Atto, scena

 1   1,   I|   discorra e come ad altri il deggio.~ ~Le antiche lingue dalla
 2   1,  II|      Seco assai cose~ ~parlar deggio e trattar, prender partiti,~ ~
 3   1,  IV|   Alf.~ ~ ~ ~D'assai motti io deggio~ ~il ricambio tornarti.~ ~ ~ ~
 4   2,   I|     quando ei parla apprender deggio,~ ~ed a lui pur, quand'ei
 5   2,   I|      più casi. Confessarlo io deggio,~ ~ogni dono ei possiede
 6   2,   I|     vita.~ ~E se aprire io ti deggio il mio pensiero,~ ~l'età
 7   2,  II| Desiar tacendo,~ ~temprare io deggio il core, e sì acquistarmi~ ~
 8   2,  II|      la tua scelta, e che far deggio~ ~per non esserne indegno?
 9   2, III|       in gentil nodo.~ ~E dir deggio altro nome? Ella lo spera,~ ~
10   3,  II|       questo dolor laudare io deggio~ ~come buono e salubre?
11   3,  IV| leggiadra amica, tollerare io deggio,~ ~ma non emmi difficile
12   3,  IV|      vince tai cori! E creder deggio?~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~Or bene:~ ~
13   3,  II|      un consiglio? Aprirmi io deggio?..~ ~Cerca, cerca altro
14   3, III|     solo.~ ~ ~ ~E suadermi io deggio~ ~che niun m'odia o persegue,
15   3, III|     Confessarmi in fallo~ ~io deggio dunque ed offensor di tale~ ~
16   3, III|      il vase~ ~riconoscere io deggio in quell'istante~ ~che a
17   3, III|         star tranquillo io mi deggio, anzi dar loco.~ ~Chi mi
18   3,  IV|         Tasso.~ ~ ~ ~Nulla io deggio temer; nobile è Alfonso~ ~
19   3,  IV|      eroi non suoni.~ ~Com'io deggio ad Alfonso il mio lavoro,~ ~
20   3,  IV|   adunò, cui presentarmi~ ~io deggio in prima. E il più tardar
21   3,  IV|       assentir gli gravi.~ ~E deggio io farmi intercessor di
22   3,  IV|       discerno~ ~quel che far deggio. Da una mente all'altra~ ~
23   4,  IV|           Se piú a lungo~ ~ti deggio, o Tasso, udir, tempra un
24   4,   V|        perciò avvezzarmi~ ~io deggio all'ozio e aver riguardo