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Una promessa
Signori, - concedetemi due minuti, due soli
minuti.... già, gli é inutile, siamo i vostri figliuoli,
e possiam pienamente con voi fare a fidanza:
per questo, mi presento con un po' di baldanza.
Io conosco i miei polli: - ridete? - gli è un buon segno,
è già molto, e di molta benevolenza è pegno.
Io, per esempio, quando (dico neh! ma a quattrocchi
che il gioco non si scopra) quando vo' de' balocchi,
e la mamma ed il babbo stanno un po' sul tirato,
dicendomi (che scuse magre!) «te n'ho comprato
uno che non è molto, divertiti con quello»,
io cheta, io non insisto; ma adagino, bel bello
studio di farli ridere (zitti, mi raccomando,
che il giuoco non si scopra, se no son morta) e quando
aprirsi a un bel sorriso vedo la loro bocca
per qualche mia scappata, penso: bazza a chi tocca!
da Norimberga un treno m'arriva di balocchi....
ripeto: - queste cose sono dette a quattr'occhi. -
Io conosco i miei polli - parrà presunzione
bella e buona per una che appena, si può dire,
spiccica le parole, disinvolta venire
ad arringare, tante brave e colte persone;
della presunzione c'è tutta l'apparenza,
ma l'apparenza inganna sovente, e non è senza
una base ben solida e un buon convincimento
se con tanta fiducia, Signori, io mi presento.
Io so, qui sta la base, qui sta la convinzione,
io so, lo sappiam tutti per più d'una ragione,
che il nostro chiacchierio vi rïesce gradito,
che vi carezza l'anima, vi carezza l'udito,
che per virtù del nostro sconnesso chiacchierio
le mille e mille cure voi ponete in oblio:
di fatto, quando un grave pensier vi turba l'alma,
chi alla pace e al sorriso, chi vi torna alla calma?
un nostro bacio, un nostro detto, un nostro capriccio,
la nostra gota rosea, il nostro biondo riccio.
Di fatto, quando state forse per maledire
tutto, e per dubitare dell'uom, dell'avvenire,
chi vi dà un po' di fede, vi concilia col mondo?
la nostra gota rosea, il nostro riccio biondo.
Or ben, Signori, farvi vogl'io, bimba settenne,
una promessa bella sovra tutte e solenne,
che più assai d'ogni musica, più assai d'ogni carezza
abbia per voi miracoli, fascini di dolcezza;
in virtù della quale vi passi nella mente
un'ammalïatrice visïon risplendente,
a cui fissiate il guardo come i Magi alla stella,
a cui diciate: arrestati, arrestati, sei bella!
un'ammalïatrice visïon che vi mostri
l'Italia forte e ricca mercè i figliuoli vostri,
un'Italia che getti torrenti ampî di luce
sulla via che al progresso e all'avvenir conduce.
Nè miglior guiderdone, nè ricambio migliore
dar potremmo alle vostre cure ed al vostro amore:
- la promessa di crescere devoti al santo Vero,
sempre l'anime bianche, sempre casto il pensiero,
ad un motto «il dovere» tener fisse le ciglia,
aver due culti in core: «la patria e la famiglia».