Giuseppe Regaldi
La Dora

CAPITOLO SECONDO SUSA E SUOI DINTORNI

XXXI.

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XXXI.

 

Presentata la commendatizia a padre Ilario, lo inchinai riverente, come ne' tempi antichi il pellegrino andava ad inchinare i monaci di Subiaco e di Montecassino, e lo pregai di mostrarmi le cose più degne di attenzione.

- Ben volentieri, mi rispose egli cortesemente, ma ben poco troverete da ammirare. Le guerre e le rapine, inseparabili compagne, han guasta ogni cosa.

Usciti per un giardino, e salita una china erbosa, visitammo la grotta, dove è tradizione Santo Eldrado, abate del monistero, si raccogliesse ad orare.

Entrati nella chiesa del cenobio, ristorata nel 1712 da re Vittorio Amedeo II, ammirammo, fra diversi quadri di poco pregio, la Natività del Signore del Lemoine, e Cristo deposto nel sepolcro del Blondel; indi passammo nella sagrestia, dove osservammo il bel pastorale con manico di avorio, intagliato di rabeschi, nel secolo duodecimo adoperato da San Pietro primo abate di Tamié, come spiega una pergamena, nella quale io lessi: Ce bâton est bien véritablement le bâton pastoral de Saint-Pierre, premier abbé de Tamié l'an. 1132.

Tornati in chiesa, visitammo le reliquie di santo Eldrado. Stanno esse religiosamente conservate in una cassa di legno, coverta nei quattro lati da lamine d'argento cesellate, opera d'arte del secolo duodecimo.

I lavori a cesello in varii compartimenti rappresentano angeli ed apostoli, Maria Vergine e Cristo benedicente; e ai due capi della cassa sorgono due figure più alte e in maggior rilievo, i santi Pietro ed Eldrado.

Le ossa dell'antico abate della Novalesa dormono in pace, protette dalle figure più sublimi del cristianesimo, alle quali, guardando io attentamente, esclamai:

- O padre Ilario, conosco anch'io i prodigi di questo santo, che ho letto in diversi libri, e spezialmente in quello del Rochex: La gloire de l'Abbaye de la Novalèse. -

E padre Ilario, levando il capo, rispose:

- Il secolo indifferente non cura gran fatto questi prodigi, ma ogni onest'uomo dovrà venerare le virtù cristiane, che onorarono la vita del nostro abate Eldrado. Io sempre le venerai, desiderando di finire i miei giorni accanto alle sue ceneri presso la grotta dove soleva pregare, su questo poggio profumato dalle sue memorie. Ma una legge di soppressione, che io rispetterò perchè proposta da legittime autorità, ci minaccia, e ben tosto mi allontanerà da questo chiostro: Fiat voluntas Dei. -

 

 


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