'l-duran | durat-parsi | parta-torne | torni-zoppi
            grassetto = Testo principale
     Letteragrigio = Testo di commento

1001 7 | cadavero, alla quale sian durate le lagrime un mese intiero? 1002 Ded | devozione nel volume presente, durerà la ricordanza. A tale insigne 1003 2 | questa t’armerà contra ogni durissima cosa. L’amor de’ propj figliuolini 1004 2 | l’allegrezza della preda durò mai più d’un giorno. E però 1005 2 | ricchezze; le cose senza modo durorno mai, se non moderate dalla 1006 | Ebbene 1007 | ebbero 1008 | ebbi 1009 11 | dilettazioni: non altrimente che l’ebbrezza, la quale ricompensa l’allegra 1010 11 | allegrezze avrem passata ec.~ ~E tu sai molto bene, 1011 Ded | ALLE LORO ECCELLENZE~ ~ CARLO MICHIEL~ e~ CATERINA 1012 | eccettuato 1013 8 | verità, piuttosto ce li eccita. Uno che ha sete, bee con 1014 2 | sommamente dilettata, e m’ha eccitato dal sonno, in ch’io ammarcivo, 1015 Ded | per elezioni a Dignità Ecclesiastiche, o secolaresche, e per altrettali 1016 8 | la fiamma ad arrostire, l’eculeo a tagliare, e le infuocate 1017 Pre | Sigg. Volpi nelle replicate edizioni delle Lettere originali 1018 Pre | grado la nascita, e l’educazione, la parlano, e la scrivono, 1019 3 | male. Laonde io giudico effemminatissimo il detto di quel Rodio; 1020 9 | ma io non porrò mai così effemminato nome a sì onesta, e severa 1021 Pre | fattone l’uso ch’io volea, l’Egregio Ab. Francesconi mi commise 1022 Pre | Firenze l’anno 1717. vago et elegante sì per le forme del dire, 1023 11 | la mente;~ ~parla in vero elegantemente, ma però poco propriamente; 1024 3 | facciane la scelta, et eleggane una, con la quale se liberi. 1025 3 | morir comodamente, di eleggere a lor piacere instrumenti 1026 3 | gli fusse stato concesso d’eleggersi la morte! Con che fortezza 1027 10 | cominci ad imparar i primi elementi delle lettere. I giovani 1028 11 | aspetti, ti tormenta l’animo elevato, e che compiace a se medesimo 1029 Ded | per addottoramenti, per elezioni a Dignità Ecclesiastiche, 1030 | ell’ 1031 2 | quali sono stati grandi et eminenti; e le cose istesse, che 1032 3 | con molto poco favore, empiamente abbandonato da tutti suoi 1033 9 | vita sicura, e libera dagli empiti di Fortuna, un mar morto, 1034 8 | assalto del dolore; ma quest’empito s’estingue con la lunghezza, 1035 8 | parti, le quali ha troppo empìto di se. E di qui viene che 1036 3(*)| Religion Rivelata, e che empj sono e al tutto anti-Cristiani 1037 11 | congiunta con gli Dei, e con gli emuli d’essi, non può essere interrotta, 1038 Ded | abbiasi delle persone prese ad encomiare, dopo aver per un momento 1039 Ded | cuor sincero, poichè gli encomj, che accattansi eziandio 1040 1 | io ti mostrassi un piede enfiato, una mano livida, o gli 1041 Ded | altrui invitar follemente ad entrarvi.~ ~Voi sì che la conoscete 1042 Ded | dal lato nostro chiuder l’entrata nel campo delle nostre lodi, 1043 1 | Tu cadi ne l’opinion d’Epicuri. Io ti lodo l’ozio, nel 1044 9 | anco bene: e se udirai l’Epicuro, ti dirà che sia anco cosa 1045 Pre | malnata cacoete, che quasi epidemico malore appiccossi a maschi 1046 | Eppure 1047 7 | che si conviene alla tua equità. Non voler pigliar in mala 1048 | eran 1049 | erasi 1050 Ded | presagirvi generosa prole, erede dell’indole aurea degl’integri 1051 | ero 1052 4(*)| bello ed utile è il fatale eroismo del suicidio, che noi più 1053 Pre | qual cosa ognun vede quanto errati vadan coloro, i quali gratuitamente 1054 5 | mi gabbo, il mio Lucilio, erriamo che pensiamo che la morte 1055 8 | un giorno solo di persone erudite, e scienziate, di quello 1056 1 | tenevo quest’uomo beato, et erudito: stavo tutto attento per 1057 8 | riso? Dì pur quel che vuoi, esagera quanto sai la molestia d’ 1058 Pre | che non rifinan mai di esaltar la possanza d’Amore, già 1059 8 | riescirà giammai fastidioso l’esame della verità: lo sazieranno 1060 11 | vive eguale agli Dei. Ora esamina te stesso: e se mestizia, 1061 Pre | a’ quali nulla, che non esca del lor cervello, par buono, 1062 3 | morte. Lasciamo pur che eschi per quella via, per la quale 1063 2 | Egualmente è grande, ancorchè esclusa da ogni banda si ristringa 1064 4(*)| massima, e il metterla in esecuzione. Nota dell’Editore.~ ~ 1065 Pre | è questa, al cui intero eseguimento sudare fa duopo per anni 1066 7 | La legge della morte può eseguire oggi, quel che può fare 1067 Pre | Lettere originali del Caro, eseguite con quella perfezione, che 1068 Pre | impararla alle regole, e agli esempli che ne lasciarono i più 1069 8 | chiaramente, e come debbi esercitar lo spirito, la via e lo 1070 3 | all’altre cose è forse un esercitarsi fuor di proposito; perchè 1071 11 | che vedemo che si fa negli eserciti ordinati da grandi Imperatori, 1072 Pre | natura piccante, il quale esibiscasi a bere con moltacqua mesciuto: 1073 2 | stretto fine di povertà, d’esilii, e di morte de’ suoi. Non 1074 Pre | ignoravasi onninamente l’esistenza, perchè non trovasi fatto 1075 Ded | simil servigio, ove tuttora esistesse, quell’illustrissima Accademia, 1076 4 | grata, intendendo per essa l’esito dell’amico tuo difficile, 1077 10 | hortare, ut etc. Ep. xxxvi.~ ~Esorta pur l’amico tuo, che animosamente 1078 4 | ch’ei merita, parmi che l’esortasse molto bene. Perciocchè così 1079 4 | quanto ammazzarlo. Poi esortò Marcellino, dicendogli che, 1080 Pre | immortal Galilei, i Saggi d’Esperienze della celebre Accademia 1081 8 | quelli che lo tormentavano, esperimentassero in lui tutti gl’instrumenti 1082 11 | piaceri con questo nome, espresse molto ben quel ch’egli aveva 1083 Ded | credersi, per valermi d’un’espressione poetica, orditi in Cielo, 1084 Pre | leggieri si accomoda ad esprimere checchessia con dilettosa 1085 2 | la fortuna non si possa espugnare, ordiniamoci e prepariamoci 1086 | essendogli 1087 | esservi 1088 Ded | congratularmi vivissimamente con essovoi de’ bei vostri nodi, che 1089 Pre | possedere in tutta la sua estensione, siccome quella, che, per 1090 3 | cavato il sangue; e per estenuar il corpo si suol percotere 1091 8 | distillavo tutto: dimaniera che estenuato quanto poteva essere, molte 1092 2 | questa è disprezzar le cose esterne, e contentarsi dell’onesto. 1093 5 | anco e n’accendemo, e n’estinguemo, et in quel mezzo di tempo 1094 4 | e che per esser con essi estinguessi anco, se tu potessi, il 1095 2 | ne lascia l’infermità; l’estinto lume degli occhi ne lascia 1096 Pre | carezzevoli accoglienze usate agli estranei idiomi, massimamente al 1097 8 | acutissimo, nascendo nell’estremità del corpo: non meno che 1098 Ded | presagio, che l’interna esultazione, ch’io provo vedendo Voi 1099 3(*)| vieta sotto pena degli eterni gastighi il suicidio, per 1100 3(*)| riflettere che parla un Etnico, al quale non toccò la bella 1101 Pre | scrittura, e danle anima ed evidenza, è del par fluida, quasi 1102 | ex 1103 8 | mani del calzolajo, e del fabbro. Se sei tu solito a far 1104 3 | potersi torre di servitù, facciane la scelta, et eleggane una, 1105 Pre | virtù necessaria in checchè facciasi, con un po’ di criterio, 1106 7 | non so che dell’austero, faccino stomaco? Io son di contrario 1107 3 | retardi che il volere*. Faccisi pur quel giudizio che si 1108 | facendoli 1109 | facendosi 1110 | facesse 1111 Pre | Seneca, in qual tempo facesselo. Del picciol codice adunque 1112 | facessi 1113 | facevo 1114 9 | Ut a communibus initium faciam etc. Ep. lxvii. ~ ~Per dar 1115 2 | più dell’uomo, e con più facilità, senza paura alcuna di 1116 Pre | aureo suo Decamerone dal facondo Novellator Certaldese: insipido 1117 11 | tali tutti son gabbati da fallaci e brevi dilettazioni: non 1118 11 | dall’opinione che ha del falso bene. Ma ritornando a proposito, 1119 3 | appertien punto il grido, e la fama? Abbi solamente questa mira 1120 Ded | tanto, e tanto a ragione famigerati! Ma quella modestia, che 1121 4 | può cader in pericolo la famiglia, quando fusse dubbio, se 1122 8 | conseguenza d’esso catarro fatto famigliare, mi rincresce tanto più, 1123 Pre | anche una semplice lettera familiare; della qual cosa può rendermi 1124 9 | che ebbe solennemente e familiarmente parlato, si diede ad un 1125 Pre | quello, che ne imbandisce il famoso Secretario Fiorentino nelle 1126 Pre | il sarte, tutti fino a’ fanciulletti che ancor si scompisciano, 1127 Pre | tenendosi a tutt’uomo dalla fanghiglia del neologismo. Ciò otterrà 1128 Pre | o non fa verun conto, o fanne poco, ove inelegante siane 1129 Pre | parlano, e la scrivono, la fante oggimai, lo staffiere, il 1130 11 | corra subito per tutta la fanteria, e cavalleria insieme. Questo 1131 Ded | passati nelle mani delle fantesche, diveniano serbatoj d’acce, 1132 | faranno 1133 6 | insolentiscono. Il medesimo egli farebbe, quando avesse il medesimo 1134 | fargli 1135 | farla 1136 | farmi 1137 | farne 1138 | farsene 1139 | farsi 1140 | farvi 1141 3 | scioccamente si può fare, che morir fastidiosamente? O uomo veramente forte, 1142 3 | dalla tardanza de’ venti, e fastiditi dalla pigra noja della tranquillità; 1143 Pre | imbandalzì per la sopravvegnenza fatal delle guerre, distruggitrici 1144 4(*)| onde bello ed utile è il fatale eroismo del suicidio, che 1145 2 | n’uscirà fuori. Voi non fate niente, un ne potrà dire, 1146 Pre | loro, e benediranno le mie fatiche nell’ammannirglielo, quando 1147 Ded | sieno ben temprati alla faticosa incudine; ma più dolce riesce 1148 Pre | distemperato, e dilavato sì fattamente, che somiglievol direbbesi 1149 | fatte 1150 Pre | Biblioteca Pisani, alla quale, fattone l’uso ch’io volea, l’Egregio 1151 Ded | traspare. Da vincoli sì fausti e sì bene stretti io posso 1152 Pre | purezza delle respettive favelle de’ paesi.~ ~Insipido omai 1153 1 | occasion di parlare con simili favole, non fa altro che raunar 1154 11 | anco il plauso, e il grido favorevole, che con gran fastidio s’ 1155 9 | memorabilmente, et in qualche fazione virtuosa? Quando un sopporta 1156 8 | delle viscere; quella d’una febbre, che abbrugiando ci vada 1157 8 | travagliato dal catarro, e da febbricciuole, che vengono per ordinario 1158 4 | debiti della vita, che faccio fedelmente, e con industria. E che? 1159 Pre | eleganza e per una cotal fedeltà non servile va al di sopra 1160 Ded | per le applaudite vostre felicissime nozze alcune scelte composizioni 1161 3 | mare, o nell’altezza d’una fenduta rupe! D’ogn’intorno abbandonato 1162 6 | non altrimenti che una fenice, nasce ogni cinquecento 1163 2 | spinge a dar nell’armi le fere, che sono per la fierezza, 1164 9 | schivar un’asta che venga per ferirti, ma anco incontrarla col 1165 3 | deliberazione. Ma verrà ben fermamente il giorno, che richiederà 1166 2 | volontà nostra è forzata a fermarsi, non essendovi cosa maggior 1167 7 | mi percosse. Ora io ho fermato nel pensiero che tutte le 1168 11 | ferito da una saetta, e fermatosi alquanto, seguitò quel ch’ 1169 4 | viaggio sarà imperfetto, e ti fermerai o nel mezzo, o poco di qua 1170 7 | LETTERA VII.~ Moleste fers decessisse Flaccum etc. 1171 10 | navigazione, a un agricoltore la fertilità della terra, che coltiva, 1172 Ded | giunti a riva de’ vostri fervidi voti, a formare m’induce.~ ~ 1173 1 | vincere i vizj nel primo fervor della gioventù: et ora non 1174 1 | cercano, e mirano per le fessure le serrate et ascose. Le 1175 8 | un non so che di più la fiamma ad arrostire, l’eculeo a 1176 Pre | piuttosto che le siensi le mille fiate dette, o scritte per altri? 1177 5 | stenti in mandar fuora il fiato? Io ho bonamente provato 1178 9 | solamente questo, ch’io non mi fido ancora della sua freddezza, 1179 2 | le fere, che sono per la fierezza, e per l’inconsiderato impeto 1180 3 | fossa, et essendo come un fiero animal nudrito, persuadendogli 1181 2 | durissima cosa. L’amor de’ propj figliuolini spinge a dar nell’armi le 1182 11 | infetti; per non passar da una figura ad un’altra. Ora io dimando 1183 11 | prova di loro. Vi trovo figure, l’uso delle quali se niuno 1184 Pre | dettano in essa col gusto finissimo del buon secolo. Piena zeppa 1185 4 | Marcellino, dicendogli che, come finita la cena si suol dividere 1186 11 | ben conosciute anco dai finitimi, nell’assedio d’una città, 1187 2 | altro sia subito coperto, e finito in quel suggetto, ove egli 1188 Ded | gentile idioma, che stette finora ascoso; e ve ne sapran buon 1189 3 | ogn’intorno dalla guardia, finse di dormire, e come che nel 1190 7 | ragionevolmente, perocchè o che è finto, o che è pazzo. Io che ti 1191 Ded | tosche voci, e il più bel fior ne cogliea. Non vi sien 1192 Pre | imbandisce il famoso Secretario Fiorentino nelle sue svariate scritture, 1193 Pre | estremo giorno, fino a che fioriranno gli ottimi studj, e saranno 1194 2 | imperio, allorchè maggiormente fiorivano, son cadute al basso: e 1195 Pre | della Crusca, stampato in Firenze l’anno 1717. vago et elegante 1196 7 | sì molli, che a guisa di fiume corrano. Si deve lagrimar, 1197 7 | lxiii.~ ~Ti rincresce che Flacco Amico tuo sia morto; ma 1198 7 | Moleste fers decessisse Flaccum etc. Ep. lxiii.~ ~Ti rincresce 1199 Pre | anima ed evidenza, è del par fluida, quasi fonte di perenne 1200 7 | come si suol dire, a mele e fogaccia; e il ragionar di quei, 1201 Pre | usi, e stranie nel vestir fogge, quanto di apparare, col 1202 Pre | di parole, e più perchè i fogli scritti erano ad otta ad 1203 Pre | lamentare a mio beneplacito la foja, onde fatalmente van sopraffatti 1204 2 | maggiore; o come un subito folgore, al colpo del quale tremano 1205 Ded | e non già altrui invitar follemente ad entrarvi.~ ~Voi sì che 1206 Pre | Chi sa la lingua nostra fondatamente, non prova grande stento 1207 Pre | che ne lasciarono i più forbiti Scrittori antichi e moderni, 1208 Pre | nascessero come i funghi per le foreste del mio Maséro) debb’io 1209 1 | altra età sia più atta a formar la mente buona, di quella 1210 Ded | de’ vostri fervidi voti, a formare m’induce.~ ~Sono dell’E. 1211 10 | offenda anco gli animi nostri formati dalla natura affezionati 1212 Ded | dopo aver per un momento formato la dilizia e l’occupazion 1213 Pre | vago et elegante sì per le forme del dire, ma in istile ampio 1214 Pre | edizione presente, per avermi fornito con quella generosità, ch’ 1215 8 | tutti quelli, che sono stati forti, e che han vinto il dolore: 1216 2 | Contra questi casi dovemo noi fortificarci; e perchè non vi è muro, 1217 2 | instrumento sia questo da fortificarsi? Non si sdegni l’uomo per 1218 11 | ajuto. Ma il Savio è sempre fortificato, et attento contra tutti 1219 2 | bene, che l’onesto. Questa fortificazione non vi renderà liberi dalla 1220 3 | vorrà del fatto di questo fortissimo uomo, purchè si tenga per 1221 2 | molto dato a queste cose fortuite, s’ha acquistato una grande 1222 2 | dove la volontà nostra è forzata a fermarsi, non essendovi 1223 4 | fin della quale non siamo forzati di venire. Il viaggio sarà 1224 3 | messo dal Tiranno in una fossa, et essendo come un fiero 1225 | fossimo 1226 2 | officj fra gli parenti, e fra’ figliuoli: ora è circondata 1227 3 | col girar della ruota si fracassò il capo: e così con quel 1228 8 | e con questa dolorosa, e fragile, quanto è bisogno. Ma è 1229 7 | aver avanti gli occhi la fragilità non solo nostra, ma anco 1230 Pre | turbin furioso di chiacchiere francesche.~ ~Se nella Satira VI. Giuvenale 1231 Ded | CATERINA PISANI~ ___ ~ FRANCESCO PISANI~ e~ MADDALENA MICHIEL.~ ~ 1232 Pre | contra tutti coloro, che la francese favella coltivano, biasimando 1233 Pre | idiomi, massimamente al francioso, che, per essere di men 1234 Pre | ridondante degli scritti franco-italo-irocchesi, che have soverchiato argini 1235 Pre | native grazie, di terse frasi, e di purgati e scelti modi 1236 2 | senza iniquità, e senza fraudi, e godono i piaceri che 1237 9 | mi fido ancora della sua freddezza, et ancor contrasto con 1238 Ded | delle distinte doti che fregianvi a dovizia, quella disdegna 1239 Pre | molto felice, tra per le frequenti cancellature, e sostituzion 1240 Ded | appunto per la soverchia frequenza, con che esse ricorrevano, 1241 Pre | il naso certi ricadiosi frinfini, a’ quali nulla, che non 1242 Pre | voglia di rifriggere questa frittata, e di sfogar dal mio canto 1243 4(*)| all’amico, a cui scrive, le frivole ragioni, onde bello ed utile 1244 2 | spaventati da un vano rumor di fronda, così noi siamo commossi 1245 Ded | che chiaro su le serene fronti vi si appalesa e traspare. 1246 6 | casa, o qualche ameno e fruttifero podere, e non dimeno per 1247 8 | abbondantissimo non per tanto il frutto, che ne avremo raccolto: 1248 2 | si in preda a questi fugacissimi beni, tosto resta abbandonata, 1249 3 | del nostro Virgilio,~ ~Che fuggan via le terre e le cittadi;~ ~ 1250 6 | per la piuma, la quale, fuggendosi, ha rimessa. Tu sai quanto 1251 3 | condotto al supplizio, lo fuggì. Non è cosa che impedisca 1252 2 | cose, e quelle incerte e fuggitive. Di qui viene che non ci 1253 1 | questa umana vita, se n’è fuggito. Io non ho dannato altro 1254 8 | maggior danno a quei che fuggono, così ogn’incomodo di fortuna 1255 | fui 1256 Pre | quasi nascessero come i funghi per le foreste del mio Maséro) 1257 8 | la malattia impedisce le funzioni del tuo corpo, non quelle 1258 5 | lungamente stenti in mandar fuora il fiato? Io ho bonamente 1259 Pre | dell’orecchio con un turbin furioso di chiacchiere francesche.~ ~ 1260 8 | al corpo. I nostri studj furno causa della mia salute; 1261 | furon 1262 4 | essere, ancorchè io non fussi vecchio come sono. Ma ora 1263 2 | che crucciarsi delle cose future, riservarsi per quando 1264 3 | si destano per modo, che gabbano anco quelli, che diligentissimamente 1265 1 | ascoltarlo; ma alfin mi trovo gabbato, non ho veduto, udito 1266 1 | trovarmi per far profitto. Ti gabbi se speri di aver ajuto alcuno 1267 5 | perocchè in questo, s’io non mi gabbo, il mio Lucilio, erriamo 1268 Pre | l’opere dell’immortal Galilei, i Saggi d’Esperienze 1269 2 | lascia ciechi; tagliate le garrette, non solo manca la velocità, 1270 3(*)| sotto pena degli eterni gastighi il suicidio, per qualunque 1271 Pre | sarebbe al par dell’ultima gazzetta, un tal monumento, che nel 1272 8 | non mandò fuori nemmeno un gemito solo, nemmeno un sospiro; 1273 Pre | accattare, ad adornarsene, gemme e vezzi dall’altre. Non 1274 Pre | un tal monumento, che nel gener suo vale un tesoro, e che 1275 3 | determinatamente far una proposizion generale, se essendo un forzato per 1276 Pre | sì bestia di prenderlami generalmente contra tutti coloro, che 1277 8 | sdegnano fortemente, quando generano nella lor strettezza qualche 1278 3 | scoprire il comun fine della generazione umana. Noi sciocchissimi 1279 Pre | malissimamente. Sappia pur uno ogni genere di linguaggio, che ciò gli 1280 6 | così lungo intervallo si generinogran cose. Le mediocri 1281 9 | desidererò di poter soffrir generosamente le ferite, la fame, e tutti 1282 Pre | avermi fornito con quella generosità, ch’è propia del loro animo, 1283 2 | figliuoli, e la servitù de’ genitori vi turberanno. Dirò prima 1284 11 | India, e facendo guerra a genti non ben conosciute anco 1285 Ded | tesoretto in fatto del suo gentile idioma, che stette finora 1286 Pre | scritti sono con purità, e gentilezza di stile. Costui delle opere 1287 Ded | con rapid’occhio curioso gentilmente legato uno di que’ volumi 1288 10 | a tirar l’arco: se nella Germania, incontanente negli teneri 1289 3 | combatter con le bestie, un Germano mettendosi in ordine per 1290 Ded | decantare trovata le gloriose geste degli eroi, o l’alto potere 1291 9 | spingendo il cavallo si gettò in mezzo agl’inimici, desideroso 1292 8 | esso disciogliere anco il ghiaccio: perchè non gli vengono 1293 8 | e dati totalmente alla ghiottoneria, al lusso, e ad altre simili 1294 8 | quanto può digerire. Non giacerà sotto i suoi occhi negletto 1295 1 | mi concederesti ch’io mi giacessi in un loco, per rimediare 1296 11 | e per esser lungo tempo giaciuti in questi vizj, il levarsene 1297 4 | mettere il cadavere, dove egli giacque pur assai, e mancando il 1298 2 | che la Fortuna faccia i giochi, e che butti in questa moltitudine 1299 11 | che pieno d’allegrezza, giocondo, e placido, et intrepido 1300 Pre | comunemente conosconsi alla giornata, certi impareggiabili pregi, 1301 1 | che cosa ti potrà apportar giovamento alcuno questo che impari 1302 3 | avanti gli occhi la mia giovanezza, e mi parea che mi fusse 1303 10 | anco fare, i quali non men giovano a fargli, che a ricevergli. 1304 Pre | un po’ di criterio, e col giovarmi continuo del testo originale 1305 11 | giurano ch’io son figliuol di Giove: ma questa ferita grida 1306 2 | desiderio della gloria accende i giovenili ingegni talvolta a disprezzar, 1307 8 | caso il dolore ha fine. Gioverà anco pur assai rivoltar 1308 10 | ch’egli più tosto volea un giovine malanconico, che allegro 1309 8 | racquistar la sanità mi giovorno pur assai gli amici; l’esortazioni, 1310 3 | dov’egli sedea, finchè col girar della ruota si fracassò 1311 Ded | prezzolati, o ambiziosi di veder girare a stampa il proprio nome 1312 2 | non vorrà spontaneamente gittarsi in quell’amarezza, che non 1313 2 | cose, che di sopra ci son gittate dalla Fortuna; per le quali, 1314 3 | animosamente egli si sarebbe gittato nella profondità del mare, 1315 Ded | oziosi e degli scioperati, gittavansi alla rinfusa tra il polveroso 1316 9 | incomodi. Alcuni de’ nostri giudicano, che noi non dovemo desiderare 1317 8 | della morte. Perciocchè non giudicavo di morire, lasciando loro 1318 Ded | merito nissuno esser puote giudice competente, e siccome un 1319 7 | altri amici, ci portiamo e giudichiamo anco male d’essi, a stimargli 1320 8 | animo, che nel corpo: purchè giugniamo a tralasciare d’inorridirsi 1321 Ded | che gloria, sempre che non giungasi a meritarli. Ma siccome 1322 Pre | che se tutte le morte non giunge a superare, non la cede 1323 8 | contra il malore: se nulla giungerà a farti piegare a debolezza 1324 4 | stato per sorte concesso di giungere al centesimo? Come nella 1325 3 | testa, l’abbassò tanto, che giunse con essa alle ruote del 1326 Ded | ch’io provo vedendo Voi giunti a riva de’ vostri fervidi 1327 Pre | cortesi l’intendere il come giunto siami alle mani il prezioso 1328 3 | medesimi. Pochi giorni sono nel giuoco di quei, che son condannati 1329 11 | dall’impresa, Tutti, disse, giurano ch’io son figliuol di Giove: 1330 Pre | Stampatori del secol nostro Giuseppe Comino. Chi amasse poi di 1331 2 | molti incomodi agli uomini giusti, e perchè tutto quel ch’ 1332 2 | di prudenza esatta, e di giustizia incorrottibile, seguita 1333 Pre | francesche.~ ~Se nella Satira VI. Giuvenale mena alto scalpore, e querele, 1334 2 | lacerarne. Serviamocene, non ci gloriamo d’esse; e serviamocene anco 1335 1 | chiamarla poltroneria. Il gloriarsi dell’ozio, è una pigra ambizione. 1336 Ded | a decantare trovata le gloriose geste degli eroi, o l’alto 1337 3 | può molto perdere per le goccie, che cadono dai tetti. Non 1338 2 | bisogno di cosa alcuna? Perchè gode delle presenti, e non desidera 1339 7 | essendo negligentissimi in goder gli amici, gli piangono 1340 6 | te ne sei saziato: se gli godi poco tempo, tu gli perdi 1341 7 | te lo diede anco. E però godiamone avidamente gli amici, perchè 1342 2 | iniquità, e senza fraudi, e godono i piaceri che si pigliano 1343 2 | senza ragione, non l’ha godute lungo tempo; perciocchè 1344 11 | del soverchio, del gonfiato. Vi trovo non dimeno certe 1345 8 | che vie maggiormente si gonfino le ferite; e questo di più 1346 Pre | man bassa, alterandole con gotico pensamento, sovra le altrui 1347 10 | quanto suo utile egli si sia governato. Quelli, ai quali si porta 1348 1 | mandar i tuoi pari in ogni governo, d’ogni tempo, senza 1349 Pre | ritenga, le precipue regole grammaticali, senza cui e’ moverebbe 1350 5 | l’altra di queste cose è grandissima sicurezza; perocchè in questo, 1351 Pre | asseriscono non esser ella atta granfatto a servir di veste alle scienze 1352 2 | con un che si parta dalla grappiglia, nessuno cerca di ferir 1353 4 | immaginava che potesse esser più grato a colui che deliberava. 1354 Ded | posto a prezzo, per sentirsi grattato soavemente l’orecchio dal 1355 Pre | errati vadan coloro, i quali gratuitamente asseriscono non esser ella 1356 8 | schivarlo, ti seguirà, e più gravemente ti verrà addosso; e se gli 1357 Pre | che fatta non fusse alla greca: perchè non potrò io lamentare 1358 Pre | a maschi e a femmine, di grecizzare in tutto, talchè disdicevole 1359 11 | Giove: ma questa ferita grida apertamente ch’io son uomo. 1360 11 | cominciano a impatronirsi di lui, gridando dicono que’ versi di Virgilio:~ ~ 1361 4 | quale essendo fatto prigione gridava in quella sua lingua dorica: 1362 10 | che essendo novo parve grosso, et aspro, si faccia buono, 1363 8 | Oltra di questo può l’uomo guardarsi dal dolor, che debbia venire; 1364 6 | dimeno per possederle non guardiamo a fastidj, a pericolo, 1365 2 | inimici, bisogna che sempre si guardino d’ogn’intorno, e ad ogni 1366 1 | per non esser ritrovati, guastano le lor pedate intorno alla 1367 Pre | seno all’Italia stessa un guazzabuglio di parole barbare e mostruose, 1368 2 | uomini, e con vil piacer gli guidano. Dunque o che è cosa incredibile 1369 8 | saporito a chi ha più fame. Si gusta con maggior avidità ciò, 1370 Pre | nell’ammannirglielo, quando gustato avranno un volgarizzamento, 1371 Pre | a veruna delle viventi. Hansi quindi marcio torto coloro 1372 8 | della malattia. Credilo: havvi luogo alla virtù anche nel 1373 4 | LETTERA IV.~ Subito hodie nobis Alexandrinæ naves 1374 Pre | Mss. del mio Autore, hollo alterato d’un jota, neppur 1375 10 | LETTERA X.~ Amicum tuum hortare, ut etc. Ep. xxxvi.~ ~Esorta 1376 8 | tralasciare d’inorridirsi all’idea della morte. Tralascieremo 1377 8 | saprà che non crescono già l’idee dell’onestà, e i piaceri 1378 4 | facesse un mestier da servo, e ignominioso, comandandoglisi che portasse 1379 Pre | sublimi; siccome chi la ignora quasi al tutto, o in massima 1380 6 | di qui si può conoscere l’ignoranza nostra, che pensiamo che 1381 Pre | undici Lettere, delle quali ignoravasi onninamente l’esistenza, 1382 Pre | ispezieltà il natio non ignori, anzi lo apprenda con solerte 1383 | III 1384 3(*)| la bella sorte d’essere illuminato dalla luce della Religion 1385 Ded | tuttora esistesse, quell’illustrissima Accademia, che abburattava 1386 Pre | più che mai prese forza, e imbandalzì per la sopravvegnenza fatal 1387 8 | Lucrino: perchè al tempo dell’imbandigione del pranzo non ci sia un 1388 Pre | insipido quello, che ne imbandisce il famoso Secretario Fiorentino 1389 Pre | nazionali da que’ sazievoli e imbastarditi nepoti di Romolo aveansi 1390 11 | perciocchè non siamo solamente imbrattati, ma anco infetti; per non 1391 Pre | parte, trovasi nel maggiore imbroglio a scrivere correttamente 1392 5 | giorno intiero. Lauda, et imita colui, al quale non incresce 1393 3 | questa parte sopra tutti imitare. Or io mostrerò che questa 1394 1 | precetto de’ Stoici, ma ad imitazion loro; tu devi anco farlo 1395 Ded | modestia ella si è questa, e d’imitazione degnissima, della quale, 1396 8 | è tanto misero, quanto s’immagina d’esserlo. Io giudico che 1397 2 | travagliato dal male. Perocchè immaginandoselo prima, cade avanti il tempo. 1398 8 | vita a molti, a’ quali l’immaginarsi di morire è stato salute. 1399 3 | del viaggio. Il medesimo immaginati che intervenga a noi: perciocchè 1400 4 | dava quel consiglio, che s’immaginava che potesse esser più grato 1401 2 | gli altri dal timore; e l’immaginazione che possa intervenir loro 1402 4 | ti terrà compagnia? Io m’immagino che tu crederesti di morir 1403 Pre | scelti modi di dire vivaci immaginosi, che coloriscono ogni scrittura, 1404 8 | morte, quantunque sia ella immatura, quantunque ci rapisca alla 1405 Pre | abbiano l’opere dell’immortal Galilei, i Saggi d’Esperienze 1406 Pre | si dia a credere di poter impadronirsene in pochi mesi, come avvien 1407 11 | resistere contra gli vizj, non imparando se non in quel tempo ch’ 1408 10 | è tempo che non si deve imparare? Non; ma siccome è cosa 1409 Pre | perfettamente, attenendosi nell’impararla alle regole, e agli esempli 1410 10 | avi, in un subito averebbe imparato di cavalcare, e di ferir 1411 Pre | conosconsi alla giornata, certi impareggiabili pregi, e certe squisitezze, 1412 1 | giovamento alcuno questo che impari ora che sei nel fine? In 1413 11 | potea capire, cominciano a impatronirsi di lui, gridando dicono 1414 Ded | Ma quella modestia, che m’impedì di cogliere poesie lodatrici 1415 4 | tanto mal esempio sarebbe l’impedir il padrone che non s’uccida, 1416 3 | lo fuggì. Non è cosa che impedisca un che desidera di fuggire 1417 11 | eserciti ordinati da grandi Imperatori, che tutto il corpo d’essi 1418 4 | vita non si può dimandar imperfetta, ognivolta che sia onesta. 1419 Pre | vederle comunque compiute, che imperfette lasciate. Tal mio supplemento 1420 4 | venire. Il viaggio sarà imperfetto, e ti fermerai o nel mezzo, 1421 2 | per lussurioso e smisurato imperio, allorchè maggiormente fiorivano, 1422 Ded | delle sante Muse.~ ~Bene impertanto e saggiamente adoperarono 1423 8 | teco delle parti buone; et impiega tutta la memoria nelle cose, 1424 9 | che t’inciti, e dove t’impieghi; e con i pericoli e travagli 1425 2 | mi succede in lor luogo l’impietà di piangerli continuamente. 1426 1 | clienti. Or ecco di quanta importanza è l’esser superato dagli 1427 4 | di maniera che essendogli imposto che facesse un mestier da 1428 Pre | che colui, che a scriverla imprende, non sia tanto ospite nel 1429 Pre | salto, e portavano in se impresse le note delle ingiurie sofferte 1430 8 | ne cagiona e più viva l’impression del dolore. Eppure in mezzo 1431 2 | medesima persuasione et impressione, che niuna di queste cose 1432 Ded | quali più sopra parlai) imprimer facessi un libro, che su 1433 Ded | pacatissima e tranquilla per inalterabile felicità, e posso del par 1434 3 | per buona, ancorchè sia inaudita, et ancorchè sia nova. A 1435 8 | qualunque cosa: ella mi rese incapace d’esercitare i miei doveri. 1436 7 | gli amici, perchè egli è incerto quanto tempo gli possiamo 1437 10 | sorti di perturbazioni; incita gli altri a diverse cose; 1438 8 | fuggir l’ozio, al qual sempre inclina l’indisposizione; come debbi 1439 9 | cominciato a mostrarsi; ma inclinando già verso l’estate, quando 1440 11 | questo tale, che subito è per inclinare nel contrario, io lo chiamo 1441 9 | venga per ferirti, ma anco incontrarla col petto. Se dunque si 1442 2 | prudenza esatta, e di giustizia incorrottibile, seguita che egualmente 1443 2 | l’opere delle virtù sono incorrottibili. Et ancorchè gli amici, 1444 2 | guidano. Dunque o che è cosa incredibile che Iddio sia privo degli 1445 5 | imita colui, al quale non incresce di morire, piacendogli di 1446 Ded | ben temprati alla faticosa incudine; ma più dolce riesce d’assai, 1447 4 | da un’infermità, non già incurabile, ma lunga e fastidiosa, 1448 Pre | disdicevole e in certa guisa indecente reputata un’azion’era, che 1449 Pre | neologismo. Ciò otterrà dalla indefessa lettura de’ buoni Autori, 1450 11 | Alessandro, vagando già nell’India, e facendo guerra a genti 1451 Pre | sono coteste voci, e potrei indicarle, ma non voglio, appunto 1452 8 | anche le stesse vesti dànno indizio del coraggio d’un uomo. 1453 Ded | generosa prole, erede dell’indole aurea degl’integri costumi, 1454 2 | per l’inconsiderato impeto indomite. Il desiderio della gloria 1455 8 | letto. Non sono già l’armi indossate, le truppe poste in ordine 1456 Ded | fervidi voti, a formare m’induce.~ ~Sono dell’E. E. V. V. 1457 3 | pervenire, ancorchè avessero più indugiato; altri son macerati e cotti 1458 4 | faccio fedelmente, e con industria. E che? Dunque non sai tu, 1459 Ded | sostituirono di alcuni Opuscoli o inediti, o, comechè altra volta 1460 Ded | riempiono a vicenda di quell’ineffabil contento, che chiaro su 1461 Pre | spesso inesatta era, sempre ineguale, e di renderla uniforme 1462 Pre | conto, o fanne poco, ove inelegante siane la locuzione. Per 1463 Pre | dell’Autore, la quale spesso inesatta era, sempre ineguale, e 1464 2 | acquistato una grande et inestricabile occasione di perturbazioni. 1465 11 | corpo, il piacere è cosa infame; e che l’allegrezza non 1466 2 | patir ignominia, o qualche infamia son mesti. Altri vedrai 1467 | Infatti 1468 2 | rapirle, parte son divise per infedel compagnia, e parte prese 1469 1 | nostro sono delle parti inferme, le quali si devono curare. 1470 8 | simili distemperatezze, ed infermi più nell’animo, che nel 1471 2 | dire, la sanità, essendo infetta, ne lascia l’infermità; 1472 11 | solamente imbrattati, ma anco infetti; per non passar da una figura 1473 3 | Mira come anco gli più infimi servi stimolati dal dolore 1474 8 | l’abbandonarsi ad un ozio infingardo. Ad uno spirito, che va 1475 8 | l’eculeo a tagliare, e le infuocate lamine, le quali fanno che 1476 10 | noi ci accomodassimo, e c’ingegnassimo a quello, al quale per un 1477 Pre | patrio s’apprende, hanno ingenerato in seno all’Italia stessa 1478 11 | vizj, e poichè i piaceri, ingeriti nel piccolo corpo più di 1479 Pre | qual la tedesca, qual l’inghilese, tutti la gallica lingua? 1480 3 | ancorchè siano dagli abitatori ingiuriati, non si sanno però partire, 1481 3 | levarsi la vita. È cosa ingiuriosa il vivere a chi si deve 1482 Pre | disamina.~ ~Non riuscirà però ingrata cosa a’ leggitor cortesi 1483 2 | lamento nasce che noi siamo ingrati a Dio, e malamente interpretiamo 1484 2 | perciocchè vivono senza iniquità, e senza fraudi, e godono 1485 9 | LETTERA IX.~ Ut a communibus initium faciam etc. Ep. lxvii. ~ ~ 1486 2 | istesse, che gli aveano innalzati, gli abbassano. E però si 1487 4 | tutti quelli che sono stati innanti a te, et il medesimo avverrà 1488 Ded | non ne fosse fatalmente inondato. Librifatti sovente 1489 8 | giugniamo a tralasciare d’inorridirsi all’idea della morte. Tralascieremo 1490 10 | caderanno. La roba è un’inquieta felicità; per se medesima 1491 Ded | di vanità, e pascolo all’insana ambizione. certo potea 1492 3 | cose? Questa è quella che n’insegna che vi son molte strade 1493 Ded | oggidì l’obblazione di tali insipide cantilene, che accomunavanli 1494 11 | e che così leggiermente insistemo a così gran cosa. E come 1495 8 | te una qualche cosa per insistenza, porgerai un esempio il 1496 6 | che per subita grandezza s’insolentiscono. Il medesimo egli farebbe, 1497 9 | se vuoi saper quanto sia instabile, basteti solamente questo, 1498 Pre | toccar con mano, sol che ne instituisca un po’ di confronto. Io 1499 10 | tutti gli anni d’essere instituito. Brutta e ridicola cosa 1500 3 | casi sono ammaestrati et instrutti dalla lunga meditazione, 1501 Ded | alle loro canore zacchere insulse. Ecco quindi l’amabilissima 1502 4 | dopo di te? Questo ordine insuperabile, e che non si può mutar 1503 2 | delle quali nessun si debbia insuperbire. Perciocchè che cosa più 1504 10 | quelli a lussuria; questi insuperbisce, quelli umilia, e tutti 1505 | Intanto 1506 4 | lussuria non t’ha lasciato cosa intatta per questi anni che seguono; 1507 Ded | erede dell’indole aurea degl’integri costumi, e delle morali 1508 3 | perseverando la sanità, l’integrità, e la felicità del corpo, 1509 3 | Libone, giovane non meno integro che nobile, e di maggior 1510 Pre | ambisce ognuno di mostrarsi intelligente; e, non che i dotti uomini, 1511 Pre | testo originale latino per l’intelligenza perfetta della versione ( 1512 9 | desidererò di non far cosa intemperantemente et effemminatamente. Non 1513 2 | acquistato per virtù, ruinò per intemperanza. Contra questi casi dovemo 1514 11 | la cosa a chi impara, et intende, che gli paja d’averla avanti 1515 4 | a te doverà esser grata, intendendo per essa l’esito dell’amico 1516 11 | perpetua serenità. Or tu intendi quel che deve spingerti 1517 9 | desiderando io la vita onesta, intendo anco di desiderar queste 1518 Ded | ambe queste cose il mio intento ottenuto. Quand’io abbia 1519 9 | solamente ha cominciato ad intepidirsi. però ancor gli si può 1520 2 | che l’acqua che corre, sia intercetta, e portata via, se il fonte, 1521 Pre | novatori sì fatti mangiami l’interiora, e avendola da un pezzo, 1522 10 | che tememo, e ricusiamo, interlassa la vita, non la toglie del 1523 8 | riaver le forze, e quando interlassarlo, perchè non inciti, e non 1524 8 | dolor del corpo, e l’aver interlassato i piaceri. Della morte s’ 1525 8 | dolore, che talvolta non s’interlassi, o che del tutto non si 1526 Ded | avveri un presagio, che l’interna esultazione, ch’io provo 1527 8 | abbrugiando ci vada tutto l’interno; quella d’una sete ardentissima 1528 Pre | impresa si è questa, al cui intero eseguimento sudare fa duopo 1529 2 | ingrati a Dio, e malamente interpretiamo le cose divine: lamentandoci 1530 11 | emuli d’essi, non può essere interrotta, vien mai meno, che mancherebbe 1531 6 | maravigliare, che da così lungo intervallo si generino sì gran cose. 1532 3 | LETTERA III.~ Post longum intervallum etc. Ep. lxx.~ ~Dopo tanto 1533 7 | amici ci è gioconda. Ma intervenendovi poi spazio di tempo, tolto 1534 3 | medesimo immaginati che intervenga a noi: perciocchè altri 1535 2 | l’immaginazione che possa intervenir loro di patir il medesimo, 1536 3 | questo albergo. Così anco interviene a quelli, che lasciando 1537 Pre | pure egli qualche non più intesa voce: ciò che monta? Sarà 1538 8 | vederli posti sul piatto tutti intieri. Che mal quinci ti avvenne? 1539 Ded | adulazione, e rado dettati da un’intima persuasione, che abbiasi 1540 8 | tutto quel, che può sembrare intollerabile ai nostri di soverchio dilicati, 1541 Pre | ad effetto sì malagevole intrapresa. Quello, di che posso assicurare 1542 3 | come tu sai, altri sono intrattenuti e burlati dalla tardanza 1543 2 | beatitudine non può essere senza l’intrepidezza; e tra gli sospetti malamente 1544 4 | circostanti, così non esser cosa inumana, che nel finir della vita 1545 4 | piacevolissimamente. Ma non ne sarà però inutile questa favola; perchè molte 1546 11 | et io veggo quante cose inutili io desideri, e quante ne 1547 Ded | ridicola costumanza della già invalsa tra noi di pregare, ed anco 1548 Ded | candidi lodatori, punto invanisce per quanti gli si tessano 1549 4 | questo modo, più tosto che invecchiasse per poltroneria? Perchè 1550 7 | dolersi seco; ma poichè s’è invecchiato, vien deriso, e ragionevolmente, 1551 Ded | togliere al tutto di mezzo l’inveterato uso, pessimo già diventato, 1552 6 | mondo, sarai ancor manco invidiato. Considera di grazia tutte 1553 1 | poter assai nel foro, è un’invidiosa e breve potenza, e sordida 1554 Ded | nostre lodi, e non già altrui invitar follemente ad entrarvi.~ ~ 1555 2 | a questo; quei che dall’ira, o dall’invidia popolare, 1556 2 | gli nostri consigli sono irresoluti e dubbj: felicità alcuna 1557 Ded | commendi e magnifichi in isciolta orazione. Mi sia lecito 1558 3 | la vena. Non accade con ismisurata ferita aprirsi il petto: 1559 4 | cominciano ad entrar nell’Isola Caprea, et a toccar il promontorio, 1560 Pre | attribuirà a loda, ma in ispezieltà il natio non ignori, anzi 1561 Ded | Raccoltoni, che quasi ad ogn’istante usciano non saprei ben dire 1562 | iste 1563 8 | ammalato! e perchè? Perchè non istempra la neve nel vino: perchè 1564 6 | grandi sono con la rarità istessa commendate. Ora costui è 1565 6 | medesimo avvien nei tristi istessi, i quali non han pena maggiore 1566 Pre | tanti di noi, degeneri dagl’Itali prischi, non tanto di adottare 1567 Pre | scevera quasi affatto l’italiana favella. Ciò procede per 1568 Pre | sapore di lingua veramente italica, regger possono al martello 1569 Ded | composizioni de’ migliori Italici Cigni, le quali, lungi dal 1570 Ded | è dell’altre molte, ond’ite adorni, reputerassi debitrice 1571 | IV 1572 | IX 1573 6 | LETTERA VI.~ Jam tibi iste persuasit etc. 1574 3 | gioventù facevo, e che pur jeri l’avessi fatto. Già noi 1575 Ded | solo a sgretolar candìti a josa, ma a scorrer anco con rapid’ 1576 Pre | hollo alterato d’un jota, neppur quando m’avvenni 1577 8 | che maraviglia è che tu ’l senti, se lo sopporterai 1578 8 | Ella ritarda il corso dei lacchè, lega le mani del calzolajo, 1579 3 | appetisca il ferro, o il laccio, o pur bevanda che occupi 1580 2 | levino da noi senza punto lacerarne. Serviamocene, non ci gloriamo 1581 4 | Si tien memoria di quel Lacone sbarbato ancora, il quale 1582 6 | quali ci causa anco fin alle lacrime; e conoscerai apertamente 1583 1 | Le segnate spingono il ladro. Ciò che apparisce par vile: 1584 7 | di fiume corrano. Si deve lagrimar, non piangere. Ti parerà 1585 Pre | lezioni, oltre a qualche laguna, che pareva impossibile 1586 3 | lamentar più di quel che si lamenta colui, che ha tosto navigato. 1587 2 | interpretiamo le cose divine: lamentandoci che non ci dia di continuo, 1588 Pre | greca: perchè non potrò io lamentare a mio beneplacito la foja, 1589 2 | tutto il mondo. E da questo lamento nasce che noi siamo ingrati 1590 8 | tagliare, e le infuocate lamine, le quali fanno che vie 1591 3 | passandosi la gola con quella lancia, che avea presa contra gli 1592 Pre | dire, ma in istile ampio e largo, nel quale quel morale Filosofo 1593 5 | stavo per affocarmi, non lasciai mai di darmi pace co’ pensieri 1594 Pre | fusse di più agevol lettura, lasciandole però qualche tinta d’antichità. 1595 4 | che altro ti puoi doler di lasciare? Gli amici forse, e la patria? 1596 Pre | fine, parvemi opportuno lasciarle correr così. Però fu per 1597 Pre | regole, e agli esempli che ne lasciarono i più forbiti Scrittori 1598 Pre | gentili ingegni, che non lasciaronsi affatturare dal calice del 1599 8 | nelle mani; colui, che non lasciò di ridere; ancorchè maravigliandosi 1600 11 | fanno altro, che consumar lascivamente tra false allegrezze tutta 1601 7 | d’uomini, non lo voglio lassar indietro; e questo è che 1602 7 | affanno, piuttosto ch’egli ti lasse; e che tu resti quanto più 1603 7 | toglie via. Non più presto lasserai d’osservar queste tue passioni, 1604 7 | dolore. Io voglio che tu lassi l’affanno, piuttosto ch’ 1605 4 | Cesare, passando per la via Latina, essendo pregato da uno 1606 Pre | continuo del testo originale latino per l’intelligenza perfetta 1607 5 | tutto un giorno intiero. Lauda, et imita colui, al quale 1608 11 | contentiamo di mediocre laude. Tutto quello, che da una 1609 Ded | orecchio dal suono delle laudi propie? Dolce, nol niego, 1610 Pre | sopra d’ogni altro, che lavorato siasi dell’originale medesimo, 1611 4 | vedute da quei di Terra di Lavoro: e la gente di Pozzuolo 1612 Pre | consecrate, e il bel sermone del Lazio, e gli abiti pur anco e 1613 3 | pur innanzi, e rompa gli legami di questa servitù. Ciascheduno 1614 11 | Noi molte cose ci tengono legati, molte ci togliono le forze; 1615 Ded | occhio curioso gentilmente legato uno di que’ volumi preziosi, 1616 Pre | a qualche voce, che non leggesi registrata nel gran Dizionario, 1617 2 | regni, e le provincie; dando leggi, coltivando l’amicizie, 1618 Pre | deliziosa di voci, d’una cotal leggiadria e proprietà di traslati 1619 8 | fortezza, per sopportar le cose leggiere? Che? vuoi tu piuttotosto 1620 Pre | fonte di perenne vena, e di leggieri si accomoda ad esprimere 1621 Pre | riuscirà però ingrata cosa a’ leggitor cortesi l’intendere il come 1622 11 | occhi. Ogni volta ch’io leggo Sestio, uomo veramente acuto, 1623 3 | senza la guardia. Ivi quel legno, che con una sponga attaccata 1624 5 | difficoltà, e di tardanza di lena. Alfin faccia com’egli vuole, 1625 Pre | certe squisitezze, e certo lenocinio, di cui esser contendono 1626 2 | che in me è già pigra e lenta. E perchè non devi tu credere, 1627 11 | più di quel che fanno i leoni, quando han fatto preda. 1628 Pre | D.r Francesconi, cima de’ letterati nostrali, che con altre 1629 Ded | tutti gli amatori dell’amena letteratura, come professerebbevisi 1630 3 | essendo ricondotto a casa in lettica dal Senato, con molto poco 1631 4 | anco alla vita; perciocchè levando la virtù del morire, la 1632 2 | rapidità si rapiscono, gli si levano dalle mani; et a nessuno, 1633 8 | si credè ch’io mi dovessi levar di letto: quante volte sono 1634 11 | che prima non cerchiamo di levarnela d’attorno, e di fare uno 1635 11 | giaciuti in questi vizj, il levarsene è difficil cosa: perciocchè 1636 3 | che ne viene innanzi per levarsi la vita. È cosa ingiuriosa 1637 3 | solamente questa mira di levarti quanto più presto potrai 1638 7 | dal Rogo, et appena si son levate di sopra al cadavero, alla 1639 7 | cotesto dispiacere ti si leverà d’avanti gli occhi. Ora 1640 2 | avvien che ci siano tolte, si levino da noi senza punto lacerarne. 1641 Pre | gli sgorbj, le varianti lezioni, oltre a qualche laguna, 1642 9 | chiama la vita sicura, e libera dagli empiti di Fortuna, 1643 4 | Marcellino facile d’animo, e liberale anco del suo medesimo: sì 1644 11 | chiamato mansueto: quando ruba, liberalissimo: quando è sepolto nel vino, 1645 11 | stracchi dal vino, e dalle libidini, poichè la notte manca loro 1646 3 | gravità, fu zia di Drusio Libone, giovane non meno integro 1647 4 | di tutti che corrono al lito, ho preso gran piacere della 1648 5 | mihi comitatum etc. Ep. liv.~ ~Lungamente ero stato assediato 1649 1 | piede enfiato, una mano livida, o gli nervi secchi d’una 1650 11 | percepi voluptatem etc. Ep. lix.~ ~Gran piacere ho preso 1651 Pre | ove inelegante siane la locuzione. Per lo contrario non legge 1652 3 | servitù. Ciascheduno deve lodar la vita anco agli altri, 1653 4 | e forte, e strenuo, per lodarlo con quelle parole ch’ei 1654 11 | stessi, che vogliamo esser lodati di quello, del quale noi 1655 8 | spettacolo a te stesso, e sii lodatore di te medesimo. Oltra di 1656 Ded | quelle eziandio de’ candidi lodatori, punto invanisce per 1657 Ded | impedì di cogliere poesie lodatrici delle distinte doti che 1658 10 | Non; ma siccome è cosa lodevole di studiare in tutti gli 1659 1 | opinion d’Epicuri. Io ti lodo l’ozio, nel quale tu facci 1660 10 | cose si consuma, che son lontane dagli occhi, e che son riposte 1661 5 | sia peggio da poi che la lucerna s’estingue, che prima che 1662 8 | mensa, l’ostriche del lago Lucrino: perchè al tempo dell’imbandigione 1663 2 | lascia l’infermità; l’estinto lume degli occhi ne lascia ciechi; 1664 11 | il Cielo dal giro della luna in su, dove regna perpetua 1665 8 | quello che l’età, quantunque lunghissima, degl’ignoranti e degli 1666 Ded | Italici Cigni, le quali, lungi dal confondersi colle vulgari 1667 3 | tempo ho riveduto i tuoi luoghi Pompei; e nel rivedergli 1668 8 | totalmente alla ghiottoneria, al lusso, e ad altre simili distemperatezze, 1669 2 | molte città, le quali per lussurioso e smisurato imperio, allorchè 1670 7 | decessisse Flaccum etc. Ep. lxiii.~ ~Ti rincresce che Flacco 1671 9 | initium faciam etc. Ep. lxvii. ~ ~Per dar principio al 1672 1 | Consilio tuo accedo etc. Ep. lxviii.~ ~Io concorro nel tuo parere, 1673 3 | longum intervallum etc. Ep. lxx.~ ~Dopo tanto tempo ho riveduto 1674 2 | tua delectavit me etc. Ep. lxxiv.~ ~L’Epistola tua m’è sommamente 1675 4 | Alexandrinæ naves etc. Ep. lxxvii.~ ~Oggi in un subito sono 1676 8 | distillationibus crebris etc. Ep. Lxxviii.~ ~Che tu sii spesso travagliato 1677 4 | perchè mal volentier lasci il macello, nel quale non hai lasciato 1678 3 | più indugiato; altri son macerati e cotti con la lunghezza 1679 Ded | FRANCESCO PISANI~ e~ MADDALENA MICHIEL.~ ~Sì; l’uso, o 1680 Ded | tesseansi Sonetti a bizzeffe e Madriali e Canzoni, ricusino oggidì 1681 4 | altre portino solo le vele maestre, e però quelle della gabbia 1682 Pre | dietro l’orme da’ grandi maestri segnate, non deviaron punto 1683 11 | LETTERA XI.~ Magnam ex epistola tua percepi 1684 2 | stessa, come deve. Perirà la Magnanimità, non potendo signoreggiare, 1685 2 | teatro; e sa che un uomo magnanimo signoreggia anco queste 1686 2 | perocchè quelli più avidamente magnano, non sono tanto molestati 1687 8 | affannosa smania ne apporti; magnifica pure a talento il dolore, 1688 4(*)| impossibile che Seneca tenti, magnificandole, di ribadire con tanta forza 1689 Pre | Amore, già fino alla nausea magnificata, e di presagire Eroi d’ogni 1690 9 | immagine della bellissima, e magnificentissima Virtù, la quale noi dovemo 1691 Ded | anco ch’io le commendi e magnifichi in isciolta orazione. Mi 1692 8 | dolori consistono nelle più magre parti del corpo: i nervi, 1693 7 | equità. Non voler pigliar in mala parte il benefizio della 1694 Pre | condussi ad effettomalagevole intrapresa. Quello, di che 1695 10 | più tosto volea un giovine malanconico, che allegro et amator di 1696 Pre | so che alcuni rideranno maligni, e vorrannosi la berta del 1697 6 | instrumenti di manifestar la lor malignità. Così anco sicuramente si 1698 Pre | non sapere, o di saperla malissimamente. Sappia pur uno ogni genere 1699 Pre | Romolo aveansi a schifo per malnata cacoete, che quasi epidemico 1700 4 | cose onestamente; e perchè malvolentieri abbandono questi debiti 1701 Pre | che alcuni hanno di far man bassa, alterandole con gotico 1702 4 | suole apportare un leggier mancamento d’animo, che noi solemo 1703 6 | dalla felicità. A quelli mancano i mezzi e gl’instrumenti 1704 Pre | Lettera II. e la VIII. erano mancanti nel fine, parvemi opportuno 1705 Pre | fu per me supplito alla mancanza, come potei il meglio, avvisandomi 1706 2 | non posson cadere, mancare, o diminuirsi. Gli altri 1707 11 | interrotta, vien mai meno, che mancherebbe certamente, se avesse altro 1708 8 | soprastà; perchè ogni dolore manda innanzi i segni prima che 1709 4 | che tu dubiti di morire, mandano fuori l’anima con varie 1710 Pre | del loro animo, i mezzi di mandarla ad effetto.~ ~Restami ora 1711 2 | Desideriamo, mentr’elle cadono mandate giù dalla Fortuna, d’andar 1712 2 | avanti gli occhi quei che mandati in esilio, son privati degli 1713 6 | Così anco sicuramente si maneggia un pestifero serpe, mentre 1714 Pre | moderni molti ve n’ha che la maneggiano con avvedimento, e dettano 1715 Pre | contro i novatori sì fatti mangiami l’interiora, e avendola 1716 8 | l’infelice ammalato! ei mangierà quanto può digerire. Non 1717 Pre | proprietà di traslati e di maniere vive, nobili, spiccate dal 1718 6 | mezzi e gl’instrumenti di manifestar la lor malignità. Così anco 1719 4 | quelle della gabbia son manifesti indizj dell’Alessandrine. 1720 2 | questo è segno et argumento manifestissimo, che le cose, delle quali 1721 11 | ascolta d’esser chiamato mansueto: quando ruba, liberalissimo: 1722 8 | dolore, mi dirai. E che maraviglia è che tu ’l senti, se lo 1723 8 | lasciò di ridere; ancorchè maravigliandosi di questo quelli che lo 1724 6 | anni una volta; ci dovrà maravigliare, che da così lungo intervallo 1725 Pre | significare: nel che sta il maraviglioso carattere d’una lingua, 1726 Pre | delle viventi. Hansi quindi marcio torto coloro tra’ nostri, 1727 9 | sudore, e col sangue. Mira Marco Catone, che si mette le 1728 3 | gittato nella profondità del mare, o nell’altezza d’una fenduta 1729 Pre | italica, regger possono al martello d’una sana critica in fatto 1730 Pre | epidemico malore appiccossi a maschi e a femmine, di grecizzare 1731 Pre | funghi per le foreste del mio Maséro) debb’io pubblicare a benefizio 1732 8 | tu sempre presenti queste massime di non darti vinto alle 1733 Ded | potere de’ Numi, di nobil matrona ch’ell’è, colpa di cotestoro, 1734 Pre | Autori, e dalla ponderata e matura meditazione delle lor opere 1735 8 | pace, ebbero anco forza di medicina. Perciocchè queste oneste 1736 11 | tali. Non ci contentiamo di mediocre laude. Tutto quello, che 1737 6 | generino sì gran cose. Le mediocri e che volgarmente nascono, 1738 7 | godere, come si suol dire, a mele e fogaccia; e il ragionar 1739 Ded | e sdegna d’ascoltare le mellite voci degli assentatori non 1740 8 | gli articoli, e gli altri membri tenui si sdegnano fortemente, 1741 9 | dubiti, se sia bene di morir memorabilmente, et in qualche fazione virtuosa? 1742 Pre | nella Satira VI. Giuvenale mena alto scalpore, e querele, 1743 Pre | ond’io agramente querelomi, menato hanno l’altissimo schiamazzo; 1744 8 | aperte, durante la stessa mensa, l’ostriche del lago Lucrino: 1745 8 | agli suoi mali, e che non menta di se medesimo? Oltra di 1746 6 | ma per le penne. Ma io mentei, perocchè era solo attaccato 1747 Pre | a’ palati delle italiane menti divenuto è quel soave cibo 1748 Ded | potrei dire senz’ombra di menzogna di Voi, che delle vetustissime, 1749 10 | che altrui si deve, a un mercante bisogna prospera navigazione, 1750 6 | con questi, che vendono mercanzie; e vediamo quel che noi 1751 4 | con quelle parole ch’ei merita, parmi che l’esortasse molto 1752 Ded | sempre che non giungasi a meritarli. Ma siccome del propio merito 1753 Pre | e ne riportino la mercè meritata. Senonchè la riporteranno 1754 8 | freddo di quella bevanda, che meschiò colla neve in amplo bicchiere, 1755 Pre | esibiscasi a bere con moltacqua mesciuto: lo che potrà chiunque a 1756 7 | sian durate le lagrime un mese intiero? Nessuna cosa ne 1757 3 | Rodio; il quale essendo messo dal Tiranno in una fossa, 1758 4 | essendogli imposto che facesse un mestier da servo, e ignominioso, 1759 2 | dato, è poca e breve cosa, mettendola a comparazione all’età lunga 1760 3 | con le bestie, un Germano mettendosi in ordine per lo spettacolo 1761 4(*)| predicar una massima, e il metterla in esecuzione. Nota dell’ 1762 4 | pur dove vorrai, purchè vi metti un buon fine. Sta sano.~ ~ 1763 3 | non accaderà mai che noi mettiamo in opera questa virtù. Se 1764 3(*)| che sieno da attendersi, metton ribrezzo ne’ leggitori dalla 1765 1 | Sproniamo, come quelli che si mettono tardi in viaggio, e vogliono 1766 9 | appena si può riscaldare a mezza estate: di maniera che la 1767 Ded | scelte composizioni de’ migliori Italici Cigni, le quali, 1768 | mihi 1769 1 | di provisioni nell’arte militare, e di dignità acquistata 1770 8 | se disprezzerai quel che minaccia per l’ultimo. Non voler 1771 2 | non si disprezzano come minime tutte quelle cose, che il 1772 Ded | fussero del cedro e del minio, proibiste severamente di 1773 4 | a quelli, che sono stati ministri d’essa vita, mentr’ella 1774 2 | de’ suoi. Non è però punto minore, se ben da un regale et 1775 9 | Bellissima certamente, e mirabil parte di questa fortezza 1776 Pre | quelle, sedotti dall’amor del Mirabile; a que’ bennati e gentili 1777 1 | cose aperte, e cercano, e mirano per le fessure le serrate 1778 2 | desideriamo d’aver molte mani: ora miriamo ad una, ora ad un’altra; 1779 2 | Lasciamo che con attenzion mirino questi beni sospesi, anzi 1780 2 | et andar a cercarsi le miserie, e moverle, essendo meglio 1781 7 | amici, gli piangono poi miserissimamente; amano alcuno, se non 1782 8 | vita sia breve, i quali lo misurano coi vani piaceri, e in conseguenza 1783 7 | quale ogni gran desiderio mitiga, et ogni gran pianto toglie 1784 2 | modo durorno mai, se non moderate dalla ragione. Questo ti 1785 Pre | renderla uniforme e più moderna, affinchè l’opera fusse 1786 Ded | competente, e siccome un uom modesto rifugge dal credersi da 1787 Pre | frasi, e di purgati e scelti modi di dire vivaci immaginosi, 1788 10 | Cessano queste cose, non mojono: e la morte, che tememo, 1789 Ded | comechè picciola ella siasi di mole, riuscita sarebbe impossibile, 1790 2 | avvenire attualmente non ci molesta, sentiamo o questo, o 1791 2 | qualche male, è da quello molestato aspettandolo, non altrimente 1792 7 | LETTERA VII.~ Moleste fers decessisse Flaccum 1793 8 | vuoi, esagera quanto sai la molestia d’un catarro che continuo 1794 3 | gli occorrono cose, che lo molestino, e che gli turbino la tranquillità 1795 2 | poveri nelle ricchezze, molestissima sorte di povertà; quei che 1796 7 | asciutti del tutto, molli, che a guisa di fiume corrano. 1797 | molta 1798 Ded | Raccolte per Nozze, per Monache, per addottoramenti, per 1799 Pre | più intesa voce: ciò che monta? Sarà per questo men classico? 1800 Ded | integri costumi, e delle morali e sociali vostre virtù. 1801 Ded | altri, il Chiariss. Ab. Morelli, ch’io nomino volentieri 1802 4 | dovemo morire, e non volemo; moremo, e non volemo. Niuno è tanto 1803 4 | più animosamente, se teco moressero molte migliaja di persone. 1804 3 | e poco convenevolmente morì. Che cosa più scioccamente 1805 8 | morire è stato salute. Tu morirai, non perchè sei ammalato, 1806 4 | vorresti che tuo figliuol morisse in questo modo, più tosto 1807 9 | bene; e se son ammazzato, moro fortemente, onde è anco 1808 Pre | una poetica Raccolta, che morta sarebbe al par dell’ultima 1809 4 | servi che piangevano, e si mosse anco per se medesimo a consolarli. 1810 8 | resterà vinto, e vincerà, mostrandogli la faccia. Ma ora la maggior 1811 10 | riserbo per un’altra volta di mostrarti qualmente tutte quelle cose, 1812 1 | curo la mia piaga. S’io ti mostrassi un piede enfiato, una mano 1813 2 | ragione. Questo ti può esser mostrato dal fine, e dal successo 1814 8 | questi rimedj. Il medico ti mostrerà quanto dovrai camminare, 1815 3 | sopra tutti imitare. Or io mostrerò che questa virtù ha di molti 1816 11 | perchè con questi mezzi si mostri sì ben la cosa a chi impara, 1817 4 | prima tolse loro la paura, e mostrò che allora può cader in 1818 Pre | guazzabuglio di parole barbare e mostruose, non conosciuto ne’ secoli 1819 2 | distratto da diversissimi moti? Questa pazzia vien disprezzata 1820 2 | tormentano, e van ricercando motivi d’addolorarsi, rimangano 1821 9 | Costanza, la quale non si può movere di loco, cangia di proposito 1822 Pre | grammaticali, senza cui e’ moverebbe tentone, ed a caso per lo 1823 2 | a cercarsi le miserie, e moverle, essendo meglio di differirle 1824 Pre | religiosamente io sonomi attenuto al Mss. del mio Autore, hollo 1825 4 | abbia il vino, e quale è il mulso: non è differenza alcuna, 1826 2 | continuamente. Oltra di questo non muojono a questi nostri gli amici, 1827 11 | e di costumi Romano, mi muove oltra modo quella similitudine 1828 9 | faccia ai padri sotto l’alte~ Mura di Troja già toccò morire.~ ~ 1829 11 | città, mentre circondando le muraglie andava cercando dove fussero 1830 8 | membra per la contrazione de’ muscoli: ch’io dirò essere un non 1831 Ded | bordello il Tempio delle sante Muse.~ ~Bene impertanto e saggiamente 1832 Pre | che arei facilmente potuto mutare, e forse bene. Detesto il 1833 8 | dal suo corso naturale, e mutato in peggiore, perde quella 1834 2 | perturbazione? Non se gli muterà il colore? non se gli commoverà 1835 2 | più agili negli animali muti. Non si deve collocar la 1836 10 | noi par che perischino, si mutino. Volentieri deve ciascun 1837 1 | quell’altro s’è rinchiuso in Napoli: e quello già moltanni 1838 Pre | avviso che le cose che ci narri sien nuove, o non piuttosto 1839 8 | degli orecchi è acutissimo, nascendo nell’estremità del corpo: 1840 11 | quest’allegrezza non può nascere, se non dalla vera scienza 1841 Pre | Eroi d’ogni maniera, quasi nascessero come i funghi per le foreste 1842 5 | Quando? mi dirai. Prima ch’io nascessi. La morte è il non essere: 1843 5 | che fusse anco prima che nascessimo al mondo. Oh non sentimmo 1844 Pre | alle quali grado la nascita, e l’educazione, la parlano, 1845 6 | mediocri e che volgarmente nascono, spesso son da Fortuna prodotte; 1846 10 | qualche cosa si riposa, di nascosto e tacitamente venir il sonno. 1847 Pre | dirannomi, raggrinzando il naso certi ricadiosi frinfini, 1848 Pre | non si scordaron d’essere nati italiani, e d’avere una 1849 Pre | loda, ma in ispezieltà il natio non ignori, anzi lo apprenda 1850 Pre | buon secolo. Piena zeppa di native grazie, di terse frasi, 1851 2 | povertà; quei che han patito naufragio, o travaglio simile a questo; 1852 3 | spettacolo della guerra navale un Barbaro, passandosi la 1853 4 | hodie nobis Alexandrinæ naves etc. Ep. lxxvii.~ ~Oggi 1854 10 | mercante bisogna prospera navigazione, a un agricoltore la fertilità 1855 Pre | pur anco e gli adornamenti nazionali da que’ sazievoli e imbastarditi 1856 11 | comparazioni: le quali io giudico necessarie non per le cagioni, per 1857 3 | propria, e che giudichino cosa nefanda l’essere omicida di se stesso; 1858 2 | niente, un ne potrà dire, negando che non vi sia altro bene, 1859 Pre | deggionsi rispettare.~ ~Non negherò d’essermi fatto lecito, 1860 3 | professione di Savii, che neghino che non si debbia far violenza 1861 8 | giacerà sotto i suoi occhi negletto il cinghiale, mandato fuori 1862 7 | Sopporta costoro, che essendo negligentissimi in goder gli amici, gli 1863 11 | sospetto da ogni parte de’ nemici, va in ordinanza, et è sempre 1864 Pre | sazievoli e imbastarditi nepoti di Romolo aveansi a schifo 1865 | neppur 1866 4(*)| del suo Scolare e Tiranno Nerone, non ebbe poi cuore di prevenire, 1867 4 | delle cose, la vita anco di Nestore, e di Statilia è breve, 1868 3 | sponga attaccata è posto per nettar le parti oscene, tutto si 1869 8 | sicuri, nessun medico li niega ad un ammalato. Chiunque 1870 Ded | laudi propie? Dolce, nol niego, è l’armonia de’ versi, 1871 7 | piangere, dicendo che ancora Niobe pensò al mangiare. Mi dimanderai 1872 Ded | siccome del propio merito nissuno esser puote giudice competente, 1873 Ded | disdicevole. Ho cercato che nitida ne fusse la stampa, ed esatta 1874 Ded | alto potere de’ Numi, di nobil matrona ch’ell’è, colpa 1875 3 | giovane non meno integro che nobile, e di maggior espettazione, 1876 Pre | traslati e di maniere vive, nobili, spiccate dal fondo della 1877 Ded | vetustissime, non meno che nobilissime Famiglie vostre, che finalmente 1878 Pre | presso uno degli assennati nobilissimi odierni Sposi, che sì benemeriti 1879 Pre | al certo in bellezza e in nobiltà a veruna delle viventi. 1880 | nobis 1881 3 | per lor natura non erano nocive, per forza ne fecero armi 1882 11 | ponno apportar altro, che nocumento: e non conosco ancora che 1883 Ded | con essovoi de’ bei vostri nodi, che posson ben credersi, 1884 | nol 1885 3 | ammirazione solemo udir nominare, siano quelli che dovemo 1886 Ded | Chiariss. Ab. Morelli, ch’io nomino volentieri per cagion d’ 1887 4 | monumento, ch’ella era vissuta nonantanove anni. Vedi che vi è pur 1888 | Nondimeno 1889 Pre | Francesconi, cima de’ letterati nostrali, che con altre parecchie 1890 Pre | portavano in se impresse le note delle ingiurie sofferte 1891 3 | inaudita, et ancorchè sia nova. A chi non mancherà l’animo, 1892 Pre | canto la bile, che contro i novatorifatti mangiami l’interiora, 1893 Pre | suo Decamerone dal facondo Novellator Certaldese: insipido quello, 1894 8 | essendo anche questo un novello ritrovato della gola presente. 1895 3 | essendo come un fiero animal nudrito, persuadendogli uno che 1896 8 | nel rappresentarsi tanto numerosi e diversi, tanto grandi, 1897 Ded | eroi, o l’alto potere de’ Numi, di nobil matrona ch’ell’ 1898 Pre | le cose che ci narri sien nuove, o non piuttosto che le 1899 Ded | corrente andazzo, che nelle nuziali celebrità vuol che s’abbiano 1900 8 | quest’ingiurie, et esser poco obbediente all’infermità; ma crescendo 1901 3 | noi dovemo assecondare, et obbedir l’animo nostro più che nella 1902 4 | non lo voleano in questo obbedire. Però prima tolse loro la 1903 Ded | 1802.~ ~Umiliss. Devot. Obbl. Serv.~ Angelo Dalmistro.~ ~ 1904 Ded | Canzoni, ricusino oggidì l’obblazione di tali insipide cantilene, 1905 Pre | che, per esser la nostra, obbligati siam di sapere perfettamente, 1906 8 | lo riconosco solo, e n’ho obbligo alla Filosofia: a lei devo 1907 2 | già vecchie e passate in obblio. Quanto passò, quanto sarà 1908 1 | Chiunque fa che l’ozio suo dia occasion di parlare con simili favole, 1909 Ded | Poeti di comporre in simili occasioni appunto per la soverchia 1910 Ded | a scorrer anco con rapid’occhio curioso gentilmente legato 1911 Ded | avanzato, che nessuna ormai più occorreva di simili solennità, che 1912 3 | e non quanta. Ma se gli occorrono cose, che lo molestino, 1913 2 | luogo alcuno resti vacuo, occupa tutto l’animo, e toglie 1914 11 | solamente i principj, et occupandoci in ogn’altra cosa, ci par 1915 2 | d’andar loro incontro; et occupandone qualch’una, ci rallegriamo. 1916 8 | fastidio a se stessa una vita occupata nel rappresentarsi tanto 1917 Ded | essermi con tutto l’ impegno occupato, ond’essa la luce vedesse 1918 Ded | momento formato la dilizia e l’occupazion degli oziosi e degli scioperati, 1919 3 | laccio, o pur bevanda che occupi le vene; seguiti pur innanzi, 1920 11 | ritornando a proposito, odi quel che mi sia dilettato 1921 2 | morire, perocchè per un canto odiamo la vita, per l’altro tememo 1922 Pre | mettere in luce nelle doppie odierne Sponsalizie in luogo d’una 1923 Pre | degli assennati nobilissimi odierni Sposi, che sì benemeriti 1924 8 | oggetti: suole bensì renderla odiosa a se stessa l’abbandonarsi 1925 10 | che di spavento tale, che offenda anco gli animi nostri formati 1926 Ded | Lettere, che stampate v’offero colla più rispettosa devozione 1927 Ded | dolce riesce d’assai, quando offerti vengano spontaneamente da 1928 2 | amicizie, e dispensando gli officj fra gli parenti, e fra’ 1929 10 | lo ritorneranno: la notte offusca il sole, et il giorno incontanente 1930 8 | tanto grandi, e tanto divini oggetti: suole bensì renderla odiosa 1931 Pre | e la scrivono, la fante oggimai, lo staffiere, il cuoco, 1932 4 | può dimandar imperfetta, ognivolta che sia onesta. In qualunque 1933 Pre | di lor Nozze rifiutaron l’omaggio di que’ versi stucchevoli, 1934 3 | giudichino cosa nefanda l’essere omicida di se stesso; e dichino 1935 8 | crescono già l’idee dell’onestà, e i piaceri della medesima 1936 8 | medicina. Perciocchè queste oneste consolazioni si convertono 1937 Pre | delle quali ignoravasi onninamente l’esistenza, perchè non 1938 9 | Virtù, la quale noi dovemo onorare non con le corone, ma col 1939 2 | concordano e convengono tutte le operazioni. Questa concordia perisce, 1940 Pre | mancanti nel fine, parvemi opportuno lasciarle correr così. Però 1941 9 | fortemente i tormenti, mette in opra tutte le virtù; e questo 1942 4 | consolarli. Non gli bisognò già oprar il ferro, spargere il 1943 Ded | edizione sostituirono di alcuni Opuscoli o inediti, o, comechè altra 1944 Ded | e magnifichi in isciolta orazione. Mi sia lecito almeno qui 1945 Pre | suoi Uffizj e nelle sue Orazioni, e il Varchi e il Segni 1946 11 | parte de’ nemici, va in ordinanza, et è sempre apparecchiato 1947 2 | non si possa espugnare, ordiniamoci e prepariamoci di dentro; 1948 7 | lungamente. I nostri maggiori ordinorno alle femmine un anno a piangere, 1949 Ded | d’un’espressione poetica, orditi in Cielo, se vi riempiono 1950 8 | denti, degli occhi, e degli orecchi è acutissimo, nascendo nell’ 1951 Pre | replicate edizioni delle Lettere originali del Caro, eseguite con quella 1952 2 | Perciocchè la potenza e l’origine di tutte le cose è in essa 1953 Ded | sorte avanzato, che nessuna ormai più occorreva di simili 1954 Pre | e che tenendosi dietro l’orme da’ grandi maestri segnate, 1955 9 | sogliono ricevere con le porte ornate? Vi sono certi piaceri mesti, 1956 Pre | alla generosa amicizia dell’Ornatissimo Abate Daniele D.r Francesconi, 1957 10 | che sia d’un animo troppo orrendo e severo. Aristone solea 1958 2 | uno spannecitare, et un orror, che corre per le membra: 1959 Pre | riformare un tal poco l’ortografia dell’Autore, la quale spesso 1960 3 | posto per nettar le parti oscene, tutto si cacciò nella gola, 1961 4 | comandandoglisi che portasse il vaso osceno; battendo la testa nel muro, 1962 11 | Virgilio:~ ~Che poi che questa oscura ultima notte~ Tra le false 1963 Pre | imprende, non sia tanto ospite nel vastissimo di lei regno. 1964 Ded | era un giusto tributo d’ossequio al merito, divenne in appresso 1965 10 | uscire, dovendo ritornare. Osserva questo giro delle cose, 1966 7 | Non più presto lasserai d’osservar queste tue passioni, che 1967 Pre | tinta d’antichità. Così osservo aver adoperato i Sigg. Volpi 1968 8 | Chiragra, e tutti i dolori d’ossi, e di nervi, facendo tregua, 1969 2 | amico, non però mi resta l’ostinazione di dolermene sempre; e restando 1970 8 | forza, se nulla arriverà ad ottenere da te una qualche cosa per 1971 3 | curerò d’averle, se per ottenerle mi bisognerà confessar d’ 1972 Ded | queste cose il mio intento ottenuto. Quand’io abbia la sorte 1973 Pre | fanghiglia del neologismo. Ciò otterrà dalla indefessa lettura 1974 2 | avendo la mira alle cose ottime. Ma per lasciar da parte 1975 Pre | fino a che fioriranno gli ottimi studj, e saranno in onore 1976 | ovunque 1977 10 | dalla quale sono uscite, ovver usciranno di mano in mano. 1978 Ded | dilizia e l’occupazion degli oziosi e degli scioperati, gittavansi 1979 Ded | presagire un tenor di vita pacatissima e tranquilla per inalterabile 1980 9 | Quelli, a ch’in faccia ai padri sotto l’alte~ Mura di Troja 1981 Pre | delle respettive favelle de’ paesi.~ ~Insipido omai a’ palati 1982 6 | si comprino, per le quali paghiamo danari: e dimandiamo dateci 1983 Pre | di cincischiarne qualche paj’ di parole.~ ~Io non sono 1984 Pre | paesi.~ ~Insipido omai a’ palati delle italiane menti divenuto 1985 8 | conservi bollente per un palato già fatto calloso, si trasporta 1986 4 | donde~ ~Da l’alta sommità Pallade mira,~ ~i capi dell’armata 1987 8 | vittoria non è corona, palma, tromba che tosto ponga 1988 Ded | per quanti gli si tessano panegirici; debbesi dal lato nostro 1989 2 | esse; e serviamocene anco parcamente, come quelle che ci son 1990 3 | la mia giovanezza, e mi parea che mi fusse ancor lecito 1991 | parecchie 1992 7 | lagrimar, non piangere. Ti parerà forse ch’io ti ponga una 1993 Ded | preziosi, de’ quali più sopra parlai) imprimer facessi un libro, 1994 Pre | spurio linguaggio, di cui parlammo, quelle solamente saranno 1995 9 | ti rescriva, ma come se parlandomi tu, io ti rispondessi. E 1996 9 | solennemente e familiarmente parlato, si diede ad un copiosissimo 1997 11 | Quelli, che semplicemente parlavano, solo per dimostrar la cosa, 1998 1 | aver cura che gli uomini parlino di te; ma sì ben di ragionar 1999 11 | bellezza di qualche dolce parola, son trasportati a dir cose, 2000 2 | ponga a queste cose modo e parsimonia. Perciocchè la licenza è


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