2-busto | butta-divin | divor-inebe | inedi-panci | panco-rotul | roven-stopp | stord-zuppa
           grassetto = Testo principale
     Capitologrigio = Testo di commento

4003 10| ceri spenti, e sul buio dei panconi del coro veder rilucere 4004 11| grandi che avrebbe fatto paniccia di un cranio. I pantaloni 4005 2| alle spalle, è preso da panico come un soldato accerchiato. 4006 8| carnagioni ingialliscono e i panneggiamenti bianchi diacciano; quando 4007 12| lo sconcertatore, in pantofole, pijama e mestichino, mi 4008 3| della sua pelle saturati di panucioli d'unto la costringevano 4009 11| strizzai e messi quella panzanella insieme alle cipolle tritate. 4010 4| sbocconcellati; in capo portavano una papalina che sembrava il coperchio 4011 4| coscie divaricate, zampe di papera, la quale urlava dietro 4012 8| colonnello in pensione, pappafico e baffi di ghiro acuminati 4013 4| sulla bocca. Dik aveva una pappagorgia che gli faceva marcire le 4014 7| descrivendo larghe elissi e parabole: festa di lussuria sul prato 4015 6| Tra la la tra la la la~ ~Paradis sempre sarà~ ~ ~ ~Clemenceau, 4016 3| le teste dei cavalli, i parafanghi delle vetture, i fusti degli 4017 13| rispondevo così da me a me parafrasando un italico santo: "Bene 4018 11| il cielo con l'aculeo del parafulmine e alla grande ruota, il 4019 6| Momparnasse, 152 bis. In quei paraggi. Andai verso il boulevard 4020 4| Ruche, e questa gente poteva paragonarsi a un ago che penetra nella 4021 13| mani aveva prese come dal paralitico e non riusciva a infilarsi 4022 9| mais oui» esclamava egli parandoci dentro. Camminavamo in fila 4023 13| menaite, i pollacconi delle paranze percossi, agitati, scalpellati 4024 7| giardino.~ ~Appoggiati ai parapetti si veggono uomini che questo 4025 4| macinati, la vecchia per parare il freddo si era addobbata 4026 6| Quand'ebbe richiuso il paravento, mi disse: «Come mai oggi... 4027 12| tutti i calibri del suo parco d'assedio, dal Bacio piazzato 4028 | parecchi 4029 | parecchie 4030 3| altezza della nuca, specie di paretai per le lendini, alcune di 4031 2| il sole spariva dietro il paretaio delle nuvole, non mi davano 4032 9| passare in una stanzetta paretata di scaffali, che sembrava 4033 7| dentro un grande gabbione paretato di cristalli c'era stipata 4034 6| che all'uopo coltivava sul parietale sinistro. Egli non era ancora 4035 6| un'anima dalla tragedia parigina, non la cede nemmeno a Cristo 4036 10| udiva il vociare roco del Paris-Sport.~ ~Un funerale veniva su 4037 3| Diable boiteux, les Bossus parisiens, le Petit Coco, la mitraglia 4038 8| in quei frangenti, perché parlando, il cervello par che esca 4039 8| tutti i filosofi quando parlano con un sempliciotto innocente, 4040 1| fondo di galera!»~ ~Per parlarmi di questa Comune mi conduceva 4041 1| Stai zitto, bisogna parlarne piano di questa cosa, altrimenti 4042 6| chioma irsuta, al quale parlasse in un orecchio, e lo lusingasse 4043 9| soggiunsi io pensoso.~ ~Benché parlassimo italiano i commensali dovettero 4044 4| voi salite da Valak non parlate di questo bozzetto. Io divengo 4045 9| trofeo. Sul metrò tutti parlavano dell'automobile grigia con 4046 8| filosofo scriveva, mentr'io parlavo, dei versi:~ ~ ~ ~Quel temps 4047 11| c'est que ça?...» ~«Se ne parlerà domani» risposi io, e lo 4048 8| in giro per Parigi e mi parli di filosofia, di Diogene, 4049 4| spagnuolo.~ ~«Sì!»~ ~«Io parlo un pogo italiano» e, facendo 4050 10| indice. Il nano che quando parlò sembrò avere il viso introgolato 4051 3| pel gattino, ci teneva una parrucca e su questa una ciuccia 4052 3| granato. Sul capo aveva un parrucchino lisciato da cerette e profumato 4053 11| sulle zucche di legno.~ ~ ~ ~Partendo per Parigi, il fratel mio 4054 13| viale dei tigli il quale partendosi davanti alla casa di mia 4055 8| alloggiato in Atene all'Hôtel del Partenone anch'io direi: Amico, su 4056 1| aprile, all'alba, il Flourens partì dall'Avenue des Ternes pour 4057 3| un attribut de Dieu, une partie de Dieu, une seule chose 4058 3| Chabalau erano dei ferventi partigiani della separazione.~ ~«Mais 4059 9| Una rapina a suo modo. Partimmo assai lieti di portare con 4060 12| grigia scendeva giù a ciocche partite sulle spalle come penne 4061 13| egli delle copertine di partiture di musica e le pagava lire 4062 10| come una donna, essi si partivano sulla colonna vertebrale 4063 4| La ragazza doveva aver partorito sola, ché non si udiva rumore 4064 11| stomaco quell'acido, non mi parve buon partito. Mi vennero 4065 13| acre delle prata su cui pascolavano le mucche bianche maculate 4066 4| il suo cimitero.~ ~Nel passage Dantzing, un fondo si strada 4067 12| motta di pesci sciortoni ai passaggi della primavera, sguscianti 4068 4| quelli della crudeltà.~ ~Passammo oltre ove era esposta la 4069 6| sulle onde infuriate.~ ~«Passan bassi?»~ ~ ~«Sarebbe a dire 4070 12| starnazzanti in uno stagno".~ ~Passando tra mezzo ai busti di Victor 4071 11| digiuno mi sembrò che mi passasse di sotto le finestre un 4072 6| oggi... sembra di sognare, passate... di sogna ...re» e tirò 4073 13| intiepidite dal sole.~ ~Passati gli scafi ferrigni con la 4074 1| andavamo verso Pisa a piedi, passavamo traverso la boscaglia, pioveva 4075 13| cielo e di scorza d'albero. Passeggiavo estasiato sotto le ontanete 4076 13| e giorno. Le rondini e i passerotti le trapuntavano di strilli 4077 9| spollinasse come quando un passerotto riesce a volar via dalla 4078 9| Quando noi si parlava, egli a passetti piccoli piccoli misurava 4079 12| giardino per farmi vedere le "Passioni umane" di Jef Lambeau, un 4080 5| gambette. Rassegnato, si passò le braccia dietro la schiena, 4081 3| sempre per la bocca delle pastiglie di catrame ma, tuttavia, 4082 4| riempito dei secchi di quel pastone e lo dettero alla raccaglia 4083 12| maggiore e la nenia della pastorella intonata dall'organo:~ ~ ~ ~ 4084 12| simbolica che un grosso cane da pastori, nel tempo, fu collocato 4085 4| cogli occhi le secchiella pastose e urlavano come pazzi. Quando 4086 11| plebeo, dell'italico Meo Patacca, li percuotevo sulle zucche 4087 6| rugginosi, pezzi di pane, patate, capi d'aglio, forcone di 4088 8| liberi dalla martinicca paterna. Accanto a lui un giapponese 4089 10| cui si potevano contare i paternostri nodosi e si rialzavano sulla 4090 12| plasmata dal dolore dal patimento e dalla rassegnazione. Egli 4091 8| acerbo sopra quei volti patiti. Quando Ledantec apparve 4092 4| altro che il naso giallo patito e magro; nella mano di 4093 4| cui ai tempi dei tempi i pattumai rovesciavano le carra piene 4094 7| melma, sprofondano nella paurosa sepoltura della terra. Canzone 4095 12| occhiali illumina i volti dei pazienti. Riportai dalla visita questa 4096 4| scale erano sette come i peccati mortali; con sette salti 4097 12| de Chavannes: "Le pauvre pecheur"; questo contegnoso artista 4098 12| uno sciamar di nuvole a pecorelle, la "Victoire": il quadro 4099 12| Montiello e cibandomi di cacio pecorino, di quel che arsiona la 4100 1| per Luigi IV, porto con pedaggio; per Filippo Augusto, fortezza; 4101 12| morale, né sentimentale, né pedagogica, né decorativa, pensavo 4102 4| soldati ne stincavano alcuni a pedate, ma i lembrugi avidi, divoravan 4103 13| Filai svelto ma mi capitò peggio, la Fiaschetteria Toscana. 4104 9| automobili dei padroni sono peggiori dei padroni medesimi: uccideteli 4105 3| disprezzo per cotesta progenie è pegola; l'angelo fece tanto e poi 4106 | pei 4107 3| morta. In testa, che aveva pelata e qua e trapuntata di 4108 8| purgati dalle bevute d'acqua, pelati dal ribollimento delle cervella, 4109 4| sbracalato; il cranio avea pelato come una vescica di strutto 4110 11| martirizzato e tutto il pellame aggrinzito come quel d'una 4111 4| molle lo squaccherìo dei pellicani: «qua... qua... qua...» 4112 6| cassa, scialone!~ ~I cavalli peluccavano le malerbe e il vetturale 4113 12| preparazione spirituale per penetrare questi dipinti» mi disse.~ ~« 4114 11| nei teschi svuotati, mi penetrava nel naso e mi facea friggere 4115 13| sarebbe preso un misero penitente; sopra la nuca monda come 4116 13| boschi, pensai ai santi, ai penitenti e mi venne pensiero di 4117 6| calamaio rovesciato, una penna innestata a un'asta, un 4118 11| gialla, i lampioni, e qualche pennellata di biacca: la neve. Rufolai 4119 12| Palazzo di Giustizia, il pennone di San Dionigi e San Germano, 4120 13| delle tartane, l'ordine dei pennoni aperti sugli alberi maestri 4121 6| scalcagnati, sarebbe indotto a pensar che quel bel signorino suggerisse 4122 2| loro, più tardi sembrava pensassero:~ ~"E tu vai ad aberintarti 4123 9| guardavano di traverso i vetri il pensatore di Rodin, e mi sentivo sussurrare 4124 8| silenzio: «Tutta la notte penserò alla tua domanda». Salendo 4125 8| gli risposi.~ ~«E quanti pensi ne bevesse Rousseau per 4126 2| dopo aver girato quanto il pensier dell'uomo, quando io passavo 4127 9| viaggio di redenzione, i pensionati si sentirono tolti come 4128 2| spianavan loro la fronte pensosa. Questi poeti taciturni 4129 4| di dirgli: "Cristofakis, péntiti".~ ~Dall'atelier A, saltiamo 4130 4| alla quale penzolava una pentola, orride lingue bramose leccavano 4131 4| qualcuno aveva riempito il pentolo s'accoccolava lungo il muro 4132 13| un sedile. La testa gli penzolò sul petto e le gambe gli 4133 11| che aveva il colore della pepina; i groncioli di pane prima 4134 9| era calata una stoffa di percalle rosso perché gli inquilini 4135 9| accolto con grande espansione. Percas, un corvo del Nilo spennato 4136 | perciò 4137 9| arrovella al largo dopo aver percossa la spiaggia. La banda dell' 4138 13| pollacconi delle paranze percossi, agitati, scalpellati dal 4139 4| passavano davanti, degli uomini percotendole con delle aste, le paravano 4140 13| era mulinato dal sinibbio percoteva i cristalli con le dita 4141 10| Come quando il beccaio percuote col bacchio la cancrena 4142 11| dell'italico Meo Patacca, li percuotevo sulle zucche di legno.~ ~ ~ ~ 4143 6| Musacchio, il quale stava perdendo a Parigi una patina di giallo 4144 11| del cervello ghiacciati perdevano la facoltà di suscitar pensiero, 4145 8| versi:~ ~ ~ ~Quel temps j'ai perdu donc, à feuilleter les livre,~ ~ 4146 6| Quanti... mio Dio, si son perduti. Venuti qui dall'Italia 4147 11| stracci. Cappiello non ha perduto la semplicità degli italiani, 4148 1| muro del cimitero. , al Père Lachaise, son caduti; l' 4149 1| odissea di una vita tutta di peregrinazioni: Lucca, Pisa, Firenze, Livorno, 4150 3| quelle tribù di slave in perenne corruccio con la morale 4151 3| erano ampolle e siringhe e perette, barattoli color fragola, 4152 6| naviganti quando dopo tanti perigli approdano con la barca nel 4153 1| Divina Commedia, edizione Perino da un ventino il volume. 4154 12| Notre Dame de Paris. Quei periodi suonanti come una salva 4155 12| i bleu scialiti i grigi perla fanno sovente tirare dei 4156 5| Ruche domandava cento volte permesso alla faccia ingrugnata della 4157 1| avrà detto – la radiazione perpetua – ma tale era il suo cipiglio 4158 4| gelati: tutti effetti delle perpetue vigilie. Mandrie di pecore 4159 3| cultura e portare ivi il perpetuo lutto delle loro unghie. 4160 6| passare avanti, la mendica mi perseguitò da lontano, vociando sempre 4161 12| membra umane; di dietro a una persiana vera, occhieggiava una portinaia 4162 12| rimbalzato.~ ~Le gretole delle persiane, i cartocci di fumo, i pentagoni, 4163 11| artista dipingeva oltre la sua personalità, che è come andare lungo 4164 13| lontano lontano; le prime persone che si affacciarono sull' 4165 | Pertanto 4166 10| occupato quelle quattro pertiche di terra calda come la cenere 4167 9| prima di aprir bocca, o pesarle:~ ~«Tu ieri dicesti una 4168 13| quella pietra mi pareva che pesasse quanto uno scheggione. Feci 4169 6| impolpato com'era, sarà pesato un mezzo quintale. Mi tolsi 4170 2| gli occhi lucidi e chiari, pesava un quintale e mezzo. Era 4171 11| martello, chiodi e bullette pescai un tubetto intasato sul 4172 4| in un mazzo di chiavi per pescarvi quella dell'atelier A: il 4173 12| del manichino, e lui un pescator di tramagli.~ ~Salita ripida 4174 2| a quei tempi popolato di pescatori, di naviganti, si sparse 4175 10| braccia nella polta in cui pescavano ossa che tosto rodeva e 4176 2| pesto e l'acqua pazza san di pesce e di mare.~ ~Quando partono, 4177 4| e a giudicare da certe pesche che la donna aveva sulla 4178 12| questa strana impressione peschereccia: gli alunni mi sembrarono 4179 10| alberi si sfaldavano come dai peschi in aprile le fogliette esili 4180 2| davano requie: perfino le pesciaie imbaccuccate negli scialli 4181 6| queste sentine che Sarti pescò il mio nome e il mio indirizzo. 4182 12| indolcisce e lo adegua alla carta pesta patinata. Il marmo non è 4183 2| consigli era lo stesso che pestare l'acqua nel mortaio, si 4184 6| piatti, cartelle di schizzi pestate, appunti di scrittura, coltelli 4185 3| messa i suoi calzoni e gli pestava i piedi talché il bue infuriato 4186 2| schiacciarello, il baccalà col pesto e l'acqua pazza san di pesce 4187 3| annuiva:~ ~«C'est vrai, ma petite... c'est vrai.»~ ~Ma Gota 4188 9| stampata, degli unti e dei petroli esalava dalle piccole graticole 4189 12| una sarabanda di nudi, dei petti turgidi, delle anche tornite, 4190 6| braccia e le rovescie delle pettine: il primo colore. Presi 4191 4| di Mino da Fiesole».~ ~«Peut-être.»~ ~«Il tuo Mino aveva l' 4192 3| rosso, dava l'idea di una pezza intrisa di sangue.~ ~Fleury 4193 4| pareti vidi in un canto una pezzata di lardo appesa per uno 4194 8| metteva quando leggeva e, una pezzuola di bucato per ripulirli 4195 4| sicché Michelangelo non ti piace?!»~ ~Egli comprendeva il 4196 12| arabesco policromo può dare piacevoli sensazioni anche se non 4197 11| Anche il nome del Gruppo mi piacque; oltre che la potente opera 4198 10| pantaloni per dare aria alle piaghe brucenti, degli spaghi gli 4199 2| difficile. Artigiano della pialla e del seguretto, quando, 4200 10| improvviso sentii come una pialluzzata sull'impiantito: il postino 4201 12| corrente nel mare, colava nella piana di Parigi.~ ~ ~ ~La notte 4202 13| in mutande, scalzo e in pianelle. L'invernata l'aveva ridotto 4203 6| randello a bilanci'arm. Sul pianerottolo, a quel trepestio corsero 4204 11| arato il Console, la libertà piange deserta».~ ~Il Còrso giace 4205 13| le ginocchia. Mia madre piangendo sotto il grembiule, aspettò 4206 7| come giganteschi salici piangenti. Il cielo, denso di caligine, 4207 2| mia madre non faceva che piangere. Quando io rincasavo all' 4208 4| medesimo quadro: la vecchia piangeva e tremava.~ ~Un giorno ero 4209 3| Fanny la quale, su di un pianoforte a coda, faceva eco alle 4210 13| mi buttai sull'ottomana e piansi per la prima volta: sulle 4211 3| Quest'angelo riuscì a piantar l'ugna sul dosso di questo 4212 12| natiche sbruciacchiate, le piattelle, i tamburi, i cembali, caricati 4213 10| vôlta col tono che avea sul piazzale. Nella sacristia due mani 4214 8| Brocart, dov'è un piccolo piazzaletto, lo Square Monge, tutto 4215 12| parco d'assedio, dal Bacio piazzato sulle ciantelle, al 75 leggero: 4216 6| colpi duri come quelli del picchio quando aguzza il becco nella 4217 4| sparpagliandovi il pòlline dei pidocchi pollini, coperte imbottite 4218 1| lungo come il padre si piegava un po' sulle spalle, gli 4219 13| borraccina verde, le felci si piegavano tenerelle sul regamo, la 4220 3| colonna vertebrale, tra le pieghe dei pantaloni di bordatino, 4221 6| in una cassa di abete, di pielle di un centimetro, che quando 4222 8| bel sesso" che coperto e pienato avrebbe fecondato ragazzi 4223 11| i miei disegni di gente pietosa, brutale, avvinazzata sembravano 4224 8| tutto verde, e nel mezzo c'è pietrificato un Menestrello. Io mi avvicinai 4225 1| esercizi ginnastici, li pietrificava sulla posizione delle braccia 4226 8| Giovanni Serajanni di Atene e Pietro Aljti delle Colonie di Alessandria 4227 6| di pubblicità sui gelidi pietroni della Morgue, cullati dal 4228 10| delle nostre terre, dove le pievi di pietra sconnessa anelano 4229 13| altre donne nel vicinato. Pigliammo l'ottomana, la calammo giù 4230 8| un faldone nero con due pigne che gli arrivavano fino 4231 2| un senso di torpore e di pigrizia. Il terrazzano scaltrito, 4232 5| che da un pezzo alitava pigro, si era spento. L'ebreetto 4233 12| sconcertatore, in pantofole, pijama e mestichino, mi fissava 4234 10| qualcuno gli aveva spenti nelle pilette dell'orbite e ci fissava 4235 13| ci mancava la fresca del pin secco e la veste del fiasco; 4236 1| Telemaco, Omero, Aristotile, Pindaro e Mentore. Era possibile 4237 1| ci avevano scorto fra i pini. I nostri ci attendevano 4238 12| sovraccarichi di mostri urlanti e il pinnacolo centrale che si eleva come 4239 6| si allungò come quello di Pinocchio. Fu udito ripetere sulle 4240 10| canna del naso ci aveva pinzate le lenti che erano legate 4241 3| cielo questa massima con un pio gesto delle mani e delle 4242 6| squinternato ogni volta che piombava a piè pari sull'impietrato 4243 4| più alti, tube e bombette, pioppini, morecci e funghi preti, 4244 11| tramonto con le sinfonie delle piovanelle e dei grilli.~ ~Quando scantonai 4245 11| nevicate si convertivano in piovaschi, dal tetto stillavano delle 4246 6| gli urli del vento e il piovasco tamburellava i vetri, Motinski 4247 8| canala slabbrata quando piove a diritto. Ogni pochino 4248 6| schizzava addosso, sembrava piovesse stecche d'ombrello. Le rame 4249 1| passavamo traverso la boscaglia, pioveva e si affondava nel fango 4250 12| Era una sera piovigginosa quand'io, dopo aver vagato 4251 13| una panca risucchiava una pipa aggrumata e ogni tanto gorgogliava 4252 9| li faceva sembrare tanti pipistrelli. «Circulez, s'il vous plait.» 4253 12| avevano l'aspetto di navi pirate che a lumi spenti puntassero 4254 8| Gochet passava del puré di piselli. Così caldo bollente com' 4255 8| macero tutta questa carta pisigna che ti porterà alla perdizione.»~ ~ 4256 8| faccia sgusciata, occhi pisigni tagliati con le forbici, 4257 9| Bonnot; vinse l'istinto. Si pistolettarono: soccombette la legge. Il 4258 4| incuoiati, pentoli trisunti, pitali vedovi del manico, trincianti 4259 8| posta, aveva l'aria di una pitonessa.~ ~«Monsieur Brissimisakis.»~ ~« 4260 6| cuore. La Johnson era una pittrice che avevo conosciuto sul 4261 13| cimelli, e le fogliette pitturate di cielo davano purificazione 4262 13| pan di zucchero grigi e la piuma verde su quelle facce color 4263 6| Sentaesplose Sarti «piuttosto, lei si diverte a condurre 4264 3| quella specie di gancio da pizzicagnolo, e il sonoro o, lo storico, 4265 10| tanfo di bestie, faceva pizzicare il naso. Mi spogliai a tasto: 4266 4| accadeva di addormentarmi pizzicato da questa specie d'insetto. 4267 4| singhiozzo finale con strappi e pizzichi di corde, si udiva nell' 4268 1| testa un cilindro, baffi e pizzo bianchi, occhi neri, larghi 4269 8| Meissonnier e sai di anatomia».~ ~«Plàcati Giorgio, le pagine del famoso 4270 6| acqua che sa di tetto mi placava l'arsura. Dopo ch'ebbi fatto 4271 4| era scultore, mi voleva plasmare la testa. Mi messi in posa 4272 12| fantastica statua di cera plasmata dal dolore dal patimento 4273 10| benemerito, per te, ma un plauso d'incoraggiamento a chi 4274 11| ed io armato del bastone plebeo, dell'italico Meo Patacca, 4275 4| falciate si avvilucchiavano a plinti di pietra inverditi dall' 4276 8| Menestrello. Io mi avvicinai e sul plinto lessi: Villon. «Non si direbbe 4277 4| color dell'acciaio e le case plumbee; per tutta la lunghezza 4278 3| delle tenebre. Sugli occhi plumbei lampeggiavano gli ultimi 4279 6| avvertito del suo arrivo con un pneumatique: Sono all'Hôtel Majestic. 4280 3| dell'inferno: telegrammi, pneumatiques, espressi, lettere urgenti, 4281 | poca 4282 8| quando piove a diritto. Ogni pochino ci si perdeva di vista, 4283 11| lividi: l'animale aveva le poderose anche di un gorilla, civertate 4284 12| mi cantava a suo modo il poema della Comune ed io l'ascoltavo 4285 11| la parola Console che il Poeta contrapponeva a quella di 4286 12| emozionante e più bella e più poetica rimase il venditore di stringhe 4287 7| sogna di cadere da un tetto. Poggiai la mano a un albero scortecciato 4288 5| orti. L'ebreetto voleva poggiare la schiena al muro, ma questo 4289 7| Manicomio. La tavola, su cui poggiavo, mi pareva che s'imbarcasse 4290 6| nell'angolo di una piazza, poggiò le mani linde sopra un bastoncino 4291 4| destra e a sinistra.~ ~Due polacchi, Brik e Dik abitavano gli 4292 2| deserte solitudini dei mari polari, rosi dalla salsedine, al 4293 12| per il quale erano nate polemiche temporaliste, tanto che 4294 12| architettonica. L'arabesco policromo può dare piacevoli sensazioni 4295 5| forno si sfaccettavano, luci poliedriche giostravano una girandola 4296 8| disegnò alberi, solidi e poligoni sopra una lavagna. Dopo 4297 9| grigia lavorava. Juen, il poliziotto dal fiuto di cane, con una 4298 13| le rande delle menaite, i pollacconi delle paranze percossi, 4299 10| scodelle dove beccano i pollastri, si appiattivano sulle pietre 4300 4| appeso il violino come un pollastro spennato a un chiodetto 4301 10| chieder limosina sfregando il pollice con l'indice. Il nano che 4302 3| ascoltava, gesticolava coi pollici come il prete all'altare 4303 4| marciapiede sparpagliandovi il pòlline dei pidocchi pollini, coperte 4304 4| il pòlline dei pidocchi pollini, coperte imbottite di batuffoli 4305 4| testa come i ciuchi.~ ~«Polone?»~ ~«Eghitto?»~ ~«Circasso?»~ ~« 4306 12| pittori.~ ~La mia cartella era polpa d'acqua, i cartoni si erano 4307 3| ventre, poi, con le mani polpose glielo palpeggiava fin sotto 4308 7| un saltimbanco impazzito, polsi e stinchi, vertebre e teschio, 4309 8| infame egli mi prese per un polso: «Dove hai letto questo?» 4310 8| rinfrescarsi; invece, tacendo, poltrisce nel cranio come un gatto 4311 4| carrette celesti, altri soldati poltrivano sui muriccioli di un fosso 4312 3| Adrienne installata in una poltrona nella quale le affondavano 4313 9| come una mela, rosso sui pomelli e con una bocca granita 4314 2| diventava tutta rossa come un pomodoro ciclopico.~ ~Fu lui solo 4315 11| avvinazzata sembravano un ponce zincato rovesciato sopra 4316 8| signora era più compresa del pondo di quel cartello listato 4317 10| penzolava il capo come lo ponesse sotto la ghigliottina, dava 4318 11| pochi istanti ero fradicio, ponevo sopra di me un recipiente 4319 12| dei pioli, delle corde, il ponticello, erano intarsiati su dei 4320 7| Il vaporetto attraccò al pontile, tutta l'impalcatura cigolò, 4321 1| fu uno scoppio di collera popolare. La plebe, capitanata da 4322 2| mio paese, a quei tempi popolato di pescatori, di naviganti, 4323 8| balaustrati a dentiera si popolò di questi scenti; una luce 4324 4| di Vaugirard, uno dei più popolosi alla periferia che si congiunge 4325 3| vecchietti sembravano tanti porcellini indiani.~ ~«Mais oui.»~ ~ 4326 3| idropica, una specie di porcellino in miniatura, muso schiacciato 4327 5| bocche aperte sdraiate sulle porche degli orti. L'ebreetto voleva 4328 11| bianco. Il sarcofago di porfido tra quei gelidi toni sembra 4329 10| occhi chiusi, quasi che lo porgesse al cappio di un carnefice, 4330 3| sporcizia non uccide; i pori della sua pelle saturati 4331 8| sangue acquista un colore porporino chiaro e splendente quando 4332 12| interruppi per trarre da un portafoglio sdrucito alcuni fioretti 4333 9| punti neri che vedi sul portale sono colpi di pistola».~ ~« 4334 12| mi venne incontro grave, portando pari pari la sua rotonda 4335 8| averne fatta una carrettata e portarli alla sardigna nel caldaione 4336 13| Dio m'aveva fatto. mi portarono le mutande e la camicia. 4337 13| tanto, arsionato, tentava di portarsela alla bocca che puppava l' 4338 4| mandrie sembrano nuvole portate dal vento. Mentre col capo 4339 11| detto: È lui! Allora vi porteranno qui in tanti, accatastati 4340 8| esempio,» io chiarii «tu mi porti in giro per Parigi e mi 4341 12| Varcata la soglia di una porticina che su un giardinetto 4342 10| sulla schiena.~ ~Sotto il portico d'una rimessa c'era ginocchioni 4343 12| persiana vera, occhieggiava una portinaia maliziosa e scaltrita, un 4344 6| beccapesci quando stanno per posarsi sulle onde infuriate.~ ~« 4345 10| grigio; sopra il capo c'eran posati tre uccelli neri con la 4346 4| dall'umidità e su questi posavano le statue delle virtù teologali: 4347 8| costringevano in male oneste positure, gli consigliai caffè amaro 4348 1| Pindaro e Mentore. Era possibile mai che un uomo, a cui frullavano 4349 8| forza.»~ ~«Ce n'est pas possible.»~ ~«Mangia un biscottino, 4350 | posso 4351 | posson 4352 4| quelle famiglie incollate a posticcio. Il nome del titolare lo 4353 9| chioma scarduffata. Egli postillava la Anarchie, la rivista 4354 8| vivanda e l'altra faceva delle postille in margine al tomo. Di fianco 4355 10| pialluzzata sull'impiantito: il postino aveva introdotto una lettera. 4356 8| piazza omonima di fianco al postremo asilo degli immortali e 4357 6| oltre la morte: il pudore postumo. Assiderare con lo stomaco 4358 4| come una vetta di nocciolo potato; la testa aveva sottile 4359 13| con l'ugne adunche, ma non potendosi erpicare lungo il fil delle 4360 11| chiesa. I simboli della potenza e dell'audacia: le aquile, 4361 8| lui investito dei pieni poteri del Generale. L'alto Dignitario 4362 | potesse 4363 | potessero 4364 | potevamo 4365 | potevano 4366 | potevi 4367 | Potrà 4368 | potrebbe 4369 | potuti 4370 3| gli ammollava un discreto pourboir aveva recapitata sotto l' 4371 4| Cimitero di Vaugirard.~ ~Il pover'uomo al mattino con l'aiuto 4372 4| con un segacchietto. La poveretta ansimava tanto che pareva 4373 12| certe graticole stese su dei pozzi fondi m'avvamparono le vampate 4374 6| Quella d'invitarla a pranzo, per esempio.»~ ~«L'idea 4375 13| basso e il verde acre delle prata su cui pascolavano le mucche 4376 12| mezzo alla tenera erba dei prati. A che o incantatore, stare 4377 12| io svuotavo i cocomeri e, praticando sulla verde sfera due fori 4378 7| parabole: festa di lussuria sul prato rorido d'un fantastico giardino.~ ~ 4379 4| dell'atelier A: il mio. Mi precedé sulle scale squadrasciando 4380 12| che non hanno la base del "precedente". La calda impronta di una 4381 3| gli occhi di lei avevano precedenti d'irragionevoli bramosie, 4382 2| terra ferma.~ ~I giorni che precedettero la partenza, mia madre non 4383 12| alunni tutti uguali. Il precettore, camice bianco, fluente 4384 12| stampato bene nella mente mi precipitai giù per le scale.»~ ~Nel 4385 11| mie spalle, mi sentii come precipitare nella notte eterna; mi pareva 4386 4| alternavano in me. A volte ero preda di una specie di delirio 4387 4| Rimasi sorpreso che il mio predecessore, il quale non doveva legare 4388 4| del letto o del violino, preferì lo strumento, e la notte 4389 9| automobili erano i colpi preferiti; Bonnot aveva sentenziato: 4390 8| sul ventre come quando si prega con la mente.~ ~«Quest'aura 4391 10| udivano delle parole di preghiera e si recideva il corpo con 4392 3| froge e mi urlò:~ ~«Italiano pregiudizioso e cinico, quando sento il 4393 3| bisunte, gonfi come cagne pregne, sulle quali tartassavano 4394 6| pancia frolla gonfia di una pregnezza bugiarda, il troncone sembrava 4395 4| d'acqua come una rana e pregno di umori, inebetito dalla 4396 6| Ritornate, ritornate, vi prego».~ ~Uscii fuori come dissensato: 4397 3| lembrugi o di camerieri di prelati o di eunuchi.~ ~«Édouard, 4398 3| armata di questa generazione premeditata spadroneggiava su di lui 4399 11| sua casa regale. Quando premei il bottone del campanello, 4400 2| La mia testardaggine fu premiata con un banchetto. Quando 4401 10| d'oro a M. L. per il suo premio, di saper parlare l'inglese. 4402 10| parlare l'inglese. Ora B. prendendo occasione da ciò, propose 4403 8| a bocca aperta e dica: "Prenderò quel che mi date". A volte 4404 4| come si tirano a un cane, e prendeva una cocca del gilet accartocciata 4405 3| desiderio di un maschio me lo prendo;» e con gli unghioni dipanava 4406 9| ingrugnandosi urlò al Console: «Prenez garde, monsieur». Il Console 4407 6| della signora cominciò a preoccuparmi; quando oltrepassato il 4408 8| aspetto di camere ardenti preparate per esporvi tre giorni: 4409 1| rientrare nella capitale, aveva preparato un esercito di centomila 4410 8| strafalcione, Ribera un preparatore di tavole d'anatomia, Mantegna 4411 12| quadri.~ ~«Voi non avete una preparazione spirituale per penetrare 4412 13| cotone e delle carrube, mi si presentarono gli scali dove prendono 4413 11| fissavano: era Paul Adam.~ ~Fui presentato: allungai la mano e tacqui. 4414 9| impressione ci contribuiva la mia presenza: io avevo indosso un gabbano 4415 9| davanti al suo posto e come un prestigiatore urlò: «Vedete signori questa 4416 12| sculture. Non si sa se fu con pretesa simbolica che un grosso 4417 8| per dire: "Non ho altre pretese nella vita". La signora 4418 9| sembrava la cancelleria di una pretura. Quando poi si bussò, Grave 4419 12| Sernesi, di Signorini e di Previati, è rappresentata da un 4420 11| appeso, tra le altre cose preziose, un quadro di Watteau sul 4421 13| la carta dalla parte dei prezzi, e al primo due e cinquanta 4422 9| sì. Volle il triplo del prezzo segnato sull'etichetta. 4423 4| il cortile, un gruppo di prigionieri erano ad arieggiare sopra 4424 6| soggiunsi «così diceva il Principe di Danimarca.»~ ~Dal risolino 4425 6| esempio.»~ ~«L'idea non è priva d'acume» risposi io.~ ~« 4426 13| pioppo italico di quelli che processionano lungo i nostri fiumi e dialogano 4427 10| qui non s'ha altro che il processo a M. B. per i fatti del 4428 12| simili a quelli dei ragazzi prodigiosi.~ ~«Ça, c'est rigolo, amusant» 4429 2| imbaccuccate negli scialli proemiavano: «Vedrai quanti sequienzia 4430 8| rilegati, con dedica, sacri e profani, che un uomo a palate butta 4431 1| come la Bibbia, e con aria professorale mi chiariva il significato 4432 8| rasentava quasi la fronte. Il profilo mongolo ingiallito illuminava 4433 12| intonato da tutti i fedeli mi profondava nel sonno a mani accoppiate. 4434 7| un turbine, trivellano il profondo, impastano la melma, sprofondano 4435 10| signore non disdegnavano profumarsi la bocca con il soave idioma 4436 3| parrucchino lisciato da cerette e profumato di benzuino; le mani e i 4437 1| avevano una stiva di libri proibiti, che lui divorava di nascosto 4438 5| complice necessario del nostro prolungato soggiorno nella casa, mentr' 4439 4| vedendosi sopra quello scabro promontorio, la nuca rapata. Egli accortosi 4440 3| nel dittongo ou che per pronunziarlo bisogna fischiare come le 4441 6| Majestic.~ ~Sarti quando si propone di salvare un'anima dalla 4442 8| normale e il Greco diventa proporzionato e carnoso. Quando il tanfo 4443 10| prendendo occasione da ciò, propose al Consiglio non una medaglia 4444 10| approvata all'unanimità. A proposito del marxismo devi sapere 4445 10| acqua alle fonti, mi ero proposto con quei soldi di comperarci 4446 | propri 4447 4| il senso che i rispettivi proprietari si fossero smusati nella 4448 8| dunque, l'albergo, di cui era proprietario monsieur Gochet; il quale 4449 4| manico pareva un osso di prosciutto e gli oltrepassava le orecchie 4450 3| composizione. Eran tempi prosperosi per le illusioni; l'italiano 4451 3| ragione di Monsieur Fleury era prossima ad abissarsi nell'orrore 4452 11| terribile ossatura è d'uopo di protendere il collo oltre il davanzale 4453 4| Koscialek. Appena si entrava protendeva le mani un gigante timoroso, 4454 5| sulla tromba delle scale si protendevano teste scarduffate di poeti 4455 8| anche il più altezzoso e protervo albergatore, l'Hôtel du 4456 4| sembrava il cimitero dei protestanti in un paesetto cattolico; 4457 3| per San Rocco, il venerato protettore della peste; infatti il 4458 8| mi disse che desiderava provare l'effetto dell'ubriachezza.~ ~« 4459 3| ambulavo con una di queste prove che la sporcizia non uccide; 4460 2| consapevole della mia partenza, proverbiava:~ ~«Meglio uccelletto in 4461 8| sgusciata, francesi della provincia gonfi come tacchini. Tutti 4462 6| spiegherò» soggiunse. «Ma sarà prudente entrare, vedo lei che si 4463 13| fresco azzurro sotto le prunaie. Gli uccelli ciciurlavano 4464 3| un'insana foja e su questo prurigo tagliava delle formule di 4465 8| Tiziano diventano bleu di Prussia e le carnagioni ingialliscono 4466 12| dalla aneddotica, dalla psicologia, pitturamorale, né sentimentale, 4467 10| fatti del Camposanto; il Pubblico Ministero nella requisitoria 4468 8| antimonio e tarmolata dalla pucecchie. C'erano anche le femmine: 4469 8| queste paginette grime di pucette onde svelare i "perché" 4470 6| sconveniente oltre la morte: il pudore postumo. Assiderare con 4471 13| pareva che l'uomo l'avessero pugnalato. Un tanfo d'aceto appestò 4472 3| figlio sì, ma te no.»~ ~Pugnali, veleni, corda.~ ~«Il figlio 4473 6| casa. Le scale di legno, pulimentate a cera, rimbombavano dal 4474 12| martirio, ma è levigato tornito pulimentato, ci sono gli occhi perfino 4475 13| un pezzo di giacchetta mi pulivo le scarpe, entrò Matteo 4476 6| Troppa grazia".~ ~«Beata pulizia» gli dissi.~ ~Sarti tacque 4477 3| sorreggevano un ventre sfiancato e pulsante, imbullettato all'asse delle 4478 7| allons, allons», nella stiva pulsò di nuovo il motore. Io mi 4479 6| il ronzio d'una zanzara e punge come l'aculeo di una vespa. 4480 2| Amedeo ci sapeva dell'aroma pungente e amaro delle coccole che 4481 10| da un albero a un altro pungolati dal grido. E così da una 4482 13| son tosto visto e preso" e puntai dritto su Milano che era 4483 11| il gigante camminasse in puntali. Dietrolasciava il tanfo 4484 12| pirate che a lumi spenti puntassero verso il faro del Sacro 4485 5| del cielo. La via si era puntata verso il firmamento con 4486 11| sbuzzato la stoffa e mi puntava sulle costole, le penne 4487 10| fuori dalle orbite e si puntavano bramosi sopra un cunicolo, 4488 4| desolazione della pianura.~ ~Puntavo la testa alle spranghe della 4489 9| fatto: «Quelli ... quei punti neri che vedi sul portale 4490 5| vecchietto. Il fornaretto era puntuale: sapeva, egli, che la vita 4491 | puoi 4492 8| perché". Essi stavan puppati dal freddo, purgati dalle 4493 | pur 4494 12| speculazioni e di logica pura.~ ~La luce amalgama e subordina 4495 8| monsieur Gochet passava del puré di piselli. Così caldo bollente 4496 4| friggevano come due lumache in purga.~ ~All'atelier A, a terreno 4497 8| stavan puppati dal freddo, purgati dalle bevute d'acqua, pelati 4498 12| terra lavata dal sangue, purificata dall'incendio! Ma Suvarine 4499 13| paradiso, il mondo sembrava purificato. La gente che osservava 4500 13| pitturate di cielo davano purificazione al mio cuore; in terra tra 4501 4| quelle eresie non erano di puro conio nostrale. Gli dicevo 4502 6| degringolate, dove in sé stesso putre e fermenta il novello Labre 4503 10| ossa. Come sopra una fosse putredinosa, spuntavan dei tronchi di 4504 4| grasso impolpato di sostanze putrescenti, vegetavano alte le malerbe: 4505 1| Ricordo che riempii tanti quaderni di scarabocchi, e non mi 4506 9| fronte modellata con bozze quadrate avea il comando sul resto 4507 13| barche del mio paese: le vele quadre dei navicelli, quelle a 4508 4| in un paio di calzoni a quadretti che in gergo si dice: pareva 4509 12| è rappresentata da un quadretto del Chialiva: "Anitre starnazzanti 4510 8| voglia di accatastare i quadroni del Rubens e dargli fuoco 4511 | qual 4512 13| apertura di uno sportello una quantità di gente, il conduttore, 4513 4| due fettoni lunghi una quarantina di centimetri, l'aveva allacciati 4514 4| violinista era più lungo che la Quaresima. Il violino lo teneva tanto 4515 4| Vaugirard non ha come gli altri quartieri, il suo cimitero.~ ~Nel 4516 12| Gerusalemme dal mare."~ ~Quasimodo dall'occhio di ciclope sordo 4517 4| lo teneva e coi piedi, di quassù sembravano dei mostruosi 4518 8| io attaccai:~ ~ ~ ~L'an quatrecentscinquantsix~ ~Je, François Villon, écolier,~ ~ 4519 13| lontano, una famiglia di querce era tagliata da una spera 4520 6| Sarebbe a dire che è questione di mammura?»~ ~Cesare crollò 4521 9| crisma della rivoltella, si quetò. L'acque alte discesero, 4522 2| sulla vetta screziata del Quiesa, si apprestava a prendere 4523 1| testata un ottantanove alto quindici centimetri, i tentativi 4524 9| le marionette dietro le quinte, il colonnello aveva i baffi 4525 8| nemmeno se impolpate da quel quintino di vinello lungo che da 4526 8| fosse allogato all'Hôtel del Quirinale, gli si direbbe: Saltiamola!~ ~ 4527 1| giorno il nostro compito quotidiano, oltre a quello di nasconderci 4528 5| L'omettino sembrava un Rabbino intristito, ché il viso 4529 13| ardenti di sete come il cane rabbioso, dilaniarsi con l'ugne avvelenate. 4530 8| di un taccuino mi chiese rabbuffato e sonnolento: «Tu mi darai 4531 10| vicini. Sinistre figure di rabdomanti saggiavano le immondizie 4532 4| pastone e lo dettero alla raccaglia che sbadigliava di fuori, 4533 11| allora era preso come da raccappriccio, il cranio mi pareva fosse 4534 6| come un mostruoso scarabeo raccattò tutto quello che trovò nello 4535 11| dalla tremenda fiamma che racchiude. Bertrand e Duroc, dormono 4536 6| singhiozzò la signora e, raccogliendosi le vesti, andò incontro 4537 4| ottomana, dormii come un papa. Raccoglier potevo la gamba mancina 4538 10| una lettera. Mi alzai e la raccolsi; per leggerla fu mestieri 4539 6| ribollendo i fondi che aveva raccolto sopra una concimaia; quando 4540 3| espressi, lettere urgenti, raccomandate con ricevute di ritorno, 4541 4| Ruiz d'Alégria, al quale raccontai che avevo passato la notte 4542 9| padrona non rivinceva a raccontare ai clienti l'accaduto. Ogni 4543 8| direi: Amico, su quel che racconti ci farò la tara. – O se 4544 1| concludeva Cesare.~ ~Questo racconto mi aveva messo il diavolo 4545 6| rame, folta sulle mascelle, rada intorno alla bocca, naso 4546 6| entrare, vedo lei che si rade.»~ ~«Che sto svelgendomi 4547 9| di fuoco, la barba arsa radeggiava come la pagliola. Lo guardavo 4548 6| Osservava la stravaganza di radersi la barba e il modo di affilare 4549 6| acqua, tanto curvo che ne radevo quasi il filo pel timore 4550 1| scuola. Pena, avrà detto – la radiazione perpetua – ma tale era il 4551 8| stato l'asso per curare un raffreddore, ma per saziare gli stimoli, 4552 8| cessò ed io non potetti raffrenare uno sbadiglio come fa un 4553 8| del bene.»~ ~Il Console raffrenò a stento la domanda: "Dove 4554 9| La padrona sembrava una raganella gigantesca: «Oh la la». 4555 4| Origliai alla porta di Anna. La ragazza doveva aver partorito sola, 4556 3| le quali conducevan seco ragazzette dal seno acerbo e dal ventre 4557 1| davanti alla morte appariva raggiante come si compisse il suo 4558 5| uomini avevano messo una raggiera di teste che si apriva a 4559 11| Ma in questa città, che è raggio per quelli che son lontani, 4560 11| il soffio di Dio non lo raggiungeva più. I gialli arancio, i 4561 5| via, via, via. La carretta raggiunse le mura della città, oltrepassò 4562 11| arcolaio precipitato dal cielo. Raggiunsi la Senna al ponte del Trocadero; 4563 3| bare, becchini e cimiteri. Raggomitolato sulla sedia l'amico ruggiva: « 4564 4| la notte sull'impiantito raggruppato come uno sterpo e che ero 4565 11| tacqui. Cappiello doveva ragguagliarlo sui miei disegni perché 4566 12| bimbo. Cesare volle essere ragguagliato sulla vita che conducevo 4567 8| Rodin ha battezzato col ragguardevole nome: Il Pensiero – qualcuno 4568 12| anche nelle opere di più ragguardevoli dimensioni come i dipinti 4569 13| vento mandavano profumo di ragia di pino e di bacche di ginepro, 4570 12| in tavole d'algebra, di ragion dura di calcolo, di calcolo 4571 4| contro il padrone di casa è ragionevole cosa, condito anche da imprecazioni 4572 4| nelle case disabitate, dei ragni tessevano una tela sopra 4573 4| schiacciato ridotti a guisa di un ragno mostruoso che divorasse 4574 4| tramonto violetto. Dei soldati ramazzavano il cortile, un gruppo di 4575 8| percuotere, con tronchi di ramo, i poveri». Come avessi 4576 12| un'aura di immortalità è rampollata dalle anime calde e gagliarde 4577 13| gagliardo sangue della madre rampollava dalle fenditure, gli alberi 4578 4| gonfio d'acqua come una rana e pregno di umori, inebetito 4579 6| avevano il giallo del lardo rancidito. Sarti fu per un po' perplesso 4580 4| martirizzavano l'anima.~ ~Il rancio doveva essere stato sminestrato 4581 5| gente povera della sua razza randagia. Tutte le volte che doveva 4582 13| maestri degli scuneri, le rande delle menaite, i pollacconi 4583 3| qualche volta doveva avergli randolato fra capo e collo il calamio. 4584 3| mia stizza io scaldo 'l ranno,~ ~Ti leverò d'in sul ceffo 4585 6| riprese a saltare come una ranocchia nel fango.~ ~ ~ ~ 4586 3| accordava al piano sembrava un ranocchio incarnato. Disperato per 4587 2| le antenne; le chiaviche rantolavano nei cantacci, il crocchio 4588 10| violoncelli stonati, con dei rantoli d'agonia. Un tanfo di bestie, 4589 12| Segantini, di Fattori, di Ranzoni, del Sernesi, di Signorini 4590 2| Il terrazzano scaltrito, rapace, avido, malizioso è il diavolo 4591 12| C'est épetant.»~ ~Un uomo rapato come lui stava nell'anticamera 4592 4| svelta.~ ~Presi visione rapida della casa: le rampe delle 4593 8| composta dignità e scendemmo rapidamente le scale.~ ~Fuori il bianco 4594 13| moltiplicati all'infinito dal rapido alternarsi dei finestrini. 4595 9| il fattorino Gaby e lo ha rapinato di un milione. I banditi 4596 3| rispetto a Parigi, poteva rappresentare un chicco di grano. Il concierge, 4597 12| Signorini e di Previati, è rappresentata da un quadretto del Chialiva: " 4598 8| non assistessi alle sue rappresentazioni; una sera, timido timido, 4599 7| ciuffi dei capelli c'erano rappresi i diaccioli. Sull'intavolato 4600 10| cappello duro, sul margine era rappreso il sangue, il freddo gli 4601 4| sesso. Alla Ruche erano rare le donne: uno stangone lungo 4602 13| divenne vermiglia e celeste; rasa dal sole mostrava una peluria 4603 10| lascia giù per la gola il raschiore della caligine, pendeva 4604 12| lungo quanto il muro che rasenta la nostra pineta, coperto 4605 6| dentro le cervella sbiancate. Rasentando le mura, il belletto verde 4606 2| per le Americhe, avevano rasentato le estreme terre dell'Africa, 4607 8| elettrica, la quale gli rasentava quasi la fronte. Il profilo 4608 3| saliva fino ai piani che rasentavano il cielo, ricalando giù 4609 12| rendigote nera foderata di raso, che sembrava un serbatoio 4610 5| forza delle sue gambette. Rassegnato, si passò le braccia dietro 4611 12| dolore dal patimento e dalla rassegnazione. Egli era ancora addossato 4612 6| salotto della piccola casa era rassettato a studio: una scatola di 4613 13| delle scale. Mentre Matteo rassettava la mia roba nel suo studio 4614 8| Considerant des sens rassis~ ~le frain aux dents, franc 4615 9| folla egli urlò la sfida di Rastignac: Ed ora a noi!~ ~Accerchiato 4616 13| fiasco; ma tuttavia entrai. Ratto il cameriere mi tolse di 4617 3| svenevoli, quei dai cervelli rattrappiti e monchi che accennavano, 4618 5| fiorito di stelle. L'ebreetto rattrappito da cader della guazza, era 4619 4| ora la tragica sterpaia: rattristava il cuore. Invece che a Parigi 4620 3| Disperato per questa permanente raucedine si alzava dal sediolo e, 4621 3| dei tzigani dei cabarè, i rauchi menestrelli cascanti e svenevoli, 4622 6| reprobo nascono i segni del ravvedimento, una ruga, una scintilla. 4623 6| nel salotto dopo essersi ravviato sul cranio lucido una venticinquina 4624 6| ciocche sul viso ed essa li ravviava in su colle mani di cera 4625 11| legno. Per la bramosia di ravvolgermi il capo a volte scoprivo 4626 10| Passai una notte insonne ravvoltolandomi; verso l'alba mi addormentai 4627 11| leggero come la nebbia, mi ravvoltolavo il capo in quei cenci perché 4628 1| quali dette poi una doppia razione di righellate, e disse una 4629 5| che eran tante quanti i razzi di una ruota confitti nel 4630 5| esserne inghiottito. Carpone, razzolava lungo i cunicoli, poi, quasi 4631 8| mentale dei filosofi è un reagente alle bibite alcoliche; per 4632 4| tagliata in giù come l'aquila reale, i capelli, irti sulla fronte 4633 3| abitasse il cospiratore realista il quale di fronte ai temerari 4634 6| Guardiamo in faccia la realtà; la sua vita non è gaia, 4635 1| temendo il ritorno della reazione, la guardia nazionale ha 4636 9| un lampo di voluttà. Ci recammo dietro alla Mairie di Montmartre: 4637 3| discreto pourboir aveva recapitata sotto l'uscio la sua corrispondenza: 4638 11| ammonito: «Non dimenticare di recarti a rendere omaggio alla tomba 4639 9| Rue Corvisart dov'io mi recavo per trovare un minuto di 4640 10| parole di preghiera e si recideva il corpo con tagli in croce.~ ~ 4641 3| cintolone di cuoio che gli recingeva in vita: la carne infrollita 4642 4| allora un quadrato di terra recintato di mura: terreno aspro, 4643 10| uomo che aveva la fronte recisa da un taglio lineare, il 4644 6| storno. Per certi tagli recisi che affettavano i segni 4645 11| gorgheggia invece quando recita nella grande commedia.~ ~ 4646 8| rintracciare i suoi connotati. Egli reclinò il capo, schiacciò un risolino 4647 8| GRANDS HOMMES~ ~LA PATRIE RECONNAISSANTE,~ ~passai spesso insieme 4648 12| casone squallido dove sono le redazioni di più giornali. Un muglìo 4649 6| frega?". C. Sarti. Anche i redentori perdono la pazienza, dunque?~ ~ 4650 9| iniziare il grande viaggio di redenzione, i pensionati si sentirono 4651 4| sorrisetto sottile che gli rediceva la bocca e gli socchiudeva 4652 10| ginocchia la frusta e le redini ed aveva infilato le mani 4653 1| era il ritrovo di tutti i reduci dalle Patrie Battaglie del 4654 8| San Luigino gli avevano regalato un teatrino di marionette, 4655 11| sontuoso, nella sua casa regale. Quando premei il bottone 4656 6| Noè.~ ~«Questo è stato un regalo» gli dissi io vedendo che 4657 13| piegavano tenerelle sul regamo, la salvestrella s'attortigliava 4658 12| di questo eresiarca.~ ~«Regardez en haut, Messieurs.»~ ~Dei 4659 8| fusto trasparente.~ ~«E mi regolo» gli risposi.~ ~«E quanti 4660 10| scheletro cantava nenie religiose, un uomo che sembrava gli 4661 8| Delacroix un illustratore, Rembrandt uno strafalcione, Ribera 4662 4| si sboccò in una strada remota alberata di tigli che in 4663 11| dimenticare di recarti a rendere omaggio alla tomba del Console».~ ~ 4664 11| quella sera non sapevo rendermi un'idea di che ora fosse, 4665 3| ora la maison Gota era il rendez-vouz degli artisti di café-chantant: 4666 12| duro. Io ero vestito di una rendigote nera foderata di raso, che 4667 8| il nitro, gli alcalini rendono fluido il sangue, onde il 4668 10| quelle parti c'è la rue de Renne dalla quale passai per ritornare 4669 3| si mortificasse il corpo reo di essere caduto in tentazioni 4670 4| ma il tanfo di bestia non repelleva; parevano due fiere uscite 4671 9| i padroni.» Una guardia repubblicana doveva da tempo ripeterci 4672 9| prima fila. Alcune guardie repubblicane stazionavano sul marciapiede, 4673 3| quale di fronte ai temerari repubblicani avesse opposto il suo nome 4674 6| Clemenceau va assassiner la République» e riprese a saltare come 4675 10| occhi, tremando tritava requiemmeterne; un ragazzo svergazzato 4676 10| Pubblico Ministero nella requisitoria fece cenno anche del tuo 4677 1| il rovescio di Sedan e la resa di Metz ci fu uno scoppio 4678 4| Esposizione, e il padrone, si rese mallevadore che ivi avrebbero 4679 10| aveva portato l'aroma della resina, della pece e del mare e 4680 8| carnoso. Quando il tanfo delle resine e degli olii che esala dagli 4681 10| di una nebbia greve che respirandola lascia giù per la gola il 4682 11| fumo sul viso. Io dovevo respirarlo, e così a digiuno mi sembrò 4683 10| coltre del cimitero.)~ ~Restai immobile sul tavolo perché 4684 8| questo mi ha voluto far restare in vergogna al tuo cospetto.»~ ~« 4685 9| acque alte discesero, ma restarono torbe. La tempesta moriva 4686 10| sembrano gesso.~ ~«Appena restaurata la Chiesa, le esporremo 4687 8| mi fermò sull'uscio:~ ~«Resti anche lei, signor Viani. 4688 9| impiegato dal viso rinceppo restò a tavola, il Console ripeté 4689 5| interrogative, ordivano una rete fitta da una finestrella 4690 2| impigliate nelle maglie delle reti, stese a imbeversi di guazza. 4691 12| quale era imbullettata una reticella, eran conservati gli indumenti 4692 12| ritornati col filo a piombo a reticolare le statue.~ ~Dirimpetto 4693 1| incomprensibili. Poi la sera nel retro-stanza di un forno me le facevo 4694 6| vela. Il tomo per la forma rettangolare si allogava agevolmente 4695 12| Parigi faceva guasto il réveillon con lazzi, urli e finzioni, 4696 10| gelato sulla barba gliela riabbarbicava alla cotenna, gli occhi 4697 3| delle mani e delle basette: riabbassando umiliato gli occhi verso 4698 3| seule chose avec Dieu» e riaccompagnava sulle vie del cielo questa 4699 12| celesti come il mare si riaffacciavano dalla caligine della memoria 4700 6| capo fino alla nuca, poi riaggallavo e squassando la capigliera 4701 12| Il livello della piazza rialzato dai ribollimenti dei secoli 4702 10| paternostri nodosi e si rialzavano sulla cresta delle scapole; 4703 13| l'antenne e la pece mi rianimava e, benché le muscolazioni 4704 8| vista, quando il filosofo mi riappariva accanto sembrava fosse stato 4705 3| punta delle sue scarpe, le riappinzava la catenella e riedeva taciturno 4706 13| ancora nel capo; pareva ce la ribadissero i colpi pesanti del treno. 4707 12| subito un turco audace, un ribaldo in turbante il quale trae 4708 8| Prigioni di Michelangelo, ribaltare la Nike di Samotracia e 4709 12| l'impiantito, le lenti si ribaltarono sul naso ed egli sembrò 4710 5| poi, quasi che la terra si ribaltasse all'indietro egli si trovava 4711 10| ritorto. Il cappello duro, ribalzato sulla nuca, poggiava alla 4712 10| brucare l'erba tenerella, ribattuta sul fieno non mietuto. Una 4713 13| delle eliche che turbinando ribolivano l'acque fonde, i bramiti 4714 6| fatta un bricco di caffè ribollendo i fondi che aveva raccolto 4715 3| filettata di vene celesti, ribollita nelle coltri. Sul viso grinzoso, 4716 7| scappellature, l'acqua fenduta ribolliva sull'opera morta e sciava 4717 12| concilio i nomi più correnti: Ribot, una specie di Ribera affumicato, 4718 11| una bracciatella, poi mi ricalai giù dalle scale. Messi questa 4719 3| che rasentavano il cielo, ricalando giù occhieggiava sinistro 4720 13| sopra, poi il canapo fu ricalato ed egli si dette volta sotto 4721 6| dei solidi triangolari e ricalcandogli un cono sulla service. Indugiò 4722 10| maggiore la tovaglia bianca ricamata, i ceri spenti, e sul buio 4723 12| proprio come si veggono ricamati a punto in croce nei tappeti 4724 12| Muraglione di piombo ricamato di edera nera, aspetto di 4725 4| più alto aveva i capelli ricci come son sulla groppa di 4726 12| con una coda lunga come un ricciolo di ringhiera, essa strilla 4727 8| golfi di olivi. I Dignitari ricevevano i sigilli dal Cancelliere. 4728 3| urgenti, raccomandate con ricevute di ritorno, lettere usuali, 4729 1| Francesco I, bettola; per Richelieu, accademia; per Luigi XIX 4730 1| Carlo Magno, scuola, dove richiama dotti di Alemagna e cantori 4731 1| tanto il maestro non ci richiamava, noi non potevamo varcare 4732 8| temenza che il Console mi richiedesse di nuovo il nome dell'editore, 4733 9| mani. «Che cos'è questo?» richiese supplichevole.~ ~«È neve» 4734 11| ampie volute barocche. Fui richiesto di un parere sul dipinto. 4735 11| porta del mio studio e la richiusi pian piano. Rufolando in 4736 6| verso le scale. Quand'ebbe richiuso il paravento, mi disse: « 4737 4| fosse purgato con l'olio di ricino; i piedi, due fettoni lunghi 4738 10| di Vaugirard.~ ~I giorni ricominciarono tetri e tremendi. Una sera 4739 5| tocchi del mezzogiorno. Ricominciò il tocco a morto, poi le 4740 12| sollevato da un uragano e riconfitto in terra con la fronda, 4741 12| gli dissi.~ ~«Lorenzo» mi riconobbe alla voce.~ ~Egli era allungato 4742 4| giovani, che non stentai a riconoscere di sotto due pittori foresti 4743 13| ché l'acqua me mi avrebbe ricoperto e a lui invece arrivava 4744 1| portava figure ed io le ricopiavo. Figure di petrolieri, i 4745 12| incenerimento: dense edere verdi lo ricoprono fino al tetto e risgrondano 4746 13| centro, mai alla periferia, ricordatelo».~ ~A quell'ora in Galleria 4747 12| color rame, forme e colori ricordavano il leone. Quand'io entrai 4748 4| imprecazioni orrende, ma i ricoverati della Ruche, per lo più 4749 1| di scarabocchi, e non mi ricredevo neppure quando i clienti 4750 6| argento, pareva dicessero: Ricrepa dentro la cassa, scialone!~ ~ 4751 4| e rise come sogliono ridere gli idioti: qua... qua... 4752 4| strapazza pagnotte, pareva ridesse vedendosi sopra quello scabro 4753 3| gengive piene di fosse, e ridevan solo quei denti di bestia 4754 4| umori, inebetito dalla fame, ridicchiava dicendo: «Merci beaucoup; 4755 7| couleé».~ ~Il macchinista ridiscese nella stiva e avviò il motore. 4756 8| sgusciati, con i cavalli che ridono ai piedi del calvario. Quelle 4757 4| gobbi dal petto schiacciato ridotti a guisa di un ragno mostruoso 4758 3| buccellatini cicciosi, e le si riducevano a guisa di tamponi vellutati. 4759 12| innamorati, ed uomini che si riducono per le ultime meditazioni 4760 6| appannati dalla nebbia. Per ridurmi più presto a casa, tagliai 4761 6| missione ch'egli si è imposto: ridurre al ragionamento i pazzi 4762 5| sui quali camminava per ridursi al forno si sfaccettavano, 4763 10| Dopo un cotale visione mi ridussi alla Ruche strusciando i 4764 3| riappinzava la catenella e riedeva taciturno alla casa.~ ~ ~ ~ 4765 12| di una foresta. Un organo riempie il tempio d'armonie e di 4766 1| appena compitare! Ricordo che riempii tanti quaderni di scarabocchi, 4767 10| spogliai a tasto: quando rientrai nell'ottomana e mi tirai 4768 4| fino alle ginocchia che rientrando alla Ruche udii il vagito 4769 1| misurarsi. Il Thiers, volendo rientrare nella capitale, aveva preparato 4770 13| dal foro di un orecchio e riescano dall'altro sciamando, quando 4771 9| come quando un passerotto riesce a volar via dalla gabbia; 4772 8| Console: «Questo è l'artista rievocato da Oscar Wilde nelle "Intenzioni"».~ ~« 4773 8| poltiglia la quale poi serve per rifar carta straccia».~ ~Il Console 4774 4| peso e portati belli e rifatti, dopo che chi vi aveva riposato 4775 12| narra.» A Cesare gli era rifiorita l'anima del fanciullo e 4776 4| indomani l'oltraggiosa parola rifioriva quasi che fosse stata scritta 4777 1| la guardia nazionale ha rifiutato di deporre le armi nelle 4778 9| Che sublime fonte di riflessione per noi!»~ ~«E d'ispirazione» 4779 6| appiattita di colore avorio, rifletteva la chiarezza del nulla. 4780 2| bastimenti, al flusso e riflusso delle bocchette nelle darsene, 4781 12| ospiti, fischia, digruma, rifrange; quand'egli mi tese la mano 4782 4| di pane e me la porse. La rifransi, ché l'avevo già mangiata 4783 13| foglie con l'acqua franta e rifranta sul greto. Le foglie buttaron 4784 11| parti abita Cappiello: mi rifugiai nel suo studio sontuoso, 4785 11| altana del mio studio era il rifugio di tutto: stracci, barattoli, 4786 7| piedi, l'uomo fu bevuto e rigettato con le braccia all'insù 4787 1| poi una doppia razione di righellate, e disse una frase: «Sospesi 4788 1| ciascuno dei potenti colpi di righello sulle dita, e rimandava 4789 10| muro si alzavano altre mura rigide e nude come quelle degli 4790 10| senso, l'uomo si alzava rigido e a passi di fantasma si 4791 8| un asino bendato, gira, rigira la ruota fintanto che la 4792 4| scantonare, poi girare, rigirare finché si sboccò in una 4793 8| Console; dopo aver girato e rigirato dissi: «La memoria degli 4794 4| conati di vomito biliosi mi rigonfiavano lo stomaco, una sete insaziabile 4795 9| erano di cuoio e il gran rigore della stagione mi costringeva 4796 11| casamento crematorio dai rigori del verno fu tramutato in 4797 10| sacco pieno, il di più lo rigurgitava biasciato sul pietrame. 4798 12| Pantheon, ma essi sono più rilassati di questo quadro in cui 4799 6| Egli era basso e grasso, rilassato, aveva certo cinquant'anni 4800 8| centuplicare questa varata di libri rilegati, con dedica, sacri e profani, 4801 8| caratteri celesti come il cielo, rilegato con fili d'oro come il sole. 4802 13| pane. Rospi verdi, gialli, rilucenti, godevano il fresco azzurro 4803 10| dei panconi del coro veder rilucere una testa di cera: «Maggiante, 4804 8| Un'altra sera mi trascinò riluttante alla Sorbona per ivi infliggermi 4805 1| di righello sulle dita, e rimandava gli scolari al posto senza 4806 10| testa sembra avulsa dal rimanente e i pensieri rompono nelle 4807 10| perché questi ricordi mi rimanessero pari dentro la piletta del 4808 2| cimelli degli alberi, e tante rimanevano impigliate nelle maglie 4809 8| tu vai a mangiare ed io rimango . Senza tanto studiare, 4810 13| guanciali; una seminata di penne rimaste su tutti i gradini delle 4811 12| fu palleggiato, tirato, rimbalzato.~ ~Le gretole delle persiane, 4812 11| di lamiera. I goccioloni rimbalzavano sulla stufa, su i disegni 4813 4| anche loro infreddoliti e rimbozzoliti. Uno aveva in dosso il sarrocchino 4814 3| Monsieur Jouta, un italiano rimbozzolito e imbastardito a Parigi. 4815 10| Sotto il portico d'una rimessa c'era ginocchioni un uomo 4816 4| vitellone colorito a lacca e la rimonta di vacchetta nera; erano 4817 8| schioppo, aggrovigliato dai rimorsi come Caino dopo aver scerpato 4818 12| una calza di napoleoni e rimpiattata poi nel fondo del saccone 4819 13| coll'istinto del cane che rinasce in noi quando siamo dispersi 4820 13| dilatare lo stomaco vuoto; rincasando, il sacco si svuotava come 4821 12| ingrugnature barbariche che rinceppano i volti rodiniani.~ ~Le 4822 8| signore membruto con una testa rinceppata, baffi alla D'Artagnan, 4823 9| tipo d'impiegato dal viso rinceppo restò a tavola, il Console 4824 9| sgualciti, sbiadite nel rinchiuso, si colorì tosto. Egli distrattosi 4825 4| gli amici non l'andavano a rinfrescare di scapaccioni; allora gonfio 4826 8| fuori ad arieggiarsi e a rinfrescarsi; invece, tacendo, poltrisce 4827 6| condurre questa vita?»~ ~Ringalluzzito dal mio silenzio e dalla 4828 13| nel lume. Dovevo essere ringiovanito di vent'anni quando bussai 4829 11| italiani, i larghi agi e la rinomanza strepitosa non lo hanno 4830 12| turbante il quale trae o rinsacca nella vagina una scimitarra 4831 4| espulsi da una stanza si rintanavano in un'altra, per poi, dopo 4832 8| colossale fantoccio stentai a rintracciare i suoi connotati. Egli reclinò 4833 13| vuoti e un tocco di campana rintrona nella nostra testa e tutto 4834 12| vien su dai sotterranei rintronando i cortili: quando passai 4835 8| con una voce che pareva rintronasse dentro un tinello gridava:~ ~« 4836 13| sulla panca, la città mi rintuonava ancora nel capo; pareva 4837 4| un giovane, dalla faccia rinvecchignita, una specie di quei San 4838 11| in un catinello per farla rinvenire. Nel frattempo affettai 4839 10| chioccolìo d'acqua come di un rio che stilli di un botro, 4840 8| monumento a Gambetta per riordinare nel cervello il bailamme 4841 12| sembra che implorino d'esser riparati nel tiepido salone centrale. 4842 4| Voilà votre atelier» e ripartì alla svelta.~ ~Presi visione 4843 12| risposi.~ ~Dopo degli anni, ripassai da Parigi: «Sai, Picasso 4844 8| sparì nella sua camera: dové ripassare a volo d'uccello le memorie 4845 8| fronte, ci si dava delle ripassate di ceretta; il povero Giovanni 4846 3| risedeva sul sediolo e ripesticciava i tasti e ritentava di cavar 4847 9| repubblicana doveva da tempo ripeterci il tormento del: «Circulez, 4848 1| altri arrembaggi; uscendo ripetevano in coro: «Siamo caldi!».~ ~ 4849 1| fuori del capo.~ ~«Lo sento» ripetevo cupo «e allora?»~ ~«La nostra 4850 8| diventino uomini normali.»~ ~«Ripeti questo» e curvo sul tavolo 4851 12| pescator di tramagli.~ ~Salita ripida de la Rue Lepique, sulla 4852 4| ottomane strippate, guanciali ripieni di penne che dalle sdrusciture 4853 3| bocca con la salvietta e la riponeva acciuccignata sul tavolo, 4854 12| illumina i volti dei pazienti. Riportai dalla visita questa strana 4855 9| dalla Francia che mi avrebbe riportato pari pari a casa mia.~ ~« 4856 12| al cielo. Il temporale mi riportò verso la via di Parigi.~ ~ ~ ~ 4857 4| rifatti, dopo che chi vi aveva riposato per tanti anni l'avevano 4858 6| vedendo che Sarti ci si riposava sopra.~ ~Egli colse questa 4859 10| gli occhi avevano già il riposo mortuario, la barba nera 4860 4| egli biastimava ed io lo riprendevo per fargli chiaro che quelle 4861 13| guardò avido il mio letto.~ ~«Riprendo tutto io.»~ ~«Se vuoi.»~ ~ 4862 11| inghiottito dalla notte. Ripresi la via della Ruche con un' 4863 12| fuori; è il Gigante che gli ripugna amalgamarsi al groviglio 4864 12| è un intruglio d'orrido ripugnante: degli spauracchi imbottiti 4865 2| dentro terra ferma destano ripugnanza al marinaio. Egli, quando 4866 8| una pezzuola di bucato per ripulirli dalla panna.~ ~«Questa è 4867 13| Le giogaie della Svizzera ripulite dalle aure fresche, spiccavano 4868 3| accostava alla vetrata, ne ripuliva un pezzetto dalla panna 4869 12| collezione dei suoi, stampati sul Rire. Io mi sforzai di ripetere 4870 11| crollata sotto uno scroscio di risa di Daumier.~ ~In mezzo a 4871 10| venerazione dei fedeli.»~ ~Risalire in arcione quando le campane 4872 12| macchia sulla parete e ci risaltarono gli occhi smaltati di bianco.»~ ~« 4873 8| entrando in camera feci una risata strepitosa.~ ~La mattina 4874 11| vecchie sfibrate non le potevo riscaldare con il mio alito che era 4875 12| Cesare. Al tepore delle sale riscaldate, il cervello si spollinò. 4876 6| salto dall'ottomana. Io mi risciacquavo nella tinozza immergendovi 4877 4| capì. Lasciò le stecche, si risciacquò le mani in una secchiella 4878 13| sedile. Mentre guardavo, mi riscosse un urlo:~ ~«Arona!»~ ~Ostentando 4879 10| Beato te. Ti abbraccio e riscriverò più a lungo.~ ~ ~ ~Ritornai 4880 11| nera e squamosa, i tendini risecchiti erano lividi: l'animale 4881 3| una cagna.~ ~Allora Gota, risedeva sul sediolo e ripesticciava 4882 11| vestito di nero con quel risegolo giallo sulle costure dei 4883 12| Dirimpetto c'è una saletta riservata ai pittori stranieri. Con 4884 9| I grandi naufragi sono riservati ai grandi vascelli» disse 4885 12| ricoprono fino al tetto e risgrondano dalle canale sui basamenti 4886 8| fianco al calamaio, sopra una risma di carta c'erano un paio 4887 8| labbra sfiorite, evocavano il riso d'un teschio; io gli contrapponevo 4888 2| crocchiavano, i fori delle gubìe risoffiando il vento pareva si dolessero; 4889 11| pezzetto di carbone, presi la risoluzione di scaldare quella bobbia 4890 2| dei marinai. Le città non risonanti del possente ànsito del 4891 3| sopravveniente calura non le risospinse, qualcuna col suo uomo, 4892 4| preti, davano il senso che i rispettivi proprietari si fossero smusati 4893 9| questo spettacolo.» S'inchinò rispettosamente e s'avviò passo passo verso 4894 11| pomeriggio, quando da noi risplende il sole e si avvicina pacato 4895 8| per scrivere a casa: "Rispondete, Hôtel du Pantheon".~ ~Anch' 4896 1| urlava:~ ~«D-a?»~ ~«Da» rispondevamo tutti in coro.~ ~«B-e?»~ ~« 4897 8| letto in un libro.»~ ~Queste risposte secche disorientavano il 4898 4| cancri, orbite vuotate dalla rissa, occhi bruciati dalla sifilide, 4899 13| sentì che abitavo alla Ruche risté un po' dall'appuntare, sospirò 4900 13| ammannite nelle vetrine, mi ristoravo con l'alito del brodo che 4901 13| bramiti delle sirene, i risucchi dei silos, i cumuli delle 4902 10| scotere da questa voce che risuonava sotto la vôlta col tono 4903 3| che le parole, le quali risuonavano presso a poco come alcune 4904 11| potente opera di Balzac, mi risuscitava nella mente il ricordo di 4905 13| e la testa dondola. E ci risvegliamo sdraiati sopra un marciapiede 4906 8| d'anatomia, Mantegna un ritagliatore di figure con la forbice; 4907 10| due guardie per cacciare i ritardatari, alcuni s'appollaiavano 4908 5| della concierge. La megera riteneva il vecchietto complice necessario 4909 8| le mie lezioni.~ ~«Ma io ritengo che la tua sia un'intossicazione 4910 3| ripesticciava i tasti e ritentava di cavar fuori dalla gola 4911 3| ma te no».~ ~Confessioni, riti, altari.~ ~«Il figlio sì, 4912 8| baffi di ghiro acuminati e ritinti, vicino a lui la moglie 4913 13| Però fu mestieri che mi ritirassi a contemplar la patria dal 4914 8| dopo cena i commensali si ritiravano in un salottino, il ragazzo 4915 11| intento a compiere questo rito sull'altare della fame quando 4916 8| un litografo e Ingres un ritoccatore di fotografie, Delacroix 4917 7| accoppiano, s'allontanano, ritornano, descrivendo larghe elissi 4918 4| otto o nove chilometri. Ritornarono più tardi, stanchi macinati, 4919 12| di quest'acqua, oggi sono ritornati col filo a piombo a reticolare 4920 13| sangue pesante; slegato ritornavo verso l'orrido casone, divoravo 4921 8| cappotto e la testa nelle ritorte della sciarpa dei Pirenei, 4922 7| cigolò, si scosse, i cavi ritorti alle teste dei pali tesandosi 4923 6| Parigi diretto a Londra onde ritrarre l'effige dell'altro Cesare, 4924 6| incauto visitatore il quale si ritrasse di tre passi. Avevo al collo 4925 8| esce, anche Goya coi suoi ritratti pulimentati sembra normale 4926 7| parabarche batter l'acqua come ritrecini. Tutto il corso del fiume 4927 2| carestia di vino: ce ne fu a ritrecino. Quando la torre suonò i 4928 1| Ventimiglia, Roma, finché io mi ritrovai, in qualche modo, pittore 4929 1| La sua bottega era il ritrovo di tutti i reduci dalle 4930 13| mi fece aspettare un'ora, ritto. Egli scriveva, poi alzò 4931 4| sotto: infatti, dopo poco si riudirono giù i lagni del suo violino.~ ~ 4932 10| bestia massacrata, poi si riudivan gorgogliar le parole senza 4933 8| vedendo questi gruppetti riunirsi nel fondo della chiesa ci 4934 13| penitenze e digiuni, in un mese riuscii ad appicciare il viaggio.~ ~ 4935 13| facchino della stazione. Quando riuscirono a infilarlo dentro, egli 4936 13| come dal paralitico e non riusciva a infilarsi il collo in 4937 12| disinteressatamente d'aria?~ ~Picasso rivaleggia ora con la pittura dell' 4938 7| vista. A pochi metri dalla rive della Senna dentro un grande 4939 1| signor Cesare ed il mio rivedendoci non poterono trattenere 4940 11| ero ragazzo, a Milano e ne rivedevo la copertina: un ciuffo 4941 6| Dopo qualche giorno fu riveduto davanti alla porta del mio 4942 6| quale gli fece la miracolosa rivelazione, che Sarti urlava stupito: « 4943 8| tracciati dal vento, le rivelazioni di Dio, e invece acciechi 4944 7| denso di caligine, la sera, riverberato dai milioni di lumi, diviene 4945 11| farmi salire, fece una larga riverenza ai miei stracci. Cappiello 4946 11| impiantito è di pietra serena, la rivestitura delle pareti è di marmo 4947 6| forchetta. Quando me lo rividi davanti, aveva un viso sconturbato: « 4948 9| rivoltella. La padrona non rivinceva a raccontare ai clienti 4949 6| sodo dalla mia parte, si rivolgeva a Musacchio. Ratalanga aveva 4950 12| ancora la fronda alta sempre rivolta al cielo. Il temporale mi 4951 9| immani sogni geometrici, rivolti dagli uomini verso i termini 4952 11| cadenzata e con lo sguardo rivolto contro di me. Uomini e cose 4953 3| cuscinetto di termogene, rivoltolava sempre per la bocca delle 4954 3| di quella brava gente si rivoltolavano fra l'erba, si inseguivano 4955 9| Società al domani della Rivoluzione abitava alla Rue Brocart; 4956 8| è piantare i denti nelle rocce.»~ ~Il Console mi credeva 4957 3| venerazione soltanto per San Rocco, il venerato protettore 4958 5| rotolìo del carro pareva la rodesse come un tarlo alacre. Il 4959 10| pescavano ossa che tosto rodeva e scarniva difendendosi 4960 12| barbariche che rinceppano i volti rodiniani.~ ~Le articolazioni dilogate, 4961 4| come la groppa di un cane rognoso, copertoni incuoiati, pentoli 4962 1| Cesare mischiava delle figure romantiche avvampate dalla sua passione. 4963 12| in tono minore come una romanza lene cantata a fior di labbra, 4964 3| Saint-Denis, nel ruolo di romanziera, sotto il nome di "Mimì 4965 13| nepitella ruvida, cespugli di rombice, salvia e trifoglio, s'annodavano 4966 2| Quando il mare in tempesta rompeva sulle calate del molo, le 4967 11| vapori se i gorghi che si rompevano nei piloni di pietra non 4968 10| dal rimanente e i pensieri rompono nelle conchiglia degli orecchi 4969 9| sinibbio doveva sembrare una roncola insaguinata. Non so per 4970 10| velloso, con le gambe scarne roncolite si teneva ai ferri del sedile 4971 12| grevi nelle carni, i piè roncoliti e i piatti, i gesti pesanti, 4972 4| gli orecchi della coda a rondine gli frustavano i tendini 4973 13| cantavano notte e giorno. Le rondini e i passerotti le trapuntavano 4974 3| corrispondenza: il satrapo obeso, ronfando lento e cadenzato come un 4975 6| violetta. La vecchia vi ronfava per suscitare delle lingue 4976 10| una carogna e il moscaio ronza e bofonchia, tale si udì 4977 12| sembrò cercare un moscone che ronzava per la bottega: con questi 4978 3| faceva gemere, lamenti che ronzavano come mosche intorno all' 4979 10| bofonchia, tale si udì un ronzìo uscire da quelle anime perse. 4980 13| lecci neri. La cruda terra rorida di guazza divenne vermiglia 4981 6| signora Johnson, come a un rosario:~ ~«God hèavens, help!»~ ~« 4982 12| di rame, carnagione linda rosea, occhiali a stanghetta, 4983 2| solitudini dei mari polari, rosi dalla salsedine, al cospetto 4984 10| Sul rovescio, un teschio rosicchiato brucato fino alle radici 4985 3| il bricco del latte e a rosolare delle fettuccie di pane 4986 4| occhiello per far sì che quella rosolina di seta che illuminava il 4987 11| terra, erano tenui come rosoline di campo che si sfogliano 4988 6| cravatta color San Giuseppe, rossagranata. L'acconciatura delle vesti, 4989 9| capo in cui un tempo aveva rosseggiato il tarbuscio rosso, ora 4990 10| dal vomere nel deserto, rosseggiava sul grigiore della terra, 4991 4| Donatello, Mino da Fiesole, Rossellino, Desiderio da Settignano, 4992 10| azzurre, celesti, bianche, rosso-sangue erano scritte su topponi 4993 11| l'arco il cielo aveva il rossore cupo dell'incendio, dirimpetto 4994 9| il ghiaino tritato dalle rote, un turbine di volontà implacabile 4995 10| si drizzarono, le braccia rotearono, le bocche si spalancarono 4996 4| non gli oltrepassava la rotola dei ginocchi, malgrado che 4997 13| Risalii nel mio studio, rotolai i disegni che portai a nascondere 4998 12| sono ingombri di mostruosi rotoli di carta.»~ ~«Narra.»~ ~« 4999 13| pozzo si tirò su da sé, rotolò tremante sulla terra e fu 5000 11| slabbrate di Herman Paul, le rotondità obese e tagliuzzate di Léandre, 5001 4| era stata costruita coi rottami degli edifici abbattuti 5002 12| e la mancina inerte alla rotula, in estatica contemplazione,


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