Giuseppe Regaldi
La Dora

CAPITOLO SECONDO SUSA E SUOI DINTORNI

XIV.

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XIV.

 

Alte giogaie cerchiano il lago e l'ospizio, distinte ciascuna da nome che ne indica la natura o alcuna particolarità.

Il tenente Majneri, operoso lombardo colà mandato dal nostro Governo per lavori trigonometrici, m'indicava quei nomi, e stando noi presso l'ospizio:

- Guardate, mi diceva, a mezzodì quella giogaia grave di lucide ghiacciaie; è la punta di Bart; di piegando fra meriggio e ponente, s'incontra il Lago bianco, così detto dalla chiarezza delle acque. Quell'altro picco è la punta di Malamet, e nella parte occidentale, nuda alberi ed arida, ci si presenta la Rocca bianca, alle cui falde si estende il piano del piccolo Moncenisio, e al nord-ovest vedete la roccia di Clery così abbondante di camosci, che vi corre il proverbio:

 

Quand sur le Clery il n'y aura plus de chamois,

Notre Roi n'aura plus de soldats.

 

Dalla parte nordica i gioghi della Tarantasia ci segnano la via che mette a Lansleborgo, primo paese di Savoia, che s'incontra scendendo la Ramassa pel versante del Cenisio opposto a quello che salimmo, e piegando al nord-ovest ci si mostrano le rocce de Ronche, che vanno ad unirsi alla Rocca-Michele, coronata dalle eterne ghiacciaie di Lamet. -

 

 


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