Camillo Golgi
Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso

CAPITOLO V Sulla fina anatomia del grande piede d'Hippocampo.

2. Appunti alla descrizione macroscopica del gran piede di Hippocampo.

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

2.
Appunti alla descrizione macroscopica
del gran piede di Hippocampo.

1. La massima parte degli anatomici relativamente alla fascia dentata si limita a descriverne l'aspetto e la situazione sua nel solco risultante dall'introflessione del Subiculum, senza occuparsi della sua derivazione e dei suoi rapporti; altri invece e tra questi Henle, Krause, Luys, ecc., s'occupano anche di questi argomenti, notando come l'origine della lamina grigia formante la fascia dentata, si debba ricercare all'estremità posteriore della superficie superiore del corpo calloso.

Secondo la descrizione di Henle, che tra gli anatomici è quello che tratta l'argomento con maggiore dettaglio, la fascia dentata incomincia sotto forma di uno straterello di fibre longitudinali dello spessore di 0,25 mm nella superficie superiore del cercine del corpo calloso, ricoperto dal margine sporgente del Gyrus fornicatus. Tale fascetto cominciando alla superficie inferiore del cercine, presenterebbe un graduale aumento di volume, aumento prodotto da sostanza grigia che s'insinua fra le fibre longitudinali e le trasversali del corpo calloso, sollevandole e divaricandole.

Krause, invece, fa derivare la fascia dentata da uno straterello di sostanza grigia, che dalla corteccia del Gyrus fornicatus s'estenderebbe alquanto nella superficie superiore del corpo calloso (Fasciola cinerea cinguli).

Le osservazioni mie sulla derivazione e rapporti della fascia dentata mi permettono di dichiarare inesatto quanto in proposito è detto dai due citati anatomici.

Il cordone di sostanza grigia formante la fascia dentata ha bensì origine dalla superficie superiore del Corpo calloso, ma il suo incominciamento non è un fascetto di fibre nervose, come asserisce Henle, né un'espansione della sostanza grigia del Gyrus Fornicatus, come vuole Krause. Sulla superficie superiore del corpo calloso la fascia dentata si continua con due striscie di sostanza grigia, che troviamo sviluppate a seconda degli individui ed a seconda delle varie specie animali, e che decorrono a lato del tenue solco esistente lungo la linea mediana del corpo calloso, striscie che sotto il nome di Striae longitudinales mediales o Nervi di Lancisi, sono da tutti gli anatomici descritte come constanti di fibre nervose longitudinali, mentre invece essenzialmente constano di sostanza grigia disseminata di numerose cellule gangliari.

Su questo argomento ritornerò con altra speciale nota alla fine di questo lavoro; in proposito devo però aggiungere, che anche parla di rapporti esistenti tra la fascia dentata e le Striae longitudinales mediales, ma egli pure ritiene tali strie esclusivamente formate da fibre nervose longitudinali.

2. Questo secondo aspetto appunto si riferisce all'andamento della così detta lamina medullaris circonvoluta, o lamina nucleare (V. Tav. XV, XVII e XVIII, e.e.e.)

Relativamente a questo foglietto di sostanza bianca che, come si disse, rappresenta la continuazione della substantia reticularis alba sulla superficie profonda della lamina grigia circonvoluta, tanto Henle quanto Krause asseriscono che essa va ad unirsi colla sostanza bianca formante la fimbria. Anche quest'asserzione è erronea.

Se nelle sezioni trasversali del gran piede di Hippocampo, seguiamo l'andamento della lamina nucleare, non è difficile rilevare, anche ad occhio nudo, che essa mentre decorre sulla superficie esterna, non ventricolare, della lamina grigia circonvoluta va gradatamente assottigliandosi, rimanendone però una traccia fino in corrispondenza della seconda curva di tale strato grigio (quella che accade a livello della fimbria). A questo punto il residuo della lamina nucleare, sempre mantenendosi nettamente separata dalla sostanza bianca formante l'alveus e la fimbria, essa pure s'incurva, per entrare nell'apertura dell'arco risultante dalla sezione ottica della fascia dentata. Ivi, espandendosi, scomparisce, senza che, massime ad occhio nudo, si possa precisare in qual modo ciò avvenga.

Dall'altra parte della lamina grigia circonvoluta poi (superficie ventricolare del gran piede di Hippocampo), havvi un cono di fibre nervose che emana dal corpo frangiato (V. Tav. XVII.ª e XVIII.ª h), ma questo non attraversa mai lo strato grigio in questione, ed il suo internarsi evidentemente è soltanto in relazione alla curvatura che lo strato medesimo subisce per occupare il vano limitato dalla fascia dentata.

Tutte queste particolarità, che, ripeto, sono chiaramente rilevabili anche ad occhio nudo, offrono un interesse notevole per la conoscenza della probabile significazione fisiologica della lamina midollare circonvoluta; e in proposito fin d'ora noto che questi reperti macroscopici sono in esatta corrispondenza coi reperti microscopici che esporrò più innanzi.

3. Relativamente al concetto generalmente adottato intorno all'insieme del grande piede di Hippocampo, che cioè esso semplicemente risulti dall'introflessione di una sola circonvoluzione, credo di dover parimenti notare esservi una inesattezza.

Alla sua formazione invece concorrono due circonvoluzioni così distinte l'una dall'altra, come forse non v'ha esempio in altre circonvoluzioni. La distinzione risulta, innanzi tutto, almeno per una delle due loro superfici, dallo spazio che sempre esiste tra l'una e l'altra, spazio che suol essere occupato da un prolungamento della pia o da un vaso sanguigno; in secondo luogo, dall'origine diversa dei due strati grigi e diverso andamento dei fasci nervosi a ciascuna di esse destinati. In proposito voglio fin d'ora aggiungere che la distinzione è poi confermata dallo studio microscopico, il quale dimostra come nei due strati esistano tipi affatto diversi di cellule nervose. Infatti nella lamina grigia circonvoluta esistono cellule gangliari che non presentano essenziali differenze rispetto a quelle della corteccia (cellule piramidali). Nella fascia dentata invece, esistono elementi piccoli, globosi, di fisionomia tipica e che hanno nessun riscontro con quelli della lamina circonvoluta in questione e della corteccia del cervello in generale.

A completare la differenza s'aggiunge la disposizione affatto diversa, delle cellule nei due strati. Nella fascia dentata la disposizione degli elementi cellulari è assolutamente inversa a quella che si verifica nelle circonvoluzioni in generale, non esclusa quella dell'Hippocampo; infatti se in una sezione del grande piede di Hippocampo confrontiamo i relativi due strati grigi (fascia dentata e lamina grigia circonvoluta) in essi s'osserva una disposizione delle cellule gangliari quale appunto potrebbe verificarsi in due circonvoluzioni opposte, che si tocchino colla superficie libera (V. Tav. XIX.ª e XX.ª).

4. Dalla descrizione che del grande piede di Hippocampo viene fatta da Henle, da Krause, da Meynert, Huguenin, ecc. risulta che questi osservatori, non soltanto ammettono che la fascia dentata sia in diretta continuazione, anzi un'espansione della lamina grigia circonvoluta, espansione che verificherebbesi allo scopo di occupare lo spazio risultante dall'introflessione del subiculum, ma essi ben anco considerano lo strato di piccole cellule della fascia dentata come un corrispondente dello strato più superficiale di piccole cellule piramidali del subiculum e della corteccia del cervello in generale. Dopo quanto ho detto nella nota precedente (3) parmi superfluo l'intrattenermi ancora a dimostrare che quest'asserzione è affatto opposta al vero. La fascia dentata deve essere invece considerata come una seconda circonvoluzione, la quale, sebbene sottile, è per lo meno altrettanto distinta quanto lo è lo strato grigio circonvoluto.


«»

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2010. Content in this page is licensed under a Creative Commons License