Ulisse Barbieri
Poesie varie

IL PRIGIONIERO LAMENTO

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IL PRIGIONIERO

 

LAMENTO

 

O figlia della notte

Bell'astro peregrino

Che sorgi colla sera

Svanendo col mattino,

Che sosti a me dinnante

Pietosa apportatrice

D'un tenero saluto

Che mandi all'infelice,

Nel rapido cammino

Ti segua il mio pensiero,

Teco trasporta il vale

Del gramo prigioniero,

Arreca deh! la calma

A questo cor traviato,

Dolce memoria scendere

Fantasima ideato,

Ti piaccia al tuo ritorno

Innanzi al mio cancel,

Un'aura di speranza

Lasciarvi non crudel.

Salve o diletta!... Visita...

Per me, le mie pendici,

Rammentami i colloquii

De' sospirati amici...

L'ore fuggite in vergini

Pii vaneggiamenti,

Ed il sospiro trepido

Dei dolci rapimenti,

Quando sognava l'estasi

Fidente nell'amor,

Quando del primo palpito

Mi palpitava il cor!...

Quando il materno bacio,

Tranquillo mi destava,

Ed un sorriso affabile

Sovra il mio labbro errava.

Ti specchia nelle mobili

Onde del patrio lago

Ove leggiadra tremola

La tua fedele immago.

Saluta tu la nugola

Che in meste fantasie

I' riguardava estatico

E nobili bugie

M'eran parlate all'anima

Quando impaziente e altero,

Seguiva col pensiero

Gl'impeti del mio cor.

Addio... Deh!... scendi tacita

Vision sul mio guanciale

E d'una speme allegrisi

Questo mio duol letale.

Raccogli tu la lagrima

Che dal mio ciglio elice,

E agli empj maledice

Che imposero il dolor.

Dalla Giudecca, Ottobre 1861


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