IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Caro è fuggir la stanca afa d'agosto
Per voi cercar, e quete ombre dei faggi,
Rezzo che manda a voi l'umida valle.
Al fragor della gente e al vasto tedio
Che il piano ammorba per trovar voi, care
Ombre nere dei pini, sulla via.
Delle cure in tempesta, ecco qui snodasi
Dietro il clivo la pace e vien innanzi
Sparso di suoni un bel pascolo verde.
Tra le roccie lassù, lambendo il margine
Della chiesetta, albergo alto ed aperto
Alle rondini pie. S'incurva al basso
Dove coll'acque si trastullan l'anatre
Un ponticel co' pie' tra sasso e sasso:
Tra verdi spruzzi ed urti il soffio ansante.
Or non fa l'anno ed io salìa la balza
Di questi monti e meco era una tenera
Fanciulletta cantante....
Or sola è l'ombra mia lungo la via.
Voi ridete del vostro verde eguale,
O prati, o boschi, e sotto all'arco provano
L'ali le spesse rondini al ritorno,
Rota e ripete la sua nota il rauco
Operoso molin tra l'acque chiare,
Che nuovo pane a nuovi figli appresta.
Cercando invan la mia canzon. In questa
Foggia il ritorno è un picciolo morire.
O voi, ombre, prendetemi
Dei cipressi davanti al muricciolo.
*
* *
Era cara con lei questa segreta
Stradella, che nei campi umile gira,
La mattina di maggio e nella queta
Ora che il vespro tra gli alberi spira.
Nella mestizia mia correa giuliva
La sua parola come un'acqua chiara
Tra lenti sassi garrula si avviva.
Della tristezza dissipato il fosco
Rider le cose, gorgheggiare il bosco.
Ancor tra i campi cerco la segreta
Ombra là dove il mio dolor mi attira:
Ma tace il torrentel, chiusa è la meta,
E un gran tramonto nell'anima spira
*
* *
Ombre placide e molli, ombre silenti
Del bosco, io vi ritrovo e trovo insieme
Quel che passò tra voi nell'ore estreme
Della mia gioia e de' bei giorni spenti.
Qualche cosa di mio tra le piangenti
Vostre foglie va lieto ed erra e freme,
Tal che il mio core, desiando, teme
Di rivivere in voi l'ore ridenti.
Una voce, destando echi lontani,
Par che mi chiami in quella parte e in questa
Ove più folto perdesi il viale:
E i passi guida affascinati e vani
In mezzo ai tronchi un'agitarsi d'ale
Ed il fuggire d'una rosea vesta.
*
* *
Mentre le luci di mia vita a poco
A poco si spegnevano nel muto
Crepuscolo degli anni e mentre fioco
Moriva il sol di nuvoli involuto,
Mia cara lampa, io ben sperai che al fuoco
Avrei della tua fiamma ancor potuto
Toccar le corde coll'antico gioco
Alla tua luce avria la stanca mano
Scosse l'ultime note e men dolente
Saria finito il salmo della vita.
Or che sei spenta erra la man smarrita
Nel desolato buio eternamente
A ricercar le vecchie corde invano.
*
* *
Tutta bianca al tornar del nuovo aprile
Fiorìa la siepe e tiepida fluiva
La tua fraganza, o violetta smorta.
Per queste balze andava essa gentile
Cogliendo fiori come in un giardino,
È morto il biancospino,
Morta è la siepe insiem da ch'ella è morta.
Non più pei freschi rugiadosi seni
Di questa valle, ov'ella corse e scese,
Le rosette vedrò che il maggio porta.
Aridi e spenti, sol di stecchi pieni,
Rivedrò i boschi e serpeggiar le ortiche
Chè tutto è morto qui da ch'ella è morta.