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UN UOMO AMANTE DEL QUIETO VIVERE
(SCHERZO IN UN ATTO PER GIOVINETTI).
Don Tranquillo, signore sulla quarantina tra il linfatico e il bilioso.
Don Ippolito, suo cognato, deputato al Parlamento, carattere attivo e pieno di buon senso.
Il pittore.
Melchisedecco, servitore, ragazzetto non troppo furbo e non troppo svelto.
Avvertenze per la rappresentazione.
La scena è lo studio di Don Tranquillo, cioè un salotto con un unico ingresso e una finestra. C'è anche un caminetto nascosto da un telajo. Oltre ai mobili soliti d'uno studio (scrivania, libreria, libri. sedie, ecc.) occorre un'ampia poltrona a bracciuoli con cuscini.
Lo scherzo è ordito in modo che la rappresentazione si può fare in un angolo d'una sala grande, basta determinare la scena con qualche paravento opportunamente collocato.
Occorre anche un campanello elettrico, il bottone del quale si finge collocato a fianco del caminetto, un poco in basso, per la ragione che si vedrà.
Nella stanza vicina al teatro devono essere pronte alcune persone per eseguire tutti gli atti e i frastuoni delle ultime scene.
NB. Con pochi mutamenti il personaggio di Don Ippolito può esser trasformato con vantaggio in quello di Donna Teresa, moglie di Don Tranquillo.