Atto, scena

1   1, III|    quell'ingenita forza or mi vien meno,~ ~perchè durai tetragono
2   1, III|      lo adduci.... ecco ei ne vien.~ ~ ~ ~
3   2,   I|       e amor, che sempre~ ~le vien compagno. A ciò ben pensa.~ ~ ~ ~
4   2,  IV|    troppo tosto~ ~involata mi vien, come se il cuore~ ~superbito
5   3,  IV|       l'albero, o amico, onde vien l'ombra,~ ~e nullo ha d'
6   3,  II|    con teco. Anche Lucrezia~ ~vien or da Urbino, ed il desìo
7   4,   I|     indi il suo fosco senso~ ~vien lamentando e l'infiammato
8   4,   I|       della sua fortuna.~ ~Ei vien: blando il congeda e gli
9   4, III| trionfo innanzi tempo!~ ~Ella vien. La cortese! Oh quali affetti!~ ~
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