1790-erbe | ercol-perde | perdi-tetro | tetto-zucch
              grassetto = Testo principale
     Atto, scenagrigio = Testo di commento

1001 1, I| notte possedea la terra.~ ~D'Ercole d'Este udii fanciulla il 1002 1, IV| all'ottoman furore~ ~e all'eretica rabbia infligger morte.~ ~ ~ ~ 1003 3, IV| ove un'alta prudenza erge le mani~ ~benedicendo ed 1004 2, I| d'Olindo,~ ~il tacito d'Erminia inavvertito~ ~costante affetto 1005 2, I| finsi vincerà l'oblio.~ ~L'eroico amore di Tancredi, l'alto~ ~ 1006 3, IV| Coll'impeto supplir crede l'errante~ ~a quanto in forza e verità 1007 2, III| ogni bene si prova in che erudirlo~ ~tu presumi severo.~ ~ ~ ~ 1008 2, I| sofferir. La festa che tu esalti,~ ~che mille labbra mi vantaro 1009 1, III| Tasso.~ ~ ~ ~Me il presente esaltò! Non son distratto,~ ~estatico 1010 1, IV| d'un presente abbella~ ~esaudito è di rado.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~ 1011 4, V| ricovri e poi di senno m'esca.~ ~Il profondo dell'alma 1012 3, IV| ma non emmi difficile l'escusa.~ ~È gran periglio quando 1013 4, I| che il vegga,~ ~ognun lo esecra che lo invidii, e lui~ ~ 1014 4, II| tuo carme in breve;~ ~ma l'esemplare io tengo, onde primiero~ ~ 1015 4, II| altra~ ~volta ti prego che l'esemplo io m'abbia~ ~in poco d'ora: 1016 4, V| da più acerbe sventure esercitato~ ~non presentasi a me, sì 1017 3, IV| Ben dell'indole nostra all'esercizio~ ~l'altro presa. Mille 1018 4, IV| che te col padre in un esilio avvolse.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~ 1019 Pre | campeggia l'opposizione che esiste fra il carattere di un poeta 1020 1, I| aurate poma~ ~che ricordano Esperia in loro olezzo,~ ~dolci 1021 1, II| me si lagni, io diligente esploro,~ ~come or or che sconfitta 1022 2, IV| ciascun gesto~ ~a tal giudice esporre, or su l'ardisci!~ ~Te stesso 1023 | essendo 1024 2, I| il gaudio, il dritto~ ~d'esserle in pregio? Più non batte 1025 | esserne 1026 1, III| esaltò! Non son distratto,~ ~estatico son io!~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~ 1027 3, III| regna;~ ~già non ha cogli Estensi aperta guerra,~ ~ma la tacita 1028 3, II| amendue ben nota~ ~sol gli esterni sembianti, il volto, i modi,~ ~ 1029 1, I| parlar, che per cimenti estesa~ ~avvantaggia il mortale 1030 1, III| Dunque lasciate~ ~che d'esti lochi vergognando io parta,~ ~ 1031 2, I| quaggiuso~ ~uomini avesse d'estimar capaci~ ~qual di fede e 1032 1, III| acquista~ ~sa per tempo estimarne il nobil prezzo;~ ~uom che 1033 1, III| addomando,~ ~chi sarà quell'estinto? Quel garzone~ ~dei che 1034 1, IV| pesci a mille color; d'estrani augelli~ ~l'aere tutto è 1035 1, IV| l'aere tutto è ripien, d'estranie gregge~ ~pieno è il prato 1036 2, V| troverem spenta la favilla estrema.~ ~Ben parmi, Antonio, che 1037 3, IV| suo spirto comprendere gli estremi,~ ~al che appena tra mille 1038 4, II| spero. Allor tu lieto~ ~esuberante ne darai ristoro~ ~di ciascuna 1039 2, I| cuori?~ ~Allora a guisa d'esultanti greggi~ ~si spandeano i 1040 1, II| sì che ancor la letizia esulti e rida~ ~per li nostri giardini, 1041 2, III| Dell'immatura~ ~inesperta etá mia non mi vergogno;~ ~tacita 1042 3, II| avverso;~ ~loro per tutta eternità non stringe~ ~un vincolo 1043 2, I| intender vostro.~ ~Voi per l'eternitade oprate audaci:~ ~poco ed 1044 1, III| Leon.~ ~ ~ ~(applaudendo)~ ~Evviva il vate~ ~ch'or s'incorona 1045 3, III| se a te stesso non sei fabbro d'inganni.~ ~ ~ ~ 1046 2, III| accosto~ ~per tal via ci facciam. Pensatamente~ ~disconoscere 1047 | facesse 1048 | facesti 1049 | faceva 1050 1, I| grado io tolgo~ ~di tua facezia la leggier puntura:~ ~debito 1051 2, III| indarno.~ ~V'ha nondimen di facili corone,~ ~v'ha corone diverse; 1052 1, I| mi piaccio,~ ~quando un facondo labbro in su le forze,~ ~ 1053 4, I| tuoi occhi son reo. La mia fallanza~ ~io volentier confesserò: 1054 3, IV| pregarne era mia mente,~ ~ma fallì 'l tempo; or mi fallisce 1055 3, IV| Tebro: ivi e in Ferrara~ ~tu fallirai al desiato porto.~ ~Vaticinii 1056 4, III| da tutte parti.~ ~Oh non fallirmi! Poco a far ti resta.~ ~ 1057 3, IV| meta io mossi,~ ~sebben fallîrmi a mezza via le forze;~ ~ 1058 2, IV| il mio core, ovunque sia, fallisca~ ~a stesso ed a te, tu 1059 3, IV| ma fallì 'l tempo; or mi fallisce ardire,~ ~e per te sua licenza 1060 3, III| lusingai me stesso.~ ~Ella è falsa cogli altri, in cor dicea,~ ~ 1061 2, III| Tasso.~ ~ ~ ~Onde orar falsi dei già troppo adulto,~ ~ 1062 3, III| età li perde e la procace fama,~ ~che sospinge qua e 1063 4, I| quest'arte~ ~la medicea famiglia, e fin del Tebro~ ~i sacrati 1064 | fammi 1065 1, III| possa, i rallegrati amici~ ~fan cortesi accoglienze. Ed 1066 1, I| D'Ercole d'Este udii fanciulla il nome~ ~e d'Ippolito d' 1067 3, IV| imitar, già maturo, il fanciulletto,~ ~che di sue care debolezze 1068 4, IV| segnarmi a dito. Io m'invio; fanciulli~ ~mi si affollano intorno 1069 1, I| avemo~ ~calca a paro del fango. In questo suo~ ~magico 1070 2, I| vuoi ciò che conviensi,~ ~fanne domanda a costumate donne;~ ~ 1071 4, I| tôsco~ ~e qual più strana fantasia lo prenda.~ ~Ponderati hai 1072 1, II| ch'ei va poetando, i suoi fantasmi:~ ~tacito, solo, a suo cammino 1073 4, I| deh! credi:~ ~la sua noia fantastica deriva~ ~dall'eccellenza 1074 3, IV| parte,~ ~ed è talora che suo fante il rubi.~ ~Avem così per 1075 | farà 1076 | Farci 1077 | fare 1078 4, V| tuttodì ne sogni,~ ~qual farebbe trionfo! Oh te infelice!~ ~ 1079 | fargli 1080 4, V| ben che in ogni loco~ ~mi farìa grazïoso, e sol mi resta~ ~ 1081 | farsi 1082 | farti 1083 3, I| qual parte andrommi~ ~quel fastidio a fuggir che intorno romba?~ ~ 1084 4, IV| si puote,~ ~perocchè tu fastidïoso getti~ ~quanto ora tieni! 1085 3, IV| debolezze ardisce~ ~andar fastoso! Perdonarmi, o bella~ ~amica, 1086 3, II| vaghezza~ ~la mano alla fatale urna non stesi~ ~d'un incognito 1087 3, II| ch'ogni vivente~ ~premon fatali, ed in quei beni il fissa~ ~ 1088 3, IV| offendete a voi fedeli,~ ~fate al superbo volontarii omaggi,~ ~ 1089 4, I| goder tempratamente.~ ~Se faticando conquistar dovesse~ ~quanto 1090 | fatta 1091 2, I| in sì mirabil guisa~ ~sue fattezze colpirmi e sue parole~ ~ 1092 2, I| castigato fuggia l'audace fauno;~ ~ogni augel per le aperte 1093 2, IV| parlator frettoso~ ~io pur favelli.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~Oh! 1094 2, II| esserne indegno? Oh! che favello?~ ~Me fa degno di lei la 1095 1, IV| Si conosce quali uomini favora,~ ~quali ad esso si accostano 1096 3, II| vivace in conversando~ ~si fea la brama di scoprirci tutti~ ~ 1097 1, III| strugge,~ ~bolle come per febbre il sangue mio;~ ~perdonate, 1098 | fece 1099 3, III| chi sì accorto~ ~me con fedele ben voglienza induce?~ ~ 1100 3, IV| tutti amici offendete a voi fedeli,~ ~fate al superbo volontarii 1101 3, V| egli~ ~gl'inimici disfida e fedelmente~ ~guarda gli amici? Il riconosco 1102 1, III| e con suoni sommessi io fei tenore~ ~ai dolori del padre 1103 3, II| sia d'uopo,~ ~fanno sparir felicemente i brandi.~ ~Quei due mortali, 1104 3, II| desio stringemmo.~ ~Ben v'è felicità, ma l'uom la ignora,~ ~o 1105 2, I| insperata~ ~scender vegg'io felicitade eterna~ ~sovra fulgidi rai.~ ~ ~ ~ 1106 3, IV| motto fai del femminil favore?~ ~Dirmelo già non 1107 2, I| aperte aure alïando,~ ~ogni fera vagante in monti e in valli~ ~ 1108 1, II| ei vede~ ~che gioioso in feral rete lo attragge.~ ~ ~ ~ 1109 3, II| a ragione il rimprovèrio fere.~ ~Tanto più m'è soave il 1110 2, IV| accompagna,~ ~e come sopra il feretro d'un prode~ ~posa, avvolta 1111 2, IV| egual su tutti~ ~la sentenza ferìa, a Temi il braccio~ ~ 1112 4, IV| te, come se al vivo~ ~non ferissi gli amici? Or non t'è conto~ ~ 1113 3, IV| i vati~ ~che sue stesse ferite coll'amico~ ~tocco guariva. 1114 3, II| pongo.~ ~Ah dolce amica! io ferma son; ch'ei parta.~ ~Ma già 1115 3, II| ingannarmi è soave; il più feroce~ ~de' miei nemici io 'l 1116 4, V| virtù che nel mio petto~ ~ferveva in prima, ed io divenni 1117 4, I| infiammato sangue~ ~e la fervida tempra, e la natura~ ~maledice 1118 2, I| passi,~ ~e nell'alma mi fervono pensieri~ ~senz'ordine e 1119 4, I| tu opinassi~ ~ch'io non fessi ogni prova onde placarlo.~ ~ 1120 4, IV| embrice o sasso,~ ~ da fessura spunterà fil d'erba.~ ~ ~ ~ 1121 2, I| nostro sesso~ ~lucidi soli, e festeggiar potremmo~ ~nostra etade 1122 1, IV| folleggianti amori~ ~mirabilmente festeggiate in giro.~ ~Lì presso suona 1123 1, I| Italia ha vanto~ ~si sedè festeggiato a questi lari.~ ~Avventuroso 1124 3, II| blandire l'infermo, e la fiala~ ~porgi a sue labbra per 1125 3, IV| ch'altri crede.~ ~Di due fiamme ei si vanta! annoda e scioglie~ ~ 1126 3, V| abbian tale temprato una fiata~ ~quest'un mortale; e tal 1127 2, III| taccia di freddi assai fiate appone~ ~chi di più caldo 1128 3, II| vuole~ ~grata ricevo. Assai fïate io stessa~ ~mi rimorsi di 1129 3, V| indomito orgoglio, d'una fibra~ ~sensitiva in eccesso e 1130 2, III| attizzi.~ ~M'ardon l'intime fibre, e in cor mi bolle~ ~l'affannoso 1131 3, II| costumi,~ ~nelle leggi io fidai di cortesia~ ~e nell'uso 1132 3, IV| gli amici,~ ~nell'affetto fidando, ei s'abbandona,~ ~si permette 1133 2, I| amor gentile~ ~umilmente fidato a dolci carmi?~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~ 1134 1, IV| quali ad esso si accostano fidenti?~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~Solo a 1135 1, III| raggio di sol che in fronte fieda,~ ~ei le potenze del pensier 1136 1, III| ma da mi cacciò con fiera forza~ ~pertinace fortuna. 1137 1, I| scïenza~ ~non potêr le due figlie; e se a lei presso~ ~merta 1138 3, II| movean da lunge~ ~benevole figure ad incontrarmi.~ ~Ed ecco, 1139 4, IV| da fessura spunterà fil d'erba.~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~ 1140 4, II| mia vita è morte. Tu il filar divieta~ ~al verme industre 1141 4, IV| il mostrate.~ ~Ecco una filatrice amicamente~ ~del cammin 1142 3, V| della trama cortigiana i fili~ ~ben distinti vegg'io! 1143 1, II| ei brama che condurre a filo~ ~il suo poema; accumular 1144 | finalmente 1145 4, IV| cure s'affidi;~ ~aprirò le finestre a giusto tempo,~ ~non l' 1146 2, III| Fortuna:~ ~occhi mille ei le finga al merto intenti~ ~e indagine 1147 4, III| ti resta.~ ~Chi tardi a finger nella vita apprese~ ~tien 1148 4, III| la prima volta~ ~che vuoi fingere e puoi. Tu ben lo udisti;~ ~ 1149 1, II| ritrovi.~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~Noi fingerem di non veder.~ ~ ~ ~Alf.~ ~ ~ ~ 1150 3, III| uopo ch'ei parta? o tu lo fingi~ ~onde sola goder la mente, 1151 3, II| prudente amica. Ella è finita! io il veggio:~ ~ben poss' 1152 2, I| caro nodo~ ~non mi s'offre finor. Che se vi accora~ ~il mio 1153 2, I| mi prese;~ ~ c'ingannò finora.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~Ed io, 1154 2, I| che a cotanto~ ~esempio io finsi vincerà l'oblio.~ ~L'eroico 1155 3, III| tacito lume della luna~ ~che fioco al peregrin l'orme dichiara,~ ~ 1156 1, I| Egli, i cui scherzi~ ~fioriran senza tempo, abbia del nuovo~ ~ 1157 4, II| in piaceri ozïosi io non fiorisco,~ ~il riposo mi tiene irrequïeto.~ ~ 1158 1, IV| posarsi all'ombra d'alberi fioriti,~ ~da un bel nembo di fior 1159 1, IV| fecondo suo petto, ei nel fiorito~ ~mitico vel tutte dottrine 1160 1, IV| via?~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~Tua firma e un breve~ ~scambio di 1161 4, IV| affollano intorno a guardar fiso~ ~il mesto peregrin dall' 1162 3, II| fatali, ed in quei beni il fissa~ ~di che ognuno s'allegra. 1163 1, I| lontano;~ ~par che in noi fissi il guardo, e in nostra vece~ ~ 1164 4, II| tuo viaggio,~ ~e di salute florido e di gioia~ ~riaverti mi 1165 1, I| Ed io pur de' bei fogli ho mio diletto.~ ~Con molteplice 1166 1, IV| Delle quercine prime foglie intesta~ ~te la porranno 1167 1, IV| vezzoso~ ~magico stuol di folleggianti amori~ ~mirabilmente festeggiate 1168 1, IV| qua e grufolar sembra Follìa~ ~selvaggiamente, ma nel 1169 1, I| consola~ ~il rumor d'este fonti: i nuovi rami~ ~tremoli 1170 3, IV| manchi, e andarne senza~ ~fôra più lieve a te che al buon 1171 3, II| utile lor fossero accorti,~ ~forano amici e come un uomo solo~ ~ 1172 4, I| io lettre gl'invii di che fornirlo~ ~per Roma intendo. Ei viene. 1173 1, I| audace~ ~d'un'inesperta? Erro fors'io: no certo;~ ~vero il 1174 3, II| anche il colga~ ~la sua man fortunata! Impetuoso~ ~fugge da noi 1175 2, V| altra. In questa ancora~ ~fortunato io ti spero.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~ 1176 3, III| è il colmo~ ~delle umane fortune. Il degno canto~ ~fia solo 1177 3, V| quasi fanciul, perchè forzarmi a schiavo~ ~si provò inutilmente. 1178 4, I| si tracanna, indi il suo fosco senso~ ~vien lamentando 1179 | fossero 1180 2, I| Invïolato schermo~ ~al fragil fiore del femineo sesso~ ~ 1181 3, II| e fino a te dovrei~ ~mie fralezze nascondere e mie doglie.~ ~ ~ ~ 1182 2, I| a te svelare io possa~ ~francamente i pensier?~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~ 1183 1, II| onde a tua grazia,~ ~che il francheggia di tanto, offrir da sezzo~ ~ 1184 2, IV| il Porporato~ ~seguii vêr Francia. Io non l'oprai con gloria,~ ~ 1185 1, I| rifolgorò della scïenza~ ~e del franco pensier, quando la cupa~ ~ 1186 3, IV| cerchio di social fidanza~ ~frangete al tutto!~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~ 1187 1, III| duce~ ~e la prudenza colla fraude in guerra,~ ~tutto io pinsi 1188 2, III| agognerai quel dono~ ~che freddamente or da l'un canto poni~ ~ 1189 1, III| Virgilio:~ ~Perchè tanta alle fredde ombre onoranza?~ ~Ebber 1190 2, III| Ai moderati~ ~taccia di freddi assai fiate appone~ ~chi 1191 2, IV| assai, se tu t'adiri?~ ~chi fregiato, o signor, se tu nol curi?~ ~ 1192 3, IV| sue labbra~ ~sdegna ogni freno ed al suo cor.~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~ 1193 4, I| lui, so i benefici~ ~E i frequenti perdoni onde gli indulsi,~ ~ 1194 3, IV| del libero cammino~ ~me frettoloso avvolga. Odi il mio prego.~ ~ 1195 2, IV| che dopo questo parlator frettoso~ ~io pur favelli.~ ~ ~ ~ 1196 3, III| non t'illuda. Ogni altrui frode è or vana,~ ~se a te stesso 1197 1, III| Un'imagine è questa delle frondi~ ~onde avrai la corona in 1198 1, I| in loro olezzo,~ ~dolci frutti non son di vero amore?~ ~ ~ ~ 1199 2, II| ammanta di fiori. Oh porti frutto,~ ~porti letizia! Da novelli 1200 3, III| l'onda del plauso:~ ~fugaci cose quel suo canto eterna;~ ~ 1201 2, I| desio vostro s'appunta,~ ~è fuggevole lampo; il resto è nulla,~ ~ 1202 2, I| garzon gagliardo~ ~castigato fuggia l'audace fauno;~ ~ogni augel 1203 3, II| vidi. Il morbo appena~ ~si fuggìa di mie membra, ed io dai 1204 3, I| da te la bella illusïon fuggìo?~ ~o te nel giorno del gioir 1205 1, I| che par schivarne,~ ~anzi fuggirne e gir di cosa in traccia~ ~ 1206 2, I| Compiacer ti volli;~ ~chè fuggita l'avrei, se ciò non era.~ ~ 1207 3, IV| medesmo ei basti,~ ~e gli fuggon dal guardo i circostanti~ ~ 1208 3, V| questo sol mortale?~ ~Sì, mi fuggono tutti, e tu pur anco,~ ~ 1209 4, II| sovente m'hai mostra, oggi mi fulge~ ~in piena luce: perdonasti 1210 2, I| felicitade eterna~ ~sovra fulgidi rai.~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~ 1211 | fummo 1212 3, V| aura, in un istante.~ ~Non funestò le sorti mie d'un tratto~ ~ 1213 2, V| soavemente,~ ~e del subito fuoco in ritornando~ ~troverem 1214 | fuori 1215 3, II| il saper vasto?~ ~Non le fur schermo dall'error straniero.~ ~ 1216 2, IV| Placido starmi a un furibondo innante,~ ~signor, mi vedi.~ ~ ~ ~ 1217 4, V| sentir tal pena.~ ~Me con sue furie disperanza invade,~ ~e nel 1218 1, III| Quel garzone~ ~dei che furo? E sì bel serto il cinge?~ ~ 1219 | furono 1220 1, I| queti campi~ ~a lei move furtivo e d'ogni fiore~ ~le intreccia 1221 2, I| atterrito, e dal garzon gagliardo~ ~castigato fuggia l'audace 1222 3, I| danzavano intorno? E i giorni gai,~ ~quando il tuo spirto 1223 1, IV| serti~ ~e delle belle il gaio ammanto e nuovo~ ~fuor di 1224 2, III| Se di bei motti è gara e di concenti~ ~tu sempre 1225 4, I| Italia perciò che ognun gareggia~ ~col suo vicino ad ospitar 1226 4, I| Acerbo e folle~ ~col medico garrir l'udii sovente.~ ~Moveami 1227 2, II| testimonie mute~ ~del supremo de' gaudii? Il sol si leva~ ~d'una 1228 2, IV| spavento~ ~anche del misfattor gelava il petto.~ ~Dopo molti e 1229 Pre | predilezione suscita la gelosia del segretario di corte 1230 1, I| posseder sol uno~ ~e celarlo geloso a tutti i guardi.~ ~S'ei 1231 2, I| Oh come spesso~ ~mio cor gemeane! Come spesso i miei~ ~per 1232 1, I| mucchio accolti~ ~cede alla gemma di Ferrara. A quella~ ~diede 1233 Pre | Goethe, il quale amava questo genere di confessioni, che, erano 1234 2, V| e t'acquista sua con generose~ ~vere parole. Non appena 1235 4, IV| ov'è un battel di buona gente carco,~ ~rustici Sorrentin 1236 1, I| sublima,~ ~ove il discorso dei gentili invita~ ~gioconda io seguo, 1237 1, III| Da tue care mani~ ~genuflesso io ricevo il bello incarco~ ~ 1238 2, III| serto arrossi,~ ~tu vedrai genuflettermi alla diva~ ~che di tanto 1239 4, IV| perocchè tu fastidïoso getti~ ~quanto ora tieni! Il cinto 1240 1, IV| solvi~ ~il dubbio mio: due ghirlandati io vidi~ ~e stupor mi colpì.~ ~ ~ ~ 1241 3, II| invola!~ ~ma più lunge ne gìa, più gli era appresso~ ~ 1242 1, IV| altezza del Tarpeo rimira~ ~giacer paiono i troni ad imo ad 1243 3, II| spirto mio;~ ~giù ne' nostri giardin mio primo sguardo~ ~invan 1244 1, I| ingenuo sguardo amico: il giardiniero~ ~agli aranci ed a' cedri 1245 1, I| SCENA I.~ ~Giardino adorno coi busti dei poeti 1246 2, I| ti dirà di colui che qual gigante~ ~oggi a fronte ti pon.~ ~ ~ ~ 1247 Pre | precipitosamente da Weimar, stanco del giogo, avido di ozio e di sole, 1248 2, I| Ecco gran tempo~ ~Leonora gioimmo, una gentile~ ~indole arguta, 1249 1, II| tradimento ei vede~ ~che gioioso in feral rete lo attragge.~ ~ ~ ~ 1250 3, II| Sol ciò ti tolgo~ ~onde gioire or ti saria negato.~ ~ ~ ~ 1251 4, I| doni~ ~la più bella de' giovani ventura~ ~Torquato accoppia: 1252 3, II| raro.~ ~Mai per fervor di giovanil vaghezza~ ~la mano alla 1253 3, II| il poter oggi~ ~all'amico giovar: della mia madre~ ~a me 1254 1, IV| ordì più fila onde potea giovarmi.~ ~Te saluta Gregorio e 1255 3, II| il bollor dell'ardente giovinezza.~ ~Vani concetti! Erami 1256 1, I| schivarne,~ ~anzi fuggirne e gir di cosa in traccia~ ~certo 1257 4, IV| il più lontan che nel girar d'un sole~ ~mai non v'accoglie 1258 2, II| il ciel brama, mille rami gitta~ ~e s'ammanta di fiori. 1259 1, III| tu, l'ultima lima alfin gittando,~ ~dicessi: Or basta.~ ~ ~ ~ 1260 2, IV| mie~ ~discolpe opporgli gittargli il guanto,~ ~però ch'ei 1261 4, II| è il proprio cuore,~ ~e gittarvisi dentro è dolce cosa.~ ~Odi 1262 2, IV| mio dono innanzi a' piè gittommi;~ ~se quest'anima allor 1263 2, I| universal d'egregi~ ~sedesse a giudicar di quanto lice!~ ~Ma dell' 1264 3, IV| temprar che pur testeso~ ~giudicavi perduto?~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~ 1265 4, II| più vivo piacere andrem giulivi,~ ~e qua e ti direm l' 1266 1, III| Il dono~ ~improvviso mi giunge e torna in festa~ ~questo 1267 1, IV| terren, se ti sta a cuore~ ~giunger la meta. Ambasciator che 1268 4, IV| irte chiome.~ ~Cotale io giungo al limitare; aperta~ ~trovo 1269 1, III| voce).~ ~ ~ ~Alf.~ ~ ~ ~Ei giunse in punto.... A noi~ ~tosto 1270 2, III| Porta sue bende la Giustizia ancora,~ ~e a ciascuno abbarbaglio 1271 | gliela 1272 2, III| Ben dee 'l felice glorïar Fortuna:~ ~occhi mille ei 1273 2, II| cercar mi mandi~ ~stenti, glorie, perigli, o in queto bosco~ ~ 1274 3, IV| così che medesmo~ ~più goda e torni più piacente altrui.~ ~ 1275 1, III| prezzo;~ ~uom che giovin godè, certo non lascia~ ~volentier 1276 1, III| gioie allor che il raggio~ ~godean del giorno. Poi che a noi 1277 2, V| pace, io ne' miei lari~ ~goderla vo'. Tu qui ripon la calma,~ ~ 1278 1, IV| uom che molto vide~ ~spero godermi.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~Tu mi 1279 1, II| volgete i passi;~ ~l'aura godete de' sereni giorni.~ ~ ~ ~ 1280 4, IV| medesimo piaccia.~ ~Noi godiam di tue gioie, e ne conturbi~ ~ 1281 1, II| Di sua gloria un raggio~ ~godrommi io pure, e tornerà il poeta~ ~ 1282 4, V| tremola tosto, increspasi, si gonfia~ ~e spumando sormonta. In 1283 1, I| affanno~ ~ogni orecchio governa ed ogni core.~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~ 1284 3, IV| lungo infra stranieri,~ ~governandoti sempre a lor talento:~ ~ 1285 3, II| so cosa~ ~far più ad ambo gradita che il condurti~ ~ospite 1286 1, I| suoi~ ~reca Ferrara sua grandezza.~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~O meglio~ ~ 1287 4, IV| Oh dolci accenti!~ ~oh graziosa consolanza e cara!~ ~Deh 1288 1, IV| tutto è ripien, d'estranie gregge~ ~pieno è il prato e la 1289 2, I| Allora a guisa d'esultanti greggi~ ~si spandeano i mortali 1290 3, II| parole agevolmente~ ~recide i groppi in un balen la spada,~ ~ 1291 3, IV| Insolubil per lettre è questo groppo,~ ~sol la presenza di leggier 1292 1, IV| temprato intanto~ ~qua e grufolar sembra Follìa~ ~selvaggiamente, 1293 4, II| medesmo fuggi;~ ~l'uom vi guadagna ciò che perde il vate.~ ~ ~ ~ 1294 3, II| Torci l'occhio da' guai ch'ogni vivente~ ~premon 1295 2, IV| opporgli gittargli il guanto,~ ~però ch'ei non è libero. 1296 3, I| tutto il mio fallo? Io lo guardai, dal buono~ ~voler fui preso, 1297 4, IV| mi si affollano intorno a guardar fiso~ ~il mesto peregrin 1298 3, II| amica. Ei non è al certo~ ~guardator di sue cose, e accorta io 1299 3, II| amara,~ ~sol ch'ei possa guarir ben libra, o buona,~ ~prudente 1300 1, II| saria,~ ~quando e' possa guarire, a providente~ ~medico fido 1301 3, IV| ferite coll'amico~ ~tocco guariva. La virtude è questa~ ~della 1302 4, II| per soverchia lima~ ~tu guastassi l'amabile natura~ ~che ravviva 1303 1, IV| infra il verde ascolta e guata.~ ~La Sapïenza da un'aurata 1304 2, I| Sempre la donna, o tenera o guerriera,~ ~d'alti sensi tu pingi 1305 2, I| soltanto e sofferenza~ ~guidar li ponno. Se non mente il 1306 2, I| lieta di vita, e te per man guidava.~ ~Eri il primo tu allor 1307 3, II| converte in biasmo,~ ~e non havvi ferita altra sì acerba~ ~ 1308 2, I| appressarsi~ ~d'un benevolo Iddio, così di mille~ ~mie fantasie, 1309 Pre | il tratto d'unione fra l'idealità degli uni e la realtà degli 1310 1, IV| dell'alto carme spiritali idee,~ ~parmi veder quasi persone 1311 4, I| non mai;~ ~assai più d'un idrofobo la abborro. –~ ~Allor mezzo 1312 3, II| v'è felicità, ma l'uom la ignora,~ ~o conosciuta non l'estima 1313 2, IV| manto. Io stupirei,~ ~ove ignorassi la magia dei vati,~ ~che 1314 2, I| veniam. Tu lasceraine e ignoro~ ~come potremo sopportar 1315 2, I| primo tu allor che nuovo e ignoto~ ~mi venisse allo sguardo 1316 3, II| rinfiora~ ~rosea salute e ilarità di vita.~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~ 1317 3, III| o di bontade~ ~più non t'illuda. Ogni altrui frode è or 1318 3, III| Or troppo tardi~ ~apro le illuse mie pupille al vero!~ ~Quand' 1319 3, I| improvviso~ ~da te la bella illusïon fuggìo?~ ~o te nel giorno 1320 1, II| conoscenza vera.~ ~A lui di dolci illusïoni il core~ ~solitudine pasce: 1321 3, IV| certo conosci... Oh quali illustri~ ~nomi son questi! Ei spirano 1322 3, IV| sol di suoni,~ ~di lievi imagi il nostro spirto alletta,~ ~ 1323 3, II| spesso~ ~per altrui gioia imaginando vai,~ ~ora uno strano imagini 1324 2, II| dono~ ~che ad ora ad ora imaginarsi il dritto~ ~di chiederlo 1325 1, III| alza)~ ~ ~ ~Alf.~ ~ ~ ~Un'imagine è questa delle frondi~ ~ 1326 3, II| imaginando vai,~ ~ora uno strano imagini tessuto~ ~per affligger 1327 3, IV| virtude, ed è concesso~ ~imitar, già maturo, il fanciulletto,~ ~ 1328 2, III| già da lunga stagion. Dell'immatura~ ~inesperta etá mia non 1329 3, IV| partito è forse,~ ~certo immaturo; ch'io non vo' vestirmi~ ~ 1330 1, II| solerte cura~ ~pochi tratti ne immeglia, onde a tua grazia,~ ~che 1331 3, IV| quel gentile spirto~ ~che immemore di , devoto altrui,~ ~ 1332 2, I| indarno la perla in fra le immense~ ~sabbie del mare, che nascosta 1333 3, IV| disdegna. In talor s'immerge~ ~quasi capìa in suo petto 1334 4, V| base diede a queste rupi immota,~ ~pur diè perenni i mutamenti 1335 4, V| mano)~ ~Degno mortal! Tu immoto resti e muto!~ ~Un'onda 1336 3, V| benchè serbi ad altri~ ~immutabile il cor, vêr me si muti~ ~ 1337 1, I| Non è questo un amor che impadronirsi~ ~vuol dell'amato, il posseder 1338 2, IV| potreste~ ~m'accenna il cor che imparzïal v'ascolti.~ ~Era debito 1339 3, IV| spassionato a tal segno e imparzïale;~ ~in poco d'ora ti mutasti.~ ~ ~ ~ 1340 2, IV| oh! tu nol pensi.~ ~Con impassibil alma ei mi respinse,~ ~provocommi 1341 1, III| i tardi avvenire. Erra e impaura~ ~tra la folla l'artista; 1342 2, I| faceva a' miei sguardi e impauriva~ ~di svanir, pari a un eco 1343 1, IV| molti giorni~ ~or con noiosa impazienza attesi,~ ~ora ad arte perduti. 1344 1, II| al vivo~ ~ardemi alfin l'impazïenza in petto.~ ~Tôr la mano 1345 2, III| l'aurata nube del futuro, impende.~ ~Tu al cor mi accogli, 1346 3, IV| sembri, in cui la forza impera~ ~e la spada decide, e non 1347 1, III| porla in tua mano. Ella è imperfetta, il vedo,~ ~benchè possa 1348 3, IV| sai che ho finito, ma imperfetto è ancora.~ ~Oggi al prence 1349 3, IV| hanno~ ~viva, efficace, ed imperò ne ottieni~ ~viva, efficace 1350 3, IV| desir vuoi pieno.~ ~Coll'impeto supplir crede l'errante~ ~ 1351 3, II| la sua man fortunata! Impetuoso~ ~fugge da noi ciò che spontaneo 1352 1, IV| stesso, perchè a lui s'impone~ ~sol quanto é giusto.~ ~ ~ ~ 1353 1, IV| potria?~ ~Or mi rispondi: chi imponea quel serto~ ~a Lodovico?~ ~ ~ ~ 1354 2, V| forse fia, se opinion lo imponga:~ ~ma dimmi or via come 1355 2, IV| nobil dono~ ~il rifiuto m'impongono i destini.~ ~Mal convien 1356 2, IV| cenni onoro, ma tacer gli imponi.~ ~Favellato che avrò, parli 1357 1, III| Genio~ ~che trecciollo ed impose? Indarno a noi~ ~qui non 1358 2, IV| innanzi appara.~ ~Obliasti, impotente, il loco ov'eri;~ ~simile 1359 2, V| fronte a tutti oltracotata imprende.~ ~Ch'ei si senta punito! 1360 4, II| son sano, se miei studi imprendo,~ ~anzi i miei studi mi 1361 3, II| allor, nol niego,~ ~ei mi si impresse eternamente in petto.~ ~ ~ ~ 1362 4, V| risenso. Allor che a noi~ ~l'imprevisto s'affaccia, e l'occhio nostro~ ~ 1363 2, IV| Intanto, o Tasso,~ ~te imprigiona il tuo fallo; io ti perdono,~ ~ 1364 4, V| altro bacio in sulla man gli imprima!~ ~Ch'io ne prenda congedo 1365 2, IV| chiarezza a me rifulge,~ ~ma d'improviso mi ritorna al buio.~ ~Solo 1366 2, I| valoroso~ ~nobil mercede? Improvvido garzone~ ~Ferrara entrai, 1367 2, I| lo scettro la donna; ove impudenza,~ ~ella perde ogni pregio. 1368 2, IV| tratto~ ~suo dente acerbo inamarimmi il sangue~ ~di tosco reo, 1369 2, IV| fronte inchino.~ ~A che inani parole all'aura sperdi?~ ~ 1370 4, I| dirti il mio duol che lo inasprir tacendo.~ ~Vuol Torquato 1371 2, I| quasi liev'onda,~ ~lasciano inavvertite anzi il lor piede,~ ~che 1372 2, I| Olindo,~ ~il tacito d'Erminia inavvertito~ ~costante affetto ombre 1373 1, III| allor vegg'io~ ~pinto sull'incantate acque l'Eliso.~ ~Io medito 1374 3, III| astuta serpe mi sussurra incanti~ ~armonïosi. Oh come amabil 1375 3, II| era appresso~ ~per caro incanto, per terribil pena!~ ~Puro 1376 2, I| cui largivi tua grazia, incautamente~ ~ciò che scior tu bramavi 1377 2, I| Te seguo, o donna, con incerti passi,~ ~e nell'alma mi 1378 2, IV| ascolto il decreto e il fronte inchino.~ ~A che inani parole all' 1379 3, II| fatale urna non stesi~ ~d'un incognito mondo, onde sortirne~ ~un 1380 2, V| ivi il più saggio~ ~se ne incolpa a ragion. Tu non dovevi~ ~ 1381 2, IV| però veloce~ ~la ruina t'incolse. Orsù obbedisci~ ~chè il 1382 3, I| qualunque evento~ ~oggi incolto mi sia, forte io m'attengo~ ~ 1383 2, IV| recinto d'ogni bel costume~ ~l'incomposto furor. Dunque, signore,~ ~ 1384 1, III| lassù a' miei sguardi inconquistato splenda,~ ~e mia vita non 1385 3, II| lunge~ ~benevole figure ad incontrarmi.~ ~Ed ecco, a mano di Lucrezia, 1386 1, II| fieri sospetti. Ov'egli incontri~ ~che una lettra smarrisca, 1387 3, III| Ma perchè la vita~ ~t'è incresciosa senz'esso? A te medesma~ ~ 1388 4, V| l'onda~ ~tremola tosto, increspasi, si gonfia~ ~e spumando 1389 2, III| finga al merto intenti~ ~e indagine severa e savia eletta;~ ~ 1390 Pre | del Tasso, che lo sfida.~ ~Indispettito dallo scandalo, il duca 1391 2, I| colpa. Io già non vedo~ ~un'indistinta spiritale imago~ ~volarmi 1392 3, II| siamo. E tua mitezza,~ ~l'indol tua dolce, il tuo veloce 1393 3, IV| si permette un capriccio, indoma sente~ ~la passïone, e così 1394 4, IV| irresistibilmente, a te si spinge~ ~indomato il mio core; e poi che tutto~ ~ 1395 3, V| accompagnò maligna,~ ~d'un indomito orgoglio, d'una fibra~ ~ 1396 4, IV| esce da' labbri che di me s'indonna;~ ~tutto a te m'hai devoto. 1397 1, II| a lui do spesso~ ~cenni indubbii d'affetto; ove d'offesa~ ~ 1398 3, III| con fedele ben voglienza induce?~ ~Essa la Sanvitale, essa 1399 3, IV| ora.~ ~T'affretta; ove tu indugi, a fargli motto~ ~vado io 1400 2, III| accettarli~ ~mi consenti indugiar. Pur non so bene~ ~se pari 1401 2, III| valor conosco,~ ~e senza indugio la man t'offro e il core,~ ~ 1402 4, V| tu troppo a te medesmo indulgi.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~E infelice 1403 2, III| corso audace di tua sorte indulse.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~Ben 1404 4, I| frequenti perdoni onde gli indulsi,~ ~e come spesso dal cercar 1405 1, II| influiscan sovr'esso; induri l'alma~ ~alla gloria ed 1406 1, III| un nuovo pensiero a ciò m'indusse:~ ~non forse io sembri peritoso 1407 4, II| filar divieta~ ~al verme industre quando a già fila~ ~l' 1408 1, I| noi l'orecchio e la mente inebrïamo~ ~nelle rime del vate, il 1409 3, V| quale all'alma~ ~sentimento ineffabile s'apprese!~ ~Nell'aspetto 1410 3, V| forza io son per sempre inerme:~ ~come poss'io pugnar se 1411 4, V| aver riguardo a' miei~ ~inermi sensi. O tenera amistade!~ ~ 1412 1, III| quanto or vi dono!~ ~Potè inerte garzon dalla sua mente~ ~ 1413 4, IV| tutto~ ~a te ringrazio! Inesprimibil forza~ ~t'esce da' labbri 1414 2, IV| felice~ ~levità di pensiero. Inestimati~ ~doni a lui prodigando, 1415 3, II| risposta altra che un riso!~ ~Inevitabilmente o tosto o tardi~ ~noi dovevamo 1416 3, II| ciascuno~ ~librar tu sai sopra infallibil lance,~ ~quella equanimità 1417 4, V| l'altro conosce; ivi infame~ ~predica ognuno e al par 1418 3, V| donna amata!~ ~In quest'ore infelici ella non diemmi~ ~pure un 1419 1, II| nosco ne venga~ ~del piede infermi, volentier torremmo~ ~d' 1420 3, II| doglie.~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~L'infermità del core assai di lieve~ ~ 1421 2, I| ne copre~ ~vecchiezza o infermitade; ove il possesso,~ ~in che 1422 3, II| Medica amata~ ~non blandire l'infermo, e la fiala~ ~porgi a sue 1423 4, V| disperanza invade,~ ~e nel duolo infernal che m'annienta~ ~lieve suon 1424 2, I| cerchio e quelle gesta~ ~t'infiammarono allora ad alte imprese,~ ~ 1425 4, I| senso~ ~vien lamentando e l'infiammato sangue~ ~e la fervida tempra, 1426 3, III| Alfonso~ ~quale ingrato ed infido, e fia creduto.~ ~Partir 1427 2, I| portici della reggia, infin che entrai~ ~dove appoggiata 1428 1, III| volentier le sue gioie infine a morte;~ ~e qual possiede 1429 4, V| a me innanzi è la verga, infino a morte~ ~con lente ambasce 1430 3, II| Antonio io guardo.~ ~L'inflessibil suo senno odiai mai sempre~ ~ 1431 1, IV| furore~ ~e all'eretica rabbia infligger morte.~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~ 1432 1, II| natio loco e il mondo~ ~influiscan sovr'esso; induri l'alma~ ~ 1433 1, I| adorna e il suo sentir ne infonde.~ ~Amar l'uomo a noi pare, 1434 3, IV| che se nostr'opra ad informarlo è vana,~ ~non è il sol che 1435 2, II| cenni; ella a talento~ ~m'informi e tempri, a lei sol una 1436 2, III| chiome Leonora ordìo,~ ~inforsare o schernire alcun non deve.~ ~ ~ ~ 1437 4, I| assordò di lamenti: or toppe infrante,~ ~ora lettre intraprese, 1438 4, V| non mi viene vergogna. Infranto è il temo,~ ~scroscia il 1439 3, IV| capo.~ ~Questo gli l'infruttuoso affetto~ ~di ciascun che 1440 4, V| perchètardi?~ ~Ma l'ingannar noi stessi è a noi si dolce!~ ~ 1441 3, III| io mostrarli non posso ingannatori,~ ~e sol perch'egli a securtà 1442 3, III| inganni,~ ~perchè color lo ingannino di lieve,~ ~star tranquillo 1443 2, I| miei speme mi prese;~ ~ c'ingannò finora.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~ 1444 4, I| intorno~ ~non si accoglie gl'ingegni, un duce parmi~ ~privo di 1445 1, III| l'ho: nel gaudio~ ~quell'ingenita forza or mi vien meno,~ ~ 1446 1, I| fior d'in su le aiuole~ ~l'ingenuo sguardo amico: il giardiniero~ ~ 1447 1, III| mio povero capo.~ ~(egli s'inginocchia e la principessa lo incorona).~ ~ ~ ~ 1448 1, III| sorte~ ~e stetti altero all'ingiustizia incontro.~ ~Forse a me questa 1449 4, V| Innanzi~ ~mi s'apre il mare ad ingoiarmi! Ad ambe~ ~braccia io m' 1450 3, IV| trovi il loco largamente ingombro~ ~da ozïoso mortal, provar 1451 3, I| gioir supremo~ ~alto sonno ingombrò, che tuttavolta~ ~con gravosi 1452 1, II| core~ ~solitudine pasce: ingrati veri~ ~dirgli vuole il nemico, 1453 3, IV| assolto~ ~al tuo prence t'ingrazia e a Leonora.~ ~Il giorno 1454 3, V| costanza, onde egli~ ~gl'inimici disfida e fedelmente~ ~guarda 1455 1, I| dei. Non vola~ ~furente e iniquo da l'un petto all'altro;~ ~ 1456 2, IV| da me la tenzone avesse inizio~ ~o da quest'alma ardente, 1457 2, II| la diva, e fra le stelle innalza~ ~tosto il mortale. Oh quali 1458 1, I| onora una imago; or, la innalzando~ ~entro splendida gloria 1459 2, IV| Placido starmi a un furibondo innante,~ ~signor, mi vedi.~ ~ ~ ~ 1460 2, I| s'effonde~ ~le tue laudi inneggiando e i tuoi favori,~ ~me la 1461 2, I| placidissimo una ninfa;~ ~dileguava innocente in mezzo all'erbe~ ~l'aspe 1462 1, III| regïoni di gloria il piede innoltra,~ ~e gli tempra di fresche 1463 4, IV| trovo la porta, nella casa innoltro...~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~Alza 1464 3, II| patria uomo non vive~ ~che ti inodii o persegua, o trami insidie.~ ~ 1465 4, IV| eternamente il core,~ ~e inonda in lui di tenerezza un fiume!...~ ~ 1466 4, I| tutte~ ~abil stromento. Ne insegnò quest'arte~ ~la medicea 1467 1, I| intende di Natura;~ ~ciò che insegua la storia, offre la vita,~ ~ 1468 1, I| bei canti che alle piante inserti~ ~qua e noi troviamo, 1469 3, II| inodii o persegua, o trami insidie.~ ~Tu sei certo in errore, 1470 1, II| restate,~ ~o a Consandoli insiem volgete i passi;~ ~l'aura 1471 3, IV| ed ho libero il varco insino al prence.~ ~Eleggi or dunque; 1472 2, IV| costante amore~ ~io più sempre insisteva, ed ei non stette~ ~finchè 1473 3, II| è una nube fra concordi insorta,~ ~cui le parole, o tosto, 1474 2, I| baglior non m'acceca, un'insperata~ ~scender vegg'io felicitade 1475 2, III| avventato fanciul per forza e insulti~ ~l'amistade e la cerca 1476 2, III| dove l'uom debba~ ~patir l'insulto. Tu bestemmi; il loco~ ~ 1477 3, IV| ed occuparsi~ ~con teco intenda, ne verrebbe a capo?~ ~Ordine 1478 4, I| che fornirlo~ ~per Roma intendo. Ei viene. Addio.~ ~ ~ ~ 1479 2, III| mille ei le finga al merto intenti~ ~e indagine severa e savia 1480 3, II| Seco ogni giorno era un'intera vita,~ ~tacean le cure, 1481 4, IV| e cara!~ ~Deh per me tu intercedi e di tua grazia~ ~m'accogli 1482 3, IV| gravi.~ ~E deggio io farmi intercessor di cosa~ ~che non posso 1483 Pre | anche per questo riguardo, è interessantissima. Non se ne può anzi apprezzare 1484 Pre | trionfa delle sue ribellioni interiori e si sottomette alla realtà, 1485 2, III| come ancor troppo largo è l'intervallo~ ~che diparte noi due.~ ~ ~ ~ 1486 3, I| stette! ella parlommi!~ ~intesa io l'ho! Quel guardo e quella 1487 3, II| Leon.~ ~ ~ ~Oh se inteso tu avessi, amico mio,~ ~ 1488 Pre | duca. Una corona di alloro, intessuta dalle mani della principessa, 1489 1, IV| Delle quercine prime foglie intesta~ ~te la porranno nostre 1490 4, IV| assai giardini~ ~l'anno intier procurati, ove un solo,~ ~ 1491 3, II| torno sana,~ ~perchè pura ed intiera in te la pongo.~ ~Ah dolce 1492 2, III| più attizzi.~ ~M'ardon l'intime fibre, e in cor mi bolle~ ~ 1493 4, IV| detto!~ ~Trasmutato nell'intimo mi sento,~ ~lieve mi sento 1494 3, II| prigioniero e solingo intra sue stanze~ ~si dimora Torquato.~ ~ ~ ~ 1495 4, I| toppe infrante,~ ~ora lettre intraprese, or ferro, or tôsco~ ~e 1496 1, I| furtivo e d'ogni fiore~ ~le intreccia il serto. Se la dea si parte,~ ~ 1497 4, IV| coverchio~ ~e munimento d'intrecciate canne!~ ~Stenderan per l' 1498 2, I| giovine cespuglio~ ~coll'intreccio de' rami un fido velo~ ~ 1499 Pre | del dramma, sono caratteri intriganti; mentre il duca è quasi 1500 Pre | un dramma psicologico. L'intrigo è semplicissimo. Il Tasso 1501 Pre | opera, in cui Goethe abbia introdotto tanta parte di come nel 1502 2, I| battaglia; essi quel turbo~ ~che introna e atterra noi non odon punto;~ ~ 1503 3, V| forzarmi a schiavo~ ~si provò inutilmente. Ei con quest'arti~ ~al 1504 1, III| bellezze~ ~me fanciullo invaghì, ma d'acre strale~ ~la povertade 1505 1, II| che a lui non s'addice; inverso molti,~ ~ch'io so di certo 1506 4, V| mutamenti all'onda.~ ~I venti invia quella possente, e l'onda~ ~ 1507 2, I| dal mar, paese angusto~ ~inviava a Ferrara; il più sublime~ ~ 1508 2, I| come l'un l'altro cerca, e invidïarsi~ ~tra lor non denno. Opra 1509 4, II| pur anco~ ~doni del verme invidïato i fati~ ~amico un nume, 1510 4, IV| segnarmi a dito. Io m'invio; fanciulli~ ~mi si affollano 1511 2, IV| accosta~ ~e a sua magione invïolata. Tutte~ ~taccion le passïon 1512 2, I| sia cosa,~ ~salvo decente. Invïolato schermo~ ~al fragil fiore 1513 1, I| il discorso dei gentili invita~ ~gioconda io seguo, perocchè 1514 3, II| ardente e gentil cesse all'invito!~ ~Oh all'altro pure favellato 1515 1, III| mirando,~ ~saggio principe invitto. Eri il mio Genio~ ~che 1516 3, IV| rassegno un giudizio invoco.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~Or ti 1517 2, IV| ventura, e troppo tosto~ ~involata mi vien, come se il cuore~ ~ 1518 1, I| fanciulla il nome~ ~e d'Ippolito d'Este; il padre mio~ ~solea 1519 4, V| Essi spariro e son con meco irati.~ ~Che un altro bacio in 1520 3, II| sperde~ ~la sua ne' sogni irradiata imago~ ~dagli occhi miei; 1521 4, II| fiorisco,~ ~il riposo mi tiene irrequïeto.~ ~Questo spirito mio, ben 1522 1, I| già i nostri vestimenti irrise.~ ~ ~ ~ 1523 4, II| che avventato commisi e irriverente~ ~vicino a te, pacificasti 1524 3, II| primo sguardo~ ~invan per le irrorate ombre lo spia.~ ~Con che 1525 4, IV| il mesto peregrin dall'irte chiome.~ ~Cotale io giungo 1526 1, I| intelligenza abbraccia;~ ~all'isola dei vati io mi raccolgo~ ~ 1527 3, IV| io stesso a te con calda istanza dica:~ ~Non volerti ritrar – 1528 Pre | poeta rimanga in camera in istato di arresto. Il Tasso prende 1529 3, II| se ciò tutto or fosse~ ~ito in dileguo? Se mendico a 1530 2, I| novello,~ ~tutti cadon miei lacci. Il cor segreto~ ~t'apro 1531 3, IV| sciolgo in prima~ ~il debil laccio che parea tenerti.~ ~ ~ ~ 1532 3, II| per affligger te stesso. A lacerarlo~ ~tutta io voglio adoprarmi, 1533 4, V| saetta, onde la punta~ ~laceratrice nel mio petto io senta.~ ~ 1534 2, IV| fugga.~ ~Al mio bacio una lagrima si mesce~ ~e ti sacra al 1535 1, III| che soltanto agli eroi lambe la fronte.~ ~Dei, prendetevi 1536 4, I| il suo fosco senso~ ~vien lamentando e l'infiammato sangue~ ~ 1537 4, V| annienta~ ~lieve suon di lamento è la bestemmia.~ ~Partir 1538 3, II| ferve a' tuoi lari o da una lampa~ ~lume ti porge. Oh come 1539 2, IV| a piè d'un altar. Qui lampeggia~ ~taglio di spada, minaccia 1540 2, I| denso di tumulti,~ ~da quei lampi abbagliato e acceso l'alma~ ~ 1541 4, IV| la mia~ ~intima essenza, lanïai me stesso~ ~me di cui tu 1542 4, V| Il profondo dell'alma ho lanïato,~ ~e più non vivo che a 1543 2, I| limpido sempre~ ~per lucenti lapilli il rivoletto~ ~avvolgea 1544 3, IV| nuove,~ ~se trovi il loco largamente ingombro~ ~da ozïoso mortal, 1545 2, I| Innanzi a gli occhi colle larghe penne~ ~alïava la morte, 1546 1, IV| scrutator de' mortali. Assai larghezza~ ~in tua grazia ne fe'.~ ~ ~ ~ 1547 2, IV| eterni.~ ~Troppo per tempo mi largiano i cieli~ ~la più bella ventura, 1548 3, II| assai che l'intelletto~ ~cui largîr quelle dive all'orfanello~ ~ 1549 3, II| pensando:~ ~Ed a me ancora largirà tai doni~ ~pertinacia o 1550 4, II| sensi~ ~la serena armonia ti largirebbe~ ~quanto oggidì con torbido 1551 1, III| ingegno~ ~che gli dei ti largiro, il pondo porti,~ ~te non 1552 2, I| dapprima~ ~vidi qual si largisca al valoroso~ ~nobil mercede? 1553 2, III| lenti anni raggiunge~ ~amor largisce. Io non ti prego, io 'l 1554 2, IV| Natura~ ~non gli avesse largito una felice~ ~levità di pensiero. 1555 2, I| affanno; offesi l'uomo~ ~cui largivi tua grazia, incautamente~ ~ 1556 2, I| disperanza~ ~quasi veniam. Tu lasceraine e ignoro~ ~come potremo 1557 3, II| core.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~Lascerem così sola Eleonora?~ ~Ecco 1558 1, I| Quanta gioia qui lasci, a cento doppi~ ~in tua 1559 3, II| spontaneo venne,~ ~ciò noi lasciam che con desio stringemmo.~ ~ 1560 4, IV| grazia~ ~m'accogli all'ombra! Lasciami in Belguardo~ ~o a Consandoli 1561 3, V| farne la prova: già mi lascian tutti~ ~quanti pur ora mi 1562 2, I| talor mi si facea lontana~ ~lasciandomi veder, quasi per velo,~ ~ 1563 2, IV| a tuo favor rattempro.~ ~Lasciane, o Tasso, e ti riman solingo,~ ~ 1564 4, IV| non vale.~ ~Te convengo lasciar, ma abbandonarti~ ~mio cor 1565 Pre | prende la risoluzione di lasciare Ferrara. Commosso dalle 1566 3, V| chiara mente,~ ~qui non lasciarti avviluppar di nubi.~ ~Anche 1567 1, III| di luce, onde sublime~ ~lassù a' miei sguardi inconquistato 1568 3, II| parta.~ ~Anche questo dolor laudare io deggio~ ~come buono e 1569 1, II| sognò.~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~Di laude è degno,~ ~poichè, solerte 1570 4, II| perfetto.~ ~ ~ ~Alf.~ ~ ~ ~Laudo la fiamma che t'accende. 1571 3, III| Il degno canto~ ~fia solo Laura d'ogni dolce labbro?~ ~Di 1572 1, III| primamente! Oh come~ ~orna quel lauto la modesta fronte!~ ~(il 1573 3, III| pienezza?~ ~Opra è questa leale? E non sei forse~ ~ricca 1574 2, I| al prudente, al forte~ ~lecito è tutto, ed ogni ardir ben 1575 3, II| amici tuoi;~ ~e il più saldo legame è quel dei buoni.~ ~Perciò 1576 3, III| nemici~ ~bendano gli occhi e legano le mani.~ ~Accorger dell' 1577 1, III| Detti e Tasso, con un libro legato in pergamena.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~ 1578 4, V| ancor ch'io sappia~ ~che leggermente assai dall'uno estremo~ ~ 1579 3, II| ne' bei costumi,~ ~nelle leggi io fidai di cortesia~ ~e 1580 3, IV| Il rimprovèrio,~ ~leggiadra amica, tollerare io deggio,~ ~ 1581 2, I| sole;~ ~dense sedean le più leggiadre donne,~ ~gli uomini onde 1582 4, IV| ampie le stirpi,~ ~fiori leggiadri, ogni scomparto e calle~ ~ 1583 1, I| lui forse ignota.~ ~Oh il leggiadro pensier, se, in ora lieta~ ~ 1584 3, IV| Tasso.~ ~ ~ ~Già legommi l'arbitrio, esso mi solve;~ ~ 1585 1, I| placido, e la neve~ ~sul lembo estremo dei lontani monti~ ~ 1586 3, IV| ombre la sera~ ~prender lena si pensa ad opre nuove,~ ~ 1587 3, II| ogni vaghezza~ ~venìa con leni melodie blandendo.~ ~Così 1588 3, II| bello e del felice tempo~ ~lenirà le tue piaghe inavvertita.~ ~ ~ ~ 1589 4, V| verga, infino a morte~ ~con lente ambasce mi martira. Oh! 1590 1, II| fervor tu rattempra, a tua lentezza~ ~io sarò sprone. Sì, vedremlo 1591 3, II| verace a me svanisce,~ ~e di letizie invece e di dolcezze~ ~porge 1592 1, II| egli incontri~ ~che una lettra smarrisca, o che un suo 1593 1, I| amiam quel sublime a che levarsi~ ~può nostro affetto.~ ~ ~ ~ 1594 2, I| arguta, a cui vicin più leve~ ~vola la vita; ma a 1595 2, IV| avesse largito una felice~ ~levità di pensiero. Inestimati~ ~ 1596 2, IV| corona al prigioniero;~ ~levo io medesmo dalla fronte 1597 1, IV| molta altezza~ ~i nepoti levò?~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~Sol quanto 1598 1, IV| mirabilmente festeggiate in giro.~ ~ presso suona della Copia 1599 2, I| a coglier gioie~ ~sulla libera terra; allor sul vario~ ~ 1600 2, III| Ant.~ ~ ~ ~Incliti doni~ ~liberal profferisci; e poi che il 1601 Pre | scacciare i penosi ricordi e liberarsi dalle torture dell'anima.~ ~ 1602 Pre | scrivere la Gerusalemme liberata ed ha presentato il suo 1603 2, I| entrambi~ ~ben cerchi i sessi, libertá vuol l'uomo,~ ~vaga è la 1604 1, IV| Uom che sì accorto può librare un merto~ ~vedrà pur l'altro. 1605 3, IV| han cose~ ~che ancor denno librarsi, e son più luoghi~ ~che 1606 2, I| tribunale essi son che mai librasse~ ~onor, merto, virtude; 1607 1, III| Detti e Tasso, con un libro legato in pergamena.~ ~ ~ ~ 1608 4, IV| costringe forse il fervido licore~ ~che spuma e ondeggia e 1609 3, IV| petto~ ~quello penètra, lievemente sfiora~ ~questo la pelle. 1610 1, I| lontani monti~ ~si risolve in lievissimo vapore.~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~ 1611 4, IV| chiome.~ ~Cotale io giungo al limitare; aperta~ ~trovo la porta, 1612 1, III| sorte.~ ~Se mai per caso limpida sorgente~ ~in suo lucido 1613 2, I| potè alcun ridarti~ ~quelle limpide gioie. Oh come spesso~ ~ 1614 2, I| dava al fervido amor; limpido sempre~ ~per lucenti lapilli 1615 4, I| quando il nappo~ ~tempra con linfa? Spezie, acri liquori,~ ~ 1616 1, I| il deggio.~ ~Le antiche lingue dalla madre appresi~ ~e 1617 3, IV| diletto si adopra. Un piú bel lino,~ ~una serica veste un po' 1618 4, I| con linfa? Spezie, acri liquori,~ ~zuccherose vivande in 1619 2, II| in queto bosco~ ~l'aurea lira mi porga e mi consacri~ ~ 1620 4, IV| suolo lustrerà pulito e liscio,~ ~non uscirà di loco embrice 1621 2, V| torna,~ ~indi risolva nostre liti il brando.~ ~ ~ ~Alf.~ ~ ~ ~ 1622 1, IV| tempo alte sentenze;~ ~e su lïuto ben temprato intanto~ ~qua 1623 1, III| Dunque lasciate~ ~che d'esti lochi vergognando io parta,~ ~ 1624 3, IV| Pur di molto in esso~ ~lodate voi che biasimar si vuole.~ ~ 1625 4, I| indulgenza,~ ~con che regal longanime mitezza~ ~qualche splendido 1626 3, II| passo sembra~ ~via da noi lontanarsi, e l'affannoso~ ~nostro 1627 3, II| vera fede d'amici, e che lontane~ ~terre non tengon della 1628 Pre | anima sua fu sollevata. La lotta fra i sogni del poeta e 1629 1, II| nemico, osa l'amico.~ ~Così lottando opra il garzon sue forze,~ ~ 1630 2, I| amor; limpido sempre~ ~per lucenti lapilli il rivoletto~ ~avvolgea 1631 2, I| ancora al nostro sesso~ ~lucidi soli, e festeggiar potremmo~ ~ 1632 3, I| uscio mi schiude~ ~d'un lugubre avvenire! – Ora è deciso!~ ~ 1633 2, III| viene,~ ~quale amica da lunghi anni provata.~ ~Questo sol 1634 2, I| Vecchio amico non può, se lungi trasse~ ~strania vita lung' 1635 3, III| ben conosco,~ ~e nondimeno lusingai me stesso.~ ~Ella è falsa 1636 2, I| il mio core.~ ~Eran vane lusinghe; anzi sovente~ ~dall'errore 1637 4, IV| leggier ventaglio.~ ~Il suolo lustrerà pulito e liscio,~ ~non uscirà 1638 2, III| arde, sdegnosa d'ogni lieve macchia.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~Che spiriti 1639 4, IV| quella~ ~muti maestri in maestà severa!~ ~Se far perfetto 1640 2, IV| ne sto quasi in forse.~ ~Maestade ricopre di suo scudo~ ~qual, 1641 4, IV| benevoli da quella~ ~muti maestri in maestà severa!~ ~Se far 1642 Pre | di più e contribuiscono maggiormente all'azione del dramma, sono 1643 2, IV| stupirei,~ ~ove ignorassi la magia dei vati,~ ~che volentier 1644 2, IV| lei s'accosta~ ~e a sua magione invïolata. Tutte~ ~taccion 1645 3, II| sempre~ ~e quel continuo magistral contegno.~ ~Senza punto 1646 4, II| si aggira~ ~lo spirto de' magnanimi sepolti~ ~vorrei sedermi 1647 3, IV| temer; nobile è Alfonso~ ~e magnanimo sempre a me si porse:~ ~ 1648 1, III| vide avvinti!~ ~Come il magnete per natia virtude~ ~ferro 1649 2, I| convalli: il cor più sempre~ ~malamente si adusa e più si prova~ ~ 1650 1, I| come altrove,~ ~un fanciul malavvezzo; egli è garzone~ ~che con 1651 2, IV| da maligno e crudel, qual malcreato~ ~uomo del volgo. Io l'accostai 1652 2, IV| Alf.~ ~ ~ ~(al Tasso) Male adoprasti.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~ 1653 4, I| fervida tempra, e la natura~ ~maledice e il destino. Acerbo e folle~ ~ 1654 1, IV| selva; a mezzo occulta~ ~la Malizia infra il verde ascolta e 1655 3, III| suo, che il prence~ ~mi malleva sua grazia a cuore aperto,~ ~ 1656 4, I| accresceranno al morbo~ ~altri malori, e quando ben non possa~ ~ 1657 4, V| è a noi si dolce!~ ~e il malvagio onoriam che onor ne rende.~ ~ 1658 3, IV| Mille lievi arnesi~ ~gli mancar sempre a che ammannir la 1659 4, IV| chiediamo da te, che non di manco~ ~parran soverchie. Abbandonarti 1660 2, II| stranie terre ella a cercar mi mandi~ ~stenti, glorie, perigli, 1661 4, I| piaccia~ ~e gli amici gli mandino gli arnesi~ ~ed io lettre 1662 3, II| parve a' miei occhi questa mane Antonio,~ ~e diè cenni il 1663 1, IV| venne,~ ~vide, conobbe e maneggiò sovente.~ ~Così chiaro a 1664 2, III| me giammai~ ~in più bella maniera annunzïato~ ~altri non fu. 1665 4, V| carcerier ti presti o a manigoldo,~ ~ben l'uno uffizio ti 1666 2, IV| saggi con severe pene~ ~vi mantenner la pace; a' rei cogliea~ ~ 1667 1, III| Assai di serti ebbe mio marmo: ai vivi~ ~la verde fronda 1668 2, III| si svela;~ ~così a queste marmoree pareti~ ~non dee sordido 1669 3, IV| torna! A me su questo~ ~marmorëo pavimento ardono i piedi;~ ~ 1670 4, V| morte~ ~con lente ambasce mi martira. Oh! vibra,~ ~vibra or su 1671 3, IV| aureo splendore,~ ~che al martire circonda il calvo capo,~ ~ 1672 Pre | la vita ideale e la vita materiale, com'altri pensò.~ ~Il Goethe 1673 1, III| del padre e alle supreme~ ~materne angosce. Dalla serva vita~ ~ 1674 1, IV| in fronte~ ~in un lieto mattino. E ancor Torquato~ ~in questo 1675 1, I| nuovi rami~ ~tremoli al mattutin vento si piegano,~ ~e a 1676 3, IV| gran stento il tardo anno matura,~ ~troncar deve l'istante 1677 3, IV| è concesso~ ~imitar, già maturo, il fanciulletto,~ ~che 1678 | medesimo 1679 4, V| carme!~ ~E quell'astuta mediatrice! Oh come~ ~abbietta or pare 1680 3, II| ciel.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~Medica amata~ ~non blandire l'infermo, 1681 4, II| divagarti e il sangue~ ~ben medicar. Dei ricomposti sensi~ ~ 1682 3, II| reggia,~ ~io mi diparto. Or medita; e se al vero~ ~drizzi il 1683 3, II| vezzi. A me, per molto~ ~meditar ch'io vi faccia, è sempre 1684 4, II| mio petto alterna;~ ~se meditare e poetar non posso,~ ~mia 1685 3, II| ma improvvisa è troppo.~ ~Meditarla mi lascia; in poco d'ora~ ~ 1686 1, III| incantate acque l'Eliso.~ ~Io medito in silenzio e chi, addomando,~ ~ 1687 3, II| nol perdona giammai. Ch'ei mel conceda?~ ~Ei che il favor 1688 2, I| le annoda~ ~una gioconda melodia felice.~ ~Quando ei vegga 1689 3, II| vaghezza~ ~venìa con leni melodie blandendo.~ ~Così spesso 1690 1, I| questi dolci istanti~ ~non membrar che sì presso è il mio partire.~ ~ ~ ~ 1691 1, I| nutre, e di me ancora~ ~memore il faccia l'armonia del 1692 2, I| belle,~ ~calda serbaste la memoria in petto;~ ~ove il vostr' 1693 2, I| solinghi boschi a errar ne mena~ ~e in tacite convalli: 1694 4, V| volume~ ~mille scoprano mende e me travolga~ ~finalmente 1695 4, III| qualche pausa)~ ~Ahi tu meni trionfo innanzi tempo!~ ~ 1696 2, IV| converso~ ~ un sol respiro mentirò un gesto.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~ 1697 1, III| Di obliato~ ~tutta il Meonio consacrò la vita~ ~a mirar 1698 1, III| mortal svelar godea~ ~le meraviglie di sua dia natura.~ ~ ~ ~ 1699 1, IV| fonte,~ ~che ne lascia veder meravigliosi~ ~pesci a mille color; d' 1700 2, I| in detti~ ~un tuo plauso mercarmi, ancor che lieve,~ ~forte 1701 4, IV| rustici Sorrentin che dal mercato~ ~riedono a' lari; perocchè 1702 1, IV| tempo~ ~che smisurato in sue mercedi è Alfonso.~ ~Quale con tutti 1703 3, V| La bilancia~ ~de' miei meriti adunque e dell'affetto,~ ~ 1704 2, II| Deh! che mai feci~ ~per mertar la tua scelta, e che far 1705 2, IV| A questo acciaro~ ~che a mertarti, ahi! non valse, or t'accompagna,~ ~ 1706 2, IV| mio bacio una lagrima si mesce~ ~e ti sacra al passato! 1707 4, I| petto. –~ ~Acqua almeno mescete. – Acqua? non mai;~ ~assai 1708 3, IV| giorno del favor giorno è di messe,~ ~porsi all'opra convien 1709 3, II| tornava in gioia,~ ~fin la mestizia risolveasi in suoni.~ ~Questo 1710 3, IV| loco~ ~la verace amistà si mette al niego,~ ~e amor sovente 1711 3, IV| che l'amistà profferta io metto a prova~ ~un rifiuto mi 1712 3, IV| mossi,~ ~sebben fallîrmi a mezza via le forze;~ ~alsi e sudai 1713 1, IV| di saper mi giova~ ~quai mezzi oprasti onde sortir l'effetto.~ ~ 1714 2, II| ove stemprino l'api il miel più dolce,~ ~aver vorrei. 1715 3, IV| alfine,~ ~ma non mai migliorato.~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~A 1716 2, III| riposar confidenti in un migliore.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~L'acque 1717 Pre | venne verso la terra di Mignon, portando seco il doloroso 1718 2, III| Tasso.~ ~ ~ ~Audacia fora il millantar mio brando,~ ~perchè vergine 1719 3, IV| inavvertita fa scoppiar la mina,~ ~rompe improvviso, o sia 1720 2, IV| cor. Gli è il vero,~ ~io minacciai, sfidai; fuor trassi il 1721 2, IV| temprerà l'asprezza.~ ~Qui minacciò, qui disfidommi e a pena~ ~ 1722 2, III| eletta;~ ~ei la appelli Minerva, o di qual altro~ ~nome 1723 1, III| uopo,~ ~senza invidia gli mira avvolto al crine,~ ~qui 1724 2, IV| un'altra volta dona.~ ~A mirabili prove è posto l'uomo,~ ~ 1725 1, IV| di folleggianti amori~ ~mirabilmente festeggiate in giro.~ ~Lì 1726 3, V| dal caderle a' piedi;~ ~miracol fu se quell'ebrezza io vinsi.~ ~ 1727 2, I| bellezza~ ~con questi occhi io mirai; ciò che a cotanto~ ~esempio 1728 1, III| Meonio consacrò la vita~ ~a mirar due mortali, ed Alessandro~ ~ 1729 1, I| Princ.~ ~ ~ ~Odo che il mirto~ ~assai piú d'altra pianta 1730 4, V| pietà ti sta dinanzi.~ ~Sì misero non sei come t'estimi.~ ~ 1731 2, IV| lo spavento~ ~anche del misfattor gelava il petto.~ ~Dopo 1732 2, I| operare occulta~ ~più che il mistero d'un amor gentile~ ~umilmente 1733 1, IV| effetto.~ ~Con passi accorti misurar si vuole~ ~quel mirando 1734 1, II| bella~ ~opra non tiene le misure il tempo.~ ~Onde ammirino 1735 1, IV| petto, ei nel fiorito~ ~mitico vel tutte dottrine avvolge~ ~ 1736 2, III| disdegnando.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~Ai moderati~ ~taccia di freddi assai 1737 1, III| come~ ~orna quel lauto la modesta fronte!~ ~(il Tasso si alza)~ ~ ~ ~ 1738 1, I| possiamo esser nostre e per molt'ore~ ~l'aureo tempo de' 1739 1, IV| oblia,~ ~anco il popol lo morde. Il roman sire~ ~temperato 1740 3, II| pacificata al suo signor morendo.~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~Torci 1741 2, I| tacito ricinto,~ ~dove appena morian gli echi supremi~ ~di quelle 1742 3, II| fuggir non puote~ ~gli amari morsi della scarna invidia.~ ~ 1743 4, V| possente e a sostenermi?~ ~Morta è tutta virtù che nel mio 1744 1, IV| punto~ ~quand'io son sulle mosse.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~Onde perfetta~ ~ 1745 3, IV| mio carme. Ad alta meta io mossi,~ ~sebben fallîrmi a mezza 1746 2, III| Se sei nobil, com'io, mostralo a prova.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~ 1747 1, IV| vedrà pur l'altro. Tu mostrar ne devi~ ~quel che ne' canti 1748 3, III| inganno egli non puote,~ ~io mostrarli non posso ingannatori,~ ~ 1749 3, IV| troppo a lungo~ ~dee l'uom mostrarsi temperante e saggio!~ ~Sta 1750 2, V| vêr lui clemente~ ~vuoi mostrarti, o signor, libero il torna,~ ~ 1751 4, IV| Cornelia Sersale? A me' il mostrate.~ ~Ecco una filatrice amicamente~ ~ 1752 3, IV| piace:~ ~chi di noi falli mostrerà l'evento.~ ~Di partir tu 1753 3, IV| Ant.~ ~ ~ ~E quai motivi~ ~degg'io proporgli?~ ~ ~ ~ 1754 4, I| garrir l'udii sovente.~ ~Moveami a riso, se di riso è degno~ ~ 1755 3, II| sospinger l'occhio, e si movean da lunge~ ~benevole figure 1756 3, II| Firenze;~ ~ tra breve movendo io ben potrei~ ~colla dolce 1757 3, III| vita~ ~averlo a fianco! movere con lievi~ ~passi, compagna, 1758 2, I| allor scorgea~ ~soavemente moversi di nuovo~ ~forme viventi. 1759 2, III| tardi obbedire! A offrir moviamo~ ~cuore e mano alla diva, 1760 3, II| lo splendido universo multiforme~ ~son profondo deserto in 1761 4, IV| di tegole coverchio~ ~e munimento d'intrecciate canne!~ ~Stenderan 1762 3, V| del resto a suo talento e muoia.~ ~Dov'è d'Alfonso la costanza, 1763 3, II| Leon.~ ~ ~ ~Per sì poco non muor grazia di donna.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~ 1764 3, IV| Ant.~ ~ ~ ~Unqua non muore~ ~nell'uom la speme, e il 1765 4, I| altro che sogni?~ ~Ovunque muova fra nemici ei viene,~ ~porta 1766 4, V| immota,~ ~pur diè perenni i mutamenti all'onda.~ ~I venti invia 1767 3, IV| imparzïale;~ ~in poco d'ora ti mutasti.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~Questo~ ~ 1768 2, II| queste temere testimonie mute~ ~del supremo de' gaudii? 1769 1, II| lode~ ~presto, o che spero, muterai tuo biasmo.~ ~Oggi il vidi 1770 | n 1771 2, I| procelloso il petto.~ ~L'uomo non nacque a libertà, volge~ ~ad 1772 2, IV| prence,~ ~me che libero nacqui al carcer danna.~ ~E sia 1773 4, I| e gli tempo~ ~che in Napoli od in Roma o dove ei vuole~ ~ 1774 4, I| stuzzichi il gusto? E quando il nappo~ ~tempra con linfa? Spezie, 1775 3, II| uscîr? Mi biasmò forte?~ ~Narrami il vero.~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~ 1776 3, II| te dovrei~ ~mie fralezze nascondere e mie doglie.~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~ 1777 1, III| denso bosco,~ ~come già vi nascosi i miei dolori.~ ~ vo' 1778 2, I| immense~ ~sabbie del mare, che nascosta posa~ ~nella prigion di 1779 3, III| che tu il possiedi. La natal tua terra~ ~te risuona ed 1780 1, III| avvinti!~ ~Come il magnete per natia virtude~ ~ferro a ferro 1781 1, II| in piccol cerchio: il natio loco e il mondo~ ~influiscan 1782 1, III| mondo.~ ~Qui il mio loco nativo, in questo cerchio~ ~gode 1783 2, II| Tenti pure comporsi il cieco nato~ ~i colori e la luce in 1784 4, V| è il temo,~ ~scroscia il navil da tutte parti. Innanzi~ ~ 1785 2, III| prudenza? Nel mortal cammino~ ~necessaria si sente a ciascun passo,~ ~ 1786 3, II| perdonargli, ei non lo puote.~ ~Necessario è costui; lasso! io nol 1787 4, I| mortal la signoria;~ ~ma sol necessitale e lungo tempo~ ~doman l' 1788 1, IV| applauso~ ~che l'età non gli nega, e che più vivo~ ~lui daran 1789 3, IV| altri pur troppo. Or puoi negarmi~ ~che della passïon ne' 1790 3, II| onde gioire or ti saria negato.~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~Così 1791 3, IV| Alfonso.~ ~Io tel ripeto, ei negherà il commiato~ ~o ritroso 1792 3, IV| certo, qual uom, non negherai perdono.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~ 1793 1, IV| i troni ad imo ad imo,~ ~negletta cosa, e lo sai bene: or 1794 4, IV| mai non v'accoglie e che negletto è forse~ ~concedetemi a 1795 3, I| quest'ora~ ~che violenta il negro uscio mi schiude~ ~d'un 1796 | nello 1797 1, IV| In molta altezza~ ~i nepoti levò?~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~Sol 1798 3, II| da voi!~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~Netto e parvente da lontan ne 1799 1, I| s'effonde placido, e la neve~ ~sul lembo estremo dei 1800 2, III| Nume all'un concede~ ~e niega austero all'altro, è cotal 1801 2, I| avvolgea placidissimo una ninfa;~ ~dileguava innocente in 1802 1, I| risuona~ ~fino ai tardi nipoti il detto e l'opra.~ ~ ~ ~ 1803 4, IV| calle~ ~agli occhi riderà nitido e adorno.~ ~Anche il palagio 1804 2, III| prence~ ~sola ne schiude nobiltà di sangue,~ ~avito dono; 1805 4, IV| l'umid'aere alle pitture noccia,~ ~e le pareti di bei stucchi 1806 3, II| posi util tu sei.~ ~Cure e noie da lungo in sen tu covi,~ ~ 1807 1, IV| ai molti giorni~ ~or con noiosa impazienza attesi,~ ~ora 1808 4, IV| scïenze archimandriti~ ~nomar si ponno, convenuti io trovo;~ ~ 1809 2, I| suo ciascun mortale~ ~fa norma al dritto. Ecco al prudente, 1810 3, IV| e dee restarsi;~ ~che se nostr'opra ad informarlo è vana,~ ~ 1811 3, II| Torquato. D'amendue ben nota~ ~sol gli esterni sembianti, 1812 3, IV| il volger queto~ ~d'assai notti profonde erano a questa~ ~ 1813 2, I| mai non ha loco.~ ~Ed or novellamente un savio amico~ ~hai nel 1814 2, II| frutto,~ ~porti letizia! Da novelli e densi~ ~suoi rami l'ornamento 1815 4, V| veggio Armida~ ~d'ogni vezzo nudata!... Ah tu sei dessa!~ ~Di 1816 3, IV| destini~ ~e me lunge cacciar nudo d'aita,~ ~allor tien' tua 1817 1, II| certo non gli son nemici,~ ~nudre fieri sospetti. Ov'egli 1818 3, IV| amor sovente col suo dono nuoce~ ~quando al desìo del chieditor 1819 3, IV| Posciachè, o Tasso, ch'io ti nuocia è fato,~ ~quella via sceglierò 1820 1, IV| aspetto~ ~tutte le gioie nuovamente io trovo~ ~che sì a lungo 1821 4, IV| quella grand'arte che ciascun nutrica,~ ~che rafforza e consola 1822 2, IV| mio compito e null'altro~ ~nutrir pensiero. Ah! di più nobil 1823 3, II| cammin della vita. Ed io nutrivo~ ~questa speranza, or ben 1824 3, II| disio che chiusamente~ ~nutro in mio petto, ma improvvisa 1825 3, II| vanisce al sole,~ ~pallida nuvoletta inavvertita.~ ~Me circonfulge 1826 3, II| ai veri~ ~segreti avvisi obbedïam del core!~ ~Tacito parla 1827 2, IV| parole all'aura sperdi?~ ~Obbedïenza quindi innanzi appara.~ ~ 1828 2, IV| Questo ancor ben conosco... Obbedir voglio,~ ~benchè assai cose 1829 3, IV| assolse.~ ~Come era dolce l'obbedirlo un tempo!~ ~oggi nol posso! 1830 2, IV| la ruina t'incolse. Orsù obbedisci~ ~chè il sobbarcarsi pronto 1831 3, II| da lontan ne splende~ ~l'obbietto che vicin gli occhi confuse.~ ~ 1832 2, IV| Se la legge~ ~ed il loco obliai, deh! mi perdona.~ ~Suolo 1833 2, IV| quindi innanzi appara.~ ~Obliasti, impotente, il loco ov'eri;~ ~ 1834 1, III| vate unisce ad eroe. Di obliato~ ~tutta il Meonio consacrò 1835 1, II| presente etade~ ~dell'artista s'oblii.~ ~ ~ ~Alf.~ ~ ~ ~Concordi, 1836 4, V| tutto giorno s'ordiva occultamente,~ ~ma ben più degna d'abbominio 1837 1, III| parta,~ ~che mie venture occulti in denso bosco,~ ~come già 1838 3, IV| rimprovèrio è degno~ ~non enne occulto.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~Pur di 1839 3, II| terror secreto del futuro occùpa.~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~Gli antichi 1840 3, IV| di tue cose aver cura ed occuparsi~ ~con teco intenda, ne verrebbe 1841 2, I| perdona! Come~ ~dall'ebrezza occupato e dal deliro~ ~tosto l'uomo 1842 3, II| Antonio si scriva, Antonio s'oda.~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~Render 1843 3, III| suadermi io deggio~ ~che niun m'odia o persegue, e che le astute~ ~ 1844 3, II| L'inflessibil suo senno odiai mai sempre~ ~e quel continuo 1845 4, II| riprenda~ ~oggi medesmo l'odïerno dono.~ ~Lascia ch'arbitro 1846 2, I| pingi e d'amor degna:~ ~odiosa è Armida, pur la tornan 1847 2, I| introna e atterra noi non odon punto;~ ~sentono appena 1848 3, IV| motto o l'oltraggio al vivo offenda~ ~librar non voglio; nel 1849 3, IV| ditelo amante,~ ~tutti amici offendete a voi fedeli,~ ~fate al 1850 3, III| fallo~ ~io deggio dunque ed offensor di tale~ ~che da me nol 1851 4, IV| si dilunghi,~ ~enne dolce offerire un picciol dono!~ ~ fosse 1852 4, V| degno!~ ~Ora adempi il tuo officio, e poi che rotta~ ~a me 1853 3, IV| Tasso.~ ~ ~ ~Ecco, tu m'offri a punto~ ~ciò che soltanto 1854 2, IV| Io la bella amistà gli offrii bramoso;~ ~egli il mio dono 1855 1, II| ed a sostegno~ ~la destra offrirgli.~ ~ ~ ~Alf.~ ~ ~ ~Ma il 1856 1, III| tratta al fine;~ ~ma se offrirtela tale erami acerbo,~ ~oggi 1857 2, II| d'alti perigli or mi si offrisse!~ ~Fidente e lieto io vi 1858 2, III| e senza indugio la man t'offro e il core,~ ~ tu, spero, 1859 | ogn' 1860 3, II| bevea confortati i puri olezzi~ ~della dolce speranza. 1861 1, I| ricordano Esperia in loro olezzo,~ ~dolci frutti non son 1862 2, I| di Sofronia, il dolorar d'Olindo,~ ~il tacito d'Erminia inavvertito~ ~ 1863 2, V| cose~ ~di fronte a tutti oltracotata imprende.~ ~Ch'ei si senta 1864 3, IV| fate al superbo volontarii omaggi,~ ~il bello cerchio di social 1865 1, II| offrir da sezzo~ ~un degno omaggio.~ ~ ~ ~Alf.~ ~ ~ ~Il benvenuto 1866 2, I| gran tempesta di pensieri ondeggio.~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~Vecchio 1867 1, IV| la meta. Ambasciator che onesto~ ~i vantaggi desia del suo 1868 2, III| Leonora, che ne vuole amici,~ ~onorai la parola e a te mi offersi.~ ~ 1869 1, III| d'umiltà tua gloria,~ ~te onorando e noi stessi.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~ 1870 4, V| si dolce!~ ~e il malvagio onoriam che onor ne rende.~ ~Mal 1871 2, III| alla diva~ ~che di tanto onorommi, e non alzarmi~ ~fin che 1872 3, IV| alle accuse~ ~rompere e all'onte? È un solo istante, il veggo,~ ~ 1873 3, IV| dalle mie labbra una parola ontosa:~ ~nulla hai tu a vendicar 1874 Pre | contessa e Antonio, che operano di più e contribuiscono 1875 3, IV| lavoro,~ ~indi sul Tebro ad operar t'affretta.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~ 1876 2, I| a vincer gli anni e ad operare occulta~ ~più che il mistero 1877 2, IV| di costumato e saggio, operò meco~ ~da maligno e crudel, 1878 1, IV| orecchio~ ~e fede e grazia agli operosi assente.~ ~Ei che servì 1879 4, I| sconsolato sarei, se tu opinassi~ ~ch'io non fessi ogni prova 1880 2, V| Ciò forse fia, se opinion lo imponga:~ ~ma dimmi or 1881 1, IV| giusto~ ~di sua cortese opinïon mi godo.~ ~Cui dall'altezza 1882 2, IV| accusarlo o mie~ ~discolpe opporgli gittargli il guanto,~ ~ 1883 2, I| ei comandi, a lui~ ~forte opporsi potrian la mente e il core.~ ~ ~ ~ 1884 Pre | Goethe. In essa campeggia l'opposizione che esiste fra il carattere 1885 2, III| un magnalmo che tacervi oppresso?~ ~Eccellenza, m'è avviso, 1886 2, IV| seguii vêr Francia. Io non l'oprai con gloria,~ ~ma con 1887 3, IV| A me, tu il sai,~ ~è l'oprar divietato; or mi si addice~ ~ 1888 1, IV| saper mi giova~ ~quai mezzi oprasti onde sortir l'effetto.~ ~ 1889 2, I| Voi per l'eternitade oprate audaci:~ ~poco ed unico 1890 4, I| piene mani,~ ~virilmente oprerebbe il suo vigore~ ~e d'ogni 1891 4, II| Tutto che pensi ed opri in te medesmo~ ~ti profonda 1892 1, II| Concordi, o cara~ ~sorella, opriamo, e già d'assai ne valse:~ ~ 1893 2, III| Tasso.~ ~ ~ ~Onde orar falsi dei già troppo adulto,~ ~ 1894 1, IV| trovi? Ivi la sorte~ ~mi ordì più fila onde potea giovarmi.~ ~ 1895 2, III| alle mie chiome Leonora ordìo,~ ~inforsare o schernire 1896 1, III| e l'avvisato~ ~governo ordir della veloce guerra?~ ~L' 1897 4, V| che sue piccole astuzie ordisce e tesse!~ ~Or la larva è 1898 4, V| intorno~ ~tutto giorno s'ordiva occultamente,~ ~ma ben più 1899 1, I| disfogando, i boschi adempie e l'ôre~ ~colla blanda armonia de' 1900 3, II| cui largîr quelle dive all'orfanello~ ~giovin mendico.~ ~ ~ ~ 1901 4, IV| spavento.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~Orlo di vase~ ~costringe forse 1902 1, III| incorona primamente! Oh come~ ~orna quel lauto la modesta fronte!~ ~( 1903 2, II| novelli e densi~ ~suoi rami l'ornamento aureo raccolga~ ~una mano 1904 1, I| trecciai pensosa;~ ~grata io n'orno Virgilio...~ ~(incorona 1905 4, V| fatto ha il dolore~ ~un orribile mucchio di ruine?~ ~Spento 1906 4, V| vanne! io t'odio, io tutto l'orror sento~ ~che la forza ne 1907 2, IV| veloce~ ~la ruina t'incolse. Orsù obbedisci~ ~chè il sobbarcarsi 1908 3, I| bella grazia~ ~improvviso oscurò; rapimmi il prence~ ~suo 1909 4, I| gareggia~ ~col suo vicino ad ospitar gli egregi~ ~e giovarsi 1910 2, I| albero vetusto~ ~il pastore ospitava e la compagna~ ~alle dolci 1911 1, I| sono!~ ~Qui onoranza ed ospizio ebbe Petrarca;~ ~qui Lodovico 1912 3, V| in eccesso e d'una cupa~ ~ostinatezza. Sia così, le sorti~ ~abbian 1913 3, II| Non io, tu il sai,~ ~a ottener cosa alcuna a me ed a' miei~ ~ 1914 1, IV| senza colpo ferir tu ciò ottenesti,~ ~degno pertanto di civil 1915 3, IV| efficace, ed imperò ne ottieni~ ~viva, efficace la mercè. 1916 3, II| l'avvenire, il dimani. Ottimo parmi~ ~che lunge stia per 1917 1, IV| mano ei corregge, all'ottoman furore~ ~e all'eretica rabbia 1918 1, III| cor di tutti affanni.~ ~Ozi lieti mi festi, onde potessi~ ~ 1919 1, IV| regno!~ ~ ~ ~Alf.~ ~ ~ ~ ozïosa in quello~ ~tu restar ne 1920 4, II| mi conosci:~ ~in piaceri ozïosi io non fiorisco,~ ~il riposo 1921 3, IV| largamente ingombro~ ~da ozïoso mortal, provar non debbe~ ~ 1922 4, II| irriverente~ ~vicino a te, pacificasti meco~ ~il mio nemico, vuoi 1923 3, II| consolava d'una speme i figli~ ~pacificata al suo signor morendo.~ ~ ~ ~ 1924 2, IV| mura ad asilo alzâr tuoi padri;~ ~qui di lor dignità posero 1925 3, III| e beltade;~ ~pur non se' paga, se costui ti manca.~ ~L' 1926 3, II| spia.~ ~Con che dolcezza pago era il desio~ ~di seder 1927 3, V| e di prudenza~ ~perch'io paia vieppiù dappoco e soro;~ ~ 1928 1, IV| Roma abbella,~ ~templi e palagi tramutando ardita~ ~in portenti 1929 4, IV| nitido e adorno.~ ~Anche il palagio a mie cure s'affidi;~ ~aprirò 1930 2, I| lieve,~ ~forte io bramava e palesarti a prova~ ~come in silenzio 1931 3, II| attrae, vanisce al sole,~ ~pallida nuvoletta inavvertita.~ ~ 1932 2, I| diversi colori della vita,~ ~pallidi e pur giocondi: allor scorgea~ ~ 1933 2, I| Non più, Torquato!~ ~Sono palme quaggiù che vïolenti~ ~pon 1934 1, I| sforza~ ~a volger seco, a palpitar per lui.~ ~Par che a noi 1935 3, IV| piace. Anzi gli abbietti panni,~ ~segno di servitù, sdegna 1936 2, IV| E sia così! Giusto a te par. Tua sacra~ ~parola onoro, 1937 2, II| una vita novella, al cui paraggio~ ~la passata è tenèbra. 1938 1, IV| mortale~ ~di questo Grande il paragon non tema,~ ~anco l'ardir 1939 4, V| esser caduto al fondo,~ ~paragònati altrui! Quel che tu vali~ ~ 1940 4, V| sole,~ ~piover gli astri parean su questo petto,~ ~dolcemente 1941 | parecchi 1942 4, V| me, sì ch'io m'acqueti~ ~pareggiandomi a lui? Ah! no, perduto,~ ~ 1943 3, IV| intorno a' miei versi il suo parere;~ ~io me ne valsi assai, 1944 1, IV| bramai. Dell'opra mia~ ~mi parete contenti, e a mille cure~ ~ 1945 2, I| sì addentro sentir testè parevi~ ~come il vate e l'eroe 1946 Pre | dasezzo il navigante.~ ~Parimenti in Goethe il genio dell' 1947 4, I| punto~ ~da lui rivegno. Gli parlai, lo strinsi,~ ~ma proposto 1948 2, III| mia mente~ ~sol le storie parlâr, se un vate mostri~ ~che 1949 4, V| Tasso.~ ~ ~ ~Oh non parlarmi con dolcezza! Un solo~ ~ 1950 2, IV| conceda~ ~che dopo questo parlator frettoso~ ~io pur favelli.~ ~ ~ ~ 1951 3, IV| Ant.~ ~ ~ ~Or ti parlo di me. Più acerba ed alta,~ ~ 1952 3, I| innanzi mi stette! ella parlommi!~ ~intesa io l'ho! Quel 1953 2, I| orecchio porgiam, più intender parne,~ ~e biasmar non possiam 1954 2, IV| se a tutti i servi tuoi parrà cotesto~ ~fallolieve, 1955 4, IV| da te, che non di manco~ ~parran soverchie. Abbandonarti 1956 Pre | dalle torture dell'anima.~ ~Partendo precipitosamente da Weimar, 1957 3, II| Torquato,~ ~tuo fratel li partì; ma la tenzone~ ~par che 1958 3, II| allegri, o amica.~ ~Opra pârti gentil?~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~ 1959 4, V| eterno l'udrò... Sì, vo' partirmi;~ ~ma non vietate che un 1960 3, II| pur questo!~ ~Voi da me vi partiste... Oh a me sia dato~ ~forza 1961 2, I| ti volli~ ~più da te mi partiva.~ ~ ~ ~Princ.~ ~ ~ ~I tuoi 1962 3, III| meno~ ~morte sarebbe!... Io parto... Or poni mente~ ~che d' 1963 3, II| Leon.~ ~ ~ ~Netto e parvente da lontan ne splende~ ~l' 1964 2, I| abbellir sua culla,~ ~ahi! non parver le Grazie; e cui non fulse~ ~ 1965 3, IV| Come tu sospetti,~ ~parzïali non siamo, e in più d'un 1966 1, II| illusïoni il core~ ~solitudine pasce: ingrati veri~ ~dirgli vuole 1967 4, I| ingegno sofferiro~ ~che passarsi parea de' lor favori~ ~e 1968 2, II| novella, al cui paraggio~ ~la passata è tenèbra. In sulla terra~ ~ 1969 2, IV| si mesce~ ~e ti sacra al passato! E ben si addice~ ~della 1970 2, III| vanto~ ~perchè lo assale passegger bollore.~ ~ ~ ~Tasso.~ ~ ~ ~ 1971 1, I| Noi sembriam due felici pastorelle:~ ~ diversa alla loro 1972 1, I| parte vegno~ ~di sua gioia paterna. È signorile~ ~Fiorenza 1973 2, III| Perdoni il loco, s'io patii quest'onta.~ ~(snuda la 1974 4, I| la sorella ben tosto a' patrii lari,~ ~e su presto corsiero 1975 3, IV| me su questo~ ~marmorëo pavimento ardono i piedi;~ ~non puote 1976 4, IV| l'ultima mano~ ~attento e pazïente io porrò forse~ ~al mio 1977 | pel 1978 1, III| ombre va in traccia~ ~del Pelide e d'Omero. Oh con quest' 1979 3, IV| lievemente sfiora~ ~questo la pelle. Al vibratore in capo~ ~ 1980 4, IV| periglio~ ~che sul capo ti pende; io t'ho riguardo,~ ~altrimenti 1981 2, IV| austeri e saggi con severe pene~ ~vi mantenner la pace; 1982 1, I| orecchio tua parola,~ ~ma non penetra il petto.~ ~ ~ ~Leon.~ ~ ~ ~ 1983 3, IV| profondo petto~ ~quello penètra, lievemente sfiora~ ~questo 1984 2, I| pur sì acuto altrove,~ ~penetrasse oltre il vel di che ne copre~ ~ 1985 1, I| cotal scïenza~ ~ben sei tu penetrata entro gli arcani:~ ~a me 1986 3, I| spirto col desio sereno~ ~penetrava l'azzurro ampio de' cieli?~ ~ 1987 1, III| quand'io rimiro di mia penna i tratti,~ ~dir posso: È 1988 2, I| a gli occhi colle larghe penne~ ~alïava la morte, e la 1989 2, II| potrei com'io l'adori.~ ~Pennello di pittor, labbro di vate,~ ~ 1990 Pre | un mezzo di scacciare i penosi ricordi e liberarsi dalle 1991 3, V| sguardo?~ ~Ciò tu ardisti pensare e tu l'hai detto,~ ~e mentre 1992 2, IV| quasi m'è avviso che dovea pensarlo.~ ~Un lampo di chiarezza 1993 2, III| per tal via ci facciam. Pensatamente~ ~disconoscere un uomo, 1994 3, III| ma assai più che non pensate.~ ~Che fo più qui? Chi mi 1995 Pre | Quest'opera, che offre al pensatore le più delicate analisi 1996 1, I| lo svela~ ~ad un'amica! Pensierosa sembri,~ ~ma pur gioconda.~ ~ ~ ~ 1997 Pre | vita materiale, com'altri pensò.~ ~Il Goethe ha dipinto 1998 1, I| verranno i rami che trecciai pensosa;~ ~grata io n'orno Virgilio...~ ~( 1999 2, III| che, se t'apri, non dovrai pentirti;~ ~so che amico t'avrò, 2000 3, IV| grave non m'è – ch'oggi perdei me stesso~ ~fuor d'ogni 2001 4, I| suo pro, senza dolore~ ~perderlo non potrei.~ ~ ~ ~Ant.~ ~ ~ ~


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