Capitolo

 1     4|           uscire all'aperto.~ ~Lo studio sembrava la cella di un
 2     4|     schiavacciare l'usciolo d'uno studio a terreno, i quali davano
 3     4|       altri ateliers e in qualche studio c'era anche il campione
 4     4|  albergava in fondo l'orto in uno studio fatto di travicelli e cristalli
 5     4|      abiti, s'era allogata in uno studio a terreno. Al secondo piano
 6     4|    scritto sopra la porta del suo studio. Dunque Anna un giorno si
 7     4|         nato allora. Entrai nello studio e mi coricai sull'ottomana,
 8     4|           Mi fece passare nel suo studio che era a terreno. La miseria
 9     6|     Trascrissi sull'uscio del mio studio con matita Comté: Sono all'
10     6|        davanti alla porta del mio studio ma la mano gli fu pietrificata
11     6|        dubitare ch'io fossi nello studio; rispose con un fil di voce: «
12     6|        volta che capitavo nel suo studio lo trovavo sempre seduto
13     6|    cravatta.~ ~ ~ ~Una mattina lo studio di Motinski era chiuso nel
14     6|      tutto quello che trovò nello studio, cartoline slavate, stinte,
15     6|     piccola casa era rassettato a studio: una scatola di pastelli,
16    10|          porta nera. Entrai nello studio, mi sedetti sull'ottomana
17    11|         Speranza, Carità. Nel mio studio ci si gelava, la notte mi
18    11|      Bochet!».~ ~L'altana del mio studio era il rifugio di tutto:
19    11|          a perdere la vita. Nello studio ci si moriva. Il tubo della
20    11|    Cappiello: mi rifugiai nel suo studio sontuoso, nella sua casa
21    11|       battaglie!~ ~Al caldo dello studio ebbi una sensazione disagevole.
22    11|   Poggiato ad un finestrone dello studio un signore tutto nero, sparato
23    11|      compagnia!».~ ~«Sì.»~ ~Dallo studio scendemmo da basso in un
24    11|            Aprii la porta del mio studio e la richiusi pian piano.
25    11|       forse qualcuno ha sbagliato studio.~ ~«Chi va urlai.~ ~«
26    12|       Boulevard Clichy. In quello studio il matematico si levava
27    12|         degli ospiti, gli eletti. Studio gelido, ambo i sessi assimilati
28    13| spalancata. Aprii l'uscio del mio studio: sull'impiantito c'erano
29    13|         il tavolo. Il vuoto dello studio senza il mio alito si era
30    13|   stecchite al finestrone del mio studio e che quando era mulinato
31    13|          porta, la scaricai nello studio e sudato fradicio mi buttai
32    13|     davanti al finestrone del mio studio aveva buttato tante foglie
33    13|           verde la rovina del mio studio. Io avevo un vestito di
34    13|           torace. Risalii nel mio studio, rotolai i disegni che portai
35    13|        scale e la infilammo nello studio di Matteo. Si ritornò su
36    13|    rassettava la mia roba nel suo studio io risalii le scale; mi
37    13|          rimasto chiuso dentro lo studio.~ ~«Ti sei dimenticato qualcosa?»
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