Ferdinando Petruccelli della Gattina
Il concilio

XII.

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XII.

 

Il Concilio di Magonza (848), poi quello di Cressì sulla Sara, alla presenza di Carlo il Calvo, ed altri posteriori proscrissero la dottrina di Gottescalco, il quale, basandosi su S. Agostino, professava il fatalismo sotto il nome di predestinazione, e insegnava il dogma d'una triplice divinità nella trinità.

La dottrina della grazia e del libero arbitrio fu fondata.

Quattro Concilii si tennero a Costantinopoli (859-869): i Greci e i Latini vi si scomunicarono a più potere. Fozio vi fu, alla sua volta, eletto e deposto; Martino II vi fu deposto da Fozio; e Fozio fu riconosciuto da Giovanni VIII, il quale dichiarò Giuda tutti coloro che dicevano che lo Spirito Santo procedeva dal Padre e dal Figlio - sempre infallibilmente!

Ottone convocò un gran Concilio nella basilica di San Pietro a Roma (963) per porre un termine ai disordini del papa Giovanni XII, cui il Concilio accusò d'omicidio, d'incesto e di sacrilegio. Il papa rispose, scagliando la scomunica al Concilio; ma il Concilio gli fe' notare ch'egli aveva commesso un errore di grammatica nel suo interdetto, e lo condannò. Giovanni scomunicò l'imperatore Ottone; ma questi lo destituì, ed elesse in sua vece un laico, Leone VIII10. Un marito geloso che, trovando Giovanni presso sua moglie, lo uccise a colpi di martello, non semplificò la situazione: un altro successore fu dato a codesto bel vicario di Cristo!

Leone VIII, nel Concilio di Roma (964), depose Benedetto V, e confermò che il solo imperatore ha il diritto di eleggere i papi. Dichiarazione inutile! Tutti elessero, specialmente le cortigiane, che fecero nominare i loro figli e i loro amanti11.

Nel Concilio di Pavia (996), Gregorio V scomunicò il papa Giovanni XVI ed il tribuno Crescenzio12. Altri Concilii scomunicarono i preti maritati. Enrico III, e Clemente II da lui eletto13, fecero condannare i simoniaci nel Concilio di Sutri (1047). Poichè tutto si vendeva a quell'epoca14; e i costumi ecclesiastici erano così infami, che non oso citare nemmeno in latino le indignate parole di S. Pier Damiano.

Il Concilio di Tours (1055) condannò Béranger e Giovanni Scott; e il dogma della presenza reale nelle due specie fu sancito. Stefano IX15 e Niccolò II rinnovarono i Concilii (1057-1059) contro il dei preti e i simoniaci; ma i fabbricatori de' Concilii erano essi medesimi così incancreniti, che il papa Alessandro II fu costretto a giurare dinanzi al Concilio di Mantova (1067), che non era un simoniaco, come il suo competitore Cadulo16.

Nel Concilio Lateranense (1076), Gregorio VII scomunicò l'imperatore Enrico IV, lo dichiarò decaduto dall'Impero, e sciolse i suoi sudditi dal giuramento di fedeltà. Quattro anni dopo (1080), nel settimo Concilio di Roma, egli riconobbe Rodolfo come capo legittimo degli Stati germanici, e fondò il potere dei pontefici romani sulle corone delle cristianità.

Enrico IV rispose al Concilio di Bressanone, e depose il papa.

Così i Concilii di Roma, sotto Gregorio VII, annullarono quello che il Concilio di Roma, sotto Leone VIII, e quello di Sutri, sotto Clemente II, avevano stabilito circa l'elezione de' papi e la supremazia del poter temporale sullo spirituale.

Il Concilio di Magonza scomunicò poi il Concilio di Quedlimburgo.

Nel Concilio di Clermont (1095), Urbano II benedisse la prima Crociata, predicata nel Concilio di Piacenza da Pietro l'Eremita; ed assolse l'imperatrice Prassede, la quale pubblicamente si confessò, senza arrossire (dice il papa), delle immonde pratiche, a cui suo marito, come essa affermava, l'aveva assoggettata - tantas spurcitias non tam commisisse quam invitam pertulisse. E nessuno de' Padri arrossì.

Ma, dopo tutto, Prassede era brutta, ed aveva tutte le smanie d'una donna di quarant'anni.

E non fu canonizzata.

 

 


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