Poesia

 1       1|  Magazzino di mode, a cui sul labbro~ ~Suonano eterni, ed in
 2       2|       L'estrema parola che il labbro parlò.~ ~È vile chi trema
 3       2|   stretta,~ ~T'ha chiamata il labbro, mia!~ ~La tua lagrima sincera~ ~
 4       3|  eterno concento... Ancor sul labbro~ ~Mormorava la supplice
 5       4|       del sorriso, a mezzo il labbro~ ~Troncava il detto che
 6       6|       scendeva nel core, e il labbro muto~ ~Una prece scioglieva,
 7      11|       affabile~ ~Sovra il mio labbro errava.~ ~Ti specchia nelle
 8      13|   MADRE!~ ~ ~ ~Come dolce sul labbro risuona,~ ~Come cara favella
 9      13| allarga e distende.~ ~Di quel labbro un accento fugace,~ ~Sol
10      14|       dolcezza,~ ~Quando quel labbro roseo~ ~Sulla mia gota ardente,~ ~
11      18|      contento,~ ~Dolce era al labbro emettere~ ~Di padre il nome
12      18|    Che può ridire appena~ ~Il labbro schiavo al cor.~ ~Allor
13      21|       intende,~ ~E sciolga il labbro una fervente prece~ ~A chi
14      22|        ammutolito~ ~Tacque il labbro... d'un sguardo si fissaro~ ~
15      22|   millantata ognora a fior di labbro~ ~A pochi siede in cor,
16      23|    dal suolo levò,~ ~Fremè il labbro interrotto un accento;~ ~
17      23|        Convulsi fremono~ ~Sul labbro i detti,~ ~E una bestemmia~ ~
18      23|          Dove sentiva~ ~Da un labbro amato~ ~Il dolce tocco~ ~
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