Capitolo

 1     1|           questa cosa, altrimenti c'è da finire in un fondo di
 2     2|        Nel corridoio dell'osteria c'era il mio sacco in posizione
 3     2|       sulle spalle, mi domandò se c'era dentro del piombo. I
 4     2|       delle casette, fra le quali c'era la mia, si vedevano al
 5     3|        Tonquinoise.~ ~«Mais ça... c'est la Tonquinoise? Voyons?»~ ~
 6     3|    dondolando il capo annuiva:~ ~«C'est vrai, ma petite... c'
 7     3|          C'est vrai, ma petite... c'est vrai.»~ ~Ma Gota aveva
 8     3|      accorgeva che tra il ghiaino c'erano delle ulive verdi e
 9     3|        porta nera come il catrame c'era una lastra d'ottone,
10     3|        questo singolare tempietto c'erano ampolle e siringhe
11     3|   sage-femme e quello delle belle c'erano alcuni piani zeppi
12     4|     accede alla porta Versailles, c'era allora un quadrato di
13     4|   selvatica. Sparpagliati ovunque c'eran pentoli fessi, brocche
14     4|           mezzo a quella sterpaia c'era una casa rotonda, qualcosa
15     4|      morti. Di fianco al cancello c'era addossata una tettoia
16     4|     salsiccie perché in terra non c'era una briciola di pane,
17     4|          selvaggio: verso le mura c'era delle casette piccole
18     4|          immondizie sui cui panni c'era tanto untume che avrebbe
19     4|      fondachi: appese alle pareti c'erano delle vestimenta, specie
20     4|         tutto le pareti; in terra c'era la fila delle scarpe
21     4|        Sul marciapiedi più avanti c'erano dei vecchi letti presi
22     4|          fait... Trop de muscles. C'est trop lourd. C'est pas
23     4|        muscles. C'est trop lourd. C'est pas spirituel».~ ~«Dunque,
24     4|         sulla cresta iliaca e non c'era verso di farli salire
25     4|             In bocca al lupo.»~ ~«C'est-à-dire?» disse egli stralunato.~ ~«
26     4|      ateliers e in qualche studio c'era anche il campione del
27     5|       passa sotto a un palco dove c'è chi traffica con caldaie
28     5|          Ferma d'innanzi al forno c'era la carretta del mugnaio
29     6|          non siamo in Italia, non c'è il sole: e guarda ghiotto,
30     6|   camminasse sulle uova. In terra c'era di tutto un po', il sediolo
31     6|  insinuarmi: "Amleto diceva pure: C'è del putrido in Danimarca..."
32     6|          Entrai. Seduti al tavolo c'erano due signori; uno aveva
33     6|          di spaghetti. Allora non c'era bisogno di acqua "acertosella"
34     6|       Sulle scarpe sotto il letto c'era calcinata la fanga, i
35     6|          illusioni, e sul chiucco c'era il colletto di celluloide
36     6|         un centimetro, che quando c'è dentro il morto anche se
37     6|       cagna teneva una tazza dove c'era una bevanda gialla, man
38     6| introdusse in cucina, sul buffett c'era pane, marmellata, burro.~ ~«
39     7|            sui ciuffi dei capelli c'erano rappresi i diaccioli.
40     7|   intavolato dell'imbarcadero non c'era anima viva. Jaurès parlava
41     7|            Un suicide; maintenant c'est couleé».~ ~Il macchinista
42     7|    gabbione paretato di cristalli c'era stipata una folla immensa;
43     8|        Giorgioattaccai col tu «c'è più filosofia in quel che
44     8|     sfibrata dalle molte lavature c'erano parecchi centrini dentellati;
45     8|     funghetto sotto una moreccia, c'era il nepotino tanto giallo
46     8|            vicino, gomito gomito, c'era un signore membruto con
47     8|           al tomo. Di fianco a me c'era un certo Leonidas, un
48     8|        Nei corridoi della Sorbona c'era una radunata di fabbricatori
49     8|        tarmolata dalla pucecchie. C'erano anche le femmine: prendete
50     8|          tutto verde, e nel mezzo c'è pietrificato un Menestrello.
51     8|          e» continuai «i filosofi c'è il caso che bevendosi il
52     8|          sopra una risma di carta c'erano un paio d'occhiali
53     9|       erano snodate, e nei piatti c'era accagliato il grasso.
54     9|          Le temps nouveau. Appena c'ebbe introdotto nella stanza,
55     9|   divorare una barcata di riviste c'era un giovane dalla barba
56     9|           un bel pezzo taciturni. C'era per aria un forte odore
57     9|      trovare un minuto di quiete, c'era gente di manica larga;
58     9|          un tavolinetto di giunco c'era un samovar, il calice
59     9|    rimaneva davanti alla finestra c'era appesa la fotografia
60    10|      torba. Al di  di un ciglio c'era un fossato che dava il
61    10|         gigantesca, all'orizzonte c'era nero come il catrame.
62    10|   diventato grigio; sopra il capo c'eran posati tre uccelli neri
63    10|        nero cencioso e su di essa c'era una corona di fiori di
64    10|   frangiato di celeste, nel mezzo c'era scritto con lettere rosse:
65    10|          nessuno. Da quelle parti c'è la rue de Renne dalla quale
66    10|          il portico d'una rimessa c'era ginocchioni un uomo puppato
67    10|   rimaneva fra due tigli di ferro c'era seduto un uomo il quale
68    10|            Et bien, qu'est-ce que c'est la liberté?... Voyons...
69    10|           même Dieu qu'est-ce que c'est?~ ~Attese lungamente,
70    10|        del Cìntraco, e nelle case c'erano inquadrate le stampe
71    11|      rotondo, sembrava un filtro. C'era tanto da dare in mattia.
72    11|        più  sopra, su ogni cosa c'era la muffa alta, quella
73    11|           biasciò: «Qu'est ce que c'est que ça?...» ~«Se ne parlerà
74    11|     cipressi: accucciati in terra c'eran dei gueux: la testa
75    12|          cera, occhi di vetro:~ ~«C'est épetant.»~ ~Un uomo rapato
76    12|        ragazzi prodigiosi.~ ~«Ça, c'est rigolo, amusant» poi
77    12|      lunga meditazione ripete «ça c'est rigolo, amusant». Dopo
78    12|       ripetere le sue parole: «ça c'est rigolo, amusant».~ ~ ~ ~
79    12|       porta di ingresso del Museo c'è un cortile recinto d'una
80    12|           le statue.~ ~Dirimpetto c'è una saletta riservata ai
81    12|  crepitante. In tutte le stazioni c'era delle famigliette che
82    12|           di birra. Per le strade c'erano soltanto quelli nel
83    12|           nel cui canto del fuoco c'era appisolato il gatto tra
84    13|           studio: sull'impiantito c'erano tre o quattro lettere
85    13|       ricordo che a tirar la fune c'era una ventina di donne
86    13|          in una stanza umida dove c'erano delle stive di pietre
87    13|       conduttore, da queste parti c'è forse il paese chiamato
88    13|    campanile. "Nella grande città c'è sempre posto per gli stomachi
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