Giuseppe Regaldi
La Dora

CAPITOLO QUARTO DAL PIRCHIRIANO A TORINO

XXI.

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

XXI.

 

Di molto pregio eziandio è la chiesa di S. Pietro, alla quale accompagnandomi un sacerdote, mi fece passare innanzi alla casa un tempo del Montabone, e all'angolo di essa mi accennò le finestre della stanza in cui ospitò Papa Pio VII, quando prigioniero era condotto in Francia. Interrogai il sacerdote se in Avigliana era rimasta sacra la ricordanza del passaggio del Papa.

- Oh! certamente, rispose un buon vecchio che veniva in compagnia del prete. Si racconta che allora i nostri laghi per solito non davano trote; ma nel che ospite avemmo Pio VII, il lago di Santa Maria ne diede trenta libbre, che furono presentate alla mensa del Prigioniero Apostolico dal nostro Carlo Montabone allora sindaco di Avigliana.

All'estremità del paese prossima ai laghi fui guidato per erbosa gradinata alla chiesa di S. Pietro sormontata da tre torricelle commesse di mattoni, e col S. Cristoforo dipinto sulla facciata, del quale rimane soltanto parte della testa. Nel tempio v'ha l'effigie del merlato castello di Avigliana con quattro torri e pregevoli affreschi, in parte nascosti da intonaco di gesso, e un pertugio che vogliono abbia servito agli oracoli del Gentilesimo, quando quella Chiesa era delubro della dea Feronia, la Dea dei boschi ricordata da Virgilio

 

Viridi gaudens Feronia luco.

 

Avigliana la ricorda in un suo quartiere denominato tuttavia regione Feronia, e Vincenzo Monti la celebrò splendidamente nella sua Feroniade.

 

 


«»

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2010. Content in this page is licensed under a Creative Commons License