Atto, scena

 1 Pre     |       introdotto tanta parte di  come nel Torquato Tasso;
 2   1,  II|   biasmo: ei così acquista~ ~di  e d'altrui la conoscenza
 3   1, III|    dolce don de' carmi,~ ~ma da  mi cacciò con fiera forza~ ~
 4   1, III|         vate unisce ad eroe. Di  obliato~ ~tutta il Meonio
 5   1,  IV|        e avvisa ognuno~ ~servir  stesso, perchè a lui s'impone~ ~
 6   2,   I|        lung'ora, al rivederne~ ~ repente sentir qual era
 7   2,   I|         prova~ ~a compor dentro  con vani sforzi~ ~quell'
 8   2, III|      pari, il trattenersi~ ~con  medesmo. Quel mortal che
 9   2, III|      sempre~ ~si fa specchio di , mai non acquista~ ~di sè
10   2, III|       sè, mai non acquista~ ~di  contezza; perocchè, la sola~ ~
11   2,  IV|       ovunque sia, fallisca~ ~a  stesso ed a te, tu mi punisci,~ ~
12   2,  IV| sopporta~ ~pondi gravosi! Ei da  scote i falli~ ~quasi polve
13   3,  II|      Ruvido più che mai, più in  rinchiuso~ ~parve a' miei
14   3,  II|     accordi.~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~ dannar nell'amico è dura
15   3, III|        elle non ardon mai,  a  d'intorno~ ~raggiano il
16   3,  IV|       l'uom fra stranieri sovra  si reca,~ ~gli occhi e gli
17   3,  IV|        spirto~ ~che immemore di , devoto altrui,~ ~per gli
18   3,  IV|           di temprarlo così che  medesmo~ ~più goda e torni
19   3,  IV|           l'altier disdegna. In  talor s'immerge~ ~quasi
20   3,  IV|            quasi in suo mondo a  medesmo ei basti,~ ~e gli
21   3,  IV|       li rigetta sdegnando e in  riposa...~ ~Spesso in nuovo
22   3,  IV|     appena~ ~dissolver ponno. A  medesmo ei chiede~ ~impossibili
23   3,  IV|         egli è da ciò. Torna in  alfine,~ ~ma non mai migliorato.~ ~ ~ ~
24   3,  IV| migliorato.~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~A  fa danno,~ ~ma non ad altri.~ ~ ~ ~
25   3,  IV|      arte tenta~ ~ch'ei ricovri  stesso e tutte cose~ ~tornino
26   3,  II|        chi lo ascolta~ ~già per  ritrovò la buona via,~ ~
27   3,  II|         Tasso.~ ~ ~ ~Amatore di  fuggir non puote~ ~gli amari
28   3,  II|       ben ei perdona altrui fra  pensando:~ ~Ed a me ancora
29   3,  II|      vati~ ~i concetti accozzò,  pure estima~ ~degno di lauro?
30   3,  II|       cui pur tutto vorrebbe in  raccôrre,~ ~mi perdona più
31   3,  II|      tutte cose il dritto;~ ~ei  stesso disfà. Gli uomini
32   3, III|         severa e fredda~ ~me da  discompagna amara meno~ ~
33   3,  IV|      spirano a mia mente,~ ~che  medesma volentier sommette,~ ~
34   3,   V|       vorran trattenere, ei tra  dice,~ ~benchè un bel merto
35   4,   I|      maggior non tiene di domar  stesso?~ ~Di ciò pensa Torquato?~ ~ ~ ~
36   4,  II|         verme industre quando a  già fila~ ~l'ultima sorte;
37   4,   V|         un l'altro conosce; ivi  infame~ ~predica ognuno
38   4,   V|      predica ognuno e al par di  il compagno.~ ~Noi gentilmente
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