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PER NOZZE
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O ridente Maria, picciolo albergo
come alveare ove l'industria e l'arte
alzan piccioli lari, ove si accosta
il desiderio a mendicar sommesso
e frettoloso vi fiammeggia il sole,
queste le nostre case. Alla finestra
il filo entro la chiara onda del giorno
l'ore vedrai discendere graziose
come foglie da scossi alberi al vento
sulla tua testa e sul tuo cuor, Maria,
e te beata! - il cielo innanzi aperto
una picciola selva ivi raccolta
sul davanzal e giù nel sottoposto
giardin il verde tremulo che sale
dolce al guardo teatro e alla speranza:
Il saltellar, il cicalar perduto
dei passeri sul tetto allor che accade
pien di pace il meriggio; e il suon d'un passo
che ritorna improvviso a te le care
che, traboccando, non sa dar la spuma
Altre dell'ara
domestica languir lascian la fiamma
vestali dissipate: ad altre il gioco
piace e la mesta vanità di un'ora
agitata ove più ferve il periglio
men di pugnar che d'esser vinte altere:
Tu, sacrata dal pio raggio materno,
uscita or or dalle materne dita,
farai tua festa il governar, succinta
Penelope al mattin, in pria che l'ora
entri a rider d'entrambi: e poi col canto
non meno sgombrerai dagli occhi altrui
che dagli angoli intorno la tristezza:
finchè non torni ripercosso in molte
labbra il tuo riso tenero nascente
a far la casa risonar del padre,
come al sol che li scalda alzano i nidi
un mormorio che tutto agita il bosco.