IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
I
Era bionda, sottile e delicata,
una fragil cosuccia, un angioletto;
amava tutti e da tutti era amata,
e mi solea chiamare «il suo Carletto».
Avea il sorriso d'un'alma bennata,
avea negli occhi un tesoro d'affetto:
ben poche volte l'ho vista sdegnata
battere in terra i piedi per dispetto.
avea per tutti quanti una carezza,
e il suo labbro una dolce parolina.
L'ira sbolliva per la sua dolcezza....
era un raggio di sol quella piccina
nella mia triste e scura giovinezza!
II.
Ma un giorno la sua bionda testolina
tra i guanciali l'ho vista sprofondata;
non mandava un lamento la bambina,
ma si vedea ch'ell'era estenüata.
Senza smorfie prendea la medicina
che le porgea la mamma addolorata;
e con un fil di voce: «O mia mammina,
non piangere - dicea - son risanata.
Non piangere così, mamma, suvvia;
vedi, il tuo pianto mi fa molto male.....
non vo' mica lasciarti, anima mia.....
voglio dormire..... oh! che sonno m'assale...
tu bada che nessun mi porti via,
mamma..... e ricadde morta in sul guanciale!
Per l'album d'una giovinetta
A te voli il mio verso piccioletto,
- oh ! fortunato e quanto! -
s'innebbrii nel profumo del tuo petto,
e si commova in santa gloria umile,
quando il tuo volgi a lui guardo gentile.
L'olezzo vorrei dar della vïola
al mio garrulo verso,
che una musica fosse ogni parola
che a te venisse e pieno di splendore,
che ti parlasse, o giovinetta, al core:
nove e dolci, di quelle
che fanno sdilinquir le giovinette,
le giovinette belle,
che hanno potere di fugar la noia
e mettere nei cor canti di gioia:
che, svelto e allegro come un canarino,
ti portasse il saluto mattutino,
e, quando si scolora
il mondo e si riposa e non s'affanna,
ti venisse a cantar la ninna-nanna.
Vorrei che allor che sulla giovin testa
ghirlanda, e dentro il core la tempesta,
in mezzo ai caldi augurî degli amici
sonasse il verso mio: - siate felici! -
Intanto vanne, verso piccioletto,
- oh! fortunato e quanto!
t'innebbria nel profumo del suo petto,
e ti commovi in santa gloria umile,
quando il suo volge a te guardo gentile.