'l-duran | durat-parsi | parta-torne | torni-zoppi
            grassetto = Testo principale
     Letteragrigio = Testo di commento

1 | ’l 2 Pre | stampato in Firenze l’anno 1717. vago et elegante sì per 3 Ded | Vinegia 30 Agosto 1802.~ ~Umiliss. Devot. Obbl. 4 | 30 5 Pre | amicizia dell’Ornatissimo Abate Daniele D.r Francesconi, 6 8 | renderla odiosa a se stessa l’abbandonarsi ad un ozio infingardo. Ad 7 2 | fugacissimi beni, tosto resta abbandonata, e però anco s’affligge. 8 4 | e perchè malvolentieri abbandono questi debiti della vita, 9 4 | maggior che non bisogna, s’abbassa l’antenna, perchè al basso 10 2 | gli aveano innalzati, gli abbassano. E però si dovrà aggiungervi 11 3 | cadesse giù la testa, l’abbassò tanto, che giunse con essa 12 8 | se una volta in qualche abbattimento si vincerà la fortuna. Io 13 6 | di veleno, ma è di sorte abbattuto, che non ha forza. La crudeltà, 14 | abbiamo 15 Pre | quali furon dirette; ed abbiansi grazie, e plaudasi al ticchio 16 11 | quanto vuoi; e sei tanto abbondante di sentimento, che significhi 17 8 | nostro corso di vivere, sarà abbondantissimo non per tanto il frutto, 18 9 | che non la dovemo anche abborrire: perciocchè dicono che si 19 9 | tormentarsi fortemente, e l’abbruciarsi animosamente, e pazientemente 20 9 | desiderare, non che il fuoco m’abbrugi, ma che non mi possa vincere? 21 8 | quella d’una febbre, che abbrugiando ci vada tutto l’interno; 22 9 | cosa, e dirò che, se sono abbrugiato, sarò con animo invitto. 23 Ded | illustrissima Accademia, che abburattava le tosche voci, e il più 24 1 | ajuto alcuno di qua. Qui non abita medico; ma sì ben infermo. 25 3 | donde, ancorchè siano dagli abitatori ingiuriati, non si sanno 26 3 | questo corpo esser libero? Abitavi come quello che ne debbi 27 Pre | sermone del Lazio, e gli abiti pur anco e gli adornamenti 28 Ded | l’uso, o a meglio dire l’abuso delle poetiche Raccolte 29 Pre | eccettuato quello, che citano gli Accademici della Crusca, stampato in 30 3 | felicità del corpo, non accaderà mai che noi mettiamo in 31 Ded | poichè gli encomj, che accattansi eziandio presso i gran Poeti, 32 Pre | fuori della necessità di accattare, ad adornarsene, gemme e 33 Ded | fantesche, diveniano serbatoj d’acce, e d’aguglie, come quelli 34 2 | Tutte queste cose devono accedere e venir in conseguenza nostra, 35 1 | LETTERA I.~ Consilio tuo accedo etc. Ep. lxviii.~ ~Io concorro 36 2 | Il desiderio della gloria accende i giovenili ingegni talvolta 37 5 | accendesse. Noi anco e n’accendemo, e n’estinguemo, et in quel 38 5 | estingue, che prima che s’accendesse. Noi anco e n’accendemo, 39 3 | essendovi posto da Dio, di accettarlo; e che questo fine si faccia 40 Pre | in Roma, non so per quale accidente. Egli a me il concesse di 41 2 | nostra, e non aderirsi a noi; acciocchè se avvien che ci siano tolte, 42 Pre | per le troppo carezzevoli accoglienze usate agli estranei idiomi, 43 Pre | perenne vena, e di leggieri si accomoda ad esprimere checchessia 44 10 | sarebbe necessario che noi ci accomodassimo, e c’ingegnassimo a quello, 45 3 | proposito; perchè se ci accomodiamo l’animo a sopportar la povertà, 46 7 | di lui, se ha da essere accompagnata col dolore: perocchè questo 47 Ded | insipide cantilene, che accomunavanli con un numero immenso di 48 Ded | proibiste severamente di farlo, acconsentendo unicamente ch’io (per secondare 49 Pre | nelle quali vanno del pari accoppiate la gravità delle cose, che 50 Pre | soverchio favore già ad esso accordato, di fresco più che mai prese 51 6 | opinion del danno. Nessuno s’accorge ch’elle siano perite, ma 52 11 | come facilmente ti potrai accorgere di non esser savio. Savio 53 2 | aver pietosi figliuoli, ben accostumata patria e padre e madre buoni, 54 8 | corpo, è che non si sono accostumati di contentarsi nell’animo; 55 8 | amplo bicchiere, non lo accresce di più col farvi in esso 56 6 | queste ragioni, non solo nell’accrescimento di questi beni di fortuna, 57 7 | non senza qualche poco d’acerbezza. E chi sarà che neghi che 58 11 | che con gran fastidio s’acquista, e si purga anco. Tu ti 59 10 | lettere. I giovani devono acquistare, et i vecchi servirsi dell’ 60 2 | talvolta a disprezzar, per acquistarla, anco così il ferro, come 61 6 | molte cose, dopo averle acquistate e tenute, n’hanno tolto 62 8 | occhi, e degli orecchi è acutissimo, nascendo nell’estremità 63 11 | leggo Sestio, uomo veramente acuto, e filosofo, di lingua Greco, 64 2 | dopo. Per la stessa ragione addiviene, che certi spiriti, che 65 2 | van ricercando motivi d’addolorarsi, rimangano contristati da 66 2 | sua medesima. Quanti sono addolorati per la ripulsa che vien 67 8 | qualche riposo, dopo che hanno addormentato quelle parti, che tormentavano; 68 11 | cavallo a poco a poco s’addormentò, costretto dalla necessità 69 Ded | Nozze, per Monache, per addottoramenti, per elezioni a Dignità 70 1 | Sapiente con la meditazione s’adduce avanti gli occhi tutte le 71 4 | tanto conto di questi, che t’adduchi a cenar più tardi che non 72 7 | sorte che posso anco esser addutto per esempio (che non vorrei 73 2 | conseguenza nostra, e non aderirsi a noi; acciocchè se avvien 74 2 | alcuna di queste cose che adescano gli uomini, e con vil piacer 75 3 | ascosa la puerizia, dipoi l’adolescenza, dipoi quel tempo ch’è in 76 Pre | chiarezza dello stile, che vi si adopera.~ ~Chi sa la lingua nostra 77 Ded | impertanto e saggiamente adoperarono in questi ultimi tempi quegli 78 Pre | antichità. Così osservo aver adoperato i Sigg. Volpi nelle replicate 79 9 | allegrezze, ma da quelli, che adorano, e riveriscono la Virtù. 80 Pre | gli abiti pur anco e gli adornamenti nazionali da que’ sazievoli 81 Ded | delle belle prerogative, che adornano Voi tutti insieme, e ciaschedun 82 Pre | necessità di accattare, ad adornarsene, gemme e vezzi dall’altre. 83 Ded | dell’altre molte, ond’ite adorni, reputerassi debitrice l’ 84 Pre | Itali prischi, non tanto di adottare stranj nel viver usi, e 85 4 | se medesimo; o perchè era adulatore, gli dava quel consiglio, 86 8 | una sete ardentissima che affannosa smania ne apporti; magnifica 87 8 | riporranno sulla credenziera affastellati i petti degli uccelli, giacchè 88 | affatto 89 Pre | ingegni, che non lasciaronsi affatturare dal calice del neologismo, 90 1 | delle cose; e che, vinti gli affetti, è pervenuta alla cognizione 91 10 | nostri formati dalla natura affezionati di lor medesimi, non vi 92 8 | ha ben ordinati la natura affezionatissima nostra, che ha fatto ch’ 93 Pre | uniforme e più moderna, affinchè l’opera fusse di più agevol 94 5 | nel punto che stavo per affocarmi, non lasciai mai di darmi 95 4 | lettere degli miei, non affrettai d’intendere in che stato 96 Pre | affinchè l’opera fusse di più agevol lettura, lasciandole però 97 6 | pestifero serpe, mentre egli è agghiacciato dal freddo: non è ch’egli 98 2 | commoverà il volto? non se gli agghiaccieranno le membra? e non gli verranno 99 8 | non vi sia uomo, che non aggiunga pur assai agli suoi mali, 100 2 | costoro in favor vostro: dipoi aggiungerò la risposta, che secondo 101 2 | abbassano. E però si dovrà aggiungervi la prudenza, che ponga a 102 10 | cadino. Al quale o che si aggiunghino questi beni del volgo sopra 103 2 | per tempo: si può aggrandir più, di quel che si può 104 2 | le quali s’innalza, e s’aggrandisce; e anco fa volentieri 105 2 | sensi, i quali sono più agili negli animali muti. Non 106 Pre | potrà chiunque a suo bell’agio toccar con mano, sol che 107 | agl’ 108 Ded | venerazione~ ~ ~ ~Vinegia 30 Agosto 1802.~ ~Umiliss. Devot. 109 Pre | lo motivo stesso, ond’io agramente querelomi, menato hanno 110 10 | prospera navigazione, a un agricoltore la fertilità della terra, 111 Ded | diveniano serbatoj d’acce, e d’aguglie, come quelli che per lo 112 4 | persuadesse, ma solo d’un che lo ajutasse a mandar ad effetto l’animo 113 8 | bene, che conforte, e che ajute più l’infermo, quanto fa 114 4 | non essendovi cosa che ajuti più il corso, che la più 115 3 | convien uscir di questo albergo. Così anco interviene a 116 11 | persuademo d’esser bonissimi. Alessandro, vagando già nell’India, 117 4 | IV.~ Subito hodie nobis Alexandrinæ naves etc. Ep. lxxvii.~ ~ 118 9 | nel sacrato petto, e che allarga le poco aperte ferite. Che 119 1 | vedemo che molti col vomito alleggeriscono il loro stomaco, altri lo 120 8 | dirò quel che mi apportasse alleggiamento, e spasso in quello affanno, 121 3 | venuto. Molte volte per alleggierirti il dolor della testa, t’ 122 8 | ragionamenti de’ quali m’alleggierivano assai dolore. Non è cosa, 123 11 | ebbrezza, la quale ricompensa l’allegra pazzia d’un’ora col fastidio 124 11 | stolti, e gli tristi non s’allegrano: mi dirai. Sì; ma non più 125 8 | pregio, disprezza tutti gli allettamenti de’ sensi. Oh l’infelice 126 1 | star troppo ritirato, et allontanarsi dal cospetto degli uomini. 127 9 | dell’animo d’un grande uomo; allontànati per un poco dall’opinion 128 1 | della Republica, ancorchè s’allontani da essa: e forse anco lasciando 129 2 | restiamo del tutto gabbati. Allontaniamoci dunque un poco da questi 130 2 | lussurioso e smisurato imperio, allorchè maggiormente fiorivano, 131 4 | questo punto presente: e per allungar questo punto, fin dove pensi 132 4 | punto, fin dove pensi d’allungarlo? Che piangi? Che desideri? 133 Pre | bastano però a far fronte all’alluvion ridondante degli scritti 134 Ded | altronde procedere quell’alluvione di sterminati Raccoltoni, 135 | alquanto 136 9 | faccia ai padri sotto l’alte~ Mura di Troja già toccò 137 Pre | hanno di far man bassa, alterandole con gotico pensamento, sovra 138 Pre | del mio Autore, hollo alterato d’un jota, neppur quando 139 3 | profondità del mare, o nell’altezza d’una fenduta rupe! D’ogn’ 140 Pre | querelomi, menato hanno l’altissimo schiamazzo; ma avendo io 141 | altr’ 142 | altrettali 143 Ded | ambizione. certo potea d’altronde procedere quell’alluvione 144 | altrove 145 2 | vi è cosa più valorosa. Ama la ragione; perciocchè l’ 146 Ded | zacchere insulse. Ecco quindi l’amabilissima e divina poesia, a decantare 147 7 | ch’il nome di quelli che amandoli avemo perduti, ne torni 148 10 | mestizia: perseveri pur ora ad amar la virtù, et a sorbirsi 149 Pre | nostro Giuseppe Comino. Chi amasse poi di vedere l’autografo 150 7 | in dubbio se gli abbiano amati, o no, cercano questi tardi 151 7 | non si può dir che abbia amato troppo anco un solo, colui 152 10 | malanconico, che allegro et amator di perturbazioni: perchè 153 Ded | sapran buon grado tutti gli amatori dell’amena letteratura, 154 7 | stoltissimo? Quello, che tu amavi, hai perduto: cerca ora 155 Ded | correzione, e spero d’avere in ambe queste cose il mio intento 156 2 | ove egli era impresso; ambi sono stati d’una medesima 157 Pre | lingua? Di questa ultima ambisce ognuno di mostrarsi intelligente; 158 2 | troppo tardi quelle, che sono ambite dalla nostra cupidità, le 159 Ded | poetastri o prezzolati, o ambiziosi di veder girare a stampa 160 Pre | studj, e saranno in onore le amenissime lettere Italiane.~ ~ 161 6 | la nostra casa, o qualche ameno e fruttifero podere, e non 162 Pre | discaro a’ leggitori, i quali ameran più presto di vederle comunque 163 11 | esser ben voluto dalla sua amica: altri per una vana dimostrazione 164 Pre | professo debitore alla generosa amicizia dell’Ornatissimo Abate Daniele 165 2 | dando leggi, coltivando l’amicizie, e dispensando gli officj 166 10 | LETTERA X.~ Amicum tuum hortare, ut etc. Ep. 167 3 | contra questi casi sono ammaestrati et instrutti dalla lunga 168 8 | per noi, se fossimo veduti ammalati con queste disposizioni! 169 Pre | benediranno le mie fatiche nell’ammannirglielo, quando gustato avranno 170 2 | eccitato dal sonno, in ch’io ammarcivo, e ravvivato la memoria, 171 Ded | uomini, i quali a’ soliti ammassi di rime, che Raccolte s’ 172 3 | cercherà con le sue mani ammazzandosi di torsi a quella pena. 173 4 | che non s’uccida, quanto ammazzarlo. Poi esortò Marcellino, 174 9 | avvien che sia bene; e se son ammazzato, moro fortemente, onde è 175 3 | avanti? Perchè prendi ad amministrar la crudeltà, che altri deve 176 3 | crudeltà, che altri deve amministrare? Porti tu forse invidia 177 Ded | le virtù vostre versasse. Ammirabil modestia ella si è questa, 178 8 | memoria nelle cose, che hai ammirato, e fa che allora ti venghino 179 3 | e quegli altri che con ammirazione solemo udir nominare, siano 180 Pre | di esaltar la possanza d’Amore, già fino alla nausea magnificata, 181 8 | vecchiezza del mio troppo amorevol padre mi ritenne. Perchè 182 8 | quanto fa l’affetto e l’amorevolezza degli amici; cosa più 183 Pre | Senonchè la riporteranno sì, ed ampia riporteranla, quando, fatta 184 Pre | forme del dire, ma in istile ampio e largo, nel quale quel 185 1 | passa a molto maggiori e più ample cose, per le quali salito 186 8 | che meschiò colla neve in amplo bicchiere, non lo accresce 187 Ded | di dissennati e superbi, andanti a caccia di plausi. Di fatti 188 4 | volta a quello, a che te n’andavi di continuo? Non è viaggio 189 Ded | qualche guisa il corrente andazzo, che nelle nuziali celebrità 190 11 | di dolore. Intrepido anderà contra di loro, e vi passerà 191 4 | eterna necessità. Io vado, tu anderai dove van tutte le cose. 192 10 | certo instinto di volontà anderemmo, come ciascuno è tirato 193 8 | del pranzo non ci sia un andirivieni continuo de’ cuochi, che 194 Pre | gli altri non fecero, e andò in voga di modo, che resesi 195 2 | dopo cinquant’ anni egli andrà soggetto a’ supplizj: questi 196 5 | cominciato a convertirsi in anelare, prese maggiori intervalli, 197 4 | vessica passino cento, o mille anfore, perchè ella è un sacco. 198 Ded | Umiliss. Devot. Obbl. Serv.~ Angelo Dalmistro.~ ~ 199 3 | et essendo come un fiero animal nudrito, persuadendogli 200 3 | potea far altra morte più animosa. Vuoi tu dunque credere 201 3 | uscirne, ti troverai più animoso. Ma come può cader nel pensiero 202 7 | piansi così smisuratamente Anneo Sereno mio carissimo; e 203 4 | non bisogna, s’abbassa l’antenna, perchè al basso ha manco 204 3(*)| che empj sono e al tutto anti-Cristiani cotali sentimenti, i quali 205 3 | ed uscir del mondo. Nell’aperto la Natura è quella che ha 206 Pre | saranno in pregio, nelle quali appajata vedrassi alla sodezza delle 207 Ded | su le serene fronti vi si appalesa e traspare. Da vincoli sì 208 11 | in ordinanza, et è sempre apparecchiato a combattere. Il medesimo, 209 Ded | di rime, che Raccolte s’appellano, l’edizione sostituirono 210 2 | al servizio nostro, non appertenendo a lui libidine, delicatezza 211 2 | offeso, sono quelle che appertengono alla conservazione dell’ 212 3 | uomini quello, a che non appertien punto il grido, e la fama? 213 2 | o minor circolo, questo appertiene allo spazio, non alla forma 214 11 | asciutta ferita, e la gamba appesa al cavallo a poco a poco 215 3 | cominciato a far impeto, o che appetisca il ferro, o il laccio, o 216 11 | ritroverai in te da ogni banda appetito d’ogni sorte di piaceri; 217 4(*)| dimandiam la peggior pazzia, che appiccarsi possa a cervello umano; 218 Pre | che quasi epidemico malore appiccossi a maschi e a femmine, di 219 Ded | di mettere insieme per le applaudite vostre felicissime nozze 220 10 | difension del forte, s’appoggi pur all’asta; perchè suole, 221 11 | Le quali cose però non ne apportan tanta allegrezza, che molte 222 11 | e delle lettere, che non apportano rimedio alcuno all’infermità 223 4 | com’egli diceva, che suole apportare un leggier mancamento d’ 224 8 | Io ti dirò quel che mi apportasse alleggiamento, e spasso 225 8 | che affannosa smania ne apporti; magnifica pure a talento 226 Pre | natio non ignori, anzi lo apprenda con solerte cura ed impegno, 227 Pre | sollecitudine, ond’il patrio s’apprende, hanno ingenerato in seno 228 Pre | essere di men difficile apprendimento, si diffuse con più rapidità, 229 8 | ci renderà lungo l’aver appresa l’arte di ben servircene, 230 2 | amici, ancorchè i figliuoli approvati e conformi al desiderio 231 9 | Consiglio: e quel, ch’è approvato da tutte le Virtù, ancorchè 232 11 | credemo abbastanza, ci apriamo il petto per sorbircele 233 Ded | quant’altri mai. Qui mi si aprirebbe l’adito a discorrere delle 234 3 | accade con ismisurata ferita aprirsi il petto: perocchè con ogni 235 9 | questa vita vien compresa l’arca di Regolo; la ferita di 236 10 | comincierebbe a tirar l’arco: se nella Germania, incontanente 237 8 | interno; quella d’una sete ardentissima che affannosa smania ne 238 Pre | nel gran Dizionario, e che arei facilmente potuto mutare, 239 Pre | franco-italo-irocchesi, che have soverchiato argini e sponde, quegli in numero 240 2 | beni; o questo è segno et argumento manifestissimo, che le cose, 241 Pre | altri mi precorsero nell’aringo, e che per lo motivo stesso, 242 10 | troppo orrendo e severo. Aristone solea dire ch’egli più tosto 243 3 | allo strazio? E perchè devo armato aspettar la morte? Spettacolo 244 3 | abbandonato ritrovò la via, e l’arme di darsi la morte: perchè 245 2 | perciocchè l’amor di questa t’armerà contra ogni durissima cosa. 246 3 | ricchezze, non bisogna: se ci armiamo per disprezzar il dolore, 247 Ded | propie? Dolce, nol niego, è l’armonia de’ versi, quando sieno 248 11 | ricerchi, come t’abbino ad arrecare allegrezza, e piacere, son 249 7 | carissimo, che noi anco semo per arrivar tosto al fine, al qual ci 250 11 | errore, credendo di potervi arrivare per via delle ricchezze. 251 8 | debolezza per forza, se nulla arriverà ad ottenere da te una qualche 252 8 | Tralascieremo di temerla, se arriveremo a conoscere qual sia il 253 8 | che di più la fiamma ad arrostire, l’eculeo a tagliare, e 254 8 | del corpo: i nervi, gli articoli, e gli altri membri tenui 255 1 | sia seduto, mentre egli ascendeva la sedia, o il tribunale. 256 11 | crescere il dolore dell’asciutta ferita, e la gamba appesa 257 7 | dell’Amico non devono essere asciutti del tutto, sì molli, 258 11 | supplicj, allor è che volentier ascolta d’esser chiamato mansueto: 259 1 | stavo tutto attento per ascoltarlo; ma alfin mi trovo gabbato, 260 1 | parere, che tu ti debbi ascondere nell’ozio; ma voglio che 261 3 | rapidissimo tempo avemo prima ascosa la puerizia, dipoi l’adolescenza, 262 1 | le fessure le serrate et ascose. Le segnate spingono il 263 2 | male, è da quello molestato aspettandolo, non altrimente che se fusse 264 3 | prima darsi la morte, o aspettarla: perciocchè molte cose vi 265 2 | nostra cupidità, le quali aspettate, e desiderate da tutti, 266 11 | speranza alcuna di cosa, che tu aspetti, ti tormenta l’animo elevato, 267 7 | anco vi sono de’ pomi, l’asprezza de’ quali n’è soave, così 268 10 | essendo novo parve grosso, et aspro, si faccia buono, per aver 269 5 | quando di novo in un subito m’assalì. Di che sorte indisposizione, 270 4 | vecchio avanti il tempo, assalito da un’infermità, non già 271 11 | dove sa di poter essere assaltato, et offeso, abbia sempre 272 11 | attento contra tutti gli assalti: volterà mai faccia per 273 8 | travaglia, è quel primo assalto del dolore; ma quest’empito 274 3 | niuna altra cosa noi dovemo assecondare, et obbedir l’animo nostro 275 11 | come debitamente datoci; et assecondiamo coloro, che ci predicano 276 Pre | memoria presso uno degli assennati nobilissimi odierni Sposi, 277 Ded | ascoltare le mellite voci degli assentatori non solo, ma quelle eziandio 278 2 | presenti, e non desidera le assenti. Non è cosa che non sia 279 Pre | coloro, i quali gratuitamente asseriscono non esser ella atta granfatto 280 Pre | intrapresa. Quello, di che posso assicurare il Pubblico, si è che religiosamente 281 Ded | stata fosse assistita. Posso assicurarvi d’essermi con tutto l’ impegno 282 1 | esperienza, e con lunga et assidua pazienza delle cose; e che, 283 7 | l’ordine. Sicchè dovemo assiduamente aver avanti gli occhi la 284 Pre | tanti e tanti de’ nostri. L’assiduo studio degli stranieri idiomi, 285 1 | Oltre di questo avendo noi assignato al sapiente una Republica 286 Ded | paziente mano stata fosse assistita. Posso assicurarvi d’essermi 287 1 | teco medesimo mal di te. Assuefatti a dire, et a sentir il vero; 288 3 | finir questo tormento s’astenesse dal cibo, disse: Ogni gran 289 1 | de’ dolori de’ piedi, s’astengono o dal vino, o dal bagno; 290 4 | Perciocchè tre giorni s’astenne dal mangiare; e comandò 291 Pre | di veste alle scienze più astruse, come tant’altre lo sono. 292 8 | ributterà indietro. Gli Atleti quante percosse ricevono 293 3 | legno, che con una sponga attaccata è posto per nettar le parti 294 3 | darsi la morte, si sono attaccati a quel ch’è lor venuto innanzi; 295 6 | mentei, perocchè era solo attaccato per la piuma, la quale, 296 3 | può pigliar l’occasione, attacchisi a qualunque gli è più vicina, 297 4 | che mangiare, dormire, et attendere alla libidine; s’esce 298 3(*)| i quali non che sieno da attendersi, metton ribrezzo ne’ leggitori 299 9 | celebrati non già da quelli, che attendono all’allegrezze, ma da quelli, 300 Pre | di sapere perfettamente, attenendosi nell’impararla alle regole, 301 8 | pensieri, e col leggere attentamente le nostre lettere: verrà 302 Ded | Sposi Eccellentissimi, le attente cure da me usate intorno 303 Pre | religiosamente io sonomi attenuto al Mss. del mio Autore, 304 2 | rapina. Lasciamo che con attenzion mirino questi beni sospesi, 305 9 | forse per quell’una, ch’è in atto, e che apparisce, della 306 11 | cerchiamo di levarnela d’attorno, e di fare uno sforzo per 307 Pre | linguaggio, che ciò gli si attribuirà a loda, ma in ispezieltà 308 11 | sfacciata adulazione ci è attribuito, ce lo pigliamo come debitamente 309 8 | paura, non sarà cosa, che n’attristi. Tre cose sono gravi in 310 2 | quanto sarà per avvenire attualmente non ci molesta, sentiamo 311 8 | questo di più viene sempre aumentato di grado, e, a proporzione 312 Ded | prole, erede dell’indole aurea degl’integri costumi, e 313 Pre | che porto ci viene nell’aureo suo Decamerone dal facondo 314 7 | che hanno non so che dell’austero, faccino stomaco? Io son 315 Pre | indefessa lettura de’ buoni Autori, e dalla ponderata e matura 316 Ded | avvenimenti erasi di sorte avanzato, che nessuna ormai più occorreva 317 4 | ch’io avessi, non dimeno m’avanzerebbe molto più del viatico, che 318 8 | della lussuria, dell’avaría. Ci dolemo secondo l’opinione, 319 Pre | imbastarditi nepoti di Romolo aveansi a schifo per malnata cacoete, 320 | avendola 321 | aventi 322 3 | e pieni di tormenti, non averanno quelli che contra questi 323 1 | esperienza, che per innanzi le averemmo tenute fuor di proposito, 324 | avergli 325 | averlo 326 | avermi 327 | aversene 328 | avessero 329 | aveva 330 10 | stato al tempo de’ nostri avi, in un subito averebbe imparato 331 | avranno 332 6 | tanto, i quali però non avrebbono meno ardire, se rispondessero 333 | avrei 334 11 | Tra le false allegrezze avrem passata ec.~ ~E tu sai molto 335 | avremo 336 Pre | ha che la maneggiano con avvedimento, e dettano in essa col gusto 337 Ded | secolaresche, e per altrettali avvenimenti erasi di sorte avanzato, 338 8 | intieri. Che mal quinci ti avvenne? Cenerai da ammalato; anzi 339 Pre | un jota, neppur quando m’avvenni a qualche voce, che non 340 6 | siano caduchi. E poichè sono avventizj, tanto facilmente vivrai 341 Pre | favella. Ciò procede per avventura dalla niuna, o scarsa cognizione 342 Ded | qualunque fatica, reputerommi un avventuroso uomo quant’altri mai. Qui 343 4 | legge, e che il medesimo è avvenuto a tuo padre, a tua madre, 344 Ded | sociali vostre virtù. Oh! S’avveri un presagio, che l’interna 345 4 | innanti a te, et il medesimo avverrà a tutti quelli, che saran 346 3 | che avea presa contra gli avversarj, perchè disse, non devo 347 6 | egli è un uomo da bene: ma avverti che un uomo da bene così 348 11 | cavalleria insieme. Questo avvertimento dice Sestio esser molto 349 4 | e non dimeno, quando s’avvicina la morte, si difende, e 350 Pre | mancanza, come potei il meglio, avvisandomi che ciò non tornerebbe discaro 351 Pre | coloro tra’ nostri, i quali s’avvisano di trovar nelle straniere, 352 Pre | saccenteria? Se’ forse d’avviso che le cose che ci narri 353 Pre | guisa indecente reputata un’azionera, che fatta non fusse 354 2 | travagliarsi, e la pigrizia senza azione alcuna. Perciocchè l’onesto 355 9 | costa di molte, e varie azioni. Sotto questa vita vien 356 1 | astengono o dal vino, o dal bagno; e disprezzando ogni altra 357 Pre | riporteranla, quando, fatta una baldoria di tant’opere vergate nello 358 10 | dir per ultimo, che se bambini, putti, pazzi temono 359 4 | che avea per vecchiezza la barba bianca fin al petto, che 360 Pre | un guazzabuglio di parole barbare e mostruose, non conosciuto 361 4 | sapor abbino l’ostriche, e i barbi: la tua lussuria non t’ha 362 1 | tessere il catalogo de’ vecchi barbogi che non han reda, il poter 363 Pre | alcuni hanno di far man bassa, alterandole con gotico 364 9 | saper quanto sia instabile, basteti solamente questo, ch’io 365 8 | truppe poste in ordine di battaglia che dieno contrassegni sicuri 366 4 | portasse il vaso osceno; battendo la testa nel muro, se la 367 11 | allegrezza. È ben il vero che battezzando i piaceri con questo nome, 368 9 | essere onesta:~ ~O tre volte beati~ Quelli, a ch’in faccia 369 8 | eccita. Uno che ha sete, bee con più piacere: e il cibo 370 8 | piuttosto che sia da farsene beffe? Mi si replica: l’infermità 371 Ded | vivissimamente con essovoi de’ bei vostri nodi, che posson 372 Pre | che potrà chiunque a suo bell’agio toccar con mano, sol 373 4(*)| le frivole ragioni, onde bello ed utile è il fatale eroismo 374 5 | non ne suspiri nell’animo. Benchè voglio che tu ti riprometti 375 Pre | che viensi a far loro, e benediranno le mie fatiche nell’ammannirglielo, 376 10 | Questi veramente sono i benefizj, ma senza dubbio de’ maggiori 377 Pre | nobilissimi odierni Sposi, che sì benemeriti sono dell’edizione presente, 378 Pre | potrò io lamentare a mio beneplacito la foja, onde fatalmente 379 Pre | mie cure riscuotere alcun benigno compatimento dagli studiosi 380 Pre | piccante, il quale esibiscasi a bere con moltacqua mesciuto: 381 Pre | maligni, e vorrannosi la berta del fatto mio, perchè con 382 Pre | parole.~ ~Io non sono sì bestia di prenderlami generalmente 383 3 | esempi così ne’ Giuochi Bestiarii, come nei Capitani delle 384 3 | condannati a combatter con le bestie, un Germano mettendosi in 385 4 | per vecchiezza la barba bianca fin al petto, che gli desse 386 Pre | francese favella coltivano, biasimando senza pietà chi allo studio 387 Ded | presso i gran Poeti, tornano biasmi, e creano vitupero, anzi 388 Pre | con altre parecchie rarità bibliografiche dissotterrollo in Roma, 389 8 | meschiò colla neve in amplo bicchiere, non lo accresce di più 390 Pre | sfogar dal mio canto la bile, che contro i novatori sì 391 Ded | pessimo già diventato, di biscantare per checcessia; mentre accade 392 3 | averle, se per ottenerle mi bisognerà confessar d’essere un debole, 393 4 | medesimo a consolarli. Non gli bisognò già oprar il ferro, spargere 394 Ded | quali tesseansi Sonetti a bizzeffe e Madriali e Canzoni, ricusino 395 3 | tu forse invidia al tuo boja, o pur gli perdoni? Socrate 396 8 | vivanda, che non si conservi bollente per un palato già fatto 397 9 | tranquillità, ma piuttosto bonaccia. Attalo Stoico solea dire: 398 5 | mandar fuora il fiato? Io ho bonamente provato tutti gl’incomodi, 399 11 | perchè ci persuademo d’esser bonissimi. Alessandro, vagando già 400 Ded | divenir sgualdrinella, e farsi bordello il Tempio delle sante Muse.~ ~ 401 10 | aver piaciuto poi nella botte. Ma se lo dimanderanno mesto 402 Pre | staffiere, il cuoco, il bottegajo, il sarte, tutti fino a’ 403 8 | vivande aventi sottoposte le brage, essendo anche questo un 404 11 | io desideri, e quante ne brami, che non mi ponno apportar 405 11 | son gabbati da fallaci e brevi dilettazioni: non altrimente 406 10 | anni d’essere instituito. Brutta e ridicola cosa è veder 407 10 | pazzi temono la morte, è bruttissima cosa, se la ragione non 408 11 | dicono molte volte gran bugie: e compiacemo anco di sorte 409 3 | altri sono intrattenuti e burlati dalla tardanza de’ venti, 410 2 | fuor d’ogni lor pensiero buttati al basso, non altrimente 411 2 | Fortuna faccia i giochi, e che butti in questa moltitudine d’ 412 10 | noi ci accomodassimo, e c’ingegnassimo a quello, al 413 Ded | dissennati e superbi, andanti a caccia di plausi. Di fatti qual 414 Pre | aveansi a schifo per malnata cacoete, che quasi epidemico malore 415 9 | se la fortuna vorrà ch’io cada ammalato, desidererò di 416 4 | anco la cassa da mettere il cadavere, dove egli giacque pur assai, 417 7 | si son levate di sopra al cadavero, alla quale sian durate 418 10 | saranno dissipati, o che caderanno. La roba è un’inquieta felicità; 419 3 | e come che nel sonno gli cadesse giù la testa, l’abbassò 420 7 | morir prima di me; e solo mi cadeva nel pensiero ch’egli era 421 1 | Seneca, tu mi lodi l’ozio? Tu cadi ne l’opinion d’Epicuri. 422 10 | medesimo abito, ovunque le cose cadino. Al quale o che si aggiunghino 423 6 | risolviti che tutti siano caduchi. E poichè sono avventizj, 424 4(*)| umano; quel Seneca che, caduto in disgrazia del suo Scolare 425 Ded | io nomino volentieri per cagion d’onore. E’ pare esser venuto 426 8 | petti degli uccelli, giacchè cagionerebbe nausea il vederli posti 427 2 | un solo è oppresso dalla calamità, e gli altri dal timore; 428 8 | sono il centellare l’acqua calda, e tutto quel, che può sembrare 429 8 | per un palato già fatto calloso, si trasporta la cucina 430 4 | pur assai, e mancando il calor naturale a poco a poco venne 431 8 | sia cibo che perda il suo calore, perchè non ci sia vivanda, 432 8 | lacchè, lega le mani del calzolajo, e del fabbro. Se sei tu 433 2 | strada ci è ad un che voglia camminar per il sicuro, e questa 434 8 | ti mostrerà quanto dovrai camminare, quanto esercitarti; come 435 Pre | felice, tra per le frequenti cancellature, e sostituzion di parole, 436 Ded | ma quelle eziandio de’ candidi lodatori, punto invanisce 437 Ded | abbiano non solo a sgretolar candìti a josa, ma a scorrer anco 438 9 | si può movere di loco, cangia di proposito per violenza 439 Ded | nome in fronte alle loro canore zacchere insulse. Ecco quindi 440 Ded | obblazione di tali insipide cantilene, che accomunavanli con un 441 Ded | a bizzeffe e Madriali e Canzoni, ricusino oggidì l’obblazione 442 4 | sommità Pallade mira,~ ~i capi dell’armata comandano che 443 11 | più di quel ch’egli potea capire, cominciano a impatronirsi 444 4(*)| uccidendosi, il supplicio capitale, a cui stato era condannato. 445 3 | Giuochi Bestiarii, come nei Capitani delle guerre civili. Conducendosi, 446 11 | tumulto ad un sol cenno del capitano. Il che vedemo che si fa 447 4 | cominciano ad entrar nell’Isola Caprea, et a toccar il promontorio, 448 Pre | volgar nostro per le troppo carezzevoli accoglienze usate agli estranei 449 8 | gravi di quel che sono, e caricarti di lamenti. Il dolor è leggiero, 450 Ded | ALLE LORO ECCELLENZE~ ~ CARLO MICHIEL~ e~ CATERINA PISANI~ ___ ~ 451 8 | di tavola come una vile carnaccia; si riporranno sulla 452 2 | della nostra felicità nella carne: i veri beni sono quelli, 453 9 | desiderasse di ritornar dagli Cartaginesi; ma véstiti dell’animo d’ 454 4 | quale fu portata anco la cassa da mettere il cadavere, 455 1 | de’ potenti, il tessere il catalogo de’ vecchi barbogi che non 456 Ded | ECCELLENZE~ ~ CARLO MICHIEL~ e~ CATERINA PISANI~ ___ ~ FRANCESCO 457 3 | disprezzatissimi. Non pensiamo che gli Catoni, gli Scipioni, e quegli 458 11 | piacere sfrenato, e soverchio, causato dall’opinione che ha del 459 8 | più di noja la vita, ci causerà ribrezzo la morte. Non può 460 10 | subito averebbe imparato di cavalcare, e di ferir l’inimico. Queste 461 Pre | comandamento di due giovani Cavalieri, che nella celebrazione 462 11 | per tutta la fanteria, e cavalleria insieme. Questo avvertimento 463 3 | dolor della testa, t’hai cavato il sangue; e per estenuar 464 8 | travaglia molto più un che gli ceda, e che gli volta le spalle. 465 Pre | giunge a superare, non la cede al certo in bellezza e in 466 8 | con tutto l’animo; perchè, cedendogli, resterà vinto, e vincerà, 467 9 | fortezza è quella di non cedere al foco, e d’andare incontro 468 Ded | Raccolte, degne fussero del cedro e del minio, proibiste severamente 469 Ded | simili solennità, che a celebrarla non si avesse ricorso alle 470 Pre | meditazione delle lor opere più celebrate, dopo aver consegnate alla 471 9 | certi voti, i quali son celebrati non già da quelli, che attendono 472 Pre | giovani Cavalieri, che nella celebrazione di lor Nozze rifiutaron 473 Pre | Saggi d’Esperienze della celebre Accademia del Cimento, 474 Ded | andazzo, che nelle nuziali celebrità vuol che s’abbiano non solo 475 4 | dicendogli che, come finita la cena si suol dividere quel che 476 4 | questi, che t’adduchi a cenar più tardi che non devi, 477 8 | Che mal quinci ti avvenne? Cenerai da ammalato; anzi da uomo, 478 2 | Restringi l’onesta vita di cent’anni in quanto spazio tu 479 8 | facilmente, ciò sono il centellare l’acqua calda, e tutto quel, 480 4 | concesso di giungere al centesimo? Come nella favola, così 481 | cento 482 11 | circondando le muraglie andava cercando dove fussero più deboli, 483 8 | spinge, se comincierai a cercar di schivarlo, ti seguirà, 484 2 | il tormento; et andar a cercarsi le miserie, e moverle, essendo 485 Ded | pompa non disdicevole. Ho cercato che nitida ne fusse la stampa, 486 3 | ordinato il supplizio, non cercherà con le sue mani ammazzandosi 487 8 | risanato, sebbene allora non cercherai di fuggir la morte, ma solo 488 11 | via delle ricchezze. Tu cerchi d’avere questo contento 489 7 | per il mezzo delle lagrime cerchiam di mostrare segni del desiderio, 490 Pre | Decamerone dal facondo Novellator Certaldese: insipido quello, che ne 491 4 | questa vita non è morte? Cesare, passando per la via Latina, 492 10 | usciranno di mano in mano. Cessano queste cose, non mojono: 493 5 | intervalli, a tal che ritardando cessò del tutto; e quantunque 494 Ded | diventato, di biscantare per checcessia; mentre accade talora che 495 Pre | pazienza, virtù necessaria in checchè facciasi, con un po’ di 496 Pre | si accomoda ad esprimere checchessia con dilettosa eleganza, 497 Pre | con un turbin furioso di chiacchiere francesche.~ ~Se nella Satira 498 2 | queste cose: o questi che si chiamano beni, non sono beni, o l’ 499 1 | stanchezza, o se vuoi anco chiamarla poltroneria. Il gloriarsi 500 11 | volentier ascolta d’esser chiamato mansueto: quando ruba, liberalissimo: 501 10 | contrario, tu sai che gli chiamavano felici. Che dunque diremo? 502 11 | inclinare nel contrario, io lo chiamo piacere sfrenato, e soverchio, 503 8 | come debbi leggere più chiaramente, e come debbi esercitar 504 Pre | si trattano, e la venusta chiarezza dello stile, che vi si adopera.~ ~ 505 9 | medesimo? Alcuni voti son chiari, e apertamente fatti; e 506 Ded | esempio, tra gli altri, il Chiariss. Ab. Morelli, ch’io nomino 507 Ded | quell’ineffabil contento, che chiaro su le serene fronti vi si 508 Pre | non trovasi fatto cenno da chicchessia che il Caro a tradurre 509 9 | dicono che si deve per voto chiedere un puro bene, tranquillo, 510 8 | viene che la Podagra, e la Chiragra, e tutti i dolori d’ossi, 511 Ded | debbesi dal lato nostro chiuder l’entrata nel campo delle 512 Ded | rinfusa tra il polveroso ciarpame delle famiglie, o, passati 513 | ciascun 514 | ciascuno 515 1 | altri lo sostentano col cibarlo spesso, et altri col digiuno 516 2 | lume degli occhi ne lascia ciechi; tagliate le garrette, non 517 10 | coltiva, et il favor de’ cieli: ma costui può con la sola 518 Ded | composizioni de’ migliori Italici Cigni, le quali, lungi dal confondersi 519 Pre | Daniele D.r Francesconi, cima de’ letterati nostrali, 520 Pre | della celebre Accademia del Cimento, altre assai opere scientifiche 521 Pre | sdrucite zambracche amano di cincischiarne qualche paj’ di parole.~ ~ 522 8 | i suoi occhi negletto il cinghiale, mandato fuori di tavola 523 2 | sentito a dirsi che dopo cinquant’ anni egli andrà soggetto 524 6 | che una fenice, nasce ogni cinquecento anni una volta; ci dovrà 525 3 | spettacolo della mattina, cinto d’ogn’intorno dalla guardia, 526 2 | proponga maggiore, o minor circolo, questo appertiene allo 527 11 | assedio d’una città, mentre circondando le muraglie andava cercando 528 2 | e fra’ figliuoli: ora è circondata da un stretto fine di povertà, 529 2 | che è onesto? Colui che circonscrive, e diffinisce ogni bene 530 4 | dividere quel che resta agli circostanti, così non esser cosa inumana, 531 Pre | non eccettuato quello, che citano gli Accademici della Crusca, 532 3 | fuggan via le terre e le cittadi;~ ~così nel corso di questo 533 3 | nei Capitani delle guerre civili. Conducendosi, non molti 534 Ded | pregio, e lo sarà sempre, la classica version delle Lettere, che 535 3 | valore di rompere questa claustra della servitù umana, sia 536 3 | scoglio? Anzi egli è un clementissimo porto, che talvolta si deve 537 5 | lasciai mai di darmi pace copensieri pieni d’allegrezza, 538 Pre | tempo facesselo. Del picciol codice adunque io mi professo debitore 539 Ded | voci, e il più bel fior ne cogliea. Non vi sien pertanto disgradevoli, 540 | coi 541 Ded | gente, che strimpelli un colascion posto a prezzo, per sentirsi 542 2 | animali muti. Non si deve collocar la somma della nostra felicità 543 2 | perturbazione? Non se gli muterà il colore? non se gli commoverà il 544 Pre | dire vivaci immaginosi, che coloriscono ogni scrittura, e danle 545 2 | come un subito folgore, al colpo del quale tremano anco le 546 Pre | volgarizzamento l’emulo di Tacito il coltissimo Davanzati, e il Casa ne’ 547 10 | fertilità della terra, che coltiva, et il favor de’ cieli: 548 2 | provincie; dando leggi, coltivando l’amicizie, e dispensando 549 Pre | che la francese favella coltivano, biasimando senza pietà 550 10 | cose a ciascheduno detta e comanda la disciplina della sua 551 4 | da servo, e ignominioso, comandandoglisi che portasse il vaso osceno; 552 4 | mira,~ ~i capi dell’armata comandano che tutte l’altre portino 553 8 | ricordarmi sia piacere.~ ~Combatta contr’il dolore, in ch’egli 554 3 | quei, che son condannati a combatter con le bestie, un Germano 555 8 | materia da esercitarti; combatti valorosamente contra il 556 10 | fusse nato, subito da putto comincierebbe a tirar l’arco: se nella 557 Pre | del secol nostro Giuseppe Comino. Chi amasse poi di vedere 558 5 | LETTERA V.~ Longum mihi comitatum etc. Ep. liv.~ ~Lungamente 559 Ded | la sorte di veder, se non commendata, compatita almeno da Voi, 560 6 | sono con la rarità istessa commendate. Ora costui è ancor molto 561 Ded | quella disdegna anco ch’io le commendi e magnifichi in isciolta 562 3(*)| qualunque cagione esso venga commesso. Qui vuolsi dunque riflettere 563 Pre | Egregio Ab. Francesconi mi commise di rassegnarlo in suo nome. 564 2 | di fronda, così noi siamo commossi non solo dalla percossa, 565 8 | perchè non inciti, e non commova la tosse. Io ti voglio dar 566 2 | muterà il colore? non se gli commoverà il volto? non se gli agghiaccieranno 567 9 | LETTERA IX.~ Ut a communibus initium faciam etc. Ep. 568 3 | essendo lor concesso di morir comodamente, di eleggere a lor piacere 569 2 | Si devono dunque chiamar comodi, e (per parlar in lingua 570 3 | se liberi. Ma chi ha poca comodità, e difficilmente può pigliar 571 6 | contendiamo, o non vi è comodo alcuno, o l’incomodo avanza 572 2 | breve cosa, mettendola a comparazione all’età lunga di tutto il 573 11 | vedrai che son pieni di comparazioni: le quali io giudico necessarie 574 5 | vinto, per aver differito il comparire in giudizio. Ma io nel punto 575 4 | Oggi in un subito sono comparse da noi le navi Alessandrine, 576 Pre | riscuotere alcun benigno compatimento dagli studiosi della lingua 577 Ded | veder, se non commendata, compatita almeno da Voi, a’ quali 578 Ded | nissuno esser puote giudice competente, e siccome un uom modesto 579 5 | scappata? Certamente s’io mi compiaccio di questo fine della sanità, 580 11 | tormenta l’animo elevato, e che compiace a se medesimo è in questa 581 2 | stolta può essere in uno, che compiacersi delle cose ch’egli non ha 582 4 | certo numero, che si debbia compire. Non è vita che non sia 583 Pre | presto di vederle comunque compiute, che imperfette lasciate. 584 Ded | stanchi i buoni Poeti di comporre in simili occasioni appunto 585 2 | converte in male; il che non comporta la natura d’esso, perchè 586 10 | perturbazioni: perchè diceva non comportar il tempo, che il vino, che 587 4 | or chi l’averebbe potuta comportare, se gli fusse stato per 588 Ded | felicissime nozze alcune scelte composizioni de’ migliori Italici Cigni, 589 6 | si può fare, ma anco comprendere. Sai tu di qual uomo da 590 9 | quando sotto un voto se ne comprendono molti; come sarebbe a dire, 591 6 | noi medesimi; le quali non compreremmo, se ci convenisse dar per 592 9 | Sotto questa vita vien compresa l’arca di Regolo; la ferita 593 6 | parli? Di quello, che vien compreso sotto questa seconda nota. 594 3 | stimar tanto la vita, che si compri per ogni gran prezzo. Alcune 595 6 | che solo quelle cose si comprino, per le quali paghiamo danari: 596 9 | principio al parlare dalle cose comuni, la primavera ha cominciato 597 7 | gran poeta Greco par che conceda, che per un sol giorno sia 598 3 | Questa ne ammonisce, che concedendocisi, si debbia morir senza dolore; 599 3 | soverchio peso del corpo, non concedendoglisi altro luogo segreto senza 600 1 | una ritirata gamba, tu mi concederesti ch’io mi giacessi in un 601 11 | preso dalla tua epistola: concedimi ch’io mi serva di questo 602 Pre | sublimità de’ pensieri, onde son concepute, e per le peregrine cose 603 1 | terrò che mi sia stata concessa maggior grazia. Volesse 604 Pre | a vestir d’essa i propj concetti, sieno pure elevati e sublimi; 605 Pre | sono. Questi tali bisogna conchiudere che letto non abbiano 606 9 | podagra, o da altri tormenti conciato. Or distingui, il mio Lucilio, 607 2 | convenevolezza; e con essa Virtù concordano e convengono tutte le operazioni. 608 2 | tutte le operazioni. Questa concordia perisce, se l’animo, che 609 1 | accedo etc. Ep. lxviii.~ ~Io concorro nel tuo parere, che tu ti 610 3 | giuoco di quei, che son condannati a combatter con le bestie, 611 4(*)| capitale, a cui stato era condannato. Perchè non venne a questo 612 8 | debbiano tor via queste condoglienze degli passati dolori, e 613 3 | Capitani delle guerre civili. Conducendosi, non molti giorni sono, 614 Pre | ingiurie sofferte dal tempo) condussi ad effetto sì malagevole 615 3 | per ottenerle mi bisognerà confessar d’essere un debole, e di 616 9 | desideri questo ad altri, o che confessi che sia stato da desiderarsi? 617 11 | grandezza d’animo, che si confida negli beni, e nelle forze 618 3 | tempo ch’è in mezzo tra gli confini della gioventù, e della 619 Ded | Cigni, le quali, lungi dal confondersi colle vulgari Raccolte, 620 2 | i figliuoli approvati e conformi al desiderio del padre perischino, 621 8 | Lucilio mio da bene, che conforte, e che ajute più l’infermo, 622 Pre | ne instituisca un po’ di confronto. Io avea in pensiero di 623 4 | dorica: Io non servirò mai; e congiunse anco la fede alle parole: 624 11 | ultima. L’allegrezza, ch’è congiunta con gli Dei, e con gli emuli 625 Ded | almeno qui su la fine di congratularmi vivissimamente con essovoi 626 5 | non vi è male, ch’io non conosca per esperienza: non dimeno 627 7 | non gli abbiamo veduti; e conosceremo apertamente che molto più 628 Pre | ed impegno, facendosi a conoscerlo per principj, e lontano 629 Ded | entrarvi.~ ~Voi sì che la conoscete una sì fatta verità, Eccellentissimi 630 11 | facendo guerra a genti non ben conosciute anco dai finitimi, nell’ 631 Pre | straniere, che più comunemente conosconsi alla giornata, certi impareggiabili 632 Ded | almeno da Voi, a’ quali da me consecrata viene, la mia qualunque 633 Pre | dalla veneranda antichità consecrate, e il bel sermone del Lazio, 634 Pre | più celebrate, dopo aver consegnate alla memoria, perchè ben 635 3 | ancora si trova il modo di conseguir la morte. E poichè t’ho 636 11 | però donde se la possino conseguire, che sia stabile e grande. 637 3 | la perdita degli nostri; conservandoci in vita la fortuna tutti 638 8 | sia vivanda, che non si conservi bollente per un palato già 639 4 | lunga. Perchè se averai considerazione alla natura delle cose, 640 3 | può, ma quanto deve. Egli considererà sempre, in che luogo debbia 641 3 | dover morire, cominciò a consigliarsi, se dovea darsi la morte 642 1 | LETTERA I.~ Consilio tuo accedo etc. Ep. lxviii.~ ~ 643 8 | o breve. I gran dolori consistono nelle più magre parti del 644 8 | conseguenza infiniti. Vatti consolando con questi pensieri, e col 645 7 | tutti insieme non ne possino consolare nella perdita d’un solo: 646 4 | mosse anco per se medesimo a consolarli. Non gli bisognò già oprar 647 11 | sentito gran piacere del Consolato, delle nozze, e del parto 648 8 | Perciocchè queste oneste consolazioni si convertono in rimedj; 649 10 | nessuna di quelle cose si consuma, che son lontane dagli occhi, 650 2 | del numero di quelle, che consumano questo corso, e questo officio 651 11 | che non fanno altro, che consumar lascivamente tra false allegrezze 652 4 | aspettar tanto? Tu hai già consumati tutti quei stessi piaceri, 653 6 | cerchiamo, e con gran fatica contendiamo, o non vi è comodo alcuno, 654 Pre | lenocinio, di cui esser contendono scevera quasi affatto l’ 655 Pre | per le peregrine cose che contengonsi in esse, o non fa verun 656 7 | purchè con la prudenza le conteniamo. Gli occhi nostri nella 657 9 | et animosamente. Io mi contenterei che non fussero mai guerre; 658 11 | riconoscemo per tali. Non ci contentiamo di mediocre laude. Tutto 659 Pre | volgarizzamento? Alla fin de’ conti due sole, o tre sono coteste 660 2 | luogo l’impietà di piangerli continuamente. Oltra di questo non muojono 661 3 | a sopportar la povertà, continuandoci le ricchezze, non bisogna: 662 3 | questi sordidi esempi, voglio continuar con essi: perocchè ognuno 663 8 | sia piacere.~ ~Combatta contr’il dolore, in ch’egli è, 664 1 | tenute fuor di proposito, e contrarie alla ragione. Sproniamo, 665 8 | ordine di battaglia che dieno contrassegni sicuri d’animo intrepido, 666 1 | studj. Perocchè ella ha già contrastato, già ha stancato almeno, 667 9 | sua freddezza, et ancor contrasto con la sua rigidezza. Questo, 668 8 | stiracchiate le membra per la contrazione de’ muscoli: ch’io dirò 669 2 | d’addolorarsi, rimangano contristati da cose già vecchie e passate 670 | contro 671 2 | deve fare, con viltà, e con contumacia, e col corpo esser in un 672 8 | messi al supplicio. Che contutto che queste cose, che si 673 Pre | in suo nome. Infatti era convenevol cosa, ch’esso sen rimanesse 674 2 | virtù non può essere senza convenevolezza; e con essa Virtù concordano 675 2 | essa Virtù concordano e convengono tutte le operazioni. Questa 676 11 | cose tue son stringate, e convenienti alla materia, di che tratti. 677 6 | quali non compreremmo, se ci convenisse dar per averle la nostra 678 10 | suoi progressi, ben gli si converrà nella vecchiezza questa 679 8 | divide l’animo dal corpo, e conversa assai con quella migliore, 680 11 | non manca mai, si può convertire nel suo contrario. Laonde 681 5 | che avea già cominciato a convertirsi in anelare, prese maggiori 682 8 | queste oneste consolazioni si convertono in rimedj; e ciò che solleva 683 7 | mio Lucilio, quel che si conviene alla tua equità. Non voler 684 11 | pensano d’ottenerla per conviti, e per darsi alla lussuria: 685 2 | vita, l’altro sia subito coperto, e finito in quel suggetto, 686 9 | parlato, si diede ad un copiosissimo esercito, non pensando ad 687 7 | fuggire il freddo, e da coprirsi il dosso; non lo giudicherai 688 8 | vesti dànno indizio del coraggio d’un uomo. Hai materia da 689 8 | della qual vittoria non è corona, palma, tromba che 690 9 | dovemo onorare non con le corone, ma col sudore, e col sangue. 691 7 | molli, che a guisa di fiume corrano. Si deve lagrimar, non piangere. 692 Ded | secondare in qualche guisa il corrente andazzo, che nelle nuziali 693 Pre | parvemi opportuno lasciarle correr così. Però fu per me supplito 694 Pre | maggiore imbroglio a scrivere correttamente anche una semplice lettera 695 Ded | la stampa, ed esatta la correzione, e spero d’avere in ambe 696 4 | comun discorso di tutti che corrono al lito, ho preso gran piacere 697 8 | n’ammonisce; o perchè il corrotto umore, poichè non ha più 698 4 | armata, e però le dimandano corsiere. Queste sono volentier vedute 699 Pre | fu impresso in carattere corsivo, onde distinguasi il dove 700 4 | desiderio, che abbi della corte, del foro, delle cose 701 Pre | ingrata cosa a’ leggitor cortesi l’intendere il come giunto 702 Pre | merito delle grazie, ond’è cosperso, il presente volgarizzamento? 703 1 | ritirato, et allontanarsi dal cospetto degli uomini. Quel tale 704 9 | onesta; e la vita onesta costa di molte, e varie azioni. 705 6 | in grazia le cose, che ci costano carissimo. E di qui si può 706 2 | più forte, quanto è più costante di tutte queste cose la 707 2 | che l’uomo vince Iddio. Costituimo dunque il sommo bene nell’ 708 11 | poco a poco s’addormentò, costretto dalla necessità di togliersi 709 Ded | fatti qual più ridicola costumanza della già invalsa tra noi 710 1 | sono aperte. Questo è comun costume del popolo, e d’ignoranti 711 3(*)| al tutto anti-Cristiani cotali sentimenti, i quali non 712 Pre | Saprannomi, io spero, buon grado cotestingegni bennati del dono 713 | coteste 714 3 | indugiato; altri son macerati e cotti con la lunghezza della vita, 715 Ded | Poeti, tornano biasmi, e creano vitupero, anzi che gloria, 716 8 | Vexari te distillationibus crebris etc. Ep. Lxxviii.~ ~Che 717 8 | mali ho patiti! Niuno si credè ch’io mi dovessi levar di 718 11 | sono state trovate, non credemo abbastanza, ci apriamo 719 11 | pervenire; ma sei in errore, credendo di potervi arrivare per 720 8 | si riporranno sulla credenziera affastellati i petti degli 721 8 | vinto alle avversità, di non creder troppo alla prosperità, 722 9 | riveriscono la Virtù. Così tu non crederai forse che Regolo desiderasse 723 Pre | sovra le altrui scritture; e crederei un sacrilegio il farla sovra 724 1 | Perciocchè molte cose ora crederemo all’esperienza, che per 725 4 | compagnia? Io m’immagino che tu crederesti di morir più animosamente, 726 11 | Perchè con tutto che noi crediamo, che il piacer sia vizio, 727 8 | i disagi della malattia. Credilo: havvi luogo alla virtù 728 10 | vergognosa cosa è l’esser creditore, che venir mancando della 729 4 | E però vedemo che quando cresce il vento, e vien maggior 730 8 | obbediente all’infermità; ma crescendo poi di tempo fui sottomesso, 731 8 | gran parte; e saprà che non crescono già l’idee dell’onestà, 732 3(*)| Un Filosofo Cristiano non ragionerebbe con questi 733 3(*)| principj; e la Morale di Cristo, che non è quella di Seneca, 734 Pre | facciasi, con un po’ di criterio, e col giovarmi continuo 735 Pre | possono al martello d’una sana critica in fatto di ciò; mentre 736 2 | sciocca può essere, che crucciarsi delle cose future, riservarsi 737 2 | vien lor data, quanti son crucciati dal dolore istesso! Ma la 738 Pre | citano gli Accademici della Crusca, stampato in Firenze l’anno 739 8 | calloso, si trasporta la cucina su la tavola stessa. Oh 740 8 | andirivieni continuo de’ cuochi, che trasportano le vivande 741 Pre | oggimai, lo staffiere, il cuoco, il bottegajo, il sarte, 742 Ded | vengano spontaneamente da un cuor sincero, poichè gli encomj, 743 2 | sono ambite dalla nostra cupidità, le quali aspettate, e desiderate 744 1 | inferme, le quali si devono curare. E che faccio io in questo 745 3 | certe; non dimeno io non mi curerò d’averle, se per ottenerle 746 11 | cagione, per la quale non ne curiamo di mutar natura, è perchè 747 Ded | scorrer anco con rapid’occhio curioso gentilmente legato uno di 748 1 | faccio io in questo ozio? Io curo la mia piaga. S’io ti mostrassi 749 7 | medesimo sei, che serbi, e custodisci questo tuo dolore: con tutto 750 7 | ciò a quelli anco, che il custodiscono, fugge via, e quanto è maggiore, 751 Pre | Ornatissimo Abate Daniele D.r Francesconi, cima de’ letterati 752 Pre | sopraffatti tanti di noi, degeneri dagl’Itali prischi, non tanto 753 | dallo 754 Ded | Devot. Obbl. Serv.~ Angelo Dalmistro.~ ~ 755 Ded | non si avesse ricorso alle Dame di Pindo; e quel che da 756 8 | di nervi, facendo tregua, dan qualche riposo, dopo che 757 Pre | amicizia dell’Ornatissimo Abate Daniele D.r Francesconi, cima de’ 758 Pre | coloriscono ogni scrittura, e danle anima ed evidenza, è del 759 1 | disprezzato ogni cosa, e dannate le pazzie di questa umana 760 1 | se n’è fuggito. Io non ho dannato altro che me; accade 761 8 | terrore: anche le stesse vesti dànno indizio del coraggio d’un 762 3 | dalla sua necessità con dargli tempo, pensi a più dolce 763 Pre | non potei rattenermi dal darla per mezzo a cotestoro, procacciando 764 5 | affocarmi, non lasciai mai di darmi pace co’ pensieri pieni 765 6 | paghiamo danari: e dimandiamo dateci senza prezzo quelle, per 766 11 | pigliamo come debitamente datoci; et assecondiamo coloro, 767 10 | questi che lo riprendono, che datosi all’ombra, et all’ozio, 768 4 | perchè era adulatore, gli dava quel consiglio, che s’immaginava 769 Pre | di Tacito il coltissimo Davanzati, e il Casa ne’ suoi Uffizj 770 8 | istesse cose, con le quali mi davo pace, ebbero anco forza 771 Pre | foreste del mio Maséro) debb’io pubblicare a benefizio 772 2 | sapere il perchè nessuno debbe prendersi pena dell’avvenire? 773 Ded | gli si tessano panegirici; debbesi dal lato nostro chiuder 774 9 | questo letto: e perchè non la debbo ringraziare per questa cagione? 775 11 | attribuito, ce lo pigliamo come debitamente datoci; et assecondiamo 776 8 | vita, e questo è il minor debito ch’io abbia seco. A racquistar 777 Pre | codice adunque io mi professo debitore alla generosa amicizia dell’ 778 Ded | ond’ite adorni, reputerassi debitrice l’Italia d’un tesoretto 779 11 | cercando dove fussero più deboli, ferito da una saetta, e 780 Pre | ci viene nell’aureo suo Decamerone dal facondo Novellator Certaldese: 781 Ded | amabilissima e divina poesia, a decantare trovata le gloriose geste 782 7 | LETTERA VII.~ Moleste fers decessisse Flaccum etc. Ep. lxiii.~ ~ 783 9 | sia stato da desiderarsi? Decio si die’ alla morte per la 784 7 | et il pensare agli amici defonti a me è cosa dolce e gioconda: 785 Pre | sopraffatti tanti di noi, degeneri dagl’Itali prischi, non 786 Pre | perchè usate da tant’uomo deggionsi rispettare.~ ~Non negherò 787 Ded | colle vulgari Raccolte, degne fussero del cedro e del 788 Ded | in se racchiudeano, che degni rendesseli di venir elevati 789 Ded | è questa, e d’imitazione degnissima, della quale, finchè sia 790 2 | LETTERA II.~ Epistola tua delectavit me etc. Ep. lxxiv.~ ~L’Epistola 791 3 | non solo si propone, e si delibera di morire; ma ancora si 792 4 | richiedeva molte cose; cominciò a deliberar s’egli si dovea uccidere; 793 4 | mio, di questo, come se tu deliberassi d’una gran cosa. Non è gran 794 4 | esser più grato a colui che deliberava. L’amico nostro Stoico, 795 3 | non sarà necessaria quella deliberazione. Ma verrà ben fermamente 796 6 | Facciamo dunque in tutte le deliberazioni, e in tutte le cose nostre 797 2 | appertenendo a lui libidine, delicatezza de’ cibi, le ricchezze, 798 9 | travagli suoi, che tra le delizie: che se son tormentato, 799 Pre | vanno d’una cotal dolcezza deliziosa di voci, d’una cotal leggiadria 800 9 | quel che dice il nostro Demetrio, il quale chiama la vita 801 8 | medesima cagione il dolor de’ denti, degli occhi, e degli orecchi 802 2 | ordiniamoci e prepariamoci di dentro; e se questa parte è sicura, 803 2 | pochi è stato concesso di deponer questa lor felicità leggiermente, 804 3 | mattina, si discostò per deponere il soverchio peso del corpo, 805 2 | quelle che ci son date in deposito et in guardia, e che si 806 7 | poichè s’è invecchiato, vien deriso, e ragionevolmente, perocchè 807 10 | s’estingue, ma a vicenda descende, e risorge. L’estate se 808 9 | dunque ogni cosa buona è desiderabile. Oltre di questo se una 809 9 | trasportò in Cielo. Di sorte che desiderando io la vita onesta, intendo 810 3 | il lor fine a quelli, che desiderano ogni cosa senza fine? Di 811 9 | confessi che sia stato da desiderarsi? Decio si die’ alla morte 812 9 | crederai forse che Regolo desiderasse di ritornar dagli Cartaginesi; 813 1 | veduto, udito cosa che desiderassi, e che mi spinga a ritornarvi. 814 9 | sia cosa da dover essere desiderata. A che dunque dubiti, se 815 2 | cupidità, le quali aspettate, e desiderate da tutti, devono però toccare 816 8 | del cibo in un che l’abbia desiderato, si converte in odio, perchè 817 1 | popolo, e d’ignoranti che desiderino di penetrar nelle cose secrete. 818 8 | converte in odio, perchè i desiderj periscono. E non è dura 819 9 | gettò in mezzo agl’inimici, desideroso di morire. L’altro dopo 820 6 | ancora, e forse anco si despererebbe di poterlo mai essere. Oh 821 3 | dolore si risentono, e si destano per modo, che gabbano anco 822 3 | vicino a una morte certa e determinata, et ancorchè sappia che 823 3 | il suo. Non si può dunque determinatamente far una proposizion generale, 824 11 | più lungo di quel che hai determinato. Molti sono, che tratti 825 Pre | potuto mutare, e forse bene. Detesto il barbaro gusto che alcuni 826 Pre | maneggiano con avvedimento, e dettano in essa col gusto finissimo 827 Pre | parti felici di gente usa a dettare con buon sapore di lingua 828 Ded | dall’adulazione, e rado dettati da un’intima persuasione, 829 Pre | le siensi le mille fiate dette, o scritte per altri? Non 830 Pre | grandi maestri segnate, non deviaron punto da quelle, sedotti 831 Ded | Agosto 1802.~ ~Umiliss. Devot. Obbl. Serv.~ Angelo Dalmistro.~ ~ 832 Ded | offero colla più rispettosa devozione nel volume presente, durerà 833 8 | ch’è stato vinto col riso? pur quel che vuoi, esagera 834 2 | poco da questi giuochi, e diamo luogo a questi che ne fan 835 10 | non accade che questi si diano ad intendere, che colui 836 3 | pensiamo tra noi stessi e dicemo: altri dirà ch’io abbia 837 4 | Poi esortò Marcellino, dicendogli che, come finita la cena 838 6 | medesimo volere. Sovvienti, che dicendomi tu di poter disponere di 839 5 | fortezza. Che sarà questo? dicevo: così spesso la morte fa 840 3 | omicida di se stesso; e dichino che si deve aspettar il 841 9 | bene si deve desiderare: e dici, se è bene il tormentarsi 842 11 | di noi per la sua parte, diciamo: voi mi dite ch’io son prudente; 843 9 | da desiderarsi? Decio si die’ alla morte per la Republica; 844 8 | Queste son le cose, che mi diedero animo d’ajutar me medesimo, 845 8 | ordine di battaglia che dieno contrassegni sicuri d’animo 846 4 | s’avvicina la morte, si difende, e trema, e piange. Non 847 8 | resisterai, e vorrai far sforzo a difenderti da lui, si ributterà indietro. 848 10 | ferito un stia vigilante per difension del forte, s’appoggi 849 11 | sempre in ordine gente alla difesa: la qual gente risponda 850 1 | Ciascheduno conosce i vizj e i difetti del suo corpo: e di qui 851 8 | nella lor strettezza qualche difetto. Ma tosto queste parti si 852 2 | moverle, essendo meglio di differirle almeno, non potendosi fuggire? 853 5 | persuade d’aver vinto, per aver differito il comparire in giudizio. 854 11 | questi vizj, il levarsene è difficil cosa: perciocchè non siamo 855 3 | chi ha poca comodità, e difficilmente può pigliar l’occasione, 856 5 | Sento ancor non so che di difficoltà, e di tardanza di lena. 857 5 | convenevolmente si può chiamar difficultà di respirare. Questo è un 858 2 | Colui che circonscrive, e diffinisce ogni bene con l’onesto, 859 2 | onesta. La Virtù ora più diffusamente si spande, reggendo le città, 860 Pre | difficile apprendimento, si diffuse con più rapidità, che gli 861 8 | ei mangierà quanto può digerire. Non giacerà sotto i suoi 862 1 | cibarlo spesso, et altri col digiuno votano, e purgano il corpo. 863 3 | meditazione. Non bisogna che ti dii ad intendere, che questo 864 Pre | si trova distemperato, e dilavato sì fattamente, che somiglievol 865 2 | Epistola tua m’è sommamente dilettata, e m’ha eccitato dal sonno, 866 11 | proposito, odi quel che mi sia dilettato nella tua epistola. Tu hai 867 11 | gabbati da fallaci e brevi dilettazioni: non altrimente che l’ebbrezza, 868 Pre | esprimere checchessia con dilettosa eleganza, sol che colui, 869 3 | ingiuria alla morte: così poco dilicatamente, e poco convenevolmente 870 8 | intollerabile ai nostri di soverchio dilicati, e dati totalmente alla 871 3 | esser sospetta, considera diligentemente se sia bene di finirla. 872 Pre | perfezione, che ognun sa, dal diligentissimo de’ Stampatori del secol 873 Ded | per un momento formato la dilizia e l’occupazion degli oziosi 874 6 | peso fussero le cose, che dimandava, ancorchè non fussero soverchie. 875 10 | poi nella botte. Ma se lo dimanderanno mesto et inimico de’ suoi 876 4(*)| suicidio, che noi più veramente dimandiam la peggior pazzia, che appiccarsi 877 6 | quali paghiamo danari: e dimandiamo dateci senza prezzo quelle, 878 11 | figura ad un’altra. Ora io dimando a te quel che molte volte 879 8 | questo è poco: il quale non dimandò mercè, altrui pregò d’ 880 8 | che mi distillavo tutto: dimaniera che estenuato quanto poteva 881 7 | dunque? mi dirai: mi devo dimenticar io dell’Amico? Tu prometti 882 10 | recuserebbono, se non ci riducesse dimenticati del passato. Ma mi riserbo 883 2 | cadere, mancare, o diminuirsi. Gli altri sono beni per 884 10 | caso gli sian tolti, non si diminuisce punto della sua grandezza. 885 9 | tormenti si deve desiderare; dimmi di grazia: non si doverà 886 2 | cosa, donde non gli venga. Dimodochè, come quelli che essendo 887 11 | semplicemente parlavano, solo per dimostrar la cosa, che voleano, vedrai 888 11 | dimeno il solemo usare per dimostrare un allegro affetto dell’ 889 11 | amica: altri per una vana dimostrazione degli studj liberali, e 890 8 | operare, se anche ammalato ti dimostrerai sofferente? darai a divedere 891 7 | detta il dolore, ma solo il dimostriamo. O felice pazzia, che fa 892 | dinanzi 893 Pre | anni.~ ~Ma a qual fine, dirannomi, raggrinzando il naso certi 894 Pre | fattamente, che somiglievol direbbesi a vino di sua natura piccante, 895 10 | chiamavano felici. Che dunque diremo? Era egli così veramente? 896 Pre | vantaggio de’ quali furon dirette; ed abbiansi grazie, e plaudasi 897 2 | Suppongasi ch’abbia uno sentito a dirsi che dopo cinquant’ anni 898 8 | sostener con pazienza i disagi della malattia. Credilo: 899 Pre | da se prenda a farne tale disamina.~ ~Non riuscirà però ingrata 900 Pre | avvisandomi che ciò non tornerebbe discaro a’ leggitori, i quali ameran 901 8 | di più col farvi in esso disciogliere anco il ghiaccio: perchè 902 10 | ciascheduno detta e comanda la disciplina della sua gente. Or che 903 Ded | mi si aprirebbe l’adito a discorrere delle belle prerogative, 904 9 | ragionando teco, insieme discorreremo come stia. Mi dimandi, se 905 3 | spettacolo della mattina, si discostò per deponere il soverchio 906 Ded | fregianvi a dovizia, quella disdegna anco ch’io le commendi e 907 4 | poco di qua dal luogo, dove disegni d’andare. Ma la vita non 908 Ded | cogliea. Non vi sien pertanto disgradevoli, o Sposi Eccellentissimi, 909 4(*)| quel Seneca che, caduto in disgrazia del suo Scolare e Tiranno 910 2 | pianto, o al desiderio. Disonesta cosa è il temere, et il 911 2 | coltivando l’amicizie, e dispensando gli officj fra gli parenti, 912 6 | poterlo mai essere. Oh gli dispiacciono i tristi. Il medesimo avvien 913 6 | che dicendomi tu di poter disponere di non so chi, io ti risposi 914 10 | non ha possanza. Questi dispongagli per modo, che il tranquillo 915 9 | mi par d’esser teco; e mi dispongo nell’animo non come io ti 916 8 | esser privo di me: così mi disposi a voler vivere, perchè tal 917 11 | se medesimo è in questa disposizione egualmente il giorno, come 918 8 | veduti ammalati con queste disposizioni! Ebbene: tu stesso sii spettacolo 919 8 | male, che nel principio disprezzai. Potea già quell’età della 920 2 | signoreggiare, se non si disprezzano come minime tutte quelle 921 2 | moti? Questa pazzia vien disprezzata per quelle cose medesime, 922 3 | da quelli, i quali sono disprezzatissimi. Non pensiamo che gli Catoni, 923 1 | dichi: O grand’uomo! che disprezzato ogni cosa, e dannate le 924 8 | infermità è tollerabile; se disprezzerai quel che minaccia per l’ 925 4 | se temi la morte, come la disprezzi nel mezzo della recreazione? 926 Ded | con un numero immenso di dissennati e superbi, andanti a caccia 927 10 | gli altri o che saranno dissipati, o che caderanno. La roba 928 Pre | parecchie rarità bibliografiche dissotterrollo in Roma, non so per quale 929 8 | lusso, e ad altre simili distemperatezze, ed infermi più nell’animo, 930 Pre | si trova, o vi si trova distemperato, e dilavato sì fattamente, 931 8 | LETTERA VIII.~ Vexari te distillationibus crebris etc. Ep. Lxxviii.~ ~ 932 8 | mi ridussi a tale, che mi distillavo tutto: dimaniera che estenuato 933 Pre | carattere corsivo, onde distinguasi il dove esso comincia, e 934 9 | altri tormenti conciato. Or distingui, il mio Lucilio, e conoscerai 935 Ded | cogliere poesie lodatrici delle distinte doti che fregianvi a dovizia, 936 8 | avviene o perchè lo spirito, distolto dal suo corso naturale, 937 8 | animo ad altri pensieri, e distorlo dal dolore. Va pensando 938 2 | animo in un altro, e l’esser distratto da diversissimi moti? Questa 939 4 | del suo medesimo: sì che distribuì certe piccole somme di danari 940 11 | dice, deve fare il Savio. Distribuisca le sue virtù d’ogn’intorno; 941 Pre | sopravvegnenza fatal delle guerre, distruggitrici come dell’altre cose, così 942 11 | sua parte, diciamo: voi mi dite ch’io son prudente; et io 943 4(*)| Tanto è vero che passa divario immenso tra il predicar 944 8 | dimostrerai sofferente? darai a divedere potersi o superare, o almeno 945 Ded | nelle mani delle fantesche, diveniano serbatoj d’acce, e d’aguglie, 946 Ded | tributo d’ossequio al merito, divenne in appresso soggetto di 947 Ded | inveterato uso, pessimo già diventato, di biscantare per checcessia; 948 Pre | palati delle italiane menti divenuto è quel soave cibo oggidì, 949 10 | perturbazioni; incita gli altri a diverse cose; questi a’ potentati, 950 8 | rappresentarsi tanto numerosi e diversi, tanto grandi, e tanto divini 951 2 | e l’esser distratto da diversissimi moti? Questa pazzia vien 952 Pre | onde venisse a rilevarsi la diversità, che passa tra loro; ma 953 8 | l’uomo grande e prudente divide l’animo dal corpo, e conversa 954 4 | come finita la cena si suol dividere quel che resta agli circostanti, 955 9 | parte della fortezza. Ma dividi, come t’ho detto, queste 956 8 | diversi, tanto grandi, e tanto divini oggetti: suole bensì renderla 957 Pre | a venire a capo del mio divisamento. Colla pazienza, virtù necessaria 958 2 | cercano di rapirle, parte son divise per infedel compagnia, e 959 Pre | contrario non legge no, ma divora egli avidamente quelle, 960 Pre | leggesi registrata nel gran Dizionario, e che arei facilmente potuto 961 7 | non ti dico già che non ti dogli di questa perdita, che appena 962 2 | più teme questa, che si doglia di quella. Perciocchè la 963 Pre | sparse vanno d’una cotal dolcezza deliziosa di voci, d’una 964 4 | dimeno è uscito di vita dolcissimamente, e piacevolissimamente. 965 4 | Perciocchè che altro ti puoi doler di lasciare? Gli amici forse, 966 2 | mi resta l’ostinazione di dolermene sempre; e restando privo 967 7 | e tira anco qualcuno a dolersi seco; ma poichè s’è invecchiato, 968 8 | divina parte; e con questa dolorosa, e fragile, quanto è bisogno. 969 Pre | fatto lecito, non senza domandar prima parere ad alcun mio 970 1 | buona, di quella che s’è domata con molta esperienza, e 971 2 | da un publico e spazioso dominio si riduce nella strettezza 972 2 | portata via, se il fonte, dond’è sortita, è salvo? Tu non 973 3 | temer il veleno? Scribonia, donna piena di gravità, fu zia 974 7 | onesto che pianghino. Ma qual donnicciuola mi troverai di quelle, che 975 Pre | di mettere in luce nelle doppie odierne Sponsalizie in luogo 976 4 | gridava in quella sua lingua dorica: Io non servirò mai; e congiunse 977 7 | freddo, e da coprirsi il dosso; non lo giudicherai stoltissimo? 978 Ded | lodatrici delle distinte doti che fregianvi a dovizia, 979 Pre | intelligente; e, non che i dotti uomini, e i semidotti, non 980 Pre | prima parere ad alcun mio dotto Amico, di riformare un tal 981 3 | a quel termine, al quale doveano pervenire, ancorchè avessero 982 7 | ne rammaricassi più del dovere. Io non ti dico già che 983 8 | incapace d’esercitare i miei doveri. Ma la malattia impedisce 984 3 | ma per uscirne, molte. Doverò io aspettar la crudeltà 985 3 | teme punto, come se gli dovesse apportar gran danno. Niuno 986 8 | Niuno si credè ch’io mi dovessi levar di letto: quante volte 987 Ded | distinte doti che fregianvi a dovizia, quella disdegna anco ch’ 988 Pre | campo della lingua nostra doviziosissima. Non si dia a credere di 989 8 | medico ti mostrerà quanto dovrai camminare, quanto esercitarti; 990 Pre | di quest’ultima, la quale dovrebbesi per noi possedere in tutta 991 8 | addosso la ruina, alla quale dovrebbono opponersi. Quel che ti preme, 992 Pre | perfetta della versione (dovuto avendo alle volte pescarne 993 3 | piena di gravità, fu zia di Drusio Libone, giovane non meno 994 2 | consigli sono irresoluti e dubbj: felicità alcuna per 995 7 | ne attristano. E perchè dubitano che non si revochi in dubbio 996 11 | affetto dell’animo. Io non dubito punto che, se noi referiamo 997 9 | e duolmi di quel che ti duole; ovvero: Felicemente fai 998 9 | quel che tu vorresti, e duolmi di quel che ti duole; ovvero: 999 Pre | intero eseguimento sudare fa duopo per anni ed anni.~ ~Ma a 1000 | durante


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