esperienza, l’origine della rappresentazione
122         2(xvii) |               sintetica funzionale dall’esperienza comporterebbe l’universalità
123         2(xvii) |       corrispondenza in un oggetto dell’esperienza, non si può dire che sia
124         2(xvii) |              rapporto è offerto sì dall’esperienza presente ma non coi caratteri
125         2(xvii) |         riportarsi un qualsiasi dato di esperienza che verifichi in se stesso
126         2(xvii) |              per classificare i dati di esperienza; la loro è quindi una funzione
127         2(xvii) |             cogliamo come oggetto in un’esperienza è tale da presentare fra
128         2(xvii) |              tutt’al più la realtà dell’esperienza offre un complesso di relazioni
129         2(xvii) |                 sotto di sé i dati dell’esperienza, lasciando loro, come fondamentali,
130         2(xvii) |                 sotto di sé i dati dell’esperienza solo per porli in un rapporto
131         2(xvii) |                le note essenziali di un’esperienza sensoriale; la prima quindi
132         2(xvii) |               diritti di appellarsi all’esperienza, mentre la seconda invece
133         2(xvii) |               aggiunge alla realtà dell’esperienza intuitiva in quanto si limita
134         2(xvii) |                 fissare quello che nell’esperienza stessa si  – cioè una
135         2(xvii) |                 fra i vari oggetti dell’esperienza, identità che permette di
136         2(xvii) |                 realmente presente nell’esperienza ed è quindi tale che il
137         2(xvii) |               non toglierebbe nulla all’esperienza e alla conoscenza che può
138         2(xvii) |          conoscenza che può aversi dell’esperienza, la rappresentazione sintetica
139         2(xvii) |         aggiunge in realtà qualcosa all’esperienza o meglio alla conoscenza
140         2(xvii) |               conoscenza che si ha dell’esperienza in quanto introduce nei
141         2(xvii) |              che essi non posseggono: l’esperienza, con ciò riceve dall’esperienza
142         2(xvii) |         esperienza, con ciò riceve dall’esperienza della rappresentazione sintetica
143         2(xvii) |        ammettere un depauperamento dell’esperienza e della conoscenza dell’
144         2(xvii) |                 e della conoscenza dell’esperienza; tutto ciò comporta che
145         2(xvii) |             tutto ciò comporta che dall’esperienza non possa venir tratto quel
146         2(xvii) |                si  come pensiero dell’esperienza, quel di più che deve essere
147         2(xvii) |               dei concetti apriori dall’esperienza, potrebbe derivare un’accusa
148         2(xvii) |                realtà dalla realtà dell’esperienza – a parte il fatto che tale
149         2(xvii) |        infondata in quanto dedotte dall’esperienza mutuerebbero dall’esperienza
150         2(xvii) |            esperienza mutuerebbero dall’esperienza i caratteri fondamentali
151         2(xvii) |             caratteri fondamentali dell’esperienza in genere, vale a dire la
152         2(xvii) |             utilizzarli anche  dove l’esperienza non offre presa per un loro
153         2(xvii) |              assunti come dati reali di esperienza, alla realtà delle rappresentazioni
154         2(xvii) |               appreso dalla realtà dell’esperienza, dovrò universalizzarlo
155         2(xvii) |               tutti quegli aspetti dell’esperienza che, anche senza presentare
156         2(xvii) |               universalmente reale nell’esperienza che, dovunque vi sia una
157         2(xvii) |             corrispondenti oggetti dell’esperienza, nego l’esistenza di tali
158         2(xvii) |           dovrebbe essere presente nell’esperienza, senza tuttavia che l’intelletto
159         2(xvii) |            concetti tutti derivati dall’esperienza, deve ritrovarsi nell’esperienza,
160         2(xvii) |        esperienza, deve ritrovarsi nell’esperienza, ma con tutti i caratteri
161         2(xvii) |             concetti puri da oggetti di esperienza. Se, infatti, si fa distinzione
162         2(xvii) |             puro un reale conosciuto, l’esperienza consta degli uni e degli
163         2(xvii) |                 esistenti si danno nell’esperienza solo in connessione coi
164         2(xvii) |              darsi reali esistenti nell’esperienza senza la presenza di reali
165         2(xvii) |             funzionali; perciò, se nell’esperienza si danno dei reali conosciuti,
166         2(xvii) |                loro reale presenza nell’esperienza alla reale presenza dei
167         2(xvii) |                dedotte dagli oggetti di esperienza corrispondenti, ma che sono
168         2(xvii) |         oggettività dei conosciuti nell’esperienza: fuori della terminologia
169         2(xvii) |               parole più semplici, se l’esperienza che abbiamo è costituita
170         2(xvii) |       oggettività o reale presenza nell’esperienza di questi è argomento dell’
171         2(xvii) |                 o reale intervento nell’esperienza di quelle - interviene la
172         2(xvii) |     corrispondono anche ad oggetti dell’esperienza; è evidente che tali rappresentazioni
173         2(xvii) |                 sintetica o è data dall’esperienza come oggetto reale ed esistente,
174         2(xvii) |            assumerla, o non è data dall’esperienza, e allora, poiché l’unione
175         2(xvii) |                 Essendo noi certi che l’esperienza di per sé non offre che
176         2(xvii) |                priori, sia rispetto all’esperienza che rispetto allo stesso
177         2(xvii) |       intelletto compie sulla base dell’esperienza, ma non sarà neppure una
178         2(xvii) |              sensibili che entrano nell’esperienza, e con nessuno dei rapporti
179         2(xvii) |         intelletto e si rifrangono nell’esperienza; ma sarà pure una rappresentazione
180         2(xvii) |        concettuali: in tal modo nasce l’esperienza, che è ordine di relazioni
181         2(xvii) |            molteplicità elementare dell’esperienza; b) che tale diritto essi
182         2(xvii) |              costituiscono l’unità nell’esperienza, dall’altro a dei rapporti
183         2(xvii) |                 sono degli oggetti nell’esperienza, dei concetti nella conoscenza,
184         2(xvii) |                relazioni oggettive dell’esperienza e i rapporti di predicazione
185         2       |        principio di contraddizione, è l’esperienza: gli oggetti che la costituiscono
186         2       |              danno luogo nel reale dell’esperienza a quegli oggetti che sono
187         2       |             sensoriali nell’unità di un’esperienza determinata, in quanto,
188         2       |                la ragione, ma solo dall’esperienza; non si tratta qui di vedere
189         2       |                 data in atto, ossia all’esperienza, il pensamento della ragione,
190         3       |   corrispondenti oggetti del reale nell’esperienza – sono questi tutti i possibili
191         3(xix)  |            immetterebbe sé e la propria esperienza, sarebbero uno spazio e
192         3       |              presenza nella realtà dell’esperienza di rapporti universali e
193         3       |                soggetto empirico la cui esperienza valga unicamente per lui,
194         3       |       conoscenze prive del carattere di esperienza e quindi apriori, e costituite
195         3       |                percettivo e giudizio di esperienza. Ma la dimostrazione che
196         3       |               percettivo il giudizio di esperienza, non appena introduce il
197         3(xxi)  |            ragione» non detta legge all’esperienza; ma allora la nostra categoria
198         3(xxi)  |                 ma si estenda anche all’esperienza, altrimenti la nostra categoria
199         3(xxi)  |   intermittentemente; allora anche nell’esperienza dovrebbe darsi l’ordinamento
200         3(xxi)  |            ragione»; allora anche nella esperienza si dovrebbe dare un processo
201         3(xxi)  |                condizionato, anche nell’esperienza si dovrà verificare una
202         3(xxi)  |                 dalla conoscenza e dall’esperienza che era intenzione di Kant
203         3(xxi)  |              non sia il molteplice dell’esperienza, il che gli è negato dal
204         3(xxi)  |                 dovremmo ritrovare nell’esperienza tutte le unificazioni del
205         3(xxi)  |            ragione trascendentale, nell’esperienza non dovrebbero ritrovarsi
206         3       |           principio solo dei giudizi di esperienza; non può essere l’esperienza
207         3       |            esperienza; non può essere l’esperienza stessa in quanto questa
208         3       |               la sorgente dei giudizi d’esperienza, elaborata com’è dalle rappresentazioni
209         3       |              della specie dei giudizi d’esperienza, ma non può porsi come genere
210         3(xxii) |       intuizioni, perché questo è avere esperienza e se vogliam dire che l’
211         3(xxii) |                 e se vogliam dire che l’esperienza è conoscenza, allora non
212         3(xxii) |              che possiamo svolgere nell’esperienza, ma anche il fatto che è
213         3(xxii) |         necessariamente quel reale dell’esperienza in cui nulla di universale
214         3(xxii) |        applicarsi alla realtà, cioè all’esperienza; ma perché questo riferimento
215         3(xxii) |                 dia è necessario che la esperienza venga scomposta in due suoi
216         3(xxii) |        necessario rapporto dei due nell’esperienza – un giudizio percettivo
217         3(xxii) |                 riconducendo i fatti di esperienza ai concetti del giudizio,
218         3(xxii) |         rapporto dalla predicazione all’esperienza. Ora, fra le tre sfere di
219         3(xxii) |        qualsiasi natura, percettivo o d’esperienza, pone il sillogismo: possiamo
220         3(xxii) |           universale e necessario per l’esperienza che finora ha avuto, e di
221         3(xxii) |                necessario o giudizio di esperienza, ammessa come vera la teoria
222         3(xxii) |              apriori, non inferito dall’esperienza e quindi non sono inferite
223         3(xxii) |           quindi non sono inferite dall’esperienza né la determinazione del
224         3(xxii) |                necessità del giudizio d’esperienza non dipende, dunque, né
225         3(xxii) |                dipende, dunque, né dall’esperienza né dal soggetto individuale
226         3(xxii) |            validità gnoseologica – nell’esperienza quale si  alla conoscenza
227         3(xxii) |               trova corrispondenza nell’esperienza quale si  alla sola conoscenza
228         3       |                 presente nel giudizio d’esperienza, consente al pensiero di
229         3       |              conoscere, investe anche l’esperienza o realtà stessa: infatti,
230         3       |                  infatti, il giudizio d’esperienza è valido gnoseologicamente
231         3       |               cioè un suo rapporto nell’esperienza, perché quando il soggetto
232         3       |         relazione che egli ritrova nell’esperienza, sia pure in una esperienza
233         3       |             esperienza, sia pure in una esperienza che non è di tutti ma soltanto
234         3       |                 dichiaro che, nella mia esperienza attuale, questa zolletta
235         3       |               logico quindi che se nell’esperienza posso ritrovare due forme
236         3       |            relazioni oggettive, anche l’esperienza sarà preda di un dualismo
237         3       |                 cioè che al giudizio di esperienza «l’uomo è mortale» potrà
238         3       |            dolce», mentre al giudizio d’esperienza «se il sole batte sulla
239         3       |               necessaria del giudizio d’esperienza è argomento per la trascendentalità
240         3       |                 esistenza al giudizio d’esperienza in quanto universale e necessario  ./. 
241         3       |                 uniformi presenti nella esperienza: quell’unità trascendentale
242         3       |             gnoseologica del giudizio d’esperienza, diviene nello stesso tempo
243         3       |                provare la presenza nell’esperienza di rapporti oggettivi che
244         3(xxiii)|            infatti un giudizio cui nell’esperienza non corrisponda alcun rapporto,
245         3(xxiii)|                un oggettivo rapporto di esperienza, e poiché l’esperienza siffatti
246         3(xxiii)|               di esperienza, e poiché l’esperienza siffatti rapporti non li
247         3(xxiii)|                conoscenza valida per un’esperienza che non ne offre l’oggetto,
248         3(xxiii)|              presunzione del giudizio d’esperienza a porsi universale necessario
249         3(xxiii)|              pensare che nel campo dell’esperienza, pel tramite però di quella
250         3(xxiii)|          condizione di unità anche nell’esperienza senza che necessariamente
251         3(xxiii)|             anche nei rapporti di cui l’esperienza si riveste onde divenire
252         3(xxiii)|            negandole un intervento nell’esperienza o dubitando di esso per
253         3(xxiii)|               di intervenire anche nell’esperienza mediante un intervento però
254         3(xxiii)|                anche nei confronti dell’esperienza, che è appunto quello che
255         3       |                avvenire solo mediante l’esperienza che  luogo alla distinzione
256         3(xxiv) |              empirista sono i dati dell’esperienza; quando il rapporto è congruente
257         3(xxiv) |                danno nel giudizio, nell’esperienza in quanto mancano adeguati
258         3(xxiv) |                 privo di rapporti con l’esperienza; quanto alla sorgente dell’
259         3(xxiv) |               che mi provengono sì dall’esperienza, ma che una volta introdotte
260         3(xxiv) |            bisogno di un controllo sull’esperienza; mentre invece l’esperienza
261         3(xxiv) |             esperienza; mentre invece l’esperienza reale mi fornisce triangoli
262         3(xxiv) |              non sarà mai presente nell’esperienza e non si potrà mai essere
263         3(xxiv) |               del privilegio di una sua esperienza «personale» - l’intuizione
264         3(xxiv) |                  che non coincide con l’esperienza oggettiva: tale esperienza
265         3(xxiv) |              esperienza oggettiva: tale esperienza garantisce l’eterna validità
266         3(xxiv) |               di qualunque adesione all’esperienza e ad altre forme di conoscenza.
267         3(xxiv) |               che mantenga adesione all’esperienza, tutte le conoscenze della
268         3(xxiv) |        pretendono di valere per tutta l’esperienza presente passata e futura;
269         3(xxiv) |            ricondursi al controllo dell’esperienza. Le conoscenze fisiche pertanto
270         3(xxiv) |               conoscenze fisiche e dell’esperienza reale, l’altra fisica, che
271         3(xxiv) |                 perdere contatto con un’esperienza che è la sua, l’altra invece,
272         3(xxiv) |               una costante adesione all’esperienza oggettiva; la matematica
273         3(xxiv) |       distaccarsi dall’oggettività dell’esperienza, ma poiché essa è costretta
274         3(xxiv) |                  sia per l’adesione all’esperienza particolare sia per la dimostrazione,
275         3(xxiv) |                 la quale è fissata dall’esperienza e non è vincolata al fattore
276         3(xxiv) |               non fanno che ricalcare l’esperienza, concepita come intuizione,
277         3(xxiv) |         particolari e contingenti, dell’esperienza; la terza è la conoscenza
278         3(xxiv) |             conoscenza è l’adesione all’esperienza, con tutti i caratteri di
279         3(xxiv) |                 un totale distacco dall’esperienza e dai fondamenti sensibili
280         3(xxiv) |                assolutamente alla unica esperienza data, comporta due conseguenze:
281         3(xxiv) |          propria oggettività fuori dall’esperienza, e non può darsi una conoscenza
282         3(xxiv) |     ripresentarsi inalterati anche nell’esperienza, quantunque non si possa
283         3(xxiv) |               sorto solo dopo una certa esperienza; dunque senza questa esperienza
284         3(xxiv) |         esperienza; dunque senza questa esperienza mai avremmo potuto formulare
285         3(xxiv) |            dovranno presentarsi entro l’esperienza - col che si pone il problema
286         3(xxiv) |          rapporto di predicazione dalla esperienza e, con ciò, a negare l’universalità
287         3(xxiv) |               senz’essere derivato dall’esperienza, e quindi come qualcosa
288         3(xxiv) |              con identico rapporto nell’esperienza e dei quali viene assolutamente
289         3(xxiv) |               tre, enti quindi che nell’esperienza non si danno mai; tuttavia,
290         3(xxiv) |             sintetico, in quanto solo l’esperienza può fornire quella diversità
291         3       |       ordinamento spazio-temporale dell’esperienza garantisce universalità
292         3       |            assolutamente garantita dall’esperienza, in quanto l’esperienza
293         3       |            dall’esperienza, in quanto l’esperienza non ci offre mai con uniformità
294         3       |                il tempo come forme dell’esperienza reale. Ma ciò che veramente
295         3       |           consideriamo esclusivamente l’esperienza, sia quella reale che quella
296         3       |                che ci siamo fatti della esperienza – come di una somma di enti
297         3       |         parallelamente nell’ambito dell’esperienza. In questo modo vengono
298         3       |                 prendere contatto con l’esperienza onde ritrovare le diverse
299         3       |             neppure a spiegare perché l’esperienza sia pervasa di matematica,
300         3       |       corrispondenza con la realtà dell’esperienza; in altre parole, non si
301         3       |               geometria, eliminando tra esperienza reale e geometria l’esperienza
302         3       |          esperienza reale e geometria l’esperienza fittizia e riconducendo
303         3       |               nulla ci garantisce che l’esperienza concreta e reale coi suoi
304         3       |                rapporti matematici dell’esperienza, e quindi un diritto del
305         3       |              applicare alla realtà dell’esperienza le leggi della geometria
306         3       |              applicare alla realtà dell’esperienza le leggi dell’aritmetica
307         3       |             matematico quale si  nell’esperienza, e le condizioni cui si
308         3       |        condizioni cui si deve piegare l’esperienza per entrare in un rapporto
309         3       |        particolarità e contingenza dell’esperienza l’avrebbero chiuso in un
310         3       |           matematici si alimentano dall’esperienza, sia questa reale o immaginaria,
311         3       |              realmente ritrovabile nell’esperienza, sia pure privo di universalità
312         3       |               fisica è ritrovabile nell’esperienza alla duplice condizione
313         3       |             duplice condizione che nell’esperienza si diano degli eterogenei
314         3       |           cognizione. Dal momento che l’esperienza è costituita nei suoi termini
315         3       |              lecito affermare che nella esperienza si danno degli eterogenei,
316         3       |                  affatto ritrovare nell’esperienza rapporti del tipo sostanza-attributo
317         3       |                esistenza al primo. Nell’esperienza quindi, in cui non si ritrovano
318         3       |           ritrova i propri oggetti nell’esperienza, il secondo non ve li ritrova:
319         3       |                 oggettivo presente nell’esperienza e, a rigore, siamo tenuti
320         3       |               solo per l’attualità dell’esperienza, tra la predicazione e il
321         3       |              sensazioni momentanee, e l’esperienza darà sempre una molteplicità
322         3       |      limitatamente il loro oggetto nell’esperienza, mentre il giudizio della
323         3       |                 dir così si adagia sull’esperienza e in fondo non fa che ricalcarla,
324         3       |           rispondenza nella realtà dell’esperienza. E ancora: il giudizio matematico
325         3       |              tutta la loro essenza nell’esperienza; un concetto matematico
326         3       |            affatto la loro essenza nell’esperienza; un rapporto fra sostanza
327         3       |                 matematico aderisce all’esperienza, il giudizio fisico non
328         3       |                 fisico non aderisce all’esperienza; c) il giudizio matematico
329         3(xxv)  |             obiettare che il mondo dell’esperienza, quale io l’ho tracciato,
330         3(xxv)  |            critica a Kant partendo dall’esperienza come intuizione, ma non
331         3(xxv)  |                intuizione, ma non dalla esperienza come natura. Ora, si deve
332         3(xxv)  |                 infatti, se veramente l’esperienza, tale quale l’intende Kant,
333         3(xxv)  |                 l’intende Kant, fosse l’esperienza della natura, allora le
334         3(xxv)  |            vengono affatto desunte dall’esperienza; l’esperienza quindi al
335         3(xxv)  |              desunte dall’esperienza; l’esperienza quindi al cospetto della
336         3(xxv)  |             pone il giudizio fisico è l’esperienza dell’intuizione, e quindi
337         3(xxv)  |           diritto di affermare che nell’esperienza si danno i rapporti matematici,
338         3       |             oggetto corrispondente nell’esperienza, presenza che è dovuta solo
339         3       |             limiti più a ricevere quell’esperienza che è l’intuizione ma proceda
340         3       |               proceda a costruire quell’esperienza che è la natura; l’adduzione
341         3       |           quello della costruzione dell’esperienza da parte del soggetto contemplante.
342         3       |               di rapporti presenti nell’esperienza, è sufficiente universalizzare
343         3       |         universalizzare i rapporti dell’esperienza, senza far ricorso alla
344         3       |                oggetti quale si  nell’esperienza, diciamo così, macroscopica;
345         3       |                  la loro realtà, cioè l’esperienza, non accoglie altro che
346         3       |                attivo del soggetto nell’esperienza, dettato dal bisogno di
347         3       |           bisogno di giustificare quell’esperienza come natura che la trascendentalità
348         3       |                viene a instaurarsi nell’esperienza che è insieme intuizione
349         3       |                di fatto, perché nessuna esperienza s’è mai data al livello
350         3       |               dell’intuizione e tutta l’esperienza si manifesta pervasa di
351         3       |              dati intuitivi, anche nell’esperienza tale mia attività deve ridursi
352         3       |              applicare la geometria all’esperienza è che l’esperienza venga
353         3       |        geometria all’esperienza è che l’esperienza venga tradotta in complessi
354         3       |              applicare l’aritmetica all’esperienza è che questa venga ridotta
355         3       |         spaziale, che nel nostro caso l’esperienza non potrebbe mai verificare,
356         3       |          darebbe luogo all’aporia di un’esperienza che abbia già come suoi
357         3       |                 contro la nostra stessa esperienza che possiamo fare del nostro
358         3       |      conseguenza o successione: ma nell’esperienza data per intuizione, sia
359         3       |               le sue predicazioni, nell’esperienza. Guardiamo ora il ragionamento
360         3       |           distinzione fra conoscenza ed esperienza e chiamando rappresentazioni
361         3       |                 sì che gli oggetti dell’esperienza, i fenomeni sensoriali,
362         3       |             fisica: come nel campo dell’esperienza si danno come determinazioni
363         3       |                entrare a far parte dell’esperienza, così poiché nella fisica
364         3       |           determiniamo gli oggetti dell’esperienza, non già in modo che possano
365         3       |            rapporti siano presenti nell’esperienza e insieme non possano considerarsi
366         3       |              gli oggetti sensibili dell’esperienza, prova che essi sono oggetti
367         3       |              puri, la cui presenza nell’esperienza è dovuta all’intervento
368         3       |             fisica si ritrovassero nell’esperienza nelle stesse condizioni
369         3       |         temporale, e che quindi tutta l’esperienza è pervasa di determinazioni
370         3       |             proprio corrispondente nell’esperienza, quantunque non sia in grado
371         3       |                 causale, in quanto nell’esperienza non si danno e non si daranno
372         3       |           corrispondente relazione nell’esperienza: a parte il fatto che analoga
373         3       |                i miei occhi vedono nell’esperienza, anche se nell’esperienza
374         3       |               esperienza, anche se nell’esperienza non ne colgono l’apoditticità,
375         3       |            qualcosa di più rispetto all’esperienza, vi è una aggiunta che nessuna
376         3       |                 faccio intervenire nell’esperienza una simultaneità necessaria
377         3       |                 divario tra pensiero ed esperienza permane insuperabile.~ ~
378         3       |           ammettiamo che una parte dell’esperienza, vale a dire tutti gli oggetti
379         3       |                 la reale struttura dell’esperienza, in quanto non si capisce
380         3       |           quindi non coordina affatto l’esperienza e la conoscenza, b) che
381         3       |             trovare certi rapporti nell’esperienza, rapporti che di fatto nell’
382         3       |              rapporti che di fatto nell’esperienza non si danno; ne viene che
383         3       |              presenza dei rapporti nell’esperienza: ora, a parte  ./. il fatto
384         3       |           corrispondenti relazioni nell’esperienza, e che le corrispondenti
385         3       |           corrispondenti relazioni nell’esperienza debbono darsi come argomento
386         3       |             esistenza del rapporto nell’esperienza e muove dall’esistenza del
387         3       |             esistenza del rapporto nell’esperienza per provare l’esistenza
388         4       |            condizione al controllo dell’esperienza e, non appena abbia ricevuto
389         4       |                  Un qualunque dato dell’esperienza può trasferirsi nella sfera
390         4       |             perché un qualunque dato di esperienza o passato o presente o futuro
391         4       |       sufficiente: nel caso del dato di esperienza la ragione dovrà essere
392         4       |           ricercata in un altro dato di esperienza o in un dato che sia tale
393         4       |                dato che sia tale per un’esperienza che, quantunque pensata
394         4       |              del pensiero di un dato di esperienza, sarà sempre e immediatamente
395         4       |         corrispondenza alla realtà dell’esperienza e quindi la cui realtà gnoseologica
396         4       |  contraddittorio al correlativo dato di esperienza ed al concetto: il ritrovare
397         4       |               che si offre in qualunque esperienza in generale e la cui negazione
398         4       |           perciò la negazione  ./. dell’esperienza e quindi la contraddizione,
399         4       |                  in quanto sottostà all’esperienza o al tipo di esperienza
400         4       |             all’esperienza o al tipo di esperienza che si è assunta come lecita
401         4       |               di accidentale si  nell’esperienza sensoriale; per il naturalista
402         4       |                 per il naturalista dall’esperienza sensoriale pura e semplice.
403         4       |             accettare la definizione di esperienza e di controllo che è fornita
404         4       |                vero, quelli dei dati di esperienza presenti o passati di cui
405         4       |            ossia la sua inserzione nell’esperienza, avrebbe dato necessità
406         4       |             anzitutto qual è il tipo di esperienza che egli assume come lecito
407         4       |                 sono posti sopra, che l’esperienza lecita alla coscienza è
408         4       |           condizione ineluttabile che l’esperienza sia la prima madre del conoscere
409         4       |        necessario sia o non sia dato di esperienza reale; con la conseguenza
410         4       |                 necessario come dato di esperienza dotato di realtà ossia come
411         4       |              dell’esistenza che nessuna esperienza pare verificare, obblighi
412         4       |                a logicamente reale dall’esperienza o intuizione del reale di
413         4       |                 dato che è accolto nell’esperienza con gli attributi che di
414         4       |               potrò mai attendermi dall’esperienza diretta né la garanzia dell’
415         4       |           possibile attende realtà dall’esperienza e dalle ragioni che si danno
416         4       |               ragioni che si danno nell’esperienza, dall’altro l’esperienza
417         4       |                esperienza, dall’altro l’esperienza non potrà mai dotare di
418         4       |          contraddizione, sul piano dell’esperienza la realtà s’identifica col
419         4       |            insieme rappresentativo dell’esperienza alla condizione che non
420         4       |            leggi congruenti coi dati di esperienza ossia simbolici di questi
421         4       |          stabilire la possibilità di un’esperienza futura attraverso la determinazione
422         4       |                 certo numero di dati di esperienza attuali che pongono necessariamente
423         4       |                della sua esistenza nell’esperienza. Il primo corno non è accettabile
424         4       |              necessarie a strutturare l’esperienza secondo una forma di intuito
425         4       |             dati la cui intuizione nell’esperienza deve ritenersi cronologicamente
426         4       |                 come dato, poi perché l’esperienza stessa è costruita in modo
427         4       |                 necessario come dato di esperienza, vale a dire a meno che
428         4       |               appartenente ai dati dell’esperienza quel dato che è il giudizio
429         4       |                non si dichiari che nell’esperienza non già è assente il giudizio
430         4       |            intuibile che è assente dall’esperienza e che si darà nell’esperienza
431         4       |           esperienza e che si darà nell’esperienza col darsi delle cause, ma
432         4       |             intuito che è presente nell’esperienza e del quale si tratta di
433         4       |             correlativo di un dato dell’esperienza che è intuito come indeterminato
434         4       |            attraverso l’intuizione nell’esperienza delle ragioni che lo determinano
435         4       |              alla sola condizione che l’esperienza sia in grado di verificare
436         4       |                ultimi concetti che nell’esperienza non si danno - è appunto
437         4       |           intelletto e di intuirne nell’esperienza le ragioni; ma se l’esperienza
438         4       |          esperienza le ragioni; ma se l’esperienza fosse in grado di offrire
439         4       |          intuizione siffatte ragioni, l’esperienza già ci avrebbe fornito le
440         4       |                inalterati i concetti di esperienza e di controllo attraverso
441         4       |            attraverso l’intuizione nell’esperienza assunti all’origine del
442         4       |         interpretazione dei concetti di esperienza e di controllo attraverso
443         4       |              parole sarà la realtà dell’esperienza. Ora c’è da chiedersi: ha
444         4       |                 in un dato sintetico di esperienza: la deduzione trascendentale,
445         4       |               che abbiamo ad intuire un’esperienza fatta di oggetti ossia di
446         4       |             scissione tra intelletto ed esperienza o natura, e dall’esistenza
447         4       |                 ossia la realtà entro l’esperienza del rapporto pensato dall’
448         4       |                  tutto questo chiamiamo esperienza. Per la situazione in cui
449         4       |                che sono intuibili nella esperienza – si tenga presente che
450         4       |                 è illecita – e che nell’esperienza si pongono come un unico
451         4       |              generica. Ora, poiché nell’esperienza interna non si offre un
452         4       |             come da dato esistente nell’esperienza per risalire all’esistenza
453         4       |       rappresentazioni di tre entità di esperienza che nell’esperienza si danno
454         4       |           entità di esperienza che nell’esperienza si danno distinte; i tre
455         4       |               in grado di cogliere nell’esperienza interna un giudizio universale
456         4(xxvi) |       intuizione interiore come dati di esperienza, in quanto ogni tipo di
457         4(xxvi) |         eliminare. Una volta definita l’esperienza in termini di empirismo,
458         4(xxvi) |                 termini di empirismo, l’esperienza diventa una somma che è
459         4(xxvi) |          rappresentazione determinano l’esperienza, la dottrina trascendentale
460         4(xxvi) |          soggetto senza ricorso né alla esperienza né alla dimostrazione, come
461         4(xxvi) |               ha intuito o intuirà nell’esperienza -; b) essa dovrebbe darsi
462         4(xxvi) |             conoscenza che, scisso dall’esperienza e non connesso ad alcun’
463         4(xxvi) |              congruenza fra pensiero ed esperienza che, come già s’è visto,
464         4(xxvi) |         argomentare una congruenza dell’esperienza con i giudizi «il quadrato
465         4(xxvi) |            intuitivo o discorsivo con l’esperienza. Ora, i presupposti kantiani,
466         4(xxvi) |                 conoscenza mutuata dall’esperienza. L’affermazione quindi di
467         4(xxvi) |              grazie alla verifica che l’esperienza fa delle sue proposizioni
468         4(xxvi) |               presupposto che o entro l’esperienza si dia un’intelligibilità
469         4(xxvi) |             intelligibili presenti nell’esperienza: nell’uno e nell’altro caso
470         4(xxvi) |                necessità immanenti nell’esperienza che garantiscono la validità
471         4(xxvi) |             dalla mera riflessione sull’esperienza in vista di una scienza
472         4(xxvi) |               vista di una scienza dell’esperienza come natura, dichiara quest’
473         4(xxvi) |             come natura, dichiara quest’esperienza tale da non offrire di per
474         4(xxvi) |                 l’intelligibilità della esperienza o ne dubiti e quindi ne
475         4(xxvi) |              del controllo offerto dall’esperienza non può suonare che in due
476         4(xxvi) |                 soggetto e non già dell’esperienza -, e allora il filosofo
477         4(xxvi) |                necessità immanenti nell’esperienza e quindi muovere da un’esperienza
478         4(xxvi) |       esperienza e quindi muovere da un’esperienza che non si riduce alla particolarità
479         4(xxvi) |         affermato illusorio in quanto l’esperienza nei suoi elementi è molteplicità
480         4(xxvi) |                 da una definizione dell’esperienza essenzialmente empiristica,
481         4       |                 stessa sfera del reale, esperienza rapporti oggetti, rifiuti
482         4       |          condizioni trascendentali dell’esperienza; voglio ancora accettare,
483         4       |                 condizioni formali dell’esperienza e con il diritto dei connotati
484         4       |                 condizioni formali dell’esperienza siano non un pensato o un
485         4(xxvii)|                vista di un mio uso nell’esperienza di tale cavalcatura e di
486         4(xxvii)|           argomentazione che riguardi l’esperienza -; c) possibilità di una
487         4(xxvii)|               condizioni del reale dell’esperienza, confondendo la possibilità
488         4(xxvii)|              alle condizioni reali dell’esperienza è valida per i primi due
489         4(xxvii)|                il quale le condizioni d’esperienza consistono nella somma di
490         4(xxvii)|               ossia o dall’in sé o dall’esperienza, in nome di un determinismo
491         4(xxvii)|                condizioni generali dell’esperienza o coi fatti e le leggi empiriche -
492         4(xxvii)|               in cui il reale in sé e l’esperienza sono conosciuti – ad esempio,
493         4(xxvii)|               di un essere vissuto nell’esperienza: mi sarà sempre lecito dire
494         4(xxvii)|          concezione deterministica dell’esperienza, in una possibilità reale
495         4(xxvii)|             immanente al pensiero e all’esperienza; questa forma diviene il
496         4(xxvii)|                con la normatività della esperienza; c) possibilità morale come
497         4(xxvii)|                assertorio se non previa esperienza, mentre al secondo posso
498         4(xxvii)|                bisogno di ricorrere all’esperienza, purché tolga al giudizio
499         4(xxvii)|           esistenza della totalità dell’esperienza. Attribuito al possibile
500         4(xxvii)|                 condizioni formali dell’esperienza che si dia come intuizione
501         4(xxvii)|                condizioni formali d’una esperienza in generale. Si predica
502         4(xxvii)|          rapporti che si ritrovano nell’esperienza; è possibile il concetto
503         4(xxvii)|                 reciproca», in quanto l’esperienza offre la costante simultaneità
504         4(xxvii)|                 un oggetto intuito nell’esperienza, un pensiero che li ponga
505         4(xxvii)|            realtà distinta, quella dell’esperienza che si differenzia per alcuni
506         4(xxvii)|                pensiero: la realtà dell’esperienza condiziona il pensiero,
507         4(xxvii)|                pensiero per calare nell’esperienza, ma perché ne stabilisce
508         4(xxvii)|                 pensato» - è reale nell’esperienza che a una vibrazione di
509         4(xxvii)|              diapason, non è reale nell’esperienza che al suono della sirena
510         4(xxvii)|               estensione del reale nell’esperienza; ma se al pensiero si assegna
511         4(xxvii)|                di pensare il reale dell’esperienza, questo si pone necessariamente
512         4(xxvii)|               la sua ragione, ossia all’esperienza; ogni pensato che non realizzi
513         4(xxvii)|            condizioni della realtà dell’esperienza, è un pensato legittimo
514         4(xxvii)|                 condizione assoluta è l’esperienza e la sua formazione trascendentale,
515         4(xxvii)|                necessità che il dato di esperienza venga sussunto sotto il
516         4(xxvii)|                 rapporti tra pensato ed esperienza non si deve verificare nessuna
517         4(xxvii)|            universale e necessario nell’esperienza -. Si deve infine osservare
518         4(xxvii)|           concetti che sono venuti dall’esperienza e concetti che non sono
519         4(xxvii)|                che non sono venuti dall’esperienza, sia l’appartenenza del
520         4(xxvii)|                 questo come essere nell’esperienza e per l’esperienza, di contro
521         4(xxvii)|                 nell’esperienza e per l’esperienza, di contro all’essere nel
522         4(xxvii)|                 ed essere nella e per l’esperienza, indagata nella sua natura,
523         4(xxvii)|                quelli che son dati dall’esperienza, col che viene confermato
524         4(xxvii)|            corrispondere mai un dato di esperienza; quando, ad esempio, entriamo
525         4(xxvii)|                 mai più l’unico dato di esperienza che poteva darsi nell’esperienza
526         4(xxvii)|        esperienza che poteva darsi nell’esperienza ossia il pensiero e l’azione,
527         4(xxvii)|                 essere pensato, che è l’esperienza: possibile equivale ora
528         4(xxvii)|                che è e non è oggetto di esperienza, ossia che è e non è esistente.
529         4       |                sensoriali onde farne un’esperienza; con la conseguenza che
530         4       |             sarebbe dato sul piano dell’esperienza ossia con il semplice riferimento
531         4       |              ritrovato il rapporto nell’esperienza e quindi si sono limitate
532         4       |             necessario ritrovavano nell’esperienza entro il loro intendimento –
533         4       |           rivelata con quella nota nell’esperienza, ma che oltre all’esperienza
534         4       |            esperienza, ma che oltre all’esperienza si sia dato un intervento
535         4       |               rivelazione; d) che quell’esperienza che da sola offre soltanto
536         4       |                 del termine, ha posto l’esperienza è che questa  ./. non fornisce
537         4       |                dimostrare che la stessa esperienza è invece pervasa di universalità
538         4       |                 che conosco e non per l’esperienza, con la conseguenza che
539         4       |       interpretazione di Kant, perché l’esperienza che io assumo non è un complesso
540         4       |                 che l’assunzione di una esperienza «pura», in un senso mio
541         4       |           sensazioni, a fondamento dell’esperienza «possibile» nel senso kantiano
542         4       |               nostri giorni chiamandola esperienza – come vorrei io che fosse -,
543         4       |                 proprio dal fatto che l’esperienza, quella «possibile» di oggetti
544         4       |                oggetti, è proprio quell’esperienza che non alimenta in seno
545         4       |                 la matematica; quindi l’esperienza, come concetto contraddittorio,
546         4       |            contraddittorio, è appunto l’esperienza «possibile» - Non resta
547         4       |              che non dico provenga dall’esperienza, ma pretenda di valere per
548         4       |                pretenda di valere per l’esperienza, rifiutando contemporaneamente
549         4       |        rispecchiare una situazione dell’esperienza; ma un tale giudizio è valido
550         4       |           giudizio è valido solo per un’esperienza che racchiuda intelligibili
551         4       |              intelligibili e non per un’esperienza che di per sé non si ponga
552         4       |           argomentazione che muove dall’esperienza come cosmo intelligibile.
553         4       |              nella sua relazione con la esperienza, uguale dunque in tutto
554         4       |                dallo stesso concetto di esperienza da cui è stato argomentato
555         4       |        argomentato il primo, concetto d’esperienza di cui s’è tenuta presente
556         4       |       contraddittorietà del concetto di esperienza che non poteva non dar luogo
557         4       |                la trascendentalità dell’esperienza e del conoscere da essa
558         4       |          condizione trascendentale dell’esperienza e della conoscenza non è
559         4       |            indipendente dal pensiero, l’esperienza -, né tanto meno ontologico560         4       |                 a intuire e a pensare l’esperienza, stato che, almeno sulla
561         4       |               necessario, a scienza, ad esperienza, ecc. non abbia nel pensiero
562         4       |            della verifica intervenga un’esperienza diversa da quella fenomenica,
563         4       |                 dati di fatto che con l’esperienza fenomenica ossia con l’intuizione
564         4       |                 ora, che sia vero che l’esperienza per intuizione temporale
565         4       |               trascendentale, si dia un’esperienza per altra intuizione che
566         4       |                si è rivestita la parola esperienza. Ammettiamo invece che muovendo
567         4       |                tratte direttamente dall’esperienza – se immagino rosso, conosco
568         4       |            conoscenza si  solo dopo l’esperienza. È certo, ancora, che il
569         4       |                 sfera del modificato, l’esperienza, e che il frutto dell’elaborazione
570         4       |              non di pensiero ossia dell’esperienza in modo da trovare come
571         4       |              ricevute direttamente dall’esperienza, mentre altre,  ./. quelle
572         4       |                 si valse per ordinare l’esperienza, nello stesso modo e con
573         4       |           seguiti nell’ordinamento dell’esperienza; di conseguenza, i conosciuti
574         4       |              benissimo trasferirsi dall’esperienza alla rappresentazione, non
575         4       |                conoscenza derivata dall’esperienza e riduceva l’esperienza
576         4       |            dall’esperienza e riduceva l’esperienza a modificazione del soggetto
577         4       |              reale che si  solo con l’esperienza; ma l’esperienza è una riproduzione
578         4       |             solo con l’esperienza; ma l’esperienza è una riproduzione confusa
579         4       |               necessaria che si dia per esperienza, e insieme indipendentemente
580         4       |                 indipendentemente dalla esperienza. Capiamo così, alla sua
581         4       |                 non possa darsi senza l’esperienza. Ritengo che il circolo
582         4       |                ma debba trasformarsi in esperienza per intervento del soggetto,  ./. 
583         4       |             dell’ambiguità della parola esperienza – che suona particolare
584         4       |                superflua, perché la sua esperienza è del tutto identica a quel
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