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XIV.
Due Laghi.
Un altro subalpino, lodato scrittore di storie, Domenico Carutti, in un libro di racconti celebrò la Sagra di San Michele e i suoi dintorni, ed io li ricordai scendendo, verso la parte meridionale della Badìa, ai due laghi di Avigliana da lui descritti con brio ed eleganza.
Breve istmo selvoso separa i due laghi; quello chiamato della Madonna ha sessanta mila metri quadrati di superficie, e ne ha trentadue mila e cinquecento l'altro denominato da San Bartolomeo. Il lago della Madonna per un canale versa le sue acque nell'altro.
Sulle rive s'incontrano casolari pescherecci, e quelle acque bagnano le falde a verdi ridenti colli, dietro ai quali biancheggiano di neve le alte giogaie delle Alpi.
Giunto alle rive del maggiore dei laghi, pregai un pescatore che nella sua barca mi traghettasse alla riva opposta, appiè del convento dei PP. Cappuccini. Quel pescatore pallido e gramo, benchè giovane, mi accolse volentieri nel suo navicello e mi fece sedere presso la rete, che gli aveva procacciato abbondante pescagione, ed agitando i due remi si pose a vogare, traendo affannosamente frequenti sospiri.
- Mi sembrate di cattivo umore, gli dissi; eppure dovreste sorridere al lago della Madonna, che vi dà gran copia di anguille, di tinche e di trote.
- Oh! Vossignoria non conosce bene questi luoghi, mi rispose: qui nato, qui vivo di crucci; e mi costa molte pene questa pesca. Qui si scontano i peccati dei nostri padri: dove ora veggonsi i laghi sorgeva l'antica Avigliana.
Si narra che gli abitanti fossero di mala vita, e che rifiutassero gli atti della carità cristiana verso il prossimo, anzi facessero villanie ai poveri: Dio stesso ne fece l'esperimento. In una fredda e nevosa giornata d'inverno, qui sul far della sera capitò un vecchio pellegrino, stanco dal viaggio e dal digiuno. Andò di porta in porta ad invocare per una notte ricovero e ristoro. Ebbe ripulsa da tutti, fuorchè da una vecchierella, che gli usò carità nel breve tratto di terra fra i due laghi, dove abitava.
Il pellegrino era nostro Signore: il dì appresso risparmiò la casa ed il giardino della pietosa vecchierella, e punì amaramente il resto degli abitanti, tutto subbissando in queste acque, per cui udrà spesso ripetere ironicamente: Viana villana per la sua bontà l'è sprofondà.
- Ma ora, io ripresi, vi dovreste confortare nella pesca abbondante e nel vivido sorriso di questi luoghi salubri.
- Salubri! esclamò il pescatore tutto tremante per i brividi della febbre che lo assaliva. Ella sogna davvero. M'accorgo sempre più che per la prima volta ella visita questi luoghi. Qui l'aria è ancora infetta dei peccati della sprofondata Avigliana: Iddio non cessò di castigarla di qualche orrendo misfatto. In questo umido cielo, e nei dintorni paludosi dominano le febbri, ed io ne sono spesso travagliato. I frati pregano e benedicono le acque, ma invano; parecchi di essi sono al pari di me travagliati dalla febbre terzana. -
Cercai di consolarlo, augurandogli abbondanza di pesci e serenità di salute, e gratificatolo del pronto tragitto, toccai il lido innanzi al Convento.