2-busto | butta-divin | divor-inebe | inedi-panci | panco-rotul | roven-stopp | stord-zuppa
           grassetto = Testo principale
     Capitologrigio = Testo di commento

1002 8| profani, che un uomo a palate butta nel pilone e l'asino acciecato 1003 13| rifranta sul greto. Le foglie buttaron su tutti i rami, si aprirono 1004 13| finestrone del mio studio aveva buttato tante foglie che non si 1005 7| come olio, il fumaiolo nero buttava boccate di fumo sicché pareva 1006 11| avervi cassato i disegni li buttavo in altana. Feci con un salto 1007 13| degli abiti di Parigi e li buttò in fondo all'orto.~ ~Mi 1008 6| Majestic, chi se ne frega?". C. Sarti. Anche i redentori 1009 3| mitraglia dei tzigani dei cabarè, i rauchi menestrelli cascanti 1010 10| stazionavano due guardie per cacciare i ritardatari, alcuni s' 1011 3| cintolone: Fleury sembrava un cacciatore di talpe, di scorpioni, 1012 1| Pisa: dei boscaioli e dei cacciatori di frodo ci avevano scorto 1013 12| Montiello e cibandomi di cacio pecorino, di quel che arsiona 1014 7| mi sembrò di toccare un cadavere, aspettavo da un momento 1015 9| ora a noi!~ ~Accerchiato cadde. Contro l'uomo armato d' 1016 11| della Ruche con un'andatura cadenzata e con lo sguardo rivolto 1017 3| obeso, ronfando lento e cadenzato come un motore ad olio, 1018 5| L'ebreetto rattrappito da cader della guazza, era stato 1019 3| stregonerie: epilessìa, mal caduco, ballo di San Vito, agrofobìa, 1020 1| , al Père Lachaise, son caduti; l'estremo baluardo lo eressero 1021 3| un diavolo per capello a cagione di questa umidità, egli 1022 3| lontani un mezzo miglio. I cagnolini di quella brava gente si 1023 8| palla con noci di cocco, caimani che basiscono al sole, al 1024 8| aggrovigliato dai rimorsi come Caino dopo aver scerpato le membra 1025 1| Aristodemo del Monti, il Caio Gracco e la Divina Commedia, 1026 8| essere stato randagio al Cairo e capitato all'Hôtel delle 1027 8| capo come il ronzio di un calabrone gigantesco. Alzai gli occhi 1028 3| batuffoli di ovatta e si calafatasse i fori del naso con del 1029 3| randolato fra capo e collo il calamio. Dopo l'assoluzione, il 1030 4| ferramenta del sedile sembravano calamitate, la carne che rimaneva tra 1031 13| Pigliammo l'ottomana, la calammo giù dalle scale e la infilammo 1032 13| colori, un fagotto lo feci calare al di del muro, sulla 1033 5| boddini sotto l'acqua. Vi calava sopra la gronda di un cappello 1034 4| non dovermi assidere sulle calcagna come i musulmani. Mi istradò 1035 6| scarpe sotto il letto c'era calcinata la fanga, i calzini grigi 1036 6| quel pezzo di sapone che calcinava il viso e il bruschino che 1037 5| dove c'è chi traffica con caldaie di pece. Gli occhi piccoli 1038 8| portarli alla sardigna nel caldaione non ci sarebbe rimasto altro 1039 4| asfalto bollito in certi caldaioni mestati dal vento, davano 1040 4| untume che avrebbe condito il caldaron d'Altopascio, stavan sugli 1041 12| Rodin spara qui con tutti i calibri del suo parco d'assedio, 1042 9| giunco c'era un samovar, il calice delle bevande amare. Nel 1043 11| i piedi scalzi, tozzi, callosi, uncinati, i metacarpi erano 1044 9| al Pantheon l'acque erano calme. I commensali però sembravano 1045 1| si compisse il suo sogno. Calmo, superbo, diritto, alta 1046 12| Con questa massima che mi calò nel cranio, fui introdotto 1047 4| smusati infilzati in una calocchia ebbero riempito dei secchi 1048 10| sull'impietrato ove altri lo calpestava. In pochi minuti il gorgo 1049 3| acqua e la sopravveniente calura non le risospinse, qualcuna 1050 8| che ridono ai piedi del calvario. Quelle sale che quando 1051 11| incontro un certo signore calvo, vestito di nero, tirato 1052 12| forme avevamo riempito una calza di napoleoni e rimpiattata 1053 10| Mario e di Silla: manto e calzari, elmo e lorica e lunga barba 1054 12| ti farò vedere Bruxelles. Calzati bene e usciamo.»~ ~Nel frattempo 1055 8| larghezza di due tegole le calzava di un paio di guanti bianchi, 1056 3| Cordonnier: e vi segnai a lato un calzolaio allampanato, ma pensai subito 1057 8| noia che ivi incombe han cambiato viso perfino gli affreschi 1058 3| sedia l'amico ruggiva: «Cambio paese, nome e connotati». 1059 2| di chiaro di luna dalla cameretta, di tra i vasetti dei garofani, 1060 3| radunata di frati lembrugi o di camerieri di prelati o di eunuchi.~ ~« 1061 3| e lisa dal cloro, quelle camicie che aderiscono al corpo 1062 9| anche lo strano tipo.~ ~Camminammo un bel pezzo taciturni. 1063 9| esclamava egli parandoci dentro. Camminavamo in fila indiana dentro un 1064 9| evitare l'arsura di un lungo cammino e riprendeva la terribile 1065 9| segugi la braccava per le campagne di Parigi. La banda lavorava 1066 8| sembra, il nostro, un omotto campagnolo dalla trippa rotonda che 1067 10| dell'inferno.~ ~Quando il campanone di Notre Dame intronava 1068 10| scavata di fresco, come un campicello rotto dal vomere nel deserto, 1069 10| a M. B. per i fatti del Camposanto; il Pubblico Ministero nella 1070 3| quelle bertucce, dal naso camuso e dal viso appiattito, coi 1071 4| aveva flosce a guisa di can bracco, del viso non si 1072 8| come gli strosci di una canala slabbrata quando piove a 1073 11| dai mastoidei grossi come canapi, la testa poggiava sul ponte 1074 3| finestre pendevano gabbie di canarini, i gatti facevano le fusa 1075 8| turbinata dal vento che scrive e cancella le parole dell'eterno, e 1076 6| Hôtel Majestic?».~ ~Io, non cancellai mai lo scritto e Sarti deve 1077 12| un cortile recinto d'una cancellata ove son basate parecchie 1078 4| l'aiuto della concierge cancellava il macabro battesimo della 1079 9| scaffali, che sembrava la cancelleria di una pretura. Quando poi 1080 8| ricevevano i sigilli dal Cancelliere. I densi vigneti che ebbero 1081 10| percuote col bacchio la cancrena d'una carogna e il moscaio 1082 4| mascelle scardinate da cancri, orbite vuotate dalla rissa, 1083 6| ella era scarnificata da un cancro, mi schizzò addosso gli 1084 13| fiammelle verdi come giganteschi candelabri.~ ~Quello scheletraccio 1085 6| il viso coperto con una candida spuma di sapone come quando 1086 10| anneriva. Quando apparvero le candide lenzuola stese sui parchi, 1087 4| sulla via di Lombrici tra i canneti, mi sentii battere su una 1088 11| sentii tutto il terrore del cannibale; se fosse stato in un bosco 1089 13| di dentro al tubo di un cannocchiale, un disco luminoso lontano 1090 6| passi. Avevo al collo un cannovaccio di ghineone color piombo. 1091 10| monte oltre la valle, la canonica innestata alla Chiesa, imbiancata 1092 12| piazze di casa nostra, al Canova e al Bartolini, al Vela, 1093 2| chiaviche rantolavano nei cantacci, il crocchio delle casette, 1094 3| pesci mentre i ranocchi cantano giù per i fossati. Fleury 1095 8| Volterra, Dürer, per fargli cantare a tutti una messa in suffragio 1096 2| a imbeversi di guazza. I cantarelli delle darsene, dove si lagna 1097 12| minore come una romanza lene cantata a fior di labbra, quante 1098 8| sotto: Quando questo gallo canterà, credenza si farà.~ ~Questo, 1099 10| l'imperiale solennità del cantiere con le impalcature inchiavardate 1100 1| sitibondo di sangue, che in una cantina di Parigi stampava il bollettino 1101 6| del pennello, scese nelle cantine da petrolieri, ed ivi trovò 1102 6| della pietra sepolcrale. La cantinella macchiata di sangue che 1103 12| uggiscono sotto la tettoia in cantonata e sembra che implorino d' 1104 4| bardiglio che si veggono sulle cantonate dei quadrivii toscani dentro 1105 1| richiama dotti di Alemagna e cantori d'Italia e che Papa Leone 1106 7| paurosa sepoltura della terra. Canzone di spavento accordata sotto 1107 3| accennare l'aria di certe canzonette, che da sé stesso s'accordava 1108 3| violino cantava una di quelle canzoni d'amore, di quei canti che 1109 2| nemmeno loro sapevano capacitarsi di questo lungo viaggio 1110 4| mio pensiero non si era capacitato ancora che alla Ruche era 1111 4| vecchia d'innanzi a una capanna si tenevano incatenati con 1112 12| di Chisciotte, dopo una capatina a Parigi sarei andato al 1113 3| Gota aveva un diavolo per capello a cagione di questa umidità, 1114 9| certo Kromeka, scampato dal capestro. Quando noi si parlava, 1115 1| nome di Sorbona; per Ugo Capeto, palazzo domestico; per 1116 4| impallinate e mucidite, capezzali incotti. fu scelto il 1117 4| dormire su del rusco perché la capigliatura era vilucchiata di fili 1118 12| occhiali di tartaruga, le capigliature, i volti. Ricordo di Accademia, 1119 6| riaggallavo e squassando la capigliera sgrondavo acqua da per tutto, 1120 10| essere, io non riuscivo a capirlo: man mano che il motriglio 1121 2| banchetto. Quando tutti capirono che darmi consigli era lo 1122 12| testa.~ ~«Queste cose si capiscono soltanto ora: magari vecchio 1123 9| Parigi come la farfalla capita sulla fiamma. ero accolto 1124 8| presi la prima volta che io capitai a Roma. Ero assieme a uno 1125 1| collera popolare. La plebe, capitanata da Favre, da Amilcare Cipriani 1126 11| una scatola di cartone mi capitarono fra le mani tre cipolle 1127 13| una cosa strana che mi era capitata da ragazzo: un ubriaco, 1128 9| russi, egiziani, arabi, capitati a Parigi come la farfalla 1129 6| tuttavia. Ogni volta che capitavo nel suo studio lo trovavo 1130 1| ripeteva a mente interi capitoli di Victor Hugo:~ ~«Parigi! " 1131 9| soccombette la legge. Il capo-banda solo, anonimo, si ridusse 1132 12| meditazioni prima di gettarsi a capofitto nella Senna. Il Museo è 1133 13| di terra rotta, franta, capovolta, mi prese così forte che 1134 2| lenti le calate dove eran capovolte in carena le barche; le 1135 1| assentarsi cinque minuti: panchi capovolti, un vetro rotto e uno scolaro 1136 6| l'ottomana. Io lo vedevo capovolto sulla spera d'acqua. Le 1137 8| crociera in Adriatico – una cappa magna della Repubblica – 1138 12| ghignava all'ombra di un cappelluccio nero, tutto pepe e scatti 1139 4| sarrocchini, cappe, giubbe e cappotti, nascondevano del tutto 1140 4| le forme e dimensioni, di capretto e vacchetta, pelle lustra 1141 2| nel cielo sterminato. Sui carabotti di prua, nei tedi delle 1142 7| di Notre Dame, perde ogni carattere di fiume, i ponti son tanto 1143 8| fatto conoscenza con un carbonaio della Rue Brocart il quale 1144 7| gli alberi sembrano tizzi carbonizzati, e cenere la somma di neve 1145 4| scheletriche, portavano l'orrendo carcame verso la desolazione della 1146 4| sembrava la cella di un carcere duro, il foro di presa della 1147 8| diventavi subito vispo come un cardellino; se fosse stata intossicazione 1148 2| calate dove eran capovolte in carena le barche; le chiglie, assommate 1149 2| Amedeo non aveva fatto a carestia di vino: ce ne fu a ritrecino. 1150 12| Son questi» disse Cesare carezzando il figlio. «Usciamo.»~ ~ 1151 12| camera udivo sua moglie che carezzava un bimbo. Cesare volle essere 1152 13| circospezione questa volta, alla carica: «Senta conduttore, da queste 1153 13| dubitoso: «Prendete pure».~ ~Mi caricai il piastrone sulle spalle 1154 2| Un amico, che si era caricato il mio sacco sulle spalle, 1155 9| infreddolita, delle nuvole cariche di verde poggiavano sui 1156 10| lampione della via.~ ~ ~ ~Carissimo Lorenzo~ ~ ~ ~Per il voto 1157 8| alla Sorbona, diremo, alla "carlona", baloccavo di qua e di 1158 12| lo stil grais, la lacca carminiata, i lustri negli occhi, e 1159 8| forti di terra rossa e di carminio del mio viso adusto.~ ~Il 1160 8| diventano bleu di Prussia e le carnagioni ingialliscono e i panneggiamenti 1161 10| porgesse al cappio di un carnefice, stecchiva le braccia indietro 1162 12| finzioni, una specie di carnevale inscenato per festeggiare 1163 12| fatte dal vero impastate col carnicino, lo stil grais, la lacca 1164 10| bacchio la cancrena d'una carogna e il moscaio ronza e bofonchia, 1165 8| Cima da Conegliano, il Carpaccio, Antonello da Messina, Reynolds, 1166 5| illusione d'esserne inghiottito. Carpone, razzolava lungo i cunicoli, 1167 4| pattumai rovesciavano le carra piene di immondizie. Su 1168 8| costoro averne fatta una carrettata e portarli alla sardigna 1169 4| erano legati ai mozzi delle carrette celesti, altri soldati poltrivano 1170 5| L'ebreetto trainava una carrettella a cassettone con la lentezza 1171 12| i cembali, caricati sul carretto insieme ai bimbi di fascia 1172 11| sembravano fiumi, le ruote dei carri parevano tuoni che si spengessero 1173 12| Più oltre, i quadri di Carrière: il sentimento materno avvoltolato 1174 13| granaglie del cotone e delle carrube, mi si presentarono gli 1175 3| su cui si appigliavano le cartilagini che sorreggevano un ventre 1176 4| arrotolò sulle ginocchia la cartina d'una sigaretta, la lambì 1177 12| gretole delle persiane, i cartocci di fumo, i pentagoni, le 1178 6| che trovò nello studio, cartoline slavate, stinte, accartocciate 1179 12| cartella era polpa d'acqua, i cartoni si erano qua e sgallati, 1180 10| appena al ginocchio e una casacca che non gli passava le gomita 1181 3| io la pensavo una donna casalinga, raccolta in continue meditazioni, 1182 8| che a fissarle negli occhi cascano in catalessi. Durante quei 1183 3| cabarè, i rauchi menestrelli cascanti e svenevoli, quei dai cervelli 1184 3| scalcagnati e sui topponi cascati delle sue scarpe, Madame, 1185 3| pantaloni sbracalati gli cascavano ad organino sulle scarpe 1186 9| era ricalcato sul capo un caschetto all'inglese, piatto, con 1187 11| le spettrali gorgiere i caschi e le corone, tutto è assimilato 1188 6| questo non è un Eden».~ ~«Non caschiamo nell'iperbole» dissi io 1189 12| cercherà mica il pelo che gli cascò dalla groppa quando era 1190 10| elettrici, celesti, saettavano i caseggiati. Il cielo cenere sembrava 1191 11| La terra avvicinandomi al caseggiato pareva un rullo che girasse 1192 2| il treno, le cornette dei casellanti una dopo l'altra, stridevano 1193 12| intabarrato in un cappotto di casentino color rame, forme e colori 1194 10| accampavano delle mostruose caserme civili. Qualche lume giallo 1195 2| Darsena Vecchia. La mia casetta era sotto al tumulto delle 1196 10| le stampe della presa di Cassala, il forte di Adigrat, la 1197 13| specchio di poppa: Eulo, Cassandra, Icaro, Dedalo, l'Ardita, 1198 11| d'abbondanza dopo avervi cassato i disegni li buttavo in 1199 4| di lattoni rugginosi e di casse da petrolio, coperte di 1200 4| smanicati, filtri sfondati, casseruole, barattoli, pentoli, tutta 1201 5| trainava una carrettella a cassettone con la lentezza di un somarello. 1202 3| dissertazioni sulla morale casta così per misura di prudenza. 1203 8| monsieur Gochet! Certe castagne arrostite natanti in un 1204 4| giovinetta contegnosa, di capelli castani e occhi verdi come le ulive 1205 3| San Luigi con un mazzo di casti gigli tra le mani, e si 1206 11| ghiotti sotto il corbello, per castigo, e quando si affettano fanno 1207 3| fondiglioli.~ ~San Luigi il casto era bandito dalla casa di 1208 11| cui si invocano spaventosi cataclismi, l'esplosione della terra, 1209 2| come un parabarche, andò a catafascio sul ghiaino.~ ~Amedeo, che 1210 3| morale borghese e il sapone, catafratte di loia e di superiore alterigia; 1211 4| tagliente come una lama catalana. Lo spagnuolo arrotolò sulle 1212 4| delle girandole di eresie catalane che dov'erano intese 1213 8| fissarle negli occhi cascano in catalessi. Durante quei pasti, che 1214 13| Corso Torino, Via Dante e il Catello, andavo a passo svelto onde 1215 13| argani, dei ghindò, delle catene, delle eliche che turbinando 1216 11| pareva che una spaventosa cateratta fosse stata calata fra me 1217 3| cielo! si splancarono le cateratte dell'inferno: telegrammi, 1218 3| sartine, le divote di santa Cathérinette. Ogni piano sembrava un' 1219 11| tubo del lume. Trassi dalla catinella il pane impolpato come bozzima, 1220 11| grazia di Dio a molle in un catinello per farla rinvenire. Nel 1221 3| triviale, insolente con quelli cattivi. La bile le aveva arrapinato 1222 4| protestanti in un paesetto cattolico; erbe non falciate si avvilucchiavano 1223 6| avevo a che fare con il caustico Ser Ciappelletto, gli dissi:~ ~« 1224 6| sedile come sulla sedia di un cavadenti nell'angolo di una piazza, 1225 13| torso nudo andai nell'orto, cavai dal pozzo delle secchiella 1226 10| come una serpe, le sue dita cavalcavano impazzite sui fori dello 1227 6| come la criniera di una cavalla selvaggia, gli occhi vitrei 1228 12| dipinti erano collocati sui cavalletti: un occhio nero concluso 1229 10| degli innocenti discorsi di Cavallotti come nell'antico "le grida" 1230 1| la contentezza quando un cavalocchi, che stava sempre a sciorinarsi 1231 3| ripesticciava i tasti e ritentava di cavar fuori dalla gola qualche 1232 8| intossicazione alcolica te la cavavi con ghiaccio tritato in 1233 7| impalcatura cigolò, si scosse, i cavi ritorti alle teste dei pali 1234 6| tragedia parigina, non la cede nemmeno a Cristo medesimo. 1235 4| divennero bianche, la carne cedé sul teschio, gli occhi le 1236 11| schiacciate dalla mia testa cedevano fino sulla traversa di legno. 1237 12| dubitai d'esser davanti al celebre Museo. Chiesi schiarimenti 1238 3| imbroccato la Tonquinoise, la celebrità, i denari. E allora, Gota, 1239 7| gialli, violetti, verdi, celestemare, si frisano, s'accoppiano, 1240 12| piattelle, i tamburi, i cembali, caricati sul carretto insieme 1241 8| sembrare di aver l'ossa di cemento.»~ ~«Dove hai letto questo?»~ ~ 1242 9| io entrai, quella gente cenava con un'aringa tagliata a 1243 4| veggono dove volta il cenciaio.~ ~I padroni di quelle immondizie 1244 11| bel nome come un branco di cenciosi sotto una grondaia: i giardinetti 1245 10| coperta di un panno nero cencioso e su di essa c'era una corona 1246 3| cospargesse i capelli con le ceneri di San Severino e leccasse 1247 11| giudici, militari, censori, censiti e ministri.~ ~Malgrado il 1248 11| preti, giudici, militari, censori, censiti e ministri.~ ~Malgrado 1249 6| di abete, di pielle di un centimetro, che quando c'è dentro il 1250 13| dritto su Milano che era un centinaio di chilometri. Però fu mestieri 1251 3| Al deuxième étage, centrata nella porta nera come il 1252 8| lavature c'erano parecchi centrini dentellati; uno più grande 1253 8| malattia. Pensa di veder centuplicare questa varata di libri rilegati, 1254 10| il tralcio e la spada del Centurione. La gente a torme ascoltava 1255 10| alberi, abbarbicata alle ceppe ferigne e al muro, per tutta 1256 12| focolare, raccolta intorno al ceppo odoroso e crepitante. In 1257 4| usci col cipiglio duro di Cerbero, e osservando quei ceffi 1258 1| ceruli vagavano incerti in cerca sempre di cose nuove. Aveva 1259 4| notte non ebbi tempo di cercar fresco nel letto, rimasi 1260 1| casa non sapevano nulla, ci cercarono dappertutto e, finalmente, 1261 12| dal mare.~ ~Il frate cercatore, testa rapata, aspetto sornione 1262 4| e cinciagliori. Erano i cercatori che rufolavano nelle mucchia 1263 9| affabile e ci chiese di chi si cercava.~ ~«Di Jean Grave» dissi 1264 12| mi disse un amico.~ ~«Non cercherà mica il pelo che gli cascò 1265 11| due lastroni di pietra, i cerchi del costato sembravano le 1266 3| visi spolpati, dagli occhi cerchiati di celeste, dalle clavicole 1267 4| occhi le si inargentava, un cerchio di celeste le era venuto 1268 3| Mistico Pellegrino plasmato in cere colorate, era custodito 1269 3| sulla sabbia, una di queste cerebrali che similmente a quei triboli 1270 4| che il viso le diventava cereo come le mani e il verde 1271 8| dava delle ripassate di ceretta; il povero Giovanni appestava 1272 3| parrucchino lisciato da cerette e profumato di benzuino; 1273 11| e mi sentii stridere la cerniera delle anche. Il piano dell' 1274 9| liquefacentosi lubrificò le cerniere, e le membra si sciolsero 1275 9| stanghetta gli conferivano una cert'aria di magistrato: il Console 1276 8| schizzammo fuori.~ ~«Tu hai certailment letto che Rousseau ha preso 1277 1| sulle spalle, gli occhi ceruli vagavano incerti in cerca 1278 8| mon corps, mon cœur et mon cerveau!~ ~L'aube, tous les matins 1279 3| cascanti e svenevoli, quei dai cervelli rattrappiti e monchi che 1280 11| bue, dalle frogie nere. La cervice dura, piatta, imbarcava 1281 3| affliggeva il casamento e non cessava finché il cielo non era 1282 8| dalla cassetta toracica cessò ed io non potetti raffrenare 1283 1| dall'Avenue des Ternes pour Château, il Cipriani era con lui, 1284 9| tiro perché per prudenza lo chauffeur deve essere rimasto al volante 1285 9| Bonnot aveva sentenziato: gli chauffeurs che difendono gli automobili 1286 8| dei dipinti di Puvis de Chavanne.»~ ~Il Console mi prese 1287 12| austero è quello di Puvis de Chavannes: "Le pauvre pecheur"; questo 1288 4| panche o nuda terra, si chetarono sulle spirali delle molle.~ ~ ~ ~ 1289 8| semplici e ste' zitto e cheto fino alla porta dell'Hôtel 1290 12| rappresentata da un quadretto del Chialiva: "Anitre starnazzanti in 1291 6| La gioia a sé ti chiama~ ~La vita a sé ti vuol.~ ~ ~ ~ 1292 12| poi essere suoi, ed egli chiamarsi Picasso.~ ~Quei saltimbanchi 1293 8| come un gobbo che si chiamasse Adone. Si intorchiava i 1294 4| il quartiere la Ruche fu chiamata il Cimitero di Vaugirard. 1295 2| vecchietta del vicinato, che io chiamavo nonna, mi prese per la giacchetta 1296 8| greggia in cui scola l'acqua chiara e fresca d'un ruscello. 1297 8| di vino, allora una bella chiarata di due uova e diventavi 1298 8| doveva imbussolare cose chiare in altre più oscure e queste 1299 6| colore avorio, rifletteva la chiarezza del nulla. Nella continua 1300 2| con gli occhi lucidi e chiari, pesava un quintale e mezzo. 1301 8| speculava.~ ~«Per esempio,» io chiarii «tu mi porti in giro per 1302 8| si direbbe: Saltiamola!~ ~Chiarirò.~ ~In Italia anche il più 1303 8| letto questo?»~ ~Uscendo chiarivo al Console: «Vedi, anche 1304 3| lampeggiavano gli ultimi chiarori crepuscolari del discernimento. 1305 11| sembravano le staminare di una chiatta a cui fosse scerpato il 1306 13| lavandino, ed ivi mi chiusi a chiavaccio.~ ~ ~ ~Non conoscevo Milano. 1307 4| fischiando rufolò in un mazzo di chiavi per pescarvi quella dell' 1308 8| lungo che da noi si dice chiavone.~ ~La tavola alla quale 1309 3| poteva rappresentare un chicco di grano. Il concierge, 1310 13| guardia al fianco che ci chiede il nostro nome.~ ~Finalmente 1311 8| levantino il quale mi affliggeva chiedendomi particolari sul soggiorno 1312 10| faceva un continuo gesto di chieder limosina sfregando il pollice 1313 4| vi veniva fatto subito di chiedergli: «Polacco?».~ ~«Oui, monsieur. 1314 8| Lei non ama Stendhal?» mi chiedeva stupito e intontito.~ ~Era 1315 11| egli, ma disse col tono dei chiedoni:~ ~«Oh la la» e ingozzò 1316 4| quando mezzo addormentati ci chiedono qualche cosa e noi si risponde. 1317 3| prete all'altare quando il chierico gli versa sulle dita l'acqua 1318 4| selvaticotti, deve avermi chiesto se mi conoscevano.~ ~«Franzuski?» 1319 11| la colonna vertebrale la chiglia, le mani aveva sul dosso 1320 2| in carena le barche; le chiglie, assommate per un nuovo 1321 13| acqua bevuta a giomellate, chinone sopra uno stagno terso nel 1322 13| lavacri d'indaco col loro chioccolio invogliavano le bestie a 1323 10| farfalla gialla e udire un chioccolìo d'acqua come di un rio che 1324 4| pollastro spennato a un chiodetto del muro. Dai terribili 1325 10| dell'ordinotte, in fondo al chiostro si accese un lume giallo 1326 12| aria che da noi prendono i chirurghi di fronte alle pustole.~ ~ 1327 12| della patria di Sancio e di Chisciotte, dopo una capatina a Parigi 1328 2| messo!»~ ~Mia madre, che chissà da quanto tempo tratteneva 1329 3| Scotti, randagio suonator di chitarra, aveva imbroccato la Tonquinoise, 1330 11| contemplare il sarcofago che chiude la terribile ossatura è 1331 11| aver capito che quello di chiudermi la porta in faccia non era 1332 6| parete e, sorridendo, a chius'occhi rispondeva alla signora 1333 3| apparteneva a quella razza chiusa di rurali che, ai suoi tempi, 1334 11| corpo. Quando la porta si chiuse pesante dietro alle mie 1335 4| bozzetto per un monumento a Chopin che doveva essere eretto 1336 3| partie de Dieu, une seule chose avec Dieu» e riaccompagnava 1337 11| Chi va urlai.~ ~«Chouet, l'atelier Z...» disse una 1338 4| disabitata.~ ~La concierge cianciava con alcune donne, doveva 1339 10| iodio.~ ~Vicino all'itterico ciancicava un altr'uomo parole incomprensibili, 1340 12| dal Bacio piazzato sulle ciantelle, al 75 leggero: la Vecchia, 1341 | ciascuno 1342 12| al Campo del Montiello e cibandomi di cacio pecorino, di quel 1343 12| e Amadigi, ombre che si cibano disinteressatamente d'aria?~ ~ 1344 13| secchiello colmo d'acqua.~ ~«Dio cibola» mi disse con parole fradicie 1345 9| cose non succedono, eh, ciccia fredda?»~ ~«Cosa dite?»~ ~ 1346 3| le affondavano le natiche cicciose, teneva abitualmente le 1347 4| vegetavano alte le malerbe: cicerbite, ingrassa-porci; ortica, 1348 2| tutta rossa come un pomodoro ciclopico.~ ~Fu lui solo che mi disse: « 1349 8| Sarà più amaro della cicuta che bevve Socrate,» gli 1350 10| ossa e di carne, essa era cieca e faceva un continuo gesto 1351 10| strame, nel serraglio. I ciechi tastoni al muro, gli sciancati 1352 3| figure che, passeggiando sui cigli della Senna o della Loira, 1353 10| che era oltre l'assito, cigolava un comignolo di lamiera. 1354 12| Accademia, l'anatomia del Cigoli sostituita dal manichino: 1355 7| pontile, tutta l'impalcatura cigolò, si scosse, i cavi ritorti 1356 4| fogliette, gli occhi aveva cilestri come il mare, limpidi e 1357 1| palandrana nera, con in testa un cilindro, baffi e pizzo bianchi, 1358 12| occhi, era collocata sulla cimasa di un armadio. – Da ragazzo 1359 10| il casamento sembrava la ciminiera d'un vapore immerso nel 1360 12| in mezzo alla Senna. Le ciminiere nere, le picche, l'aste, 1361 2| Americhe, toccato l'India, la Cina e il Giappone, e per la 1362 4| pezze imbevute d'untume e cinciagliori. Erano i cercatori che rufolavano 1363 10| di barbagianni, con dei cinciglieri di braccia teneva le stanghe 1364 3| sembrava un'enorme gabbia di cincine, quella razza d'uccelli 1365 8| chicchi di pepe per occhi, cinesi con la coda accordellata 1366 3| e i piedi aveva come le cinesine, mentre parlava con le visitatrici 1367 3| Italiano pregiudizioso e cinico, quando sento il desiderio 1368 6| rilassato, aveva certo cinquant'anni ma ne dimostrava settanta: 1369 3| Madame Fleury, benché sulla cinquantina suonata, la sera si sgolava 1370 10| nell'antico "le grida" del Cìntraco, e nelle case c'erano inquadrate 1371 12| di ciclope sordo come un ciocco, dalle membra nodose, l' 1372 13| sul petto e le gambe gli cioncarono sull'impiantito. L'uomo 1373 10| nani orridi dalle gambe cionche, dei testoni enormi come 1374 12| spirito eroico. Gli austeri cipigli velati d'ombra, la contenuta 1375 9| con il contorno di una cipolla tritata in un piatto condita 1376 3| piatta ci aveva ancora la cipria alta, qua e scortecciata 1377 | circa 1378 4| Polone?»~ ~«Eghitto?»~ ~«Circasso?»~ ~«Anglais?»~ ~Compreso 1379 11| a guisa di cariatidi, lo circondano. L'impiantito è di pietra 1380 9| rispondere: «Lo so io. L'uomo era circondato. – Vedi i colpi incrociati, 1381 2| sue illusioni, la terra, circonfusa dal suo sogno, benché topponata 1382 3| tirare il cordone sbirciavano circospetti la tromba delle scale e 1383 13| pensai triste. Ritornai, con circospezione questa volta, alla carica: « 1384 2| re spodestati, dopo aver circumnavigato le Americhe, toccato l'India, 1385 10| corti sembravano orride cisterne. Facciate nere come la pece, 1386 8| filavano: «Un medico, dei citrons».~ ~«Se tu vuoi, ti guarisco 1387 10| d'oro, né un attestato di cittadino benemerito, per te, ma un 1388 3| parrucca e su questa una ciuccia di ghinea. Le spalle aveva 1389 11| chiamare lo sposalizio di Ciuccianespole.~ ~Aveva traversato a piedi 1390 4| dimenando la testa come i ciuchi.~ ~«Polone?»~ ~«Eghitto?»~ ~« 1391 11| rivedevo la copertina: un ciuffo di burattini agganciati 1392 11| poderose anche di un gorilla, civertate dalla covetta dell'omero, 1393 10| delle mostruose caserme civili. Qualche lume giallo forava 1394 1| Le.»~ ~Un giorno, in classe, ci fu un tremotìo. Il maestro 1395 9| la bottiglia a guisa di clava. La polacca svenne e il 1396 12| la sua tela nel Boulevard Clichy. In quello studio il matematico 1397 3| orditura è sgrumata e lisa dal cloro, quelle camicie che aderiscono 1398 12| bruciata, la teoria dei cobalti, dei bleu, il nero; un mazzo 1399 4| un cane, e prendeva una cocca del gilet accartocciata 1400 4| o all'erbe alte, o alle cocche della camicia si alzarono 1401 3| abitava la famiglia chabalau, cocchiere, egli, di una nobile casata, 1402 8| imbottito a mo' degli antichi cocchieri d'una casata. I baffi che 1403 10| fiorita di una gragnuola di cocciole violette, s'erpicava la 1404 8| Io l'ho visto; ci son coccodrilli verdi di smeraldo, negri 1405 2| aroma pungente e amaro delle coccole che tonfan sotto i muri 1406 8| avons SaintAntoine et son cochon.»~ ~«Sì, resto.»~ ~ ~ ~Uscivo 1407 3| Bossus parisiens, le Petit Coco, la mitraglia dei tzigani 1408 12| Da ragazzo io svuotavo i cocomeri e, praticando sulla verde 1409 4| Essendomi fermato a curiosare su codesta roba, Matteo era andato 1410 3| miniatura, muso schiacciato e codino arricciato. La bestiola 1411 8| torturant mon corps, mon cœur et mon cerveau!~ ~L'aube, 1412 9| vascelli» disse il filosofo cogitabondo. «Vai e pensa a quest'uomo 1413 6| La signora Johnson, cogliendo un momento in cui la donna 1414 6| tentazioni orrende, e pietà lo coglierebbe per quel tartassato dalle 1415 1| quali, se fossero state cognite di ciò che noi si faceva, 1416 13| declinassi il mio nome, cognome e indirizzo. Quando sentì 1417 8| lungamente: «Filosofia è verace cognoscimento delle cose naturali, delle 1418 4| incuriosito di conoscere il coinquilino dell'atelier D; m'immaginavo 1419 8| Boujolé sotto le mucchia del coke. Ma il ragazzo si mortificava 1420 10| quei momenti che il tempo cola lento come filtrato dal 1421 6| e mi pareva di sentirmi colare il sangue diaccio giù per 1422 12| calde e gagliarde e non colata mai dal setaccio delle cervella 1423 6| dove pareva ch'egli fosse colato tutto, posava sul terriccio; 1424 6| un chilometro le scapole colavano come due embrici: pian piano 1425 11| vostra pelle farà lume e vi colerà dai fori del naso e nessun 1426 1| Metz ci fu uno scoppio di collera popolare. La plebe, capitanata 1427 1| cappella; per Luigi il collerico, patibolo; per Carlo V, 1428 11| scarpe: le teste sostenute da colli esili penzolavano giù inerti. 1429 8| frain aux dents, franc au collier.~ ~ ~ ~Il filosofo sprofondò 1430 12| bambagia di penombra che lo colloca tra la veglia e il sonno, 1431 12| accesavi sotto una candela per collocar lo spauracchio ai quadrivii, 1432 12| legno santo per occhi, era collocata sulla cimasa di un armadio. – 1433 12| Messieurs.»~ ~Dei dipinti erano collocati sui cavalletti: un occhio 1434 9| comprendere il senso del nostro colloquio: si alzarono. Io e il Console 1435 8| tavolo, la scrivania ne era colma al tomito, gli scaffali 1436 11| alla pila con una tazza, la colmai e la bevvi ed ebbi la sensazione 1437 6| d'acqua che gli avevano colmato gli amici, era sopra una 1438 13| più in un secchiello colmo d'acqua.~ ~«Dio cibola» 1439 13| cima delle acacie di piazza Colombo eran dorate dal sole, il 1440 9| di manica larga; era una colonia di orientali, russi, egiziani, 1441 8| Atene e Pietro Aljti delle Colonie di Alessandria d'Egitto. 1442 12| appannati si espande fra i colonnati come la nebbia nell'intrigo 1443 2| è ormeggiata all'ultima colonnetta del molo, il sole, irradiando, 1444 3| Pellegrino plasmato in cere colorate, era custodito sotto una 1445 9| sbiadite nel rinchiuso, si colorì tosto. Egli distrattosi 1446 12| Il volto allora gli si coloriva di rosa quando mi diceva: « 1447 12| Museo Wierz: il pittore dei colossi, mi chiariva Cesare. Al 1448 12| al tornio, né mancava il colpetto carnoso sulla punta del 1449 10| prima dell'ordinotte fui colpito da uno strano assembramento 1450 6| si riposava sopra.~ ~Egli colse questa bella occasione per 1451 10| dal flagello di una città colta dalla pestilenza in cui 1452 10| avessero trafitto con delle coltella.~ ~Un mostruoso troncone 1453 4| secchiella d'acqua, prese un coltellaccio e tagliò una fetta di lardo 1454 10| alle travi. Quando i più colti leggevano le Memorie di 1455 6| di capelli che all'uopo coltivava sul parietale sinistro. 1456 | colui 1457 9| con bozze quadrate avea il comando sul resto del viso, gli 1458 4| porco e tirava per farli combaciare, ma allora i pantaloni scoprivano 1459 4| dell'atelier Z, quello che combaciava col mio: un giovane, dalla 1460 3| vide mai serpenti in caldo combattere? Essa si chiamava col vezzoso 1461 4| barba trasandata, il viso combusto dal freddo, il quale mi 1462 3| tendone bigio agganciato ai comignoli, delle spalliere di edere 1463 10| oltre l'assito, cigolava un comignolo di lamiera. Sembrava il 1464 1| cannoni del Monte Valeriano cominciano a tuonare ammonendo i Comunardi 1465 11| orrida ghiacciaia, a molti cominciarono a far gola i basamenti di 1466 1| di quel foglio che io ho cominciato a notare tutte le parole 1467 6| i capelli lunghi fluenti cominciavano a disintegrarsi dall'orditura 1468 3| dei Conti de l'Assuenne commentava il Vangelo: «Tout ce qui 1469 13| al varco gli sventurati. Commetteva egli delle copertine di 1470 2| irradiando, l'avvampa d'oro. Il commiato dalle famiglie è pacato 1471 12| Victor Hugo, il più che mi commoveva era Notre Dame de Paris. 1472 8| gli scaffali zeppi, la comodina era alzata da una quindicina 1473 4| nome: mangia stecchi. I due compari portavano certe lembe che 1474 3| celeste. All'ora dei pasti compariva alla loro tavola un tanghero 1475 10| da giovinetto facevo la comparsa nel teatro del mio paese, 1476 4| l'ufficiale sembrava un compasso piantato sulla terra, il 1477 6| addomesticava talponi e compenetrava teste nei tubi della stufa 1478 6| ventole sezionate da lume, la compenetrazione metafisica, il lirismo cosciente 1479 10| proposto con quei soldi di comperarci cena. Alla Rue Voil presi 1480 9| Console le disse: «Si può comperare questa?». La padrona pensò 1481 1| di imparare. In bottega comperavano il giornale La Sera, che 1482 11| funerale.~ ~Ero intento a compiere questo rito sull'altare 1483 1| appariva raggiante come si compisse il suo sogno. Calmo, superbo, 1484 1| il Dante e sapevo appena compitare! Ricordo che riempii tanti 1485 1| Da quel giorno il nostro compito quotidiano, oltre a quello 1486 12| il cuore dal cervello. La compiuta opera d'arte è irragionevole 1487 12| una scorza sulle membra compiute, in Michelangelo s'accende 1488 6| disse tra sé: Beato. Ho compiuto il miracolo! Misericordia 1489 4| vedendolo così che un vestimento completo, tait, pantaloni, scarpe 1490 8| dentellati; uno più grande e più complicato era nel mezzo sotto un vaso 1491 5| megera riteneva il vecchietto complice necessario del nostro prolungato 1492 3| gli prese l'uzzolo della composizione. Eran tempi prosperosi per 1493 8| Mi dette la destra con composta dignità e scendemmo rapidamente 1494 12| Pensavo, in questa sala, alle composte statue serene sparse nei 1495 12| crollarono tradizione, compostezza, disciplina e i dipinti 1496 2| mare aspettavano di essere composti in una cassa di abete per 1497 1| all'intimazione, perché comprendemmo soltanto il significato 1498 9| italiano i commensali dovettero comprendere il senso del nostro colloquio: 1499 4| Michelangelo non ti piace?!»~ ~Egli comprendeva il senso della mia domanda 1500 8| vita". La signora era più compresa del pondo di quel cartello 1501 11| vipere, crepan tutte.»~ ~Non comprese egli, ma disse col tono 1502 4| Circasso?»~ ~«Anglais?»~ ~Compreso che ebbi il desiderio loro, 1503 3| ma il figlio no.»~ ~ ~ ~Compressi tra il piano della sage-femme 1504 6| del mio studio con matita Comté: Sono all'Hôtel Majestic. 1505 5| si accosta all'altare per comunicarsi, chi, con la brama vorace 1506 9| quella gente pareva si comunicasse, e il lume d'una candela 1507 4| accatastati, il bestino delle comunità appestava l'aria. I gesti 1508 13| acqua e mi digrumai in una conca; al buio mi sfilai anche 1509 3| sotto il nome di "Mimì Concetta". Quando essa si alzava 1510 10| i pensieri rompono nelle conchiglia degli orecchi come dentro 1511 4| quadrivii toscani dentro certe conchiglie di pietra, sporse la testa 1512 4| cervella, petto polpo, ventre conciato come una pelle di tamburo, 1513 3| affacciava al finestrino della conciergerie per domandare «Niente di 1514 1| famiglie, dopo consulti e conciliaboli, tra pianti, imprecazioni 1515 12| di pittura in cui sono a concilio i nomi più correnti: Ribot, 1516 10| capelli che aveva bruciati. Le concimaie erano già piene di gente 1517 1| l'ho detto e lo ripeto» concludeva Cesare.~ ~Questo racconto 1518 12| egli, di chiariva le sue conclusioni a dei neofiti: chiome stoppose, 1519 12| cavalletti: un occhio nero concluso in un triangolo torbo, reciso 1520 4| ti auguro che tu vinca il concorso.»~ ~Mentre mi accomiatavo, 1521 6| lei avrebbe qualche idea concreta?»~ ~«Quella d'invitarla 1522 12| ferendo i corpi ne sfalda la concretezza e la solidità architettonica. 1523 8| Certi grandi uomini sono condannabili per quello che fanno fare 1524 9| cipolla tritata in un piatto condita con qualche lacrima d'olio 1525 9| pasti del Pantheon, non più conditi dalle amaritudini di Kant, 1526 5| stampato dalla vita errabonda condotta di terra in terra. La sua 1527 5| strada maestra che pareva conducesse a qualche stalla aperta 1528 3| unta di grassi volle che la conducessi chez Montheur: quel puzzo 1529 1| parlarmi di questa Comune mi conduceva lungo il mare dove, diceva 1530 3| occhi inaspiriti, le quali conducevan seco ragazzette dal seno 1531 12| ragguagliato sulla vita che conducevo a Parigi. Con altro tono 1532 6| piuttosto, lei si diverte a condurre questa vita?»~ ~Ringalluzzito 1533 4| alzarmi e di seguirlo. Mi condusse alla Ruche. Io camminavo 1534 8| esporvi tre giorni: Cima da Conegliano, il Carpaccio, Antonello 1535 12| colossale gruppo funerario conferisce al luogo il solito aspetto 1536 9| larghi a stanghetta gli conferivano una cert'aria di magistrato: 1537 6| chiave, come il frate che confessa e poi mormorò incuriosito: « 1538 3| figlio sì, ma te no».~ ~Confessioni, riti, altari.~ ~«Il figlio 1539 3| interpretazione. Quella che mi conficcò una spilla nel cervello 1540 6| teste nei tubi della stufa configgendogli nelle orbite dei solidi 1541 4| una specie di befanino era confinato sulla vetta di una colonna, 1542 12| mondo».~ ~Passato a Mons il confine, la neve ammorbidiva il 1543 12| ciò che si opera oltre i confini della Francia, l'Italia, 1544 4| su di una carta da visita confitta con cimici nel centro dell' 1545 1| sotto tali nomi, potesse confondersi con le aste, gli zeri e 1546 4| petto di Monsieur Boucher si confondesse tra quei mozziconi di lapis.~ ~ 1547 12| arabesco decorativo...~ ~Il confonditore di crisi, lo spauracchio 1548 6| libro, il cappello cenere conformato a filtro e mi annodai al 1549 2| colori e i pennelli secchi li congegnai per di fuori con un cintolone 1550 12| l'intelaiature di piombo congegnate ad antenne incatramate, 1551 7| immensa; Jaurès alla tribuna, congestionato, tendeva i pugni chiusi, 1552 4| popolosi alla periferia che si congiunge al ventre di Parigi con 1553 9| invermigliò e la sinovia nelle congiunture che da tanto stare era diventata 1554 5| ventaglio e repentinamente si conglobavano in una sfera, a volte folgoravano 1555 12| dei solidi e una varata di coni, un violino sezionato, dei 1556 4| chi si ascondeva sotto il connubio di queste parole.~ ~La donna 1557 6| triangolari e ricalcandogli un cono sulla service. Indugiò in 1558 7| uno dei due giovani che conobbi primi sulle sterpaie della 1559 8| sepolto dai libri. Il Console, conoscendo il discreto dispregio che 1560 8| tutto tempo. Avevo fatto conoscenza con un carbonaio della Rue 1561 8| il vous plait.»~ ~Non ci conoscevamo di persona, ma il Console 1562 11| monsieur Viani?».~ ~«Non lo conosco» risposi.~ ~Istradandomi 1563 2| qualche marinaio, il quale, consapevole della mia partenza, proverbiava:~ ~« 1564 13| disse Matteo.~ ~«No» gli consegnai la chiave del mio atelier 1565 13| portai fuori. L'uomo prima di consegnarmela volle ch'io declinassi il 1566 13| musica e le pagava lire tre. Consegnava un pietrone da litografare 1567 12| imbullettata una reticella, eran conservati gli indumenti che Wierz 1568 8| pochi libri che da noi si considerano tarli della mente.»~ ~Il 1569 8| François Villon, écolier,~ ~Considerant des sens rassis~ ~le frain 1570 8| male oneste positure, gli consigliai caffè amaro con agro di 1571 9| stata lanciata una bomba al Consolato di Spagna, lui, catalano, 1572 13| qualche fiore giallo e celeste consolò l'arida sterpaia. Quando 1573 3| presentava davanti qualche consueta visitatrice, Adrienne abbassava 1574 2| partono, partono taciturni, di consueto al vespero: la barca è ormeggiata 1575 13| Sarti sulla mia ottomana. Consultai la carta dalla parte dei 1576 1| fece che le famiglie, dopo consulti e conciliaboli, tra pianti, 1577 6| mie spalle, dalle suole consunte entrava l'acqua, dannazione 1578 13| togliermi le mani di tasca, contai i soldi che mi erano rimasti. 1579 10| vertebrale di cui si potevano contare i paternostri nodosi e si 1580 8| Pantheon, o che alcuno vi contasse i bocconi, ma, senza esser 1581 8| Alessandria d'Egitto. Il primo contatto ch'io ebbi con il Console 1582 4| piano abitava una giovinetta contegnosa, di capelli castani e occhi 1583 7| questo scintillio variopinto contemplano estatici, esseri senza destino 1584 13| mestieri che mi ritirassi a contemplar la patria dal lavandino, 1585 12| cavallo di bronzo par che contempli impassibile l'alzarsi di 1586 4| la voce dell'uomo quando contende il pasto al suo simile. 1587 8| nel mezzo sotto un vaso contenente fiori di carta. L'acqua 1588 12| bugigattolo che dovrebbe contenere tutto l'assaggio di ciò 1589 1| l'altre. Immaginarsi la contentezza quando un cavalocchi, che 1590 12| cipigli velati d'ombra, la contenuta baldanza che fiorisce sulle 1591 11| gabbia del torace che avrebbe contenuto una pecora, ansimava vuota, 1592 3| du tout, pas du tout» e continuava a sparare alle spalle sporgendo 1593 3| donna casalinga, raccolta in continue meditazioni, assorta in 1594 9| elefante. «Questa bottigliacontinuò il filosofo «è stata frisata 1595 2| della mezzanotte qualcuno ne contò ventiquattro. Quando uscimmo 1596 8| avuto la buona creanza di contornare gli incliti defunti, di 1597 4| arieggiare sopra una scarpata, contornati da altri soldati con le 1598 1| quali io invariabilmente contornavo di una cornice di lauro, 1599 9| tagliata a pezzetti, con il contorno di una cipolla tritata in 1600 11| parola Console che il Poeta contrapponeva a quella di Imperatore: « 1601 8| riso d'un teschio; io gli contrapponevo i toni forti di terra rossa 1602 7| attraccate a palafitte, contrasti di carene, musate delle 1603 8| olivastro, i capelli, per contrasto, avevano invece il candore 1604 9| culturale benché avesse contratta nell'infanzia dai Frères 1605 6| dell'indiano. Il fakirismo contratto nell'orrido tedio della 1606 4| mento sfuggente e da certe contrazioni e scatti della bocca e da 1607 9| avvalorare questa impressione ci contribuiva la mia presenza: io avevo 1608 13| di , sbadigliando. Il controllare era uno sbracalato bisunto 1609 13| gente, il conduttore, il controllore, i parenti, il facchino 1610 4| portava il vanto per le contumelie all'Eterno. Egli dimostrò 1611 12| greve della gente del Nord conturbano la mostruosa Ombra.~ ~La 1612 4| terra.~ ~Quella sera mi convenne sdraiarmi sull'intavolato: 1613 3| come una palla, Chabalau conversava con alcuni suoi colleghi, 1614 4| eresie. Quindi la nostra conversazione fu assai singolare: egli 1615 6| missionario il quale tenti di convertire alla fede uno scismatico 1616 6| un Mefistofele sbarbato e convertito – tentatore sulla via del 1617 3| cime: una santità che si convertiva in lordura. Camminando sui 1618 11| temporale quando le nevicate si convertivano in piovaschi, dal tetto 1619 3| degli sforzi inauditi per convincere me stesso che le parole, 1620 3| minuto di requie. Quando si convinceva della sua indiscutibile 1621 3| forando una moltitudine convulsa si riduceva al rezzo delle 1622 13| sulla terra e fu preso da convulsioni.~ ~Per tutta la notte ebbi 1623 10| braccia e martellò i denti convulso. Così stregato sembrò un 1624 6| canto battendo insieme due copertelle di latta. Tentai di evitarla, 1625 13| sventurati. Commetteva egli delle copertine di partiture di musica e 1626 4| groppa di un cane rognoso, copertoni incuoiati, pentoli trisunti, 1627 4| si era addobbata con la copertura del quadro. Dopo una settimana 1628 12| da Parigi: «Sai, Picasso copia Ingres» mi disse un amico.~ ~« 1629 1| impresa! mi misi in testa di copiare tutto il Dante e sapevo 1630 12| quale stringe al seno una coppa di lacrime, e una Tanagra 1631 12| ospita, nasconde, incita, coppie di innamorati, ed uomini 1632 9| armato d'esasperazione e di coraggio, vinse la legge ausiliata 1633 11| avere la meraviglia del corallo, eran due pezzi di carne 1634 11| ai gatti ghiotti sotto il corbello, per castigo, e quando si 1635 3| no.»~ ~Pugnali, veleni, corda.~ ~«Il figlio sì, ma te 1636 10| occhiello del pastrano da un cordoncino nero ritorto. Il cappello 1637 3| segnai poi una pagnotta. Cordonnier: e vi segnai a lato un calzolaio 1638 4| Entrai nello studio e mi coricai sull'ottomana, ma, nella 1639 10| dirimpetto gli faceva le corna un vecchio col ceffo tagliato 1640 10| Sembrava il crocidare d'una cornacchia aggranfiata sulle cime degli 1641 2| altra, stridevano roche come cornacchie.~ ~«Addio, si parte!»~ ~ 1642 6| bugno di api, una spaventosa cornamusa dipanata dal vento. In quel 1643 3| bue infuriato le dette una cornata e la rigettò con un mensile 1644 2| brontolava il treno, le cornette dei casellanti una dopo 1645 12| comprimario: custode, cugino, corniciaio?~ ~Al muro erano appesi 1646 10| che attingevano le nuvole coronati di uccelli neri. Più in 1647 2| seguretto, quando, per la sua corporatura greve, dovette da falegname 1648 8| livre,~ ~En torturant mon corps, mon cœur et mon cerveau!~ ~ 1649 11| pane che aveva servito per correggere disegni, manipolata tanto 1650 12| spingeva fuori dalla sala.~ ~Correndo, mi portò verso il giardino 1651 12| sono a concilio i nomi più correnti: Ribot, una specie di Ribera 1652 9| delitto", il Console mi corresse: «Dopo il fatto». Era guarito. 1653 13| Man mano che il treno correva verso il verde della pianura, 1654 12| immenso giardino. Un giorno io correvo ansioso pei vialetti, sgretolando 1655 3| ritorno, lettere usuali, corrieri. Svenimenti, deliqui, malattie, 1656 6| Ciappelletto), l'arguto corrispondente della Tribuna da Parigi, 1657 4| sembrava in un furore di corrompimento. Nausee e deliqui s'alternavano 1658 4| monte Gabbari e le strade corrono come il cielo che le mandrie 1659 11| ministri.~ ~Malgrado il titolo corrosivo, la "Commedia Umana" accampata 1660 3| tribù di slave in perenne corruccio con la morale borghese e 1661 8| soltanto un pezzo di fronte corrugata: filtrata dalle maglie della 1662 11| una serpiggine di aghi mi corse per tutto il corpo. Quando 1663 3| avvoltolato il corpo in un corsè smanicato, si andava a sedere 1664 6| pianerottolo, a quel trepestio corsero la signora Sarti e il figlioletto 1665 11| libertà piange deserta».~ ~Il Còrso giace sotto la cupola degli 1666 4| terribile lagno dei adunati, una corvé accendeva i lampioni fuori 1667 9| addosso a bruciapelo. Alla Rue Corvisart dov'io mi recavo per trovare 1668 6| compenetrazione metafisica, il lirismo cosciente purgato d'ogni torbido affettivo:~ ~« 1669 12| della tombola, le sezioni coscienti, le scomposizioni liriche, 1670 3| penzolavano al collo, che si cospargesse i capelli con le ceneri 1671 3| pensai che ivi abitasse il cospiratore realista il quale di fronte 1672 3| massime che a batterle di costa schiaccierebbero le nòcciole 1673 12| pittura mai dominata dalla costante unità di visione; assente 1674 12| Nazionale. Tutta l'opera di Costantino Menièr è ivi esposta, dai 1675 8| Sapienza Ellenica, fuggiti da Costantinopoli arsa da Maometto...~ ~ ~ 1676 6| è sembrato che abbia la costanza di un missionario il quale 1677 8| primitivi spagnuoli, tra costati di Cristo vergolati a sangue, 1678 2| la Tunisia, l'Algeria, le coste della Francia e della Spagna; 1679 | costì 1680 11| stoffa e mi puntava sulle costole, le penne del guanciale 1681 8| La Repubblica di Apua, costretta tra la Magra e il Serchio, 1682 9| rigore della stagione mi costringeva ad alzarle oltre il berretto: 1683 4| Carità.~ ~La Ruche era stata costruita coi rottami degli edifici 1684 10| Dieu est merde!».~ ~Dopo un cotale visione mi ridussi alla 1685 10| gliela riabbarbicava alla cotenna, gli occhi sopraffatti dalla 1686 6| battuto per degli anni delle cotenne, aggrumata era di loja e 1687 | cotesta 1688 | cotesti 1689 10| color della candela e la cotta bianca e le calze bianche 1690 5| granelli d'anice, giusto di cottura, del colore e del sapore 1691 7| suicide; maintenant c'est couleé».~ ~Il macchinista ridiscese 1692 7| spaventosa torcia. Sulla coverta ci pareva la guazza. Io 1693 11| gorilla, civertate dalla covetta dell'omero, i piedi scalzi, 1694 4| cagna incatagnata in quel covile: occhi cupi come acqua torba, 1695 4| incatenati alla porta dei covili umani, guattivano massacrati 1696 4| dei cucchiaioni simili a crani smusati infilzati in una 1697 4| americana, scarpini da ballo col cravattino nero sullo spunterbo e scarponi 1698 8| sparato bianco decorato di un cravattone imbottito a mo' degli antichi 1699 8| noi abbiamo avuto la buona creanza di contornare gli incliti 1700 8| inconsciamente pare abbia creato per irridere la Sapienza: 1701 6| stufa, altrimenti può, se crede, accomodarsi sull'ottomana.» 1702 9| intonsa. La gente semplice lo credette certo un procuratore; ad 1703 8| rocce.»~ ~Il Console mi credeva più orso di quello che io 1704 4| un fresco di Lorenzo di Credi. Ella usciva ogni giorno 1705 5| spiega la sua larghezza di credito e quel fare trasognato. 1706 11| buco della chiave avrebbe creduto che avessi orrore del mio 1707 11| tirarla in un foro di vipere, crepan tutte.»~ ~Non comprese egli, 1708 4| artista e che a Parigi si crepava di fame.~ ~«Faminesk?»~ ~ 1709 12| intorno al ceppo odoroso e crepitante. In tutte le stazioni c' 1710 5| dalle tavole; nel forno crepitavano l'ultime faville. Quando 1711 3| lampeggiavano gli ultimi chiarori crepuscolari del discernimento. La voragine 1712 1| capelli finti, e le treccie di crespo e i barbini, lo stambugetto 1713 8| accenni alla doppia vetta di Crestola, ebbe Consoli insigni anche 1714 6| tavolozza appesa al muro. Il cretaceo di una parete era arrivato 1715 4| indietro la testa. L'ossa che cricchiavano da un po' su dure panche 1716 9| barba che gli spuntava sul crinale delle mandibole e che era 1717 6| che svolazzavano come la criniera di una cavalla selvaggia, 1718 12| Il confonditore di crisi, lo spauracchio dei filistei, 1719 9| incauta offerta del vino col crisma della rivoltella, si quetò. 1720 8| Pantheon, partita in caraffe di cristallo; il vino lo davano in certe 1721 4| schiacciate, padelle dal fondo crivellato, bricchi smanicati, filtri 1722 1| mezza gamba, l'acqua ci crivellava la schiena, ma noi non si 1723 6| alberi mi metteva sotto un crivello di goccioloni. La mitraglia 1724 5| delle nocciuole, lucido e croccante.~ ~L'ebreetto trainava una 1725 8| carne insegata e su crostini croccanti come il mattone, e quelle 1726 6| piè pari sull'impietrato crocchiava che pareva dovesse sfasciarsi. 1727 2| schiacciati fra le carene crocchiavano, i fori delle gubìe risoffiando 1728 2| dove si lagna l'acqua che, croccolando dalle bocchette solleva 1729 1| per Buonaparte, il gran crocicchio della guerra!"»~ ~«Non lo 1730 10| di lamiera. Sembrava il crocidare d'una cornacchia aggranfiata 1731 8| bandiera traverso una fortunata crociera in Adriatico – una cappa 1732 8| Epiteto, di lanterne, di crocifissioni, di malcostume, io mi tartasso 1733 12| bisognava sentire come egli si crogiolò su per la gola il nome del 1734 12| mascella d'asino fe' guasto: crollarono tradizione, compostezza, 1735 11| tutta roba che sarebbe crollata sotto uno scroscio di risa 1736 6| questione di mammura?»~ ~Cesare crollò la testa.~ ~ ~ ~Dopo tanti 1737 9| la logica era con la cronaca e mi sparava addosso a bruciapelo. 1738 6| una damigiana di vino. Un croque-mort come un mostruoso scarabeo 1739 6| pioppo, urlava intontito ai croquemorts: «Allons, allons, allons».~ ~ 1740 8| fette di carne insegata e su crostini croccanti come il mattone, 1741 4| per cos'era quell'eterno cruccio tra il gilet e i pantaloni? 1742 13| filavano sopra i lecci neri. La cruda terra rorida di guazza divenne 1743 4| fronte e con quelli della crudeltà.~ ~Passammo oltre ove era 1744 7| La Senna, nel crudo inverno, specie se veduta 1745 4| sdentate, coltelli ossidati, cucchiai slabbrati, saliere a monocolo 1746 11| scodella davanti, presi un cucchiaio io e uno lo porsi a lui: « 1747 4| Quando alcuni soldati con dei cucchiaioni simili a crani smusati infilzati 1748 12| appiattita come una bodda cucciara dietro l'abside della cattedrale, 1749 6| collocato vicino al suo cuccio. Motinski era gelido e trasparente 1750 8| rispetto a questo che alza il cucuzzolo verso il firmamento; sembra, 1751 10| sempre medesimi i nostri cugini socialisti – dicevan gran 1752 12| un comprimario: custode, cugino, corniciaio?~ ~Al muro erano 1753 6| gelidi pietroni della Morgue, cullati dal fruscìo delle acque 1754 9| tutto al posto di polizia. Cullavo nel pensiero l'idea dell' 1755 3| verso i sinedri dell'alta cultura e portare ivi il perpetuo 1756 9| guarì presto dell'infezione culturale benché avesse contratta 1757 13| i risucchi dei silos, i cumuli delle granaglie del cotone 1758 5| Carpone, razzolava lungo i cunicoli, poi, quasi che la terra 1759 5| ha eroicamente stirato le cuoia alla Ruche, lo deve al cuore 1760 4| incatagnata in quel covile: occhi cupi come acqua torba, bocca 1761 8| distrazione è la migliore cura in quei frangenti, perché 1762 8| sarebbe stato l'asso per curare un raffreddore, ma per saziare 1763 6| Arago, mi mettevano una un curato al fianco e l'altra un patibolo. 1764 3| preghiere, obliosa delle umane cure, genuflessa davanti alla 1765 3| all'ora che Monsieur le curé dall'altar maggior della 1766 8| anche noi; la comitiva era curiosa, americani del sud coi denti 1767 4| levantino, rendeva subito curiosi di vedere chi si ascondeva 1768 13| Ostentando una naturale curiosità, mi affacciai al finestrino: " 1769 3| imbottisse il petto con un cuscinetto di termogene, rivoltolava 1770 9| lamiera, di torri con le cuspidi acute come picche in mano 1771 10| fuori dall'armadietto una custodia inargentata di vecchio, 1772 3| Bambino plasmato di cera, che custodisse sotto la campana di vetro 1773 12| il lavoro. In basso era custodita la tavolozza larga come 1774 3| plasmato in cere colorate, era custodito sotto una campana di vetro, 1775 6| scruta quasi avido della sua cuticagna, continua per prudenza in 1776 1| gli occhiali e urlava:~ ~«D-a?»~ ~«Da» rispondevamo tutti 1777 3| istradasse sulla via di Damasco verso la verità e la luce 1778 6| si mette al collo di una damigiana di vino. Un croque-mort 1779 8| Constable, Bonington, Velasquez, Daniele da Volterra, Dürer, per 1780 4| atelier, Cristofakis si doveva dannare con il frutto acerbo.~ ~ 1781 10| con su scritto in giallo Danton.~ ~Sul resto delle panchine 1782 4| cimitero.~ ~Nel passage Dantzing, un fondo si strada per 1783 1| sapevano nulla, ci cercarono dappertutto e, finalmente, poterono 1784 3| all'ombra di un pioppo a dar da mangiare ai pesci mentre 1785 8| rabbuffato e sonnolento: «Tu mi darai il titolo e l'indirizzo 1786 1| Più tardi cominciammo a darci la via dal nostro paese; 1787 8| i quadroni del Rubens e dargli fuoco in mezzo alla sala, 1788 2| Quando tutti capirono che darmi consigli era lo stesso che 1789 5| abitanti della Ruche era data volta alla sua pagnotta, 1790 11| uno scroscio di risa di Daumier.~ ~In mezzo a quelle pareti 1791 3| gatti facevano le fusa sui davanzali delle finestre, la nebbia 1792 6| fretta, qualche spallata che davo nel calcio degli alberi 1793 8| segatura, non sgrinzivano davvero la pancia nemmeno se impolpate 1794 6| a qui entra senza pagar dazio» e, bilanciando il bastone, 1795 | de' 1796 13| della piazza per tenermi debitamente lontano. Filai svelto ma 1797 9| colpo di pistola: uccidete i deboli.~ ~Nel duello tra la legge 1798 5| egli si trovava di nuovo debout «Nom des noms» esclamava. 1799 11| della Carità furon trovate decapitate, squartate e rovesciate 1800 6| palmo della mano.~ ~Sarti si decise per l'ottomana. Io lo vedevo 1801 13| consegnarmela volle ch'io declinassi il mio nome, cognome e indirizzo. 1802 13| un tratto sparì, dopo un declivio erboso. Mi sdraiai sulla 1803 6| Indugiò in ateliers dove si decomponeva un nudo con matematici squartamenti 1804 12| dimensioni come i dipinti che decorano il Pantheon, ma essi sono 1805 12| sentimentale, né pedagogica, né decorativa, pensavo a noi miserabili, 1806 12| Francescanello dell'arabesco decorativo...~ ~Il confonditore di 1807 8| scarpe e uno sparato bianco decorato di un cravattone imbottito 1808 6| di Constable e Whistler decoravano le pareti. Sul volto della 1809 13| Eulo, Cassandra, Icaro, Dedalo, l'Ardita, mi fecero vedere 1810 12| sulla fronte: Vous savez, dedans je me sens a mon aise.~ ~ 1811 8| varata di libri rilegati, con dedica, sacri e profani, che un 1812 8| per conclusione, che nella definizione che hai dato della filosofia 1813 8| di contornare gli incliti defunti, di friggine, di gargottine 1814 10| niente e po' di meno, si degnava, dice l'articolista, di 1815 6| straducole, salì nelle mansarde degringolate, dove in sé stesso putre 1816 3| bottoni, per allentare le sue deiezioni aveva bisogno dello stimolo 1817 8| ritoccatore di fotografie, Delacroix un illustratore, Rembrandt 1818 6| caduta in una specie di deliquio, mi disse piano: «È mia 1819 4| ero preda di una specie di delirio e dei conati di vomito biliosi 1820 10| degli italiani di allora.~ ~(Deliziosa e grande Italia, quando 1821 3| terrore di quegli strappi a demente ch'egli dava al cintolone 1822 1| ordine!». Noi, per , non demmo troppo peso all'intimazione, 1823 6| per quel tartassato dalle demonia.~ ~Sarti invece è proprio 1824 8| sigilli dal Cancelliere. I densi vigneti che ebbero più venerazione 1825 6| non scorgevo altro che il dente di Atlante. La donna frucava 1826 8| c'erano parecchi centrini dentellati; uno più grande e più complicato 1827 8| sens rassis~ ~le frain aux dents, franc au collier.~ ~ ~ ~ 1828 3| chiaviche del cortile. Amen, Deo gratias.~ ~Verso la mansarda, 1829 1| nazionale ha rifiutato di deporre le armi nelle mani del Governo 1830 8| quando i celesti delle deposizioni di Tiziano diventano bleu 1831 6| avvoltolato nel cappotto e deposto in una cassa di abete, di 1832 12| Ma erano dipinte con il deprecato torbido affettivo.~ ~I segni 1833 8| intossicazione cerebrale derivata dalla consultazione dei 1834 12| questi dipinti avulsi dalla descrittiva, dalla aneddotica, dalla 1835 7| s'allontanano, ritornano, descrivendo larghe elissi e parabole: 1836 11| Console, la libertà piange deserta».~ ~Il Còrso giace sotto 1837 9| alla contemplazione dei deserti, dilatati per aver fissato 1838 8| testa, egli mi disse che desiderava provare l'effetto dell'ubriachezza.~ ~« 1839 11| quadro con i tetri uomini, desideravo mettere qualche palpito 1840 4| verso l'invetriata. Com'era desolata a quell'ora la tragica sterpaia: 1841 4| come in dono ai due vecchi desolati. Questo soggetto era dipinto 1842 4| Un giorno ero seduto desolato con l'ossa appesantite come 1843 9| Una mattina Parigi fu desta dai colpi di pistola della 1844 2| città dentro terra ferma destano ripugnanza al marinaio. 1845 12| sonno a mani accoppiate. Mi destava mia madre di soprassalto: « 1846 13| salive sozze.~ ~Quando mi destavo mi sedevo sull'ottomana 1847 2| Il vetturale di guardia, desto di soprassalto, schioccò 1848 12| specie di Ribera affumicato, Detaille con il grande quadro "Il 1849 4| mentre Michelangelo che tu detesti, temeva l'acqua come i gatti.»~ ~ 1850 10| vecchio, e sotto un vetro, dei detriti d'ossa che sembrano gesso.~ ~« 1851 4| era silenziosa, si sarebbe detta una casa disabitata.~ ~La 1852 6| tanto da sconnesse parole dettate a voce alta da quei mucchi 1853 3| taciturno alla casa.~ ~ ~ ~Al deuxième étage, centrata nella porta 1854 10| A proposito del marxismo devi sapere che in un articolo – 1855 4| mandrie medesime tentavano deviare inorridite. Le pecore bigie, 1856 4| portava dietro la bocca e una deviazione degli occhi, alla Ruche 1857 3| café-chantant: Dranem, Montehus, Le Diable boiteux, les Bossus parisiens, 1858 11| dagli orecchi mi pareva diacciasse le cervella; quando pare 1859 10| il cranio era d'avorio diacciato dalle ventate e superava 1860 13| labbra e le parole mi si diacciavano in bocca, finalmente gli 1861 6| era marmato sulle coltri diaccie e le sue ossa pareva avessero 1862 6| Parigi quel suo rumoroso dialetto è stato messo in sordina 1863 13| processionano lungo i nostri fiumi e dialogano col fremito delle foglie 1864 9| acciaio, e la luminosità del diamante. La bocca sembrava un sigillo 1865 10| entro il quale sfiatava dibisciando la testa come una serpe, 1866 13| sfregarsi la schiena e a dibisciarsi. Il sangue gli colava giù 1867 6| croque-morts d'argento, pareva dicessero: Ricrepa dentro la cassa, 1868 9| bocca, o pesarle:~ ~«Tu ieri dicesti una cosa che è in opposizione 1869 10| nostri cugini socialisti – dicevan gran bene di M. L. perché 1870 2| Mi son vestito di rosso a diciott'anni e ci muoio!».~ ~Il 1871 13| una vertigine rifeci una diecina di scalini. Mi sembrava 1872 10| tosto rodeva e scarniva difendendosi cogli occhi insanguinati, 1873 3| disegni; soltanto così potei difendermi in qualche modo i primi 1874 9| sentenziato: gli chauffeurs che difendono gli automobili dei padroni 1875 1| irresistibile di vendetta e di difesa. Intanto Versailles e Parigi, 1876 8| avvolgendo in un tono di diffidenza un'oscura minaccia.~ ~«Che 1877 6| abbottonò il pastrano e via difilato alla Ruche.~ ~Proprio in 1878 9| sera a tavola il filosofo, digerito ormai il marmiccio dei libri, 1879 11| dovevo respirarlo, e così a digiuno mi sembrò che mi passasse 1880 8| dette la destra con composta dignità e scendemmo rapidamente 1881 8| pampini e golfi di olivi. I Dignitari ricevevano i sigilli dal 1882 8| poteri del Generale. L'alto Dignitario alloggiava all'Hôtel du 1883 12| tutti gli ospiti, fischia, digruma, rifrange; quand'egli mi 1884 13| secchiella d'acqua e mi digrumai in una conca; al buio 1885 6| ingozzò tutto il liquido e digrumò avida i fondiglioli.~ ~Ritornai 1886 13| ergastolo era tutto azzurro e dilagava da ogni parte diventando 1887 13| sete come il cane rabbioso, dilaniarsi con l'ugne avvelenate. Gente 1888 13| anche il volume del pasto e dilatare lo stomaco vuoto; rincasando, 1889 10| poco a poco i pensieri si dilatarono, le vetriate diventarono 1890 9| contemplazione dei deserti, dilatati per aver fissato quelle 1891 12| spaziare il mio sguardo dilatato sopra Parigi. La bolgia 1892 8| sentiva dei conati che gli dilatavano gli occhi e lo stomaco e 1893 4| aperte che in ordini uguali dilungavano sulla facciata e ne aumentavano 1894 3| ammannita la colazione ch'ella diluviava allupata. Prima di schiavare 1895 4| terribili digiuni sembrava dimagrato anche lo strumento.~ ~L' 1896 4| piccolo.~ ~Io rispondevo dimenando la testa come i ciuchi.~ ~« 1897 12| piani. Ha invece la discreta dimensione di una serie di camere d' 1898 7| uomini si sarebbero amati e, dimenticando, si sarebbero sentiti fratelli. 1899 11| mi aveva ammonito: «Non dimenticare di recarti a rendere omaggio 1900 8| possente di intenderle. Non dimenticate» disse a mo' di conclusione « 1901 12| stava nell'anticamera con la dimessa cera di un comprimario: 1902 8| di fuori, ma vi guardava dimesso di tra quelle due code di 1903 4| quale dimostrò una grande dimestichezza con i due selvaticotti, 1904 10| grata d'una chiavica, alcuno dimezzato contro la porta la ressa 1905 10| lampioni; la luce sembra che dimoi la freddura, l'ombra è sempre 1906 4| di sole tutto il corpo si dimojò.~ ~Stando costì come un 1907 6| scritto: "Se lei ha preso dimora all'Hôtel Majestic, chi 1908 6| certo cinquant'anni ma ne dimostrava settanta: sdentato, occhi 1909 | dinanzi 1910 13| Sentivo già il profumo denso e dinervante che esalava dal viale dei 1911 | dinnanzi 1912 12| Giustizia, il pennone di San Dionigi e San Germano, avevano l' 1913 6| una spaventosa cornamusa dipanata dal vento. In quel silenzio 1914 13| padre e la madre nebbie dipanate dai secoli; quando il cielo 1915 3| prendo;» e con gli unghioni dipanava la nebbia vertiginosamente « 1916 11| luminelle. Le mandibole dipanavano la nebbia diaccia sui denti. 1917 11| una di queste notti che dipinsi un cartone in cui ritrassi 1918 6| questa operazione» e nel dir così mi gettai sulle ginocchia 1919 8| Hôtel del Partenone anch'io direi: Amico, su quel che racconti 1920 8| Io entrai alla Sorbona, diremo, alla "carlona", baloccavo 1921 10| passavano di sul ciglio diretti alla concimaia sembravano 1922 12| prudenza che distingue i dirigenti del Ministero delle Belle 1923 7| piazza che, sotto una pioggia dirotta, ascoltava un tribuno il 1924 2| Amedeo ci fu, come suol dirsi, bufera. Amedeo, un bell' 1925 4| si sarebbe detta una casa disabitata.~ ~La concierge cianciava 1926 4| che fiorisce nelle case disabitate, dei ragni tessevano una 1927 11| studio ebbi una sensazione disagevole. I capelli gelati e gli 1928 3| chiarori crepuscolari del discernimento. La voragine della follia 1929 9| si quetò. L'acque alte discesero, ma restarono torbe. La 1930 9| di un milione. I banditi discesi da una potente auto, uno 1931 11| abiti insidriti di nevischio disciogliendosi mi facevano scorrere per 1932 13| tubo di un cannocchiale, un disco luminoso lontano lontano; 1933 12| sparse nei cimiteri o sulle discrete piazze di casa nostra, al 1934 10| Batacchi, e le signore non disdegnavano profumarsi la bocca con 1935 4| ad acquarello, inciso e disegnato: le pareti erano piene di 1936 8| prese un pezzo di gesso, disegnò alberi, solidi e poligoni 1937 2| quelle il cui figlio aveva disertato la barca per le Americhe 1938 3| capelli. Quella progenie di disessate che braccano i marciapiedi 1939 10| il forte di Adigrat, la disfatta di Ambalagi; i tempi in 1940 10| intelaiatura dell'organismo si disgregava, gli attimi in cui non si 1941 6| lunghi fluenti cominciavano a disintegrarsi dall'orditura dell'organismo, 1942 12| cabalistici, l'interpretazione disinteressata delle forme.~ ~Mentre osservavo 1943 12| Amadigi, ombre che si cibano disinteressatamente d'aria?~ ~Picasso rivaleggia 1944 12| quando era giovane?»~ ~Signor disinteressato interprete di forme, se 1945 8| un libro» risposi io con disinvoltura.~ ~Dicendo che io sono stato 1946 8| Queste risposte secche disorientavano il mio ospite.~ ~Nei corridoi 1947 4| mento accartocciato tendeva disperatamente verso la punta del naso. 1948 13| rinasce in noi quando siamo dispersi per il mondo, mi orientai 1949 1| dei maldestri scolari, li disponeva in fila ordinando loro alcuni 1950 11| enormi statue di Vittorie, disposte in giro a guisa di cariatidi, 1951 8| conoscendo il discreto dispregio che per i libri avevano 1952 3| mais oui, mais oui».~ ~Il disprezzo per cotesta progenie è pegola; 1953 10| spogli un bottaccio di carne dissanguata e d'ossa. Come sopra una 1954 5| coperto di barba intonsa disseccata coi peli a forcella. Un 1955 4| gli occhi dovevo avere dissensati. Mi aveva riscosso un giovane 1956 13| erano a tavola:~ ~«Lorenzodissero tutti in coro.~ ~Chi mi 1957 3| bella mi abbandonai a delle dissertazioni sulla morale casta così 1958 3| a Roma, finché l'eterno dissidio con l'acqua e la sopravveniente 1959 7| fuori. Dovei rimanere tanto distante che non udivo nemmeno il 1960 6| avevo a poche panchine di distanza, non era dei più adatti 1961 4| gamba mancina e con agio distendere la drittagna, scatenar le 1962 13| vele bianche aperte sulla distesa celeste del mare, il sartiame, 1963 12| stranieri. Con la prudenza che distingue i dirigenti del Ministero 1964 11| strepitosa non lo hanno distolto dalle fatiche del lavoro: 1965 4| una lira, quattro pioli si distraevano sugli angoli di una gradinata. 1966 7| sulla ringhiera di ferro; mi distraevo nel vedere i parabarche 1967 8| s'immalinconiscono. Per distrarlo dal peso di tremendi pensieri 1968 8| rispose il Console e non si distrasse dalla contemplazione del 1969 9| rinchiuso, si colorì tosto. Egli distrattosi alla meditazione alzò gli 1970 8| sapevo per esperienza che la distrazione è la migliore cura in quei 1971 8| essa inforcava le lenti per distribuire la posta, aveva l'aria di 1972 1| inforcava gli occhiali, distribuiva a ciascuno dei potenti colpi 1973 12| coperte di quel candore distruggevano il colorito del paesaggio. 1974 3| vita non aveva pur anco distrutto l'avvenenza del corpo e 1975 9| ciccia fredda?»~ ~«Cosa dite?»~ ~La sera a tavola il 1976 3| come sanguisughe avide e le ditina sparivano nei buccellatini 1977 6| il bastone, segnai con un dito il termine dell'acciaio.~ ~« 1978 6| Sport. Quando fui nella Rue Ditot, Parigi sembrava un mostruoso 1979 3| giocando o di Giotto nel dittongo ou che per pronunziarlo 1980 8| salottino, il ragazzo li divagava con degli spettacoli. Io 1981 10| casamenti scuri come se al di divampasse un incendio. Sui terrazzini 1982 3| pinze di molle che facevano divaricare le coscie e costringevano 1983 4| pelle di tamburo, coscie divaricate, zampe di papera, la quale 1984 4| parlate di questo bozzetto. Io divengo quasi folle e lui è un ladro 1985 6| bruciavano di ferocia e sembrò divenire improvvisamente itterica 1986 8| immergeva nella contemplazione diveniva terreo, i pensieri pareva 1987 13| cruda terra rorida di guazza divenne vermiglia e celeste; rasa 1988 4| orbite, le labbra da rosse le divennero bianche, la carne cedé sul 1989 13| e dilagava da ogni parte diventando una città di nebbia. A un 1990 8| ne bevesse Rousseau per diventare ivrogne?»~ ~«Io credo almeno 1991 10| dilatarono, le vetriate diventarono luminose; al di la marea 1992 4| sembrava che il mio capo diventasse poltiglia e da un momento 1993 12| faville d'oro che subito diventavano cenere celeste. Anche i 1994 8| bella chiarata di due uova e diventavi subito vispo come un cardellino; 1995 11| quando pare che il cranio diventi marmo. L'imbottito si imbeveva 1996 8| che bevendosi il cervello, diventino uomini normali.»~ ~«Ripeti 1997 6| Sarti «piuttosto, lei si diverte a condurre questa vita?»~ ~ 1998 12| Il vecchietto arzillo, si divertiva – non altro – a passare 1999 12| schiarisce bene la linea che divide l'ingenuità, virtù leonina, 2000 1| Monti, il Caio Gracco e la Divina Commedia, edizione Perino 2001 4| gente che avesse le gambe divincolate alle nodella. I cappelli 2002 8| delle cose naturali, delle divine e delle umane, tante quanto


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