Giuseppe Regaldi
La Dora

CAPITOLO QUARTO DAL PIRCHIRIANO A TORINO

XVIII.

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XVIII.

 

Per una scala salii al sommo di que' ruderi, mentre d'intorno rideva tranquillamente la natura. Il verde e l'azzurro e il color di porpora splendevano nell'acque e ne' monti, e per la serena vôlta dei cieli un venticello del Moncenisio spingeva bianche nuvolette in Lombardia.

Da quelle vette solitarie ad oriente io vedeva il prossimo ospizio di S. Antonio di Ranverso, e più in il castello di Rivoli, la torre di Buttigliera e la cupola di Superga; e una grigia nebbia vivida di luce mi segnava il corso del Po lambente le falde ai colli di Torino. Verso la parte meridionale parevano sfavillare di perle e smeraldi i colli di Giaveno e i due laghi, come dalla parte nordica i gioghi del Rubbione e del Musinè e le acque della Dora; e ad occidente rividi la Sagra di S. Michele e il Pirchiriano che mi nascondeva il varco delle Chiuse, dilatando le sue ombre sulla Dora, e di salutava le torri di Susa e le nevi del Moncenisio.

Il mio compagno vedeva il brio della sua gioventù riflesso nelle cose circostanti, per cui le stesse pannocchie di grano turco nelle case del borgo ci parevano tappeti d'oro pendenti dalle tettoie e dai ballatoi giù per le brune pareti. Insomma quel giorno festivo pareva un giorno di primavera venuto a rallegrarmi fra i geli del dicembre sul monte di Avigliana. Oh quanta vita intorno allo squallido castello, scheletro roso dal tempo e non più curato dagli uomini!

Camillo Verdi meco ricordava il Conte Amedeo VII che, degno figlio del Conte Verde, nacque in quel castello addì 24 febbraio 1360; e acceso di nobile ardore declamava la ballata di Giovanni Prati, intitolata Il Conte Rosso, che forse il poeta immaginò, attingendo dalla vista di que' luoghi le felici sue inspirazioni. Scendendo dal monte volentieri io ripeteva col Verdi:

 

«O voi, che languite scorati e pensosi,

Poeti d'Italia, dai lunghi riposi

Sorgete una volta, sorgete a cantar.

Tendete concordi l'orecchio devoto,

Chè un'eco possente del tempo remoto

Susurra sull'Alpi, passeggia sul mar».

 

 


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