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CAPITOLO V Sulla fina anatomia del grande piede d'Hippocampo. 5. Gran piede di Hippocampo dell'Uomo. |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
5.
Gran piede di Hippocampo dell'Uomo.
Se mi accingessi ora a descrivere in tutti i suoi dettagli anche il piede di Hippocampo dell'Uomo, farei cosa veramente superflua, giacchè non potrei che ripetere quanto ho già esposto intorno al piede di Hippocampo del coniglio. E invero eguale è il numero, come eguali sono i vicendevoli rapporti degli strati, eguale è l'andamento dei fasci nervosi, come pure sono eguali le particolarità morfologiche di struttura, disposizione e rapporti che si riferiscono agli elementi.
Le sole notevoli differenze si riferiscono:
1. Al diverso sviluppo dei singoli strati.
2. A qualche affatto secondaria modificazione nella disposizione degli elementi cellulari e corrispondente modificazione dell'aspetto.
3. Ad alcune differenze (parimenti affatto secondarie) di forma delle cellule gangliari, che popolano lo strato grigio circonvoluto.
Quanto al grado di sviluppo dei diversi strati, naturalmente havvi una considerevole prevalenza nell'uomo, sebbene debba dirsi che, in confronto dell'intera massa cerebrale, così nel coniglio, come nel cane, bue, gatto, ecc. quest'eminenza è di gran lunga più sviluppata che nell'uomo. S'intende poi che la complicazione degli strati è in proporzione diretta col grado del loro sviluppo e che quindi nei diversi strati del piede di Hippocampo dell'uomo, notasi una complicazione molto maggiore che negli strati corrispondenti del coniglio.
Le modificazioni relative alla disposizione, si può dire che riguardano soltanto lo strato grigio circonvoluto.
Mentre, come s'è veduto, nel coniglio il passaggio dal Subiculum alla lamina circonvoluta è contrassegnato specialmente da ciò, che i corpi delle cellule gangliari nella seconda vanno disponendosi in una regolare striscia, nell'uomo invece accade che, anche nel passaggio, le cellule mantengonsi distribuite in tutto lo strato come si trovano nel Subiculum al più presentando un certo grado di serramento degli ordini. È poi da notarsi che nella zona introflessa (porzione ultima dello strato circonvoluto, o zona abbracciata dalla fascia dentata), la considerevole quantità di cellule che vi si trovano ammassate rende difficile il poterne rilevare la disposizione. A prima impressione le cellule gangliari si presentano irregolarmente disposte e di forma affatto atipica (con innumerevoli prolungamenti diretti in ogni senso); è solo studiando sezioni accuratamente eseguite, facendo molti riscontri e sopratutto ponendo mente alla direzione del prolungamento nervoso, che si può coordinare la loro disposizione con quella delle precedenti parti dello stesso strato, spiegando l'apparente irregolarità col fatto dell'introflessione.
Le differenze di forma delle cellule nervose che si possono rilevare confrontando lo strato grigio del piede di Hippocampo umano col corrispondente strato del coniglio, consistono soltanto in ciò, che nell'uomo, passando dalla corteccia del Subiculum nello strato circonvoluto, le cellule gangliari conservano la tipica forma piramidale (Veggasi Tav. XVI.ª), mentre invece nel coniglio i corpi triangolari o piramidali nel disporsi nell'accennata striscia regolare, presentano un allungamento della base in guisa da avvicinarsi alla forma fusata od ovale. Nel coniglio poi a render notevolmente diversa la fisionomia delle cellule dello strato circonvoluto in confronto di quelle del Subiculum, contribuisce pure il vero pennello di prolungamenti che le prime inviano nella direzione dell'epitelio ventricolare.
Tenendo conto del fatto, veramente essenziale, che nell'uomo i rapporti delle cellule gangliari dei diversi strati dell'eminenza in questione (mediante il prolungamento nervoso) colle fibre dell'alveus, della fimbria e della lamina circonvoluta, sono identici a quelli già descritti pel coniglio, io non esito ad ammettere che le notate modificazioni della forma delle cellule gangliari quasi non siano che accidentalità subornate alle condizioni di sviluppo ed ai legami nutritivi dei corpi cellulari.