Parte, Atto/Cap

 1   I,   1|       al botteghino, e come nel  della fame per pane allo
 2   I,   3|        vede un po' di mondo nei  di feste, — e di lontano
 3   I,   3|        pien di fastidio in ogni  della tua vita. Egli ti
 4   I,   4|        carica egli diviene ogni  più secco e più arrogante.
 5   I,   4|       Un'altra volta;~ ~ Oggi è  che ognun festeggia.~ ~
 6   I,   4|        nulla mi è più soave nel  delle feste che lo andar
 7   I,   4|     guisa, almanaccava, notte e , intorno alla natura e l'
 8   I,   5|  stranezza.~ ~Mefistofele. Buon , mio dotto signore. In mia
 9   I,   6|        a tutte l'ore di tutti i  della vita. Io mi desto
10   I,   6|        della sapienza, che ogni  le appetirete con maggior
11   I,   6|     alquanto lo spirito ne' bei  delle feste la state.~ ~
12   I,   6|        Avrete cinque lezioni il , e al tocco della campana
13   I,   7|         trova loco,~ ~ E di bel  in cucina~ ~ Ecco viene,
14   I,   7|    lieta vita. Per costoro ogni  è festa; e con poco cervello
15   I,   8|      cosa ch'io vedessi a' miei .~ ~Mefistofele. A me anzi
16   I,   8|       Dio, dopo aver sudato sei , ha in ultimo detto bravo
17   I,   9|       bisognano almeno quindici  sol per ispiare l'occasione.~ ~
18   I,  11|      veduto simil ceffo a' miei .~ ~Mefistofele. Io mi vorrei
19   I,  11|       faccia o si voglia. Pensa  e notte a' giojelli; e più
20   I,  12|       vorrei mai amare ne' miei ; ché una simil perdita mi
21   I,  14|        mia. Io l'aveva tutto 'l  in braccio, e la trastullava
22   I,  14|         la mattina sul fare del  andarmene al lavatoio, e
23   I,  16|        Ve', gli si sta tutto 'l  innanzi con le man piene,
24   I,  16| uccellino!" così canta tutto il , canta mezza la notte. Talvolta
25   I,  18|     anima. Nessuna cosa a' miei  mi ha mai trafitta così
26   I,  21|         desso, io lo concio pel  delle feste; egli non mi
27   I,  21|       rasciuga le lagrime. Quel  che tu hai gittato dopo
28   I,  21|         l'onore, tu mi hai quel  mortalmente ferito tu stessa.
29   I,  23|         Ma badate che in questo  la montagna ha addosso gl'
30   I,  23|       incognito. Se non che ne'  di gala ognuno sta sull'
31   I,  23|        Ministro.~ ~ Il mondo di  in dì cade più in basso,~ ~
32   I,  23|  Ministro.~ ~ Il mondo di dì in  cade più in basso,~ ~ E
33   I,  23|    vecchione).~ ~ Il nuovissimo  certo è vicino:~ ~ Addio
34  II,   1|         approdavano a nulla. Al  d'oggi i matti sono libertini:
35  II,   5|       vecchiaja importuna, e il  fu quello~ ~ Che spalancossi
36  II,   5|      cui l'amore~ ~ Il cielo un  schiudea,~ ~ Ben fur mezzi
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