Ulisse Barbieri
Poesie varie

MADRE!

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MADRE!

 

Come dolce sul labbro risuona,

Come cara favella al meschino

La parola che ben si comprende

Fra l'ambasce d'un crudo destino.

Con quale ansia, il pensiero ricorre,

Peregrino cercando un oggetto,

Che dal core un sol palpito ottenga,

La memoria d'un tenero affetto.

Le carole, le preci, gli accenti,

I materni irrequieti sospiri,

I suoi trepidi, arcani spaventi,

D'una mente amorosa i deliri,

Tutto che le rammenta il passato

D'onde tragge qualch'ora di gioja,

Che benefica scende ed allieta

De' suoi giorni l'orribile noja.

Come addormesi in dolci profumi

Dell'Oriente l'ozioso signor,

S'assopisce l'afflitto garzone

Su quel seno sol fonte d'amor,

Una lagrima ad esso è tesoro,

È linguaggio che il core comprende,

Un sorriso è divina armonia,

Che sul miser, s'allarga e distende.

Di quel labbro un accento fugace,

Sol conforto è de' grami suoi ,

Puro raggio, rugiada celeste,

Ch'io pur scôrsi, travvidi e sparì.

Oh, felice chi ha pur nel dolore,

Una madre che un bacio gli doni,

E scordando le pene sofferte,

Con magnanimo affetto perdoni.

 

Dalla Giudecca, Giugno 1861.


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