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Alfabetica [« »] buttava 1 buttavo 1 buttò 1 c' 88 c. 1 ça 8 cabalistici 2 | Frequenza [« »] 94 sopra 91 quale 89 sulle 88 c' 88 nella 87 all' 87 parigi | Lorenzo Viani Parigi Concordanze c' |
Capitolo
1 1| questa cosa, altrimenti c'è da finire in un fondo di 2 2| Nel corridoio dell'osteria c'era il mio sacco in posizione 3 2| sulle spalle, mi domandò se c'era dentro del piombo. I 4 2| delle casette, fra le quali c'era la mia, si vedevano al 5 3| Tonquinoise.~ ~«Mais ça... c'est la Tonquinoise? Voyons?»~ ~ 6 3| dondolando il capo annuiva:~ ~«C'est vrai, ma petite... c' 7 3| C'est vrai, ma petite... c'est vrai.»~ ~Ma Gota aveva 8 3| accorgeva che tra il ghiaino c'erano delle ulive verdi e 9 3| porta nera come il catrame c'era una lastra d'ottone, 10 3| questo singolare tempietto c'erano ampolle e siringhe 11 3| sage-femme e quello delle belle c'erano alcuni piani zeppi 12 4| accede alla porta Versailles, c'era allora un quadrato di 13 4| selvatica. Sparpagliati ovunque c'eran pentoli fessi, brocche 14 4| mezzo a quella sterpaia c'era una casa rotonda, qualcosa 15 4| morti. Di fianco al cancello c'era addossata una tettoia 16 4| salsiccie perché in terra non c'era una briciola di pane, 17 4| selvaggio: verso le mura c'era delle casette piccole 18 4| immondizie sui cui panni c'era tanto untume che avrebbe 19 4| fondachi: appese alle pareti c'erano delle vestimenta, specie 20 4| tutto le pareti; in terra c'era la fila delle scarpe 21 4| Sul marciapiedi più avanti c'erano dei vecchi letti presi 22 4| fait... Trop de muscles. C'est trop lourd. C'est pas 23 4| muscles. C'est trop lourd. C'est pas spirituel».~ ~«Dunque, 24 4| sulla cresta iliaca e non c'era verso di farli salire 25 4| In bocca al lupo.»~ ~«C'est-à-dire?» disse egli stralunato.~ ~« 26 4| ateliers e in qualche studio c'era anche il campione del 27 5| passa sotto a un palco dove c'è chi traffica con caldaie 28 5| Ferma d'innanzi al forno c'era la carretta del mugnaio 29 6| non siamo in Italia, non c'è il sole: e guarda ghiotto, 30 6| camminasse sulle uova. In terra c'era di tutto un po', il sediolo 31 6| insinuarmi: "Amleto diceva pure: C'è del putrido in Danimarca..." 32 6| Entrai. Seduti al tavolo c'erano due signori; uno aveva 33 6| di spaghetti. Allora non c'era bisogno di acqua "acertosella" 34 6| Sulle scarpe sotto il letto c'era calcinata la fanga, i 35 6| illusioni, e sul chiucco c'era il colletto di celluloide 36 6| un centimetro, che quando c'è dentro il morto anche se 37 6| cagna teneva una tazza dove c'era una bevanda gialla, man 38 6| introdusse in cucina, sul buffett c'era pane, marmellata, burro.~ ~« 39 7| sui ciuffi dei capelli c'erano rappresi i diaccioli. 40 7| intavolato dell'imbarcadero non c'era anima viva. Jaurès parlava 41 7| Un suicide; maintenant c'est couleé».~ ~Il macchinista 42 7| gabbione paretato di cristalli c'era stipata una folla immensa; 43 8| Giorgio,» attaccai col tu «c'è più filosofia in quel che 44 8| sfibrata dalle molte lavature c'erano parecchi centrini dentellati; 45 8| funghetto sotto una moreccia, c'era il nepotino tanto giallo 46 8| vicino, gomito gomito, c'era un signore membruto con 47 8| al tomo. Di fianco a me c'era un certo Leonidas, un 48 8| Nei corridoi della Sorbona c'era una radunata di fabbricatori 49 8| tarmolata dalla pucecchie. C'erano anche le femmine: prendete 50 8| tutto verde, e nel mezzo c'è pietrificato un Menestrello. 51 8| e» continuai «i filosofi c'è il caso che bevendosi il 52 8| sopra una risma di carta c'erano un paio d'occhiali 53 9| erano snodate, e nei piatti c'era accagliato il grasso. 54 9| Le temps nouveau. Appena c'ebbe introdotto nella stanza, 55 9| divorare una barcata di riviste c'era un giovane dalla barba 56 9| un bel pezzo taciturni. C'era per aria un forte odore 57 9| trovare un minuto di quiete, c'era gente di manica larga; 58 9| un tavolinetto di giunco c'era un samovar, il calice 59 9| rimaneva davanti alla finestra c'era appesa la fotografia 60 10| torba. Al di là di un ciglio c'era un fossato che dava il 61 10| gigantesca, all'orizzonte c'era nero come il catrame. 62 10| diventato grigio; sopra il capo c'eran posati tre uccelli neri 63 10| nero cencioso e su di essa c'era una corona di fiori di 64 10| frangiato di celeste, nel mezzo c'era scritto con lettere rosse: 65 10| nessuno. Da quelle parti c'è la rue de Renne dalla quale 66 10| il portico d'una rimessa c'era ginocchioni un uomo puppato 67 10| rimaneva fra due tigli di ferro c'era seduto un uomo il quale 68 10| Et bien, qu'est-ce que c'est la liberté?... Voyons... 69 10| même Dieu qu'est-ce que c'est?~ ~Attese lungamente, 70 10| del Cìntraco, e nelle case c'erano inquadrate le stampe 71 11| rotondo, sembrava un filtro. C'era tanto da dare in mattia. 72 11| più là sopra, su ogni cosa c'era la muffa alta, quella 73 11| biasciò: «Qu'est ce que c'est que ça?...» ~«Se ne parlerà 74 11| cipressi: accucciati in terra c'eran dei gueux: la testa 75 12| cera, occhi di vetro:~ ~«C'est épetant.»~ ~Un uomo rapato 76 12| ragazzi prodigiosi.~ ~«Ça, c'est rigolo, amusant» poi 77 12| lunga meditazione ripete «ça c'est rigolo, amusant». Dopo 78 12| ripetere le sue parole: «ça c'est rigolo, amusant».~ ~ ~ ~ 79 12| porta di ingresso del Museo c'è un cortile recinto d'una 80 12| le statue.~ ~Dirimpetto c'è una saletta riservata ai 81 12| crepitante. In tutte le stazioni c'era delle famigliette che 82 12| di birra. Per le strade c'erano soltanto quelli nel 83 12| nel cui canto del fuoco c'era appisolato il gatto tra 84 13| studio: sull'impiantito c'erano tre o quattro lettere 85 13| ricordo che a tirar la fune c'era una ventina di donne 86 13| in una stanza umida dove c'erano delle stive di pietre 87 13| conduttore, da queste parti c'è forse il paese chiamato 88 13| campanile. "Nella grande città c'è sempre posto per gli stomachi