Carlo Malinverni
Sinite parvulos

La donna è amore

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La donna è amore

Tutto è riso a noi d'intorno,

tutto è luce, tutto è festa:

volta è in fuga in questo giorno

ogni tenebra molesta:

oggi l'anima si libra

sovra l'ali dell'amor:

che dolcezza in ogni fibra!

negli sguardi che splendor!

Quante mani, - care mani -

si protendon desïose.....

oh! momenti sovrumani,

oh! carezze deliziose:

quante lacrime che spreme

il più santo dei piacer.....

in quelli occhi quanta speme,

quanta speme nei pensier!

Ci dissero: il mondo è come un'aiuola;

ci disser: la casa è un chiuso giardin:

la donna dev'esser la casta vïola,

il candido giglio, il bel gelsomin.

E l'uomo che incede fra triboli e dumi,

che arrestano il passo, feriscono il piè,

raccoglie quei fiori, ne aspira i profumi,

e in core già sente maggiore la .

Gia per l'itale contrade

una forma incappucciata:

non ha il ciel soli e rugiade

per quell'alma corrucciata:

un'immagin bëatrice

solo ha possa su quell'alma,

ed all'Esule infelice

la speme e un po' di calma.

Ci dissero: è un tempio la casa; - sull'ara

risplende la lampa che Amore allumò.

Chi avviva la fiamma che il tempio rischiara?

rispondon: la donna che il foco destò.

Sciagura! sciagura! se spegnesi il foco:

che tenebre fitte, che gelo, che orror,

che cupo silenzio possedono il loco

a cui guardian fosco sta il muto dolor.

Nelle nostre case splende

la fiammella vereconda

che le nuove anime accende

ed al bene le feconda:

sei tu mamma, cara mamma,

palma e ramoscel d'olivo,

tu d'amore casta fiamma

che il pio foco tieni vivo.


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