IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
LA CAPRA ED IO
Foglio di stampa od orma d'esattore,
Tra le nebbie emergenti e i scialbi sassi
Siamo una capra ed io.
Al sol d'un'acqua povera la striscia:
Scende nel lento scendere del giorno.
Io lei rimiro ed essa
Guarda il borghese ignoto che la guarda
Qual scienza mai d'una barbara capra
Intese i biascicati sillogismi?
Porgo alla bestia un morsellin di pane,
E mangia e ancor ne chiede: io la cornuta
Testa carezzo, chè già sento un nuovo
O sacra forza d'un boccon di pane!
Già in fondo agli occhi gialli
Io veggo il lento fluttuar di un'anima
Un picciol suon non più che di zanzara
In riva al mar ch'ogni pensiero asconde.
Degli occhi che una luce a noi riflettono
« - Amici entrambi del deserto, i cari
Guardar nel fondo degli abissi e i cieli
Comune - -essa mi dice s'io l'intendo. -
«Se de' belati tuoi, fratel, l'ascoso
Senso non colgo, la pietà del cuore
Una sola bontà forse ne spinge
Verso un fonte che scioglie i tristi arcani.
«Rotta questa di carne e d'unghie e d'ossa
Nel ben comune scioglierem le voglie
In altri mondi men ricchi di mali
Sarà di questo incontro la memoria.
«Però ti prego, o senza-corni, stendi
E un po' del latte mio spremi a ristoro
Il beneficio che si rende altrui.»
Obbediente all'amoroso invito
Trassi alle labbra il tiepido tesoro.
Se Dio tien nota, ci vedremo all'ultimo
Di Giosafat in qualche ombra romita.
Se tra gli umani irsuti arido è spesso
Qual colpa il servo suo quando all'altero
Riso non ride e l'anima non trova?