Capitolo

 1       I|           M'ha detto anche che non c'era niente di più bello dei
 2       I|           Gli uomini, le cose; non c'è niente di sicuro. La vita
 3       I|           tradimento continuo. Non c'è che quella povera Miss
 4       I|            di una folla brillante. C'erano adesso, nel gran cerchio
 5       I|       bianca...» Palla bianca? Non c'è dubbio: un globo d'alabastro,
 6       I|            resi cupi dall'inverno. C'è parso che, con una persona
 7      II|       nozze alla porta di Maillot. C'era nel corteo una guardia
 8      II|            a letto.~ ~Secondo lui, c'era del vero, in quel che
 9      II|           colla luna in fondo. Non c'è tutte le sere; ma ci ritorna
10      II|         questa luna di Parigi, non c'è gusto a frequentarla. Non
11     III|        sincero. Confessate che non c'è nessuna riforma da fare,
12     III|    condurre dagli avvenimenti. Non c'erano che gli imbecilli,
13     III|        carattere e della vita. Non c'è poema  romanzo d'avventura,
14     III|           In una parola, – dissec'era del mostro in quell'uomo.~ ~–
15     III|      morale e della giustizia.~ ~– C'è un principio fondamentale; –
16     III|        rifugiato sotto la tettoia. C'era Le Ménil. Ero di cattivo
17      IV|        anno scorso, a quest'epoca, c'era  una bella compagnia.
18      IV|             una bella compagnia. C'erano con lei le sue due
19      IV|    straordinario! I miei capricci! C'è forse qualche altra cosa
20      IV|         prima racchiudeva quel che c'era di più segreto e di più
21      IV|       quattro volte per settimana. C'erano stati dei mesi in cui
22       V|         con un risolino secco, che c'era ben tempo a scegliere
23       V|          signora Marmet, e che non c'era niente di male in questo.~ ~–
24       V|           fare le sue valigie. Non c'è che il suo cane che la
25       V|          lei, che nella realtà non c'era  Carmelo della passione,
26      VI|           parte, e che dappertutto c'erano dei topi, reali o simbolici,
27      VI|        sempre e non ci andava mai. C'era anche il Museo, dove
28     VII| diciassettesimo secolo. Prima, non c'erano che i buoni corpi di
29     VII|          prudente; certe volte non c'erano che cinque o sei morti
30     VII|            alla guerra, almeno non c'erano forzati; si facevano
31       X|             disse Choulette. – Non c'è niente di meglio che lavorare
32       X|        voleva bruciarle tutte.~ ~– C'erano già – egli disse –
33       X|           Oh! – disse Teresa – non c'è niente di straordinario
34     XII|           mi sorprende, perchè non c'è la consuetudine di scegliere
35     XII|             Li contemplava come... C'è una parola francese bellissima
36    XIII|       disse Miss Bell. – È lui che c'insegnerà quel che dobbiamo
37     XIV|      saggezza al signor Choulette. C'era ad Atene un calzolaio
38    XVII|     signora!~ ~Tuttavia ammise che c'erano diverse strade per
39    XVII|                 Cara, al mondo non c'è un uomo abbastanza squisito
40     XIX|      Chénier?» E voi avete detto: «C'è il suo ritratto: una Levantina
41     XXI|           non sapete che a Firenze c'è l'uso di festeggiare la
42     XXI|          il Lungarno Acciaiuoli... C'era stata di sera, e rivedeva
43     XXI|       rimase in piedi.~ ~– Teresa, c'è qualcosa che io non so.
44     XXI|              chiaramente, intendi? C'è qualcosa fra noi. Non so
45     XXI|           Voglio saperlo. Che cosa c'è?~ ~– Ve lo dico, amico
46     XXI|             Ve lo dico, amico mio, c'è che io non sono una donna
47     XXI|           me: io ero tutto per te. C'erano dei momenti in cui
48     XXI|     invento, dimmi un po'? Oh! non c'è dubbio: tu mi amavi. Lo
49     XXI|        tornò furioso.~ ~– Che cosa c'è? Voglio saperlo.~ ~Teresa
50     XXI|            tempi d'autunno, in cui c'è del sole e del vento. È
51     XXI|            di moscato spumante. Ma c'era sul tavolino una bottiglia
52    XXII|        Trovatevi alla stazione.»~ ~C'era andata. Lo vide in un
53    XXII|            un uomo devoto? Perchè? C'è tanta gioia e tanta bellezza
54   XXIII|      vissuti. Non ne parliamo. Non c'è niente di cui io possa
55   XXIII|             Perchè?~ ~– Perchè non c'è nel sangue, nella carne
56   XXIII|           geloso. So bene quel che c'è nella mia gelosia. Quando
57   XXIII|       sarei riconoscente. Che cosa c'è di più legittimo, di più
58     XXV|    Follemente inquieta, quando non c'era niente per lei alla posta,
59    XXVI|         Non mi avevi detto che non c'erano più attrattive, quando
60    XXVI|         più attrattive, quando non c'erano più segreti.~ ~Egli
61    XXVI|            rumore del bilancere.~ ~C'erano ai muri due ritratti.
62   XXVII|            corpo, in tutta te, non c'è nulla che non mi sia prezioso.
63   XXVII|       infinitesima parte di te. Mi c'intesterei stupidamente,
64    XXIX|            certo, si è che lei non c'era. I cavalli e gli amatori
65     XXX|           sull'acqua. Peccato: non c'è che lui che sappia dirigere
66    XXXI|          affari. Sapeva appena che c'erano due Camere. È stato
67    XXXI|      parlamentare; insegnargli che c'era una commissione dell'
68    XXXI|          mia vita. Non ridete. Non c'è nulla più del dolore che
69   XXXII|               Guardate, Larivière; c'è in quel palco, a destra,
70  XXXIII|           un po' sgomenta.~ ~– Non c'è fretta, amico mio. Vedremo
71   XXXIV|           suo marito era ministro. C'erano per lei dei mucchi
72   XXXIV|          Sapete bene che, poi, non c'è stato altro.~ ~– Poi, l'
73   XXXIV|       ombra un bagliore.~ ~– E non c'è modo di farvi sentire che
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