Ulisse Barbieri
Poesie varie

IL MIO IDEALE

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IL MIO IDEALE

 

Raggio divin, fatidico,

Onde il mio core ha vita,

Da cui supremo ha un palpito

Quest'anima rapita

Nel tuo sorriso ingenuo

Fulgi dinanzi a me.

Non vo' di gemme splendida

La tua leggiadra chioma.

Neppur quel turpe fremito

Che voluttà si noma,

Ma sol d'amore un'estasi

Ch'abbia d'amor mercè.

Anche la fiamma spegnesi

Quando la brezza tace,

Manda un baglior dal cenere

E come morta giace,

Se le scintille tremule

Dal vento non s'aizzar.

Faro che il guardo trepido

Attira del nocchiero

E fra le cupe tenebre

Additagli il sentiero

Che dai sconvolti turbini

Salvo lo può guidar,

Fulgi tu a me nel dubbio

Senso che il cor m'invade,

Fa che ti possa scorgere

Angiolo di pietade,

Tendi la mano al misero

Io t'ergerò un altar! ...

Ahi!... che piangendo cercoti!...

Invan scorrendo spazi

La fantasia si svincola,

Che sol rinviene strazi,

Onde più mesta tacesi,

Illanguidisce e muor.

Forse ancor tu nel roseo

Abisso che dischiude

Fra le carole dubbie,

La vittima che illude

La menzognera insania

D'un stuolo ingannator,

Sparisti, e già nel trivïo

Gemi avvilita e impura,

Obliando stolta, e misera,

Divina creatura

Che di più eletto spirito

T'aveva adorna il ciel!...

Forse senz'una lagrima

Fra il numero dei tanti

Che perché puri e poveri

Muoiono non compianti,

Per te adorata vergine

Si schiuse il cupo avel?...

E nel sorriso angelico

Dell'occhio tuo sereno,

Priva d'un cor che tenero

Ti comprimesse al seno,

Chiudesti la tua povera

Vita, anelando al ciel.

Eppur ti cerco o magica,

Opra di Dio primiera,

A cui già scioglie l'anima

Fidente una preghiera,

Che senza te l'esistere

Insopportabil m'è.

La sensazione mistica

Del più fervente amore,

Le vibrazioni energiche

D'entusiastato core,

Prova mi son che immagine

Vana non sei per me.

Nel sol che investe fulgido

Tutto 1'inter creato,

Veggo il sorriso e l'anima

Di quell'oggetto amato,

Che senza ancor comprendere

Bramo sol mia mercè.

Quando nel cielo scorrere

La bianca nuvoletta,

Veggo solinga e rapida,

Che dentro lei rifletta

I bei color dell'iride

Onde l'abbella il sol,

Vi raffiguro immagine

Di lei da cui traspara,

Il sentimento nobile

Onde sì bella e cara

Al mio pensiero pingesi,

E il canto d'usignuol,

Nell'aer che sfiorandomi

Colla serale brezza,

Un'armonia profetica

Mi parla ed accarezza,

L'udito, a cui fa giungere

Note di pio dolor.

La voce tua che simile

A quella mi gorgheggia

Ebbro d'amore un cantico

Che l'anima serpeggia

E mi predice tenera

Una speranza ancor.

Dalla Giudecca, Aprile 1862.


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