Capitolo

 1       I|           vellutate. Il tedio del cielo e dell'acqua si riflettevano
 2      II|         Già, nelle lontananze del cielo, le prime stelle scintillavano.~ ~–
 3      II|          di amare perchè aveva il cielo in fondo, non troppo alto,
 4      IV|           in un'arcata aperta sul cielo, si ricordò il mazzo di
 5      IV|          e scoprono una parte del cielo.~ ~Egli le disse che l'aveva
 6      IV|       disse – anche a Firenze, il cielo è lontano, altissimo, molto
 7      IV|   bellezza di Venezia sta nel suo cielo e nelle sue donne. Le Veneziane,
 8      IV|            riposa sulle acque. Il cielo era limpido. Le luci della
 9       V|  Martin-Bellème alzò gli occhi al cielo.~ ~Vence domandò se non
10       V|       perle.~ ~– Sì, a Venezia il cielo è colorista. A Firenze è
11       V|       vecchio autore ha detto «Il cielo di Firenze, leggero e sottile,
12      VI| tartarughe nere sotto l'acqua del cielo. Pensava, e i suoi pensieri
13      VI|           colle pietre cadute dal cielo. Questo, lo aveva condotto
14     VII|   canocchiale, un piccolo arco di cielo. Grande come la mano, era
15     VII|      assurde che salgono verso il cielo contorcendosi, come noi,
16    VIII|         per primo fece cantare il cielo sulle nostre teste. È d'
17    VIII|          l'infinito delizioso del cielo l'attrasse: seguì nelle
18    VIII|         nuvole s'infiammavano nel cielo.~ ~La signora Marmet starnutò.~ ~
19       X|           i campanili, faceva del cielo un immenso strumento di
20       X|        faceva orrore sotto il bel cielo d'Italia. Poi, nel languore
21       X|     bellezza uscì dalle tombe, il cielo cristiano apparve triste.
22       X|            Per lui, la terra e il cielo di Firenze non dovevano
23      XI| Vallombrosa, quasi fluide come il cielo. Giacomo Dechartre la guardava.
24     XII|    sorrise. Ma era pensierosa: il cielo le sembrava tetro, le strade
25      XV|           vecchia chiesa, vide il cielo, che, spazzato, dal vento
26    XVII|           delle virtù dilette dal Cielo. Basterà loro un rapido
27     XIX|          si vedevano elevarsi nel cielo i fusi neri dei cipressi,
28     XIX|          alla Vergine, che, in un cielo pallido, ricevè da Dio Padre
29      XX|        gioia leggera scendeva dal cielo sulla terra. Teresa e Giacomo,
30    XXII|         un po' di terra e un gran cielo? Ma ho torto a farvi un
31    XXII|           nelle lagrime di cui il cielo bagna i frutti degli alberi,
32    XXIV|  favorevolmente dalle signore, il cielo ha pietà di me; mi risparmia
33    XXIV|          città e le montagne e il cielo vogliono esser rimpianti
34    XXIV|           l'Umbria verde e il suo cielo umido. Si ricordava Assisi,
35    XXIV|     radure che scoprono un po' di cielo con delle nuvole bianche.
36    XXIV|        sora luna e le stelle:~ in cielo l'hai formate chiare, preziose
37    XXIV|      questo cantico sale verso il cielo come l'eremita zoppicante
38     XXV|          tutta la mia carne, e il cielo e la terra, non gridino
39    XXVI|     abbiamo visti poi, al potere. Cielo! come sono ripugnanti! Il
40   XXVII|         campi su cui si stende un cielo fine, solcato dal fumo delle
41   XXVII|         sera d'estate riempiva il cielo, la terra e l'acqua.~ ~Teresa
42  XXVIII|  delizioso di tutto l'azzurro del cielo e dei fiori, le tue labbra
43    XXIX|          che non ti conoscono. Un cielo, delle montagne, degli alberi,
44     XXX|      occhi. La notte scendeva dal cielo, le prime stelle tremolavano
45     XXX|    infanzia. Il Cigno elevava nel cielo la sua croce di stelle e
46    XXXI|           il sole trascinasse nel cielo umido il suo disco raffreddato;
47  XXXIII|         vagamente gli angeli e il cielo azzurro dipinti sul muro,
48  XXXIII|           pallida si spandeva nel cielo nuvoloso. Credette che fosse
49  XXXIII|      invisibile e muta cadeva dal cielo livido. Ad un tratto, una
50  XXXIII|           Corse alla finestra: il cielo era nero e confuso colla
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