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"Puff" e "Bluff" con "Polemichetta" (1908) Divertimento o sia Canzonetta in onore della più grande letteratura nostrana |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Divertimento
o sia
Canzonetta in onore
della più grande letteratura
nostrana
L. Tailhade, Idylle suburbaine.
Al acto practico, cada qual hace lo que mejor lo parece, segùn su gusto particolar.
Consejos para una Señora decente.
Per non dormire.
Divisa ricamata sui cuscini d'ogni genere in casa Gabriele D'Annunzio.
Torna a fiorir Manzoni
dopo morto Carducci;
sfoggiando alte canzoni
di callipigia impresa
germoglian li epigoni
dell'abate Ceresa;
ma ricca di sue rime
sta "La Vispa Teresa",
se rinfiora Manzoni
da clericale attesa.
Blaterano le Ciane
con eloquio sublime
alle virtù marchiane
di prete Vanni Fucci;
Fogazzaro risuscita
riunto al cattolicismo;
con passo d'isterismo
va da Thiene ad Arsiero:
lo segue scudiero
un De Amicis compunto,
che fa sul Marx la scuola
in giberna e kepì;
Fogazzaro risuscita
che giacque l'altro dì.
E soccorre il Benelli
a far fare all'amore
ai Tre Re stenterelli
d'ogni toscano ardore,
tra un Tignola che impegola
libri e voracità,
consunto dalla fregola
per la platealità.
E discorre Gozzano
colla Felicità,
Felicita, signora
d'intellettualità;
il Gozzano alla traîne
di una bas-bleu-marin,
nel boudoir tanné
di bei fiori movì –
tal quale al trentatré
cantavasi così; –
già soccorre il Benelli
e discorre il Gozzano,
i più lesti fanelli
del Parrasio nostrano.
Infuria il futurista
volando in aereoplano
con strepito di guerra
a subissar la terra
tra il birro e il nihilista
e il giacobin-scioano,
o Bètuda o l'Orano:
ma regge il Marinetti,
con sorriso sovrano,
i molti suoi valletti,
profeta mosulmano,
sopra il Gaurisankar:
demenzia il futurismo,
mignone allo snobismo,
d'estemporaneità.
A meriggiar sull'erba
vi è Pascoli in conserva;
ci accorda il su' frinfrino
per l'inno al soldatino.
Dettaglia la sua Barga
la bella Italia larga
d'analfabeti e fimo,
di paglia e reattini.
Li sente ei, sul mattino,
frullar: cip, cip, trin lè...
sui rami del giardino.
... Ma l'aereoplano è in aria;
la patria è proletaria;
Mariù più culinaria
di un vero cordon-bleu;
Pascoli, il più canoro
de' canerini in gabbia,
colla su' voce d'oro
ci medicò la scabbia
che ci buscammo a Tripoli.
La rima si entusiasma
piena di commozione
al rombo del cannone:...
non se ne accorga il fegato;
s'appresti un cataplasma;
schiamazzín le fanfare,
s'intoni il benedicite,
strepitino: trè! trè!
con un pedale d'organo
i... laudamus te;...
e, su Vittorio e Pio
Domeneddio albeggi
la riconciliazione;
quando ritorna Pascoli
a meriggiar sull'erba,
con ciera non superba,
uno fra i Grandi Tre.
Qui sta a gestir D'Annunzio
che è più calvo di pria,
però che l'abrenuntio
schiva con albagia.
Gestisce nell'alcova,
gestisce nell'esilio,
declama nel romanzo,
nelle tragedie infuria,
s'inciela nei misteri;
ma con occhi severi
sogguarda il creditor:
lo ammaestra il Paraclito
per fomento ed ausilio;
di sé fa immensa prova,
ogni dì, dopo pranzo,
di nostra poesia
unico detentor:
torna a fiorir D'Annunzio
che è molto calvo ognor.
Critici e cortigiane
vi si allenano a stuolo,
sessi e penne malsane,
inchiostro, assenzio e scolo.
Alphonses e ruffianelle
convengon da Very;
rialzan le tonacelle,
dal Bollando opulento,
beati e vedovelle,
Sebastiano e quelle
sante così... così...
Torna a fiorir la mimica
gabriellina e pura
in vena dissenterica,
schietta a disinvoltura;
giornalisti e mammane
la lodano del pari,
ché imprese deretane
profittano denari.
Però che l'abrenuntio
vien più amaro di pria,
se l'illustre D'Annunzio
piega le corna al quia,
balbetta sulla sillaba,
ringuaina Poesia,
volge corso al ginnetto,
rimuta il suo diletto.
Ti presenta il groppone?
Tu inforcagli il dadà;
deliri in gestazione
la sua fecondità.
Torna a fiorir Manzoni;
blaterano le Ciane;
Fogazzaro risuscita
per tutti i goccioloni
e le oneste puttane:
il Capitan Cortese
estrae da Carlo Marx
turatiane pretese
ritto al "presentat'-arm!".
Fa all'amore il Benelli
co' suoi Re Stenterelli;
ingravida il Gozzano
la sua Felicità
già serva ne' bordelli;
detuona il futurista,
da Spagna in Inghilterra,
approssimando guerra
con ogni assurdità:
Pascoli, in cameretta,
ponzando l'inno a Roma
in bei versi latini,
s'acconcia alla seggetta,
sorbisce la tisana
che gli porge Mariù,
la sorella servetta
d'estetica umiltà:
ma D'Annunzio è quel fiore
più caro e più squisito,
indice preferito
d'ogni celebrità;
nasce fiorisce e muore
se gli inforchi il dadà.